2009-02-23

A Carnevale ogni fritto vale

Quest’anno tra chiacchiere, krapfen, castagnole etc. non ho saputo resistere alle ciambelline presentate da Ady nel suo blog.
Di Ady vi ho già parlato ampiamente all’uscita del suo libro e sapete già della stima reciproca che contraddistingue i nostri rapporti tanto che siamo diventate amiche, sia pur telefonicamente, al di fuori del blog. Quindi non vi nascondo, che quando una ricetta la consiglia lei non posso fare a meno di fidarmi perché ha un saper fare ed una manualità non comuni. Vi dico questo perché la ricetta di oggi richiedeva l’uso dei fiocchi di patate (quelli dei preparati per purè) che in casa mia comunemente non entrano per cui ogni volta che, leggendo una ricetta, ne trovavo l’impiego passavo allegramente avanti cercandone un’altra dove potessi impiegare magari le patate lesse.
Vi dirò che stavolta mi son voluta fidare di Ady e non me ne sono affatto pentita, devo chiedere scusa a tutti i produttori di fiocchi di patate, che magari il purè è più buono con le patate appena lessate ma per le ciambelline i fiocchi vanno proprio bene e per di più consentono un notevole risparmio di tempi ed energia.
La ricetta è tale e quale a quella di Ady ho modificato solo una cosina, per dare un gusto diverso alle ciambelline invece dello zucchero semolato semplice ho utilizzato nell’impasto lo zucchero di canna allo zenzero dell’Enoteca Di Leva, per l’analogia che c’è (a mio dire) tra il limone e lo zenzero ho voluto, seppur delicatamente, rafforzare quel sentore di limone presente nelle ciambelle. Volendo lo zucchero all’interno si più lasciare comune e poi confettare l’esterno con lo zucchero aromatizzato di cui vi dico, io ci ho pensato solo dopo e ormai non ne avevo più abbastanza per farlo.
Ciambelline fritte
500 g farina ( metà manitoba, metà 00)
85 g burro morbido
85 g Zucchero di Canna allo zenzero
3 uova da 60 g
200 g latte
12 g lievito di birra
5 g di sale
75 g fiocchi di patate
scorza di limone
vaniglia
olio per friggere
Versiamo in una ciotola i fiocchi di patate con il latte tiepido in cui avremo fatto sciogliere il lievito, mescoliamo accuratamente. Poi aggiungiamo le uova, una alla volta, il sale, lo zucchero, il burro morbido, la scorza di limone, i semini di vaniglia e le farine mescolate.Lavoriamo l’impasto per circa 10 minuti poi copriamo la ciotola con un sacchetto per alimenti e mettiamo a lievitare finché il volume non sarà triplicato (circa 3 ore).
Senza maneggiare troppo l’impasto, stendiamolo allo spessore di 1 cm e, con l’aiuto di un coppapasta, formiamo le ciambelline. Lasciamole ancora lievitare per circa 30-40 minuti e friggiamole in olio caldo.
Passiamole poi nello zucchero semolato o eventualmente copriamole con glassa e decoriamo a piacere.

