2008-11-25

Sapore di Sfida? Tronchetto di Natale

In genere mi piace aspettare dicembre per gli addobbi, i festeggiamenti e le ricette a tema, solo che Sapore di Sfida 2 - Dolce Natale, il concorso di Giallo Zafferano, si chiude il 28.11 per cui non mi rimaneva che postare il mio dolce natalizio con una "mesata" d'anticipo.
Del resto mi tocca confessare che ieri ho acquistato anche l'albero di Natale, era troppo bello non potevo vedermelo soffiare sotto gli occhi così; adesso giace impacchettato nel magazzino ma appena arriva dicembre inizio a stendere i rami, che l'albero ecologico sarà pure meno romantico del vero però mi piangeva il cuore a pensare di dover vedere morire un albero fulminato dalle 300 lucette che voglio mettergli addosso.
Tornando al dolce natalizio per il consorso volevo preparare qualcosa di eccezionale per stupire la giuria, ma alla fine mi sono convertita al classico tronchetto natalizio con tanto di cioccolato e marron glacé perchè il Natale è una festa tradizionale ed anche i suoi dolci è bello che lo siano.

Tronchetto di Natale

Ingredienti

Per la pasta biscotto:
150 g di farina
150 g di zucchero
6 uova
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
Per la bagna al rum:
200 ml di acqua
50 g di zucchero semolato
100 ml di rum
Per la farcia:
300 g di crema di marroni vanigliata
6 marron glacé
125 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
200 ml di panna fresca
100 g di burro
Per la copertura e la decorazione:
200 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
200 ml di panna fresca
25 g di burro
qualche meringa
alcune castagne al liquore o dei marron glacé
Preparariamo la pasta biscotto montando i tuorli con 100 g di zucchero, aggiungiamo la farina e la vaniglia. Poi montiamo a parte gli albumi con il restante zucchero ed uniamoli alla preparazione amalgamando con delicatezza per non far sgonfiare gli albumi. Suddividiamo l’impasto in due teglie rettangolari, una più grande e l'altra più piccolina in modo da formare uno strato di un centimetro circa. Se le teglie sono in silicone non occorre ungere altrimenti è meglio utilizzare della carta da forno bagnata e strizzata per far si che l’impasto non attacchi. Inforniamo per 10 min circa.Tolti dal forno, quando sono ancora caldi li arrotoliamo a formare due rotoli di misure differenti ovviamente con l’aiuto di un canovaccio umido. Li terremo in frigo per almeno due ore.
Prepariamo intanto la crema, spezzettiamo il cioccolato, fondiamolo a bagnomaria, togliamo dal fuoco ed incorporiamo il burro a temperatura ambiente, la crema di marroni ed i marron glacé sbriciolati. Quando la crema è ben amalgamata aggiungiamo la panna montata.
Spennelliamo il rotolo con lo sciroppo al rum ottenuto scaldando l'acqua con lo zucchero ed unendo il liquore, poi farciamo con la crema preparata.
Avvolgiamo il rotolo nella pellicola e lasciamolo in frigorifero per almeno otto ore. Prepariamo la crema ganache versando la panna portata a bollore sul cioccolato fondente a pezzetti, mescoliamo finché non diventa crema e poi amalgamiamo il burro. Priviamo della pellicola i rotoli e componiamoli in modo armonioso cercando di creare un ramo con dei rametti più piccoli. Copriamo con la ganache la superficie del tronco e righiamola con l'aiuto di una forchetta. Decoriamo con le meringhe sbiciolate, le castagne e quan'altro al fantasia vorra suggerirci.

Sapore di Sfida? Tronchetto di Natale

In genere mi piace aspettare dicembre per gli addobbi, i festeggiamenti e le ricette a tema, solo che Sapore di Sfida 2 - Dolce Natale, il concorso di Giallo Zafferano, si chiude il 28.11 per cui non mi rimaneva che postare il mio dolce natalizio con una "mesata" d'anticipo.
Del resto mi tocca confessare che ieri ho acquistato anche l'albero di Natale, era troppo bello non potevo vedermelo soffiare sotto gli occhi così; adesso giace impacchettato nel magazzino ma appena arriva dicembre inizio a stendere i rami, che l'albero ecologico sarà pure meno romantico del vero però mi piangeva il cuore a pensare di dover vedere morire un albero fulminato dalle 300 lucette che voglio mettergli addosso.
Tornando al dolce natalizio per il consorso volevo preparare qualcosa di eccezionale per stupire la giuria, ma alla fine mi sono convertita al classico tronchetto natalizio con tanto di cioccolato e marron glacé perchè il Natale è una festa tradizionale ed anche i suoi dolci è bello che lo siano.

