2007-08-03

Barchette croccanti di riso con pesche e speck d'oca


Ho trovato questa invitante ricetta sul numero di Agosto di A Tavola.

L'ho, come di consueto, rimaneggiata utilizzando per un gusto più originale lo Speck d'oca stagionato affumicato scovato su Esperya. Il prodotto è di prima qualità per cui il risultato non poteva essere da meno, non so se avete mai assaggiato lo speck d'oca non si tratta di una novità semplicemente di un ritorno alle origini una volta infatti dell'oca non si buttava via niente, il gusto è più deciso dello speck di maiale, direi quasi selvaggio, e con il dolce delle pesche grigliate forma un connubio perfetto.
Ma andiamo alla nostra preparazione, ci occorrono:
200 g di riso Vialone nano o Originario
200 g c.a. di Speck d'oca stagionato affumicato
50 g di farina 00
1 uovo
4 cucchiai di latte fresco intero
2 pesche gialle oppure pesche noci
2-3 rametti di rosmarino
olio extravergine d'oliva per friggere
sale e pepe verde
Lessiamo il riso poi trasferiamolo in una ciotola, aggiungiamo 80 g di speck tritato a coltello insieme ad un rametto di rosmarino, il latte, l'uovo, la farina, sale e pepe.
Mescoliamo bene per amalgamare gli ingredienti poi formiamo delle quenelle di composto schiacciamole, pressandole leggermente tra le mani e friggiamole nell'olio bollente finchè risulteranno dorate da ambo le parti.
Sgoccioliamo su carta assorbente ed intanto laviamo le pesche e tagliamole a spicchi che griglieremo su una bistecchiera rovente per qualche istante da entrambi i lati. Spelverizziamo gli spicchi grigliati con sale ed una macinata di pepe verde.
Tagliamo il rimanente speck a fettine e arrotoliamo poi intorno ad ogni spicchio una fettina di speck. Sistemiamo ogni rotolino su una quenelle di riso tiepida pressando leggermente per farla aderire.
Disponiamo poi le barchette in un piatto da portata decorando con rosmarino.
Sono ottime servete come stuzzichino con un classico Bellini o altri cocktail alla pesca.
Vi devo dire quante barchette ho mangiato? NNNoooo!

Barchette croccanti di riso con pesche e speck d'oca


Ho trovato questa invitante ricetta sul numero di Agosto di A Tavola.

L'ho, come di consueto, rimaneggiata utilizzando per un gusto più originale lo Speck d'oca stagionato affumicato scovato su Esperya. Il prodotto è di prima qualità per cui il risultato non poteva essere da meno, non so se avete mai assaggiato lo speck d'oca non si tratta di una novità semplicemente di un ritorno alle origini una volta infatti dell'oca non si buttava via niente, il gusto è più deciso dello speck di maiale, direi quasi selvaggio, e con il dolce delle pesche grigliate forma un connubio perfetto.
Ma andiamo alla nostra preparazione, ci occorrono:
200 g di riso Vialone nano o Originario
200 g c.a. di Speck d'oca stagionato affumicato
50 g di farina 00
1 uovo
4 cucchiai di latte fresco intero
2 pesche gialle oppure pesche noci
2-3 rametti di rosmarino
olio extravergine d'oliva per friggere
sale e pepe verde
Lessiamo il riso poi trasferiamolo in una ciotola, aggiungiamo 80 g di speck tritato a coltello insieme ad un rametto di rosmarino, il latte, l'uovo, la farina, sale e pepe.
Mescoliamo bene per amalgamare gli ingredienti poi formiamo delle quenelle di composto schiacciamole, pressandole leggermente tra le mani e friggiamole nell'olio bollente finchè risulteranno dorate da ambo le parti.
Sgoccioliamo su carta assorbente ed intanto laviamo le pesche e tagliamole a spicchi che griglieremo su una bistecchiera rovente per qualche istante da entrambi i lati. Spelverizziamo gli spicchi grigliati con sale ed una macinata di pepe verde.
Tagliamo il rimanente speck a fettine e arrotoliamo poi intorno ad ogni spicchio una fettina di speck. Sistemiamo ogni rotolino su una quenelle di riso tiepida pressando leggermente per farla aderire.
Disponiamo poi le barchette in un piatto da portata decorando con rosmarino.
Sono ottime servete come stuzzichino con un classico Bellini o altri cocktail alla pesca.
Vi devo dire quante barchette ho mangiato? NNNoooo!