A Carnevale ogni fritto vale

Quest’anno tra chiacchiere, krapfen, castagnole etc. non ho saputo resistere alle ciambelline presentate da Ady nel suo blog.
Di Ady vi ho già parlato ampiamente all’uscita del suo libro e sapete già della stima reciproca che contraddistingue i nostri rapporti tanto che siamo diventate amiche, sia pur telefonicamente, al di fuori del blog. Quindi non vi nascondo, che quando una ricetta la consiglia lei non posso fare a meno di fidarmi perché ha un saper fare ed una manualità non comuni. Vi dico questo perché la ricetta di oggi richiedeva l’uso dei fiocchi di patate (quelli dei preparati per purè) che in casa mia comunemente non entrano per cui ogni volta che, leggendo una ricetta, ne trovavo l’impiego passavo allegramente avanti cercandone un’altra dove potessi impiegare magari le patate lesse.
Vi dirò che stavolta mi son voluta fidare di Ady e non me ne sono affatto pentita, devo chiedere scusa a tutti i produttori di fiocchi di patate, che magari il purè è più buono con le patate appena lessate ma per le ciambelline i fiocchi vanno proprio bene e per di più consentono un notevole risparmio di tempi ed energia.
La ricetta è tale e quale a quella di Ady ho modificato solo una cosina, per dare un gusto diverso alle ciambelline invece dello zucchero semolato semplice ho utilizzato nell’impasto lo zucchero di canna allo zenzero dell’Enoteca Di Leva, per l’analogia che c’è (a mio dire) tra il limone e lo zenzero ho voluto, seppur delicatamente, rafforzare quel sentore di limone presente nelle ciambelle. Volendo lo zucchero all’interno si più lasciare comune e poi confettare l’esterno con lo zucchero aromatizzato di cui vi dico, io ci ho pensato solo dopo e ormai non ne avevo più abbastanza per farlo.
Ciambelline fritte
500 g farina ( metà manitoba, metà 00)
85 g burro morbido
85 g Zucchero di Canna allo zenzero
3 uova da 60 g
200 g latte
12 g lievito di birra
5 g di sale
75 g fiocchi di patate
scorza di limone
vaniglia
olio per friggere
Versiamo in una ciotola i fiocchi di patate con il latte tiepido in cui avremo fatto sciogliere il lievito, mescoliamo accuratamente. Poi aggiungiamo le uova, una alla volta, il sale, lo zucchero, il burro morbido, la scorza di limone, i semini di vaniglia e le farine mescolate.Lavoriamo l’impasto per circa 10 minuti poi copriamo la ciotola con un sacchetto per alimenti e mettiamo a lievitare finché il volume non sarà triplicato (circa 3 ore).
Senza maneggiare troppo l’impasto, stendiamolo allo spessore di 1 cm e, con l’aiuto di un coppapasta, formiamo le ciambelline. Lasciamole ancora lievitare per circa 30-40 minuti e friggiamole in olio caldo.
Passiamole poi nello zucchero semolato o eventualmente copriamole con glassa e decoriamo a piacere.

2009-02-20

Una crostata alla frutta per festeggiare

I compleanni non si festeggiano in anticipo e questa è regola generale ma che voi sappiate vale anche per i blog? Io non saprei però quel che è certo che l’anno scorso, tra una cosa e l’altra, ho dimenticato proprio di festeggiare il primo anno del mio blog e quest’anno per i due anni, che ricorrerebbero domani, gioco d’anticipo con una deliziosa crostata alla frutta fresca che ci allontana, almeno nel momento in cui la gustiamo, dal grigiore invernale che quest’anno sembra non voglia lasciarci.
Per il mio blog questi primi due anni di vita sono stati molto intensi e mi sembra che in effetti sia sempre esistito questo mio spazio virtuale e i suoi, ormai numerosissimi lettori. Eppure se poi rivedo l’archivio nel dettaglio ne ho fatta di strada e soprattutto ne ho preparate di cose, non posso fare a meno di pensare ad un grande sogno: vedere riunite qui davanti ai miei occhi tutte le pietanze preparate e fotografate per una grande abbuffata da condividere con tutti voi.
Intanto iniziamo da questa gigante crostata che nasce da un mio desiderio, realizzare una torta gigante, una di quelle crostatone esagerate che ho sempre invidiato e mai realizzato, che in effetti di tortiere così grandi non ne ho mai avute. Questa l’ho presa a prestito da mia madre che una volta, preda forse della mia stessa voglia, è tornata a casa trascinandosela dietro.
L’inverno non offre tanta frutta fresca colorata ma son riuscita comunque a conferire al dolce quell’aria fresca e allegra tipicamente estiva.
Ingredienti per una grande crostata
Per la frolla:
540 g di farina 00
220 g di zucchero semolato fine
270 g di burro
2 uova + 2 tuorli
la scorza di un limone grattugiata
Per la crema:
500 ml di latte fresco intero
1/2 stecca di vaniglia
4 tuorli
8 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di maizena
Per completare:
1 mango
1 papaya
2 kiwy
1 banana
2 clementine
ciliegine candite
gelatina di albicocca
Prepariamo la frolla amalgamando il burro freddo con la farina, uniamo lo zucchero, la scorza di limone e poi le uova ed i tuorli. Avvolgiamo l’impasto in pellicola e lasciamolo riposare in frigorifero per almeno mezz’ora. Poi stendiamolo a 7-8 mm e rivestiamo con esso il fondo e i bordi di una teglia da crostata, copriamo con carta forno e cospargiamo di fagioli, ceci o perle da cottura. Inforniamo a 180° finché il fondo risulterà cotto, poi togliamo la carta e proseguiamo la cottura finché anche la superficie e i bordi saranno dorati.
Prepariamo la crema scaldando il latte con la vaniglia incisa nel senso della lunghezza. Battiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente a filo continuando a mescolare. Poniamo sul fuoco dolce e lasciamo addensare. Versiamo in un recipiente freddo e copriamo con pellicola a contatto. Una volta che la base e la crema saranno fredde possiamo comporre la torta. Versata la crema nell’involucro di frolla diamo sfogo alla fantasia componendo dei motivi decorativi con la frutta sulla superficie della stessa. Alla fine pennelliamo con la gelatina di albicocca appena scaldata per renderla più fluida.

