2010-01-21

La pasta fresca e ripiena di Roberta Schira

Avete un bel mattarello e una larga spianatoia? Bene, allora non vi resta che procurarvi il libro di Roberta Schira "Pasta fresca e ripiena" della collana Il lettore goloso di Ponte alle Grazie. Vi assicuro che anche chi non ha mai avuto il coraggio di cimentarsi nella realizzazione casalinga di tagliatelle e ravioli non potrà che avvertire, leggendo il libro, una sorta di prurito benefico che lo spingerà verso i detti strumenti.
La puntualità, la precisione, direi anzi la scientificità con la quale Roberta Schira affronta ed esaurisce l'argomento non possono che farci desiderare di metterci alla prova con la pasta fresca. L'autrice è riuscita con successo nel non facile compito di codificare tutti i formati di pasta fresca e ripiena d'Italia.
Il volume, dopo una prima sezione dedicata alla storia, agli ingredienti ed agli utensili necessari alla realizzazione e alla cottura della pasta, ci accompagna in un virtuale viaggio nell'Italia della pasta fresca e ripiena raccogliendo duecentocinquanta ricette tradizionali suddivise per regioni, affiancate per compiutezza da cinquanta nuove ricette creative. E se, come afferma l'autrice, la pasta fatta in casa richiede sicuramente tempo è più semplice da preparare di quanto si pensi per non parlare della soddisfazione, aggiungo io, che ci da portare in tavola un piatto di ravioli realizzati con le nostre mani.
Nel capitolo dedicato alla Calabria ho ritrovato i nostri amati e diffusissimi maccheroni al ferretto o meglio, com'è riportato nel libro, i "Maccaruni calarvisi", mi sono accorta allora di non avervene mai parlato. Per la realizzazione di questo semplice formato di pasta si utilizza un apposito ferretto che non può mancare nel corredo di ogni giovane sposa calabrese, ma in alcune zone viene utilizzato, come riporta chiaramente la Schira un fustello di salice piangente.
La ricetta del libro prevede 400 g di farina di grano duro per 2 uova e un pizzico di sale, ma come ogni ricetta tradizionale ogni famiglia ha la sua, c'è chi non mette affatto le uova, a casa mia invece restano le uova ma metà della farina di grano duro viene sosituita da farina di grano tenero 00. Dopo aver realizzato un impasto consistente ma morbido si lavora dividendolo a piccoli pezzi e con le mani unte di olio si realizza un lungo cordone di circa un centimetro di diametro, si divide il cordone in tronchetti e poi si lavora ogni singolo tronchetto poggiandogli sopra il ferretto e premendo mentre si fa rotolare la pasta attorno al ferretto con movimento che dal centro si propaga ai lati permettendo di ottenere un maccherone lungo e bucato al centro. Il risultato finale dovrebbe comunque essere quello della foto, la pasta dopo lessata viene condita prevalenetemente con sughi di carne. Anche nel libro ovviamente vi sono dei consigli sui sughi da abbinare a questo piatto.

