2008-04-24

Zuppetta di cicorie selvatiche e gamberi con crostini agliati

E' da un pò di tempo che mi sento particolarmente attratta da erbe e piante selvatiche, ogni volta che mi trovo nei campi passo in rassegna quelle di mia conoscenza, cerco di scoprirne di nuove, tediando in continuazione mamma e nonna acchè mi spieghino i segreti per riconoscerle.
Mi sono accorta che in mezzo ai campi ci sono risorse culinarie immense, prelibatezze che crescono in nelle avversità senza che nessuno gli abbia mai chiesto di farlo, piante "generose" nel vero senso della parola.
Ho utilizzato per questa gustosa zuppa la cicoria selvatica o "cicoria matta" come dicono in alcune regioni d'Italia, di gusto più amarognolo rispetto alle varietà coltivate. Poichè la raccolta si effettua in questo periodo ho pensato di parlarne oggi, si sa mai che nei proddimi giorni di ponte abbiate voglia di andare per cicorie...
La ricetta è tratta (con lievi modifiche) da un numero di Spazio Cucina, un bellissimo mensile che da qualche mese non trovo, purtroppo, più in edicola.
Ingredienti per 4 persone:
800 g di gamberi interi
2 kg c.a. di cicoria selvatica
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla olio extravergine d'oliva
sale e pepe
4 fette di pane casereccio
1 spicchio d'aglio
Sgusciamo i gamberi. Stufiamo i gusci e le teste con un pò d'olio, la carota, il sedano e la cipolla, copriamo d'acqua e lasciamo cuocere per mezz'oretta, infine scoliamo e filtriamo. Puliamo le cicorie e lessiamole in acqua salata, scoliamole strizzandole bene e poi tagliamole finemente, versiamole nel brodo e lasciamo cuocere per 10-15 minuti, poi aggiungiamo le code di gambero e facciamo cuocere per 3-5 minuti. Tostiamo le fette di pane e quando sono ancora calde strofiniamole con l'aglio. Suddividiamo la zuppa nelle scodelle, condiamo con un filo d'olio e accompagniamo coi crostini preparati.

Zuppetta di cicorie selvatiche e gamberi con crostini agliati

E' da un pò di tempo che mi sento particolarmente attratta da erbe e piante selvatiche, ogni volta che mi trovo nei campi passo in rassegna quelle di mia conoscenza, cerco di scoprirne di nuove, tediando in continuazione mamma e nonna acchè mi spieghino i segreti per riconoscerle.
Mi sono accorta che in mezzo ai campi ci sono risorse culinarie immense, prelibatezze che crescono in nelle avversità senza che nessuno gli abbia mai chiesto di farlo, piante "generose" nel vero senso della parola.
Ho utilizzato per questa gustosa zuppa la cicoria selvatica o "cicoria matta" come dicono in alcune regioni d'Italia, di gusto più amarognolo rispetto alle varietà coltivate. Poichè la raccolta si effettua in questo periodo ho pensato di parlarne oggi, si sa mai che nei proddimi giorni di ponte abbiate voglia di andare per cicorie...
La ricetta è tratta (con lievi modifiche) da un numero di Spazio Cucina, un bellissimo mensile che da qualche mese non trovo, purtroppo, più in edicola.
Ingredienti per 4 persone:
800 g di gamberi interi
2 kg c.a. di cicoria selvatica
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla olio extravergine d'oliva
sale e pepe
4 fette di pane casereccio
1 spicchio d'aglio
Sgusciamo i gamberi. Stufiamo i gusci e le teste con un pò d'olio, la carota, il sedano e la cipolla, copriamo d'acqua e lasciamo cuocere per mezz'oretta, infine scoliamo e filtriamo. Puliamo le cicorie e lessiamole in acqua salata, scoliamole strizzandole bene e poi tagliamole finemente, versiamole nel brodo e lasciamo cuocere per 10-15 minuti, poi aggiungiamo le code di gambero e facciamo cuocere per 3-5 minuti. Tostiamo le fette di pane e quando sono ancora calde strofiniamole con l'aglio. Suddividiamo la zuppa nelle scodelle, condiamo con un filo d'olio e accompagniamo coi crostini preparati.

