2013-04-11

Cuscus di mare e terra

cuscus pesce e verdure
Piatto Ceramiche Maroso
I broccoli mi piacciono davvero tanto, approfitto quindi fino alla fine della ricchezza dei nostri orti per metterli un po' dappertutto, stavolta ho preparato un goloso cuscus, piatto per il quale a casa mia impazziscono anche i piccoli, che ho arricchito con calamari, mazzancolle, cimette di broccoli e carote. Una vera delizia semplicissima da preparare.
Ovviamente un piatto così va festeggiato per cui una bottiglia di Brut Rosé Carpenè Malvolti, che si addice a piatti a base di pesce così come a carni bianche e formaggi ovini e caprini, è stata per la causa giustamente sacrificata.
Eccovi la ricetta:
Ingredienti per 4 persone:
250 g di cuscus precotto
1/2 kg di mazzancolle
1/2 Kg di calamari
 carote
2-3 etti di cime di broccoli
1 cipolla bionda
1 spicchio d'aglio
1 rametto di prezzemolo
olio
sale e pepe
Sgusciare le mazzancolle e con il gusci e le teste preparare un brodo unendo la cipolla, una carota, il prezzemolo, un pizzico di sale e qualche grano di pepe. Lasciar cuocere e intanto approfittare del vapore per cuocere le cimette dei broccoli, utilizzando un apposito cestello. Affettare le carote restanti dopo averle pelate e ridurre ad anelli i calamari ben puliti. Saltare i calamari, i loro ciuffetti e le mazzancolle sgusciate in un tegame con un filo d'olio e l'aglio schiacciato con il palmo della mano, unire anche le carote e in ultimo i broccoletti, salare pepare e bagnare con un po' del brodo ricavato dai crostacei e filtrato, eliminare l'aglio prima di spegnere. Portare a bollore 250 ml del brodo preparato con l'aggiunta di un filo d'olio, e versarvi il cuscus, coprire il tegame e lasciar gonfiare per 5 minuti circa. Sgranare il cuscus aggiungendo se necessario ancora un po' d'olio e versarlo nella padella con il condimento preparato.
*Per la ricetta ho utilizzato Olio extravergine d'oliva Dante ConDisano arricchito di vitamina D e pentole BergHOFF Italia

Cuscus di mare e terra

cuscus pesce e verdure
Piatto Ceramiche Maroso
I broccoli mi piacciono davvero tanto, approfitto quindi fino alla fine della ricchezza dei nostri orti per metterli un po' dappertutto, stavolta ho preparato un goloso cuscus, piatto per il quale a casa mia impazziscono anche i piccoli, che ho arricchito con calamari, mazzancolle, cimette di broccoli e carote. Una vera delizia semplicissima da preparare.
Ovviamente un piatto così va festeggiato per cui una bottiglia di Brut Rosé Carpenè Malvolti, che si addice a piatti a base di pesce così come a carni bianche e formaggi ovini e caprini, è stata per la causa giustamente sacrificata.
Eccovi la ricetta:
Ingredienti per 4 persone:
250 g di cuscus precotto
1/2 kg di mazzancolle
1/2 Kg di calamari
 carote
2-3 etti di cime di broccoli
1 cipolla bionda
1 spicchio d'aglio
1 rametto di prezzemolo
olio
sale e pepe
Sgusciare le mazzancolle e con il gusci e le teste preparare un brodo unendo la cipolla, una carota, il prezzemolo, un pizzico di sale e qualche grano di pepe. Lasciar cuocere e intanto approfittare del vapore per cuocere le cimette dei broccoli, utilizzando un apposito cestello. Affettare le carote restanti dopo averle pelate e ridurre ad anelli i calamari ben puliti. Saltare i calamari, i loro ciuffetti e le mazzancolle sgusciate in un tegame con un filo d'olio e l'aglio schiacciato con il palmo della mano, unire anche le carote e in ultimo i broccoletti, salare pepare e bagnare con un po' del brodo ricavato dai crostacei e filtrato, eliminare l'aglio prima di spegnere. Portare a bollore 250 ml del brodo preparato con l'aggiunta di un filo d'olio, e versarvi il cuscus, coprire il tegame e lasciar gonfiare per 5 minuti circa. Sgranare il cuscus aggiungendo se necessario ancora un po' d'olio e versarlo nella padella con il condimento preparato.
*Per la ricetta ho utilizzato Olio extravergine d'oliva Dante ConDisano arricchito di vitamina D e pentole BergHOFF Italia

