
2010-11-26
Golosaria e Golosario

Golosaria e Golosario

2010-11-25
Una cena per il Thanksgiving Day
E si, i più informati ormai lo sanno che il quarto giovedì di novembre si festeggia il ringraziamento in America e anche in Italia molti ristoranti si sono organizzati per l'occasione perché stiamo facendo nostra anche questa festa e non mi stupirei se tra qualche anno anche in Italia dovessimo iniziare a costruire i forni più larghi per fare in modo che il tacchino del ringraziamento ci entri comodamente. Io però voglio guardarla diversamente e vi dico che se anche trattasi di una festività estera ben venga se si tratta di una buona occasione per sedersi in compagnia di amici e parenti intorno ad una tavola ben imbandita. Ecco perchè non voglio che sfugga l'occasione e, seppure il ringraziamento capita in settimana tra i vari impegni di lavoro che non ci consentono di passare la giornata ai fornelli, siamo in fondo sempre in tempo per inventarci una cenetta diversa dal solito da condividere con i nostri cari.
Se lo accettate allora vi lascio qualche suggerimento per imbandire una tavola -italiana eh!- con tante golosità che in qualche modo ricordino il ringraziamento americano, tacchino, zucca, gusti dolci abbinati al salato non devono mancare. Il tacchino per ovvie esigenze lo riduciamo ad una dadolata, invece della pasta serviamo una crema di zucca abbinata a del panettone (che ormai si trova ovunque) e al posto del dolce serviamo del formaggio con dei fichi caramellati.
Cena per il Ringraziamento
Per iniziare: Crema di zucca con stelline di panettone speziate
Invece della presentazione in tazza potete optare per delle piccole fondine e il panettone piuttosto che a stella potete farlo a dadini, giusto per rendere la prearazione meno natalizia
Per proseguire: Dadi di tacchino alla birra con zucca paprikata
C'è il tacchino e c'è la zucca ma tutto in formato famiglia moderna, cottura veloce e niente sprechi, ottimo anche solo per due
Per completare: Stella di fillo con formaggio e fichi caramellati
Per questa ricetta se proprio andate di fretta va bene anche la pasta fillo comprata o della pasta sfoglia, per il formaggio vi consiglio un buon caprino a latte crudo ma se non lo trovate andate pure con un brie o un camembert e per i fichi caramellati, se non li avete preparati l'estate scorsa, non vi preoccupate sostituiteli con una buona composta o confettura a vostro gusto o con altri frutti caramellati vedrete che ben presentato il piatto avrà comunque il suo successo.
Prima di chiudere qualche consiglio per la tavola, se vogliamo che l'occasione sia percepita come speciale, via libera ad una bella tovaglia di fiandra bianca (che tutti abbiamo nel cassetto), piatti e bicchieri del servizio buono che fanno sempre ricorrenza e delle candele (non profumate mi raccomando) per riscaldare l'ambiente, un mazzolino di fiori infine non guasta mai al centro della tavola.
Buon ringraziamento a tutti!
Buon ringraziamento a tutti!
Una cena per il Thanksgiving Day
E si, i più informati ormai lo sanno che il quarto giovedì di novembre si festeggia il ringraziamento in America e anche in Italia molti ristoranti si sono organizzati per l'occasione perché stiamo facendo nostra anche questa festa e non mi stupirei se tra qualche anno anche in Italia dovessimo iniziare a costruire i forni più larghi per fare in modo che il tacchino del ringraziamento ci entri comodamente. Io però voglio guardarla diversamente e vi dico che se anche trattasi di una festività estera ben venga se si tratta di una buona occasione per sedersi in compagnia di amici e parenti intorno ad una tavola ben imbandita. Ecco perchè non voglio che sfugga l'occasione e, seppure il ringraziamento capita in settimana tra i vari impegni di lavoro che non ci consentono di passare la giornata ai fornelli, siamo in fondo sempre in tempo per inventarci una cenetta diversa dal solito da condividere con i nostri cari.