2008-04-23

Ravioli di carciofi

E dopo mesi di assenza, sempre che ancora mi vogliano, ho deciso di postare una ricetta per il Club Sale & Pepe, non viene dalla rivista ma da Il Meglio di Sale & Pepe dal titolo Carciofi e Patate da Gourmet.
E' stato amore a prima vista. Avevo proprio per le mani dei bei carciofi, ho comprato la ricotta e mi sono messa al lavoro. Come mi capita spesso in questi casi ne ho preparati un quantitativo industriale ma si possono tranquillamente congelare ed utilizzare secondo le necessità. Piccolo avvertimento...tiro la pasta sottilissima, a velo proprio, e quindi quando si condisce bisogna fare attenzione a non sciupare i ravioli.
Gli ingredienti sono per sei persone.
Per il condimento il ricettario prevedeva fiocchetti di burro parmigiano e maggiorana, io ho saltato dei dadini di prosciutto crudo con un poco d'olio e cipolla e cosparso di parmigiano prima di servire guarnendo ogni piatto con qualche fogliolina di maggiorana. Veramente gustosi!
Gli ingredienti sono per sei persone (ma io non vi dico per quanto ho moltiplicato poi le dosi)

Per la pasta:
300 g di farina
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 uovo
sale

Per il ripieno:
6 carciofi con le spine
150 g di ricotta di pecora
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
mezzo limone
1 cipolla piccola
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo e maggiorana
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Impastiamo la farina con l'uovo, un pizzico di sale l'olio e un pò d'acqua tiepida, in modo da ottenere una pasta compatta, liscia ed elastica. Formiamo una palla e lasciamola riposare avvolta in pellicola.
Puliamo i carciofi, tagliamoli a fettine e immergiamoli in acqua acidulata con succo di limone. Scaldiamo in un tegame 3 cucchiai di olio e facciamo soffriggere la cipolla tritata e l'aglio intero schiacciato, eliminiamo l'aglio ed uniamo i carciofi sgocciolati, saliamo, pepiamo e lasciamo cuocere finchè si saranno inteneriti. Tritiamo i carciofi insieme alle erbette (maggiorana e prezzemolo), mettiamoli in una ciotola ed amalgamiamo al composto l'uovo e la ricotta, il parmigiano e un pò di pepe nero macinato al momento. Stendiamo la pasta sottile e ricaviamone delle striscie, posizioniamo a distanza regolare dei mucchietti di ripieno, copriamo con un'altra striscia e, facendo attenzione ad eliminare l'aria sigilliamo i bordi e tagliamo con l'aiuto di una formina tagliapasta o di una semplice rotella. Cuociamoli poi in acqua bollente salata e condiamoli a piacere in uno dei modi che ho gia indicato oppure, come suggerisce la rivista, con una salsa preparata con tre porri tagliati a rondelle sottili, soffritti nel burro e insaporiti con scaglie di parmigiano.

Ravioli di carciofi

E dopo mesi di assenza, sempre che ancora mi vogliano, ho deciso di postare una ricetta per il Club Sale & Pepe, non viene dalla rivista ma da Il Meglio di Sale & Pepe dal titolo Carciofi e Patate da Gourmet.
E' stato amore a prima vista. Avevo proprio per le mani dei bei carciofi, ho comprato la ricotta e mi sono messa al lavoro. Come mi capita spesso in questi casi ne ho preparati un quantitativo industriale ma si possono tranquillamente congelare ed utilizzare secondo le necessità. Piccolo avvertimento...tiro la pasta sottilissima, a velo proprio, e quindi quando si condisce bisogna fare attenzione a non sciupare i ravioli.
Gli ingredienti sono per sei persone.
Per il condimento il ricettario prevedeva fiocchetti di burro parmigiano e maggiorana, io ho saltato dei dadini di prosciutto crudo con un poco d'olio e cipolla e cosparso di parmigiano prima di servire guarnendo ogni piatto con qualche fogliolina di maggiorana. Veramente gustosi!
Gli ingredienti sono per sei persone (ma io non vi dico per quanto ho moltiplicato poi le dosi)

Per la pasta:
300 g di farina
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 uovo
sale

