2011-09-16

Questo l'ho fatto io


Piatto fondo linea Evolution di CHSGroup, tovaglietta in tessuto impermeabilizzato Creativitàvola

Lo so che ho fatto io tutto quello che c'è sul blog però intendevo dire che ci sono dei piatti che particolarmente ci rappresentano e questo è uno di quelli che sento davvero miei. Quando mi capitava di guardare qualche puntata di Questo l'ho fatto io, il fortunatissimo programma di Gambero Rosso Channel condotto dalla solare e preparatissima  Francesca Romana Barberini spesso pensavo a quale piatto avrei preparato io andando lì in trasmissione. Ora le ricette eseguite dai partecipanti sono diventate un libro dall'omonimo titolo edito da Antonio Vallardi in collaborazione con Gambero Rosso.
Sfogliando le pagine del volume, che raccoglie le 100 ricette più interessanti, curiose e divertenti di ben 10 anni  del programma che gli ha dato il nome, mi sono trovata ancora una volta a  pormi la stessa domanda: cosa preparerei io se dovessi partecipare a questa o a un'altra trasmissione televisiva? Non è facile scegliere un piatto da eseguire in pubblico, dev'essere qualcosa che parli di noi, qualcosa che ci viene davvero bene, che riproduciamo senza star lì a guardare dosi e ingredienti come fosse la prima volta. 
Non so di cosa farcirei i miei pacchetti o involtini che dir si voglia ma so che farei proprio questa ricetta, perchè è semplice, perchè viene sempre bene in ogni variante e perchè si esegue in poco tempo, ingrediente essenziale per proporre un piatto in tv.
La ricetta base è questa ma la variante di oggi sono i profumi mediterranei costituiti da pomodori secchi, capperi e burro all'acciuga che ho reperito presso Cascina San Cassiano, per chi non avesse la possibilità di avere il burro all'acciuga basterà un cucchiaino di pasta d'acciuga o due acciughette sotto sale da aggiungere al burro. Per accompagnare la carne del cous-cous da condire irrorandolo con il fondo di cottura della carne
Pacchetti di vitellone ai profumi mediterranei
Ingredienti per 4:
12 fettine di carpaccio di vitellone
150 g di scamorza
4 pomodori secchi
½ cucchiaio di capperi sotto sale
1 cucchiaio di burro all'acciuga
olio extravergine d'oliva
½ bicchiere di vino bianco secco
farina
sale e pepe q.b.
250 g di cous-cous precotto
Tritare la scamorza con i pomodori secchi e i capperi dissalati. Stendere le fettine di carpaccio sul piano di lavoro e mettere al centro di ognuna un po' del composto preparato, ripiegare la carne a formare un pacchetto e fermare con uno stecchino. Una volta pronti i pacchetti cospargerli di farina, con l'aiuto di un colino, e rosolarli a fuoco vivace nella padella in cui sarà stao sciolto il burro e un po' d'olio. Aggiustare di sale e pepe e poi irroriamo con il vino, lasciar evaporare e servire accompagnando con il cous-cous preparato secondo le istruzioni e irrorato con il fondo di cottura della carne.
*Per tritare la scamorza insieme ai pomodori e ai capperi ho utlizzato il comodo Swizzz cut di Eva collection, per la cottura della carne una padella della linea BIO-COOK di Illa

Questo l'ho fatto io


Piatto fondo linea Evolution di CHSGroup, tovaglietta in tessuto impermeabilizzato Creativitàvola

