2013-01-13

Sformatini al formaggio su crema di porri con Pancetta di Suino Nero di Calabria

Piatto La Porcellana Bianca,  americano e tovagliolo Busatti
I soufflé, gli sformati e i loro affini si prestano particolarmente alle presentazioni curate, riescono a far sembrare il piatto davvero ricercato e non sono poi così difficili da realizzare. Con i formaggi poi si fanno piccoli miracoli di gusto, gli accostamenti possibili sono innumerevoli. Stavolta ho utilizzato un pecorino fresco Brunelli, il Centocelle che ho accostato a una cremina di porri e completato con petali di Pancetta di Suino Nero di Calabria Madeo. Si può scegliere di rosolare la pancetta per renderla croccante ma il suo gusto delicato secondo il mio palato ne viene un po' pregiudicato, ho pertanto deciso di servirla nature.
Prima di lasciarvi la ricetta voglio avvertirvi di una bellissima novità che bolle in Casa Brunelli. Ci sarà uno spazio dedicato a noi amici bloggers, una vera community per gli appassionati del mondo del formaggio in cui troverete sempre approfondimenti, notizie aggiornate su fiere ed eventi e tanto altro, ovviamente ritengo un pregio far parte di questa piccola comunità e vi invito a seguirci numerosi.
Ingredienti per 4 persone
Per gli sformatini:
20 g di burro
20 g di farina
200 ml di latte
80 g di pecorino fresco 
2 uova 
sale e pepe 
Per la crema di porri:
2 porri
20 g di burro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di farina
brodo vegetale
sale e pepe
Pancetta di Suino Nero di Calabria per completare
Per gli sformatini: sciogliere il burro, unire la farina e lasciar cuocere senza far prendere colore, unire il latte e lasciar addensare la besciamella, sale e pepare, unire il formaggio grattugiato* e poi i tuorli, mescolando bene. Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e unirli al composto con delicatezza. Imburrare quattro stampini da soufflé e suddividervi il composto, mettere gli stampini in una teglia e versarvi dell'acqua fino a metà circa dello stampo, infornare a 180° per 20-25 minuti.
Preparare la crema di porri: pulire i porri e affettarli, rosolarli in un tegame con il burro sciolto insieme all'olio, aggiungere la farina e mescolare, unire poi un po' di brodo e portare a cottura, salare, pepare e frullare infine a crema unendo dell'altro brodo se dovesse risultare troppo asciutta. Disporre la crema di porri nei piatti individuali sformarvi sopra i tortini al formaggio e completare con petali di pancetta.
* per grattugiare bene anche i formaggi a media stagionatura è perfetto il Gratì di Ariete

2013-01-11

I cornetti veloci di zia Raffi: non sono io la più brava in cucina

Vassoietto e teiera La Porcellana Bianca, tovaglietta GreenGate
 Sono io la più brava in cucina è il simpatico titolo scelto da Stefania Capati per il suo ultimo libro pubblicato da Blu Edizioni. Ricette speciali per cuoche normali recita il sottotitolo di questo ironico e nondimeno completo e originale ricettario che vuole essere un aiuto per chi si mette ai fornelli temendo di non essere all'altezza facendo un po' il verso, con le vignette e i divertenti disegni dell'autrice, a chi - convinto di essere cuoco provetto - non può fare a meno di ingaggiare duelli a colpi di ricette con i suoi ospiti. Un libro adatto ugualmente a chi non sa, a chi sa e a chi crede di sapere di cucina. 120 ricette dall'antipasto al dolce spiegate con precisione, semplicità e chiarezza completate dai preziosi consigli enologici di Antioco Piras e arricchite da pillole di galateo su come apparecchiare e presentare i piatti, oltre che da consigli su strumenti, erbe e spezie da avere ed usare in cucina. In cucina non bisogna prendersi troppo sul serio è questo in fondo il messaggio lanciato dal libro ed in effetti mi ha portato a riflettere sul fatto che la cucina è la mia passione e la mia croce perché spesso ne resto vittima io stessa, schiacciata dalla mia stessa passione. La cucina è anarchia, ognuno può fare o dire quello che vuole afferma Sergio Maria Teutonico nella presentazione del libro della Capati ma spesso questo concetto difficilmente viene accettato e allora da quando gli amici conoscono il mio blog ricevo sempre meno inviti a cena (temono il mio giudizio quasi che io fossi "la più brava"), altro problema è che mi ritrovo a dispensare consigli culinari ovunque, anche nelle aule dei tribunali. Colei che invece trae il buono da questa mia passione è la mia amica Raffaella (zia Raffi per i miei pargoli), lei mi invita a cena incurante di tutto (anche dei miei figli distruggi casa), accetta i miei consigli culinari ma me ne da degli altri e stavolta è lei la più brava in cucina perché questi suoi cornettini di frolla veloci da preparare lo sono ancor più da mangiare (in due giorni erano scomparsi). Non so se mi son venuti come a lei perché i suoi non li ho assaggiati ma questi sono buoni anche se del cornetto hanno solo la forma.
Ve ne lascio la ricetta può tornarvi utile domani, magari all'ora del tè.
Ingredienti per 24-26 pezzi:
250 g di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
1 uovo
70 ml di latte
100 g di burro fuso
crema di nocciola per il ripieno
2 cucchiai di zucchero + 1/2 tazza
Sciogliere il burro (non completamente) e unirlo alla farina mescolata con il lievito e la vanillina, aggiungere l'uovo e il latte. Impastare velocemente poi stendere il composto (che deve risultare piuttosto morbido ma modellabile su un piano di lavoro infarinato, stenderlo con il matterello aiutandosi con poca farina e ricavarne dei triangoli. Disporre sulla base un po' di crema di nocciole e richiudere a cornetto il triangolo, procedere allo stesso modo per gli altri, passarli nello zucchero semolato prima di disporli in teglia e cuocerli a 180° per 20 minuti circa, appena risulteranno dorati.
* io ho utilizzato 1/2 bustina di lievito atomico (per dolci leggeri) e vanillina AR.PA. lievitiBurro salato 1889 Fattorie Fiandino che da quel tocco in più e Nocciolata Rigoni di Asiago per il ripieno.

