2009-04-29

Paestum e la Mozzarella di Bufala Campana

Visto il clima non proprio primaverile che imperversa un po’ in tutta Italia credo che qualcuno abbia rinunciato al week-end per il ponte del primo Maggio. Io però non voglio rinunciare tanto più che sarà (ovviamente per il momento) uno dei miei ultimi viaggetti prima della maternità.
Mi permetto di invitarvi a fare altrettanto che le previsioni climatiche per l’imminente fine settimana non sono poi così catastrofiche.
E se non avete ancora deciso dove atterrare vi do un piccolo suggerimento: a Paestum, presso l'Area Archeologica, da domani 30 Aprile e fino al 3 Maggio si svolgerà il 4° Salone della Mozzarella di Bufala Campana e del Made in Italy. Credo si tratti proprio di una interessante manifestazione, da non perdere per non appassionati del buon mangiare e se vi affrettate lo staff organizzativo, dalla esemplare gentilezza, riuscirà senz’altro a trovarvi un posticino nelle adiacenze del Salone e poi si sa mai che possiamo casualmente incontrarci con qualcuno di voi. Io sono la cangura con la sacca piena.
A lunedì con il resoconto della manifestazione. Per i dettagli del programma vi rimando ovviamente al sito ufficiale.

Paestum e la Mozzarella di Bufala Campana

Visto il clima non proprio primaverile che imperversa un po’ in tutta Italia credo che qualcuno abbia rinunciato al week-end per il ponte del primo Maggio. Io però non voglio rinunciare tanto più che sarà (ovviamente per il momento) uno dei miei ultimi viaggetti prima della maternità.
Mi permetto di invitarvi a fare altrettanto che le previsioni climatiche per l’imminente fine settimana non sono poi così catastrofiche.
E se non avete ancora deciso dove atterrare vi do un piccolo suggerimento: a Paestum, presso l'Area Archeologica, da domani 30 Aprile e fino al 3 Maggio si svolgerà il 4° Salone della Mozzarella di Bufala Campana e del Made in Italy. Credo si tratti proprio di una interessante manifestazione, da non perdere per non appassionati del buon mangiare e se vi affrettate lo staff organizzativo, dalla esemplare gentilezza, riuscirà senz’altro a trovarvi un posticino nelle adiacenze del Salone e poi si sa mai che possiamo casualmente incontrarci con qualcuno di voi. Io sono la cangura con la sacca piena.
A lunedì con il resoconto della manifestazione. Per i dettagli del programma vi rimando ovviamente al sito ufficiale.

2009-04-28

Rotolini di lasagne con asparagi e mortadella Bologna

Sovente in cottura utilizziamo prosciutto, speck etc. riservando la mortadella all’uso a crudo, mi vien da dire perché la stessa è troppo buona tra due fette di pane o in una rosetta e tale bontà ce la fa considerare quasi unospreco in altre preparazioni.
Solo che a me piace pure cotta e ritengo che conferisca quella nota in più a diversi piatti, non so se l'avete mai provata sulla pizza in accostamento al Brie...pura poesia. Ricordate quel piatto di penne con crema di piselli e mortadella? Le zucchine tonde con mortadella e pistacchi? O quei mini-croissants con scarola e mortadella?
Stavolta l’accostamento l’ho fatto con gli asparagi, quelli selvatici però che hanno una ricchezza di sapore notevole e la mortadella era quella buona la Bologna Pasquini di Esperya. Una vera regina in fatto di mortadella.
A voi la ricetta, gli ingredienti sono per 6 persone (circa 30 rotolini di pasta):
sfoglia pronta per lasagne 250 g c.a.
ricotta vaccina 600 g
asparagi di campo 200 g c.a. puliti
1 spicchio d’aglio
3 cucchiai di olio
500 ml di latte
40 g di burro
40 g di farina
Noce moscata
Sale e pepe
Parmigiano grattugiato
Mortadella a listarelle o a fette sottili
Mettiamo gli asparagi tagliati a pezzetti in un pentolino con un cucchiaio d’olio e lo spicchio d’aglio, copriamoli appena di acqua e lasciamoli cuocere a fuoco moderato, finché non risulteranno teneri. Saliamo e pepiamo poi scoliamoli dall’acqua restante, eliminiamo l’aglio e tritiamoli a coltello. Amalgamiamoli alla ricotta, aggiungiamo il restante olio e regoliamo di sale e pepe. Stendiamo il composto ottenuto sulle sfoglie di pasta, disponiamo sopra ognuna delle fette di mortadella ed arrotoliamo per bene la pasta che taglieremo in tranci, tipo cannolo (tre per ogni sfoglia sono sufficienti).
Sciogliamo in un pentolino il burro con la farina, uniamo il latte, sale, pepe e noce moscata e lasciamo addensare la besciamella. Versiamone qualche mestolo sul fondo di una teglia molto capiente. Adagiamo sopra i rotolini di pasta e copriamo con altra besciamella. Cospargiamo di parmigiano ed inforniamo fino a doratura.