Lo so che ho fatto io tutto quello che c'è sul blog però intendevo dire che ci sono dei piatti che particolarmente ci rappresentano e questo è uno di quelli che sento davvero miei. Quando mi capitava di guardare qualche puntata di Questo l'ho fatto io, il fortunatissimo programma di Gambero Rosso Channel condotto dalla solare e preparatissima  Francesca Romana Barberini spesso pensavo a quale piatto avrei preparato io andando lì in trasmissione. Ora le ricette eseguite dai partecipanti sono diventate un libro dall'omonimo titolo edito da Antonio Vallardi in collaborazione con Gambero Rosso.
Sfogliando le pagine del volume, che raccoglie le 100 ricette più interessanti, curiose e divertenti di ben 10 anni  del programma che gli ha dato il nome, mi sono trovata ancora una volta a  pormi la stessa domanda: cosa preparerei io se dovessi partecipare a questa o a un'altra trasmissione televisiva? Non è facile scegliere un piatto da eseguire in pubblico, dev'essere qualcosa che parli di noi, qualcosa che ci viene davvero bene, che riproduciamo senza star lì a guardare dosi e ingredienti come fosse la prima volta. 
Non so di cosa farcirei i miei pacchetti o involtini che dir si voglia ma so che farei proprio questa ricetta, perchè è semplice, perchè viene sempre bene in ogni variante e perchè si esegue in poco tempo, ingrediente essenziale per proporre un piatto in tv.
La ricetta base è questa ma la variante di oggi sono i profumi mediterranei costituiti da pomodori secchi, capperi e burro all'acciuga che ho reperito presso Cascina San Cassiano, per chi non avesse la possibilità di avere il burro all'acciuga basterà un cucchiaino di pasta d'acciuga o due acciughette sotto sale da aggiungere al burro. Per accompagnare la carne del cous-cous da condire irrorandolo con il fondo di cottura della carne
Pacchetti di vitellone ai profumi mediterranei
Ingredienti per 4:
12 fettine di carpaccio di vitellone
150 g di scamorza
4 pomodori secchi
½ cucchiaio di capperi sotto sale
1 cucchiaio di burro all'acciuga
olio extravergine d'oliva
½ bicchiere di vino bianco secco
farina
sale e pepe q.b.
250 g di cous-cous precotto
Tritare la scamorza con i pomodori secchi e i capperi dissalati. Stendere le fettine di carpaccio sul piano di lavoro e mettere al centro di ognuna un po' del composto preparato, ripiegare la carne a formare un pacchetto e fermare con uno stecchino. Una volta pronti i pacchetti cospargerli di farina, con l'aiuto di un colino, e rosolarli a fuoco vivace nella padella in cui sarà stao sciolto il burro e un po' d'olio. Aggiustare di sale e pepe e poi irroriamo con il vino, lasciar evaporare e servire accompagnando con il cous-cous preparato secondo le istruzioni e irrorato con il fondo di cottura della carne.
*Per tritare la scamorza insieme ai pomodori e ai capperi ho utlizzato il comodo Swizzz cut di Eva collection, per la cottura della carne una padella della linea BIO-COOK di Illa

2011-09-07

Roselline di brioches con crema e confettura di corniole



Bowl "Amanpuri" con base collezione Rattan
Nella Longari Home

In vacanza ci si coccola di più e per tale motivo il rientro a casa è ancor più traumatico, che ne dite allora di addorcire una domenica mattina con delle brioscine speciali da servire a colazione ai vostri cari? La ricetta è quella della torta di rose ma l'ho realizzata in singole roselline poste all'interno di pirotti di carta e per il ripieno ho scelto crema pasticcera e confettura di corniole, un frutto dimenticato, dal sapore dolce e acidulo allo stesso tempo che è facile reperire tra le confetture biologiche di Rigoni di Asiago. Per farina 00 e manitoba mi sono affidata a Molino Chiavazza. Prima della ricetta un piccolo trucco, una volta preparate le brioches potete congelarle e tirarne fuori via via il numero desiderato, pochi minuti di forno le faranno sembrare appena preparate.
Ingredienti:
250 g di farina 00
150 g di farina 0 (o di manitoba)
15 g di lievito di birra fresco
1 dl di latte tiepido
2 uova
100 g di burro
50 g di zucchero
1 pizzico di sale
Per il ripieno:
2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina
250 ml di latte bollente
un pezzo di vaniglia
confettura di corniole
Miscelare le due farine, aggiungere il lievito sciolto nel latte, il burro ammorbidito, lo zucchero ed il sale. Amalgamare tutto e poi incorporare le due uova. Lavorare con cura l'impasto per almeno dieci minuti, finché si staccherà dalle dita e sarà liscio e già elastico, porlo a lievitare nella ciotola coperta con pellicola da cucina per almeno due ore.
Intanto preparare la crema sbattendo bene i tuorli con lo zucchero, aggiungere pla farina ed il latte a filo mescolando, porre sul fuoco e lasciar addensare mescolando.
Una volta trascorso il tempo di lievitazione, sgonfiare la pasta con le mani e stenderla col matterello in un rettangolo di mezzo centimetro di spessore. Spalmare di crema, poi la confettura, arrotolare e tagliare il rotolo a fette di 4 cm circa. Posizionare i rotolini nei pirotti di carta e porli in una teglia da muffin per evitare che perdano la forma, lasciar lieviare ancora mezz'ora circa poi infornare a 190° finché appariranno dorate e asciutte all'interno. Cospargere di zucchero a velo prima di servire.