La pasta fresca e ripiena di Roberta Schira

Avete un bel mattarello e una larga spianatoia? Bene, allora non vi resta che procurarvi il libro di Roberta Schira "Pasta fresca e ripiena" della collana Il lettore goloso di Ponte alle Grazie. Vi assicuro che anche chi non ha mai avuto il coraggio di cimentarsi nella realizzazione casalinga di tagliatelle e ravioli non potrà che avvertire, leggendo il libro, una sorta di prurito benefico che lo spingerà verso i detti strumenti.
La puntualità, la precisione, direi anzi la scientificità con la quale Roberta Schira affronta ed esaurisce l'argomento non possono che farci desiderare di metterci alla prova con la pasta fresca. L'autrice è riuscita con successo nel non facile compito di codificare tutti i formati di pasta fresca e ripiena d'Italia.
Il volume, dopo una prima sezione dedicata alla storia, agli ingredienti ed agli utensili necessari alla realizzazione e alla cottura della pasta, ci accompagna in un virtuale viaggio nell'Italia della pasta fresca e ripiena raccogliendo duecentocinquanta ricette tradizionali suddivise per regioni, affiancate per compiutezza da cinquanta nuove ricette creative. E se, come afferma l'autrice, la pasta fatta in casa richiede sicuramente tempo è più semplice da preparare di quanto si pensi per non parlare della soddisfazione, aggiungo io, che ci da portare in tavola un piatto di ravioli realizzati con le nostre mani.
Nel capitolo dedicato alla Calabria ho ritrovato i nostri amati e diffusissimi maccheroni al ferretto o meglio, com'è riportato nel libro, i "Maccaruni calarvisi", mi sono accorta allora di non avervene mai parlato. Per la realizzazione di questo semplice formato di pasta si utilizza un apposito ferretto che non può mancare nel corredo di ogni giovane sposa calabrese, ma in alcune zone viene utilizzato, come riporta chiaramente la Schira un fustello di salice piangente.
La ricetta del libro prevede 400 g di farina di grano duro per 2 uova e un pizzico di sale, ma come ogni ricetta tradizionale ogni famiglia ha la sua, c'è chi non mette affatto le uova, a casa mia invece restano le uova ma metà della farina di grano duro viene sosituita da farina di grano tenero 00. Dopo aver realizzato un impasto consistente ma morbido si lavora dividendolo a piccoli pezzi e con le mani unte di olio si realizza un lungo cordone di circa un centimetro di diametro, si divide il cordone in tronchetti e poi si lavora ogni singolo tronchetto poggiandogli sopra il ferretto e premendo mentre si fa rotolare la pasta attorno al ferretto con movimento che dal centro si propaga ai lati permettendo di ottenere un maccherone lungo e bucato al centro. Il risultato finale dovrebbe comunque essere quello della foto, la pasta dopo lessata viene condita prevalenetemente con sughi di carne. Anche nel libro ovviamente vi sono dei consigli sui sughi da abbinare a questo piatto.

2010-01-17

Muffin di panettone

Come state messi ad avanzi di panettone? Se non ne potete più di pucciarlo tal quale nel latte e caffè non vi resta che cambiargli faccia. Tra le tante proposte ho molto apprezzato questi muffin, marito e mamma non riuscivano a credere che l'ingrediente principale fosse l'ormai onnipresente panettone senza contare che il tempo di preparazione è davvero minimo, son riuscita ad infornarli senza il solito piagnucolio d'impazienza di Giulio e i più volenterosi riusciranno di sicuro a sfornarli caldi caldi prima di colazione.
Ingredienti per 12 muffin:
200 g di panettone
250 g di farina 00
90 g di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
170 ml di latte
30 ml di cognac
75 ml di olio extravergine d'oliva
1 uovo
1 pizzico di sale
Versiamo in una ciotola la farina setacciata con il lievito, lo zucchero, il sale e il panettone sbriciolato. A parte mescoliamo l'uovo sbattuto con il latte, il liquore e l'olio, unire al composto solido e mescoliamo velocemente senza lavorare a lungo. Versiamo l'impasto a cucchiaiate negli appositi stampini da muffin rivestiti con i pirotti di carta e inforniamo a 180°c finchè i muffin risulteranno gonfi e dorati.

Muffin di panettone

Come state messi ad avanzi di panettone? Se non ne potete più di pucciarlo tal quale nel latte e caffè non vi resta che cambiargli faccia. Tra le tante proposte ho molto apprezzato questi muffin, marito e mamma non riuscivano a credere che l'ingrediente principale fosse l'ormai onnipresente panettone senza contare che il tempo di preparazione è davvero minimo, son riuscita ad infornarli senza il solito piagnucolio d'impazienza di Giulio e i più volenterosi riusciranno di sicuro a sfornarli caldi caldi prima di colazione.
Ingredienti per 12 muffin:
200 g di panettone
250 g di farina 00
90 g di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
170 ml di latte
30 ml di cognac
75 ml di olio extravergine d'oliva
1 uovo
1 pizzico di sale
Versiamo in una ciotola la farina setacciata con il lievito, lo zucchero, il sale e il panettone sbriciolato. A parte mescoliamo l'uovo sbattuto con il latte, il liquore e l'olio, unire al composto solido e mescoliamo velocemente senza lavorare a lungo. Versiamo l'impasto a cucchiaiate negli appositi stampini da muffin rivestiti con i pirotti di carta e inforniamo a 180°c finchè i muffin risulteranno gonfi e dorati.

