2015-02-08

El Mojito, anima cubana nel cuore di Cosenza


Per i miei percorsi del gusto su Diritto di Cronaca stavolta mi sono fermata a El Mojito Alma cubana di Cosenza.
Un'anima cubana nel cuore di Cosenza ecco come mi viene da definire questo inaspettato locale.
 Il centro storico di Cosenza ha sempre il suo fascino ma appena si entra a El Mojito si ha davvero la sensazione di non essere più nel luogo dove si è, anzi sembra quasi di esser stati trasportati al di fuori dello spazio in un'affascinate e senza tempo atmosfera cubana. Cucina tipica cubana e tapas spagnole in un mix ispano-cubano sono le proposte di cucina di questo curato locale che ha trovato la formula giusta ed è in auge da ben quindici anni.
Mi piace il gusto retrò della sala Hemingway dedicata ai fumatori: salottini, foto, candele, strumenti musicali, libri e un fornito angolo bar a ricordarci che qui si viene non solo per mangiare ma anche per chiacchierare davanti a un Mojito e due tre tapas ascoltando buona musica (molto spesso dal vivo), godendo di un'insolita atmosfera.
La sala ristorante è illuminata dalle candele e poco altro...tavoli in legno, tovagliette di carta ma accoglienza e garbo la ristorante di gran classe con personale qualificato e ben contestualizzato, impossibile non notare il giovane cameriere cubano.
Come non iniziare con un fereschissimo Mojito e qualche croccante crostino in attesa che la cena venga servita? Optiamo per una commistione tra cucina cubana e spagnola in omaggio al passato del proprietario che ha avuto modo di fare sue entrambe le culture lavorando per diversi anni in un locale cubano in Spagna.
Dalla Spagna arriva la prima portata del nostro menù una deliziosa Tortilla di patate e cipolle accompagnata da una profumata Sangria. Proseguiamo con il piatto bandiera della cucina povera cubana Picadillo alla Habanera, un mix di carne macinata e fagioli servito su un letto di riso bianco, un insieme di gusto esplosivo.
Ci concediamo un assaggio di pollo alla creola anch'esso di tradizione cubana, distinguo il gusto della tenera carne di pollo, patate a tocchi, cipolla, pinoli, olive nere e cumino.
Come piatto forte non possiamo non puntare su una tagliata di carne argentina con crema de queso e croccanti patate alla bravas, cosa aggiungere se non scelta azzeccata, carne di primissima qualità cotta magistralmente e condita dalla crema di formaggio, semplicemente perfetto l'accompagnamento delle croccanti patate fritte di tradizione spagnola.



Concludiamo con buona musica dal vivo e una spumosa crema catalana con una perfetta crosticina bruciata in superficie.
Da ritornarci per cena, dopocena in musica o magari insolito apericena, certo un locale da vivere nella sua poliedricità.
El Mojito
Piazza dei Valdesi 5
87100 Cosenza
349 260 2793

https://www.facebook.com/pages/El-Mojito-Alma-Cubana/38078672470

El Mojito, anima cubana nel cuore di Cosenza


Per i miei percorsi del gusto su Diritto di Cronaca stavolta mi sono fermata a El Mojito Alma cubana di Cosenza.
Un'anima cubana nel cuore di Cosenza ecco come mi viene da definire questo inaspettato locale.
 Il centro storico di Cosenza ha sempre il suo fascino ma appena si entra a El Mojito si ha davvero la sensazione di non essere più nel luogo dove si è, anzi sembra quasi di esser stati trasportati al di fuori dello spazio in un'affascinate e senza tempo atmosfera cubana. Cucina tipica cubana e tapas spagnole in un mix ispano-cubano sono le proposte di cucina di questo curato locale che ha trovato la formula giusta ed è in auge da ben quindici anni.
Mi piace il gusto retrò della sala Hemingway dedicata ai fumatori: salottini, foto, candele, strumenti musicali, libri e un fornito angolo bar a ricordarci che qui si viene non solo per mangiare ma anche per chiacchierare davanti a un Mojito e due tre tapas ascoltando buona musica (molto spesso dal vivo), godendo di un'insolita atmosfera.
La sala ristorante è illuminata dalle candele e poco altro...tavoli in legno, tovagliette di carta ma accoglienza e garbo la ristorante di gran classe con personale qualificato e ben contestualizzato, impossibile non notare il giovane cameriere cubano.
Come non iniziare con un fereschissimo Mojito e qualche croccante crostino in attesa che la cena venga servita? Optiamo per una commistione tra cucina cubana e spagnola in omaggio al passato del proprietario che ha avuto modo di fare sue entrambe le culture lavorando per diversi anni in un locale cubano in Spagna.
Dalla Spagna arriva la prima portata del nostro menù una deliziosa Tortilla di patate e cipolle accompagnata da una profumata Sangria. Proseguiamo con il piatto bandiera della cucina povera cubana Picadillo alla Habanera, un mix di carne macinata e fagioli servito su un letto di riso bianco, un insieme di gusto esplosivo.
Ci concediamo un assaggio di pollo alla creola anch'esso di tradizione cubana, distinguo il gusto della tenera carne di pollo, patate a tocchi, cipolla, pinoli, olive nere e cumino.
Come piatto forte non possiamo non puntare su una tagliata di carne argentina con crema de queso e croccanti patate alla bravas, cosa aggiungere se non scelta azzeccata, carne di primissima qualità cotta magistralmente e condita dalla crema di formaggio, semplicemente perfetto l'accompagnamento delle croccanti patate fritte di tradizione spagnola.