Roselline di brioches con crema e confettura di corniole



Bowl "Amanpuri" con base collezione Rattan
Nella Longari Home

In vacanza ci si coccola di più e per tale motivo il rientro a casa è ancor più traumatico, che ne dite allora di addorcire una domenica mattina con delle brioscine speciali da servire a colazione ai vostri cari? La ricetta è quella della torta di rose ma l'ho realizzata in singole roselline poste all'interno di pirotti di carta e per il ripieno ho scelto crema pasticcera e confettura di corniole, un frutto dimenticato, dal sapore dolce e acidulo allo stesso tempo che è facile reperire tra le confetture biologiche di Rigoni di Asiago. Per farina 00 e manitoba mi sono affidata a Molino Chiavazza. Prima della ricetta un piccolo trucco, una volta preparate le brioches potete congelarle e tirarne fuori via via il numero desiderato, pochi minuti di forno le faranno sembrare appena preparate.
Ingredienti:
250 g di farina 00
150 g di farina 0 (o di manitoba)
15 g di lievito di birra fresco
1 dl di latte tiepido
2 uova
100 g di burro
50 g di zucchero
1 pizzico di sale
Per il ripieno:
2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina
250 ml di latte bollente
un pezzo di vaniglia
confettura di corniole
Miscelare le due farine, aggiungere il lievito sciolto nel latte, il burro ammorbidito, lo zucchero ed il sale. Amalgamare tutto e poi incorporare le due uova. Lavorare con cura l'impasto per almeno dieci minuti, finché si staccherà dalle dita e sarà liscio e già elastico, porlo a lievitare nella ciotola coperta con pellicola da cucina per almeno due ore.
Intanto preparare la crema sbattendo bene i tuorli con lo zucchero, aggiungere pla farina ed il latte a filo mescolando, porre sul fuoco e lasciar addensare mescolando.
Una volta trascorso il tempo di lievitazione, sgonfiare la pasta con le mani e stenderla col matterello in un rettangolo di mezzo centimetro di spessore. Spalmare di crema, poi la confettura, arrotolare e tagliare il rotolo a fette di 4 cm circa. Posizionare i rotolini nei pirotti di carta e porli in una teglia da muffin per evitare che perdano la forma, lasciar lieviare ancora mezz'ora circa poi infornare a 190° finché appariranno dorate e asciutte all'interno. Cospargere di zucchero a velo prima di servire.