Tronchetto di Natale

Ingredienti

Per la pasta biscotto:
150 g di farina
150 g di zucchero
6 uova
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
Per la bagna al rum:
200 ml di acqua
50 g di zucchero semolato
100 ml di rum
Per la farcia:
300 g di crema di marroni vanigliata
6 marron glacé
125 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
200 ml di panna fresca
100 g di burro
Per la copertura e la decorazione:
200 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
200 ml di panna fresca
25 g di burro
qualche meringa
alcune castagne al liquore o dei marron glacé
Preparariamo la pasta biscotto montando i tuorli con 100 g di zucchero, aggiungiamo la farina e la vaniglia. Poi montiamo a parte gli albumi con il restante zucchero ed uniamoli alla preparazione amalgamando con delicatezza per non far sgonfiare gli albumi. Suddividiamo l’impasto in due teglie rettangolari, una più grande e l'altra più piccolina in modo da formare uno strato di un centimetro circa. Se le teglie sono in silicone non occorre ungere altrimenti è meglio utilizzare della carta da forno bagnata e strizzata per far si che l’impasto non attacchi. Inforniamo per 10 min circa.Tolti dal forno, quando sono ancora caldi li arrotoliamo a formare due rotoli di misure differenti ovviamente con l’aiuto di un canovaccio umido. Li terremo in frigo per almeno due ore.
Prepariamo intanto la crema, spezzettiamo il cioccolato, fondiamolo a bagnomaria, togliamo dal fuoco ed incorporiamo il burro a temperatura ambiente, la crema di marroni ed i marron glacé sbriciolati. Quando la crema è ben amalgamata aggiungiamo la panna montata.
Spennelliamo il rotolo con lo sciroppo al rum ottenuto scaldando l'acqua con lo zucchero ed unendo il liquore, poi farciamo con la crema preparata.
Avvolgiamo il rotolo nella pellicola e lasciamolo in frigorifero per almeno otto ore. Prepariamo la crema ganache versando la panna portata a bollore sul cioccolato fondente a pezzetti, mescoliamo finché non diventa crema e poi amalgamiamo il burro. Priviamo della pellicola i rotoli e componiamoli in modo armonioso cercando di creare un ramo con dei rametti più piccoli. Copriamo con la ganache la superficie del tronco e righiamola con l'aiuto di una forchetta. Decoriamo con le meringhe sbiciolate, le castagne e quan'altro al fantasia vorra suggerirci.

2008-11-24

Cioccolatini al Cointreau

Si avvicina il Natale e con esso la mia voglia di creare cioccolatini ed altri golosi doni.
Adesso siamo alle prove tecniche e questi bonbon hanno riscosso abbastanza successo. Per i cioccolatini avevo sempre utilizzato gli appositi stampi trasparenti mentre stavolta ho provato il nuovo stampo in silicone Easy choc Imperial omaggiatomi da Silikomart che rende ancora più semplice l'estrazione del risultato. Poi lo stampino è così compatto che non c'è neppure spreco di cioccolato. Insomma ne vorrei altri due o tre uguali.
A parte questo ho voluto provare un classico accostamento cioccolato e liquore d'arancia che ho enfatizzato ponendo su ogni cioccolatino nell'incavo lasciato dallo stampo qualche pezzetto di scorzetta d'arancia. Ovvio che se il vostro stampo non ha l'incavo ma vi piace l'idea della scorzetta potete inserirla all'interno del ripieno o volendo nello stampo prima di colare il cioccolato bianco.
Ingredienti per 30 cioccolatini:
300 g di cioccolato bianco
150 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
150 g di panna fresca
3 cucchiai di liquore Cointreau
scorzette d'arancia per decorare
Sciogliamo a bagnomaria due terzi del cioccolato bianco e coliamolo negli stampini capovolgendoli su una gratella per eliminare l'eccesso di cioccolato. Lasciamo rapprendere meglio a temperatura ambiente, poi fondiamo il cioccolato fondente con la panna e il liquore e versiamolo nei gusci di cioccolato bianco facendo attenzione a lasciare un bordino per permettere al cioccolato di sigillare bene il ripieno. Lasciamo rapprendere anche la ganache e poi sciogliamo il restante cioccolato
bianco che verseremo sulla crema scura. Una volta solidificati estraiamo i cioccolatini dagli stampi e guarniamoli con le scorzette.