2010-01-12

Giulio e il Trancio gelato nocciola e cioccolato con meringa

Ecco il mio Giulio nella sua postazione in cucina, mi osserva attento mentre cucino; in effetti sta scoprendo anche lui il cibo e mentre ci guarda mangiare desglutisce istintivamente, al momento i suoi assaggi si limitano alla frutta ma sinceramente mi pare prometta bene.
Nella foto in basso, invece, un goloso trancio gelato, di facile esecuzione seppure così prima facie non sembri. C
onsente di esser preparato con cospicuo anticipo e si presta ad esser servito già porzionato poiché anche a singole fette conserva la sua bellezza, il gusto poi lo giudicate voi stessi già nocciola e cioccolato insieme sono un must provate ad immaginarli accostati ad una meringa morbida cosparsa di nocciole tritate.
Le dosi che vi do sono per 12-15 persone, perchè io l'ho realizzato per tante persone, però volendo dimezzate le dosi o fatene di piccoli da servire in diversi momenti.
La ricetta base del gelato è quella della
Nothomb che come vi dicevo l'altra volta è stato amore al primo asaggio, ovviamente stavolta ho fatto le mie aggiunte, cioccolato fondente al 62% per il gusto cioccolato e Pasta di nocciole Piemonte IGP per il gusto nocciola, tutto di provenienza Plurimix-point.
Ingredienti
Per il gelato alla nocciola:
500 ml di latte intero
300 ml di panna fresca
6 tuorli d'uovo
200 g di zucchero semolato
100 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di maizena (amido di mais)
4 fogli di gelatina (8 g)
120-130 g di Pasta di nocciole Piemonte IGP
Per il gelato al cioccolato:
250 ml di latte intero
150 ml di panna fresca
3 tuorli d'uovo
100 g di zucchero semolato
50 g di zucchero a velo
1/2 cucchiaino di maizena
2 fogli di gelatina (4 g)
100 g di cioccolato fondente al 62% di cacao
Per la meringa:
3 albumi
180 g di zucchero
1 cucchiaino di aceto
1 cucchiaino di maizena
1 pizzico di sale
1 manciata di nocciole tritate
Per completare cacao amaro
Gelato alla nocciola: Portiamo a ebollizione il latte. Mettiamo nel congelatore le fruste e il recipiente per la panna e ammolliamo la gelatina in acqua fredda.
In una casseruola dal fondo spesso sbattiamo i tuorli con lo zucchero semolato finché il composto diventa chiaro. Aggiungiamo la maizena e diluiamo col latte. Facciamo rapprendere il composto a fuoco moderato finché sarà leggermente addensato ma senza farlo bollire. Togliamo dal fuoco e sciogliamo dentro la gelatina ben strizzata. A questo punto aggiungiamo la pasta di nocciole. Nel recipiente freddo montiamo parzialmente la panna con lo zucchero a velo. Incorporiamo la panna alla crema, mettiamo tutto in un recipiente rotondo in acciaio e mantechiamo con una frusta a mano ogni 15 minuti fino al completo congelamento.

Gelato al cioccolato: procediamo nello stesso modo di quello alla nocciola ma aggiungiamo invece della pasta di nocciola il cioccolato fuso a bagnomaria.
Meringa: montiamo gli albumi aggiungendo gradatamente lo zucchero, il sale l'aceto e la maizena, montiamo finché il composto risulterà molto sodo e lucente, versiamolo poi in una teglia rettangolare foderata di carta forno. Livelliamola bene con una spatola e cospargiamo la superficie di nocciole. inforniamo a 150° per 15-20 minuti, la meringa non deve scurirsi e deve restare morbida all'interno.
Adesso possiamo assemblare il trancio gelato: in una teglia da plum-cake foderata di pellicola versiamo il gelato alla nocciola facendolo ben aderire al fondo ed ai bordi in uno strato spesso e regolare, ben compatto. Sistemiamo poi sopra il gelato delle strisce di meringa che dividano il gusto nocciola da quello al cioccolato col quale formeremo il cuore del trancio sempre facendo attenzione che non restino vuoti d'aria. chiudiamo con pellicola e lasciamo in freezer a rassodare. Al momento di servire sformiamo su un piatto lungo, cospargiamo di cacao amaro e tagliamo a fette.