Concludiamo con buona musica dal vivo e una spumosa crema catalana con una perfetta crosticina bruciata in superficie.
Da ritornarci per cena, dopocena in musica o magari insolito apericena, certo un locale da vivere nella sua poliedricità.
El Mojito
Piazza dei Valdesi 5
87100 Cosenza
349 260 2793

https://www.facebook.com/pages/El-Mojito-Alma-Cubana/38078672470

2015-02-03

Waffles tiramisù

Piatto in canna da zucchero  SDG, americano Busatti e cucchiaino Mori Italian Factory
Da quanto tempo desideravo cimentarmi con i waffles? Troppo direi ma fra i mille attrezzi posseduti rimandavo sempre l'acquisto di quella piastra elettrica. Non avevo molta fiducia a dire il vero pensavo fosse l'ennesimo accrocco che dopo un paio d'utilizzi avrei accantonato in garage.
Ecco finalmente l'ho comprata su MeinCupcake.deuno shop on line dove ho scoperto pirottini e decorazioni di ogni genere e non credo che la lascerò invecchiare nuova perché si usa davvero con la facilità di un tostapane e il risultato è garantito waffles perfetti per merenda con zucchero a velo o da guarnire facendo ricorso al gusto ed alla fantasia per poter assaporare un dessert estemporaneo ogni volta che se ne ha voglia
Mi sono divertita a trasformare i miei waffles (buoni già da soli) in un goloso dessert tiramisù con la golosa e per nulla calorica Crema tiramisù Cascina San Cassiano dolcificata con Stevia. Provatela ne vale la pena.
C'è più gusto a ad assaporare un dolce così se si accompagna con una piacevole lettura.
Ho trovato davvero godibile Tutto panna chantilly di Erika Gallini pubblicato da Atmosphere libri. La storia di una famiglia che ruota attorno all'arte pasticciera del capofamiglia, un grande maestro che fa del suo laboratorio di pasticceria e dell'annesso negozio ragione di vita "imponendo" questo ingombrante ruolo all'intera famiglia, il tutto visto dagli occhi della figlia adolescente. 
La narrazione ruota intorno a lui, genio burbero e molto esigente con familiari e collaboratori che risultano divisi tra solerti aiutanti e irriducibili oppositori. 
Pur immersi in nuvole di zucchero a velo e volute di golosa panna gli occhi della giovane Agnese vedono chiaramente la realtà che di dolce ha davvero poco. Uno spaccato reale di vita quotidiana raccontato in modo spontaneo, frizzante e senza pose, tanto da far meritare al libro, opera prima dell'autrice, una segnalazione al Premio Calvino XXVI.
Waffles tiramisù
Ingredienti:
150 ml di latte
2 tuorli
3 albumi
90 g di burro
130 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
30 g di zucchero
1 pizzico di sale
1 pizzico di cannella
vaniglia
scorza di limone
Per completare:
zucchero a velo
crema Tiramisù
cacao amaro
Scaldare il latte con la vaniglia, il burro e la scorza di limone. Lasciar riposare e tolti gli aromi, versare il latte caldo sulla farina mescolata al lievito e alla cannella in polvere e poi i tuorli. Montare a neve ferma gli albumi con lo zucchero e aggiungerli all'impasto preparato con una frusta mescolando dal basso verso l'alto. Cuocere nell'apposita piastra, guarnire con zucchero a velo ed a piacere con crema Tiramisù e cacao amaro.