Se lo accettate allora vi lascio qualche suggerimento per imbandire una tavola -italiana eh!- con tante golosità che in qualche modo ricordino il ringraziamento americano, tacchino, zucca, gusti dolci abbinati al salato non devono mancare. Il tacchino per ovvie esigenze lo riduciamo ad una dadolata, invece della pasta serviamo una crema di zucca abbinata a del panettone (che ormai si trova ovunque) e al posto del dolce serviamo del formaggio con dei fichi caramellati.
Cena per il Ringraziamento
Per iniziare: Crema di zucca con stelline di panettone speziate
Invece della presentazione in tazza potete optare per delle piccole fondine e il panettone piuttosto che a stella potete farlo a dadini, giusto per rendere la prearazione meno natalizia
Per proseguire: Dadi di tacchino alla birra con zucca paprikata
C'è il tacchino e c'è la zucca ma tutto in formato famiglia moderna, cottura veloce e niente sprechi, ottimo anche solo per due
Per completare: Stella di fillo con formaggio e fichi caramellati
Per questa ricetta se proprio andate di fretta va bene anche la pasta fillo comprata o della pasta sfoglia, per il formaggio vi consiglio un buon caprino a latte crudo ma se non lo trovate andate pure con un brie o un camembert e per i fichi caramellati, se non li avete preparati l'estate scorsa, non vi preoccupate sostituiteli con una buona composta o confettura a vostro gusto o con altri frutti caramellati vedrete che ben presentato il piatto avrà comunque il suo successo.
Prima di chiudere qualche consiglio per la tavola, se vogliamo che l'occasione sia percepita come speciale, via libera ad una bella tovaglia di fiandra bianca (che tutti abbiamo nel cassetto), piatti e bicchieri del servizio buono che fanno sempre ricorrenza e delle candele (non profumate mi raccomando) per riscaldare l'ambiente, un mazzolino di fiori infine non guasta mai al centro della tavola.
Buon ringraziamento a tutti!
Buon ringraziamento a tutti!
2010-11-23
Sandwiches di piadina alla mortadella
La mortadella nel panino è per me uno di quei gusti perfetti, di quelli che mi ricordano le buone merende della mia infanzia. Certo negli anni ho scoperto che dire mortadella è troppo generico, non tutte infatti sono uguali ci sono quelle più grasse, quelle più aromatiche, quelle col pepe, quelle con il pistacchio, a ciascuno la sua insomma e anch'io ho trovato la mia preferita, sin dai tempi in cui abitavo a Modena è la Felsineo perchè la qualità non è un'opinione e alla Felsineo sanno bene come produrre le mortadelle. La Blu è gustosa, profumata, appetitosa, la vera mortadella tradizionale bolognese. Il gusto si affina con l'esercizio del buon mangiare e per me adesso pane e mortadella non basta più, ho trovato che se si aggiunge un po' di stracchino o di mozzarella e della scarola saltata in padella il sapore è completo.
Ma visto che le cose mi piace farle per bene l'altra sera mi sono concessa uno speciale sandwiches con gli ingredienti appena citati solo che al posto del panino ho realizzato delle piccole piadine sottilissime e sfogliate, quelle che so fare io con la ricotta nell'impasto al posto dello strutto. Se non mi credete provate, gli ingredienti sono tutti facilmente reperibili e per la realizzazione niente di complicato, se ci riesco io con Giulio attorno figuriamoci voi.
Ingredienti per 6 sandwiches
Per le piadine:
150 g di farina 0
1 cucchiaio di ricotta
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 pizzico di sale
acqua q.b.