Giulio e il Trancio gelato nocciola e cioccolato con meringa

Ecco il mio Giulio nella sua postazione in cucina, mi osserva attento mentre cucino; in effetti sta scoprendo anche lui il cibo e mentre ci guarda mangiare desglutisce istintivamente, al momento i suoi assaggi si limitano alla frutta ma sinceramente mi pare prometta bene.
Nella foto in basso, invece, un goloso trancio gelato, di facile esecuzione seppure così prima facie non sembri. C
onsente di esser preparato con cospicuo anticipo e si presta ad esser servito già porzionato poiché anche a singole fette conserva la sua bellezza, il gusto poi lo giudicate voi stessi già nocciola e cioccolato insieme sono un must provate ad immaginarli accostati ad una meringa morbida cosparsa di nocciole tritate.
Le dosi che vi do sono per 12-15 persone, perchè io l'ho realizzato per tante persone, però volendo dimezzate le dosi o fatene di piccoli da servire in diversi momenti.
La ricetta base del gelato è quella della
Nothomb che come vi dicevo l'altra volta è stato amore al primo asaggio, ovviamente stavolta ho fatto le mie aggiunte, cioccolato fondente al 62% per il gusto cioccolato e Pasta di nocciole Piemonte IGP per il gusto nocciola, tutto di provenienza Plurimix-point.
Ingredienti
Per il gelato alla nocciola:
500 ml di latte intero
300 ml di panna fresca
6 tuorli d'uovo
200 g di zucchero semolato
100 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di maizena (amido di mais)
4 fogli di gelatina (8 g)
120-130 g di Pasta di nocciole Piemonte IGP
Per il gelato al cioccolato:
250 ml di latte intero
150 ml di panna fresca
3 tuorli d'uovo
100 g di zucchero semolato
50 g di zucchero a velo
1/2 cucchiaino di maizena
2 fogli di gelatina (4 g)
100 g di cioccolato fondente al 62% di cacao
Per la meringa:
3 albumi
180 g di zucchero
1 cucchiaino di aceto
1 cucchiaino di maizena
1 pizzico di sale
1 manciata di nocciole tritate
Per completare cacao amaro
Gelato alla nocciola: Portiamo a ebollizione il latte. Mettiamo nel congelatore le fruste e il recipiente per la panna e ammolliamo la gelatina in acqua fredda.
In una casseruola dal fondo spesso sbattiamo i tuorli con lo zucchero semolato finché il composto diventa chiaro. Aggiungiamo la maizena e diluiamo col latte. Facciamo rapprendere il composto a fuoco moderato finché sarà leggermente addensato ma senza farlo bollire. Togliamo dal fuoco e sciogliamo dentro la gelatina ben strizzata. A questo punto aggiungiamo la pasta di nocciole. Nel recipiente freddo montiamo parzialmente la panna con lo zucchero a velo. Incorporiamo la panna alla crema, mettiamo tutto in un recipiente rotondo in acciaio e mantechiamo con una frusta a mano ogni 15 minuti fino al completo congelamento.

Gelato al cioccolato: procediamo nello stesso modo di quello alla nocciola ma aggiungiamo invece della pasta di nocciola il cioccolato fuso a bagnomaria.
Meringa: montiamo gli albumi aggiungendo gradatamente lo zucchero, il sale l'aceto e la maizena, montiamo finché il composto risulterà molto sodo e lucente, versiamolo poi in una teglia rettangolare foderata di carta forno. Livelliamola bene con una spatola e cospargiamo la superficie di nocciole. inforniamo a 150° per 15-20 minuti, la meringa non deve scurirsi e deve restare morbida all'interno.
Adesso possiamo assemblare il trancio gelato: in una teglia da plum-cake foderata di pellicola versiamo il gelato alla nocciola facendolo ben aderire al fondo ed ai bordi in uno strato spesso e regolare, ben compatto. Sistemiamo poi sopra il gelato delle strisce di meringa che dividano il gusto nocciola da quello al cioccolato col quale formeremo il cuore del trancio sempre facendo attenzione che non restino vuoti d'aria. chiudiamo con pellicola e lasciamo in freezer a rassodare. Al momento di servire sformiamo su un piatto lungo, cospargiamo di cacao amaro e tagliamo a fette.