Waffles tiramisù

Piatto in canna da zucchero  SDG, americano Busatti e cucchiaino Mori Italian Factory
Da quanto tempo desideravo cimentarmi con i waffles? Troppo direi ma fra i mille attrezzi posseduti rimandavo sempre l'acquisto di quella piastra elettrica. Non avevo molta fiducia a dire il vero pensavo fosse l'ennesimo accrocco che dopo un paio d'utilizzi avrei accantonato in garage.
Ecco finalmente l'ho comprata su MeinCupcake.deuno shop on line dove ho scoperto pirottini e decorazioni di ogni genere e non credo che la lascerò invecchiare nuova perché si usa davvero con la facilità di un tostapane e il risultato è garantito waffles perfetti per merenda con zucchero a velo o da guarnire facendo ricorso al gusto ed alla fantasia per poter assaporare un dessert estemporaneo ogni volta che se ne ha voglia
Mi sono divertita a trasformare i miei waffles (buoni già da soli) in un goloso dessert tiramisù con la golosa e per nulla calorica Crema tiramisù Cascina San Cassiano dolcificata con Stevia. Provatela ne vale la pena.
C'è più gusto a ad assaporare un dolce così se si accompagna con una piacevole lettura.
Ho trovato davvero godibile Tutto panna chantilly di Erika Gallini pubblicato da Atmosphere libri. La storia di una famiglia che ruota attorno all'arte pasticciera del capofamiglia, un grande maestro che fa del suo laboratorio di pasticceria e dell'annesso negozio ragione di vita "imponendo" questo ingombrante ruolo all'intera famiglia, il tutto visto dagli occhi della figlia adolescente. 
La narrazione ruota intorno a lui, genio burbero e molto esigente con familiari e collaboratori che risultano divisi tra solerti aiutanti e irriducibili oppositori. 
Pur immersi in nuvole di zucchero a velo e volute di golosa panna gli occhi della giovane Agnese vedono chiaramente la realtà che di dolce ha davvero poco. Uno spaccato reale di vita quotidiana raccontato in modo spontaneo, frizzante e senza pose, tanto da far meritare al libro, opera prima dell'autrice, una segnalazione al Premio Calvino XXVI.
Waffles tiramisù
Ingredienti:
150 ml di latte
2 tuorli
3 albumi
90 g di burro
130 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
30 g di zucchero
1 pizzico di sale
1 pizzico di cannella
vaniglia
scorza di limone
Per completare:
zucchero a velo
crema Tiramisù
cacao amaro
Scaldare il latte con la vaniglia, il burro e la scorza di limone. Lasciar riposare e tolti gli aromi, versare il latte caldo sulla farina mescolata al lievito e alla cannella in polvere e poi i tuorli. Montare a neve ferma gli albumi con lo zucchero e aggiungerli all'impasto preparato con una frusta mescolando dal basso verso l'alto. Cuocere nell'apposita piastra, guarnire con zucchero a velo ed a piacere con crema Tiramisù e cacao amaro.

2015-02-01

Storie di cucina...la collana che aspettavo

Non so se sia nata in me prima la passione di cucinare o quella di leggere di cucina, quel che è certo la seconda vive in me da tempo immemore tanto da aver iniziato una raccolta di storie a tema culinario prima ancora di appassionarmi alla cucina in senso stretto.
La ricerca era ardua a volte per caso arrivavo a scoprire in un libro un grande richiamo alla cucina e per molto tempo, prima che la cucina diventasse un fenomeno mediatico la cui portata oggi tutti conosciamo, la mia raccolta di "romanzi culinari" contava pochi esemplari ed io ero sempre alla strenua ricerca di nuovi titoli.
Oggi non solo è più semplice anche facendo da sé ma Il Corriere della Sera ha creato una collana che porta il nome di Storie di Cucina ed è dedicata a tutti coloro che amano "leggere e cucinare" anzi oserei dire che sarà la felicità per tutti quelli come me appassionati di cucina. Una collana ampia, varia ed eterogenea composta da romanzi ma anche saggi, biografie e autobiografie accomunati dal filo rosso del cibo e della gastronomia. I libri saranno in edicola con cadenza settimanale al prezzo di € 7,90 ciascuno.
Il primo  La parte più tenera di Ruth Reichl  è uscito il 29 gennaio e sarà in edicola fino al 4 febbraio, il 5 l'appuntamento è con Un filo d'olio di Simonetta Agnello Hornby, vi dirò appena possibile degli altri, intanto seguite anche la pagina Facebook dedicata all'opera.
Ora vi lascio, per una nuova ricetta dovrete attendere il prossimo post, adesso sono impegnata a rileggere La parte più tenera un libro che diversi anni or sono ha agito su di me quasi come una magia aiutandomi a capire di più questa mia passione per il cibo e a conoscere meglio una parte di me rimasta per troppo tempo nascosta.