Per il ripieno:
6 carciofi con le spine
150 g di ricotta di pecora
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
mezzo limone
1 cipolla piccola
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo e maggiorana
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Impastiamo la farina con l'uovo, un pizzico di sale l'olio e un pò d'acqua tiepida, in modo da ottenere una pasta compatta, liscia ed elastica. Formiamo una palla e lasciamola riposare avvolta in pellicola.
Puliamo i carciofi, tagliamoli a fettine e immergiamoli in acqua acidulata con succo di limone. Scaldiamo in un tegame 3 cucchiai di olio e facciamo soffriggere la cipolla tritata e l'aglio intero schiacciato, eliminiamo l'aglio ed uniamo i carciofi sgocciolati, saliamo, pepiamo e lasciamo cuocere finchè si saranno inteneriti. Tritiamo i carciofi insieme alle erbette (maggiorana e prezzemolo), mettiamoli in una ciotola ed amalgamiamo al composto l'uovo e la ricotta, il parmigiano e un pò di pepe nero macinato al momento. Stendiamo la pasta sottile e ricaviamone delle striscie, posizioniamo a distanza regolare dei mucchietti di ripieno, copriamo con un'altra striscia e, facendo attenzione ad eliminare l'aria sigilliamo i bordi e tagliamo con l'aiuto di una formina tagliapasta o di una semplice rotella. Cuociamoli poi in acqua bollente salata e condiamoli a piacere in uno dei modi che ho gia indicato oppure, come suggerisce la rivista, con una salsa preparata con tre porri tagliati a rondelle sottili, soffritti nel burro e insaporiti con scaglie di parmigiano.

2008-04-22

Tranci alle fragole con tegoline croccanti

Ogni tanto mi piace portare in tavola un dolce scenografico, così (sempre di venerdì sera, ovvio) mi lambiccavo il cervello pensando al dolce che avrei preparato per la domenica seguente e mi sono ritrovata tra le mani il bellissimo libro I dolci di Maurizio Santin.
Per quanto io sia ambiziosa mi sono, comunque, resa conto che non me la sentivo di mettere in pratica un dolce articolato come quelli di Santin e così mi sono solo ispirata ed ho creato un dolce semplice ma strutturato in modo creativo cui ho aggiunto la preparazione delle tegoline allo zucchero di canna tratta, appunto, dal libro del maestro.
Le dosi sono per otto tranci che ho tagliato alla misura di 5,5 x 12 cm, qualcuno non a torto mi chiama precisina, ma volendo si possono fare anche leggermente più piccolini.
Per il pan di spagna:
4 uova grandi
150 g di farina
150 g di zucchero semolato vanigliato

Per la crema di mascarpone:
250 g di mascarpone
200 ml di panna fresca
3 cucchiai di zucchero a velo

Per la bagna:
4 cucchiai di fragolino
2 cucchiai di grappa
4 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di sciroppo di zucchero

Per le tegoline allo zucchero di canna:
65 g di burro morbido
100 g di zucchero scuro di canna
45 g di albumi
20 g di farina 00

Per completare:
fragole fresche
zucchero a velo

Prepariamo il pan di spagna montando per 15-20 minuti le uova con lo zucchero, poi aggiungiamo a mano la farina mescolando delicatamente, versiamo tutto in una teglia rettangolare, ad uno spessore di 1-1,5 cm e poniamo in forno caldo a 180° finchè sarà cotto e dorato. Togliamo dal forno, lasciamo raffreddare e ricaviamo i nostri tranci.
Per preparare le tegoline (ho dimezzato già le dosi di Santin perchè altrimenti ne viene un grande quantitativo) lavoriamo a pomata il burro con lo zucchero, poi con la frusta aggiungiamo gli albumi e la farina setacciata un pò alla volta. Lasciamo riposare l'impasto per 6 ore in frigo e poi stendiamolo in uno strato sottile in una teglia di silicone o rivestita di carta da forno. Cuociamo a 180° fino a colorazione. Lasciamo un poco intiepidire e tagliamo a triangolini.
Intanto montiamo la panna con lo zucchero ed il mascarpone. Versiamo la crema nella sac à poche con bocchetta liscia e dopo aver bagnato i tranci col liquido preparato stendiamola formando un motivo decorativo sulla superficie dei dolci. Completiamo con le fragole tagliate a fettine e le cialdine messe in verticale. Spolverizziamo di zucchero e serviamo.

