2024-10-12

Il menu Degusta Calabria di Impasto: ardita stagionalità


La settimana che volge al termine è iniziata per me in un'atmosfera magica che ha avvolto la serata inaugurale del nuovo menù degustazione di Impasto - Pizzeria contemporanea a San Lorenzo del Vallo. 
La Pizzeria a meno di due anni dall'apertura ha già avuto importanti riconoscimenti entrando addirittura in 50 Top Pizza, l'autorevole guida-pizza per eccellenza; ecco perchè ho accolto con piacere l'invito a partecipare a questa serata a porte chiuse, destinata a giornalisti produttori ed addetti di settore.
Tra risate, brindisi e chiacchiere, abbiamo assaporato in ogni boccone creazioni uniche, accompagnate da vini selezionati.
Dalla frittatina di tagliolino al nero di seppia, alla pizza in teglia con impasto ai porcini con carne salada porcini crudi e burrata, fino al cuore di Calabria con 'nduja e cioccolato, passando per una Esplosione di gusto con Crema di rape, provola affumicata, polpo in doppia cottura, nduja al miele e cialda croccante di pecorino e per una sorprendente pizza autunnale con crema di zucca, salsiccia di suino nero, crumble ai porcini e burrata.

Ogni piatto dall'antipasto al dolce che, nemmeno a dirlo, era un delizioso trancio di focaccia con noci e fichi accompagnato da  gelato fiordilatte e fichi secchi ricoperto da un croccante di noci, ha fatto si che il menù diventasse un viaggio gastronomico ricco e indimenticabile. In ogni pizza accostamenti gastronomici inconsueti ma certamente azzeccati in cui la parola d'ordine rimane "stagionalità". L'ardire dello chef Francesco Luci ha sposato alla perfezione la maestria del pizzaiolo Francesco Viceconte regalandoci creazioni uniche realizzate con ingredienti di altissima qualità ed esaltate in ogni morso dagli oli aromatici DiNando, dal Ginnastic London Dry preparato per noi dal bartender Geppo Suriano e dai perfetti abbinamenti del master wine Guglielmo Gigliotti con i vini di due eccellenti produttori della zona La Peschiera e Terre di Balbia che hanno esaltato ogni morso rendendo esperienza quella che poteva essere solo una cena.

Le immagini che ho condiviso sui social a seguito della mia partecipazione alla serata di Impasto sono di certo più eloquenti di ogni parola pertanto vi lascio il link del reel che è stato visto, rivisto e condiviso.


E voi siete pronti a un'esplosione di gusto? Il nuovo menù degustazione di Impasto  Degusta Calabria sarà disponibile dal 21 ottobre, se vi ho incuriosito prenotate la vostra esperienza

#ImpastoPizza #menùdegustazione #pizzacontemporanea

2024-10-05

Un nuovo capitolo nella mia storia d'amore con la cucina:

 Sono la nuova Responsabile Provinciale AIC 


Chi mi segue sui social sa già che sono stata recentemente nominata Responsabile Provinciale di Cosenza per l'Associazione Italiana Cuochi, non sa però quanto io mi senta emozionata ed onorata per questo incarico che rappresenta per me un grande riconoscimento e un'opportunità unica per mettere a frutto la mia passione per la cucina e la mia conoscenza del territorio.
Ringrazio l'AIC e soprattutto il Responsabile Regione della Calabria lo chef Simonluca Barbieri e il Vicepresidente nazionale chef Daniele Gorini per la fiducia accordatami. 
Sono consapevole della responsabilità che mi viene affidata e prometto di impegnarmi al massimo per rappresentare al meglio la provincia di Cosenza nel panorama culinario nazionale.
I miei obiettivi come Responsabile Provinciale sono chiari e soprattutto in linea con quelli dell'associazione:
intendo valorizzare le eccellenze locali. 
Promuoverò a livello nazionale i prodotti tipici della nostra terra, le aziende produttrici e gli chef che con le loro ricette portano avanti la tradizione ma soprattutto è mia intenzione creare una rete di collaborazione tra tutti gli associati.
Intendo collaborare con le istituzioni locali, le aziende e gli altri attori del settore per sviluppare progetti che promuovano la cultura gastronomica della provincia cosentina.
Vorrò partecipare attivamente alla vita dell'AIC rendendo l'Associazione viva a livello locale. 
Per fare tutto ciò ho bisogno di nuovi associati, tanta bella gente che opera in questo settore e che ha avuto modo di conoscermi nel corso degli anni.
Vi invito a seguirmi in questo nuovo percorso e a sostenermi in questa avventura.
Non vedo l'ora di iniziare.