I cornetti veloci di zia Raffi: non sono io la più brava in cucina

Vassoietto e teiera La Porcellana Bianca, tovaglietta GreenGate
 Sono io la più brava in cucina è il simpatico titolo scelto da Stefania Capati per il suo ultimo libro pubblicato da Blu Edizioni. Ricette speciali per cuoche normali recita il sottotitolo di questo ironico e nondimeno completo e originale ricettario che vuole essere un aiuto per chi si mette ai fornelli temendo di non essere all'altezza facendo un po' il verso, con le vignette e i divertenti disegni dell'autrice, a chi - convinto di essere cuoco provetto - non può fare a meno di ingaggiare duelli a colpi di ricette con i suoi ospiti. Un libro adatto ugualmente a chi non sa, a chi sa e a chi crede di sapere di cucina. 120 ricette dall'antipasto al dolce spiegate con precisione, semplicità e chiarezza completate dai preziosi consigli enologici di Antioco Piras e arricchite da pillole di galateo su come apparecchiare e presentare i piatti, oltre che da consigli su strumenti, erbe e spezie da avere ed usare in cucina. In cucina non bisogna prendersi troppo sul serio è questo in fondo il messaggio lanciato dal libro ed in effetti mi ha portato a riflettere sul fatto che la cucina è la mia passione e la mia croce perché spesso ne resto vittima io stessa, schiacciata dalla mia stessa passione. La cucina è anarchia, ognuno può fare o dire quello che vuole afferma Sergio Maria Teutonico nella presentazione del libro della Capati ma spesso questo concetto difficilmente viene accettato e allora da quando gli amici conoscono il mio blog ricevo sempre meno inviti a cena (temono il mio giudizio quasi che io fossi "la più brava"), altro problema è che mi ritrovo a dispensare consigli culinari ovunque, anche nelle aule dei tribunali. Colei che invece trae il buono da questa mia passione è la mia amica Raffaella (zia Raffi per i miei pargoli), lei mi invita a cena incurante di tutto (anche dei miei figli distruggi casa), accetta i miei consigli culinari ma me ne da degli altri e stavolta è lei la più brava in cucina perché questi suoi cornettini di frolla veloci da preparare lo sono ancor più da mangiare (in due giorni erano scomparsi). Non so se mi son venuti come a lei perché i suoi non li ho assaggiati ma questi sono buoni anche se del cornetto hanno solo la forma.
Ve ne lascio la ricetta può tornarvi utile domani, magari all'ora del tè.
Ingredienti per 24-26 pezzi:
250 g di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
1 uovo
70 ml di latte
100 g di burro fuso
crema di nocciola per il ripieno
2 cucchiai di zucchero + 1/2 tazza
Sciogliere il burro (non completamente) e unirlo alla farina mescolata con il lievito e la vanillina, aggiungere l'uovo e il latte. Impastare velocemente poi stendere il composto (che deve risultare piuttosto morbido ma modellabile su un piano di lavoro infarinato, stenderlo con il matterello aiutandosi con poca farina e ricavarne dei triangoli. Disporre sulla base un po' di crema di nocciole e richiudere a cornetto il triangolo, procedere allo stesso modo per gli altri, passarli nello zucchero semolato prima di disporli in teglia e cuocerli a 180° per 20 minuti circa, appena risulteranno dorati.
* io ho utilizzato 1/2 bustina di lievito atomico (per dolci leggeri) e vanillina AR.PA. lievitiBurro salato 1889 Fattorie Fiandino che da quel tocco in più e Nocciolata Rigoni di Asiago per il ripieno.

