2012-05-17

Pane al miele

Vassoio e tovagliolo collezione Opera prima di Wald
Permangono i miei problemi di dominio, in realtà hanno rapito il mio dominio e mi hanno chiesto pure il riscatto, adesso vediamo cosa si può fare intanto vi ricordo che è possibile continuare a leggere il mio blog collegandosi a   http://saleepepequantobasta.blogspot.it/ . A parte ciò la mia voglia di cucinare e di parlarvi di cibo resta immutata ed oggi vi faccio conoscere un pane da colazione, il pane al miele ideale anche per le merende dei piccini. Io ho utilizzato il miele di arancio Rigoni di Asiago, una vera bontà naturale che ha dato un profumo speciale al dolce.
Ingredienti:
350 g di farina macinata a pietra*
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato
300 g di miele
250 ml di latte acidulato con due cucchiai di succo di limone
1 uovo grande leggermente sbattuto
2 cucchiai di olio d'oliva
1 cucchiaino di sale
Mescolare la farina con il lievito, il bicarbonato e il sale. Sbattere a parte l'uovo con il latte acido, il miele e l'olio. Versate il composto sulla farina e mescolate brevemente per amalgamare. Versate nello stampo da plumcake (di 23x11) e infornate a 180° finché risulterà dorato e cotto internamente alla prova stecchino.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato la farina PETRA5 di Molino Quaglia

Pane al miele

Vassoio e tovagliolo collezione Opera prima di Wald
Permangono i miei problemi di dominio, in realtà hanno rapito il mio dominio e mi hanno chiesto pure il riscatto, adesso vediamo cosa si può fare intanto vi ricordo che è possibile continuare a leggere il mio blog collegandosi a   http://saleepepequantobasta.blogspot.it/ . A parte ciò la mia voglia di cucinare e di parlarvi di cibo resta immutata ed oggi vi faccio conoscere un pane da colazione, il pane al miele ideale anche per le merende dei piccini. Io ho utilizzato il miele di arancio Rigoni di Asiago, una vera bontà naturale che ha dato un profumo speciale al dolce.
Ingredienti:
350 g di farina macinata a pietra*
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato
300 g di miele
250 ml di latte acidulato con due cucchiai di succo di limone
1 uovo grande leggermente sbattuto
2 cucchiai di olio d'oliva
1 cucchiaino di sale
Mescolare la farina con il lievito, il bicarbonato e il sale. Sbattere a parte l'uovo con il latte acido, il miele e l'olio. Versate il composto sulla farina e mescolate brevemente per amalgamare. Versate nello stampo da plumcake (di 23x11) e infornate a 180° finché risulterà dorato e cotto internamente alla prova stecchino.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato la farina PETRA5 di Molino Quaglia

2012-05-15

Involtini di carne alla mortadella con contorno di primavera

Piatto da portata collezione La vie en Rose di Wald
Avete idea di cosa possa succedere se dimenticate di rinnovare il vostro dominio alla scadenza? Io l'ho dovuto imparare a mie spese e così per soli 10 dollari non versati a scadenza il mio dominio è congelato e digitando l'indirizzo del mio blog vi appare una pagina vuota. Volevo rassicurarvi in merito perché pare che con una piccola penale io me la possa cavare e tra qualche giorno o forse solo tra qualche oraa tutto tornerà alla normalità. Tuttavia nel frattempo vorrei ricordarvi che all'indirizzo gratuito di google http://saleepepequantobasta.blogspot.it il mio blog è visibile, cercherò di trasmettervi il mio messaggio unitamente alle mie scuse con ogni mezzo a mia disposizione, pensate solo che ho attraversato qualche oretta di panico prima di capire cosa fosse accaduto. Per ringraziarvi della vostra pazienza e comunicarvi che a casa di CoCò si continua a cucinare vi posto una ricetta di carne con un contorno primaverile, una ricetta semplice ma sempre gradita gli involtini di carne con ripieno di mortadella e caciotta di pecora, la Trasteverina di Brunelli, che ho voluto accompagnare con un contorno di fave e piselli stufati con cipolla.
Ingredienti per 4 persone
Per gli involtini:
8 fettine sottili di vitello
4 fette sottili di mortadella*
8 rettangolini di caciotta di pecora
1 cucchiaio di farina
½ bicchiere di vino bianco secco
1 noce di burro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Per il contorno:
300 g di fave fresche sgranate
300 g di piselli freschi sgranati
1 cipollotto
brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Distendere una fettina di carne ben battuta su un tagliere posarvi sopra mezza fetta di mortadella e un pezzetti di caciotta, richiudere i lembi laterali sul formaaggio e avvolgere la carne ad involtino, fermarla con uno stuzzichino e rpocedere allo stesso modo con le altre fettine di carne. Passare gli involtini nella farina, rosolarli velocemente nel burro sciolto con un filo d'olio e solo al momento di servire sfumare con il vino, salere e pepare. Affettare finemente il cipollotto e appassirlo in padella con poco olio, unire fave e piselli e lasciar cuocere aggiungendo un mestolo di brodo, verso fine cottura regolare di sale e pepe, lasciar restringere il brodo prima di servire.
*La mortadella utilizzata per la ricetta è la qualità Oro di Felsineo