2013-04-09

Peposo al Montepulciano, dalla Toscana all'Abruzzo varie declinazioni di un nome

peposo toscano
Piatto La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Ultimamente mi sono innamorata delle parole e dei diversi significati che un nome può avere.
Montepulciano è una cittadina toscana piena di bellezze storiche e paesaggistiche, Montepulciano deve la sua fama non solo alle sue bellezze ma anche al suo celebrato vino, il vino Nobile di Montepulciano.
A questo vino  Andrea Zanfi ha dedicato un libro A Tavola con il Nobile pubblicato da Salvietti e Barabuffi nella elegantissima collana Protagonisti in cucina. Un libro per conoscere un vino e il suo territorio. Un racconto fatto di ricette, le ricette delle otto contrade di Montepulciano che ogni anno gareggiano tra loro a suon di piatti nella moderna competizione culinaria che si svolge ormai da un decennio  affiancando e precedendo di appena qualche giorno il classico e tradizionale Bravio delle Botti, uno spaccato della vita e della quotidianità della cittadina toscana nonché una golosa occasione che attira appassionati e turisti da ogni dove alla scoperta del meraviglioso e produttivo territorio di Montepulciano, del suo Nobile vino e dei piatti simbolo che lo valorizzano. A tavola con il Nobile è il nome della competizione culinaria oltre che il titolo del libro con cui Andrea Zanfi ha deciso di celebrarla, un invito a partecipare alla prossima manifestazione che si tiene di consueto il penultimo weekend di agosto.
Montepulciano non è però soltanto l'affascinante cittadina toscana dove si produce il fortunato vino di cui si parla nel libro che vi ho raccontato ma è anche il nome con cui si indica un vitigno a bacca nera autoctono della terra abruzzese da cui si ricava l'omonimo vino Montepulciano che è altro rispetto al vino prodotto in toscana. E' esattamente il Riparosso, un vino prodotto con uve 100% Montepulciano dall'azienda agricola di Dino Illuminati di cui vi ho parlato nel post precedente, che ho scelto per il mio peposo che da toscano (mi sono infatti ispirata a una delle ricette incluse nel libro di cui vi ho appena parlato) è diventato abruzzese ma non per questo meno nobile.
Peposo al Montepulciano
Ingredienti per 4 persone:
800 c.a. g di muscolo di vitellone
5 spicchi d'aglio vestiti
2 cucchiaiate di pepe nero in grani
sale
rosmarino
alloro
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 mestolo di brodo
vino Montepulciano
Tagliare la carne a bocconcini, metterla in un tegame con l'aglio, un rametto di rosmarino, 2-3 foglie d'alloro e il pepe in grani, cospargere con il vino fino a sommergere la carne. Lasciar cuocere tre ore circa a fuoco basso aggiungendo a metà cottura la passata di pomodoro e un mestolo di brodo.

Ho un nuovo segreto in cucina che mi ha permesso di ridurre notevolmente i tempi di cottura del piatto ed è il coperchio Magic Cooker, una vera scoperta per me di cui già non riesco più a fare a meno seppure ne abbia ancora testato solo parzialmente gli utilizzi. Un coperchio universale che si adatta alle mie pentole preferite senza limiti di dimensione dai 14 ai 34 cm, che mi aiuta a ridurre i tempi di cottura degli alimenti, che mi rosola le cipolle senza lasciarmi la casa "profumata" e mi permette pure di risparmiare il gas che ultimamente proprio economico non è preservando oltretutto le proprietà organolettiche degli alimenti che restano più salutari.
Sono ancora in fase di sperimentazione e non ho ancora provato ad utilizzarlo per i fritti al posto della friggitrice e per i dolci al posto del forno, ma che conquista ragazzi un semplice "disco volante" dalle mille virtù che si pulisce e si ripone come un normale coperchio.

Peposo al Montepulciano, dalla Toscana all'Abruzzo varie declinazioni di un nome

peposo toscano
Piatto La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Ultimamente mi sono innamorata delle parole e dei diversi significati che un nome può avere.
Montepulciano è una cittadina toscana piena di bellezze storiche e paesaggistiche, Montepulciano deve la sua fama non solo alle sue bellezze ma anche al suo celebrato vino, il vino Nobile di Montepulciano.
A questo vino  Andrea Zanfi ha dedicato un libro A Tavola con il Nobile pubblicato da Salvietti e Barabuffi nella elegantissima collana Protagonisti in cucina. Un libro per conoscere un vino e il suo territorio. Un racconto fatto di ricette, le ricette delle otto contrade di Montepulciano che ogni anno gareggiano tra loro a suon di piatti nella moderna competizione culinaria che si svolge ormai da un decennio  affiancando e precedendo di appena qualche giorno il classico e tradizionale Bravio delle Botti, uno spaccato della vita e della quotidianità della cittadina toscana nonché una golosa occasione che attira appassionati e turisti da ogni dove alla scoperta del meraviglioso e produttivo territorio di Montepulciano, del suo Nobile vino e dei piatti simbolo che lo valorizzano. A tavola con il Nobile è il nome della competizione culinaria oltre che il titolo del libro con cui Andrea Zanfi ha deciso di celebrarla, un invito a partecipare alla prossima manifestazione che si tiene di consueto il penultimo weekend di agosto.
Montepulciano non è però soltanto l'affascinante cittadina toscana dove si produce il fortunato vino di cui si parla nel libro che vi ho raccontato ma è anche il nome con cui si indica un vitigno a bacca nera autoctono della terra abruzzese da cui si ricava l'omonimo vino Montepulciano che è altro rispetto al vino prodotto in toscana. E' esattamente il Riparosso, un vino prodotto con uve 100% Montepulciano dall'azienda agricola di Dino Illuminati di cui vi ho parlato nel post precedente, che ho scelto per il mio peposo che da toscano (mi sono infatti ispirata a una delle ricette incluse nel libro di cui vi ho appena parlato) è diventato abruzzese ma non per questo meno nobile.
Peposo al Montepulciano
Ingredienti per 4 persone:
800 c.a. g di muscolo di vitellone
5 spicchi d'aglio vestiti
2 cucchiaiate di pepe nero in grani
sale
rosmarino
alloro
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 mestolo di brodo
vino Montepulciano
Tagliare la carne a bocconcini, metterla in un tegame con l'aglio, un rametto di rosmarino, 2-3 foglie d'alloro e il pepe in grani, cospargere con il vino fino a sommergere la carne. Lasciar cuocere tre ore circa a fuoco basso aggiungendo a metà cottura la passata di pomodoro e un mestolo di brodo.