Storie di cucina...la collana che aspettavo

Non so se sia nata in me prima la passione di cucinare o quella di leggere di cucina, quel che è certo la seconda vive in me da tempo immemore tanto da aver iniziato una raccolta di storie a tema culinario prima ancora di appassionarmi alla cucina in senso stretto.
La ricerca era ardua a volte per caso arrivavo a scoprire in un libro un grande richiamo alla cucina e per molto tempo, prima che la cucina diventasse un fenomeno mediatico la cui portata oggi tutti conosciamo, la mia raccolta di "romanzi culinari" contava pochi esemplari ed io ero sempre alla strenua ricerca di nuovi titoli.
Oggi non solo è più semplice anche facendo da sé ma Il Corriere della Sera ha creato una collana che porta il nome di Storie di Cucina ed è dedicata a tutti coloro che amano "leggere e cucinare" anzi oserei dire che sarà la felicità per tutti quelli come me appassionati di cucina. Una collana ampia, varia ed eterogenea composta da romanzi ma anche saggi, biografie e autobiografie accomunati dal filo rosso del cibo e della gastronomia. I libri saranno in edicola con cadenza settimanale al prezzo di € 7,90 ciascuno.
Il primo  La parte più tenera di Ruth Reichl  è uscito il 29 gennaio e sarà in edicola fino al 4 febbraio, il 5 l'appuntamento è con Un filo d'olio di Simonetta Agnello Hornby, vi dirò appena possibile degli altri, intanto seguite anche la pagina Facebook dedicata all'opera.
Ora vi lascio, per una nuova ricetta dovrete attendere il prossimo post, adesso sono impegnata a rileggere La parte più tenera un libro che diversi anni or sono ha agito su di me quasi come una magia aiutandomi a capire di più questa mia passione per il cibo e a conoscere meglio una parte di me rimasta per troppo tempo nascosta.