#AIC #Cosenza #CucinaTradizionale #Passione #Territorio

2024-09-23

Fichi Festival 2024 a Villa Rendano di Cosenza


Splendida serata sabato a Cosenza, nella magica cornice di Villa Rendano si è svolto l'evento conclusivo del Fichi Festival 2024. L’evento, organizzato dal Consorzio di Tutela Fichi di Cosenza DOP, è giunto alla sua terza edizione e, dopo due giornate più "tecniche" i cui eventi salienti sono stati il convegno sulla qualità del materiale di propagazione del fico, tenutosi presso la Camera di Commercio di Cosenza e quello del giorno seguente, presso il Palazzo della Provincia, in cui si è discusso delle innovazioni nella filiera dei Fichi di Cosenza DOP, con il contributo dell'Accademia dei Georgofili, una delle istituzioni scientifiche agronomiche più antiche e prestigiose d'Italia, si è concluso in modo eccellente.

 Nella serata di sabato, dopo un promettente e partecipato convegno sulle attività del Consorzio e l’importanza dello stesso per un futuro pieno di opportunità, in cui è stata presentata anche una collaborazione di co-marketing tra il Consorzio di Tutela e la compagnia aerea Aeroitalia, che da settembre offre i Fichi di Cosenza DOP in confezioni monoporzione ai passeggeri di voli selezionati, portando così le eccellenze del territorio italiano "tra le nuvole" e oltre i confini nazionali, ci siamo abbandonati al momento più  goloso dell'evento tra show cooking, degustazioni e la presentazione di ricette innovative che hanno come protagonista il fico. Ci siamo letteralmente lasciati coccolare dalle prelibatezze dolci a base di fichi del Food Innovator Paolo Caridi e dalle creazioni gourmet dello Chef Emanuele Lecce accompagnando il tutto con preziosi calici di vini Spadafora 1915 abbinati con competenza dai sommelier FISAR Cosenza.


In pratica - com'era prevedibile - un evento "fichissimo".

#saleepepequantobasta #fichidicosenzadop #villarendano

2024-09-17

A'mmascata Festival vi racconto la terza serata

 


Luca Tudda lo conobbi e ve lo raccontai ben nove anni fa quando la sua A'mmasciata era al primo anno di vita e già allora rimasi impressionata da questo ventiquattrenne che dopo gli studi classici aveva deciso di imbracciare il grembiule e dedicarsi alla conoscenza della vera pizza napoletana, capii già allora che con in piedi ben legati alla tradizione Luca aveva le caratteristiche dell'innovatore.
Oggi a dieci anni dalla partenza A'mmasciata ha raggiunto tanti traguardi e la sua pizza con base napoletana e condimenti contemporanei ha fatto parlare di sé guide e riviste di settore.
All'arrivo dell'invito per questa terza tappa di A'mmasciata Festival per i dieci anni di attività del locale ho, senza alcuna esitazione, accettato curiosa di scoprire cosa avrebbe realizzato Luca con la collaborazione di un maestro del calibro del brianzolo Corrado Scaglione (Enosteria Lìpen) e in abbinamento alle IGA (Italian Grape Ale) di Birra Cala raccontate dal beer sommelier Stanislao Palmieri. Se uniamo a ciò un tavolo di giornalisti, addetti ed esperti food i numeri per passare una serata da ricordare ci sarebbero stati tutti. L'evento programmato per una sera di un ordinario lunedì di settembre era sold out da qualche giorno e le aspettative dei partecipanti non sono state affatto deluse. Cinque le portate che, con altrettante birre, ci hanno guidato in un viaggio sensoriale che partito dall'idea di pizza ci ha condotto verso strade non ancora percorse e se una birra IPA prodotta in modo del tutto artigianale con aggiunta di mosto d'uva selezionato da Cantine calabresi rinomate non l'avete ancora assaggiata dovete assolutamente rimediare. Ieri sera partiti da un invitante e croccante cannolo di pasta fritta farcito di podolica con senape e profumatissima salsa verde abbinato ad una fresca e beverina Citrusina Cala (stile Blanche con cedro dell'omonima Costa calabrese) siamo giunti allo strudel Pizza ripieno di fichi, ananas e mandorle con qualche foglia di mentuccia e zabaione montato a freddo, servito con un calice di IGA Cala prodotta con uva Gaglioppo della Cantina Antonella Lombardo. Ecco a quel punto io avevo proprio dimenticato di trovarmi in pizzeria. 