2011-09-01

Pennette di fine estate

Tovagliolo in lino, piatto piano e fondo in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto della collezione Opera Prima di Wald
L'aria sta finalmente rinfrescando e passatemi il finalmente, avendo partorito il 10 agosto nel cuore dell'estate capirete dove sta il mio disappunto nei confronti del tempo splendido che abbiamo avuto in questa stagione.
Faccio fatica a riprendere i miei ritmi e vi chiedo scusa fin da adesso se non sarò particolarmente costante con i miei scritti in questo primo periodo post-seconda maternità. Il problema non è Aurelia che comunque sia ha bisogno di abbondanti e frequenti poppate oltre che di pannolini sempre puliti, il problema è Giulio che reclama più che mai a suon di vivacità e piccoli dispetti la mia presenza; questo però fa parte del gioco e in ogni caso i bimbi crescono in fretta, nel frattempo dobbiamo solo organizzarci per sopravvivere a tavola come nella vita. Ma se ogni tanto invece che cucinare per sopravvivere lo facciamo per godere del piatto preparato per quanto veloce esso sia ben venga, quello in foto ne è un caso.
La pasta al pesto è sempre buona e gradita anche ai più piccoli ma se vogliamo arricchirla in modo insolito o vogliamo magari utilizzare quelle due cucchiaiate di pesto in fondo al barattolo che non bastano per un altro piatto di linguine ecco la ricetta giusta.
Una melanzana, due pomodori, una manciata di pinoli e qualche cubetto di Pecorino Romano Brunelli, se poi la vogliamo proprio speciale qualche cuoricino di pecorino per abbellire il piatto ed il gioco è fatto.
Se la pasta è Garofalo meglio per voi, la cottura non la sfiancherà e sarà buona anche dopo qualche ora dal momento che questo piatto si può servire sia caldo che freddo.
Ingredienti per 4 persone:
320 g di mezze penne rigate
2 cucchiai di pesto di basilico
100 g di pecorino romano a dadini
1 melanzana
2 pomodori San Marzano
2 cucchiai di pinoli
olio extravergine d'oliva
aglio
sale
zucchero
cuoricini di pecorino per decorare
Lessare la pasta e condirla con il pesto e un filo d'olio.
Tagliare la melanzana a cubetti e porla in teglia con uno spicchio d'aglio e un filo d'olio. Tagliare anche i pomodori a dadini dopo averli privati dei semi, porli in teglia cospargerli di sale e zucchero e irrorarli d'olio. Porre le teglie in forno a 180° e lasciar cuocere le verdure per 15-20 minuti, quando mancano 5 minuti aggiungere i pinoli ai pomodori in modo che si possano tostare.
Aggiungere le verdure, i pinoli e il pecorino alla pasta lessata e condita col pesto e servire alla temperatura desiderata.

Pennette di fine estate

Tovagliolo in lino, piatto piano e fondo in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto della collezione Opera Prima di Wald
L'aria sta finalmente rinfrescando e passatemi il finalmente, avendo partorito il 10 agosto nel cuore dell'estate capirete dove sta il mio disappunto nei confronti del tempo splendido che abbiamo avuto in questa stagione.
Faccio fatica a riprendere i miei ritmi e vi chiedo scusa fin da adesso se non sarò particolarmente costante con i miei scritti in questo primo periodo post-seconda maternità. Il problema non è Aurelia che comunque sia ha bisogno di abbondanti e frequenti poppate oltre che di pannolini sempre puliti, il problema è Giulio che reclama più che mai a suon di vivacità e piccoli dispetti la mia presenza; questo però fa parte del gioco e in ogni caso i bimbi crescono in fretta, nel frattempo dobbiamo solo organizzarci per sopravvivere a tavola come nella vita. Ma se ogni tanto invece che cucinare per sopravvivere lo facciamo per godere del piatto preparato per quanto veloce esso sia ben venga, quello in foto ne è un caso.
La pasta al pesto è sempre buona e gradita anche ai più piccoli ma se vogliamo arricchirla in modo insolito o vogliamo magari utilizzare quelle due cucchiaiate di pesto in fondo al barattolo che non bastano per un altro piatto di linguine ecco la ricetta giusta.
Una melanzana, due pomodori, una manciata di pinoli e qualche cubetto di Pecorino Romano Brunelli, se poi la vogliamo proprio speciale qualche cuoricino di pecorino per abbellire il piatto ed il gioco è fatto.
Se la pasta è Garofalo meglio per voi, la cottura non la sfiancherà e sarà buona anche dopo qualche ora dal momento che questo piatto si può servire sia caldo che freddo.
Ingredienti per 4 persone:
320 g di mezze penne rigate
2 cucchiai di pesto di basilico
100 g di pecorino romano a dadini
1 melanzana
2 pomodori San Marzano
2 cucchiai di pinoli
olio extravergine d'oliva
aglio
sale
zucchero
cuoricini di pecorino per decorare
Lessare la pasta e condirla con il pesto e un filo d'olio.
Tagliare la melanzana a cubetti e porla in teglia con uno spicchio d'aglio e un filo d'olio. Tagliare anche i pomodori a dadini dopo averli privati dei semi, porli in teglia cospargerli di sale e zucchero e irrorarli d'olio. Porre le teglie in forno a 180° e lasciar cuocere le verdure per 15-20 minuti, quando mancano 5 minuti aggiungere i pinoli ai pomodori in modo che si possano tostare.
Aggiungere le verdure, i pinoli e il pecorino alla pasta lessata e condita col pesto e servire alla temperatura desiderata.