Rotolini di lasagne con asparagi e mortadella Bologna

Sovente in cottura utilizziamo prosciutto, speck etc. riservando la mortadella all’uso a crudo, mi vien da dire perché la stessa è troppo buona tra due fette di pane o in una rosetta e tale bontà ce la fa considerare quasi unospreco in altre preparazioni.
Solo che a me piace pure cotta e ritengo che conferisca quella nota in più a diversi piatti, non so se l'avete mai provata sulla pizza in accostamento al Brie...pura poesia. Ricordate quel piatto di penne con crema di piselli e mortadella? Le zucchine tonde con mortadella e pistacchi? O quei mini-croissants con scarola e mortadella?
Stavolta l’accostamento l’ho fatto con gli asparagi, quelli selvatici però che hanno una ricchezza di sapore notevole e la mortadella era quella buona la Bologna Pasquini di Esperya. Una vera regina in fatto di mortadella.
A voi la ricetta, gli ingredienti sono per 6 persone (circa 30 rotolini di pasta):
sfoglia pronta per lasagne 250 g c.a.
ricotta vaccina 600 g
asparagi di campo 200 g c.a. puliti
1 spicchio d’aglio
3 cucchiai di olio
500 ml di latte
40 g di burro
40 g di farina
Noce moscata
Sale e pepe
Parmigiano grattugiato
Mortadella a listarelle o a fette sottili
Mettiamo gli asparagi tagliati a pezzetti in un pentolino con un cucchiaio d’olio e lo spicchio d’aglio, copriamoli appena di acqua e lasciamoli cuocere a fuoco moderato, finché non risulteranno teneri. Saliamo e pepiamo poi scoliamoli dall’acqua restante, eliminiamo l’aglio e tritiamoli a coltello. Amalgamiamoli alla ricotta, aggiungiamo il restante olio e regoliamo di sale e pepe. Stendiamo il composto ottenuto sulle sfoglie di pasta, disponiamo sopra ognuna delle fette di mortadella ed arrotoliamo per bene la pasta che taglieremo in tranci, tipo cannolo (tre per ogni sfoglia sono sufficienti).
Sciogliamo in un pentolino il burro con la farina, uniamo il latte, sale, pepe e noce moscata e lasciamo addensare la besciamella. Versiamone qualche mestolo sul fondo di una teglia molto capiente. Adagiamo sopra i rotolini di pasta e copriamo con altra besciamella. Cospargiamo di parmigiano ed inforniamo fino a doratura.

2009-04-27

Tortino di alici al pesto di finocchietto selvatico

Raramente mi piace elaborare il pesce, lo adoro infatti nelle sue vesti più semplici. Le alici però fanno eccezione perchè oltre ad amarle semplicemente marinate mi piace utilizzarle per creare delle ricettine sfiziose. Hanno un gusto molto versatile e si abbinano bene a diversi altri ingredienti. In tal caso avevo sottomano un vasetto di Pesto di finocchietto selvatico Siciliatentazioni dell'Enoteca Di Leva che giaceva in dispensa in attesa di essere aperto, lo volevo provare coi legumi ma alla fine ne ho visto un perfetto matrimonio in questo timballetto che ho arricchito con pomodoro fresco e mozzarella.
Ingredienti per 2 persone:
500 g di alici fresche
pesto di finocchietto selvatico
5-6 pomodorini
100 g di mozzarella fior di latte
1 spicchio d'aglio
pangrattato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Puliamo e delischiamo le alici, lasciando le due metà attaccate. In due piccole tegline disponiamo della carta da forno oleata, cospargiamola di pangrattato e copriamo con le alici disposte a raggiera, saliamo, pepiamo e strofiniamo con l'aglio. Formiamo su di esse uno strato di pomodorini e uno di mozzarella, cospargiamo la superficie della mozzarella di pesto e poi copriamo con altre alici ricoprendo i bordi del tortino con quelle sottostanti, strofiniamo ancora d'aglio, sale e pepe e copriamo di pangrattato, irroriamo con un filo d'olio e inforniamo a 160° per circa 15 minuti (evitando che il pesce secchi troppo). Serviamo con purè di patate e guarniamo con altro pesto di finocchietto selvatico.