Nel mezzo tre pizze contemporanee assolutamente differenti tra loro non solo nei condimenti ma anche nell'impasto e nella lavorazione hanno egregiamente sostenuto altre tre deliziose proposte del Birrificio Cala. Alla Monzese - napoletana autentica con crema di riso allo zafferano silano del Re Alarico, la salsiccia di suino nero calabrese all'ombra di pomodoro San Marzano Dop con fiordilatte, zucchine fritte e scaglie di grana - è stata abbinata una Euforia in stile American IPA con pregaiati Luppoli.
La Frissuriata con crema di patate silane e peperoni Roggianesi, fiordilatte, 'Nduja di Spilinga e mentuccia fresca è stata servita con una IGA Calabra con uva Pecorello di Cantina Spadafora. Davvero inconsueta la Lipen Croccante, pala romana con impasto integrale panato di mais, condita con pomodoro dell'Agro nocerino Sarnese, bufala casertana, basilico, crudo di Parma, stracciatella di Bufala e granella di pistacchio di Stigliano servita con birra IGA con uva di Greco nero di Cantina Statti.

Accostamenti studiati per essere ricordati così come tutta la serata.
Come ho detto in apertura A'mmasciata ha tagliato diversi traguardi in questo decennio, un notevole crescendo di riconoscimenti in quest'ultimo anno, ma è ben lontana dalla meta perché Luca Tudda, con determinazione e ambizione, guarda sempre avanti e noi gli auguriamo di andare sempre oltre.

2024-09-13

Pasta estiva con fagioli borlotti, pesto e pomodorini semi dry


Se vi dico pasta e fagioli a cosa pensate? Si lo so, al camino acceso e al tepore domestico, ma se vi dico fagioli, pesto e pomodorini essiccati al forno non sentite subito un sapore più fresco?
Che fagioli, ceci e legumi in generale abbiano proprietà benefiche è innegabile ma che siano di aiuto nel controllo del peso e fondamentali come scudo per tante patologie apportando nutrienti essenziale al mantenimento di un buono stato di salute, lo stiamo apprendendo negli ultimi anni.
Leggevo recentemente su Cucina naturale che la qualità del nostro modo di alimentarci dipende anche dalla frequenza con la quale mettiamo i legumi nel piatto. Ne consumiamo pochi rispetto a quanto suggerito dalle linee guida di sana alimentazione del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), che per i non vegetariani è di due-quattro volte alla settimana.
Nello stesso articolo veniva riportato che secondo David Jenkins, ideatore dell’indice glicemico, una tazza di legumi al giorno (circa 200 g di legumi cotti) riusciva a migliorare il controllo glicemico e a ridurre il rischio cardiovascolare arrivando perfino a far perdere peso senza bisogno di tagliare le calorie.
Il problema quando si parla di legumi è che, nell'immaginario collettivo, pensiamo alla zuppa o a tutti quei piatti di tradizione che sono per loro stessa natura relegati all'immagine della nonna, del camino e del calore domestico come dicevo in apertura, ottimi esempi pasta e fagioli  o lagane e ceci. Svincolandosi da questa idea possiamo trovare soluzioni alternative per apprezzare in ogni stagione alimenti versatili come fagioli & co.
Una fresca pasta e fagioli estiva con aggiunta di pesto e pomodorini semi dry è la mia proposta di fine estate, provatela e venitemi a raccontare cosa ne pensate e se i fagioli non li amate provatela coi ceci, non vi deluderà.
Pasta estiva con fagioli borlotti, pesto e pomodorini semi dry
Ingredienti per 4 persone:
400 g di caserecce o sedanini
1 tazza di fagioli borlotti lessati
1 barattolino di pomodorini confit o semi-dry
2 cucchiaiate di pesto di basilico, meglio se fatto in casa
olio evo q.b.
Il punto di partenza sono i fagioli, io ne metto a bagno 3-400 g di quelli secchi la sera prima e poi li lesso nella pentola  a pressione salando solo alla fine. L'avanzo lo metto via per una prossima ricetta si possono congelare o conservare sottovuoto facendogli una breve vasocottura in microonde.
Non utilizzo i fagioli comprati nei barattoli, salvo rarissime eccezioni, perché non li trovo di grande qualità.
Il pesto si può anche comprare se se ne sceglie uno eccellente io utilizzo quando posso quello della mamma, un super pesto.

I pomodorini semi dry o confit li preparo da me:
Vanno benissimo anche i  San Marzano che taglio a rondelle e dispongo in teglia  dopo averli cosparsi di sale, zucchero un po' di aglio peperoncino e basilico, non metto olio, lo aggiungo solo alla fine. Li inforno nel forno caldissimo e spengo lasciando accesa la ventola per almeno mezz'ora poi quando il forno si raffredda accendo a bassissima temperatura per ancora un'oretta poi lascio raffreddare e condisco con olio e foglie di basilico fresco.
Lessate la pasta conditela con il pesto di basilico, unite i fagioli e arricchite con i pomodorini e un filo d'olio, potete consumarla calda o anche fredda è ottima in entrambe le versioni.
Se vi avanzano  pomodorini, provateli in un bel panino con prosciutto crudo e semplici funghi champignon crudi tagliati a fettine sottili e conditi con olio limone sale e pepe, sentirete che delizia.