Ho un nuovo segreto in cucina che mi ha permesso di ridurre notevolmente i tempi di cottura del piatto ed è il coperchio Magic Cooker, una vera scoperta per me di cui già non riesco più a fare a meno seppure ne abbia ancora testato solo parzialmente gli utilizzi. Un coperchio universale che si adatta alle mie pentole preferite senza limiti di dimensione dai 14 ai 34 cm, che mi aiuta a ridurre i tempi di cottura degli alimenti, che mi rosola le cipolle senza lasciarmi la casa "profumata" e mi permette pure di risparmiare il gas che ultimamente proprio economico non è preservando oltretutto le proprietà organolettiche degli alimenti che restano più salutari.
Sono ancora in fase di sperimentazione e non ho ancora provato ad utilizzarlo per i fritti al posto della friggitrice e per i dolci al posto del forno, ma che conquista ragazzi un semplice "disco volante" dalle mille virtù che si pulisce e si ripone come un normale coperchio.

2013-04-07

Pecorino? Nel piatto e nel bicchiere

cozze al pecorino
Piatto ovale e bicchiere decoro Dammusi Ceramiche De Simonetessuti Busatti
E' partita oggi la 47esima edizione del Vinitaly a Verona, il Salone internazionale dei vini e dei distillati che attira nella città migliaia di espositori, visitatori ed esperti del settore, e  poiché non potrò esserci seppure invitata da diverse aziende colgo l'occasione per parlarvi di un'azienda che ho conosciuto da poco e che sto apprezzando attraverso i vini che produce è l'azienda agricola abruzzese di Dino Illuminati (espone al padiglione 11). Ha sede a Controguerra in provincia di Teramo l'azienda Illuminati ed ha ben 120 anni di storia che si articola in quattro generazioni di viticoltori. Sono vini di altissima qualità quelli prodotti dalla famiglia Illuminati arricchiti dal valore aggiunto della tradizione artigianale, vini che rispecchiano il territorio e tra i moltissimi  prodotti, al di là del ben noto Montepulciano che sarà protagonista della mia prossima ricetta, ha attratto la mia attenzione un vino bianco che porta il nome del vitigno dal quale è prodotto: il Pecorino. Si tratta di un vino giustamente equilibrato e di buono spessore che si abbina con piatti a base di pesce, antipasti, baccalà, fritti, nel mio caso l'abbinamento oltre che con il gusto delle cozze l'ho fatto anche con il formaggio pecorino, il Romano D.O.P. di Brunelli, creando il gioco di parole del titolo che ho dato al post. Per questa ricetta volevo un buon olio e la mia scelta è caduta su un olio toscano molto aromatico un extravergine prodotto dalla piccola e apprezzata Azienda agricola toscana I' Moro con un misto tradizionale di olive di qualità frantoio, moraiolo, leccino e pendolino cresciute su antichi terrazzi senza ricorrere né all’irrigazione né all’uso di insetticidi o fungicidi chimici.
Ma ora veniamo alle mie cozze o muscoli che vogliate...era da tanto che volevo farle al gratin e finalmente ce l'ho fatta ottenendo il risultato che volevo, una panure croccantissima e aromatica e una cozza morbida e cotta il giusto.
Ingredienti per 4 persone:
20-24 cozze freschissime
100 g di pane raffermo
olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di capperi sotto sale
3 filetti di acciughe
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di pecorino romano grattugiato
Prezzemolo
1 foglia d'alloro 
Tagliare in piccoli pezzi il pane raffermo e farlo rosolare in una padella con 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, l'aglio e l'alloro. Lasciarlo raffreddare e tritarlo molto finemente con l'aiuto di un robot, aggiungendo i capperi, le acciughe, l’olio, il prezzemolo, il pecorino e ancora un filo d'olio. Intanto aprire le cozze a crudo con l'aiuto di un coltellino, o se proprio non vi riesce ponendole in un tegame e togliendole appena le valve iniziano ad aprirsi. Eliminare il mezzo guscio vuoto, lasciando nella cozza attaccata alla valva un po' della sua saporita acqua. Farcire le cozze con il composto di pane preparato cuocere in forno a 180° per pochi minuti, finché la superficie apparirà dorata.
Servire con un calice di Pecorino alla giusta temperatura.

