2008-07-11

Un modo insolito di servire il formaggio


Quella di abbinare le composte, le marmellate e le confetture ai formaggi è una moda che ha preso giustamente piede, dico giustamente perchè adoro gustare i formaggi, in particolare quelli più stagionati, con composti agrodolci a base di frutta, verdure e spezie,meglio noti come chutney. A volte preparo da me qualcosa di gradevole come nel caso della Composta di Cipolle di Tropea al Balsamico a volte invece mi piace acquistarne di già pronti per assaggiare gusti nuovi, questa volta ho provato uno dei nuovi arrivati della bottega Esperya il Chutney di Mela Annurca, Pere e Aceto Balsamico. Una ricetta che si abbina perfettamente al formaggio, preparata nel cuore del Sannio dall’Agriturismo Giravento, "una piccola azienda agricola, ricca di oliveti ed alberi da frutta, dove tutto è in perfetto equilibrio con la natura, a partire dal casale, costruito in materiale ecocompatibile e seguendo i dettami della bioarchitettura".
Ho pensato ad un modo diverso di offrire il formaggio, in tal caso un buon pecorino non troppo stagionato di origine campana anch'esso, e così ho costruito dei semplicissimi cestini di pasta fillo, riempiti dopo la cottura con pezzetti di pecorino e un pochino di chutney. Un risultato molto gradevole oltre che comodo, da servire con l'aperitivo o per chiudere un pranzo prima del dolce.
Per ogni cestino basta tagliare due quadratini di pasta fillo, spennellarli con olio, sovrapporli con gli angoli sfalsati e poi disporli nelle formine da mini-muffin, infornare per qualche istante (dorano subito) e poi farcire come già detto.

Un modo insolito di servire il formaggio


Quella di abbinare le composte, le marmellate e le confetture ai formaggi è una moda che ha preso giustamente piede, dico giustamente perchè adoro gustare i formaggi, in particolare quelli più stagionati, con composti agrodolci a base di frutta, verdure e spezie,meglio noti come chutney. A volte preparo da me qualcosa di gradevole come nel caso della Composta di Cipolle di Tropea al Balsamico a volte invece mi piace acquistarne di già pronti per assaggiare gusti nuovi, questa volta ho provato uno dei nuovi arrivati della bottega Esperya il Chutney di Mela Annurca, Pere e Aceto Balsamico. Una ricetta che si abbina perfettamente al formaggio, preparata nel cuore del Sannio dall’Agriturismo Giravento, "una piccola azienda agricola, ricca di oliveti ed alberi da frutta, dove tutto è in perfetto equilibrio con la natura, a partire dal casale, costruito in materiale ecocompatibile e seguendo i dettami della bioarchitettura".
Ho pensato ad un modo diverso di offrire il formaggio, in tal caso un buon pecorino non troppo stagionato di origine campana anch'esso, e così ho costruito dei semplicissimi cestini di pasta fillo, riempiti dopo la cottura con pezzetti di pecorino e un pochino di chutney. Un risultato molto gradevole oltre che comodo, da servire con l'aperitivo o per chiudere un pranzo prima del dolce.
Per ogni cestino basta tagliare due quadratini di pasta fillo, spennellarli con olio, sovrapporli con gli angoli sfalsati e poi disporli nelle formine da mini-muffin, infornare per qualche istante (dorano subito) e poi farcire come già detto.

2008-07-10

Anni 80's Restyling

L'iniziativa lanciata da Salsa di Sapa che ci invita alla celebrazione dei mitici anni '80 mediante la rivisitazione di un piatto dell'epoca mi ha spinto oltre che al ricordo allo studio dei piatti di quegli anni in cui, data l'età, mangiavo ma non cucinavo.
Tra le fonti ho reperito curiosi dettagli nel libro di Stefania Aphel Barzini dal titolo Così mangiavamo, ho appreso che oltre alla onnipresente rucola ed alla tagliata, erano parecchio gettonate le scaloppine, le trote (meglio se salmonate), la pasta con panna e salmone ereditata dal decennio precedente, ma anche il vitel tonnè e l'insalata russa. Tutti piatti che negli anni in cui fecero la loro comparsa fast food e paninoteche, consentivano di essere consumato in piedi.
Chi ha buona memoria ricorderà senz'altro che ad ogni festa che si rispettasse non poteva mancare la famosa insalata di riso che come tutte le insalatone piatto unico, che presero piede in quegli anni, non poteva fare a meno della calorica maionese e del mais in scatola, un vero avvento per il periodo.
Secondo la Barzini si trattò di una "orribile trovata il cui inventore andrebbe messo al muro", io invece non nascondo che quando ho voglia di riassaporare il gusto delle estati di quando ero piccola non posso non prepararla.
Così per l'occasione mi sembrava il piatto più giusto da proporre e l'ho fatto in due modi diversi, anche per giocare un pò sui mutamenti estetici che hanno subito i piatti nel corso degli anni.
In versione Original anni' 80
presentata come facevamo una volta alle feste:

il megacupolone di insalata decorato con uova sode, pomodorini, olive e ciuffetti di maionese.

