2007-04-18

Tortino di patate e mozzarella


Un classico di casa mia è il Tortino di patate con mozzarella. E’ forse una delle prime cose che ho imparato a cucinare insieme a mia sorella tanto che un po’ di anni fa era diventato il piatto forte dei pic-nic in campagna con gli amici, perché comunque si può preparare con un discreto anticipo e se è ottimo caldo resta gustosissimo anche servito freddo.
Nella foto ve lo presento tagliato a dadi piuttosto piccoli, in questa versione finger food può andar bene per arricchire un antipasto o in un buffet.
Per prepararlo occorre lessare un kg circa di patate a pasta farinosa. Ancora calde le passiamo allo schiacciapatate, vi amalgamiamo un uovo, sale e pepe quanto basta, un pizzico di noce moscata e un poco di prezzemolo tritato.
Imburriamo per bene una teglia e cospargiamola di pangrattato, formiamo con metà del puré - aiutandoci col dorso di un cucchiaio - uno strato più o meno sottile e ben compatto.
Ricopriamo con fette di cotto e mozzarella tagliata a fettine e poi col restante puré stendendolo sempre per bene.
Cospargiamo con pangrattato e qualche fiocchetto di burro e poi passiamo in forno ben caldo per una ventina di minuti, ovvero fino a quando in superficie non avremo una bella crosticina dorata.
Si può servire caldo caldo ma se vogliamo dei quadrati tagliati bene lasciamo raffreddare un poco.
Mia zia aggiunge al ripieno l’uovo sodo a fettine e devo dire che l’aggiunta non guasta proprio.

Tortino di patate e mozzarella


Un classico di casa mia è il Tortino di patate con mozzarella. E’ forse una delle prime cose che ho imparato a cucinare insieme a mia sorella tanto che un po’ di anni fa era diventato il piatto forte dei pic-nic in campagna con gli amici, perché comunque si può preparare con un discreto anticipo e se è ottimo caldo resta gustosissimo anche servito freddo.
Nella foto ve lo presento tagliato a dadi piuttosto piccoli, in questa versione finger food può andar bene per arricchire un antipasto o in un buffet.
Per prepararlo occorre lessare un kg circa di patate a pasta farinosa. Ancora calde le passiamo allo schiacciapatate, vi amalgamiamo un uovo, sale e pepe quanto basta, un pizzico di noce moscata e un poco di prezzemolo tritato.
Imburriamo per bene una teglia e cospargiamola di pangrattato, formiamo con metà del puré - aiutandoci col dorso di un cucchiaio - uno strato più o meno sottile e ben compatto.
Ricopriamo con fette di cotto e mozzarella tagliata a fettine e poi col restante puré stendendolo sempre per bene.
Cospargiamo con pangrattato e qualche fiocchetto di burro e poi passiamo in forno ben caldo per una ventina di minuti, ovvero fino a quando in superficie non avremo una bella crosticina dorata.
Si può servire caldo caldo ma se vogliamo dei quadrati tagliati bene lasciamo raffreddare un poco.
Mia zia aggiunge al ripieno l’uovo sodo a fettine e devo dire che l’aggiunta non guasta proprio.

2007-04-17

Crepes dolci alle fragole


Per concludere un pranzo di primavera i modo gustoso possiamo preparare le Crepes dolci alle fragole, delle semplici crepes preparate secondo la ricetta utilizzata per le Crepes alla fiamma (magari sostituendo i liquore all’arancia con del Limoncello) e poi farcirle al momento di andare in tavola con del gelato alla panna e due cucchiaiate di fragole a pezzetti condite in precedenza con zucchero e Limoncello. Oserei dire deliziose specie se prima di farcirle scaldiamo le crepes per qualche secondo al microonde.

Crepes dolci alle fragole


Per concludere un pranzo di primavera i modo gustoso possiamo preparare le Crepes dolci alle fragole, delle semplici crepes preparate secondo la ricetta utilizzata per le Crepes alla fiamma (magari sostituendo i liquore all’arancia con del Limoncello) e poi farcirle al momento di andare in tavola con del gelato alla panna e due cucchiaiate di fragole a pezzetti condite in precedenza con zucchero e Limoncello. Oserei dire deliziose specie se prima di farcirle scaldiamo le crepes per qualche secondo al microonde.