Pecorino? Nel piatto e nel bicchiere

cozze al pecorino
Piatto ovale e bicchiere decoro Dammusi Ceramiche De Simonetessuti Busatti
E' partita oggi la 47esima edizione del Vinitaly a Verona, il Salone internazionale dei vini e dei distillati che attira nella città migliaia di espositori, visitatori ed esperti del settore, e  poiché non potrò esserci seppure invitata da diverse aziende colgo l'occasione per parlarvi di un'azienda che ho conosciuto da poco e che sto apprezzando attraverso i vini che produce è l'azienda agricola abruzzese di Dino Illuminati (espone al padiglione 11). Ha sede a Controguerra in provincia di Teramo l'azienda Illuminati ed ha ben 120 anni di storia che si articola in quattro generazioni di viticoltori. Sono vini di altissima qualità quelli prodotti dalla famiglia Illuminati arricchiti dal valore aggiunto della tradizione artigianale, vini che rispecchiano il territorio e tra i moltissimi  prodotti, al di là del ben noto Montepulciano che sarà protagonista della mia prossima ricetta, ha attratto la mia attenzione un vino bianco che porta il nome del vitigno dal quale è prodotto: il Pecorino. Si tratta di un vino giustamente equilibrato e di buono spessore che si abbina con piatti a base di pesce, antipasti, baccalà, fritti, nel mio caso l'abbinamento oltre che con il gusto delle cozze l'ho fatto anche con il formaggio pecorino, il Romano D.O.P. di Brunelli, creando il gioco di parole del titolo che ho dato al post. Per questa ricetta volevo un buon olio e la mia scelta è caduta su un olio toscano molto aromatico un extravergine prodotto dalla piccola e apprezzata Azienda agricola toscana I' Moro con un misto tradizionale di olive di qualità frantoio, moraiolo, leccino e pendolino cresciute su antichi terrazzi senza ricorrere né all’irrigazione né all’uso di insetticidi o fungicidi chimici.
Ma ora veniamo alle mie cozze o muscoli che vogliate...era da tanto che volevo farle al gratin e finalmente ce l'ho fatta ottenendo il risultato che volevo, una panure croccantissima e aromatica e una cozza morbida e cotta il giusto.
Ingredienti per 4 persone:
20-24 cozze freschissime
100 g di pane raffermo
olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di capperi sotto sale
3 filetti di acciughe
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di pecorino romano grattugiato
Prezzemolo
1 foglia d'alloro 
Tagliare in piccoli pezzi il pane raffermo e farlo rosolare in una padella con 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, l'aglio e l'alloro. Lasciarlo raffreddare e tritarlo molto finemente con l'aiuto di un robot, aggiungendo i capperi, le acciughe, l’olio, il prezzemolo, il pecorino e ancora un filo d'olio. Intanto aprire le cozze a crudo con l'aiuto di un coltellino, o se proprio non vi riesce ponendole in un tegame e togliendole appena le valve iniziano ad aprirsi. Eliminare il mezzo guscio vuoto, lasciando nella cozza attaccata alla valva un po' della sua saporita acqua. Farcire le cozze con il composto di pane preparato cuocere in forno a 180° per pochi minuti, finché la superficie apparirà dorata.
Servire con un calice di Pecorino alla giusta temperatura.