La Versione nuovo millennio:

che mantiene i medesimi ingredienti ma vede una presentazione monoporzione e leggermente destrutturata, in linea con i gusti di oggi.
La preparazione è quanto di più semplice e banale possa esistere, basta lessare del riso parboiled e poi arricchirlo con wurstel (scottati o alla griglia), mais in scatola, tonno all'olio di oliva, sott'aceti misti, olive denocciolate, carciofini sott'olio e poi uova sode, pomodorini e maionese a volontà.
Nella nuova versione ho inserito l'insalata preparata nelle vaschettine monoporzione che una volta sformate nei piatti ho arricchito con uova farcite di tonno e maionese, pomodorini, germogli di cappero e ciuffetti di maionese. Per preparare le uova occorre prima rassodarle poi dividerle in due e farcirle con la crema ottenuta lavorando i tuorli con del tonno in scatola e la maionese. Per le dosi più o meno ogni 4 uova, 80 g di tonno ed una cucchiaiata di maionese.
E' il caso di non approfittare di questo tipo di preparazione, poco corretta dal punto di vista nutrizionale, però come piatto per ricordare gli anni che rappresentano la nostra generazione di fenomeni trovo sia l'ideale.

Anni 80's Restyling

L'iniziativa lanciata da Salsa di Sapa che ci invita alla celebrazione dei mitici anni '80 mediante la rivisitazione di un piatto dell'epoca mi ha spinto oltre che al ricordo allo studio dei piatti di quegli anni in cui, data l'età, mangiavo ma non cucinavo.
Tra le fonti ho reperito curiosi dettagli nel libro di Stefania Aphel Barzini dal titolo Così mangiavamo, ho appreso che oltre alla onnipresente rucola ed alla tagliata, erano parecchio gettonate le scaloppine, le trote (meglio se salmonate), la pasta con panna e salmone ereditata dal decennio precedente, ma anche il vitel tonnè e l'insalata russa. Tutti piatti che negli anni in cui fecero la loro comparsa fast food e paninoteche, consentivano di essere consumato in piedi.
Chi ha buona memoria ricorderà senz'altro che ad ogni festa che si rispettasse non poteva mancare la famosa insalata di riso che come tutte le insalatone piatto unico, che presero piede in quegli anni, non poteva fare a meno della calorica maionese e del mais in scatola, un vero avvento per il periodo.
Secondo la Barzini si trattò di una "orribile trovata il cui inventore andrebbe messo al muro", io invece non nascondo che quando ho voglia di riassaporare il gusto delle estati di quando ero piccola non posso non prepararla.
Così per l'occasione mi sembrava il piatto più giusto da proporre e l'ho fatto in due modi diversi, anche per giocare un pò sui mutamenti estetici che hanno subito i piatti nel corso degli anni.
In versione Original anni' 80
presentata come facevamo una volta alle feste:

il megacupolone di insalata decorato con uova sode, pomodorini, olive e ciuffetti di maionese.

La Versione nuovo millennio:

che mantiene i medesimi ingredienti ma vede una presentazione monoporzione e leggermente destrutturata, in linea con i gusti di oggi.
La preparazione è quanto di più semplice e banale possa esistere, basta lessare del riso parboiled e poi arricchirlo con wurstel (scottati o alla griglia), mais in scatola, tonno all'olio di oliva, sott'aceti misti, olive denocciolate, carciofini sott'olio e poi uova sode, pomodorini e maionese a volontà.
Nella nuova versione ho inserito l'insalata preparata nelle vaschettine monoporzione che una volta sformate nei piatti ho arricchito con uova farcite di tonno e maionese, pomodorini, germogli di cappero e ciuffetti di maionese. Per preparare le uova occorre prima rassodarle poi dividerle in due e farcirle con la crema ottenuta lavorando i tuorli con del tonno in scatola e la maionese. Per le dosi più o meno ogni 4 uova, 80 g di tonno ed una cucchiaiata di maionese.
E' il caso di non approfittare di questo tipo di preparazione, poco corretta dal punto di vista nutrizionale, però come piatto per ricordare gli anni che rappresentano la nostra generazione di fenomeni trovo sia l'ideale.