Involtini di carne alla mortadella con contorno di primavera

Piatto da portata collezione La vie en Rose di Wald
Avete idea di cosa possa succedere se dimenticate di rinnovare il vostro dominio alla scadenza? Io l'ho dovuto imparare a mie spese e così per soli 10 dollari non versati a scadenza il mio dominio è congelato e digitando l'indirizzo del mio blog vi appare una pagina vuota. Volevo rassicurarvi in merito perché pare che con una piccola penale io me la possa cavare e tra qualche giorno o forse solo tra qualche oraa tutto tornerà alla normalità. Tuttavia nel frattempo vorrei ricordarvi che all'indirizzo gratuito di google http://saleepepequantobasta.blogspot.it il mio blog è visibile, cercherò di trasmettervi il mio messaggio unitamente alle mie scuse con ogni mezzo a mia disposizione, pensate solo che ho attraversato qualche oretta di panico prima di capire cosa fosse accaduto. Per ringraziarvi della vostra pazienza e comunicarvi che a casa di CoCò si continua a cucinare vi posto una ricetta di carne con un contorno primaverile, una ricetta semplice ma sempre gradita gli involtini di carne con ripieno di mortadella e caciotta di pecora, la Trasteverina di Brunelli, che ho voluto accompagnare con un contorno di fave e piselli stufati con cipolla.
Ingredienti per 4 persone
Per gli involtini:
8 fettine sottili di vitello
4 fette sottili di mortadella*
8 rettangolini di caciotta di pecora
1 cucchiaio di farina
½ bicchiere di vino bianco secco
1 noce di burro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Per il contorno:
300 g di fave fresche sgranate
300 g di piselli freschi sgranati
1 cipollotto
brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Distendere una fettina di carne ben battuta su un tagliere posarvi sopra mezza fetta di mortadella e un pezzetti di caciotta, richiudere i lembi laterali sul formaaggio e avvolgere la carne ad involtino, fermarla con uno stuzzichino e rpocedere allo stesso modo con le altre fettine di carne. Passare gli involtini nella farina, rosolarli velocemente nel burro sciolto con un filo d'olio e solo al momento di servire sfumare con il vino, salere e pepare. Affettare finemente il cipollotto e appassirlo in padella con poco olio, unire fave e piselli e lasciar cuocere aggiungendo un mestolo di brodo, verso fine cottura regolare di sale e pepe, lasciar restringere il brodo prima di servire.
*La mortadella utilizzata per la ricetta è la qualità Oro di Felsineo