2013-01-09

Palamita alla marinara

Piatto La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti


La piana di Montoro, nella valle dell'Irno tra la provincia di Avellino e quella di Salerno, è famosa per la Cipolla Ramata che da essa prende il nome. E' una cipolla con le tuniche esterne dai riflessi ramati e le catafille interne bianche con sfumature longitudinali viola,di forma semi-conica è dolce, profumata e dal gusto delicato che la fa apprezzare sia cruda che cotta.
Una delle poche aziende che continuano la coltivazione tradizionale della Cipolla Ramata di Montoro è GAIA Società Semplice Agricola, un'azienda a carattere familiare che pur evolvendosi nei metodi di coltivazione non ha perso mai di vista la genuinità e la qualità dei prodotti della terra. Le cipolle prodotte dall'azienda con metodo biologico certificato da Bioagricert sono commercializzate con il Marchio Collettivo Geografico e sono altresì trasformate dalla stessa azienda in golosi prodotti sottovetro come le confetture tra cui spicca per originalità la Confettura di cipolla ramata di Montoro all'arancia e zenzero, o la cipolla grigliata in olio extravergine o ancora il sugo pronto alla genovese meraviglioso con la carne macinata appena soffritta o da gustare come golosa zuppa con crostini al formaggio.

Io la Cipolla di Montoro l'ho provata in tante preparazioni, questa è una delle più golose. La ricetta l'avevo trovata su un libro di cui vi parlai tempo fa, è di una collega blogger cui va il mio grazie perché l'ho rifatta più volte con risultati eccellenti. La ricetta originale prevedeva tonno in tranci (spesse fette) io ho utilizzato la nostrana e più economica palamita tagliata a bocconcini ma se si ha un po' più di pazienza la ricetta viene ottima anche con gli spiedini realizzati con piccoli cubetti di pesce come vedete nella foto di seguito
Ingredienti
600 g di palamita fresco
2 cipolle ramate di Montoro
4 alici 
4 pomodori secchi
30 g di capperi
15 olive verdi
farina 
peperoncino
olio extravergine d'oliva
Lavare e asciugare il pesce, tagliarlo a tocchetti, infarinarli e cuocerli in una padella antiaderente* da ambo le parti con un filo d'olio, tenerli poi in caldo. Intanto affettare le cipolle e farle appassire nella padella con un po' d'olio e qualche cucchiaio d'acqua, aggiungere le alici tritate, le olive snocciolate e tagliate a pezzi, i capperi e i pomodori secchi ammollati in acqua e tagliati a pezzettini e un po' di peperoncino. Aggiungere il pesce tenuto da parte e lasciare insaporire, regolare eventualmente di sale prima di servire.
* per tagliare le verdure ho utilizzato coltelli Arcos della linea Alessandro Circiello, per la cottura una padella in alluminio con rivestimento antiaderente linea Hotel di BergHOFF Italia

Palamita alla marinara

Piatto La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti


La piana di Montoro, nella valle dell'Irno tra la provincia di Avellino e quella di Salerno, è famosa per la Cipolla Ramata che da essa prende il nome. E' una cipolla con le tuniche esterne dai riflessi ramati e le catafille interne bianche con sfumature longitudinali viola,di forma semi-conica è dolce, profumata e dal gusto delicato che la fa apprezzare sia cruda che cotta.
Una delle poche aziende che continuano la coltivazione tradizionale della Cipolla Ramata di Montoro è GAIA Società Semplice Agricola, un'azienda a carattere familiare che pur evolvendosi nei metodi di coltivazione non ha perso mai di vista la genuinità e la qualità dei prodotti della terra. Le cipolle prodotte dall'azienda con metodo biologico certificato da Bioagricert sono commercializzate con il Marchio Collettivo Geografico e sono altresì trasformate dalla stessa azienda in golosi prodotti sottovetro come le confetture tra cui spicca per originalità la Confettura di cipolla ramata di Montoro all'arancia e zenzero, o la cipolla grigliata in olio extravergine o ancora il sugo pronto alla genovese meraviglioso con la carne macinata appena soffritta o da gustare come golosa zuppa con crostini al formaggio.

Io la Cipolla di Montoro l'ho provata in tante preparazioni, questa è una delle più golose. La ricetta l'avevo trovata su un libro di cui vi parlai tempo fa, è di una collega blogger cui va il mio grazie perché l'ho rifatta più volte con risultati eccellenti. La ricetta originale prevedeva tonno in tranci (spesse fette) io ho utilizzato la nostrana e più economica palamita tagliata a bocconcini ma se si ha un po' più di pazienza la ricetta viene ottima anche con gli spiedini realizzati con piccoli cubetti di pesce come vedete nella foto di seguito
Ingredienti
600 g di palamita fresco
2 cipolle ramate di Montoro
4 alici 
4 pomodori secchi
30 g di capperi
15 olive verdi
farina 
peperoncino
olio extravergine d'oliva
Lavare e asciugare il pesce, tagliarlo a tocchetti, infarinarli e cuocerli in una padella antiaderente* da ambo le parti con un filo d'olio, tenerli poi in caldo. Intanto affettare le cipolle e farle appassire nella padella con un po' d'olio e qualche cucchiaio d'acqua, aggiungere le alici tritate, le olive snocciolate e tagliate a pezzi, i capperi e i pomodori secchi ammollati in acqua e tagliati a pezzettini e un po' di peperoncino. Aggiungere il pesce tenuto da parte e lasciare insaporire, regolare eventualmente di sale prima di servire.
* per tagliare le verdure ho utilizzato coltelli Arcos della linea Alessandro Circiello, per la cottura una padella in alluminio con rivestimento antiaderente linea Hotel di BergHOFF Italia