Cioccolatini al Cointreau

Si avvicina il Natale e con esso la mia voglia di creare cioccolatini ed altri golosi doni.
Adesso siamo alle prove tecniche e questi bonbon hanno riscosso abbastanza successo. Per i cioccolatini avevo sempre utilizzato gli appositi stampi trasparenti mentre stavolta ho provato il nuovo stampo in silicone Easy choc Imperial omaggiatomi da Silikomart che rende ancora più semplice l'estrazione del risultato. Poi lo stampino è così compatto che non c'è neppure spreco di cioccolato. Insomma ne vorrei altri due o tre uguali.
A parte questo ho voluto provare un classico accostamento cioccolato e liquore d'arancia che ho enfatizzato ponendo su ogni cioccolatino nell'incavo lasciato dallo stampo qualche pezzetto di scorzetta d'arancia. Ovvio che se il vostro stampo non ha l'incavo ma vi piace l'idea della scorzetta potete inserirla all'interno del ripieno o volendo nello stampo prima di colare il cioccolato bianco.
Ingredienti per 30 cioccolatini:
300 g di cioccolato bianco
150 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
150 g di panna fresca
3 cucchiai di liquore Cointreau
scorzette d'arancia per decorare
Sciogliamo a bagnomaria due terzi del cioccolato bianco e coliamolo negli stampini capovolgendoli su una gratella per eliminare l'eccesso di cioccolato. Lasciamo rapprendere meglio a temperatura ambiente, poi fondiamo il cioccolato fondente con la panna e il liquore e versiamolo nei gusci di cioccolato bianco facendo attenzione a lasciare un bordino per permettere al cioccolato di sigillare bene il ripieno. Lasciamo rapprendere anche la ganache e poi sciogliamo il restante cioccolato
bianco che verseremo sulla crema scura. Una volta solidificati estraiamo i cioccolatini dagli stampi e guarniamoli con le scorzette.

2008-11-21

Crema di castagne

E' ancora periodo di castagne o sono in ritardo? Io le ho raccolte in montagna e, caldarroste a parte, ho messo a punto un'ottima cremina aromatizzata alla vaniglia da gustare a cucchiaiate.
Io ve la propongo in due applicazioni:
come ripieno dei cannoli di sfoglia,

oppure come goloso ripieno delle pere cotte con Brandy.

In entrambi i casi è deliziosa, non vi resta che provarla. Avete il fine settimana per mettervi all'opera, questi gli ingedienti:

250 g di castagne cotte e pelate

4 cucchiai di zucchero di canna demerara

1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere del Madagascar

150 ml di acqua

50 ml di panna fresca

1 cucchiaio di cacao amaro

1 cucchiaio di rum

Frullate tutto insieme (più o meno finemente a seconda del gusto) e poi fate addensare sul fuoco, tenendo la fiamma bassa e mescolando con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi al fondo. Si conserva in frigo per 3-4 giorni ma difficilmente diventerà così vecchia.

Crema di castagne

E' ancora periodo di castagne o sono in ritardo? Io le ho raccolte in montagna e, caldarroste a parte, ho messo a punto un'ottima cremina aromatizzata alla vaniglia da gustare a cucchiaiate.
Io ve la propongo in due applicazioni:
come ripieno dei cannoli di sfoglia,

oppure come goloso ripieno delle pere cotte con Brandy.

In entrambi i casi è deliziosa, non vi resta che provarla. Avete il fine settimana per mettervi all'opera, questi gli ingedienti:

250 g di castagne cotte e pelate

4 cucchiai di zucchero di canna demerara

1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere del Madagascar

150 ml di acqua

50 ml di panna fresca

1 cucchiaio di cacao amaro

1 cucchiaio di rum

Frullate tutto insieme (più o meno finemente a seconda del gusto) e poi fate addensare sul fuoco, tenendo la fiamma bassa e mescolando con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi al fondo. Si conserva in frigo per 3-4 giorni ma difficilmente diventerà così vecchia.