2007-08-02

Cotolette di melanzana


Come ho già detto altre volte, molte ghiottonerie della tradizione calabrese sono purtroppo fritte, oggi c'è la demonizzazione della frittura e in parte è pure giusto, ma in fondo friggiamo con olio extravergine e non riutilizziamo mai l'olio già usato, allora a queste condizioni ogni tanto perchè non concedersi una di queste prelibatezze.
Il ripieno di queste belle fette di melanzana è costituito da prosciutto cotto e caciocavallo silano ma invece del prosciutto molti mettono un filetto d'acciuga ed anche in quel caso il risultato è eccezionale, dipende comunque dai gusti.
Non vi do le dosi degli ingredienti perché sarebbe inutile dovete solo tener conto che per prepararle ci occorrono:
melanzane
prosciutto cotto
caciocavallo silano
uova
pangrattato
sale e pepe q.b
olio per friggere
Dopo aver pulito le melanzane ne ricaviamo delle fette regolari spesse mezzo centimetro che lessiamo per pochi istanti.
Tolte dal fuoco le melanzane distendiamo metà delle fette su un piano, adagiamo sopra ognuna una fettina di prosciutto cotto e una di caciocavallo e copriamo con le fette restanti, pigiando bene.
Poi passiamo ogni "sandwich" di melanzana prima nell'uovo leggermente sbattuto con un poco di sale e pepe poi nel pangrattato.
Alla fine friggiamo in olio bollente e serviamo calde calde.
Riuscite ad immaginare il sapore?
Mamma ci fa pure le zucchine ma in tal caso occorrono zucchine di grosse dimensioni da tagliare a rondelle.

2007-08-01

Linguine con pancetta alla crema di mandorle e pistacchi


Vi dico subito che la foto non rende giustizia al piatto ma avevo troppa fretta di papparmi le linguine e così, va bè ci siamo capiti vero?
Insomma sta ricettina qua è nata nella mia testa quando mia sorella mi ha preparato un primo molto simile utilizzando il pesto di pistacchi di Bronte acquistato in una qualche fiera.
Solo che io avevo voglia di risentire più o meno lo stesso gusto ma non avevo il pesto è così l'ho fatto da me le dosi sono queste:
50 g mandorle e pistacchi già sgusciate
4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
un pizzico di sale
1/2 spicchio d'aglio
2 cucchiaiate di panna da cucina
e via nel frullatore, fino ad ottenere una cremina omogenea verdastra.
Fatto ciò per realizzare il primo (per 4) ci occorrono oltre alla crema preparata:
320 g di linguine
1 cucchiaio d'olio
100 g di pancetta affumicata a cubetti
pepe nero di mulinello
Mettiamo a cuocere la pasta ed intanto rosoliamo in padella con l'olio la pancetta, pepiamo e poi a fuoco spento aggiungiamo la crema di mandorle e pistacchi.
Quando le linguine sono cotte le saltiamo il padella col condimento preparato.
Vi dico solo che perfino a mio padre sono piaciute, devo aggiungere altro?

Linguine con pancetta alla crema di mandorle e pistacchi


Vi dico subito che la foto non rende giustizia al piatto ma avevo troppa fretta di papparmi le linguine e così, va bè ci siamo capiti vero?
Insomma sta ricettina qua è nata nella mia testa quando mia sorella mi ha preparato un primo molto simile utilizzando il pesto di pistacchi di Bronte acquistato in una qualche fiera.
Solo che io avevo voglia di risentire più o meno lo stesso gusto ma non avevo il pesto è così l'ho fatto da me le dosi sono queste:
50 g mandorle e pistacchi già sgusciate
4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
un pizzico di sale
1/2 spicchio d'aglio
2 cucchiaiate di panna da cucina
e via nel frullatore, fino ad ottenere una cremina omogenea verdastra.
Fatto ciò per realizzare il primo (per 4) ci occorrono oltre alla crema preparata:
320 g di linguine
1 cucchiaio d'olio
100 g di pancetta affumicata a cubetti
pepe nero di mulinello
Mettiamo a cuocere la pasta ed intanto rosoliamo in padella con l'olio la pancetta, pepiamo e poi a fuoco spento aggiungiamo la crema di mandorle e pistacchi.
Quando le linguine sono cotte le saltiamo il padella col condimento preparato.
Vi dico solo che perfino a mio padre sono piaciute, devo aggiungere altro?