2007-04-16

Sacher Torte


Ricorre il questi giorni il centenario della morte di Franz Sacher, il pasticciere che a soli 16 anni inventò la celeberrima nonché decantata Sacher Torte che dall’Austria si diffuse in tutto il mondo.
Si narra che nel 1832 Klemes von Metternich chiese a Franz, poiché il pasticciere di corte era ammalato, di preparare un dolce per un ospite speciale. Fu così che nacque questa gustosissima torta dove si coniugano perfettamente il cioccolato e la marmellata di albicocche.
La ricetta originale del dolce si dice sia custodita ancora oggi gelosamente a Vienna dove non vi è chi non si fermi ad assaggiarne una fetta, generalmente servita con panna montata, all’Hotel Sacher, aperto nel 1876 dallo stesso Franz.
In mancanza della ricetta originale ne circolano diverse che si avvicinano più o meno alla ricetta viennese. Quella che segue è la mia Sacher Torte.
Dobbiamo preparare un pan di Spagna al cioccolato montando, finché diventeranno spumosi, 7 tuorli con 100 g di zucchero, aggiungiamo poi 120 g di farina amalgamata con 40 g di cacao amaro e 40 g di farina di mandorle, 40 g di cioccolato fondente fuso con 100 g di burro e infine i 7 albumi montati a neve ferma con 75 g di zucchero. Ottenuto un composto spumoso lo versiamo in una teglia a cerniera del diametro di 24-26 cm ben imburrata e infarinata e lo cuociamo finché sarà ben asciutto (proviamo la cottura con uno stecchino di legno).
Una volta raffreddato il dolce lo dividiamo in due dischi orizzontali e lo farciamo al centro, sopra e ai lati con 300 g di marmellata di albicocche scaldata con 2 cucchiai di acqua e frullata perché risulti omogenea.
Prepariamo poi una glassa al cioccolato con 150 g di cioccolato fondente sciolto a cui amalgamiamo 50 g di burro, dello sciroppo - ottenuto sciogliendo 50 g di zucchero con 5-6 cucchiai di acqua - ed infine un cucchiaio di cacao amaro sciolto con due cucchiai di Rum scuro.
Spalmiamo bene la glassa sulla superficie e i lati del dolce a coprire completamente la glassa di marmellata e il dolce è pronto, delizioso come si può immaginare.
Tra gli estimatori di questo dolce non posso non ricordare Nanni Moretti che ne fa un elogio nel film “Bianca” ed ha perfino chiamato Sacher Film la casa di produzione da lui fondata nel 1987.