Lasagne con salmone e gamberi

laasagne con salmone e gamberi Va bene che nel post vacanze dovremmo essere tutti a dieta, però magari qualcuno almeno la domenica continua a voler mangiare bene e riducendo un pochino le porzioni è consentito anche mangiare un piatto di lasagne. Se poi le lasagne son di pesce ancora meglio. Io le adoro, sono gustose e leggere al tempo stesso per cui se vi va provate anche voi se invece la vostra dieta è seria (non come la mia) mettete la ricetta da parte arriverà il momento in cui tornerà utile. Dico così perchè questo tipo di preparazione si rivela provvidenziale quando aspettiamo ospiti, si può preparare in anticipo, non occorre stare ai fornelli quando gli altri sono a tavola e risulta perfetta anche per un gran numero di porzioni. Vi lascio quindi la ricetta della teglia maxi per 10-12 persone, volendo potete ridurre a metà le dosi.
Ingredienti:
1 kg di salmone fresco
600 g di gamberi
1 dl di cognac
3 dl di brodo di pesce
1 scalogno
erba cipollina
prezzemolo
pepe nero
Sale di Cervia aromatizzato per pesce
olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
4-5 cucchiai di passata di pomodoro
1 l di besciamella
8-10 cucchiai di parmigiano grattugiato
sfoglia fresca per lasagne
Tagliamo il salmone a cubetti, e i gamberi puliti a tocchetti. Tritiamo lo scalogno e i gambi del prezzemolo e lasciamoli appassire nel burro allungato con un filo d'olio, uniamo il pesce, sfumiamo col cognac, poi uniamo la passata di pomodoro, saliamo pepiamo ed aggiungiamo il brodo, lasciamo cuocere pochi minuti senza far restringere troppo il brodo, poi uniamo erba cipollina e le foglie di prezzemolo tritati. In una pirofila (meglio in pirex così controlliamo la cottura), formiamo uno strato di besciamella, poi uno di sfoglia, uno di pesce, besciamella e due cucchiai di parmigiano, continuiamo così per altri 4 strati, sull'ultimo metteremo solo la besciamella ed il parmigiano. Passiamo in forno caldo per 20-25 minuti finché la superficie risulterà ben gratinata.

Lasagne con salmone e gamberi

laasagne con salmone e gamberi Va bene che nel post vacanze dovremmo essere tutti a dieta, però magari qualcuno almeno la domenica continua a voler mangiare bene e riducendo un pochino le porzioni è consentito anche mangiare un piatto di lasagne. Se poi le lasagne son di pesce ancora meglio. Io le adoro, sono gustose e leggere al tempo stesso per cui se vi va provate anche voi se invece la vostra dieta è seria (non come la mia) mettete la ricetta da parte arriverà il momento in cui tornerà utile. Dico così perchè questo tipo di preparazione si rivela provvidenziale quando aspettiamo ospiti, si può preparare in anticipo, non occorre stare ai fornelli quando gli altri sono a tavola e risulta perfetta anche per un gran numero di porzioni. Vi lascio quindi la ricetta della teglia maxi per 10-12 persone, volendo potete ridurre a metà le dosi.
Ingredienti:
1 kg di salmone fresco
600 g di gamberi
1 dl di cognac
3 dl di brodo di pesce
1 scalogno
erba cipollina
prezzemolo
pepe nero
Sale di Cervia aromatizzato per pesce
olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
4-5 cucchiai di passata di pomodoro
1 l di besciamella
8-10 cucchiai di parmigiano grattugiato
sfoglia fresca per lasagne
Tagliamo il salmone a cubetti, e i gamberi puliti a tocchetti. Tritiamo lo scalogno e i gambi del prezzemolo e lasciamoli appassire nel burro allungato con un filo d'olio, uniamo il pesce, sfumiamo col cognac, poi uniamo la passata di pomodoro, saliamo pepiamo ed aggiungiamo il brodo, lasciamo cuocere pochi minuti senza far restringere troppo il brodo, poi uniamo erba cipollina e le foglie di prezzemolo tritati. In una pirofila (meglio in pirex così controlliamo la cottura), formiamo uno strato di besciamella, poi uno di sfoglia, uno di pesce, besciamella e due cucchiai di parmigiano, continuiamo così per altri 4 strati, sull'ultimo metteremo solo la besciamella ed il parmigiano. Passiamo in forno caldo per 20-25 minuti finché la superficie risulterà ben gratinata.