2015-01-30

La mia tagliata del quinto quarto e le arance della salute


Anche quest'anno La Cucina Italiana sostiene AIRC nella campagna LE ARANCE DELLA SALUTE appuntamento che ritorna sabato 31 gennaio. Sono state scelte le arance dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro come simbolo dell’alimentazione sana e protettiva. Domani  ventimila volontari, affiancati in molti casi dai ricercatori, distribuiscono in duemila piazze 290.000 reticelle di arance rosse italiane. Con un contributo minimo di 9 euro è possibile sostenere concretamente il lavoro dei ricercatori e e dire tutti insieme ‘Contro il cancro, io ci sono’. Per accompagnare gli italiani ad adottare abitudini sane a tavola, con le “Arance della Salute” viene distribuita la guida "50 anni di ricerca a tavola" con gustose e sane ricette" realizzate dal cuoco Sergio Barzetti in collaborazione con La Cucina Italiana, e utili consigli per la prevenzione del cancro a tavola e, nelle piazze di nelle piazze di Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto anche una copia pocket della rivista La Cucina Italiana. 
Detto ciò anche quest'anno rispondo all'invito di partecipazione che mi è stato rivolto. Vi richiamo di seguito alcune mie ricette già postate che vedono come ingrediente le arance e ve ne aggiungo una nuova con questo delizioso frutto invernale. 
La nuova ricetta,  la Tagliata del quinto quarto che vado a proporvi, vuol essere un messaggio di alimentazione sana e poco costosa attenta a non sprecare nulla neppure i tagli di carne considerati poco pregiati.
Piatto linea Mangiallegro Ceramiche De Simone, posate Mori Italian Factory
Chi fa largo uso di carni rosse com'è noto ha maggiori possibilità di contrarre il cancro, tuttavia ciò non ci deve portare a privarci completamente della carne ma utilizzarla con parsimonia. Altro problema è quello degli sprechi e del consumo sostenibile, io personalmente per continuare a mangiare la carne evito i tagli più gettonati preferendo quello che gli altri rifiutano, sto imparando tante ricette nuove e ne è felice anche il portafoglio. Il diaframma o pannicolo è un taglio bovino molto particolare, ricchissimo di ferro come il fegato ha però la consistenza di una bella bistecca se tagliato e cucinato nel modo giusto. A casa mia la tagliata di pannicolo è diventata un must, se si accompagna con una bella e ricca insalata come quella di oggi con arance e noci non  occorre utilizzare troppa carne per avere un piatto saziante e completo. I vegetariani potranno abbinare a questa buona insalata con le arance una tagliata di seitan.
Ingredienti per 4 persone:
600 g di pannicolo o diaframma bovino
scarola riccia
rucola
4 arance
12 noci*
4 fette di Pecorino di Pienza
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
prezzemolo
pulire la carne dai filamenti esterni di grasso e dalla pellicola che la ricopre, condire con olio aglio e prezzemolo e lasciare riposare anche un paio d'ore. Scaldare la piastra e grigliare per bene la carne, avvolgerla in stagnola e lasciarla riposare sulla piastra calda, intendo disporre nei piatti la rucola e la scarola, gli spicchi dell'arancia pelati a vivo, il succo che si raccoglie quando si pelano e le noci. Affettare la carne e disporla sull'insalata così come il pecorino a fettine, condire con olio e una macinata di sale prima di servire.
* Per la ricetta ho utilizzato  la Noce d'Oro de Il Noceto

La mia tagliata del quinto quarto e le arance della salute


Anche quest'anno La Cucina Italiana sostiene AIRC nella campagna LE ARANCE DELLA SALUTE appuntamento che ritorna sabato 31 gennaio. Sono state scelte le arance dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro come simbolo dell’alimentazione sana e protettiva. Domani  ventimila volontari, affiancati in molti casi dai ricercatori, distribuiscono in duemila piazze 290.000 reticelle di arance rosse italiane. Con un contributo minimo di 9 euro è possibile sostenere concretamente il lavoro dei ricercatori e e dire tutti insieme ‘Contro il cancro, io ci sono’. Per accompagnare gli italiani ad adottare abitudini sane a tavola, con le “Arance della Salute” viene distribuita la guida "50 anni di ricerca a tavola" con gustose e sane ricette" realizzate dal cuoco Sergio Barzetti in collaborazione con La Cucina Italiana, e utili consigli per la prevenzione del cancro a tavola e, nelle piazze di nelle piazze di Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto anche una copia pocket della rivista La Cucina Italiana. 
Detto ciò anche quest'anno rispondo all'invito di partecipazione che mi è stato rivolto. Vi richiamo di seguito alcune mie ricette già postate che vedono come ingrediente le arance e ve ne aggiungo una nuova con questo delizioso frutto invernale. 
La nuova ricetta,  la Tagliata del quinto quarto che vado a proporvi, vuol essere un messaggio di alimentazione sana e poco costosa attenta a non sprecare nulla neppure i tagli di carne considerati poco pregiati.
Piatto linea Mangiallegro Ceramiche De Simone, posate Mori Italian Factory
Chi fa largo uso di carni rosse com'è noto ha maggiori possibilità di contrarre il cancro, tuttavia ciò non ci deve portare a privarci completamente della carne ma utilizzarla con parsimonia. Altro problema è quello degli sprechi e del consumo sostenibile, io personalmente per continuare a mangiare la carne evito i tagli più gettonati preferendo quello che gli altri rifiutano, sto imparando tante ricette nuove e ne è felice anche il portafoglio. Il diaframma o pannicolo è un taglio bovino molto particolare, ricchissimo di ferro come il fegato ha però la consistenza di una bella bistecca se tagliato e cucinato nel modo giusto. A casa mia la tagliata di pannicolo è diventata un must, se si accompagna con una bella e ricca insalata come quella di oggi con arance e noci non  occorre utilizzare troppa carne per avere un piatto saziante e completo. I vegetariani potranno abbinare a questa buona insalata con le arance una tagliata di seitan.
Ingredienti per 4 persone:
600 g di pannicolo o diaframma bovino
scarola riccia
rucola
4 arance
12 noci*
4 fette di Pecorino di Pienza
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
prezzemolo
pulire la carne dai filamenti esterni di grasso e dalla pellicola che la ricopre, condire con olio aglio e prezzemolo e lasciare riposare anche un paio d'ore. Scaldare la piastra e grigliare per bene la carne, avvolgerla in stagnola e lasciarla riposare sulla piastra calda, intendo disporre nei piatti la rucola e la scarola, gli spicchi dell'arancia pelati a vivo, il succo che si raccoglie quando si pelano e le noci. Affettare la carne e disporla sull'insalata così come il pecorino a fettine, condire con olio e una macinata di sale prima di servire.
* Per la ricetta ho utilizzato  la Noce d'Oro de Il Noceto