2008-11-20

Crocchette di polenta alla Toma blu

Per noi meridionali la polenta è quasi qualcosa di "esotico" per dire che raramente la mangiamo o almeno ci sarà pure chi ne fa largo uso ma la cosa non è particolarmente diffusa.
Io personalmente è difficile che la utilizzi così rovesciata sul classico tagliere e condita con un ricco sugo, seppure non nascondo che quando la mangio da qualche parte mi dico sempre "la devo rifare è fantastica". Poi però mi ritrovo a fare con la farina da polenta biscotti, stuzzichini, etc. e mai un piatto vero e proprio.
Stavolta ho preparato delle golose crocchette che, se non bastava già la panatura e il fritto a rendere appetibili, ci ha pensato il ripieno di formaggio per il quale non ho utilizzato un formaggio qualsiasi ma dell'ottima Toma blu proveniente dalla bottega Esperya.
Un formaggio formidabile cremosissimo, l'unica toma erborinata attualmente in commercio, che mi son dovuta togliere davanti a forza per riuscire a ricavarne la ricetta di oggi, l'avrei mangiato così cubetto dopo cubetto con le pere e l'uva, delizioso. Il suo sapore è meno marcato del gorgonzola, è quasi come un gorgonzola cremoso con la consistenza del gorgonzola più stagionato.
Crocchette di polenta alla Toma blu
200 g di farina di mais gialla
500 ml di latte
500 ml di acqua
sale
250 g di Toma blu
2 uova
2 mezzi gusci di latte
farina bianca
pangrattato
olio extravergine d'oliva
Portiamo a bollore l'acqua con il latte e un cucchiaio circa di sale grosso.
Uniamo la farina a pioggia, lasciamo addensare mescolando, poi abbassiamo la pentola al minimo coprendola con un canovaccio umido e il coperchio e lasciamo cuocere per 40 minuti circa. Uniamo due cucchiai di olio e versiamola in una teglia unta, allargandola in uno strato spesso 1-1,5 cm. Copriamo con la pellicola e lasciamo raffreddare. Poi tagliamola a quadratini. Inseriamo all'interno di ciascun quadratino un cubetto di formaggio e modelliamoli a palline grandi poco più di una noce. Passiamole nella farina, poi nell'uovo sbattuto con il latte e ancora nel pangrattato. Friggiamole in abbondante olio e serviamole caldissime.

Crocchette di polenta alla Toma blu

Per noi meridionali la polenta è quasi qualcosa di "esotico" per dire che raramente la mangiamo o almeno ci sarà pure chi ne fa largo uso ma la cosa non è particolarmente diffusa.
Io personalmente è difficile che la utilizzi così rovesciata sul classico tagliere e condita con un ricco sugo, seppure non nascondo che quando la mangio da qualche parte mi dico sempre "la devo rifare è fantastica". Poi però mi ritrovo a fare con la farina da polenta biscotti, stuzzichini, etc. e mai un piatto vero e proprio.
Stavolta ho preparato delle golose crocchette che, se non bastava già la panatura e il fritto a rendere appetibili, ci ha pensato il ripieno di formaggio per il quale non ho utilizzato un formaggio qualsiasi ma dell'ottima Toma blu proveniente dalla bottega Esperya.
Un formaggio formidabile cremosissimo, l'unica toma erborinata attualmente in commercio, che mi son dovuta togliere davanti a forza per riuscire a ricavarne la ricetta di oggi, l'avrei mangiato così cubetto dopo cubetto con le pere e l'uva, delizioso. Il suo sapore è meno marcato del gorgonzola, è quasi come un gorgonzola cremoso con la consistenza del gorgonzola più stagionato.
Crocchette di polenta alla Toma blu
200 g di farina di mais gialla
500 ml di latte
500 ml di acqua
sale
250 g di Toma blu
2 uova
2 mezzi gusci di latte
farina bianca
pangrattato
olio extravergine d'oliva
Portiamo a bollore l'acqua con il latte e un cucchiaio circa di sale grosso.
Uniamo la farina a pioggia, lasciamo addensare mescolando, poi abbassiamo la pentola al minimo coprendola con un canovaccio umido e il coperchio e lasciamo cuocere per 40 minuti circa. Uniamo due cucchiai di olio e versiamola in una teglia unta, allargandola in uno strato spesso 1-1,5 cm. Copriamo con la pellicola e lasciamo raffreddare. Poi tagliamola a quadratini. Inseriamo all'interno di ciascun quadratino un cubetto di formaggio e modelliamoli a palline grandi poco più di una noce. Passiamole nella farina, poi nell'uovo sbattuto con il latte e ancora nel pangrattato. Friggiamole in abbondante olio e serviamole caldissime.