Una crostata alla frutta per festeggiare

I compleanni non si festeggiano in anticipo e questa è regola generale ma che voi sappiate vale anche per i blog? Io non saprei però quel che è certo che l’anno scorso, tra una cosa e l’altra, ho dimenticato proprio di festeggiare il primo anno del mio blog e quest’anno per i due anni, che ricorrerebbero domani, gioco d’anticipo con una deliziosa crostata alla frutta fresca che ci allontana, almeno nel momento in cui la gustiamo, dal grigiore invernale che quest’anno sembra non voglia lasciarci.
Per il mio blog questi primi due anni di vita sono stati molto intensi e mi sembra che in effetti sia sempre esistito questo mio spazio virtuale e i suoi, ormai numerosissimi lettori. Eppure se poi rivedo l’archivio nel dettaglio ne ho fatta di strada e soprattutto ne ho preparate di cose, non posso fare a meno di pensare ad un grande sogno: vedere riunite qui davanti ai miei occhi tutte le pietanze preparate e fotografate per una grande abbuffata da condividere con tutti voi.
Intanto iniziamo da questa gigante crostata che nasce da un mio desiderio, realizzare una torta gigante, una di quelle crostatone esagerate che ho sempre invidiato e mai realizzato, che in effetti di tortiere così grandi non ne ho mai avute. Questa l’ho presa a prestito da mia madre che una volta, preda forse della mia stessa voglia, è tornata a casa trascinandosela dietro.
L’inverno non offre tanta frutta fresca colorata ma son riuscita comunque a conferire al dolce quell’aria fresca e allegra tipicamente estiva.
Ingredienti per una grande crostata
Per la frolla:
540 g di farina 00
220 g di zucchero semolato fine
270 g di burro
2 uova + 2 tuorli
la scorza di un limone grattugiata
Per la crema:
500 ml di latte fresco intero
1/2 stecca di vaniglia
4 tuorli
8 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di maizena
Per completare:
1 mango
1 papaya
2 kiwy
1 banana
2 clementine
ciliegine candite
gelatina di albicocca
Prepariamo la frolla amalgamando il burro freddo con la farina, uniamo lo zucchero, la scorza di limone e poi le uova ed i tuorli. Avvolgiamo l’impasto in pellicola e lasciamolo riposare in frigorifero per almeno mezz’ora. Poi stendiamolo a 7-8 mm e rivestiamo con esso il fondo e i bordi di una teglia da crostata, copriamo con carta forno e cospargiamo di fagioli, ceci o perle da cottura. Inforniamo a 180° finché il fondo risulterà cotto, poi togliamo la carta e proseguiamo la cottura finché anche la superficie e i bordi saranno dorati.
Prepariamo la crema scaldando il latte con la vaniglia incisa nel senso della lunghezza. Battiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente a filo continuando a mescolare. Poniamo sul fuoco dolce e lasciamo addensare. Versiamo in un recipiente freddo e copriamo con pellicola a contatto. Una volta che la base e la crema saranno fredde possiamo comporre la torta. Versata la crema nell’involucro di frolla diamo sfogo alla fantasia componendo dei motivi decorativi con la frutta sulla superficie della stessa. Alla fine pennelliamo con la gelatina di albicocca appena scaldata per renderla più fluida.