2010-01-08

Dolcetti fast

Adesso che ho veramente poco tempo per cucinare, mi rendo effettivamente conto che in commercio, nei posti giusti ovviamente, ci sono veramente dei prodotti ottimi che ci risparmiano fatica dando comunque quella marcia in più ai nostri piatti.
Di creme spalmabili al cacao ce ne sono tante in commercio, molte a dire il vero sono alle nocciole, altre allo zucchero e grassi idrogenati perchè il cacao e le nocciole le hanno viste in cartolina, ma se si cerca bene anche in questo inflazionato settore si trovano delle prelibatezze. Così anche chi sta in Calabria, come me, può avere la fortuna, grazie ad
Esperya, di degustare un prodotto che per chi invece risiede a Torino potrebbe non essere proprio una novità, la cioccolata di Guido Gobino ha infatti una sua storia e la sua golosa Crema al cacao da spalmare è in linea con la fama del produttore. La Crema al Cacao è, come dicono quelli di Esperya, per gli amanti del cioccolato a tutto tondo con le sfumature dei vari cacao utilizzati per dare un gusto dolce amaro e io che l'ho assaggiata non posso che confermarlo. E visto che per me cioccolato e caffè insieme sono speciali l'ho utilizzata per realizzare un dolcetto fast nel vero senso della parola, tutto già pronto e senza cottura, il tempo di assemblare gli ingredienti e degustare in compagnia il risultato.
Gli ingredienti per questi Dolcetti fast
1 barattolo di Crema al cacao Gobino
biscotti tipo lingue di gatto o pavesini
caffè appena zuccherato
cocco grattugiato
Riempire una sac a poche con la crema al cacao e farcire i biscotti unendoli a due. Passarli velocemente nel caffè e poi nel cocco grattugiato. Tutto qui, veramente fast, veramente gustosi.
Se poi volete strafare le lingue di gatto preparatele in casa.
Un altro possibile utilizzo della Crema al cacao? date un'occhiata qui.

Dolcetti fast

Adesso che ho veramente poco tempo per cucinare, mi rendo effettivamente conto che in commercio, nei posti giusti ovviamente, ci sono veramente dei prodotti ottimi che ci risparmiano fatica dando comunque quella marcia in più ai nostri piatti.
Di creme spalmabili al cacao ce ne sono tante in commercio, molte a dire il vero sono alle nocciole, altre allo zucchero e grassi idrogenati perchè il cacao e le nocciole le hanno viste in cartolina, ma se si cerca bene anche in questo inflazionato settore si trovano delle prelibatezze. Così anche chi sta in Calabria, come me, può avere la fortuna, grazie ad
Esperya, di degustare un prodotto che per chi invece risiede a Torino potrebbe non essere proprio una novità, la cioccolata di Guido Gobino ha infatti una sua storia e la sua golosa Crema al cacao da spalmare è in linea con la fama del produttore. La Crema al Cacao è, come dicono quelli di Esperya, per gli amanti del cioccolato a tutto tondo con le sfumature dei vari cacao utilizzati per dare un gusto dolce amaro e io che l'ho assaggiata non posso che confermarlo. E visto che per me cioccolato e caffè insieme sono speciali l'ho utilizzata per realizzare un dolcetto fast nel vero senso della parola, tutto già pronto e senza cottura, il tempo di assemblare gli ingredienti e degustare in compagnia il risultato.
Gli ingredienti per questi Dolcetti fast
1 barattolo di Crema al cacao Gobino
biscotti tipo lingue di gatto o pavesini
caffè appena zuccherato
cocco grattugiato
Riempire una sac a poche con la crema al cacao e farcire i biscotti unendoli a due. Passarli velocemente nel caffè e poi nel cocco grattugiato. Tutto qui, veramente fast, veramente gustosi.
Se poi volete strafare le lingue di gatto preparatele in casa.
Un altro possibile utilizzo della Crema al cacao? date un'occhiata qui.