2013-01-07

Linguine alla cinese


Ciotolina Easy Life Design, Pinza Broggi, tovagliolo Busatti
Con l'inizio del nuovo anno si è più disposti a valutare ed eventualmente ad accettare cambiamenti anche drastici nel proprio stile di vita. Non è il mio caso, purtroppo, perché da curiosa del gusto quale sono ed impenitente amante delle cose "buone e non necessariamente sane" non ce la faccio proprio a rinunciare ad alcunché, tuttavia adoro conoscere quel che mi circonda e mi atteggio un po' a maestra perché le strade buone le conosco e se vi va di leggere oltre ve ne racconto una, poi sta a voi decidere se percorrerla.
Ananda è un centro di meditazione e yoga vicino ad Assisi ed è la felicità per i milioni di ospiti che ogni anno lo visitano. Il gusto della GIOIA è il libro di Mahiya Zoè Matthews che, ispirandosi  ai consigli del grande maestro dello yoga Paramhansa Yoganda, ci spiega in termini chiari e coinvolgenti il legame tra il cibo e lo spirito e ci insegna a creare abitudini alimentari sane e gustose per diventare più felici sfruttando gli effetti che il cibo ha sulla salute, la mente e lo spirito. Tra le più di 150 ricette del libro, vegetariane oltre che deliziose e nutrienti, ne ho trovata una che ho voluto riprodurre fedelmente nella quale ho potuto sperimentare l'utilizzo del Tofu naturale Biolab (dopo l'esperienza positiva con il Seitan mi pareva d'obbligo provarlo). 
Il Tofu si ottiene dalla soia e ricorda nell'aspetto e nella consistenza (non nel sapore) un formaggio primo sale, è un'eccellente fonte di proteine vegetali ed ha bassissimo contenuto di grassi saturi. Soffritto in padella con olio e salsa di soia, come nella ricetta che ho provato io, diventa tra l'altro gustosissimo.
Gli spaghetti alla cinese del libro di cui vi ho parlato sono diventati a casa mia linguine perché di quelle disponevo ma il gusto sono sicura è lo stesso. E' un piatto delizioso e veloce da preparare eccovene la ricetta
Ingredienti per 4 persone:
400 g di spaghetti
olio
300 g di tofu
4 cucchiai di salsa di soia
2 spicchi d'aglio
2 pezzi di radice di zenzero (grandi come un guscio di noce) tagliate fini
2 cipolle tagliate a piccole mezzelune
2 carote medie tagliate finemente in diagonale
2 gambi di sedano tagliati in diagonale
200 g di verza a striscioline
2 manciate di germogli di soia
100 ml di salsa di soia
3 cucchiai di semi di sesamo tostati
prezzemolo tritato
sale
Scaldare un po' d'olio in un wok e rosolare il tofu tagliato a striscioline con i 4 cucchiai di salsa di soia, finché sarà croccante all'esterno, tenerlo da parte. Lessare al dente gli spaghetti in acqua salata. Intanto nel wok rosolare a fuoco alto le verdure con l'aglio tritato  facendole restare croccanti, unire i germogli e poi la salsa di soia gli spaghetti e il tofu rosolato, facendoli saltare insieme. Unire i semi di sesamo tostati, il prezzemolo e altra salsa di soia a piacere.

Biolab produce anche un ottimo Ragù di soia alla bolognese, molto gustoso e del tutto simile nell'aspetto all'originale a a base di carne. Per un piatto unico veloce e sano ve lo consiglio unito alle lenticchie semplicemente stufate con un po' di cipolla quale condimento del cuscus.
Piatti Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti

Linguine alla cinese


Ciotolina Easy Life Design, Pinza Broggi, tovagliolo Busatti
Con l'inizio del nuovo anno si è più disposti a valutare ed eventualmente ad accettare cambiamenti anche drastici nel proprio stile di vita. Non è il mio caso, purtroppo, perché da curiosa del gusto quale sono ed impenitente amante delle cose "buone e non necessariamente sane" non ce la faccio proprio a rinunciare ad alcunché, tuttavia adoro conoscere quel che mi circonda e mi atteggio un po' a maestra perché le strade buone le conosco e se vi va di leggere oltre ve ne racconto una, poi sta a voi decidere se percorrerla.
Ananda è un centro di meditazione e yoga vicino ad Assisi ed è la felicità per i milioni di ospiti che ogni anno lo visitano. Il gusto della GIOIA è il libro di Mahiya Zoè Matthews che, ispirandosi  ai consigli del grande maestro dello yoga Paramhansa Yoganda, ci spiega in termini chiari e coinvolgenti il legame tra il cibo e lo spirito e ci insegna a creare abitudini alimentari sane e gustose per diventare più felici sfruttando gli effetti che il cibo ha sulla salute, la mente e lo spirito. Tra le più di 150 ricette del libro, vegetariane oltre che deliziose e nutrienti, ne ho trovata una che ho voluto riprodurre fedelmente nella quale ho potuto sperimentare l'utilizzo del Tofu naturale Biolab (dopo l'esperienza positiva con il Seitan mi pareva d'obbligo provarlo). 
Il Tofu si ottiene dalla soia e ricorda nell'aspetto e nella consistenza (non nel sapore) un formaggio primo sale, è un'eccellente fonte di proteine vegetali ed ha bassissimo contenuto di grassi saturi. Soffritto in padella con olio e salsa di soia, come nella ricetta che ho provato io, diventa tra l'altro gustosissimo.
Gli spaghetti alla cinese del libro di cui vi ho parlato sono diventati a casa mia linguine perché di quelle disponevo ma il gusto sono sicura è lo stesso. E' un piatto delizioso e veloce da preparare eccovene la ricetta
Ingredienti per 4 persone:
400 g di spaghetti
olio
300 g di tofu
4 cucchiai di salsa di soia
2 spicchi d'aglio
2 pezzi di radice di zenzero (grandi come un guscio di noce) tagliate fini
2 cipolle tagliate a piccole mezzelune
2 carote medie tagliate finemente in diagonale
2 gambi di sedano tagliati in diagonale
200 g di verza a striscioline
2 manciate di germogli di soia
100 ml di salsa di soia
3 cucchiai di semi di sesamo tostati
prezzemolo tritato
sale
Scaldare un po' d'olio in un wok e rosolare il tofu tagliato a striscioline con i 4 cucchiai di salsa di soia, finché sarà croccante all'esterno, tenerlo da parte. Lessare al dente gli spaghetti in acqua salata. Intanto nel wok rosolare a fuoco alto le verdure con l'aglio tritato  facendole restare croccanti, unire i germogli e poi la salsa di soia gli spaghetti e il tofu rosolato, facendoli saltare insieme. Unire i semi di sesamo tostati, il prezzemolo e altra salsa di soia a piacere.