2008-07-09

Il mio salame di cioccolato

Non ditemi che è un dolce invernale, ditemi piuttosto come lo preparate voi che sono proprio curiosa di saperlo.
Io conosco mille versioni di questo dolce sia per quanto riguarda gli ingredienti che per quanto riguarda le forme (a salame, a mattonella, a palline), questa ricetta è nata dall'assemblaggio di varie ricette ed il risultato è esattamente quello che volevo, cremoso, gustoso e calorico al punto giusto, per la forma avrei preferito il classico salamino ma avevo terminato la stagnola e poi non si può avere tutto dalla vita.
La ricetta classica di mia madre non prevedeva l'utilizzo del cioccolato ma solo del cacao arricchito dal burro e dai biscotti, io oltre al cioccolato ho aggiunto anche un pò di frutta secca, essendo in procinto di cambiar casa devo pulire la dispensa per cui sto cercando di eliminare scorte residue.
Ingredienti per una mattonella o due salamini
100 g di cioccolato fondente
50 g di cacao amaro
120 g di burro
1 bicchierino di Rum
2 uova
80 g di zucchero
100 g di canditi e frutta secca misti (nocciole, mandorle e pistacchi)
200 g di biscotti secchi tipo "petit"
Sciogliamo il cioccolato con il burro, uniamo il cacao, lo zucchero e il Rum formando una bella crema, uniamo le uova (freschissime) una per volta e poi i biscotti sbriciolati, i canditi e la frutta secca. Amalgamiamo per bene il tutto e poi avvolgiamolo strettamente in fogli di stagnola, chiudendo bene le estremità onde ottenere la forma del salame, oppure rovesciamo il composto in una teglia da plum cake rivestita di pellicola. Poniamo in frigo per almeno due ore prima di affettare e servire.

Il mio salame di cioccolato

Non ditemi che è un dolce invernale, ditemi piuttosto come lo preparate voi che sono proprio curiosa di saperlo.
Io conosco mille versioni di questo dolce sia per quanto riguarda gli ingredienti che per quanto riguarda le forme (a salame, a mattonella, a palline), questa ricetta è nata dall'assemblaggio di varie ricette ed il risultato è esattamente quello che volevo, cremoso, gustoso e calorico al punto giusto, per la forma avrei preferito il classico salamino ma avevo terminato la stagnola e poi non si può avere tutto dalla vita.
La ricetta classica di mia madre non prevedeva l'utilizzo del cioccolato ma solo del cacao arricchito dal burro e dai biscotti, io oltre al cioccolato ho aggiunto anche un pò di frutta secca, essendo in procinto di cambiar casa devo pulire la dispensa per cui sto cercando di eliminare scorte residue.
Ingredienti per una mattonella o due salamini
100 g di cioccolato fondente
50 g di cacao amaro
120 g di burro
1 bicchierino di Rum
2 uova
80 g di zucchero
100 g di canditi e frutta secca misti (nocciole, mandorle e pistacchi)
200 g di biscotti secchi tipo "petit"
Sciogliamo il cioccolato con il burro, uniamo il cacao, lo zucchero e il Rum formando una bella crema, uniamo le uova (freschissime) una per volta e poi i biscotti sbriciolati, i canditi e la frutta secca. Amalgamiamo per bene il tutto e poi avvolgiamolo strettamente in fogli di stagnola, chiudendo bene le estremità onde ottenere la forma del salame, oppure rovesciamo il composto in una teglia da plum cake rivestita di pellicola. Poniamo in frigo per almeno due ore prima di affettare e servire.