2009-02-19

La pasta fillo di Giovanna

Giovanna chi? Ma ovviamente quella di Caramelle non ne voglio più, quella che i viaggi son la sua passione, i libri il suo hobby e la cucina il suo lavoro, il suo hobby, la sua passione.
La pasta fillo pensavo fosse impossibile farla in casa finché spulciando nel suo archivio non ne ho trovata la ricetta. Potevo non provarla secondo voi?
Il risultato mi è piaciuto e sicuramente la applicherò in altre preparazioni.
Questi semplici cartoccini hanno di particolare che non sono nè dolci nè salati, personalmente li servirei a fine pasto al posto dei formaggi, prima o in alternativa al dolce, proprio per chi i dolci non li ama. Il ripieno, infatti, è a base di formaggio Brie e Carote caramellate con mandorle e spezie della Compagnia del Cavatappi
Cartoccini di pasta fillo con Brie e carote caramellate
Ingredienti
Pasta fillo:
250gr farina
1 uovo
50gr di acqua
50gr di burro
sale
Ripieno:
formaggio Brie
carote caramellate con spezie e mandorle
Scaldiamo l'acqua con il burro e il sale in un pentolino poi, versato questo liquido sulla farina e l'uovo impastiamo per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasiamo riposare l'impasto per circa mezz'ora poi stendiamolo sottilmente, tagliamo dallo stesso dei quadratini e sovrapponiamoli a due a due dopo averli spennellati di olio, disponiamoli negli stampini da mini muffin e poniamo all'interno di ognuno un pezzetto di Brie e un cucchiaino di carote caramellate, chiudiamo i cartocci e inforniamo finché risulteranno dorati.

La pasta fillo di Giovanna

Giovanna chi? Ma ovviamente quella di Caramelle non ne voglio più, quella che i viaggi son la sua passione, i libri il suo hobby e la cucina il suo lavoro, il suo hobby, la sua passione.
La pasta fillo pensavo fosse impossibile farla in casa finché spulciando nel suo archivio non ne ho trovata la ricetta. Potevo non provarla secondo voi?
Il risultato mi è piaciuto e sicuramente la applicherò in altre preparazioni.
Questi semplici cartoccini hanno di particolare che non sono nè dolci nè salati, personalmente li servirei a fine pasto al posto dei formaggi, prima o in alternativa al dolce, proprio per chi i dolci non li ama. Il ripieno, infatti, è a base di formaggio Brie e Carote caramellate con mandorle e spezie della Compagnia del Cavatappi
Cartoccini di pasta fillo con Brie e carote caramellate
Ingredienti
Pasta fillo:
250gr farina
1 uovo
50gr di acqua
50gr di burro
sale
Ripieno:
formaggio Brie
carote caramellate con spezie e mandorle
Scaldiamo l'acqua con il burro e il sale in un pentolino poi, versato questo liquido sulla farina e l'uovo impastiamo per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasiamo riposare l'impasto per circa mezz'ora poi stendiamolo sottilmente, tagliamo dallo stesso dei quadratini e sovrapponiamoli a due a due dopo averli spennellati di olio, disponiamoli negli stampini da mini muffin e poniamo all'interno di ognuno un pezzetto di Brie e un cucchiaino di carote caramellate, chiudiamo i cartocci e inforniamo finché risulteranno dorati.

