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2010-02-15

Ricordo di mozzarella in carrozza

riciclo pane Il titolo del post di oggi è tutto un programma. Ovviamente per capirmi dovrete seguirmi nel discorso che sto per farvi. Ho sempre amato utilizzare gli avanzi perchè penso che stimolino fortemente la creatività permettendoci di portare in tavola nuove e originali preparazioni, con il vantaggio che partendo da un prodotto, come dire, "semilavorato" ci agevoliamo spesso il lavoro.
Per tale motivo ho subito pensato che avrei trovato interessante "Avanzi popolo" di Letizia Nucciotti ed. Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri solo leggendo il sottotitolo del libro L'arte di riciclare tutto quello che avanza in cucina. Storie, ricette e consigli. Avrete già sentito parlare del libro che sta in effetti, e a giusto titolo, raccogliendo ottimi consensi ma io, non avendo avuto modo di leggere il primo libro dell'autrice "L'antichef", non potevo immaginare che fosse così geniale. Le ricette e le idee di riutilizzo che ci fornisce, in stile pulito, semplice e molto comunicativo, sono particolarmente utili e azzeccate ma le storie o meglio i ricordi che sono disseminati qua e là nel libro lo rendono un volume indispensabile di quelli che sulla mensola della libreria ci restano poco tanto è piacevole averlo tra le mani.
Mi sono soffermata con particolare attenzione sul capitolo dedicato al riutilizzo del pane poichè, esclusi i soliti crostini ed il pangrattato, mi capita a volte, mio malgrado, di darlo alla pattumiera e questa ovviamente è una cosa che non sta bene. Questa la prima premessa, cui dovete aggiungere una spettacolare Treccia di Bufala Campana DOP del caseificio Serra giuntami a casa per via Esperya, una voglia smisurata di mozzarella in carrozza e tanti interrogativi da parte mia "e se evitassi il fritto?" "E se invece del pancarrè utilizzassi quelle fette di pane casereccio raffermo?" "E se quello sformato di formaggi prosciutto e pane raffermo della Nucciotti lo reinterpretassi a mio modo?". Ne sono nati dei croccanti sformatini che per ingredienti e vagamente per gusto ricordano la mozzarella in carrozza che ho chiamato ironicamente Ricordo di mozzarella in carrozza.
Se vi va di provare prendete nota degli ingredienti:
2 grosse fette di pane casereccio raffermo
1 uovo
1 bicchiere di latte (150 ml c.a)
Mozzarella o Treccia di Bufala Campana DOP
4-5 filetti di alici sotto sale
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
origano
Tagliamo le fette di pane a quadratini sottilissimi e immergiamoli nel composto preparato con latte, uova, sale e pepe, di modo che se ne imbevano. Imburriamo due cocotte e sistemiamo sul fondo di ognuna uno strato di pane ammollato. Distribuiamo sopra il pane, le fette di mozzarella e i filetti di alici già puliti dal sale. Copriamo con il restante pane lasciando la superficie ben increspata, quindi senza schiacciare in dentro gli angoli delle fettine. Irroriamo con un filo d'olio e una spolverata di origano, se piace. Inforniamo a 200°C fino a completa doratura.