Per farcire:
12 fettine di mortadella
250 g di stracchino
1 scarola riccia
3 cucchiai di olio
1 spicchio d'aglio
sale
Amalgamare alla farina l'olio, la ricotta, il sale e acqua q.b. a formare un impasto sodo che si stacca dalle mani. Lasciarlo riposare per mezz'ora. Intanto tagliare la scarola a piccoli pezzi dopo averla ben lavata e saltarla in padella con l'olio e l'aglio, regolare di sale. Dall'impasto preparato ricavare 18 piccole palline e stenderle con il matterello in dischi sottilissimi. Scaldare il testo o una padella antiaderente (quella per crepes va bene) e e cuocervi i dischetti preparati (3 per volta) rigirandoli quando iniziano a gonfiare. Farcire due dei dischi con stracchino, una fettina di mortadella e un po' di scarola, sovrapporre i due strati farciti e chiudere con il terzo. Procedere in questo modo fino ad esaurimento degli ingredienti. Le piadine si possono anche preparare in anticipo cuocendole senza dorarle e completare la cottura appena prima di farcirle.
Sandwiches di piadina alla mortadella
La mortadella nel panino è per me uno di quei gusti perfetti, di quelli che mi ricordano le buone merende della mia infanzia. Certo negli anni ho scoperto che dire mortadella è troppo generico, non tutte infatti sono uguali ci sono quelle più grasse, quelle più aromatiche, quelle col pepe, quelle con il pistacchio, a ciascuno la sua insomma e anch'io ho trovato la mia preferita, sin dai tempi in cui abitavo a Modena è la Felsineo perchè la qualità non è un'opinione e alla Felsineo sanno bene come produrre le mortadelle. La Blu è gustosa, profumata, appetitosa, la vera mortadella tradizionale bolognese. Il gusto si affina con l'esercizio del buon mangiare e per me adesso pane e mortadella non basta più, ho trovato che se si aggiunge un po' di stracchino o di mozzarella e della scarola saltata in padella il sapore è completo.
Ma visto che le cose mi piace farle per bene l'altra sera mi sono concessa uno speciale sandwiches con gli ingredienti appena citati solo che al posto del panino ho realizzato delle piccole piadine sottilissime e sfogliate, quelle che so fare io con la ricotta nell'impasto al posto dello strutto. Se non mi credete provate, gli ingredienti sono tutti facilmente reperibili e per la realizzazione niente di complicato, se ci riesco io con Giulio attorno figuriamoci voi.
Ingredienti per 6 sandwiches
Per le piadine:
150 g di farina 0
1 cucchiaio di ricotta
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 pizzico di sale
acqua q.b.
Per farcire:
12 fettine di mortadella
250 g di stracchino
1 scarola riccia
3 cucchiai di olio
1 spicchio d'aglio
sale
Amalgamare alla farina l'olio, la ricotta, il sale e acqua q.b. a formare un impasto sodo che si stacca dalle mani. Lasciarlo riposare per mezz'ora. Intanto tagliare la scarola a piccoli pezzi dopo averla ben lavata e saltarla in padella con l'olio e l'aglio, regolare di sale. Dall'impasto preparato ricavare 18 piccole palline e stenderle con il matterello in dischi sottilissimi. Scaldare il testo o una padella antiaderente (quella per crepes va bene) e e cuocervi i dischetti preparati (3 per volta) rigirandoli quando iniziano a gonfiare. Farcire due dei dischi con stracchino, una fettina di mortadella e un po' di scarola, sovrapporre i due strati farciti e chiudere con il terzo. Procedere in questo modo fino ad esaurimento degli ingredienti. Le piadine si possono anche preparare in anticipo cuocendole senza dorarle e completare la cottura appena prima di farcirle.
2010-11-21
L'amatriciana Venerdì Santo di Piotta
Oggi non è venerdì, nè tanto meno venerdì Santo ma per darvi questa bella ricetta non potevo aspettare il fine settimana. Si fa in un batter d'occhio ed è la ricetta di Piotta ( si quello che cantava Super Cafone), viene dritta dritta da un nuovo libro di cucina, il primo libro di ricette che ho visto in mano a mio marito, non potevo credere ai miei occhi ma, lui amante della musica, come poteva resistere al richiamo di un volume pieno zeppo di ricette di cantanti scritte da loro stessi a mano.