Tranci alle fragole con tegoline croccanti

Ogni tanto mi piace portare in tavola un dolce scenografico, così (sempre di venerdì sera, ovvio) mi lambiccavo il cervello pensando al dolce che avrei preparato per la domenica seguente e mi sono ritrovata tra le mani il bellissimo libro I dolci di Maurizio Santin.
Per quanto io sia ambiziosa mi sono, comunque, resa conto che non me la sentivo di mettere in pratica un dolce articolato come quelli di Santin e così mi sono solo ispirata ed ho creato un dolce semplice ma strutturato in modo creativo cui ho aggiunto la preparazione delle tegoline allo zucchero di canna tratta, appunto, dal libro del maestro.
Le dosi sono per otto tranci che ho tagliato alla misura di 5,5 x 12 cm, qualcuno non a torto mi chiama precisina, ma volendo si possono fare anche leggermente più piccolini.
Per il pan di spagna:
4 uova grandi
150 g di farina
150 g di zucchero semolato vanigliato

Per la crema di mascarpone:
250 g di mascarpone
200 ml di panna fresca
3 cucchiai di zucchero a velo

Per la bagna:
4 cucchiai di fragolino
2 cucchiai di grappa
4 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di sciroppo di zucchero

Per le tegoline allo zucchero di canna:
65 g di burro morbido
100 g di zucchero scuro di canna
45 g di albumi
20 g di farina 00

Per completare:
fragole fresche
zucchero a velo

Prepariamo il pan di spagna montando per 15-20 minuti le uova con lo zucchero, poi aggiungiamo a mano la farina mescolando delicatamente, versiamo tutto in una teglia rettangolare, ad uno spessore di 1-1,5 cm e poniamo in forno caldo a 180° finchè sarà cotto e dorato. Togliamo dal forno, lasciamo raffreddare e ricaviamo i nostri tranci.
Per preparare le tegoline (ho dimezzato già le dosi di Santin perchè altrimenti ne viene un grande quantitativo) lavoriamo a pomata il burro con lo zucchero, poi con la frusta aggiungiamo gli albumi e la farina setacciata un pò alla volta. Lasciamo riposare l'impasto per 6 ore in frigo e poi stendiamolo in uno strato sottile in una teglia di silicone o rivestita di carta da forno. Cuociamo a 180° fino a colorazione. Lasciamo un poco intiepidire e tagliamo a triangolini.
Intanto montiamo la panna con lo zucchero ed il mascarpone. Versiamo la crema nella sac à poche con bocchetta liscia e dopo aver bagnato i tranci col liquido preparato stendiamola formando un motivo decorativo sulla superficie dei dolci. Completiamo con le fragole tagliate a fettine e le cialdine messe in verticale. Spolverizziamo di zucchero e serviamo.

2008-04-20

Fiori di sfoglia al Pecorino Affinato in Vinaccia

Spesso mi capita di trascurare il momento dell'aperitivo, forse perchè non mi piace offrire da bere i soliti intrugli pronti accompagnati da arachidi, patatine e - quando va bene - olive.
Penso che, se il momento dell'aperitivo deve esserci, deve trattarsi di un momento particolarmente curato, che sia preludio magari di quello che sarà dopo il pranzo o che sia comunque un piacevole momento, seppure fine a se stesso, da condividere con amici.
A volte quindi mi piace preparare qualche chiccheria da servire con un buon bicchiere di vino in quella fascia oraria in cui lo stomaco comincia a reclamare bontà senza che si possa ancora accontentarlo accomodandosi a tavola.
Particolarmente indicati per il momento sono i biscottini salati che si possono preparare con diverse basi e condire nei più svariati modi.
Nello specifico la base è costituita da una semplice sfoglia dei poveretti ritagliata a forma di fiori e condita con un formaggio davvero speciale di origine umbra: il Pecorino Affinato in Vinaccia, conosciuto per mezzo di Esperya. Si tratta di un formaggio artigianale che, dopo quattro mesi di stagionatura, viene immerso per altri quattro mesi in appositi contenitori e coperto con vinacce di uve Merlot e Sangiovese che gli rilasciano un particolarissimo aroma di uva, sottobosco e frutta secca, aromi che si possono sentire con maggiore intensità se degustiamo il formaggio con la sua crosta. Capirete bene che un prodotto del genere ha la capacità di dare personalità ad un qualsiasi piatto ecco perchè questi semplici biscottini sono diventati qualcosa di speciale che ho voluto completare con dei semi di papavero blu abbinandoli ad un bicchiere di Moscato Passito di Saracena, un vino, presidio Slow Food, di cui vi parlerò - una volta o l'altra - più approfonditamente.
Molti non approveranno, forse, l'accostamento ma direi che al palato non si comanda e con i formaggi stagionati e di gusto più intenso ho il vezzo di bere del vino dolce, cosa che dagli ospiti viene normalmente accolta con favore.
Mi sono dilungata un poco, andiamo alla ricetta.
Per la sfoglia:
200 g di ricotta
200 g di farina 00
200 g fi burro freddo
1 pizzico di sale
Per completare:
1 tuorlo d'uovo e un pò di latte per spennellare
Pecorino Affinato in Vinaccia
Semi di papavero blu
Impastiamo velocemente gli ingredienti per la sfoglia e, dopo aver lasciato riposare l'impasto in frigorifero, stendiamolo ad uno spessore di 6-7 mm. Con un tagliapasta ricaviamo delle formine, io ho scelto i fiori data la stagione. Stendiamo i biscotti nella teglia, spennelliamo con l'uovo mescolato al latte e cospargiamo di pecorino grattugiato non finemente e di semi di papavero. Inforniamo a 200° finchè saranno ben dorati.