2013-04-04

La cinquantunesima sfumatura del fritto: involtini sofficini

involtini fritti
Ecco dopo i miei buoni propositi di cucina light post festiva, ritorno inesorabilmente alle mie ricche abitudini alimentari e lo faccio stavolta in modo piuttosto sonoro con degli involtini golosamente ripieni e per di più untuosamente fritti perché, ditemi quello che volete, la poesia del fritto quale altra cottura ce l'ha? Il fritto è un mondo a sé, per il fritto o si è portati oppure no. Io non lo sono ma mia madre riesce a friggere in modo mirabile qualunque cosa le capiti a tiro.
A proposito di fritto vi segnalo l'uscita di un divertente manuale dedicato all'argomento ideato da Pierpaolo Lala, patron di Fornelli Indecisi, il famoso concorso di cucina dozzinale. 50 sfumature di fritto, edito da Lupo, è un piccolo manuale untologico, come recita il sottotitolo, in cui una pattuglia di varia umanità appartenente al gruppo Facebook Fornelli Indecisi, cuoche e cuochi della domenica come li definisce Lala, ha dato il proprio contributo con una ricetta rigorosamente fritta catalogata in una delle cinque categorie in cui è suddiviso il libro. Antipasti, primi, secondi, dolci e cibo di strada per assaporare l'olio e le sue sfumature. Un caso editoriale direi, dato che dopo appena un mese dall'uscita c'è stata già la prima ristampa, che ha conquistato anche me con la sua travolgente simpatia. La pericolosa passione per il fritto è portata all'eccesso nelle ultime pagine del volume dove possiamo leggere, non senza un certo stupore, due intensi racconti di Osvaldo Piliego e Manila Benedetto. Non mancano i competenti consigli di frittura di Giuseppe Barretta e le indicazioni di Pino De Luca sull'annoso dilemma birra o vino relativo all'abbinamento coi fritti. E, come dice Donpasta nell'introduzione al libro, senza fritture la vita è un percorso pieno di ostacoli.
Ne sa certamente qualcosa anche lui di fritti e a tal proposito vi segnalo anche l'uscita del suo ultimo lavoro La parmigiana e la rivoluzione Elogio della frittura e altre pratiche militanti, edito da Stampa Alternativa. Un omaggio alla cucina popolare, democratica, creativa, sana, ambientalista, festaiola, meticcia, tollerante, antitetica alla cucina dei cuochi VIP e di quella di plastica delle TV. Una missione per conto delle nonne quella di Donpasta, o Daniele De Michele che dir si voglia, DJ di buona forchetta e dalla festa assai facile, che ritiene il cucinare un atto politico, come la parmigiana della nonna, preparata solo ad agosto, quando le melanzane sono di stagione. Una rivoluzione a tavola è quella che ci propone l'ideatore di Soul Food, incontro su cibo, arte e sostenibilità ambientale che si tiene ogni anno a Roma e la rivoluzione inizia dai dettagli per questo a tavola la forchetta va sempre messa alla sinistra del piatto...Non aggiungo neppure, perché certamente a questo punto sarà chiaro, la genuinità e l'autenticità delle ricette raccolte nel libro. Insomma due libri che odorano in qualche modo di Puglia e della coinvolgente simpatia tipica dei pugliesi.
Io vi propongo oggi degli involtini fritti, li ho chiamati involtini sofficini perché l'impasto è proprio quello dei sofficini mentre la forma è quella tipica degli involtini cinesi, per il ripieno ho scelto dei funghi trifolati e un delicatissimo e morbido formaggio fresco NonnoNanni, lo Squaquerello.
Ingredienti:
1 tazza di latte
1 tazza di farina
1 cucchiaio di burro
2 albumi
pangrattato q.b.
1 fungo porcino
1 manciata di funghi misti (chiodini, prataioli)
1 spicchio d'aglio
150 g di squaquerello NonnoNanni o in mancanza stracchino NonnoNanni
olio extravergine d'oliva*
sale
prezzemolo
Portare ad ebollizione il latte con il burro e un pizzico abbondante di sale, versarvi la farina a pioggia e mescolare energicamente finché il composto si staccherà dalle pareti del tegame. Formare otto palline e stenderle con il matterello. Intanto trifolare i funghi affettati con lo spicchio d'aglio e un filo di buon olio, salare e condire con prezzemolo tritato. Sminuzzare i funghi cotti e amalgamarli al formaggio. Farcire i dischetti preparati con il composto ai funghi e richiuderli ad involtino ripiegando prima di arrotolarli i lembi corti sul ripieno in modo che lo stesso non fuoriesca. Sigillare il bordo inumidendolo un po'. Battere gli albumi con un pizzico di sale. Passarvi gli involtini e poi rotolarli nel pangrattato. Friggere gli involtini in abbondante olio bollente, meglio extravergine d'oliva.
*ho utilizzato Olio extravergine d'oliva Dante ConDisano arricchito di vitamina D.