Si chiama Mi scrivi la ricetta? I grandi della musica italiana in cucina di Maria Tea Carpinelli per B.C. Dalai editore ed è un libro buono oltre che bello perchè nato per sostenere il progetto idrico di AMREF e Rezophonic di Mario Riso nella regione del Kajiado, fra le più aride dell'Africa Orientale. E sposare la causa conviene sul serio perchè il libro ripaga di ogni centesimo speso. Ci troverete tutti i grandi, ma proprio tutti da Franco Califano con la sua panata a Luca Carboni con le penne al frigo quasi vuoto, ma non mancano neppure i dolci e le insolite ricette come l'acqua di rubinetto leggermente fredda di Caparezza, un libro tutto da sfogliare, leggere e sperimentare. Io ho iniziato proprio dalla ricetta di Piotta perché mi è sembrata irresistibile oltre che semplice da realizzare.In un padellino con un filo d'olio scottare il salmone tagliato a dadini. A parte soffriggere la cipolla tritata con l'olio e il peperoncino, unire i pomodori privati della pelle e dei semi (l'autore li voleva passati ma io li ho messi a pezzetti), unire in ultimo il salmone.
Si chiama Mi scrivi la ricetta? I grandi della musica italiana in cucina di Maria Tea Carpinelli per B.C. Dalai editore ed è un libro buono oltre che bello perchè nato per sostenere il progetto idrico di AMREF e Rezophonic di Mario Riso nella regione del Kajiado, fra le più aride dell'Africa Orientale. E sposare la causa conviene sul serio perchè il libro ripaga di ogni centesimo speso. Ci troverete tutti i grandi, ma proprio tutti da Franco Califano con la sua panata a Luca Carboni con le penne al frigo quasi vuoto, ma non mancano neppure i dolci e le insolite ricette come l'acqua di rubinetto leggermente fredda di Caparezza, un libro tutto da sfogliare, leggere e sperimentare. Io ho iniziato proprio dalla ricetta di Piotta perché mi è sembrata irresistibile oltre che semplice da realizzare.In un padellino con un filo d'olio scottare il salmone tagliato a dadini. A parte soffriggere la cipolla tritata con l'olio e il peperoncino, unire i pomodori privati della pelle e dei semi (l'autore li voleva passati ma io li ho messi a pezzetti), unire in ultimo il salmone.
Amatriciana Venerdì Santo
Ingredienti per 2 persone:
200 g di mezze maniche
150 g di pomodori maturi
100 g di salmone affumicato
1/4 di cipolla bionda
1 pezzetto di peperoncino
olio extravergine d'oliva
sale
prezzemolo
In un padellino con un filo d'olio scottare il salmone tagliato a dadini. A parte soffriggere la cipolla tritata con l'olio e il peperoncino, unire i pomodori privati della pelle e dei semi (l'autore li voleva passati ma io li ho messi a pezzetti), unire in ultimo il salmone.
Lessare la pasta al dente e mantecarla con il sugo preparato. Servire cosparsa di prezzemolo tritato.
L'amatriciana Venerdì Santo di Piotta
Oggi non è venerdì, nè tanto meno venerdì Santo ma per darvi questa bella ricetta non potevo aspettare il fine settimana. Si fa in un batter d'occhio ed è la ricetta di Piotta ( si quello che cantava Super Cafone), viene dritta dritta da un nuovo libro di cucina, il primo libro di ricette che ho visto in mano a mio marito, non potevo credere ai miei occhi ma, lui amante della musica, come poteva resistere al richiamo di un volume pieno zeppo di ricette di cantanti scritte da loro stessi a mano.