Fiori di sfoglia al Pecorino Affinato in Vinaccia

Spesso mi capita di trascurare il momento dell'aperitivo, forse perchè non mi piace offrire da bere i soliti intrugli pronti accompagnati da arachidi, patatine e - quando va bene - olive.
Penso che, se il momento dell'aperitivo deve esserci, deve trattarsi di un momento particolarmente curato, che sia preludio magari di quello che sarà dopo il pranzo o che sia comunque un piacevole momento, seppure fine a se stesso, da condividere con amici.
A volte quindi mi piace preparare qualche chiccheria da servire con un buon bicchiere di vino in quella fascia oraria in cui lo stomaco comincia a reclamare bontà senza che si possa ancora accontentarlo accomodandosi a tavola.
Particolarmente indicati per il momento sono i biscottini salati che si possono preparare con diverse basi e condire nei più svariati modi.
Nello specifico la base è costituita da una semplice sfoglia dei poveretti ritagliata a forma di fiori e condita con un formaggio davvero speciale di origine umbra: il Pecorino Affinato in Vinaccia, conosciuto per mezzo di Esperya. Si tratta di un formaggio artigianale che, dopo quattro mesi di stagionatura, viene immerso per altri quattro mesi in appositi contenitori e coperto con vinacce di uve Merlot e Sangiovese che gli rilasciano un particolarissimo aroma di uva, sottobosco e frutta secca, aromi che si possono sentire con maggiore intensità se degustiamo il formaggio con la sua crosta. Capirete bene che un prodotto del genere ha la capacità di dare personalità ad un qualsiasi piatto ecco perchè questi semplici biscottini sono diventati qualcosa di speciale che ho voluto completare con dei semi di papavero blu abbinandoli ad un bicchiere di Moscato Passito di Saracena, un vino, presidio Slow Food, di cui vi parlerò - una volta o l'altra - più approfonditamente.
Molti non approveranno, forse, l'accostamento ma direi che al palato non si comanda e con i formaggi stagionati e di gusto più intenso ho il vezzo di bere del vino dolce, cosa che dagli ospiti viene normalmente accolta con favore.
Mi sono dilungata un poco, andiamo alla ricetta.
Per la sfoglia:
200 g di ricotta
200 g di farina 00
200 g fi burro freddo
1 pizzico di sale
Per completare:
1 tuorlo d'uovo e un pò di latte per spennellare
Pecorino Affinato in Vinaccia
Semi di papavero blu
Impastiamo velocemente gli ingredienti per la sfoglia e, dopo aver lasciato riposare l'impasto in frigorifero, stendiamolo ad uno spessore di 6-7 mm. Con un tagliapasta ricaviamo delle formine, io ho scelto i fiori data la stagione. Stendiamo i biscotti nella teglia, spennelliamo con l'uovo mescolato al latte e cospargiamo di pecorino grattugiato non finemente e di semi di papavero. Inforniamo a 200° finchè saranno ben dorati.