2012-05-09

Millefoglie di bieta pancetta e Castelmagno

Piatto frutta, vassoio e pala dolce collezione Impronte verde di Wald

Ho approfittato delle ultime bietoline dell'orto e di un vasetto di golosa (per me le preparazioni a base di formaggio lo sono sempre) crema al Castelmagno firmata L'Ostal, l'azienda di cui vi parlavo nel post precedente, per realizzare una succulenta millefoglie salata. 
Per la base ho utilizzato pasta sfoglia pronta...una ricetta fast per chi ha poco tempo ma tanta voglia di mangiare bene. In assenza della crema di Castelmagno va benissimo una fonduta home made che potete preparare secondo queste mie indicazioni con i formaggi che più gradite
Ingredienti per 4 persone:
1 rotolo di pastasfoglia pronta
100 g di pancetta affumicata a cubetti
300 g di bieta sbollentata
1 vasetto di crema al Castelmagno
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
scaglie di grana per completare
Ricavare dalla sfoglia tre rettangoli, bucherellarli e cuocerli in forno a 200° fino a doratura. In una padella dorare la pancetta con un filo d'olio e l'aglio in camiciunire la biete, salare, pepare e lasciar insaporire.
Scaldare la crema di formaggio e procedere al montaggio del piatto, posizionare sul fondo un rettangolo di sfoglia, distribuirvi sopra un terzo delle verdure con la pancetta (dopo aver eliminato l'aglio) e un terzo della salsa, proseguire allo stesso modo con gli altri due strati, arricchire l'ultimo strato con scaglie di grana a piacere
* per la realizzazione del piatto ho utilizzato una padella della linea BIO-COOK di Illa.


Millefoglie di bieta pancetta e Castelmagno

Piatto frutta, vassoio e pala dolce collezione Impronte verde di Wald

Ho approfittato delle ultime bietoline dell'orto e di un vasetto di golosa (per me le preparazioni a base di formaggio lo sono sempre) crema al Castelmagno firmata L'Ostal, l'azienda di cui vi parlavo nel post precedente, per realizzare una succulenta millefoglie salata. 
Per la base ho utilizzato pasta sfoglia pronta...una ricetta fast per chi ha poco tempo ma tanta voglia di mangiare bene. In assenza della crema di Castelmagno va benissimo una fonduta home made che potete preparare secondo queste mie indicazioni con i formaggi che più gradite
Ingredienti per 4 persone:
1 rotolo di pastasfoglia pronta
100 g di pancetta affumicata a cubetti
300 g di bieta sbollentata
1 vasetto di crema al Castelmagno
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
scaglie di grana per completare
Ricavare dalla sfoglia tre rettangoli, bucherellarli e cuocerli in forno a 200° fino a doratura. In una padella dorare la pancetta con un filo d'olio e l'aglio in camiciunire la biete, salare, pepare e lasciar insaporire.
Scaldare la crema di formaggio e procedere al montaggio del piatto, posizionare sul fondo un rettangolo di sfoglia, distribuirvi sopra un terzo delle verdure con la pancetta (dopo aver eliminato l'aglio) e un terzo della salsa, proseguire allo stesso modo con gli altri due strati, arricchire l'ultimo strato con scaglie di grana a piacere
* per la realizzazione del piatto ho utilizzato una padella della linea BIO-COOK di Illa.


2012-05-07

Piccoli desserts di cioccolato e albicocca

Alzata collezione Il Giardino Segreto IVV, bicchierini finger food Atmosfera Italiana
Vi va di venire con me in Valle Grana? È una vallata alpina (delle Alpi Cozie), è la valle delle leggende e ai suoi piedi si estendono principalmente campi di mele, di pere madernassa, cotogne, susine, kiwi, piccoli frutti, ciliegie e albicocche; sono i frutti di L'Ostal una piccola azienda agricola biologica che lavora rispettando le regole della natura proprio come tanti anni fa faceva il nonno di Ivo il proprietario. Il profumo dei frutti di questa valle l'ho respirato aprendo le loro conserve, il loro gusto l'ho assaporato mangiando le confetture di L'Ostal, potete farlo anche voi adando a trovarli perché l'Ostal è un posto amichevole dove poter trascorrere magari una giornata da contadino assaporando il gusto dei tempi andati.
La confettura di albicocche, che ho utilizzato in questa mia preparazione ha il sapore di quelle albicocche maturate al sole ed è fatta di sola frutta (un'altissima percentuale di frutta) e zucchero.
L'ho utilizzata in purezza - perché la cottura le avrebbe tolto qualcosa - in questo dessert che ricorda un po' la mitica sacher, una crema di mascarpone al cioccolato, arricchita da confettura di albicocche riccioli di cioccolato fondente e pezzetti di colomba (la tradizionale di Loison) caramellati. Anche del pan di spagna potrebbe andar bene o un biscottino ma credetemi i canditi della colomba arricchiscono ed enfatizzano ancor più il gusto finale.
Se siete cioccolatodipendenti come me amerete questo dolce e se di ricette al cioccolato non ne avete mai abbastanza non riuscirete a fare a meno dell'ultimo nato in materia. L'originalissimo Puro cioccolato di Magazzini Salani, 30 ricette 100% cioccolato veloci e facili da preparare racchiusi in un libretto dalla curiosa forma di tavoletta di cioccolato per "fondere dal piacere" già sfogliando il libro.
Piccoli desserts di cioccolato e albicocca
Ingredienti per 12 bicchierini:
250 g di mascarpone
2 uova freschissime
4 cucchiai di zucchero
100 g di cioccolato fondente*
confettura di albicocche
200 g di zucchero per il caramello
12 pezzetti di colomba tradizionale
riccioli di cioccolato per completare
Preparare il caramello sciogliendo lo zucchero con qualche cucchiaio di acqua, quando avrà un colore ambrato immergervi i pezzetti di colomba affinché se ne rivestano, porli sulla carta forno ad asciugare. Preparare la crema: montare i tuorli con lo zucchero finché diventano chiari, unire il cioccolato sciolto a bagnomaria e infine gli albumi montati a neve senza smontare il composto, Suddividere la crema nei biccchierini scelti, aggiungere un cucchiaino di confettura di albicocche, un tocchetto di colomba caramellata e i riccioli di cioccolato per completare.
* per la realizzazione del dolce ho utilizzato cioccolato Venchi