Tortino di alici al pesto di finocchietto selvatico

Raramente mi piace elaborare il pesce, lo adoro infatti nelle sue vesti più semplici. Le alici però fanno eccezione perchè oltre ad amarle semplicemente marinate mi piace utilizzarle per creare delle ricettine sfiziose. Hanno un gusto molto versatile e si abbinano bene a diversi altri ingredienti. In tal caso avevo sottomano un vasetto di Pesto di finocchietto selvatico Siciliatentazioni dell'Enoteca Di Leva che giaceva in dispensa in attesa di essere aperto, lo volevo provare coi legumi ma alla fine ne ho visto un perfetto matrimonio in questo timballetto che ho arricchito con pomodoro fresco e mozzarella.
Ingredienti per 2 persone:
500 g di alici fresche
pesto di finocchietto selvatico
5-6 pomodorini
100 g di mozzarella fior di latte
1 spicchio d'aglio
pangrattato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Puliamo e delischiamo le alici, lasciando le due metà attaccate. In due piccole tegline disponiamo della carta da forno oleata, cospargiamola di pangrattato e copriamo con le alici disposte a raggiera, saliamo, pepiamo e strofiniamo con l'aglio. Formiamo su di esse uno strato di pomodorini e uno di mozzarella, cospargiamo la superficie della mozzarella di pesto e poi copriamo con altre alici ricoprendo i bordi del tortino con quelle sottostanti, strofiniamo ancora d'aglio, sale e pepe e copriamo di pangrattato, irroriamo con un filo d'olio e inforniamo a 160° per circa 15 minuti (evitando che il pesce secchi troppo). Serviamo con purè di patate e guarniamo con altro pesto di finocchietto selvatico.

2009-04-24

Il Mosciame di Tonno per un insolito "Finger Food"

Dire Finger Food è piuttosto di moda ma molto spesso si fa confusione su quello che è il reale significato di questo termine coniato solo pochi anni fa. Letteralmente sta a significare cibo in punta di dita ma non va assolutamente confuso con quello che può essere uno stuzzichino di piccole dimensioni, esso è piuttosto un boccone per i cinque sensi. Se vi va di approfondire l'argomento vi consiglio di farlo sul sito di Zafferano Magazine, dato che nel nuovo numero della rivista sono state dettate le linee guida per un sistema Finger Food, messe a punto da un comitato scientifico sostenuto dalla rivista.
In breve ve le riassumo:
Il F.F. va degustato in un boccone.
E' costuito da alimenti associati per analogia o per contrasto.
Non deve richiedere esecuzioni troppo lunghe.
Può essere afferrato con le dita o con attrezzature minute adeguate.
Può prevedere liquidi, gelatine e salse d'accompagnamento.
Deve prevedere un minimo di tre ingredienti.
Può essere cotto o crudo ma non classificabile con un sistema di cottura unico.
Può prevedere una dimensione calda o fredda.
E' regolare nelle forme.
E' un elaborato culinario che va costruito rispettando i principi di sana ed equilibrata alimentazione.
Va presentato tenendo conto della sua dimensione visiva.
Deve permettere una percezione tattile e uditiva definita, con aspetto olfattivo riconoscibile.
E' espressione chiara di un gusto equilibrato.
E per concludere il Finger Food non è una qualsiasi ricetta ridotta nella quantità.
Dopo aver letto l'articolo e stampato nella mia mente queste linee guida ho voluto dare una mia interpretazione del Finger Food e se qualcuno del comitato scientifico che ha codificato le regole passasse da qua vorrei sapere cosa ne pensa del mio Finger Food a base di Moscame di Tonno.
Sulla materia prima credo che nessuno abbia da ridire, il Mosciame di Tonno di Campisi è un eccellenza reperibile presso la bottega Esperya, si tratta di puro filetto magro di tonno rosso salato ed essiccato al sole con metodo artigianale dall'Azienda Campisi. Un prodotto eccezionale, come dire quasi una bresaola che sa di mare.
L'ho accostato nella preparazione a dei sottilissimi crostini ottenuti dal pane casereccio pennellato d'olio extravergine e abbrustolito in forno, completando la preparazione con una salsa di yogurt al basilico e dei pomodorini freschi. Una vera esperienza sensoriale in un boccone.
Ingredienti per 4 Finger Food al Mosciame di Tonno e Yogurt al basilico:
Pane casereccio raffermo 8 sottili fette
Mosciame di Tonno Campisi 8 sottili fette
125 g di yogurt bianco intero
4 pomodorini ciliegini
basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Lasciamo scolare lo yogurt in un colino a maglie fitte per qualche ora, poi condiamolo con un goccio d'olio, qualche foglia di basilico spezzettata, sale e pepe. Intanto pennelliamo d'olio le fettine di pane, delle dimensioni del mosciame e sottili come un'ostia, passiamole sotto il grill del forno. Disponiamo quattro fettine di pane tostato in un piatto da portata, copriamo con le fette di mosciame, versiamo sopra un po' di salsa allo yogurt e poi di nuovo pane, mosciame e yogurt. Completiamo con un pomodorino, una fogliolina di basilico e un filo d'olio.