2008-07-07

Involtini di melanzana e ricotta su crema gialla di peperone

Adoro accostare le melanzane alla ricotta stagionata, per cui avendo a disposizione della squisita Ricottina Biologica Scorza Nera di Parco Produce della bottega Esperya non mi veniva altro accostamento che con le melanzane. Dello stesso produttore avevo già assaggiato la Ricottina al Fumo di Ginepro, restandone estasiata, per cui all'assaggio di quest'altra specialità non ho potuto che confermare il mio già favorevole parere sulla casa produttrice. E' un prodotto ottenuto in un modo peculiare con latte crudo di pura pecora al cui siero, portato a temperatura di circa 75°, viene addizionata di una piccola quantità di latte fresco, fatto coagulare e posto in fascelle. Qui asciuga per almeno un mese, quindi viene messo a maturare in locali umidi e bui, condizioni che favoriscono il formarsi, sulla crosta della ricotta, di uno strato antiossidante che lentamente passa da bianco a grigio fino a nero, da qui il nome. La ricotta così ottenuta si abbina bene al tartufo ma ho trovato particolarmente gradevole l'accostamento con gli ortaggi di stagione.
Riflettevo sulla realizzazione di un secondo piatto estivo, gustoso ma non pesante, da poter servire tiepido, ecco il risultato.
Ingredienti per 4 persone:
2 melanzane viola lunghe
100 g di ricotta fresca
2 abbondanti cucchiaiate di Ricottina Biologica Scorza Nera o altra ricotta di pecora stagionata grattugiata
erba cipollina
sale integrale
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
1 rosso d'uovo
pepe nero
Per la crema gialla di peperone:
1 peperone giallo grande
1 pezzetto di cipolla
olio extravergine d'oliva
Per completare:
Ricottina Biologina Scorza Nera
erba cipollina
Puliamo le melanzane e dalla parte centrale ricaviamo 12 fettine molto sottili, posiamole in un piatto e saliamole. Intanto peliamo le restanti parti di melanzane, riduciamole a tocchetti e saltiamole in padella con olio e aglio, finchè risulteranno tenere, saliamo appena, poi spappoliamo le melanzane cotte con l'aiuto di una forchetta, aggiungiamo le ricotte, il tuorlo e una macinata di pepe nero, farciamo con il composto le fette di melanzana (che intanto avranno perso acqua e amaro) dopo averle lavate dal sale in eccesso ed asciugate. Avvolgiamole su se stesse ad involtino e leghiamole con fili di erba cipollina o fermiamole con stecchini di legno. Poniamole in teglia con un filo d'olio e passiamole in forno già caldo per 15 minuti circa.
Arrostiamo il peperone sulla fiamma viva, poi laviamolo sotto l'acqua corrente in modo da eliminare la pelle, tagliamolo a piccoli pezzi dopo aver tolto semi e picciolo e saltiamo la polpa in padella con olio e cipolla. Regoliamo di sale e poi frulliamo con dell'altro olio, in modo da ottenere una crema gialla omogenea.
Disponiamo la crema sul fondo dei piatti ed adagiamo sopra i nostri involtini decorando con erba cipollina fresca e Ricottina Biologica Scorza Nera.

Involtini di melanzana e ricotta su crema gialla di peperone

Adoro accostare le melanzane alla ricotta stagionata, per cui avendo a disposizione della squisita Ricottina Biologica Scorza Nera di Parco Produce della bottega Esperya non mi veniva altro accostamento che con le melanzane. Dello stesso produttore avevo già assaggiato la Ricottina al Fumo di Ginepro, restandone estasiata, per cui all'assaggio di quest'altra specialità non ho potuto che confermare il mio già favorevole parere sulla casa produttrice. E' un prodotto ottenuto in un modo peculiare con latte crudo di pura pecora al cui siero, portato a temperatura di circa 75°, viene addizionata di una piccola quantità di latte fresco, fatto coagulare e posto in fascelle. Qui asciuga per almeno un mese, quindi viene messo a maturare in locali umidi e bui, condizioni che favoriscono il formarsi, sulla crosta della ricotta, di uno strato antiossidante che lentamente passa da bianco a grigio fino a nero, da qui il nome. La ricotta così ottenuta si abbina bene al tartufo ma ho trovato particolarmente gradevole l'accostamento con gli ortaggi di stagione.
Riflettevo sulla realizzazione di un secondo piatto estivo, gustoso ma non pesante, da poter servire tiepido, ecco il risultato.
Ingredienti per 4 persone:
2 melanzane viola lunghe
100 g di ricotta fresca
2 abbondanti cucchiaiate di Ricottina Biologica Scorza Nera o altra ricotta di pecora stagionata grattugiata
erba cipollina
sale integrale
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
1 rosso d'uovo
pepe nero
Per la crema gialla di peperone:
1 peperone giallo grande
1 pezzetto di cipolla
olio extravergine d'oliva
Per completare:
Ricottina Biologina Scorza Nera
erba cipollina
Puliamo le melanzane e dalla parte centrale ricaviamo 12 fettine molto sottili, posiamole in un piatto e saliamole. Intanto peliamo le restanti parti di melanzane, riduciamole a tocchetti e saltiamole in padella con olio e aglio, finchè risulteranno tenere, saliamo appena, poi spappoliamo le melanzane cotte con l'aiuto di una forchetta, aggiungiamo le ricotte, il tuorlo e una macinata di pepe nero, farciamo con il composto le fette di melanzana (che intanto avranno perso acqua e amaro) dopo averle lavate dal sale in eccesso ed asciugate. Avvolgiamole su se stesse ad involtino e leghiamole con fili di erba cipollina o fermiamole con stecchini di legno. Poniamole in teglia con un filo d'olio e passiamole in forno già caldo per 15 minuti circa.
Arrostiamo il peperone sulla fiamma viva, poi laviamolo sotto l'acqua corrente in modo da eliminare la pelle, tagliamolo a piccoli pezzi dopo aver tolto semi e picciolo e saltiamo la polpa in padella con olio e cipolla. Regoliamo di sale e poi frulliamo con dell'altro olio, in modo da ottenere una crema gialla omogenea.
Disponiamo la crema sul fondo dei piatti ed adagiamo sopra i nostri involtini decorando con erba cipollina fresca e Ricottina Biologica Scorza Nera.