2011-08-17

A San Lorenzo una stellina...

...è caduta a casa mia. Si chiama Aurelia ed è nata proprio il 10 Agosto alle 11.23 la mia secondogenita, stiamo bene entrambe ed ora ci godiamo qualche giorno di meritato riposo.
A presto miei adorati lettori.

A San Lorenzo una stellina...

...è caduta a casa mia. Si chiama Aurelia ed è nata proprio il 10 Agosto alle 11.23 la mia secondogenita, stiamo bene entrambe ed ora ci godiamo qualche giorno di meritato riposo.
A presto miei adorati lettori.

2011-08-07

Panna cotta all'anice con salsa alla liquirizia e qualche libro da gustare sotto l'ombrellone

Piatti da dessert Easy life design, bicchierini finger food Atmosfera Italiana
Mi sa che sono proprio arrivata a limite, sarà meglio che vi saluti per qualche giorno o per qualche settimana. Spero di darvi presto notizie della mia imminente maternità intanto non vi lascio a bocca asciutta un'ultima ricettina dedicata all'estate ve la meritate ed ho pensato a qualcosa di dolce ma fresco e ne è venuta fuori una piccola  panna cotta all'anice dal leggero tono azzurrato che ricorda il mare completata da una salsa alla liquirizia.
Ingredienti per 6 bicchierini:
250 ml di panna fresca
60 ml di latte
3 g di gelatina in fogli
2 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di sciroppo di anice
per la salsa:
4 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di polvere di liquirizia
1 cucchiaino di burro
2 cucchiai di panna liquida
Portare a ebollizione la panna con il latte, lo zucchero e lo sciroppo d'anice, unirvi la gelatina strizzata e ammollata e mescolare bene.Versare il liquido nei bicchierini e lasciarlo rassodare in frigo.
Caramellare lo zucchero con la liquirizia e qualche goccio d'acqua, unire poi il burro e la panna e mescolare finché la salsa risulterà densa lucida e liscia. Lasciar raffreddare e distribuire sulla panna cotta.
Un dolce fresco, gustoso e semplice da preparare.
Non me la sento però di andarmene così... e siccome è tradizione lasciarvi prima delle vacanze qualche consiglio letterario per affrontare meglio il riposo dal lavoro non voglio neppure quest'anno di tradire la consuetudine e seppure non abbia avuto proprio tanto tempo per leggere ultimamente, qualche accenno alle novità di libreria entrate di recente nella mia piccola biblioteca culinaria me la sento di farvelo.
Partirei con un romanzo che non potevo non leggere dal momento che è stato scritto da Erica Bauermeister l'autrice de "La scuola degli ingredienti segreti" che tanto mi aveva affascinato. E' uscito anch'esso per Garzanti e si chiama La casa dei destini intrecciati. Punto di partenza della storia è una cena tra amiche in cui una di essa propone a tutte di mettersi in gioco e superare sè stesse affrontando con decisione ciò che fino ad allora le ha terrorizzate. Saranno tutte chiamate a mettersi a nudo, a guardarsi dentro per affrontare la vita con più decisione riscoprendo in sè una forza maggiore di quella che avrebbero mai immaginato avere. Una storia sulla forza dell'amicizia, la voglia di ricominciare e la speranza.
C'è poi un libro che definirei proprio da ombrellone per lo stile leggero e accattivante con cui è scritto, Itinerari gastroesistenziali di un italiano di Andrea Pugliese per FBE Edizioni. Tanti racconti, itinerari avventurosi e spesso causali che legano pranzi di famiglia, abbuffate con gli amici, cucina afrodisiaca, gusti e ingredienti inaspettati per chiarire come il buon cibo dia risposte più convincenti di molti psicologi, filosofi e guru e per capire che il cucinare e il mangiare sono irrinunciabili nella ricerca della felicità.
Per riscoprire il piacere di una cucina consapevole Lo zen e l'arte di cucinare di Anna Fata per Edizioni Il Punto d'Incontro, un manuale provocante e innovativo per accompagnarci nell'esperienza sensoriale della nostra quotidianità alimentare, in un processo che coinvolge la mente, il cuore e lo stomaco, e vivere come esperienza sublime e totalizzante anche il gustare una fetta di pane appena sfornata. Un testo che rappresenta un inno alla gioia, al godere i piccoli piaceri della vita quotidiana, con semplicità, libertà interiore, senza sensi di colpa nè vergogna con la consapovolezza che stare bene fa parte della nostra natura più intima.
Per gli amanti dei racconti che hanno come protagonisti i personaggi del belmondo Spaghetti, Wilma, insalatina e una tazzina di caffè, Mursia editore, l'autobiografia gastronomica di Wilma De Angelis, antesignana delle padelle in tivù. Con il consueto buonumore che la contraddistingue l'autrice ci racconta tantissime ricette e aneddoti relativi alla propria vita e ai personaggi che a vario modo ne hanno condiviso il percorso.
Buona lettura e buone vacanze sperando di darvi presto buone nuove.