2007-07-31

Biscottini salati


Praticamente ho solo dato nuova forma ai crackers di Adina.
Come dicevo nel commento che ho lasciato nel suo blog ho aggiunto alla ricetta base (che prevede 250 g di farina impastati con 8 cucchiai di olio extrafìvergine d'oliva e acqua tanta da formare un impasto solido) anche una noce di lievito madre, ho lasciato riposare qualche ora l'impasto e poi l'ho steso col matterello ricavandone dei biscottini di forma tonda che ho bucherellato, pennellato di olio ed acqua e cosparso di fior di sale integrale e origano.
A metà impasto come suggeriva Adina ho aggiunto un cucchiaio di paprika.
Il risultato è quello che vedete in foto, il gusto niente a che vedere con le cose finte comprate.
Da rifare per gli stuzzichini e gli aperitivi, cambiando magari anche i gusti e le forme.

Biscottini salati


Praticamente ho solo dato nuova forma ai crackers di Adina.
Come dicevo nel commento che ho lasciato nel suo blog ho aggiunto alla ricetta base (che prevede 250 g di farina impastati con 8 cucchiai di olio extrafìvergine d'oliva e acqua tanta da formare un impasto solido) anche una noce di lievito madre, ho lasciato riposare qualche ora l'impasto e poi l'ho steso col matterello ricavandone dei biscottini di forma tonda che ho bucherellato, pennellato di olio ed acqua e cosparso di fior di sale integrale e origano.
A metà impasto come suggeriva Adina ho aggiunto un cucchiaio di paprika.
Il risultato è quello che vedete in foto, il gusto niente a che vedere con le cose finte comprate.
Da rifare per gli stuzzichini e gli aperitivi, cambiando magari anche i gusti e le forme.

2007-07-30

Crema di cioccolato bianco con uva caramellata


Appena ho visto il barattolo dell' uva caramellata inviatomi dalla Compagnia del Cavatappi ho subito pensato: "con questo ci devo fare un dolce", tra l'altro c'era pure un pieghevole allegato dove dava pure dei consigli di utilizzo.
Alla fine però ho aperto il barattolo e mi è sembrata troppo buona per subire delle manipolazioni al chè ho deciso che la utilizzerò su creme e gelati e così siccome ho fatto una bella crema al cioccolato bianco ho subito deciso di servirla con l'uva.

Ingredienti per la crema al cioccolato bianco:

100 g di cioccolato bianco

1 tuorlo d'uovo

1 cucchiaio di zucchero

100 ml di latte fresco

150 ml di panna fresca

1 pezzetto di baccello di vaniglia

Montiamo il tuorlo con lo zucchero ed intanto portiamo a bollore il latte con la vaniglia. Mescoliamo poi il latte con l'uovo e poniamo di nuovo sul fuoco, come per fare una crema inglese, fino a quando il composto velerà il cucchiaio, ci vorranno circa 10 minuti.
Versiamo poi la crema sul cioccolato spezzettato e dopo aver bene amalgamato la mettiamo a raffreddare in frigo. Montiamo la panna e poi la crema di cioccolato fin quanto la vedremo bella gonfia. A quel punto incorporiamo la panna montata. Possiamo poi suddividere la crema in quattro tazzine o bicchierini di vetro, decorando la superficie con l'uva cramellata.
Naturalmente potete decorare con quel che più vi aggrada, ma l'associazione con l'uva mi è piaciuta molto.