2009-02-18

Due cartoline per voi

Tra i volumi della serie Cartolina dalla Cucina edita da Bibliotheca Culinaria, ce ne sono due che considero molto particolari perché non sono dedicati alle classiche ricette ma riguardano altri aspetti della tavola e dell’ospitare, entrambi sono illustrati con eloquenti fotografie di Janez Pukšic.
Il primo di questi s’intitola il Cocktail ben vestito ed è scritto da Luca Coslovich. Il libro parla si di drink come il titolo lascia apertamente intuire ma più che altro dei cosiddetti abbellimenti che si possono porre a bordo del bicchiere e che vanno ad esaltare il contenuto degli stessi. Premetto di non essere brava come barman, ma non vi nascondo che la banana trasformata in delfino o la scorza di arancia a serpente stanno parecchio stimolando la mia fantasia e non escludo di iniziare un giorno o l’altro a preparare cocktail seguendo le indicazioni di questo prezioso libro.

L’altro volume di Sergio Barzetti reca il titolo Decorazioni d’autore e come l’altro riserva una particolare attenzione alla parte estetica di ciò che viene servito. E così seguendo le indicazioni dell’autore, da anni cultore dell’arte della tavola nel senso più completo, diventa alla portata di tutti i volenterosi creare piccole sculture vegetali per decorare i piatti o la tavola oltre che abbellire i piatti con creme, semi e spezie in modo particolarmente scenografico. Credetemi vale la pena l’acquisto di entrambi i volumi che sul sito dell’editore trovate con lo sconto del 15%.

Due cartoline per voi

Tra i volumi della serie Cartolina dalla Cucina edita da Bibliotheca Culinaria, ce ne sono due che considero molto particolari perché non sono dedicati alle classiche ricette ma riguardano altri aspetti della tavola e dell’ospitare, entrambi sono illustrati con eloquenti fotografie di Janez Pukšic.
Il primo di questi s’intitola il Cocktail ben vestito ed è scritto da Luca Coslovich. Il libro parla si di drink come il titolo lascia apertamente intuire ma più che altro dei cosiddetti abbellimenti che si possono porre a bordo del bicchiere e che vanno ad esaltare il contenuto degli stessi. Premetto di non essere brava come barman, ma non vi nascondo che la banana trasformata in delfino o la scorza di arancia a serpente stanno parecchio stimolando la mia fantasia e non escludo di iniziare un giorno o l’altro a preparare cocktail seguendo le indicazioni di questo prezioso libro.

L’altro volume di Sergio Barzetti reca il titolo Decorazioni d’autore e come l’altro riserva una particolare attenzione alla parte estetica di ciò che viene servito. E così seguendo le indicazioni dell’autore, da anni cultore dell’arte della tavola nel senso più completo, diventa alla portata di tutti i volenterosi creare piccole sculture vegetali per decorare i piatti o la tavola oltre che abbellire i piatti con creme, semi e spezie in modo particolarmente scenografico. Credetemi vale la pena l’acquisto di entrambi i volumi che sul sito dell’editore trovate con lo sconto del 15%.