Si chiama Mi scrivi la ricetta? I grandi della musica italiana in cucina di Maria Tea Carpinelli per B.C. Dalai editore ed è un libro buono oltre che bello perchè nato per sostenere il progetto idrico di AMREF e Rezophonic di Mario Riso nella regione del Kajiado, fra le più aride dell'Africa Orientale. E sposare la causa conviene sul serio perchè il libro ripaga di ogni centesimo speso. Ci troverete tutti i grandi, ma proprio tutti da Franco Califano con la sua panata a Luca Carboni con le penne al frigo quasi vuoto, ma non mancano neppure i dolci e le insolite ricette come l'acqua di rubinetto leggermente fredda di Caparezza, un libro tutto da sfogliare, leggere e sperimentare. Io ho iniziato proprio dalla ricetta di Piotta perché mi è sembrata irresistibile oltre che semplice da realizzare.In un padellino con un filo d'olio scottare il salmone tagliato a dadini. A parte soffriggere la cipolla tritata con l'olio e il peperoncino, unire i pomodori privati della pelle e dei semi (l'autore li voleva passati ma io li ho messi a pezzetti), unire in ultimo il salmone.
Si chiama Mi scrivi la ricetta? I grandi della musica italiana in cucina di Maria Tea Carpinelli per B.C. Dalai editore ed è un libro buono oltre che bello perchè nato per sostenere il progetto idrico di AMREF e Rezophonic di Mario Riso nella regione del Kajiado, fra le più aride dell'Africa Orientale. E sposare la causa conviene sul serio perchè il libro ripaga di ogni centesimo speso. Ci troverete tutti i grandi, ma proprio tutti da Franco Califano con la sua panata a Luca Carboni con le penne al frigo quasi vuoto, ma non mancano neppure i dolci e le insolite ricette come l'acqua di rubinetto leggermente fredda di Caparezza, un libro tutto da sfogliare, leggere e sperimentare. Io ho iniziato proprio dalla ricetta di Piotta perché mi è sembrata irresistibile oltre che semplice da realizzare.In un padellino con un filo d'olio scottare il salmone tagliato a dadini. A parte soffriggere la cipolla tritata con l'olio e il peperoncino, unire i pomodori privati della pelle e dei semi (l'autore li voleva passati ma io li ho messi a pezzetti), unire in ultimo il salmone.
Amatriciana Venerdì Santo
Ingredienti per 2 persone:
200 g di mezze maniche
150 g di pomodori maturi
100 g di salmone affumicato
1/4 di cipolla bionda
1 pezzetto di peperoncino
olio extravergine d'oliva
sale
prezzemolo
In un padellino con un filo d'olio scottare il salmone tagliato a dadini. A parte soffriggere la cipolla tritata con l'olio e il peperoncino, unire i pomodori privati della pelle e dei semi (l'autore li voleva passati ma io li ho messi a pezzetti), unire in ultimo il salmone.
Lessare la pasta al dente e mantecarla con il sugo preparato. Servire cosparsa di prezzemolo tritato.
2010-11-18
Spiedini di bufalo all'alloro
Ingredienti per 4 spiedini:
4 fettine non troppo sottili di controfiletto di bufalo Consorzio Alba (500 g c.a.)
1/2 bicchiere di marsala secco
olio extravergine d'oliva
4 cucchiai di pangrattato
1 spicchio d'aglio
sale
pepe nero
14 foglie di alloro
Tagliare ogni fettina in due e porle a marinare per mezz'ora con il marsala e due foglie d'alloro. Passarle nell'olio e poi nel pangrattato cui avrete mescolato l'aglio schiacciato, sale e pepe nero. Avolgere i pezzetti di carne su se stessi e infilzarli a due a due agli spiedi intervallandole con foglie di alloro. Scaldare la padella e dopo averla appena unta d'olio cuocervi gli spiedini da ambo i lati. Servire caldi con un contorno di verdura.