2008-07-04

Un'insalata da cartolina...


...in sostanza Tutta un'altra insalata per dirla con l'autore del libro, lo chef Andrea Costantini che con questa sua Cartolina dalla cucina ed. Bibliotheca Culinaria ci ha voluto dare semplici lezioni di creatività per portare in tavola delle deliziose e nuove insalate che diventano protagoniste della tavola moderna.
Insalate preparate con ingredienti comuni, nel pieno rispetto delle stagioni, arricchite però da qualche ingrediente a sorpresa, o direi più correttamente da quel tocco da maestro che riesce a trasformare un comune contorno in un goloso piatto unico. E' il caso di questa golosa insalata che si prepara in pochissimi minuti ma che riuscirà a stupire il più esigente dei gourmet per l'assoluta concordanza di sapori oltre che per l'inconsueto modo di presentarla.
Per prepararla ci basta avere a disposizione
cuori di lattuga romana (uno per ogni commensale)pecorino tenero
farina bianca
maizena
acqua frizzante
mandorle sfilettate o a lamelle
limone
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
miele di agrumi
germogli freschi
Ricaviamo dal formaggio dei cubetti, infilziamoli a due a due agli stecchini di legno e passiamoli in una pastella liquida preparata con farina, maizena ed acqua frizzante freddissima, poi friggiamoli. Intanto dividiamo i cuori di lattuga in due ed irroriamoli con una citronette di olio limone, sale e pepe. Appoggiamo vicino alla lattuga gli spiedini di formaggio e completiamo con le mandorle irrorate di miele. Completiamo con germogli a piacere io ho usato quelli di soia verde preparati in casa.

Un'insalata da cartolina...


...in sostanza Tutta un'altra insalata per dirla con l'autore del libro, lo chef Andrea Costantini che con questa sua Cartolina dalla cucina ed. Bibliotheca Culinaria ci ha voluto dare semplici lezioni di creatività per portare in tavola delle deliziose e nuove insalate che diventano protagoniste della tavola moderna.
Insalate preparate con ingredienti comuni, nel pieno rispetto delle stagioni, arricchite però da qualche ingrediente a sorpresa, o direi più correttamente da quel tocco da maestro che riesce a trasformare un comune contorno in un goloso piatto unico. E' il caso di questa golosa insalata che si prepara in pochissimi minuti ma che riuscirà a stupire il più esigente dei gourmet per l'assoluta concordanza di sapori oltre che per l'inconsueto modo di presentarla.
Per prepararla ci basta avere a disposizione
cuori di lattuga romana (uno per ogni commensale)pecorino tenero
farina bianca
maizena
acqua frizzante
mandorle sfilettate o a lamelle
limone
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
miele di agrumi
germogli freschi
Ricaviamo dal formaggio dei cubetti, infilziamoli a due a due agli stecchini di legno e passiamoli in una pastella liquida preparata con farina, maizena ed acqua frizzante freddissima, poi friggiamoli. Intanto dividiamo i cuori di lattuga in due ed irroriamoli con una citronette di olio limone, sale e pepe. Appoggiamo vicino alla lattuga gli spiedini di formaggio e completiamo con le mandorle irrorate di miele. Completiamo con germogli a piacere io ho usato quelli di soia verde preparati in casa.