2010-01-04

Cookaround. La cucina degli italiani

Sicuramente sarà capitato anche a voi di restare delusi dai regali ricevuti, in tal caso non c'è niente di meglio per riprendersi che farsi da soli qualche gradito dono.
Per noi vittime del buon mangiare un nuovo libro di cucina costituisce sempre l'"oggetto del desiderio", quando poi il libro ha un formato elegante, belle foto e per di più ricette realizzate da semplici persone come noi e quindi facilmente riproducibili nella nostra cucina allora non può veramente mancare. Sto parlando di Cookaround. La cucina degli italiani, di Castelvecchi Editore Un libro che racconta ciò che gli italiani combinano nelle proprie cucine ogni giorno. Le ricette racchiuse nel volume sono state scelte dagli autori, Luca Pappagallo e Marco Colantuono tra le migliaia pubblicate negli ultimi dieci anni su Cookaround.com, il portale di gastronomia leader in Europa. ovviamente sono state tutte cucinate e rielaborate per l’occasione (con grande divertimento dei prescelti come dimostrano le foto), con centinaia di foto a colori che seguono passo passo tutti i procedimenti. E' un libro dal cuore semplice ma caldo, corredato da centinaia di foto a colori che seguono passo passo i procedimenti spiegati. Le ricette raccolte spaziano dalle tradizionali alle più elaborate e innovative con un’attenzione particolare alle materie prime, che sono alla portata di tutti e a cui sono dedicate ampie pagine di approfondimenti. Vi sono inoltre trucchi, tecniche e consigli in cucina. Un volume prezioso quindi che ci possiamo autoregalare per soli 25,00 euro.
Io ho provato già qualche ricetta iniziando dal Danubio blu, un piatto di origine napoletana che a Napoli è megio conosciuto come "danubiana" o "brioche al pizzico" che forse ero l'unica a non aver mai fatto e che ho preparato in forma natalizia, ovvero ad albero.
Mi ha colpito però anche la ricetta delle Fette di limone alla mousse di tonno e visto che l'albero di limoni davanti alla mia cucina ha degli esemplari straordinari e che in dispensa avevo un vasetto di Tonno Alalunga in olio d'oliva Campisi (acquistabile come altre Conserve Campisi presso Esperya) anch'esso ottimo esemplare della specie tonno conservato, ho fatto due più due ed ho preparato questa elegante mousse di tonno racchiusa nel limone, servita tra gli antipastini a Capodanno con dei crostini di pane.
Certo la superiorità dei miei limoni è confermata dal fatto che la ricetta originale con il quantitativo di muosse preparata prevede di farcire 4 limoni, nel mio caso ne sono bastati 2, non mi pare debba aggiungere altro.
Fette di limone alla mousse di tonno
Ingredienti:
4 limoni non trattati (2 se giganti)
180 g di tonno sott'olio
90 g di burro
2 cucchiai di capperi sott'aceto
1 mazzetto di prezzemolo
sale
Puliamo i limoni tagliamo la prima fetta e svuotiamo l'interno dei frutti. Teniamo da parte un po' di succo. Tritaiamo il prezzemolo, lavato ed asciugato, frulliamo il tonno sgocciolato con i capperi scolati, un cucchiaio di succo di limone, il prezzemolo ed il burro a pezzetti. Farciamo i limoni con la mousse ottenuta e lasciamoli in frigo a rassodare. Poi tagliamoli a fettine e serviamoli a piacere con crostini di pane e frutti di cappero.