2008-11-19

Penne in verde e rosa

Raramente intitolo una ricetta guardando ai suoi colori ma in questo caso è stata la foto a guidarmi, tutti questi colori meritavano di essere citati. Altra rarità della ricetta sono le penne lisce che normalmente non utilizzo mai nelle mie preparazioni perchè adoro la pasta rigata. Stavolta però ho voluto rivedere la mia posizione perchè le penne utilizzate sono lisce ma trafilate al bronzo e la differenza sta tutta lì. Sono le penne Valledoro che i soci di un sementificio delle Madonie producono e che ho potuto assaggiare grazie a Mosto e Miele una bella bottega che vende on line i vini e i prodotti tipici siciliani.
Tornando alla ricetta il verde e il rosa non stanno per i classici asparagi e salmone di cui pure vi parlai, ma per i meno consueti piselli e mortadella, una ricetta semplice da preparare in pochissimo tempo.
Ingredienti per 2 porzioni:
160 g di penne lisce Valledoro
1/2 cipolla
olio extravergine d'oliva
1 tazza di piselli
1 dl di panna
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Sale aromatico di cervia
80 g di mortadella
pepe nero di mulinello
Lasciamo appassire la cipolla tagliata finemente con un filo d'olio uniamo i piselli e copriamo di acqua, lasciamo cuocere i piselli, regoliamo di sale. Poi frulliamo metà dei piselli con la panna e il parmigiano. Lessiamo le penne e condiamole con la crema di piselli, i piselli interi e la mortadella tagliata a piccoli cubetti. Completiamo con una macinata di pepe ed eventualmente altro parmigiano.

Penne in verde e rosa

Raramente intitolo una ricetta guardando ai suoi colori ma in questo caso è stata la foto a guidarmi, tutti questi colori meritavano di essere citati. Altra rarità della ricetta sono le penne lisce che normalmente non utilizzo mai nelle mie preparazioni perchè adoro la pasta rigata. Stavolta però ho voluto rivedere la mia posizione perchè le penne utilizzate sono lisce ma trafilate al bronzo e la differenza sta tutta lì. Sono le penne Valledoro che i soci di un sementificio delle Madonie producono e che ho potuto assaggiare grazie a Mosto e Miele una bella bottega che vende on line i vini e i prodotti tipici siciliani.
Tornando alla ricetta il verde e il rosa non stanno per i classici asparagi e salmone di cui pure vi parlai, ma per i meno consueti piselli e mortadella, una ricetta semplice da preparare in pochissimo tempo.
Ingredienti per 2 porzioni:
160 g di penne lisce Valledoro
1/2 cipolla
olio extravergine d'oliva
1 tazza di piselli
1 dl di panna
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Sale aromatico di cervia
80 g di mortadella
pepe nero di mulinello
Lasciamo appassire la cipolla tagliata finemente con un filo d'olio uniamo i piselli e copriamo di acqua, lasciamo cuocere i piselli, regoliamo di sale. Poi frulliamo metà dei piselli con la panna e il parmigiano. Lessiamo le penne e condiamole con la crema di piselli, i piselli interi e la mortadella tagliata a piccoli cubetti. Completiamo con una macinata di pepe ed eventualmente altro parmigiano.

2008-11-18

Racconto anch'io

Non sono brava coi racconti ma devo a Lo questo piccolo sforzo perchè ho molto apprezzato l'originalità della sua idea, una sorta di "ricerca sul campo" che utilizzerà per la sua tesi di laurea.
Da quando ho ricevuto il suo invito mi sto chiedendo perchè ho iniziato a scrivere questo blog, ma la risposta, al di là di quella che ho scritto il giorno in cui ho iniziato quest'avventura e che stento quasi a riconoscere come mia, non ce l'ho.
Concludo quel primo post con questa precisa frase "Avere un blog mi faciliterà spero nel compito di dover trascrivere le mie ricette per parenti, amici e conoscenti. Chi vorrà informazioni dettagliate sulle mie preparazioni potrà attingere da questo diario", in realtà ritengo che a due anni da quella data avere un blog significhi per me, se non tutt'altro, ancora tant'altro rispetto a quello.
Se non so più perchè ho iniziato a scrivere, so però perchè continuo a farlo.
Questo blog è qualcosa di mio, di veramente mio, che posso gestire come voglio.
E' un'opportunità in più che mi sono voluta, seppure inconsapevolmente, regalare per parlare pubblicamente di ciò che amo, è l'opportunità che ho quotidianamente di conoscere gente nuova o di coltivare vecchie amicizie con i miei stessi interessi.
E' l'opportunità per non sentirmi "fuori dal mondo" pur vivendo in una ristrettissima realtà dove difficilmente avrei modo di confrontarmi con gente come me.
E' l'occasione che ho di arricchire me stessa.
Non mi resta che ringraziare Lo e i 1500 lettori che quotidianamente si affacciano a questa mia finestra e che sono lo stimolo quotidiano a fare sempre meglio, con l'augurio che un disegno di legge, a tutti i bloggers ormai tristemente noto, non diventi mai legge.