Piccoli desserts di cioccolato e albicocca

Alzata collezione Il Giardino Segreto IVV, bicchierini finger food Atmosfera Italiana
Vi va di venire con me in Valle Grana? È una vallata alpina (delle Alpi Cozie), è la valle delle leggende e ai suoi piedi si estendono principalmente campi di mele, di pere madernassa, cotogne, susine, kiwi, piccoli frutti, ciliegie e albicocche; sono i frutti di L'Ostal una piccola azienda agricola biologica che lavora rispettando le regole della natura proprio come tanti anni fa faceva il nonno di Ivo il proprietario. Il profumo dei frutti di questa valle l'ho respirato aprendo le loro conserve, il loro gusto l'ho assaporato mangiando le confetture di L'Ostal, potete farlo anche voi adando a trovarli perché l'Ostal è un posto amichevole dove poter trascorrere magari una giornata da contadino assaporando il gusto dei tempi andati.
La confettura di albicocche, che ho utilizzato in questa mia preparazione ha il sapore di quelle albicocche maturate al sole ed è fatta di sola frutta (un'altissima percentuale di frutta) e zucchero.
L'ho utilizzata in purezza - perché la cottura le avrebbe tolto qualcosa - in questo dessert che ricorda un po' la mitica sacher, una crema di mascarpone al cioccolato, arricchita da confettura di albicocche riccioli di cioccolato fondente e pezzetti di colomba (la tradizionale di Loison) caramellati. Anche del pan di spagna potrebbe andar bene o un biscottino ma credetemi i canditi della colomba arricchiscono ed enfatizzano ancor più il gusto finale.
Se siete cioccolatodipendenti come me amerete questo dolce e se di ricette al cioccolato non ne avete mai abbastanza non riuscirete a fare a meno dell'ultimo nato in materia. L'originalissimo Puro cioccolato di Magazzini Salani, 30 ricette 100% cioccolato veloci e facili da preparare racchiusi in un libretto dalla curiosa forma di tavoletta di cioccolato per "fondere dal piacere" già sfogliando il libro.
Piccoli desserts di cioccolato e albicocca
Ingredienti per 12 bicchierini:
250 g di mascarpone
2 uova freschissime
4 cucchiai di zucchero
100 g di cioccolato fondente*
confettura di albicocche
200 g di zucchero per il caramello
12 pezzetti di colomba tradizionale
riccioli di cioccolato per completare
Preparare il caramello sciogliendo lo zucchero con qualche cucchiaio di acqua, quando avrà un colore ambrato immergervi i pezzetti di colomba affinché se ne rivestano, porli sulla carta forno ad asciugare. Preparare la crema: montare i tuorli con lo zucchero finché diventano chiari, unire il cioccolato sciolto a bagnomaria e infine gli albumi montati a neve senza smontare il composto, Suddividere la crema nei biccchierini scelti, aggiungere un cucchiaino di confettura di albicocche, un tocchetto di colomba caramellata e i riccioli di cioccolato per completare.
* per la realizzazione del dolce ho utilizzato cioccolato Venchi