2015-01-27

L'ora del dolce: Soffici dolcini cioccolato e caffè

Piatti e vassoio La Porcellana Bianca
Quand'è l'ora giusta per il dolce? Per Gianluca Fusto ogni ora è buona purché si faccia corrispondere ad ogni ora il giusto dolce. In Le mie 24 ore dolci pubblicato da Gribaudo  Fusto, uno dei più grandi maestri pasticcieri al mondo, ci dà un esempio di come comporre una giornata dolce dalla colazione allo "sfizio notturno", senza tralasciare le grandi occasioni e il cioccolato.
Sono entusiasta di questo libro perché è forse la prima volta che riesco a comprendere un libro di un pasticciere professionista, la precisione è maniacale ma le ricette sono ripetibili in una comune cucina (un minimo attrezzata come quella di noi appassionati) perché il libro si rivolge proprio ai non esperti. Non mancano - come ai libri dei grandi si conviene- geometria, rigore, precisione, creatività, tecnica, innovazione, ricerca, sensazioni e passione, ma il tutto sembra accessibile e quasi, dicevo, alla portata di tutti. Mi piace la sua regola del tre che vorrei fare mia, tre elementi a comporre ogni dolce, perché mi sembra che non renda l'insieme difficile da realizzare e nemmeno da degustare come spesso accade in dolci più strutturati che si rivelano essere solo un'accozzaglia male assortita di ingredienti vari. Mi piace questa sorta di essenzialità e in omaggio a Gianluca Fusto vi propongo un mio dolcino in cui non manca il cioccolato (la grande passione di Fusto) che ho tentato di strutturare anch'io attingendo alla regola del tre: base soffice al cacao (la base del ciambellone di Ady che non cambio per nulla al mondo), una crema al burro al gusto di caffè e un cioccolatino alla nocciola sopra per dare una nota croccante. Vi invito a sperimentare è un dolce che si realizza facilmente e il risultato è assicurato.
Soffici dolcini cioccolato e caffè
Ingredienti
Per la base:
250 g di zucchero
250 g di farina
3 uova
130 g di olio di oliva*
130 g di acqua
una bustina di lievito per dolci
30 ml di liquore al caffè
4 cucchiai di cacao amaro
Per la crema al burro e caffè:
4 uova
100 g di zucchero
250 g di burro
1 pizzico di sale
2 cucchiai di caffè solubile in polvere
Per completare:
ovetti alla nocciola
cacao amaro 
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l'olio, l'acqua, il liquore, la farina ed infine il lievito setacciato e il cacao.Versare l'impasto negli stampini da savarin (con queste dosi ne verranno 24). Cuocere in forno caldo a 180° per 15- 20 minuti (dipende dal forno) provate comunque con lo stecchino.
Per la crema: frullare le uova intere con uno sbattitore per un paio di minuti. Aggiungere lo zucchero e il pizzico di sale continuando a frullare, mettere il composto sul fuoco a bagnomaria e sbattere sempre finché non risulterà cremoso e facendo attenzione a non far bollire l'acqua.
Levare dal fuoco e continuare a sbattere fino a far raffreddare la crema. A parte montare il burro ammorbidito per 15 minuti fino a renderlo spumoso, aggiungere il caffè solubile e poi unirvi con una frusta a mano la crema di uova preparata in precedenza. Versare la crema in una sac à poche e farcire con essa i dolcini, completare con mezzo ovetto o una nocciola ricoperta di cioccolato
*per il dolce ho scelto un semplice e delicato Olio di Oliva Dante  e il lievito Ar.Pa. Lieviti.