Panna cotta all'anice con salsa alla liquirizia e qualche libro da gustare sotto l'ombrellone

Piatti da dessert Easy life design, bicchierini finger food Atmosfera Italiana
Mi sa che sono proprio arrivata a limite, sarà meglio che vi saluti per qualche giorno o per qualche settimana. Spero di darvi presto notizie della mia imminente maternità intanto non vi lascio a bocca asciutta un'ultima ricettina dedicata all'estate ve la meritate ed ho pensato a qualcosa di dolce ma fresco e ne è venuta fuori una piccola  panna cotta all'anice dal leggero tono azzurrato che ricorda il mare completata da una salsa alla liquirizia.
Ingredienti per 6 bicchierini:
250 ml di panna fresca
60 ml di latte
3 g di gelatina in fogli
2 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di sciroppo di anice
per la salsa:
4 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di polvere di liquirizia
1 cucchiaino di burro
2 cucchiai di panna liquida
Portare a ebollizione la panna con il latte, lo zucchero e lo sciroppo d'anice, unirvi la gelatina strizzata e ammollata e mescolare bene.Versare il liquido nei bicchierini e lasciarlo rassodare in frigo.
Caramellare lo zucchero con la liquirizia e qualche goccio d'acqua, unire poi il burro e la panna e mescolare finché la salsa risulterà densa lucida e liscia. Lasciar raffreddare e distribuire sulla panna cotta.
Un dolce fresco, gustoso e semplice da preparare.
Non me la sento però di andarmene così... e siccome è tradizione lasciarvi prima delle vacanze qualche consiglio letterario per affrontare meglio il riposo dal lavoro non voglio neppure quest'anno di tradire la consuetudine e seppure non abbia avuto proprio tanto tempo per leggere ultimamente, qualche accenno alle novità di libreria entrate di recente nella mia piccola biblioteca culinaria me la sento di farvelo.
Partirei con un romanzo che non potevo non leggere dal momento che è stato scritto da Erica Bauermeister l'autrice de "La scuola degli ingredienti segreti" che tanto mi aveva affascinato. E' uscito anch'esso per Garzanti e si chiama La casa dei destini intrecciati. Punto di partenza della storia è una cena tra amiche in cui una di essa propone a tutte di mettersi in gioco e superare sè stesse affrontando con decisione ciò che fino ad allora le ha terrorizzate. Saranno tutte chiamate a mettersi a nudo, a guardarsi dentro per affrontare la vita con più decisione riscoprendo in sè una forza maggiore di quella che avrebbero mai immaginato avere. Una storia sulla forza dell'amicizia, la voglia di ricominciare e la speranza.
C'è poi un libro che definirei proprio da ombrellone per lo stile leggero e accattivante con cui è scritto, Itinerari gastroesistenziali di un italiano di Andrea Pugliese per FBE Edizioni. Tanti racconti, itinerari avventurosi e spesso causali che legano pranzi di famiglia, abbuffate con gli amici, cucina afrodisiaca, gusti e ingredienti inaspettati per chiarire come il buon cibo dia risposte più convincenti di molti psicologi, filosofi e guru e per capire che il cucinare e il mangiare sono irrinunciabili nella ricerca della felicità.
Per riscoprire il piacere di una cucina consapevole Lo zen e l'arte di cucinare di Anna Fata per Edizioni Il Punto d'Incontro, un manuale provocante e innovativo per accompagnarci nell'esperienza sensoriale della nostra quotidianità alimentare, in un processo che coinvolge la mente, il cuore e lo stomaco, e vivere come esperienza sublime e totalizzante anche il gustare una fetta di pane appena sfornata. Un testo che rappresenta un inno alla gioia, al godere i piccoli piaceri della vita quotidiana, con semplicità, libertà interiore, senza sensi di colpa nè vergogna con la consapovolezza che stare bene fa parte della nostra natura più intima.
Per gli amanti dei racconti che hanno come protagonisti i personaggi del belmondo Spaghetti, Wilma, insalatina e una tazzina di caffè, Mursia editore, l'autobiografia gastronomica di Wilma De Angelis, antesignana delle padelle in tivù. Con il consueto buonumore che la contraddistingue l'autrice ci racconta tantissime ricette e aneddoti relativi alla propria vita e ai personaggi che a vario modo ne hanno condiviso il percorso.
Buona lettura e buone vacanze sperando di darvi presto buone nuove.