2024-09-02

Vinitaly and the city a Sibari - Lì dove tutto è cominciato

Posso dirvi come si è svolto, chi c'era, i vini più interessanti, le persone che ho conosciuto, quelle che ho rincontrato, quelle con cui avrei voluto scambiare due parole, posso parlare della maestosità di questo evento svoltosi per la prima volta nella nostra Sibari, ma non posso assolutamente raccontarvi l'emozione di esserci.
Al Vinitaly a Verona io non sono mai stata, lo confesso. Io che da molti anni bazzico nel settore non ho mai trovato il tempo e la forza di lasciare i quotidiani impegni e mettermi in viaggio verso Verona nei giorni in cui l'evento catalizza su di sé l'attenzione di tutti i Wine lovers del globo, ecco perché alla notizia di questo Vinitaly and the city a due passi da casa mia mi sentivo come una bimba a cui è stata appena regalata una montagna di caramelle.
L'attesa è stata elettrizzante e le aspettative ampiamente ripagate. Direte che non è come a Verona e questo lo so già però non riesco in ogni caso a dirvi cosa ho provato nel vedere il nostro parco archeologico animato e vivo, per qualche giorno anche noi ci siamo sentiti Sibariti abbandonandoci ai piaceri ed al lusso del buon bere proprio "lì dove tutto è cominciato".
Allora brindo con voi alla mia Calabria e vi regalo una carrellata di immagini, tutto ciò che il mio occhio curioso è riuscito a cogliere nei giorni scorsi. 
Go Calabria go

2024-08-26

La Pizzuta del Principe a Strongoli KR

 


Quando sono al mare, non essendo troppo lontana da Cirò, mi piace fare tappa nelle cantine del territorio per farmi raccontare qualche bella storia che di anno in anno va a comporre un meraviglioso quadro a colori. Coinvolgo gli amici del mare e si parte per un pomeriggio all'insegna del buon bere perché la visita in cantina deve per noi concludersi con la degustazione-aperitivo presso l'azienda scelta.
Succede però che si parte per un aperitivo e ci si ritrova a cena con amici. Ci è successo alla Pizzuta del Principe a Strongoli e quindi ve la voglio raccontare.
La Pizzuta del Principe è un'azienda agricola storica, che appartiene alla famiglia dal principio del '900, si estende per cento ettari di terreno coltivato secondo i principi dell'agricoltura biologica certificata. L'azienda si trova in contrada Pizzuta a Strongoli ed è facilmente raggiungibile dalla statale. La posizione privilegiata ai piedi della Sila e con vista sul mar Jonio assicura un clima ideale per la coltivazione di vitigni autoctoni come il pecorello, il gaglioppo e il greco nero, che prosperano grazie al clima privilegiato consentendo la produzione di vini biologici di alta qualità. Dorina e Albino svolgono l'attività con estrema passione, coadiuvati da personale preparato e attento ed offrono ai visitatori esperienze uniche come degustazioni in cantina e partecipazione alla vendemmia. La Pizzuta del Principe offre piacevoli soggiorni  tra natura e cultura ed è altresì residenza per artisti che lasciano traccia del loro passaggio nei murales, nei quadri e nelle altre opere che abbelliscono e rendono originale l'intera tenuta.  
Siamo arrivati nel pomeriggio e seppure la vendemmia era in corso abbiamo ricevuto dalla padrona di casa un'accoglienza senza eguali: dopo una bella passeggiata in vigna e una chiacchierata sull'attività, con annessa visita alla produzione, quando il tramonto ha reso la sosta desiderabile siamo stati ammessi alla terrazza della villa, dove Albino, stappando una bottiglia dietro l'altra, ci ha raccontato la storia di ogni etichetta: Molarella, Jacca Ventu, Zingamaro, lasciandoci assaporare la bevanda cara a Bacco accompagnata a tante prelibatezze. Non solo focaccia e taralli, salumi, giuncata e deliziosi formaggi locali, ma anche frittelle calde calde, polpette di melanzana e una conviviale spaghettata al pomodoro fresco, ancora chiacchiere e sorrisi prima di accomiatarci da quella che è rimasta per tutti noi una gradevole esperienza. Giacché ve l'ho raccontato non siate pigri, chiamate in azienda e prenotate anche voi una giornata o un pomeriggio in un luogo magico.