Il Mosciame di Tonno per un insolito "Finger Food"

Dire Finger Food è piuttosto di moda ma molto spesso si fa confusione su quello che è il reale significato di questo termine coniato solo pochi anni fa. Letteralmente sta a significare cibo in punta di dita ma non va assolutamente confuso con quello che può essere uno stuzzichino di piccole dimensioni, esso è piuttosto un boccone per i cinque sensi. Se vi va di approfondire l'argomento vi consiglio di farlo sul sito di Zafferano Magazine, dato che nel nuovo numero della rivista sono state dettate le linee guida per un sistema Finger Food, messe a punto da un comitato scientifico sostenuto dalla rivista.
In breve ve le riassumo:
Il F.F. va degustato in un boccone.
E' costuito da alimenti associati per analogia o per contrasto.
Non deve richiedere esecuzioni troppo lunghe.
Può essere afferrato con le dita o con attrezzature minute adeguate.
Può prevedere liquidi, gelatine e salse d'accompagnamento.
Deve prevedere un minimo di tre ingredienti.
Può essere cotto o crudo ma non classificabile con un sistema di cottura unico.
Può prevedere una dimensione calda o fredda.
E' regolare nelle forme.
E' un elaborato culinario che va costruito rispettando i principi di sana ed equilibrata alimentazione.
Va presentato tenendo conto della sua dimensione visiva.
Deve permettere una percezione tattile e uditiva definita, con aspetto olfattivo riconoscibile.
E' espressione chiara di un gusto equilibrato.
E per concludere il Finger Food non è una qualsiasi ricetta ridotta nella quantità.
Dopo aver letto l'articolo e stampato nella mia mente queste linee guida ho voluto dare una mia interpretazione del Finger Food e se qualcuno del comitato scientifico che ha codificato le regole passasse da qua vorrei sapere cosa ne pensa del mio Finger Food a base di Moscame di Tonno.
Sulla materia prima credo che nessuno abbia da ridire, il Mosciame di Tonno di Campisi è un eccellenza reperibile presso la bottega Esperya, si tratta di puro filetto magro di tonno rosso salato ed essiccato al sole con metodo artigianale dall'Azienda Campisi. Un prodotto eccezionale, come dire quasi una bresaola che sa di mare.
L'ho accostato nella preparazione a dei sottilissimi crostini ottenuti dal pane casereccio pennellato d'olio extravergine e abbrustolito in forno, completando la preparazione con una salsa di yogurt al basilico e dei pomodorini freschi. Una vera esperienza sensoriale in un boccone.
Ingredienti per 4 Finger Food al Mosciame di Tonno e Yogurt al basilico:
Pane casereccio raffermo 8 sottili fette
Mosciame di Tonno Campisi 8 sottili fette
125 g di yogurt bianco intero
4 pomodorini ciliegini
basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Lasciamo scolare lo yogurt in un colino a maglie fitte per qualche ora, poi condiamolo con un goccio d'olio, qualche foglia di basilico spezzettata, sale e pepe. Intanto pennelliamo d'olio le fettine di pane, delle dimensioni del mosciame e sottili come un'ostia, passiamole sotto il grill del forno. Disponiamo quattro fettine di pane tostato in un piatto da portata, copriamo con le fette di mosciame, versiamo sopra un po' di salsa allo yogurt e poi di nuovo pane, mosciame e yogurt. Completiamo con un pomodorino, una fogliolina di basilico e un filo d'olio.