2011-08-01

Ciambellone al cacao e menta

Striscia tavolo in lino stampato a mano Stamperia Bertozzi
Che anche la ciambella avesse la sua storia o meglio la sua leggenda l'ho appreso solo di recente dal libro Dolci leggende di Eliana Giuratrabocchetti edito da RED! Racconta l'autrice che questo famoso dolce deriva dalla tradizione contadina ed è prova della sua fama il fatto che ogni regione ha una sua ricetta o variante del dolce più tipico da colazione.
E se siete curiosi di sapere l'origine, la storia, le leggende e le curiosità dei dolci più celebri in tutto il mondo oltre che di impararne le loro ricette nel libro trovere tutto quel che cercate, anche delle belle immagini a pagina intera.
 Se invece il vostro problema in fatto di dolci è che proprio non riuscite a farne perché appartenete a quella categoria che non ha "la crema pasticcera che scorre nelle vene" potete risolvere anche questo problema con 100 Dolci Infallibili di Manuela Vanni per Magazzini Salani. Nello stile che contraddistingue l'autrice verrete accompagnati nel fantastico mondo della pasticceria casalinga "strizzando l'occhio a quella professionale" e imparerete a realizzare fantastici dolci "impossibili da sbagliare anche volendo" come recita il sottotitolo del volume.
Io la mia ricetta di ciambella infallibile ce l'ho da quando ho conosciuto Ady e il suo Diario di una passione, ve ne ho parlato tante volte e i frequentatori della blogosfera è difficile che non abbiano mai sentito parlare del ciambellone più soffice del mondo. E' perfetto nella versione classica ma, che Ady non me ne voglia, mi diverto sempre a rimaneggiarlo creando da esso nuovi dolci. Stavolta le ho dato un colorino verde e un intenso profumo di menta con l'utilizzo dello sciroppo alla menta Fabbri, che la menta col cioccolato si sa..., e poi per completarlo  ho usato una glassetta leggera di zucchero e menta che ha intensificato ancor più la freschezza del dolce.
Ingredienti:
250 g di zucchero
250 g di farina
 3 uova
130 g di olio di semi o di oliva
130 g di acqua
1 bustina di lievito per dolci
30 ml di whisky
2 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di sciroppo di menta 
Per completare:
50 g di zucchero a velo
2 cucchiai di sciroppo di menta
Montate le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l'olio, l'acqua, il liquore, la farina ed infine il lievito setacciato.
Dividete il composto a metà in una parte aggiungete lo sciroppo di menta nell'altra il caco amaro.
Imburrate uno stampo a ciambella, versatevi prima il composto alla menta poi quello al cacao. Fate dei cerchi concentrici con un coltello per far venire l'effetto marmorizzato. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Quando il ciambellone è tiepido tagliatelo a fette e lasciandolo nello stampo versate sulla superficie la glassetta realizzata mescolando lo zucchero a velo con lo sciroppo di menta e un cucchiaio di acqua.