2008-04-18

Panna cotta al cioccolato con pere al Brandy

Chi mi segue sa che se mi ci metto posso preparare un dolce che mi prende una giornata di lavoro, solo che di tempo spesso ne ho pochino e se ne perdo un pò di più per un piatto alla fine devo velocizzare la preparazione degli altri. A volte è il dolce a farne le spese e mi tocca di trovare una soluzione fast che non penalizzi però nè il gusto nell'estetica. In tal caso mi viene in soccorso la panna cotta alla quale come dicevo qualche post fa mi diverto a cambiare il vestito presentandola con salse diverse. Alcune volte però effettuo dei cambiamenti più strutturali, ne è un esempio il Fior di menta o questa deliziosa panna cotta al cioccolato che ho servito in abbinamento a delle pere aromatizzate al Brandy. Vi lascio la ricetta che se per domenica avete poco tempo farà al caso vostro.
Ingredienti per 6 persone:
100 g di cioccolato fondente
4 dl panna fresca
1 dl di latte intero fresco
8 g di gelatina in fogli
50 g di zucchero semolato
3 pere Abate
1 limone
vaniglia
Brandy
zucchero a velo
cacao amaro
Mettiamo a bagno la gelatina ed intanto scaldiamo sul fuoco il cioccolato tritato con lo zucchero, la panna ed il latte aromatizzato con un pò di vaniglia. Quando il composto raggiunge il bollore e risulta omogeneo togliamolo dal fuoco ed aggiungiamo la gelatina strizzata. Poi versiamolo negli stampini, io ho usato gli stampi da muffin in silicone di Silikomart comodissimi anche da sformare. Lasciamo in frigo per una notte.
Prima di servire sbucciamo le pere e ricaviamone degli spicchietti, stendiamoli in una teglia foderata di carta da forno, spruzziamoli con il succo del limone ed il Brandy poi spolverizziamoli di zucchero a velo e passiamoli sotto al grill per 5-10 minuti.
Sformiamo i desserts nei piatti e mettiamo al loro fianco un pò di pere ancora calde, spolverizziamo di cacao amaro e serviamo subito.
L'effetto è assicurato.

Panna cotta al cioccolato con pere al Brandy

Chi mi segue sa che se mi ci metto posso preparare un dolce che mi prende una giornata di lavoro, solo che di tempo spesso ne ho pochino e se ne perdo un pò di più per un piatto alla fine devo velocizzare la preparazione degli altri. A volte è il dolce a farne le spese e mi tocca di trovare una soluzione fast che non penalizzi però nè il gusto nell'estetica. In tal caso mi viene in soccorso la panna cotta alla quale come dicevo qualche post fa mi diverto a cambiare il vestito presentandola con salse diverse. Alcune volte però effettuo dei cambiamenti più strutturali, ne è un esempio il Fior di menta o questa deliziosa panna cotta al cioccolato che ho servito in abbinamento a delle pere aromatizzate al Brandy. Vi lascio la ricetta che se per domenica avete poco tempo farà al caso vostro.
Ingredienti per 6 persone:
100 g di cioccolato fondente
4 dl panna fresca
1 dl di latte intero fresco
8 g di gelatina in fogli
50 g di zucchero semolato
3 pere Abate
1 limone
vaniglia
Brandy
zucchero a velo
cacao amaro
Mettiamo a bagno la gelatina ed intanto scaldiamo sul fuoco il cioccolato tritato con lo zucchero, la panna ed il latte aromatizzato con un pò di vaniglia. Quando il composto raggiunge il bollore e risulta omogeneo togliamolo dal fuoco ed aggiungiamo la gelatina strizzata. Poi versiamolo negli stampini, io ho usato gli stampi da muffin in silicone di Silikomart comodissimi anche da sformare. Lasciamo in frigo per una notte.
Prima di servire sbucciamo le pere e ricaviamone degli spicchietti, stendiamoli in una teglia foderata di carta da forno, spruzziamoli con il succo del limone ed il Brandy poi spolverizziamoli di zucchero a velo e passiamoli sotto al grill per 5-10 minuti.
Sformiamo i desserts nei piatti e mettiamo al loro fianco un pò di pere ancora calde, spolverizziamo di cacao amaro e serviamo subito.
L'effetto è assicurato.