Crema di cioccolato bianco con uva caramellata


Appena ho visto il barattolo dell' uva caramellata inviatomi dalla Compagnia del Cavatappi ho subito pensato: "con questo ci devo fare un dolce", tra l'altro c'era pure un pieghevole allegato dove dava pure dei consigli di utilizzo.
Alla fine però ho aperto il barattolo e mi è sembrata troppo buona per subire delle manipolazioni al chè ho deciso che la utilizzerò su creme e gelati e così siccome ho fatto una bella crema al cioccolato bianco ho subito deciso di servirla con l'uva.

Ingredienti per la crema al cioccolato bianco:

100 g di cioccolato bianco

1 tuorlo d'uovo

1 cucchiaio di zucchero

100 ml di latte fresco

150 ml di panna fresca

1 pezzetto di baccello di vaniglia

Montiamo il tuorlo con lo zucchero ed intanto portiamo a bollore il latte con la vaniglia. Mescoliamo poi il latte con l'uovo e poniamo di nuovo sul fuoco, come per fare una crema inglese, fino a quando il composto velerà il cucchiaio, ci vorranno circa 10 minuti.
Versiamo poi la crema sul cioccolato spezzettato e dopo aver bene amalgamato la mettiamo a raffreddare in frigo. Montiamo la panna e poi la crema di cioccolato fin quanto la vedremo bella gonfia. A quel punto incorporiamo la panna montata. Possiamo poi suddividere la crema in quattro tazzine o bicchierini di vetro, decorando la superficie con l'uva cramellata.
Naturalmente potete decorare con quel che più vi aggrada, ma l'associazione con l'uva mi è piaciuta molto.

Esperya un'altra sorpresa




Ma chi l'avrebbe mai detto che tutti quei prodotti cosiddetti di nicchia che mi vedono sovente impegnata in una estenuante ricerca presso botteghe e gastronomie di ogni dove potevo trovarle tutte concentrate in un'unica bella bottega dove risulta peraltro facile facile fare acquisti?
Ebbene si, gente ho fatto la scoperta dell'acqua calda: alle mie botteghe preferite si aggiunge Esperya dove posso reperire con estrema facilità - dal momento che per acquistare non mi devo proprio allontanare dalla mia scrivania - eccezionali prodotti per compiere sempre nuovi esperimenti culinari. Sono presenti su Esperya circa 800 specialità alimentari in grado di rappresentare la tipicità italiana.
E poi non mi dite ( e qui parlo agli amici che mi leggono di frequente) ma dove li troviamo tutti gli ingredienti per fare le ricette che posti nel blog?
Su Esperya. E non hanno scuse neppure i fannulloni dato che solo il mouse bisogna muovere ed il corriere, in tempi brevissimi, busserà alla vostra porta recapitandovi le delizie ordinate senza alcuno stress.

Esperya un'altra sorpresa




Ma chi l'avrebbe mai detto che tutti quei prodotti cosiddetti di nicchia che mi vedono sovente impegnata in una estenuante ricerca presso botteghe e gastronomie di ogni dove potevo trovarle tutte concentrate in un'unica bella bottega dove risulta peraltro facile facile fare acquisti?
Ebbene si, gente ho fatto la scoperta dell'acqua calda: alle mie botteghe preferite si aggiunge Esperya dove posso reperire con estrema facilità - dal momento che per acquistare non mi devo proprio allontanare dalla mia scrivania - eccezionali prodotti per compiere sempre nuovi esperimenti culinari. Sono presenti su Esperya circa 800 specialità alimentari in grado di rappresentare la tipicità italiana.
E poi non mi dite ( e qui parlo agli amici che mi leggono di frequente) ma dove li troviamo tutti gli ingredienti per fare le ricette che posti nel blog?
Su Esperya. E non hanno scuse neppure i fannulloni dato che solo il mouse bisogna muovere ed il corriere, in tempi brevissimi, busserà alla vostra porta recapitandovi le delizie ordinate senza alcuno stress.