2012-05-03

Brioche angelica


La connessione tra madre e figlia in cucina e pressocchè imprescindibile. Ogni madre tende a trasmettere il proprio sapere culinario alle figlie e seppure le figlie, da bimbe spessissimo interessate all'argomento attraversano quasi sempre quella fase refrattaria in cui non solo rifiutano l'origine ma addirittura la contestano e ne prendono le distanze, prima o poi ritornano all'ovile e cercano di recuperare il tempo perduto (spesso purtroppo quando la genitrice non c'è più) scandagliando ogni centimetro del logoro quaderno di cucina di mamma. Mi fa piacere vedere al contrario collaborazione tra madre e figlia e ne ho avuto di recente due buoni esempi che hanno favorito in me queste ed altre riflessioni.
Il mestolo magico è un libro scritto da Maria Teresa Sponza D'Agnolo ed edito da Tecniche Nuove e mi ha favorevolmente impressionata vedere che a corredo dell'opera dell'autrice, che ha trascritto nel libro il suo quaderno di cucina, sono state inserite le foto piuttosto originali scattate dalla figlia Alessandra. Ci sono ricette di tutto il mondo modificate nel corso del tempo dall'autrice secondo il gusto familiare, non c'è spirito di ostentazione nè voglia di seguire alcuna moda in questo libro che riesce pertanto benissimo nell'intento di trasmettere il piacere di portare in tavola vivande diverse e e ben curate per "ravvivare una cena quotidiana o per fare qualcosa di nuovo (o di vecchio) per gli amici".
Un'opera a quattro mani anche Cucinare in famiglia



Ricette tra rime e fornelli di Antonietta & Maddalena Curti
   per Graphe edizioni, in cui la mamma ha svolto il compito di scrivere le vecchie ricette di famiglia curando la sezione dedicata ai "grandi" mentre alla figlia è toccato l'originale compito di metterne alcune in rima dedicandole ai "piccini". Divertente trovare una descrizione in rima della zuppa inglese o della torta di mele. Il libro si propone di stimolare la fantasia dei lettori tanto è vero che volutamente non vi sono immagini dei piatti: "tra i fornelli la fantasia deve essere maestra e a nostro avviso non va né ingabbiata, né orientata alla semplice emulazione di una foto".

Ricette di famiglia, delle famiglie delle due autrici, l'una parigina Laetitia Carrega d'Ormesson l'altra fiorentina Cristina Cantini, sono raccolte nel libro pubblicato da Polistampa Menu per 4 stagioni dall'eloquente sottotitolo Invenzioni gastronomiche e divagazioni culinarie tra Firenze e Parigi. Le ricette del libro, precedute da un saggio di Enrico Colle sull'arte di imbandire la tavola, sono suddivise per stagioni "rielaborate e adattate ai gusti e alle esigenze di oggi" ed accompagnate dai consigli di Cristina e Laetitia che le ahnno volute condividere con noi.
Sfogliando questi libri riflettevo sul rapporto tra la mia cucina e quella della mia famiglia e di mia madre in particolare. È innegabile che avendola vicina io tenda ad innovare o meglio a fare dell'altro che le cose buone della tradizione le prepara egregiamente lei ma mi rendo conto che se questi piatti li voglio trasmettere ai miei figli me ne devo interessare maggiormente ma tendo ad voglio aallontanare questo momento perché mi piace sentirmi figlia davanti a un piatto du maccheroni al ferretto preparato dalla mamma secondo tradizione o davanti ad una torta alla crema, farcita con la "sua" crema perchè mamma pur essendo brava in tutto eccelle in alcune cose e la crema pasticcera preparata da lei è una di queste, la ricetta è la stessa che uso io ma quando la prepara lei è più buona.  


Non nascondo che quando devo affrontare preparazioni più complesse in cui mi divido le fasi in vari momenti delego a lei la preparazione della crema. Per questa brioche che vi presento oggi invece la crema l'ho fatta da me e devo dire che era pure più buona del mio solito forse per merito del mio splendido tegame in ghisa smaltata di BergHOFF Italia del quale mi sono servita per preparalo, il fondo spesso ed il calore ben distribuito mi hanno permesso di ottenere un ottimo risultato che ho utilizzato per questa brioche che dicono chiamarsi angelica e che ho farcito di crema e meravigliosi frutti assortiti il Berry mix di Noberasco composto da goji barries, cranberries, uva sultanina, uva verde,uva golden, ciliegie che non necessitano di ammollo essendolo già abbastanza ma che ho voluto tenere un pò in ammollo nel rum per conferirgli un certo aroma.