Spiedini di bufalo all'alloro
Ingredienti per 4 spiedini:
4 fettine non troppo sottili di controfiletto di bufalo Consorzio Alba (500 g c.a.)
1/2 bicchiere di marsala secco
olio extravergine d'oliva
4 cucchiai di pangrattato
1 spicchio d'aglio
sale
pepe nero
14 foglie di alloro
Tagliare ogni fettina in due e porle a marinare per mezz'ora con il marsala e due foglie d'alloro. Passarle nell'olio e poi nel pangrattato cui avrete mescolato l'aglio schiacciato, sale e pepe nero. Avolgere i pezzetti di carne su se stessi e infilzarli a due a due agli spiedi intervallandole con foglie di alloro. Scaldare la padella e dopo averla appena unta d'olio cuocervi gli spiedini da ambo i lati. Servire caldi con un contorno di verdura.
2010-11-16
La torta cioccolatino una ricetta antica
Avete capito vero di quale torta sto parlando? Quella tutto cioccolato e burro dove si aggiunge solo un cucchiaio di farina e che rimane scioglievole anche dopo la cottura. Esattamente quella, proprio quella che appena tagliata va via come una scatola di cioccolatini. Ecco ho scoperto che è una ricetta antichissima che fece la sua comparsa nei ricettari di fine ottocento quando il cioccolato iniziò ad esser venduto in tavolette, pronto all'uso per la realizzazione di ottimi dessert. La fonte di questa scoperta un piccolo e prezioso libricino, Il Gusto che fa parte della collana SENSI di RED! edizioni. Un viaggio virtuale alla scoperta del gusto nell'arte, nella storia e nel territorio, un viaggio che attraversa il tempo e lo spazio per sperimentare gusti diversi o scoprire sapori dimenticati. Il volume di Elena Maria Bajetta è curatissimo anche nel design con riproduzioni grafiche di quadri e manifesti pubblicitari dei tempi andati. Dopo la prima parte dedicata alla teoria del gusto l'autrice, sotto la guida autorevole del Ministero per le politiche agricole, si diverte a suggerirci "alcuni piccoli peccati di gola...e i luoghi dove scontarli" accompagnandoci in un affascinane viaggio attraverso la nostra Italia. Tutto ciò in pochi centimetri di libro.
Tornando al dolce vi ricordo che è facilissimo prepararlo basta pesare due uova poi utilizzare pari quantità di zucchero, burro e cioccolato, aggiungendo solo un cucchiaio di farina.
Tornando al dolce vi ricordo che è facilissimo prepararlo basta pesare due uova poi utilizzare pari quantità di zucchero, burro e cioccolato, aggiungendo solo un cucchiaio di farina.
Ingredienti:
2 uova (circa 1230-130 g)
120-130 g di cioccolato fondente (almeno al 60% di cacao)
120-130 g di zucchero
120-130 g di burro
1 cucchiaio di farina
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato, unire il burro e una volta che lo stesso è ben sciolto ed amalgamato lo zucchero e i tuorli, unire poi un cucchiaio di farina e gli albumi montati a neve. Versare il composto in una teglia (meglio se foderata di carta forno) e cuocere a 150° per 15-20 minuti secondo lo spessore. Non lasciarla cuocere oltre se no brucia.
La torta cioccolatino una ricetta antica
Avete capito vero di quale torta sto parlando? Quella tutto cioccolato e burro dove si aggiunge solo un cucchiaio di farina e che rimane scioglievole anche dopo la cottura. Esattamente quella, proprio quella che appena tagliata va via come una scatola di cioccolatini. Ecco ho scoperto che è una ricetta antichissima che fece la sua comparsa nei ricettari di fine ottocento quando il cioccolato iniziò ad esser venduto in tavolette, pronto all'uso per la realizzazione di ottimi dessert. La fonte di questa scoperta un piccolo e prezioso libricino, Il Gusto che fa parte della collana SENSI di RED! edizioni. Un viaggio virtuale alla scoperta del gusto nell'arte, nella storia e nel territorio, un viaggio che attraversa il tempo e lo spazio per sperimentare gusti diversi o scoprire sapori dimenticati. Il volume di Elena Maria Bajetta è curatissimo anche nel design con riproduzioni grafiche di quadri e manifesti pubblicitari dei tempi andati. Dopo la prima parte dedicata alla teoria del gusto l'autrice, sotto la guida autorevole del Ministero per le politiche agricole, si diverte a suggerirci "alcuni piccoli peccati di gola...e i luoghi dove scontarli" accompagnandoci in un affascinane viaggio attraverso la nostra Italia. Tutto ciò in pochi centimetri di libro.