Sacher Torte


Ricorre il questi giorni il centenario della morte di Franz Sacher, il pasticciere che a soli 16 anni inventò la celeberrima nonché decantata Sacher Torte che dall’Austria si diffuse in tutto il mondo.
Si narra che nel 1832 Klemes von Metternich chiese a Franz, poiché il pasticciere di corte era ammalato, di preparare un dolce per un ospite speciale. Fu così che nacque questa gustosissima torta dove si coniugano perfettamente il cioccolato e la marmellata di albicocche.
La ricetta originale del dolce si dice sia custodita ancora oggi gelosamente a Vienna dove non vi è chi non si fermi ad assaggiarne una fetta, generalmente servita con panna montata, all’Hotel Sacher, aperto nel 1876 dallo stesso Franz.
In mancanza della ricetta originale ne circolano diverse che si avvicinano più o meno alla ricetta viennese. Quella che segue è la mia Sacher Torte.
Dobbiamo preparare un pan di Spagna al cioccolato montando, finché diventeranno spumosi, 7 tuorli con 100 g di zucchero, aggiungiamo poi 120 g di farina amalgamata con 40 g di cacao amaro e 40 g di farina di mandorle, 40 g di cioccolato fondente fuso con 100 g di burro e infine i 7 albumi montati a neve ferma con 75 g di zucchero. Ottenuto un composto spumoso lo versiamo in una teglia a cerniera del diametro di 24-26 cm ben imburrata e infarinata e lo cuociamo finché sarà ben asciutto (proviamo la cottura con uno stecchino di legno).
Una volta raffreddato il dolce lo dividiamo in due dischi orizzontali e lo farciamo al centro, sopra e ai lati con 300 g di marmellata di albicocche scaldata con 2 cucchiai di acqua e frullata perché risulti omogenea.
Prepariamo poi una glassa al cioccolato con 150 g di cioccolato fondente sciolto a cui amalgamiamo 50 g di burro, dello sciroppo - ottenuto sciogliendo 50 g di zucchero con 5-6 cucchiai di acqua - ed infine un cucchiaio di cacao amaro sciolto con due cucchiai di Rum scuro.
Spalmiamo bene la glassa sulla superficie e i lati del dolce a coprire completamente la glassa di marmellata e il dolce è pronto, delizioso come si può immaginare.
Tra gli estimatori di questo dolce non posso non ricordare Nanni Moretti che ne fa un elogio nel film “Bianca” ed ha perfino chiamato Sacher Film la casa di produzione da lui fondata nel 1987.

2007-04-15

La sfida quarta puntata: Linguine con pesto e gamberi



Sabato si è tenuta la quarta puntata della sfida dei primi tra me ed F.. Vi tengo al corrente delle evoluzioni come promesso nella prima puntata.
Stavolta volevo inserire un gusto di mare nella preparazione così ho preparato delle Linguine con pesto e gamberi.
Per quattro persone puliamo 30 gamberi, 18 li sgusciamo completamente e li riduciamo a tocchetti gli altri dodici invece li sgusciamo lasciando il codino attaccato e praticando un taglio sulla pancia come fanno i cinesi così in cottura si arricciano. Mettiamo un velo d’olio in una padella e poniamo a cuocere i nostri gamberi, saliamo e pepiamo, sfumiamo con un poco di vino bianco e poi spegnano. Togliamo i gamberi interi e teniamoli da parte mentre nei restanti aggiungiamo due cucchiaiate di pesto alla genovese.
Mettiamo su l’acqua della pasta e quando bolle vi caliamo 350 g di linguine ed una manciata di fagiolini puliti tagliati a pezzetti di due cm circa. Quando la pasta è cotta la scoliamo (non completamente) e la saltiamo in padella con il sugo preparato.
Versiamo nei piatti e decoriamo ciascun piatto con tre gamberi interi.
F. ha detto “mi hai spiazzato” credo che gli sia piaciuta voi che dite?

La sfida quarta puntata: Linguine con pesto e gamberi



Sabato si è tenuta la quarta puntata della sfida dei primi tra me ed F.. Vi tengo al corrente delle evoluzioni come promesso nella prima puntata.
Stavolta volevo inserire un gusto di mare nella preparazione così ho preparato delle Linguine con pesto e gamberi.
Per quattro persone puliamo 30 gamberi, 18 li sgusciamo completamente e li riduciamo a tocchetti gli altri dodici invece li sgusciamo lasciando il codino attaccato e praticando un taglio sulla pancia come fanno i cinesi così in cottura si arricciano. Mettiamo un velo d’olio in una padella e poniamo a cuocere i nostri gamberi, saliamo e pepiamo, sfumiamo con un poco di vino bianco e poi spegnano. Togliamo i gamberi interi e teniamoli da parte mentre nei restanti aggiungiamo due cucchiaiate di pesto alla genovese.
Mettiamo su l’acqua della pasta e quando bolle vi caliamo 350 g di linguine ed una manciata di fagiolini puliti tagliati a pezzetti di due cm circa. Quando la pasta è cotta la scoliamo (non completamente) e la saltiamo in padella con il sugo preparato.
Versiamo nei piatti e decoriamo ciascun piatto con tre gamberi interi.
F. ha detto “mi hai spiazzato” credo che gli sia piaciuta voi che dite?