2009-02-17

Pomodori gratinati alla Scamorza di Bufala

Con una scamorza di bufala si possono preparare originali pietanze, se la scamorza di bufala è di qualità come quella inviatami da Terrasolis, la prima cosa che ti viene in mente di farci è mangiarla in purezza, fetta dopo fetta. Solo che poi inizi a pensare a come sarebbe fusa e parti con un semplice toast, anche perchè la scamorza di bufala ha il vantaggio - rispetto alla mozzarella - di non rilasciare molto liquido in cottura per cui è perfetta come condimento sulla pizza, per la mozzarella in carrozza, per le verdure gratinate e chi più ne ha più ne metta.
Facendo questo ragionamento ho pensato che fosse l'ideale per farcire dei pomodori da gratinare, che di loro tendono a rilasciare acqua, in una sorta di caprese versione invernale. E' un fantastico antipasto che, sono convinta, resterà gradito a tutti.
Ingredienti per 2:
2 pomodori grandi sodi
2 fette di Scamorza di Bufala
2 cucchiaini di pangrattato
2 cucchiaini di paprica
2 cucchiaini di parmigiano grattugiato
Tagliamo la calotta superiore ai pomodori e svuotiamoli con uno scavino, lasciamoli sgocciolare su della carta assorbente, poi spolverizziamo l'interno con pangrattato, paprica e parmigiano mescolati insieme. Passiamo i pomodori per 5 minuti nel forno ben caldo, togliamoli e riempiamoli con le fette di scamorza, tagliate a piccoli pezzi, cospargiamo la superficie con la restante miscela di pangrattato e poniamo di nuovo in forno a gratinare per altri 5-10 minuti, con le calotte poggiate a lato, il tempo che la scamorza si sciolga e la superficie risulti dorata, solo al momento di servire sovrapponiamo le calotte sui pomodori.

Pomodori gratinati alla Scamorza di Bufala

Con una scamorza di bufala si possono preparare originali pietanze, se la scamorza di bufala è di qualità come quella inviatami da Terrasolis, la prima cosa che ti viene in mente di farci è mangiarla in purezza, fetta dopo fetta. Solo che poi inizi a pensare a come sarebbe fusa e parti con un semplice toast, anche perchè la scamorza di bufala ha il vantaggio - rispetto alla mozzarella - di non rilasciare molto liquido in cottura per cui è perfetta come condimento sulla pizza, per la mozzarella in carrozza, per le verdure gratinate e chi più ne ha più ne metta.
Facendo questo ragionamento ho pensato che fosse l'ideale per farcire dei pomodori da gratinare, che di loro tendono a rilasciare acqua, in una sorta di caprese versione invernale. E' un fantastico antipasto che, sono convinta, resterà gradito a tutti.
Ingredienti per 2:
2 pomodori grandi sodi
2 fette di Scamorza di Bufala
2 cucchiaini di pangrattato
2 cucchiaini di paprica
2 cucchiaini di parmigiano grattugiato
Tagliamo la calotta superiore ai pomodori e svuotiamoli con uno scavino, lasciamoli sgocciolare su della carta assorbente, poi spolverizziamo l'interno con pangrattato, paprica e parmigiano mescolati insieme. Passiamo i pomodori per 5 minuti nel forno ben caldo, togliamoli e riempiamoli con le fette di scamorza, tagliate a piccoli pezzi, cospargiamo la superficie con la restante miscela di pangrattato e poniamo di nuovo in forno a gratinare per altri 5-10 minuti, con le calotte poggiate a lato, il tempo che la scamorza si sciolga e la superficie risulti dorata, solo al momento di servire sovrapponiamo le calotte sui pomodori.