Tornando al dolce vi ricordo che è facilissimo prepararlo basta pesare due uova poi utilizzare pari quantità di zucchero, burro e cioccolato, aggiungendo solo un cucchiaio di farina.
Tornando al dolce vi ricordo che è facilissimo prepararlo basta pesare due uova poi utilizzare pari quantità di zucchero, burro e cioccolato, aggiungendo solo un cucchiaio di farina.
Ingredienti:
2 uova (circa 1230-130 g)
120-130 g di cioccolato fondente (almeno al 60% di cacao)
120-130 g di zucchero
120-130 g di burro
1 cucchiaio di farina
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato, unire il burro e una volta che lo stesso è ben sciolto ed amalgamato lo zucchero e i tuorli, unire poi un cucchiaio di farina e gli albumi montati a neve. Versare il composto in una teglia (meglio se foderata di carta forno) e cuocere a 150° per 15-20 minuti secondo lo spessore. Non lasciarla cuocere oltre se no brucia.
2010-11-12
La quattro quarti della nonna
E dalle con questa quattro quarti direte! In realtà ci sono rimasta molto male quando qualche post fa vi ho lasciato una gustosa variante della quattro quarti chiedendovi suggerimenti e sperimentazioni in merito alle possibili varianti ed ho trovato un solo commento che mi diceva sostanzialmente che tutte le varianti sono buone. Lettori fissi? C'è nessuno? Pare che siete 133 eppure nessuno di voi mi ha saputo dare la sua alternativa, sarebbe bello raccogliere tutte le proposte qualora ve ne fossero, io oggi vi do un'altra variante per la colazione o il the del fine settimana, la preferita di mio marito che con mele, uvetta e pinoli ricorda un po' la torta della nonna. Io la metto in una teglia più grandina di modo che resti sottiile perché a Fernando piace così.
Quattro quarti della nonna
Ingredienti:
2 uova (120 g)
120 g di farina
120 g di zucchero
120 g di zucchero
120 g di burro morbido
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 pz di sale
2 cucchiai di uvetta ammollata nel rum
2 mele golden
1 cucchiaio di zucchero di canna
2 cucchiai di rum
2 cucchiai di pinoli
zucchero a velo
Sbucciare e tagliare a fette sottili le mele, cospargerle con lo zucchero di canna e il rum. Montare il burro con lo zucchero finché diventa spumoso, aggiungere le uova, il sale e poi la farina e il lievito. Versare il composto nella teglia imburrata e infarinata e distribuire sulla superficie del dolce l'uvetta asciugata, le mele ben disposte a raggiera e i pinoli. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti. Prima di servire spolverare la superficie di zucchero a velo. Si può servoie anche con della crema inglese.
Sbucciare e tagliare a fette sottili le mele, cospargerle con lo zucchero di canna e il rum. Montare il burro con lo zucchero finché diventa spumoso, aggiungere le uova, il sale e poi la farina e il lievito. Versare il composto nella teglia imburrata e infarinata e distribuire sulla superficie del dolce l'uvetta asciugata, le mele ben disposte a raggiera e i pinoli. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti. Prima di servire spolverare la superficie di zucchero a velo. Si può servoie anche con della crema inglese.
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