2007-04-12

Risotto con Asparagi e Taleggio


Dopo giorni di bagordi mettiamo un po’ al bando i dolci e dedichiamoci a qualcosa di delicato senza mai penalizzare il gusto secondo la mia personale filosofia.
Perfetti a tal fine i risotti che conciliano perfettamente gusto, sazietà e leggerezza, quello che vi propongo oggi è il Risotto con Asparagi e Taleggio per via degli asparagi sarebbe leggero qualora non vi fosse la mia aggiunta finale di Taleggio che, seppure toglie in leggiadria molto aggiunge in sapore, per cui credo che il gioco valga la candela e per chi non la pensa come me può sempre fare a meno del formaggio.
Gli ingredienti sono per due dato che il risotto a casa mia lo mangiamo sempre e solo in due.
Mettiamo ad appassire con una noce di burro un cipollotto affettato finemente e sei asparagi tagliati a rondelle, quando incomincia ad imbiondire versiamo due tazzine da caffé di riso Vialone nano (io uso questo ma va bene anche il Carnaroli o altro idoneo per risotti) facciamo tostare poi bagniamo con del buon brodo vegetale (ben caldo), lasciamo assorbire mescolando di tanto in tanto e poi di nuovo aggiungiamo brodo fino a cottura del riso, quando il riso è cotto ed asciutto al punto giusto, aggiungiamo 60-80 g di Taleggio e amalgamiamo bene ancora sul fuoco mescolando accuratamente.
Versiamo poi nei piatti ed il risotto è pronto per essere assaporato.

Risotto con Asparagi e Taleggio


Dopo giorni di bagordi mettiamo un po’ al bando i dolci e dedichiamoci a qualcosa di delicato senza mai penalizzare il gusto secondo la mia personale filosofia.
Perfetti a tal fine i risotti che conciliano perfettamente gusto, sazietà e leggerezza, quello che vi propongo oggi è il Risotto con Asparagi e Taleggio per via degli asparagi sarebbe leggero qualora non vi fosse la mia aggiunta finale di Taleggio che, seppure toglie in leggiadria molto aggiunge in sapore, per cui credo che il gioco valga la candela e per chi non la pensa come me può sempre fare a meno del formaggio.
Gli ingredienti sono per due dato che il risotto a casa mia lo mangiamo sempre e solo in due.
Mettiamo ad appassire con una noce di burro un cipollotto affettato finemente e sei asparagi tagliati a rondelle, quando incomincia ad imbiondire versiamo due tazzine da caffé di riso Vialone nano (io uso questo ma va bene anche il Carnaroli o altro idoneo per risotti) facciamo tostare poi bagniamo con del buon brodo vegetale (ben caldo), lasciamo assorbire mescolando di tanto in tanto e poi di nuovo aggiungiamo brodo fino a cottura del riso, quando il riso è cotto ed asciutto al punto giusto, aggiungiamo 60-80 g di Taleggio e amalgamiamo bene ancora sul fuoco mescolando accuratamente.
Versiamo poi nei piatti ed il risotto è pronto per essere assaporato.

2007-04-11

Bignè al formaggio


Dopo le Zeppole di San Giuseppe e la Paris-Brest alle fragole, vi propongo una pasta choux (o bignè) salata con la quale realizziamo i Bignè al formaggio, stuzzichini ideali come accompagnamento per l’aperitivo, si sposano molto bene con del vino bianco di cui esaltano l’aroma.
Sciogliamo sul fuoco 80 g di burro in 250 ml di acqua con un pizzico di sale, prima che l’acqua prenda il bollore versiamo nella pentola 150 g di farina 00 e mescoliamo con energia andando a formare una polentina. Lasciamo raffreddare e poi aggiungiamo 4 uova di medie dimensioni (uno per volta). Quando l’impasto risulta omogeneo vi amalgamiamo 100 g di formaggi misti grattugiati (Gruviera, Fontina, Parmigiano).