Biolab produce anche un ottimo Ragù di soia alla bolognese, molto gustoso e del tutto simile nell'aspetto all'originale a a base di carne. Per un piatto unico veloce e sano ve lo consiglio unito alle lenticchie semplicemente stufate con un po' di cipolla quale condimento del cuscus.
Piatti Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti

2013-01-04

Tortine meringate al limone

L'atmosfera natalizia va scemando, ma per chiudere con l'ultima prossima festività un dolcino che abbia ancora la magia del Natale ci sta proprio bene. Ecco allora le mie semplici tortine farcite di crema al limone,  meringate e decorate con cuoricini rossi di zucchero. Ovviamente i pirottini da forno a tema natalizio di Guardini fanno la loro parte. Per la base va bene anche una quattro quarti aromatizzata con scorza e succo di limone nel mio caso ho preso una scorciatoia utilizzando il preparato per torta al limone Polenghi Group con il quale son venute fuori ben 18 tortine. 
Alzata La Porcellana Bianca
Ingredienti
Per la base:
Preparato per torta al limone o ingredienti per torta quattro quarti
Per la crema al limone:
2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
250 ml di latte intero
la scorza di un limone
Per la meringa:
2 albumi e pari peso di zucchero semolato
confettini di zucchero e zucchero a velo per completare
Preparare la crema al limone portando a bollore il latte con la scorza del limone. Montare i tuorli con lo zucchero e unire la maizena, quindi il latte aromatizzato al limone. Lasciare addensare la crema a fuoco moderato continuando a mescolare.
Preparare l'impasto base del dolce, versarne una cucchiaiata in ogni pirottino, aggiungere n cucchiaino colmo di crema già fredda e coprire con altro impasto. Cuocere in forno a 180° finché le tortine non saranno ben dorate. Montare a neve ferma gli albumi con pari peso di zucchero, spalmare la meringa sulle tortine appena sfornate, decorare con i confettini e rimetterle in forno, a 150°, finché la meringa inizierà a dorare. Spolverare di zucchero a velo prima di servire.

Tortine meringate al limone

L'atmosfera natalizia va scemando, ma per chiudere con l'ultima prossima festività un dolcino che abbia ancora la magia del Natale ci sta proprio bene. Ecco allora le mie semplici tortine farcite di crema al limone,  meringate e decorate con cuoricini rossi di zucchero. Ovviamente i pirottini da forno a tema natalizio di Guardini fanno la loro parte. Per la base va bene anche una quattro quarti aromatizzata con scorza e succo di limone nel mio caso ho preso una scorciatoia utilizzando il preparato per torta al limone Polenghi Group con il quale son venute fuori ben 18 tortine. 
Alzata La Porcellana Bianca
Ingredienti
Per la base:
Preparato per torta al limone o ingredienti per torta quattro quarti
Per la crema al limone:
2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
250 ml di latte intero
la scorza di un limone
Per la meringa:
2 albumi e pari peso di zucchero semolato
confettini di zucchero e zucchero a velo per completare
Preparare la crema al limone portando a bollore il latte con la scorza del limone. Montare i tuorli con lo zucchero e unire la maizena, quindi il latte aromatizzato al limone. Lasciare addensare la crema a fuoco moderato continuando a mescolare.
Preparare l'impasto base del dolce, versarne una cucchiaiata in ogni pirottino, aggiungere n cucchiaino colmo di crema già fredda e coprire con altro impasto. Cuocere in forno a 180° finché le tortine non saranno ben dorate. Montare a neve ferma gli albumi con pari peso di zucchero, spalmare la meringa sulle tortine appena sfornate, decorare con i confettini e rimetterle in forno, a 150°, finché la meringa inizierà a dorare. Spolverare di zucchero a velo prima di servire.