Tegame BergHOFF Italia, tessuto GreenGate

Ingredienti:
250 g di farina 00
125 g di latte tiepido
8 g di lievito di birra fresco
un pizzico di sale
20 g di zucchero
40 g di burro morbido
2 tuorli
1tuorlo e 2 cucchiai di latte

crema pasticcera: 2 tuorli, 2 cucchiai di farina, 4 cucchiai di zucchero, mezza stecca di vaniglia, 250 ml di latte
100 g Berry mix e 1 dl di rum per completare
Versare la farina in una ciotola, unire lo zucchero, il sale e il burro, poi il latte tiepido nel quale sarà stato sciolto il lievito e i tuorli leggermente sbattuti. Impastare bene e lasciare lievitare l’impasto coperto fino al raddoppio. Porre a bagno i frutti nel rum allungato con poca acqua calda e preparare la crema. Sbattere i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte portato a bollore con la vaniglia incisa per il lungo, mettere sul fuoco e lasciar addensare la crema. Trascorso il tempo necessario al raddoppio dell'impasto versarlo sulla spianatoia e stenderlo con il matterello in un rettangolo spalmarlo di crema e cospargerlo con i frutti ben asciugati. Arrotolare l'impasto lasciando il ripieno al suo interno poi tagliare in due il rotolo nel senso della lunghezza e intrecciarlo formando una ciambella. Per questa operazione consiglio di lavorare già sulla piastra del forno rivestita di carta forno onde evitare di dover trasferire dopo la ciambella rischiando di rovinarla. Spennellare la suprficie con latte e tuorlo sbattuti insieme e infornare a 200° per 40 minuti circa ponendo alla base del forno una teglia con poca acqua per creare un ambiente umido.


*Per la realizzazione della ricetta ho usato farina macinata a pietra qualità Petra5 di Molino Quaglia specifica per dolci. La carta forno di cui mi servo è quella riutilizzabile di Tescoma che vedete anche in foto.

Brioche angelica


La connessione tra madre e figlia in cucina e pressocchè imprescindibile. Ogni madre tende a trasmettere il proprio sapere culinario alle figlie e seppure le figlie, da bimbe spessissimo interessate all'argomento attraversano quasi sempre quella fase refrattaria in cui non solo rifiutano l'origine ma addirittura la contestano e ne prendono le distanze, prima o poi ritornano all'ovile e cercano di recuperare il tempo perduto (spesso purtroppo quando la genitrice non c'è più) scandagliando ogni centimetro del logoro quaderno di cucina di mamma. Mi fa piacere vedere al contrario collaborazione tra madre e figlia e ne ho avuto di recente due buoni esempi che hanno favorito in me queste ed altre riflessioni.
Il mestolo magico è un libro scritto da Maria Teresa Sponza D'Agnolo ed edito da Tecniche Nuove e mi ha favorevolmente impressionata vedere che a corredo dell'opera dell'autrice, che ha trascritto nel libro il suo quaderno di cucina, sono state inserite le foto piuttosto originali scattate dalla figlia Alessandra. Ci sono ricette di tutto il mondo modificate nel corso del tempo dall'autrice secondo il gusto familiare, non c'è spirito di ostentazione nè voglia di seguire alcuna moda in questo libro che riesce pertanto benissimo nell'intento di trasmettere il piacere di portare in tavola vivande diverse e e ben curate per "ravvivare una cena quotidiana o per fare qualcosa di nuovo (o di vecchio) per gli amici".
Un'opera a quattro mani anche Cucinare in famiglia



Ricette tra rime e fornelli di Antonietta & Maddalena Curti
   per Graphe edizioni, in cui la mamma ha svolto il compito di scrivere le vecchie ricette di famiglia curando la sezione dedicata ai "grandi" mentre alla figlia è toccato l'originale compito di metterne alcune in rima dedicandole ai "piccini". Divertente trovare una descrizione in rima della zuppa inglese o della torta di mele. Il libro si propone di stimolare la fantasia dei lettori tanto è vero che volutamente non vi sono immagini dei piatti: "tra i fornelli la fantasia deve essere maestra e a nostro avviso non va né ingabbiata, né orientata alla semplice emulazione di una foto".