La cinquantunesima sfumatura del fritto: involtini sofficini

involtini fritti
Ecco dopo i miei buoni propositi di cucina light post festiva, ritorno inesorabilmente alle mie ricche abitudini alimentari e lo faccio stavolta in modo piuttosto sonoro con degli involtini golosamente ripieni e per di più untuosamente fritti perché, ditemi quello che volete, la poesia del fritto quale altra cottura ce l'ha? Il fritto è un mondo a sé, per il fritto o si è portati oppure no. Io non lo sono ma mia madre riesce a friggere in modo mirabile qualunque cosa le capiti a tiro.
A proposito di fritto vi segnalo l'uscita di un divertente manuale dedicato all'argomento ideato da Pierpaolo Lala, patron di Fornelli Indecisi, il famoso concorso di cucina dozzinale. 50 sfumature di fritto, edito da Lupo, è un piccolo manuale untologico, come recita il sottotitolo, in cui una pattuglia di varia umanità appartenente al gruppo Facebook Fornelli Indecisi, cuoche e cuochi della domenica come li definisce Lala, ha dato il proprio contributo con una ricetta rigorosamente fritta catalogata in una delle cinque categorie in cui è suddiviso il libro. Antipasti, primi, secondi, dolci e cibo di strada per assaporare l'olio e le sue sfumature. Un caso editoriale direi, dato che dopo appena un mese dall'uscita c'è stata già la prima ristampa, che ha conquistato anche me con la sua travolgente simpatia. La pericolosa passione per il fritto è portata all'eccesso nelle ultime pagine del volume dove possiamo leggere, non senza un certo stupore, due intensi racconti di Osvaldo Piliego e Manila Benedetto. Non mancano i competenti consigli di frittura di Giuseppe Barretta e le indicazioni di Pino De Luca sull'annoso dilemma birra o vino relativo all'abbinamento coi fritti. E, come dice Donpasta nell'introduzione al libro, senza fritture la vita è un percorso pieno di ostacoli.
Ne sa certamente qualcosa anche lui di fritti e a tal proposito vi segnalo anche l'uscita del suo ultimo lavoro La parmigiana e la rivoluzione Elogio della frittura e altre pratiche militanti, edito da Stampa Alternativa. Un omaggio alla cucina popolare, democratica, creativa, sana, ambientalista, festaiola, meticcia, tollerante, antitetica alla cucina dei cuochi VIP e di quella di plastica delle TV. Una missione per conto delle nonne quella di Donpasta, o Daniele De Michele che dir si voglia, DJ di buona forchetta e dalla festa assai facile, che ritiene il cucinare un atto politico, come la parmigiana della nonna, preparata solo ad agosto, quando le melanzane sono di stagione. Una rivoluzione a tavola è quella che ci propone l'ideatore di Soul Food, incontro su cibo, arte e sostenibilità ambientale che si tiene ogni anno a Roma e la rivoluzione inizia dai dettagli per questo a tavola la forchetta va sempre messa alla sinistra del piatto...Non aggiungo neppure, perché certamente a questo punto sarà chiaro, la genuinità e l'autenticità delle ricette raccolte nel libro. Insomma due libri che odorano in qualche modo di Puglia e della coinvolgente simpatia tipica dei pugliesi.
Io vi propongo oggi degli involtini fritti, li ho chiamati involtini sofficini perché l'impasto è proprio quello dei sofficini mentre la forma è quella tipica degli involtini cinesi, per il ripieno ho scelto dei funghi trifolati e un delicatissimo e morbido formaggio fresco NonnoNanni, lo Squaquerello.
Ingredienti:
1 tazza di latte
1 tazza di farina
1 cucchiaio di burro
2 albumi
pangrattato q.b.
1 fungo porcino
1 manciata di funghi misti (chiodini, prataioli)
1 spicchio d'aglio
150 g di squaquerello NonnoNanni o in mancanza stracchino NonnoNanni
olio extravergine d'oliva*
sale
prezzemolo
Portare ad ebollizione il latte con il burro e un pizzico abbondante di sale, versarvi la farina a pioggia e mescolare energicamente finché il composto si staccherà dalle pareti del tegame. Formare otto palline e stenderle con il matterello. Intanto trifolare i funghi affettati con lo spicchio d'aglio e un filo di buon olio, salare e condire con prezzemolo tritato. Sminuzzare i funghi cotti e amalgamarli al formaggio. Farcire i dischetti preparati con il composto ai funghi e richiuderli ad involtino ripiegando prima di arrotolarli i lembi corti sul ripieno in modo che lo stesso non fuoriesca. Sigillare il bordo inumidendolo un po'. Battere gli albumi con un pizzico di sale. Passarvi gli involtini e poi rotolarli nel pangrattato. Friggere gli involtini in abbondante olio bollente, meglio extravergine d'oliva.
*ho utilizzato Olio extravergine d'oliva Dante ConDisano arricchito di vitamina D.

2013-04-02

Involtini di spada affumicato con riso alle alghe


Pinza linea Gualtiero Marchesi Broggi

Il giorno dopo una qualsiasi festa, inutile dirlo e cercare spiegazioni al fenomeno, si ha un'immediata voglia di leggerezza perché si ha l'illusione che mangiando bene si riesca a ritornare in equilibrio dopo le grandi abbuffate. Sicuramente non è una rondine a fare la primavera ma magari chi bene incomincia è a metà dell'opera e io oggi vi propongo una gustosissima ricetta light di facilissima esecuzione a base di Pesce spada affumicato Bottega del Mare e riso basmati alle Alghe Nori Effegi Food. Per assecondare in toto la voglia di leggerezza vi invito ad un abbinamento insolito. Astoria è un'azienda veneta con una lunga storia e un marchio che è sinonimo di prosecco, presente nella ristorazione più esclusiva oltre che nelle enoteche e wine bar di maggior prestigio, ecco perché mi sono fidata ed ho deciso che anche uno "strano vino" da loro prodotto meritava l'assaggio prima del giudizio. Cold Wine Alcohol Free Zerotondo di Astoria è uno spumante privo di alcool,  il drink perfetto in ogni momento, piacevolmente dissetante e rinfrescante è ottenuto con pressatura soffice e breve macerazione, il mosto viene poi conservato in appositi serbatoi refrigeranti che ne evitano la fermentazione alcolica. Prima dell'imbottigliamento viene addizionata al mosto anidride carbonica di origine naturale. 
Ma ora la ricetta dei miei involtini.
Ingredienti per 4 persone:
200 g di pesce spada affumicato
200 g di riso basmati
1 manciata di alghe nori secche
Salsa di soia*
olio di semi o extravergine leggero
Sbollentare pochi minuti le alghe. Cuocere il riso in acqua salata dopo averlo tenuto a bagno per 15 minuti e risciacquato. Saltare il riso in padella con un filo d'olio e le alghe, insaporire con la salsa di soia. Farcire le fette di pesce spada con il riso così preparato e disporre gli involtini ottenuti sul piatto da portata.
* Ho utilizzato salsa di soia biologica Sapore di Sole Effegi Food