2013-01-02

I miei buoni propositi per il 2013

Piatto, canovaccio e tovagliolo GreenGate
A Capodanno si fanno i buoni propositi ed anch'io ho i miei per quest'anno a venire.
Mangiare meno? Si anche ma sempre meglio. Conoscere e apprezzare sempre più i buoni prodotti del nostro territorio e visitare quanti più luoghi del gusto possibile.
Per mantenere fede a queste promesse ho scelto delle guide che mi accompagneranno nel percorso che mi accingo a seguire. Ora ve ne parlo così se volete fare come me sapete a chi rivolgervi.
Primo fra tutti Il Golosario 2013, la bibbia dei golosi di Paolo Massobrio edito da Comunica, giunto alla quattordicesima edizione. Ve lo illustro con le parole dello stesso autore: Un repertorio minuzioso di produttori, venditori, negozi, negozietti, rivendite dove,  fuori dall'impero delle grandi catene, si cerca di mettere a disposizione del pubblico ciò che di meglio l'Italia produce in campo agroalimentare. Mille e più ghiottonerie e vini di aziende agricole, negozi, boutique del gusto, enoteche e cantine per scoprire un'Italia diversa, l'Italia di cui vorremmo sempre sentire parlare "fatta di lavoro, ingegno, fatica e bellezza".
Per vivere con gusto il nuovo anno, restando in casa Comunica, Adesso 2013 l'agenda o meglio il libro per la famiglia ideato da Paolo Massobrio e giunto alla sua sesta edizione, un diario dove ogni pagina è arricchita da consigli e curiosità per vivere al meglio il quotidiano e il rapporto con i cicli naturali della vita. Consigli su ricette, dolci e cocktails, indicazioni per la spesa con i prodotti di stagione, curiosità e corretta conservazione degli alimenti di origine animale, approfondimenti in fatto di barbecue, di "Pesce ritrovato", formaggi, vini, mieli e oli, prodotti del territorio con note storiche e letterarie del mondo del cibo, oltre che curiosità sul rapporto cibo/chimica, idee per la famiglia e il tempo libero con suggerimenti di percorsi artistici, cinematografici e di lettura con un occhio di riguardo per i bambini, nonché riflessioni sul rapporto tra realtà ed educazione; e ancora cura della casa con note per renderla accogliente e per gestirla in modo efficace, curiosità e consigli sui nostri amici animali e sull'Universo, cura del verde in casa, sul balcone, in giardino, ma anche salute con rimedi naturali e suggerimenti per l'adozione di un corretto stile di vita. A completare il quadro in ogni pagina il giusto spazio per appuntare le esperienze quotidianamente vissute e personalizzare il diario facendolo proprio.
Tra le Guide Gourmart di Cinquesensi editore merita una nota Viaggio in Piemonte, la ricchezza culturale artistica ed enogastronomica di questo storico territorio fanno della guida un vero e proprio libro da assaporare con gusto seguendo i dieci itinerari che la compongono e che suggeriscono percorsi alternativi a quelli classici pur presenti e imprescindibili per conoscere le bellezze artistiche e le eccellenze agro alimentari di una delle regioni più ricche ed interessanti del panorama italiano.
Per percorrere in lungo e in largo lo stivale alle ricerca delle migliori osterie dove ritrovare o conoscere i buoni sapori della tradizione regionale italiana, Osterie d'Italia 2013, il sussidiario del mangiarbene all'italiana edito da Slow Food.  1.713 i locali consigliati dalla guida, che hanno in comune la conoscenza e la selezione dei migliori prodotti del territorio, il rispetto delle stagioni, la cura nella preparazione dei piatti, la cordialità dell'accoglienza e i prezzi accessibili. Ho notato con piacere che la voglia di rinnovamento e la valorizzazione delle potenzialità che la mia Calabria ha messo in atto in questi ultimi anni iniziano a dare i propri frutti e la sezione dedicata a questa regione diventa di anno in anno più corposa con nuovi ingressi e il consolidamento di tante già valide realtà.


Vi porterà alla scoperta del territorio calabrese in cui sono nata e vivo Intorno a Ferrocinto - I grandi vini della Dop Terre di Cosenza Pollino incontrano l'alta ristorazione calabrese - edito da Rubbettino, non è una guida ma un meraviglioso libro, un fantastico lavoro, realizzato a cura di Giovanni Gagliardi e Paolo Marchionni con gli eloquenti scatti del fotografo francese Stéphane Aït Ouarab, in cui si coniugano storie, immagini, ricette. 
I volti che fanno bella la mia terra, i ristoratori e i produttori che ne difendono il patrimonio enogastronomico e la splendida natura che fa da palcoscenico alle storie che da essa prendono vita. Un libro patinato da sfogliare, leggere, ammirare, riporre con cura. Un volume da tirar fuori ogni volta che si ha voglia di conoscere un altro pezzettino della punta dello stivale magari ricreando a casa propria uno dei piatti proposti dai ristoratori del Consorzio Assapori in abbinamento ai vini del Pollino o semplicemente recandosi presso di loro ad assaporare quanto di buono la Calabria ha da offrire.