Ricette di famiglia, delle famiglie delle due autrici, l'una parigina Laetitia Carrega d'Ormesson l'altra fiorentina Cristina Cantini, sono raccolte nel libro pubblicato da Polistampa Menu per 4 stagioni dall'eloquente sottotitolo Invenzioni gastronomiche e divagazioni culinarie tra Firenze e Parigi. Le ricette del libro, precedute da un saggio di Enrico Colle sull'arte di imbandire la tavola, sono suddivise per stagioni "rielaborate e adattate ai gusti e alle esigenze di oggi" ed accompagnate dai consigli di Cristina e Laetitia che le ahnno volute condividere con noi.
Sfogliando questi libri riflettevo sul rapporto tra la mia cucina e quella della mia famiglia e di mia madre in particolare. È innegabile che avendola vicina io tenda ad innovare o meglio a fare dell'altro che le cose buone della tradizione le prepara egregiamente lei ma mi rendo conto che se questi piatti li voglio trasmettere ai miei figli me ne devo interessare maggiormente ma tendo ad voglio aallontanare questo momento perché mi piace sentirmi figlia davanti a un piatto du maccheroni al ferretto preparato dalla mamma secondo tradizione o davanti ad una torta alla crema, farcita con la "sua" crema perchè mamma pur essendo brava in tutto eccelle in alcune cose e la crema pasticcera preparata da lei è una di queste, la ricetta è la stessa che uso io ma quando la prepara lei è più buona.  


Non nascondo che quando devo affrontare preparazioni più complesse in cui mi divido le fasi in vari momenti delego a lei la preparazione della crema. Per questa brioche che vi presento oggi invece la crema l'ho fatta da me e devo dire che era pure più buona del mio solito forse per merito del mio splendido tegame in ghisa smaltata di BergHOFF Italia del quale mi sono servita per preparalo, il fondo spesso ed il calore ben distribuito mi hanno permesso di ottenere un ottimo risultato che ho utilizzato per questa brioche che dicono chiamarsi angelica e che ho farcito di crema e meravigliosi frutti assortiti il Berry mix di Noberasco composto da goji barries, cranberries, uva sultanina, uva verde,uva golden, ciliegie che non necessitano di ammollo essendolo già abbastanza ma che ho voluto tenere un pò in ammollo nel rum per conferirgli un certo aroma.

Tegame BergHOFF Italia, tessuto GreenGate

Ingredienti:
250 g di farina 00
125 g di latte tiepido
8 g di lievito di birra fresco
un pizzico di sale
20 g di zucchero
40 g di burro morbido
2 tuorli
1tuorlo e 2 cucchiai di latte

crema pasticcera: 2 tuorli, 2 cucchiai di farina, 4 cucchiai di zucchero, mezza stecca di vaniglia, 250 ml di latte
100 g Berry mix e 1 dl di rum per completare
Versare la farina in una ciotola, unire lo zucchero, il sale e il burro, poi il latte tiepido nel quale sarà stato sciolto il lievito e i tuorli leggermente sbattuti. Impastare bene e lasciare lievitare l’impasto coperto fino al raddoppio. Porre a bagno i frutti nel rum allungato con poca acqua calda e preparare la crema. Sbattere i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte portato a bollore con la vaniglia incisa per il lungo, mettere sul fuoco e lasciar addensare la crema. Trascorso il tempo necessario al raddoppio dell'impasto versarlo sulla spianatoia e stenderlo con il matterello in un rettangolo spalmarlo di crema e cospargerlo con i frutti ben asciugati. Arrotolare l'impasto lasciando il ripieno al suo interno poi tagliare in due il rotolo nel senso della lunghezza e intrecciarlo formando una ciambella. Per questa operazione consiglio di lavorare già sulla piastra del forno rivestita di carta forno onde evitare di dover trasferire dopo la ciambella rischiando di rovinarla. Spennellare la suprficie con latte e tuorlo sbattuti insieme e infornare a 200° per 40 minuti circa ponendo alla base del forno una teglia con poca acqua per creare un ambiente umido.


*Per la realizzazione della ricetta ho usato farina macinata a pietra qualità Petra5 di Molino Quaglia specifica per dolci. La carta forno di cui mi servo è quella riutilizzabile di Tescoma che vedete anche in foto.