2009-02-16

Focaccine Tandoori

Delle spezie Tandoori avrete sicuramente sentito parlare in accostamento alla carne, tant'è che il pollo tandoori è un tipico piatto indiano. Con il termine Tandoori non si vuole indicare una singola spezia ma una miscela composta da varie spezie (paprika, sale, peperoncino forte, aglio, cumino, coriandolo, timo, pepe, sedano, carvi, rosmarino, chiodi di garofano, lauro, cannella) che assumono, mescolati, un vivace colore rosso.
Questa miscela era per me difficile da trovare ma l'ho avuta grazie alla bottega delle rarità l'Enoteca di Leva, anche la scatolina di latta che la contiene è una piccola rarità con i suoi vivaci disegni. Per non farci il solito pollo ho voluto provarne l'effetto su una classica focaccia che per l'occasione ha perso la sua forma e il suo sapore consueti trasformandosi in piccole e gonfie focaccine la cui superficie ha assunto un bel colore rosso-fuxia.
La base della focaccia è quella famosa di Locatelli della quale ha tanto parlato Cavoletto di Bruxelles però non vi nascondo che alla ricetta originale ho apportato delle modifiche (quantità di acqua - che mi sembrava poca per l'effetto che si voleva ottenere - e di sale - decisamente troppo per i miei gusti - oltre che tempo di riposo e lievitazione - troppo poco con le temperature attuali -) e sono più volte che la faccio con risultati eccellenti.
Ingredienti
250 g di farina manitoba
250 g di farina 00
15 g di lievito di birra fresco
300 ml c.a. di acqua a 20°C
2 cucchiai di olio d’oliva extravergine
8 g di sale
per la salamoia
65 g di acqua a 20°C
65 g di olio d’oliva extravergine
20 g sale
1 cucchiaio di spezie Tandoori
In una capace ciotola mescoliamo le farine e il sale, versiamo al centro l'olio e il lievito sciolto in acqua, amalgamiamo gli ingredienti con un cucchiaio senza impastare e lasciamo riposare per 10 minuti coperto da un foglio di pellicola per alimenti.
Ungiamo delle piccole teglie (per la versione focaccine) o una teglia grande e riversiamo in essa il composto che sarà molto morbido (con la dose indicata ho fatto 6 piccole focaccine, nelle tegline da muffin, e una focaccia grande in una teglia rotonda da 28-30 cm di diametro) lasciamo ancora riposare l'impasto per 10-15 minuti. Stendiamo bene nella teglia l'impasto facendo attenzione a non rompere le bolle d'aria che si stanno formando e premendo allo stesso tempo con le dita in modo da lasciare delle cavità sulla superficie. Prepariamo la salamoia emulsionando l'olio, con l'acqua, il sale e le spezie Tandoori e versiamola sulle focaccine e/o sulla focaccia, sembrerà tanta ma versiamola proprio tutta. Copriamo di nuovo con pellicola e lasciamo lievitare per 2-3 ore poi leviamo la pellicola e inforniamo in forno caldissimo finché le focaccine non risulteranno dorate.
Con prosciutto, formaggi o semplicemente da sole all'aperitivo sono assolutamente da provare.

Focaccine Tandoori

Delle spezie Tandoori avrete sicuramente sentito parlare in accostamento alla carne, tant'è che il pollo tandoori è un tipico piatto indiano. Con il termine Tandoori non si vuole indicare una singola spezia ma una miscela composta da varie spezie (paprika, sale, peperoncino forte, aglio, cumino, coriandolo, timo, pepe, sedano, carvi, rosmarino, chiodi di garofano, lauro, cannella) che assumono, mescolati, un vivace colore rosso.
Questa miscela era per me difficile da trovare ma l'ho avuta grazie alla bottega delle rarità l'Enoteca di Leva, anche la scatolina di latta che la contiene è una piccola rarità con i suoi vivaci disegni. Per non farci il solito pollo ho voluto provarne l'effetto su una classica focaccia che per l'occasione ha perso la sua forma e il suo sapore consueti trasformandosi in piccole e gonfie focaccine la cui superficie ha assunto un bel colore rosso-fuxia.
La base della focaccia è quella famosa di Locatelli della quale ha tanto parlato Cavoletto di Bruxelles però non vi nascondo che alla ricetta originale ho apportato delle modifiche (quantità di acqua - che mi sembrava poca per l'effetto che si voleva ottenere - e di sale - decisamente troppo per i miei gusti - oltre che tempo di riposo e lievitazione - troppo poco con le temperature attuali -) e sono più volte che la faccio con risultati eccellenti.
Ingredienti
250 g di farina manitoba
250 g di farina 00
15 g di lievito di birra fresco
300 ml c.a. di acqua a 20°C
2 cucchiai di olio d’oliva extravergine
8 g di sale
per la salamoia
65 g di acqua a 20°C
65 g di olio d’oliva extravergine
20 g sale
1 cucchiaio di spezie Tandoori
In una capace ciotola mescoliamo le farine e il sale, versiamo al centro l'olio e il lievito sciolto in acqua, amalgamiamo gli ingredienti con un cucchiaio senza impastare e lasciamo riposare per 10 minuti coperto da un foglio di pellicola per alimenti.
Ungiamo delle piccole teglie (per la versione focaccine) o una teglia grande e riversiamo in essa il composto che sarà molto morbido (con la dose indicata ho fatto 6 piccole focaccine, nelle tegline da muffin, e una focaccia grande in una teglia rotonda da 28-30 cm di diametro) lasciamo ancora riposare l'impasto per 10-15 minuti. Stendiamo bene nella teglia l'impasto facendo attenzione a non rompere le bolle d'aria che si stanno formando e premendo allo stesso tempo con le dita in modo da lasciare delle cavità sulla superficie. Prepariamo la salamoia emulsionando l'olio, con l'acqua, il sale e le spezie Tandoori e versiamola sulle focaccine e/o sulla focaccia, sembrerà tanta ma versiamola proprio tutta. Copriamo di nuovo con pellicola e lasciamo lievitare per 2-3 ore poi leviamo la pellicola e inforniamo in forno caldissimo finché le focaccine non risulteranno dorate.
Con prosciutto, formaggi o semplicemente da sole all'aperitivo sono assolutamente da provare.