Involtini di spada affumicato con riso alle alghe


Pinza linea Gualtiero Marchesi Broggi

Il giorno dopo una qualsiasi festa, inutile dirlo e cercare spiegazioni al fenomeno, si ha un'immediata voglia di leggerezza perché si ha l'illusione che mangiando bene si riesca a ritornare in equilibrio dopo le grandi abbuffate. Sicuramente non è una rondine a fare la primavera ma magari chi bene incomincia è a metà dell'opera e io oggi vi propongo una gustosissima ricetta light di facilissima esecuzione a base di Pesce spada affumicato Bottega del Mare e riso basmati alle Alghe Nori Effegi Food. Per assecondare in toto la voglia di leggerezza vi invito ad un abbinamento insolito. Astoria è un'azienda veneta con una lunga storia e un marchio che è sinonimo di prosecco, presente nella ristorazione più esclusiva oltre che nelle enoteche e wine bar di maggior prestigio, ecco perché mi sono fidata ed ho deciso che anche uno "strano vino" da loro prodotto meritava l'assaggio prima del giudizio. Cold Wine Alcohol Free Zerotondo di Astoria è uno spumante privo di alcool,  il drink perfetto in ogni momento, piacevolmente dissetante e rinfrescante è ottenuto con pressatura soffice e breve macerazione, il mosto viene poi conservato in appositi serbatoi refrigeranti che ne evitano la fermentazione alcolica. Prima dell'imbottigliamento viene addizionata al mosto anidride carbonica di origine naturale. 
Ma ora la ricetta dei miei involtini.
Ingredienti per 4 persone:
200 g di pesce spada affumicato
200 g di riso basmati
1 manciata di alghe nori secche
Salsa di soia*
olio di semi o extravergine leggero
Sbollentare pochi minuti le alghe. Cuocere il riso in acqua salata dopo averlo tenuto a bagno per 15 minuti e risciacquato. Saltare il riso in padella con un filo d'olio e le alghe, insaporire con la salsa di soia. Farcire le fette di pesce spada con il riso così preparato e disporre gli involtini ottenuti sul piatto da portata.
* Ho utilizzato salsa di soia biologica Sapore di Sole Effegi Food

2013-03-30

Un insolito centrotavola per Pasqua

Per rendere più bella la tavola di Pasqua ho "sacrificato" ben due eccellenti prodotti di Loison, in origine splendidamente confezionati come vedete in foto.
 La mitica colomba al mandarino che fa da base alla mia dolce creazione e la veneziana al mandarino che ho unito a della pasta di mandorle per realizzare i golosi tartufini che ho infilzato nella colomba.
E poiché Pasqua non è tale senza uova ho aggiunto anche degli ovetti di cioccolato. Qualche nastrino colorato arricchisce ulteriormente la composizione. Il vero sacrificio sarà consumare il tutto ma tant'è mi sento stavolta portata alla penitenza e quindi mi offro volontaria. 
Grazie a Dario Loison per avermi concesso di realizzare questo appetibile centrotavola e Buona Pasqua a tutti voi cari lettori.
Tartufini al marzapane
ingredienti:
120 g di colomba o veneziana al mandarino
100 g di pasta di mandorle
60 g di burro
2 cucchiai di liquore amaretto
1 tuorlo
cacao e cocco per ricoprire i tartufini
Frullare insieme tutti gli ingredienti, formare delle "polpettine e passarle nel cacao o nel cocco dopo averle un po' fatte rassodare in frigo. Rimettere i tartufini in frigo fino al momento di servirli.
*Per i tartufini andrà bene anche della colomba tradizionale o dei  semplici savoiardi.