2009-04-23

Maccheroncelli di Gragnano con gamberetti ammollicati

Gamberetti, pangrattato, un po' di bottarga, qualche cappero, delle lamelle di mandorla e i Maccheroncelli di Gragnano, invero ottimi anche con solo olio crudo e parmigiano, acquistano un'aria veramente stuzzicante.
Se vi va di provare vi lascio la ricetta e se cercate la pasta che ho utilizzato non vi resta che fare un giretto virtuale da Terrasolis.
Per 2 persone:
160 g di Maccheroncelli di Gragnano (o altro formato a vostra scelta)
300 g di gamberetti
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di pangrattato
1 cucchiaio di bottarga di tonno grattugiata
1 cucchiaio di capperi
1 cucchiaio di mandorle a lamelle
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Saltiamo i gamberetti in un fondo l'olio con mezzo spicchio d'aglio, saliamo e pepiamo. In un altro padellino doriamo il pangrattato con un filo d'olio, il restante aglio e la bottarga, uniamo i capperi e le mandorle. Lassiamo la pasta e condiamola con i gamberi, unendo solo alla fine il composto di pane preparato.

Maccheroncelli di Gragnano con gamberetti ammollicati

Gamberetti, pangrattato, un po' di bottarga, qualche cappero, delle lamelle di mandorla e i Maccheroncelli di Gragnano, invero ottimi anche con solo olio crudo e parmigiano, acquistano un'aria veramente stuzzicante.
Se vi va di provare vi lascio la ricetta e se cercate la pasta che ho utilizzato non vi resta che fare un giretto virtuale da Terrasolis.
Per 2 persone:
160 g di Maccheroncelli di Gragnano (o altro formato a vostra scelta)
300 g di gamberetti
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di pangrattato
1 cucchiaio di bottarga di tonno grattugiata
1 cucchiaio di capperi
1 cucchiaio di mandorle a lamelle
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Saltiamo i gamberetti in un fondo l'olio con mezzo spicchio d'aglio, saliamo e pepiamo. In un altro padellino doriamo il pangrattato con un filo d'olio, il restante aglio e la bottarga, uniamo i capperi e le mandorle. Lassiamo la pasta e condiamola con i gamberi, unendo solo alla fine il composto di pane preparato.

2009-04-21

Timballo Poesia di Sicilia con riso pilaf

Non so a voi ma le melanzane a me, già alla vista, mi fanno pensare alla Sicilia. Ultimamente le sto riscoprendo grigliate, sono fantastiche e molto leggere e ne sto facendo largo uso in tutte le portate, anzi un giorno o l’altro vi parlo della pasta che ho ideato ma adesso, prima della ricetta, vi spiego perché il timballo che ho realizzato l’ho chiamato così.
Poesia di Sicilia è uno dei pesti a base di melanzane, peperoncino, pecorino, basilico e aglio creati da Sicilian Exquisiteness. E’ per palati forti dato che il piccante si sente abbastanza e sui crostini con il formaggio è spettacolare. Così mentre lo gustavo in questa sua semplice veste ho pensato di richiamare i sapori degli ingredienti che lo compongono in una ricetta ancora più golosa che ho servito poi con del semplice riso pilaf, il Carnaroli Gli Aironi mica uno qualsiasi, che ne completasse il gusto attenuando il deciso piccante del pesto.
Ingredienti per 2:
6 fette di melanzana bianca grigliata
6 foglie di basilico
4 fette di caciocavallo non troppo stagionato
Olio extravergine d’oliva
Pesto Poesia di Sicilia Sicilian Exquisiteness
Sale
Pecorino grattugiato
1 bicchiere di riso carnaroli Gli Aironi
2 bicchieri di brodo
In un goccio d’olio tostiamo il riso, uniamo il brodo e copriamo la pentola, lasciando assorbire a fuoco moderato tutto il liquido di cottura. Intanto prepariamo i timballi.
Condiamo le fette di melanzana con poco olio e sale. Disponiamo in una teglia due fette di melanzana, poggiamo sopra ognuna una fetta di caciocavallo, spalmiamo sopra il formaggio un cucchiaino di pesto Poesia di Sicilia, cospargiamo con pecorino e completiamo con una foglia di basilico, procediamo allo stesso modo con il secondo strato e concludiamo poi con la terza fetta di melanzana, pochissimo pesto, pecorino e l’ultima foglia di basilico. Inforniamo finché il formaggio sarà sciolto e la melanzana gratinata. Serviamo i timballi su piatti riscaldati al centro di una corona di riso pilaf.