Ciambellone al cacao e menta

Striscia tavolo in lino stampato a mano Stamperia Bertozzi
Che anche la ciambella avesse la sua storia o meglio la sua leggenda l'ho appreso solo di recente dal libro Dolci leggende di Eliana Giuratrabocchetti edito da RED! Racconta l'autrice che questo famoso dolce deriva dalla tradizione contadina ed è prova della sua fama il fatto che ogni regione ha una sua ricetta o variante del dolce più tipico da colazione.
E se siete curiosi di sapere l'origine, la storia, le leggende e le curiosità dei dolci più celebri in tutto il mondo oltre che di impararne le loro ricette nel libro trovere tutto quel che cercate, anche delle belle immagini a pagina intera.
 Se invece il vostro problema in fatto di dolci è che proprio non riuscite a farne perché appartenete a quella categoria che non ha "la crema pasticcera che scorre nelle vene" potete risolvere anche questo problema con 100 Dolci Infallibili di Manuela Vanni per Magazzini Salani. Nello stile che contraddistingue l'autrice verrete accompagnati nel fantastico mondo della pasticceria casalinga "strizzando l'occhio a quella professionale" e imparerete a realizzare fantastici dolci "impossibili da sbagliare anche volendo" come recita il sottotitolo del volume.
Io la mia ricetta di ciambella infallibile ce l'ho da quando ho conosciuto Ady e il suo Diario di una passione, ve ne ho parlato tante volte e i frequentatori della blogosfera è difficile che non abbiano mai sentito parlare del ciambellone più soffice del mondo. E' perfetto nella versione classica ma, che Ady non me ne voglia, mi diverto sempre a rimaneggiarlo creando da esso nuovi dolci. Stavolta le ho dato un colorino verde e un intenso profumo di menta con l'utilizzo dello sciroppo alla menta Fabbri, che la menta col cioccolato si sa..., e poi per completarlo  ho usato una glassetta leggera di zucchero e menta che ha intensificato ancor più la freschezza del dolce.
Ingredienti:
250 g di zucchero
250 g di farina
 3 uova
130 g di olio di semi o di oliva
130 g di acqua
1 bustina di lievito per dolci
30 ml di whisky
2 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di sciroppo di menta 
Per completare:
50 g di zucchero a velo
2 cucchiai di sciroppo di menta
Montate le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l'olio, l'acqua, il liquore, la farina ed infine il lievito setacciato.
Dividete il composto a metà in una parte aggiungete lo sciroppo di menta nell'altra il caco amaro.
Imburrate uno stampo a ciambella, versatevi prima il composto alla menta poi quello al cacao. Fate dei cerchi concentrici con un coltello per far venire l'effetto marmorizzato. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Quando il ciambellone è tiepido tagliatelo a fette e lasciandolo nello stampo versate sulla superficie la glassetta realizzata mescolando lo zucchero a velo con lo sciroppo di menta e un cucchiaio di acqua.

2011-07-28

Teglia di verdure alla provenzale


Tovagliolo fiume bianco di Creativitàvola
Ancora un piatto di verdure e poi giuro smetto. Il fatto è che non vi posso far rinunciare a questa ricetta, Fernando ne va pazzo e ogni volta che accendo il forno per preparare qualcosa ne infilo al volo una teglietta, si conservano bene anche per un paio di giorni e dovreste provarle tra due fette di pane grigliato con scamorza e prosciutto crudo, son certa che se provate vi ricorderete di me come io penso all'autrice del libro da cui le ho copiate ogni volta che le preparo. Comunque qualche modifichina l'ho fatta invece del tmo uso il misto di erbette provenzali e la cipolla la metto direttamente a crudo, basta la cottura in forno se la tagliate a velo a renderla perfetta.
Non occorrono dosi, occorre solo una buona manualità coi coltelli.
Indicativamente per una teglietta come la mia:
1 cipolla rossa di Tropea
1 zucchina grande o 2 piccole
1 pomodoro
erbette miste provenzali
basilico
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
pepe e sale
Strofinate con l'aglio la teglia e irrorate con un filo d'olio. Affettate a velo la cipolla e ponetela al fondo della teglia, salate. Affettate sottilmente zucchine e pomodoro e alternatele in teglia, salate, pepate e completate con il basilico sminuzzato e le erbette provenzali, irrorate con altro olio prima di infornare a 200°per circa mezz'ora, fin quando le verdue risulteranno ben asciutte e colorite.