Cookaround. La cucina degli italiani

Sicuramente sarà capitato anche a voi di restare delusi dai regali ricevuti, in tal caso non c'è niente di meglio per riprendersi che farsi da soli qualche gradito dono.
Per noi vittime del buon mangiare un nuovo libro di cucina costituisce sempre l'"oggetto del desiderio", quando poi il libro ha un formato elegante, belle foto e per di più ricette realizzate da semplici persone come noi e quindi facilmente riproducibili nella nostra cucina allora non può veramente mancare. Sto parlando di Cookaround. La cucina degli italiani, di Castelvecchi Editore Un libro che racconta ciò che gli italiani combinano nelle proprie cucine ogni giorno. Le ricette racchiuse nel volume sono state scelte dagli autori, Luca Pappagallo e Marco Colantuono tra le migliaia pubblicate negli ultimi dieci anni su Cookaround.com, il portale di gastronomia leader in Europa. ovviamente sono state tutte cucinate e rielaborate per l’occasione (con grande divertimento dei prescelti come dimostrano le foto), con centinaia di foto a colori che seguono passo passo tutti i procedimenti. E' un libro dal cuore semplice ma caldo, corredato da centinaia di foto a colori che seguono passo passo i procedimenti spiegati. Le ricette raccolte spaziano dalle tradizionali alle più elaborate e innovative con un’attenzione particolare alle materie prime, che sono alla portata di tutti e a cui sono dedicate ampie pagine di approfondimenti. Vi sono inoltre trucchi, tecniche e consigli in cucina. Un volume prezioso quindi che ci possiamo autoregalare per soli 25,00 euro.
Io ho provato già qualche ricetta iniziando dal Danubio blu, un piatto di origine napoletana che a Napoli è megio conosciuto come "danubiana" o "brioche al pizzico" che forse ero l'unica a non aver mai fatto e che ho preparato in forma natalizia, ovvero ad albero.
Mi ha colpito però anche la ricetta delle Fette di limone alla mousse di tonno e visto che l'albero di limoni davanti alla mia cucina ha degli esemplari straordinari e che in dispensa avevo un vasetto di Tonno Alalunga in olio d'oliva Campisi (acquistabile come altre Conserve Campisi presso Esperya) anch'esso ottimo esemplare della specie tonno conservato, ho fatto due più due ed ho preparato questa elegante mousse di tonno racchiusa nel limone, servita tra gli antipastini a Capodanno con dei crostini di pane.
Certo la superiorità dei miei limoni è confermata dal fatto che la ricetta originale con il quantitativo di muosse preparata prevede di farcire 4 limoni, nel mio caso ne sono bastati 2, non mi pare debba aggiungere altro.
Fette di limone alla mousse di tonno
Ingredienti:
4 limoni non trattati (2 se giganti)
180 g di tonno sott'olio
90 g di burro
2 cucchiai di capperi sott'aceto
1 mazzetto di prezzemolo
sale
Puliamo i limoni tagliamo la prima fetta e svuotiamo l'interno dei frutti. Teniamo da parte un po' di succo. Tritaiamo il prezzemolo, lavato ed asciugato, frulliamo il tonno sgocciolato con i capperi scolati, un cucchiaio di succo di limone, il prezzemolo ed il burro a pezzetti. Farciamo i limoni con la mousse ottenuta e lasciamoli in frigo a rassodare. Poi tagliamoli a fettine e serviamoli a piacere con crostini di pane e frutti di cappero.

2009-12-30

Crostini con insalata di agnello, uova sode e maionese al tartufo

Torno sull'argomento di ieri, ovvero stuzzichini ed antipasti sfiziosi, per proporvi un antipasto per Capodanno insolito nella presentazione ma di facile esecuzione.
E' una semplice insalata di scarola riccia e carne d'agnello arrostita servita con una fetta di pan brioche tostato, mezzo uovo sodo ed arricchita dal tocco glamour della Maionese al Tartufo di Cascina San Cassiano.
Ingradienti per 8 persone:
8 fette di pan brioche
1 coscia d'agnello arrostita
4 uova sode
1 piccolo cespo di scarola riccia
1 vasetto di Maionese al Tartufo
sale al tartufo
pepe nero
olio extravergine d'oliva
Sfilettiamo la carne e uniamola all'insalata, lavata e ridotta in piccoli pezzi, condiamo con olio, sale e un po' di pepe nero. Con un tagliapata a cerchio ritagliamo ciascuna fetta di pane ricavandone una forma tonda ed una quadrata con il foro tondo al centro, tostiamo entrambe in una padella senza condimento. Al momento di servie adagiamo in ogni piatto le fette tonde, suddividiamo sopra ciascuna l'insalata con la carne, mezzo uovo sodo e la fetta forata a chiudere, completiamo con un ciuffo di maionese al tartufo. Buon San Silvestro a tutti!