Ungiamo col burro una teglia e disponiamo sopra il composto a cucchiaiate (per effettuare questa operazione utilizziamo due cucchiai come per fare le quenelle) cercando di dare una forma arrotondata ai mucchietti. Ne vengono 12 grandi ma volendo si possono ridurre le misure e ricavarne qualcuno in più.
Spennelliamo la superficie con un tuorlo d’uovo e cospargiamo di Parmigiano grattugiato.
Inforniamo a 180° per circa venti minuti, finché saranno dorati e croccanti all’esterno, devono restare morbidi dentro.
Quando sono cotti non toglieteli subito dal forno ma lasciateli riposare nel caldo altrimenti si sgonfiano.

Bignè al formaggio


Dopo le Zeppole di San Giuseppe e la Paris-Brest alle fragole, vi propongo una pasta choux (o bignè) salata con la quale realizziamo i Bignè al formaggio, stuzzichini ideali come accompagnamento per l’aperitivo, si sposano molto bene con del vino bianco di cui esaltano l’aroma.
Sciogliamo sul fuoco 80 g di burro in 250 ml di acqua con un pizzico di sale, prima che l’acqua prenda il bollore versiamo nella pentola 150 g di farina 00 e mescoliamo con energia andando a formare una polentina. Lasciamo raffreddare e poi aggiungiamo 4 uova di medie dimensioni (uno per volta). Quando l’impasto risulta omogeneo vi amalgamiamo 100 g di formaggi misti grattugiati (Gruviera, Fontina, Parmigiano).

Ungiamo col burro una teglia e disponiamo sopra il composto a cucchiaiate (per effettuare questa operazione utilizziamo due cucchiai come per fare le quenelle) cercando di dare una forma arrotondata ai mucchietti. Ne vengono 12 grandi ma volendo si possono ridurre le misure e ricavarne qualcuno in più.
Spennelliamo la superficie con un tuorlo d’uovo e cospargiamo di Parmigiano grattugiato.
Inforniamo a 180° per circa venti minuti, finché saranno dorati e croccanti all’esterno, devono restare morbidi dentro.
Quando sono cotti non toglieteli subito dal forno ma lasciateli riposare nel caldo altrimenti si sgonfiano.

2007-04-10

Mini-delizie glassate


Ho trasformato le Delizie in pasta di mandorle del numero di Aprile 2007 di Sale&Pepe (pag. 27) in Mini-delizie glassate, riportandole forse un poco alla loro versione originale che prevedeva la glassa di zucchero invece della pasta di mandorle.
Invece di prendere un pan di Spagna già pronto per ricavarne i dischi da farcire, il pan di Spagna l’ho preparato io (secondo la ricetta che indico nel post della Torta Ragnatela) direttamente negli stampini per mini-muffin. Ho diviso orizzontalmente in due ciascun “muffino” ed ho bagnato i dischetti inferiori con abbondante Limoncello (allungato con un poco d’acqua per alleggerirlo) dopo averli adagiati su piccoli pirotti di carta colorata.
Ho lavorato a crema 200 g di ricotta vaccina con 30 g di zucchero a velo vanigliato, la scorza di un’arancia grattugiata e 30 g di gocce di cioccolato (la ricetta prevedeva 20 g di zucchero e 20 di cioccolato ma non era dolce al punto giusto secondo me), ho omesso la cannella di cui non mi andava il gusto ma volendo si può aggiungere.
Ho inserito la crema di ricotta in una tasca da pasticceria ed ho coperto ogni dischetto inzuppato con un ciuffo di crema. Ho bagnato di Limoncello i restanti dischetti ed ho coperto quelli spalmati di crema. Ho riposto i dolcetti in frigo ed intanto ho preparato due glasse una verdino (con 50 g di zucchero a velo e qualche goccia di acqua e di colorante verde) e l’altra rosa (stessi ingredienti col colorante rosa). Ho pennellato i dolcetti di glassa e li ho decorati con un pezzetto di ciliegia candita ( i verdi con ciliegia rossa ed i rosa con ciliegia verde). Veramente bellini e soprattutto buoni, li ho preparati per il pranzo di Pasqua e sono piaciuti tanto.