2008-04-17

Tournedos di maiale con erbe aromatiche e crema di patate all'arancia

Per la preparazione di questo piatto mi sono ispirata ad una ricetta della rivista A tavola modificata secondo i miei gusti. Lo so che state già urlando all'attentato "oddio maiale" siamo ad Aprile, lo so bene, ma so pure che io ancora sto uscendo col cappotto e se poi Sigrid l'altro giorno ha parlato di costine di maiale mi son detta che in fondo il filetto tanto grasso non è.
Più che altro mi incuriosiva la preparazione dei tournedos in sè, che altro non sono degli spessi medaglioni di filetto aromatizzati e legati con lo spago per lasciarli in forma.
Famosissimi sono i Tournedos alla Rossini il quale, appassionato di cucina oltre che di musica, amava creare nuovi piatti dispensando al suo cuoco consigli e critiche spesso non richiesti, si narra infatti che ad un diverbio nato con lo chef sulla preparazione della carne il maestro disse " Et alors, tournez le dos", da qui l'origine del piatto.
Naturalmente i Tournedos si possono fare con il filetto di qualsiasi animale e sempre eccezionali sono, io trovo la carne del filetto di maiale particolarmente gradevole per cui ho azzardato l'accostamento.
Ingredienti per 4 persone:
1 filetto di maiale
10 fette di pancetta tesa
rosmarino ed alloro in abbondanza
6 patate a pasta gialla
1/2 cipolla
1 arancia non trattata
brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
sale dolce di Cervia e pepe di mulinello q.b.
Puliamo il filetto da eventuale grasso e pellicola esterna e ricaviamone 8 fette spesse un paio di centimentri. Attorno ad ognuna mettiamo una foglia di alloro ed un rametto di rosmarino, avvolgiamo il tutto con una fetta di pancetta e leghiamolo con lo spago per mantenere la forma.
Tritiamo la cipolla e rosoliamola in una casseruola con olio caldo, aggiungiamo la scorza d'arancia tritata e poi le patate ridotte a tocchetti, fritte in olio bollente e sgocciolate. Copiamo con il brodo e lasciamo disfare le patate nel fondo preparato, aggiustiamo di sale e pepe e frulliamo a crema.
Tagliamo le altre patate a cubetti, dopo averle pelate, e friggiamole in altro olio con le due fette di pancetta avanzate, ridotte a striscioline e un rametto di rosmarino, finchè saranno ben dorate.
Intanto in una padella con un filo d'olio rosoliamo da ambo le parti, per 3-4 minuti per lato, i medaglioni di carne preparati, saliamo e pepiamo.
Al momento di servire distribuiamo nei piatti un pò di crema di patate, sistemiamo sopra i tournedos e i cubetti di patate fritte. E' un piatto sostanzioso ma estremamente garbato.

Tournedos di maiale con erbe aromatiche e crema di patate all'arancia

Per la preparazione di questo piatto mi sono ispirata ad una ricetta della rivista A tavola modificata secondo i miei gusti. Lo so che state già urlando all'attentato "oddio maiale" siamo ad Aprile, lo so bene, ma so pure che io ancora sto uscendo col cappotto e se poi Sigrid l'altro giorno ha parlato di costine di maiale mi son detta che in fondo il filetto tanto grasso non è.
Più che altro mi incuriosiva la preparazione dei tournedos in sè, che altro non sono degli spessi medaglioni di filetto aromatizzati e legati con lo spago per lasciarli in forma.
Famosissimi sono i Tournedos alla Rossini il quale, appassionato di cucina oltre che di musica, amava creare nuovi piatti dispensando al suo cuoco consigli e critiche spesso non richiesti, si narra infatti che ad un diverbio nato con lo chef sulla preparazione della carne il maestro disse " Et alors, tournez le dos", da qui l'origine del piatto.
Naturalmente i Tournedos si possono fare con il filetto di qualsiasi animale e sempre eccezionali sono, io trovo la carne del filetto di maiale particolarmente gradevole per cui ho azzardato l'accostamento.
Ingredienti per 4 persone:
1 filetto di maiale
10 fette di pancetta tesa
rosmarino ed alloro in abbondanza
6 patate a pasta gialla
1/2 cipolla
1 arancia non trattata
brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
sale dolce di Cervia e pepe di mulinello q.b.
Puliamo il filetto da eventuale grasso e pellicola esterna e ricaviamone 8 fette spesse un paio di centimentri. Attorno ad ognuna mettiamo una foglia di alloro ed un rametto di rosmarino, avvolgiamo il tutto con una fetta di pancetta e leghiamolo con lo spago per mantenere la forma.
Tritiamo la cipolla e rosoliamola in una casseruola con olio caldo, aggiungiamo la scorza d'arancia tritata e poi le patate ridotte a tocchetti, fritte in olio bollente e sgocciolate. Copiamo con il brodo e lasciamo disfare le patate nel fondo preparato, aggiustiamo di sale e pepe e frulliamo a crema.
Tagliamo le altre patate a cubetti, dopo averle pelate, e friggiamole in altro olio con le due fette di pancetta avanzate, ridotte a striscioline e un rametto di rosmarino, finchè saranno ben dorate.
Intanto in una padella con un filo d'olio rosoliamo da ambo le parti, per 3-4 minuti per lato, i medaglioni di carne preparati, saliamo e pepiamo.
Al momento di servire distribuiamo nei piatti un pò di crema di patate, sistemiamo sopra i tournedos e i cubetti di patate fritte. E' un piatto sostanzioso ma estremamente garbato.