Racconto anch'io

Non sono brava coi racconti ma devo a Lo questo piccolo sforzo perchè ho molto apprezzato l'originalità della sua idea, una sorta di "ricerca sul campo" che utilizzerà per la sua tesi di laurea.
Da quando ho ricevuto il suo invito mi sto chiedendo perchè ho iniziato a scrivere questo blog, ma la risposta, al di là di quella che ho scritto il giorno in cui ho iniziato quest'avventura e che stento quasi a riconoscere come mia, non ce l'ho.
Concludo quel primo post con questa precisa frase "Avere un blog mi faciliterà spero nel compito di dover trascrivere le mie ricette per parenti, amici e conoscenti. Chi vorrà informazioni dettagliate sulle mie preparazioni potrà attingere da questo diario", in realtà ritengo che a due anni da quella data avere un blog significhi per me, se non tutt'altro, ancora tant'altro rispetto a quello.
Se non so più perchè ho iniziato a scrivere, so però perchè continuo a farlo.
Questo blog è qualcosa di mio, di veramente mio, che posso gestire come voglio.
E' un'opportunità in più che mi sono voluta, seppure inconsapevolmente, regalare per parlare pubblicamente di ciò che amo, è l'opportunità che ho quotidianamente di conoscere gente nuova o di coltivare vecchie amicizie con i miei stessi interessi.
E' l'opportunità per non sentirmi "fuori dal mondo" pur vivendo in una ristrettissima realtà dove difficilmente avrei modo di confrontarmi con gente come me.
E' l'occasione che ho di arricchire me stessa.
Non mi resta che ringraziare Lo e i 1500 lettori che quotidianamente si affacciano a questa mia finestra e che sono lo stimolo quotidiano a fare sempre meglio, con l'augurio che un disegno di legge, a tutti i bloggers ormai tristemente noto, non diventi mai legge.

2008-11-17

Meringhe alla francese...con sorpresa

Le meringhe o si adorano o si odiano, tertium non datur, purtroppo.
Io da un po’ di tempo a questa parte ho preso ad amare la loro consistenza vetrosa ed eterea, così l’altra volta mi chiedevo se con il forno nuovo, che ha finalmente un minimo ed un massimo, avrei potuto realizzarle e dal pensiero all’azione non ho impiegato poi tanto, complici anche le chiare d’uova sempre giacenti nel mio frigo.
Ovviamente sapete che non si può genericamente parlare di meringa dal momento che i pasticcieri suddividono la categoria in due sottocategorie, meringhe all’Italiana o a caldo e meringhe alla francese o a freddo.
Non è per mancanza di amor patrio che ho scelto di preparare le meringhe alla francese ma solo per mancanza di strumenti.
Per realizzare la meringa all’italiana lo zucchero va cotto ed occorre l’apposito termometro perché va spento ed aggiunto agli albumi quando ha raggiunto la giusta temperatura.
Insomma francesi o italiane che siano le meringhe sono sempre un piccolo miracolo di pasticceria e sono orgogliosa di averlo compiuto.
La sorpresa si riferisce al fatto che ho aggiunto all’impasto delle mandorle spellate, una lieve nota croccante e non zuccherosa in mezzo a tanta candida dolcezza.
Ingredienti:
150 g di albumi a temperatura ambiente
300 g di zucchero semolato fine
1 pizzico di sale
150 g di mandorle spellate (facoltative)
Montiamo gli albumi con il sale e lo zucchero per almeno mezz’ora finché il composto risulterà sodo gonfio e lucido, uniamo le mandorle e poi disponiamo la meringa a cucchiaiate su una teglia rivestita di carta da forno. Inforniamo a 50-60° (forno ventilato) per almeno 3-4 ore (secondo le dimensioni) e comunque fin quando risulteranno della consistenza desiderata, se le vogliamo completamente asciutte potrebbero impiegare anche 5-6 ore ma non lasciatevi tentare di aumentare la temperatura del forno per fare prima, il risultato sarebbero solo delle meringhe scure.