Timballo Poesia di Sicilia con riso pilaf

Non so a voi ma le melanzane a me, già alla vista, mi fanno pensare alla Sicilia. Ultimamente le sto riscoprendo grigliate, sono fantastiche e molto leggere e ne sto facendo largo uso in tutte le portate, anzi un giorno o l’altro vi parlo della pasta che ho ideato ma adesso, prima della ricetta, vi spiego perché il timballo che ho realizzato l’ho chiamato così.
Poesia di Sicilia è uno dei pesti a base di melanzane, peperoncino, pecorino, basilico e aglio creati da Sicilian Exquisiteness. E’ per palati forti dato che il piccante si sente abbastanza e sui crostini con il formaggio è spettacolare. Così mentre lo gustavo in questa sua semplice veste ho pensato di richiamare i sapori degli ingredienti che lo compongono in una ricetta ancora più golosa che ho servito poi con del semplice riso pilaf, il Carnaroli Gli Aironi mica uno qualsiasi, che ne completasse il gusto attenuando il deciso piccante del pesto.
Ingredienti per 2:
6 fette di melanzana bianca grigliata
6 foglie di basilico
4 fette di caciocavallo non troppo stagionato
Olio extravergine d’oliva
Pesto Poesia di Sicilia Sicilian Exquisiteness
Sale
Pecorino grattugiato
1 bicchiere di riso carnaroli Gli Aironi
2 bicchieri di brodo
In un goccio d’olio tostiamo il riso, uniamo il brodo e copriamo la pentola, lasciando assorbire a fuoco moderato tutto il liquido di cottura. Intanto prepariamo i timballi.
Condiamo le fette di melanzana con poco olio e sale. Disponiamo in una teglia due fette di melanzana, poggiamo sopra ognuna una fetta di caciocavallo, spalmiamo sopra il formaggio un cucchiaino di pesto Poesia di Sicilia, cospargiamo con pecorino e completiamo con una foglia di basilico, procediamo allo stesso modo con il secondo strato e concludiamo poi con la terza fetta di melanzana, pochissimo pesto, pecorino e l’ultima foglia di basilico. Inforniamo finché il formaggio sarà sciolto e la melanzana gratinata. Serviamo i timballi su piatti riscaldati al centro di una corona di riso pilaf.

2009-04-20

Insalata di pollo con crostini di pane e maionese biologica al balsamico

Mi pare che la scadenza della raccolta "Salads" promossa da Susina del blog Pasticci e Deliri di una strega in cucina sia stata prorogata al 30.04.2009. Così anche una cronica ritardataria come me riesce a partecipare. Voglio dare il mio contributo con una bella insalata sostanziosa che preparo spesso come piatto unico e gratificante soprattutto nel periodo primaverile-estivo quando il caldo inizia a farsi sentire e la voglia di nutrirsi con gusto si scontra con l’esigenza di non preparare piatti che richiedano cotture lunghe e servizio caldo. Non è questo il caso visto che stamattina ci siamo svegliati ammantati di nebbia, tuttavia voglio essere speranzosa e la posto comunque.
L'insalata contiene proprio tutto ma si può ulteriormente arricchire contribuendo di volta in volta alla causa “svuotiamo il frigorifero”. Quel che la rende particolare è la speciale vinaigrette con olio, aceto balsamico e maionese. Stavolta ho sostituito però gli ultimi due ingredienti con un’eccellente maionese biologica al balsamico prodotta da
Cascina San Cassiano che vi farà dimenticare le tristi salse che a torto portano il nome della famosa maionese e che si trovano nella grande distribuzione.
Ingredienti per 4 persone:
1 piccolo petto di pollo lessato
2 carote
½ cespo di lattuga romana
200 g di provolone piccante
4 fette di pancarré
1 manciata di semi di zucca, noci e pomodori secchi triturati
4 cucchiai di olio extravergine
4 cucchiai di maionese biologica al balsamico
Sale e pepe nero q.b.
Affettiamo il pollo e la lattuga a striscioline, uniamo le carote a julienne, il provolone a cubetti, la frutta secca. Condiamo con l’emulsione di olio, maionese al balsamico, sale e pepe. Completiamo infine con i quadratini di pancarré tostato.