Ed ora la mia ricetta.
Siccome in questi giorni abbiamo cucinato tanto ed ancor più mangiato un panino per pranzo ci sta proprio bene, poiché non mi piace buttare lì una fetta di salame e via ecco la mia ricetta di panino con provola spianata Madeo e caviale di funghi preparato in casa. Del resto il panino calabrese con la spianata piccante ha vinto la sfida McItaly 2012 di McDonald's sbaragliando la concorrenza.
Panino ai sapori di Calabria
Ingredienti per 4 persone:
4 rosette o panini piccoli
200 g di provola spianata (o provola dolce e salame piccante)
Caviale di funghi:
150 g di funghi misti con porcini
1 cipolla piccola bionda
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 cucchiai di aceto balsamico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Affettare la cipolla e soffriggerla in padella con un filo d'olio. A parte soffriggere i funghi affettati con lo spicchio d'aglio e il prezzemolo, unire la cipolla soffritta e frullare il tutto unendo limone, aceto basamico sale, pepe e olio quanto occorre per ottenere una salsa densa ma spalmabile.
Tagliare a metà i panini distribuirvi sopra il salame e la provola, spalmarli generosamente con il caviale di funghi e scaldarli in forno finché il formaggio inizierà a fondere.
Buon 2013 a tutti

I miei buoni propositi per il 2013

Piatto, canovaccio e tovagliolo GreenGate
A Capodanno si fanno i buoni propositi ed anch'io ho i miei per quest'anno a venire.
Mangiare meno? Si anche ma sempre meglio. Conoscere e apprezzare sempre più i buoni prodotti del nostro territorio e visitare quanti più luoghi del gusto possibile.
Per mantenere fede a queste promesse ho scelto delle guide che mi accompagneranno nel percorso che mi accingo a seguire. Ora ve ne parlo così se volete fare come me sapete a chi rivolgervi.
Primo fra tutti Il Golosario 2013, la bibbia dei golosi di Paolo Massobrio edito da Comunica, giunto alla quattordicesima edizione. Ve lo illustro con le parole dello stesso autore: Un repertorio minuzioso di produttori, venditori, negozi, negozietti, rivendite dove,  fuori dall'impero delle grandi catene, si cerca di mettere a disposizione del pubblico ciò che di meglio l'Italia produce in campo agroalimentare. Mille e più ghiottonerie e vini di aziende agricole, negozi, boutique del gusto, enoteche e cantine per scoprire un'Italia diversa, l'Italia di cui vorremmo sempre sentire parlare "fatta di lavoro, ingegno, fatica e bellezza".
Per vivere con gusto il nuovo anno, restando in casa Comunica, Adesso 2013 l'agenda o meglio il libro per la famiglia ideato da Paolo Massobrio e giunto alla sua sesta edizione, un diario dove ogni pagina è arricchita da consigli e curiosità per vivere al meglio il quotidiano e il rapporto con i cicli naturali della vita. Consigli su ricette, dolci e cocktails, indicazioni per la spesa con i prodotti di stagione, curiosità e corretta conservazione degli alimenti di origine animale, approfondimenti in fatto di barbecue, di "Pesce ritrovato", formaggi, vini, mieli e oli, prodotti del territorio con note storiche e letterarie del mondo del cibo, oltre che curiosità sul rapporto cibo/chimica, idee per la famiglia e il tempo libero con suggerimenti di percorsi artistici, cinematografici e di lettura con un occhio di riguardo per i bambini, nonché riflessioni sul rapporto tra realtà ed educazione; e ancora cura della casa con note per renderla accogliente e per gestirla in modo efficace, curiosità e consigli sui nostri amici animali e sull'Universo, cura del verde in casa, sul balcone, in giardino, ma anche salute con rimedi naturali e suggerimenti per l'adozione di un corretto stile di vita. A completare il quadro in ogni pagina il giusto spazio per appuntare le esperienze quotidianamente vissute e personalizzare il diario facendolo proprio.
Tra le Guide Gourmart di Cinquesensi editore merita una nota Viaggio in Piemonte, la ricchezza culturale artistica ed enogastronomica di questo storico territorio fanno della guida un vero e proprio libro da assaporare con gusto seguendo i dieci itinerari che la compongono e che suggeriscono percorsi alternativi a quelli classici pur presenti e imprescindibili per conoscere le bellezze artistiche e le eccellenze agro alimentari di una delle regioni più ricche ed interessanti del panorama italiano.
Per percorrere in lungo e in largo lo stivale alle ricerca delle migliori osterie dove ritrovare o conoscere i buoni sapori della tradizione regionale italiana, Osterie d'Italia 2013, il sussidiario del mangiarbene all'italiana edito da Slow Food.  1.713 i locali consigliati dalla guida, che hanno in comune la conoscenza e la selezione dei migliori prodotti del territorio, il rispetto delle stagioni, la cura nella preparazione dei piatti, la cordialità dell'accoglienza e i prezzi accessibili. Ho notato con piacere che la voglia di rinnovamento e la valorizzazione delle potenzialità che la mia Calabria ha messo in atto in questi ultimi anni iniziano a dare i propri frutti e la sezione dedicata a questa regione diventa di anno in anno più corposa con nuovi ingressi e il consolidamento di tante già valide realtà.