2007-07-27

Petto di pollo glassato all’anguria


E chi lo dice che l’anguria è buona solo a fine pasto? Ma l’avete mai provata in versione salata? Avete mai provato a servirla con la carne?
Bè, la ricetta di oggi sono sicura che stupirà i “benpensanti” come mio padre che si è rifiutato categoricamente di assaggiarla ma vi assicuro che l’effetto è sbalorditivo e, anche per chi non ha mai osato tanto, stuzzicante.
Diciamo che si tratta di una ricetta per i curiosi del gusto, l’ho reperita in uno dei miei soliti ritagli di riviste, forse veniva da un numero estivo di Grazia, l’ho modificata un poco per vizio innato di non lasciare mai le cose come stanno ed eccola a voi pronta per essere sperimentata.
Ingredienti per 4 persone:
1 petto di pollo di c.a. 500-600 g
1 cucchiaio e mezzo di miele millefiori Apemax di M. Sgambato
3 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 spicchio d’aglio
1 grossa fetta di anguria
1/2 limone verdello
2 cm di radice di zenzero fresca
Sale e pepe di mulinello q.b.
Dividiamo il petto di pollo in due grossi pezzi, poniamolo in una ciotola con il miele, la salsa di soia, metà olio, l’aglio schiacciato, un po’ di sale e pepe.
Lasciamo marinare per almeno tre ore (in questo tempo per quanto mi riguarda ho messo la ciotola in frigo e sono andata allo studio).
Prendiamo poi una padella (mi raccomando non troppo grande altrimenti rischiate di bruciare il fondo di cottura) la scaldiamo per bene sul fuoco e poi vi rosoliamo il pollo da ambo i lati, bagniamo poi con la marinata e continuiamo la cottura coprendo la padella con un coperchio, prima di spegnere aggiungiamo l’aceto e mescoliamo ancora un poco.
Intanto mentre il pollo cuoce, puliamo l’anguria dalla scorza e dai semi e la tritiamo a coltello, poniamo in una ciotola condiamo col succo di limone, con l’olio rimasto, la radice di zenzero grattugiata, sale e una macinata di pepe.
Serviamo il pollo tagliato a fettine sottili col suo fondo di cottura e la salsa fredda all’anguria.
Decisamente ok.

Petto di pollo glassato all’anguria


E chi lo dice che l’anguria è buona solo a fine pasto? Ma l’avete mai provata in versione salata? Avete mai provato a servirla con la carne?
Bè, la ricetta di oggi sono sicura che stupirà i “benpensanti” come mio padre che si è rifiutato categoricamente di assaggiarla ma vi assicuro che l’effetto è sbalorditivo e, anche per chi non ha mai osato tanto, stuzzicante.
Diciamo che si tratta di una ricetta per i curiosi del gusto, l’ho reperita in uno dei miei soliti ritagli di riviste, forse veniva da un numero estivo di Grazia, l’ho modificata un poco per vizio innato di non lasciare mai le cose come stanno ed eccola a voi pronta per essere sperimentata.
Ingredienti per 4 persone:
1 petto di pollo di c.a. 500-600 g
1 cucchiaio e mezzo di miele millefiori Apemax di M. Sgambato
3 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 spicchio d’aglio
1 grossa fetta di anguria
1/2 limone verdello
2 cm di radice di zenzero fresca
Sale e pepe di mulinello q.b.
Dividiamo il petto di pollo in due grossi pezzi, poniamolo in una ciotola con il miele, la salsa di soia, metà olio, l’aglio schiacciato, un po’ di sale e pepe.
Lasciamo marinare per almeno tre ore (in questo tempo per quanto mi riguarda ho messo la ciotola in frigo e sono andata allo studio).
Prendiamo poi una padella (mi raccomando non troppo grande altrimenti rischiate di bruciare il fondo di cottura) la scaldiamo per bene sul fuoco e poi vi rosoliamo il pollo da ambo i lati, bagniamo poi con la marinata e continuiamo la cottura coprendo la padella con un coperchio, prima di spegnere aggiungiamo l’aceto e mescoliamo ancora un poco.
Intanto mentre il pollo cuoce, puliamo l’anguria dalla scorza e dai semi e la tritiamo a coltello, poniamo in una ciotola condiamo col succo di limone, con l’olio rimasto, la radice di zenzero grattugiata, sale e una macinata di pepe.
Serviamo il pollo tagliato a fettine sottili col suo fondo di cottura e la salsa fredda all’anguria.
Decisamente ok.