2009-02-13

E San Valentino sia!


Ogni anno giuriamo di non farci più coinvolgere dalla festa più romantica e commerciale che possa esistere, ogni anno promettiamo di non farci spillare soldi per cene, cioccolatini, fiori, cuori ed altri inutili oggetti, ma ogni anno puntualmente, arrivato Febbraio, la testolina inizia da sola a lavorare sull'evento, cosa organizzo cosa preparo, dove andiamo ed eccoci ancora anno dopo anno a parlare di San Valentino.
Il classico dei classici? La cena a base di cuori da preparare per il vostro/a Valentino/a, io vi suggerisco il dolce al resto pensateci voi.
L'idea di questo dolce è nata da quello che può sembrare la decorazione ovvero quelle belle palline rosse che sono delle meravigliose Ciliegie al Maraschino di Cascina San Cassiano, il loro rosso vivo e quel leggero ed aromatico gusto alcolico mi hanno fatto pensare all'amore ed ho costruito attorno a loro questo dolcino semplice e goloso.
La base è il più classico e semplice dei dolci la torta margherita che preparo secondo una ricetta reperita tempo fa sul sito RicetteMania e che ad oggi è quella che mi soddisfa più di ogni altra questi gli ingredienti ed il procedimento:
150 grammi di farina 00
4 uova
150 grammi di zucchero
70 grammi di burro
120 grammi di fecola
1/2 bicchiere di latte (1 dl)
limone
zucchero a velo
1 bustina di lievito
Sbattere i tuorli con lo zucchero, poi incorporare il burro ammorbidito a temperatura ambiente. Unire farina setacciata con la fecola e il lievito, il latte, la scorza del limone grattugiata. Montare le chiare a neve ferma con un pizzico di sale e unirle all'impasto delicatamente. Imburrare una teglia (cm 24) e infarinarla, Versare il composto in una teglia da 24 cm imburrata e infarinata e cuocere in forno a 180 gradi per 45/50 minuti. Sfornare la torta margherita, farla raffreddare e spolverizzarla con zucchero a velo prima di servirla. Stavolta invece della teglia unica ho usato gli stampini a cuore di Silikomart.
Cuori margherita con crema inglese e ciliegie al Maraschino
Ingredienti per 2:
due cuori di pasta margherita
1 tuorlo
33 g di zucchero
1 dl di latte fresco
1 pezzettino di vaniglia
6 ciliegie al Maraschino
Prepariamo la crema inglese montando il tuorlo co lo zucchero, uniamo il latte portato a bollore con la vaniglia e lasciamo addensare sul fuoco a bagnomaria. Poniamo in frigo a raffreddare. Al momento di servire il dolce suddividiamo la crema in due piatti, adagiamo sopra ognuno un cuore tagliato a metà e leggermente sovrapposto, completiamocon tre ciliegie bagnando leggermente il cuore con il liquido di conservazione dei frutti.