Vi porterà alla scoperta del territorio calabrese in cui sono nata e vivo Intorno a Ferrocinto - I grandi vini della Dop Terre di Cosenza Pollino incontrano l'alta ristorazione calabrese - edito da Rubbettino, non è una guida ma un meraviglioso libro, un fantastico lavoro, realizzato a cura di Giovanni Gagliardi e Paolo Marchionni con gli eloquenti scatti del fotografo francese Stéphane Aït Ouarab, in cui si coniugano storie, immagini, ricette. 
I volti che fanno bella la mia terra, i ristoratori e i produttori che ne difendono il patrimonio enogastronomico e la splendida natura che fa da palcoscenico alle storie che da essa prendono vita. Un libro patinato da sfogliare, leggere, ammirare, riporre con cura. Un volume da tirar fuori ogni volta che si ha voglia di conoscere un altro pezzettino della punta dello stivale magari ricreando a casa propria uno dei piatti proposti dai ristoratori del Consorzio Assapori in abbinamento ai vini del Pollino o semplicemente recandosi presso di loro ad assaporare quanto di buono la Calabria ha da offrire.


Ed ora la mia ricetta.
Siccome in questi giorni abbiamo cucinato tanto ed ancor più mangiato un panino per pranzo ci sta proprio bene, poiché non mi piace buttare lì una fetta di salame e via ecco la mia ricetta di panino con provola spianata Madeo e caviale di funghi preparato in casa. Del resto il panino calabrese con la spianata piccante ha vinto la sfida McItaly 2012 di McDonald's sbaragliando la concorrenza.
Panino ai sapori di Calabria
Ingredienti per 4 persone:
4 rosette o panini piccoli
200 g di provola spianata (o provola dolce e salame piccante)
Caviale di funghi:
150 g di funghi misti con porcini
1 cipolla piccola bionda
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 cucchiai di aceto balsamico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Affettare la cipolla e soffriggerla in padella con un filo d'olio. A parte soffriggere i funghi affettati con lo spicchio d'aglio e il prezzemolo, unire la cipolla soffritta e frullare il tutto unendo limone, aceto basamico sale, pepe e olio quanto occorre per ottenere una salsa densa ma spalmabile.
Tagliare a metà i panini distribuirvi sopra il salame e la provola, spalmarli generosamente con il caviale di funghi e scaldarli in forno finché il formaggio inizierà a fondere.
Buon 2013 a tutti

2012-12-28

La piadina a San Silvestro?

Piatto Ceramiche Maroso
Non inorridite vi prego e leggete quanto ho da comunicarvi. Se vi piace la mia filosofia del poco tempo in cucina e tanta resa a tavola questo può essere il vostro antipasto per il cenone di fine anno. Quando il piatto è semplice ricordatevi sempre di scegliere ottimi ingredienti per valorizzare il risultato finale. Certo di ottimo olio qui in Calabria ne abbiamo tanto, anzi direi che abbiamo una vera e propria cultura dell'olio ma stavolta ho tradito la mia regione senza sentirmi in colpa perché l'olio utilizzato per questa mia ricetta è altrettanto buono e prodotto con vero amore e metodi rigorosamente tradizionali dalla piccola Azienda Agricola Toscana "I Moro" cui va la mia più sincera ammirazione per il risultato ottenuto. Come vi avevo accennato anche la ricetta di oggi prevede, secondo tradizione, il salmone norvegese affumicato LaNef e, proprio per non fare nessuna fatica e godersi appieno il cenone, la piadina Loriana che ho scelto nella varietà classica arrotolabile. L'unico sforzo da fare? Il pesto di zucchine e nocciole che si prepara davvero in pochissime e semplici mosse. A voi la ricetta delle mie Rollatine di piadina con salmone affumicato e pesto di zucchine e nocciole
Ingredienti per 6 persone:
6 piadine classiche arrotolabili
300 g di salmone norvegese affumicato
per il pesto:
2 zucchine
4 cucchiai di nocciole tostate
4 cucchiai di ricotta fresca
olio extravergine d'oliva
erba cipollina
sale e pepe bianco
Cuocere al vapore le zucchine tagliate a fette lasciandole piuttosto sode, frullarle con le nocciole la ricotta, erba cipollina sale, pepe bianco e olio versato a filo finché si ottiene un pesto di consistenza spalmabile.
Scaldare le piadine, spalmarle di pesto e disporvi le fette di salmone. arrotolare e servire ben calde tagliate a due con un filo d'olio. Per un finger food da servire all'aperitivo invece si possono ricavare dalle piadine arrotolare 4-5 tronchetti.
Con questo piatto vi consiglio di accompagnare  un calice di Gewürztraminer prodotto dall'omonimo vitigno tradizionalmente coltivato in Alsazia e in Alto Adige. Il grappolo si distingue per il suo colore rosa che lo rende unico nell'aspetto. I vini che ne derivano hanno un colore giallo carico con un elevato tenore alcolico, grassi e con bassa acidità. Ho scelto il Gewürztraminer  dell'Azienda Agricola Moser, un vino molto aromatico che ben si sposa con l'affumicato del salmone.