2008-04-16

Premi, premi e ancora premi

Cosa dire vediamo...non capita spesso di ricevere tanti premi a distanza così ravvicinata l'uno dall'altro e così dopo il Premio Foca eccomi qua a ringraziare nuovamnte qualcuno.
Procediamo con ordine:

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Per il premio
Di Libro in Libro vorrei ringraziare la carissima Ady che me lo ha voluto riconoscere con le seguenti motivazioni: "a Cocò, perchè dal suo blog traspare una profonda passione per la cucina, per la sua meravigliosa terra e i prodotti del territorio senza però strizzare l'occhio alla cucina delle altre regioni. La mia stima per te è grande e spero un giorno di poterti abbracciare di persona!!!".
Questo il regolamento del premio:
"Questo premio non vuol' essere un famelico scambio link. E' per questo motivo che ogni BlogAutore che lo riceverà potrà a sua volta premiarne soltanto altri 2..DUE..Blog..Dovrete semplicemente dare una motivazione al premiato. Sono esclusi tutti quei blog che si occupino di pedofilia-razzisti-offensivi-e altra spazzatura varia... Il premio verrà ritirato su
questa pagina (non vi sono vincoli sul posizionamento lo potrete inserire dove vi è più consono )Quando si sarà accettato il Premio ed esposto sul proprio Blog si prega di segnalarcelo tramite commenti
indicando il link di chi vi ha premiato e naturalmente il vostro appena premiato..(
solo questa pagina farà fede per i Blog Premiati).
Dopodiché a vostra volta potrete premiare i vostri 2 Blog lasciando al ricevente una motivazione-pregandolo di inserirvi anche il regolamento."

Giro il premio:

1) a Grazia la mia cara Cuocapercaso perchè ritengo che abbia molto da dire e lo sa fare con la semplicità che è propria della sua persona;

2) a Lory la Mercante di Spezie perchè oltre ad essere una fonte in fatto di cucina (non dimentichiamo che lei era chef di professione) ha grande comunicativa, in pratica starei ore a leggere i suoi scritti.

Ma i premi non finiscono qui e così ho ricevuto anche due meravigliosi premi "E" Excellent ovvero niente poco di meno che la qualifica di Blog eccellente

Li ho avuti dalla solita Grazia che vi giuro non la pago per premiarmi, dalla carissima Francesca di Dolcienonsolo per le mie ricette particolari e dalla dolcissima Taty per i miei piatti originali e ricercati.

Devo per regolamento premiare altri cinque blog, vorrei premiarne almeno per tre volte ma vedrò di limitarmi scegliento gli eccellenti tra gli eccellenti, come dice Grazia, e cercando di evitare di ripremiare gli stessi blog che ho già premiato con la Foca:

1) Ady perchè con lei è nato un rapporto speciale ed ogni settimana non posso fare a meno di seguirla in steaming nel programma televisivo di una rete locale dove il giovedì ha una rubrica di cucina ed insomma vedendola in volto mi sembra di conoscerla più di altri;

2) Viviana per la sua vitalità travolgente;

3) Fiordisale per la perizia, l'intelligenza e la simpatia dei suoi scritti;

4) Lenny perchè dalla prima volta che mi ha scritto ho capito che avrebbe avuto tanto da dire e l'ho incoraggiata ad aprire un suo spazio dove ci delizia con tanti originali manicaretti;

5) Tulip perchè è decisamente brava in cucina e con la macchina fotografica.

Adesso mi devo proprio fermare se no faccio notte a citare blog.

Per una nuova ricetta passate domani...