Un insolito centrotavola per Pasqua

Per rendere più bella la tavola di Pasqua ho "sacrificato" ben due eccellenti prodotti di Loison, in origine splendidamente confezionati come vedete in foto.
 La mitica colomba al mandarino che fa da base alla mia dolce creazione e la veneziana al mandarino che ho unito a della pasta di mandorle per realizzare i golosi tartufini che ho infilzato nella colomba.
E poiché Pasqua non è tale senza uova ho aggiunto anche degli ovetti di cioccolato. Qualche nastrino colorato arricchisce ulteriormente la composizione. Il vero sacrificio sarà consumare il tutto ma tant'è mi sento stavolta portata alla penitenza e quindi mi offro volontaria. 
Grazie a Dario Loison per avermi concesso di realizzare questo appetibile centrotavola e Buona Pasqua a tutti voi cari lettori.
Tartufini al marzapane
ingredienti:
120 g di colomba o veneziana al mandarino
100 g di pasta di mandorle
60 g di burro
2 cucchiai di liquore amaretto
1 tuorlo
cacao e cocco per ricoprire i tartufini
Frullare insieme tutti gli ingredienti, formare delle "polpettine e passarle nel cacao o nel cocco dopo averle un po' fatte rassodare in frigo. Rimettere i tartufini in frigo fino al momento di servirli.
*Per i tartufini andrà bene anche della colomba tradizionale o dei  semplici savoiardi.

2013-03-29

Freselle di grano saraceno con gorgonzola, mele caramellate e lombo ai pepi

Stoviglie La Porcellana Bianca, tessuti Busatti
I periodi di festa sono belli perché si vede più gente, ogni occasione è buona per frequentare parenti e amici e magari dopo il pranzo pasquale capita che la cena si salti pure in favore di cinema, teatro o passeggiata all'aria aperta secondo il clima e i gusti personali. Al ritorno però, se pure non ci si vuole sedere a tavola, si ha voglia di qualcosa per placare quel sicuro languorino ed avere il pretesto di stare in compagnia, allora perché non cogliere l'occasione e organizzare uno straordinario Tè, qualunque ora andrà bene di sera magari per "i più nervosi" si opterà per i nuovi tè deteinati di Twinings. Ma cosa serviremo con il Tè? Di idee dolci e salate nel mio blog ne trovate tante ma ne voglio aggiungere una che ritengo davvero speciale anche perché si può preparare in due tempi sono delle freselle di grano saraceno (che potete preparare anche oggi e conservare in freezer per poi tostarle al bisogno) farcite con gorgonzola al mascarpone, il duetto di Mauri nel mio caso, mele caramellate con Mielbio di melo Rigoni di Asiago e per finire fiammiferi di Lombo stagionato ai pepi di Corrado Benedetti che potete sostituire anche con del crudo o speck secondo le vostre preferenze.
Ingredienti
Per 30 freselle c.a.:
Padella linea Scala di BergHOFF Italia

300 g di farina 00
100 g di farina di grano saraceno
12 g di lievito di birra fresco
250 ml c.a. di acqua
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva
Per le mele caramellate:
2 mele rosse qualità Modì

2 cucchiai di burro salato
1 cucchiaio di miele di melo

Per completare:
gorgonzola al mascarpone 
lombo stagionato ai pepi o speck o prosciutto a piacere
Preparare le freselle: Amalgamare il lievito con un po’ di farina e acqua appena tiepida, tanta da formare un composto molle. Lasciarlo riposare per 15- 20 minuti finché inizierà a gonfiare. Unire il composto alla restante farina, l’acqua, il sale e l’olio e lasciare lievitare fino al raddoppio. Sgonfiare il composto e ricavarne 15 pagnottine tonde che andranno schiacciate. Lasciar lievitare le focaccine ottenute sulla teglia, prima di infornarle alla massima temperatura. Tolte dal forno dividere in due metà ogni focaccina tagliandola come per farcirla, rimetterla in teglia, con la parte tagliata rivolta verso l’alto e procedere allo stesso modo con le altre, porre le focaccine di nuovo in forno a biscottare.
Preparare le mele caramellate: Fondere il burro in un padellino versarvi le mele a cubetti con la buccia e poi il miele lasciando caramellare a fuoco vivace. 
Una volta pronte le mele spalmare le freselle con gorgonzola al mascarpone, versarvi sopra una cucchiaiata di mele caramellate e completare con fiammiferi di lombo stagionato ai pepi.


Se l'idea della bruschetta sfiziosa risolvi serata, o da abbinare al tè del pomeriggio vi è piaciuta non posso che segnalarvi una pubblicazione dedicata all'argomento Le bruschette 52 ricette tradizionali e creative è il titolo del libro che la nota blogger Giulia Nekorkina, ai più conosciuta come Rossa di sera, ha pubblicato nella collana Pantagruel di Morganti editore. Piccolo nel formato e nel prezzo il libro, splendidamente illustrato, è una vera miniera di "croccanti" e veloci idee.  L'autrice, russa, interpreta magistralmente e in modo piuttosto originale, com'è facile intuire, uno dei piatti  simbolo della cucina italiana. Tanta tanta fantasia trasforma una fetta di pane in un vero peccato di gola salato o anche dolce per accontentare tutti in ogni momento della giornata. Certamente replicherò qualcuna delle ricette del libro, del resto il pensiero della bruschetta con cozze cannellini e sedano non mi sta facendo dormire la notte. 
Tornando a noi anche con la golosa ricetta di oggi voglio partecipare al Contest Il miele Protagonista di ricette dolci e salate indetto da Rigoni di Asiago