Ricordo di mozzarella in carrozza

riciclo pane Il titolo del post di oggi è tutto un programma. Ovviamente per capirmi dovrete seguirmi nel discorso che sto per farvi. Ho sempre amato utilizzare gli avanzi perchè penso che stimolino fortemente la creatività permettendoci di portare in tavola nuove e originali preparazioni, con il vantaggio che partendo da un prodotto, come dire, "semilavorato" ci agevoliamo spesso il lavoro.
Per tale motivo ho subito pensato che avrei trovato interessante "Avanzi popolo" di Letizia Nucciotti ed. Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri solo leggendo il sottotitolo del libro L'arte di riciclare tutto quello che avanza in cucina. Storie, ricette e consigli. Avrete già sentito parlare del libro che sta in effetti, e a giusto titolo, raccogliendo ottimi consensi ma io, non avendo avuto modo di leggere il primo libro dell'autrice "L'antichef", non potevo immaginare che fosse così geniale. Le ricette e le idee di riutilizzo che ci fornisce, in stile pulito, semplice e molto comunicativo, sono particolarmente utili e azzeccate ma le storie o meglio i ricordi che sono disseminati qua e là nel libro lo rendono un volume indispensabile di quelli che sulla mensola della libreria ci restano poco tanto è piacevole averlo tra le mani.
Mi sono soffermata con particolare attenzione sul capitolo dedicato al riutilizzo del pane poichè, esclusi i soliti crostini ed il pangrattato, mi capita a volte, mio malgrado, di darlo alla pattumiera e questa ovviamente è una cosa che non sta bene. Questa la prima premessa, cui dovete aggiungere una spettacolare Treccia di Bufala Campana DOP del caseificio Serra giuntami a casa per via Esperya, una voglia smisurata di mozzarella in carrozza e tanti interrogativi da parte mia "e se evitassi il fritto?" "E se invece del pancarrè utilizzassi quelle fette di pane casereccio raffermo?" "E se quello sformato di formaggi prosciutto e pane raffermo della Nucciotti lo reinterpretassi a mio modo?". Ne sono nati dei croccanti sformatini che per ingredienti e vagamente per gusto ricordano la mozzarella in carrozza che ho chiamato ironicamente Ricordo di mozzarella in carrozza.
Se vi va di provare prendete nota degli ingredienti:
2 grosse fette di pane casereccio raffermo
1 uovo
1 bicchiere di latte (150 ml c.a)
Mozzarella o Treccia di Bufala Campana DOP
4-5 filetti di alici sotto sale
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
origano
Tagliamo le fette di pane a quadratini sottilissimi e immergiamoli nel composto preparato con latte, uova, sale e pepe, di modo che se ne imbevano. Imburriamo due cocotte e sistemiamo sul fondo di ognuna uno strato di pane ammollato. Distribuiamo sopra il pane, le fette di mozzarella e i filetti di alici già puliti dal sale. Copriamo con il restante pane lasciando la superficie ben increspata, quindi senza schiacciare in dentro gli angoli delle fettine. Irroriamo con un filo d'olio e una spolverata di origano, se piace. Inforniamo a 200°C fino a completa doratura.

2015-10-21

I Veggie burger che amo: di ceci all'orientale

Si, sapete già che non sono vegana e neppure vegetariana ma i libri che trattano questo argomento e in particolare quelli dell'editore Sonda stuzzicano sempre il mio appetito e stimolano la mia voglia di conoscenza, lasciandomi sempre quella voglia di provare anch'io a realizzare qualche ricetta.
Poteva secondo voi fare eccezione Veggie Burger? Scritto da Clea & Estérelle Payany fa parte della nuova linea di tascabili economici di Sonda editore. Tante le ricette per i panini, per farcirli e per accompagnarli con salse e verdure. Adoro l'idea del panino farcito e se la farcia è originale e priva di grassi animali meglio ancora. Le immagini dei veggie burger del libro sono troppo appetitose e a fine volume mi sono ritrovata con diverse pagine piegate ad un angolo a ricordarmi le ricette da provare. Tra quelle selezionate delle polpette di ceci che mi sono affrettata a realizzare avendo degli ottimi ceci già cotti in frigo, in realtà la ricetta l'ho tutta rielaborata prendendo un po' qua e un po' là quindi alla fine di testa mia ho fatto.
Su Più ricette sane e meno ricette mediche della blogger  Federica Gif (Mipiacemifabene.com) uscito di recente per Macro edizioni ho trovato  tante altre gustose e sane ricette, tutte 100% vegetali per fare una scelta ecosostenibile e sapere sempre cosa comprare e cosa lasciare sugli scaffali del supermercato. Un libro che davvero Mipiacemifabene, per cambiare in meglio la nostra vita e quella degli altri, per risparmiare e restare in salute. Tra le tante ricette da provare anche qui ho selezionato i Burger di ceci con capperi e fiocchi d'avena davvero golosi che preparerò senz'altro, ma la ricetta di oggi è arrivata da sola partendo come spesso mi accade da quel che avevo in dispensa e cercando il pangrattato mi sono accorta di avere un preparato panato pronto all'orientale Cannamela, farina di mais aromatizzata con coriandolo, zenzero e cumino, ho capito che non dovevo cercare altro e così ecco mi miei semplicissimi veggie burger di ceci all'orientale serviti su una fettina di pane tostato con una rondella di pomodoro e una di zucchina al forno.
Davvero deliziose queste polpette di ceci permettono poi in caso di avanzi (ceci lessi, pane, etc) di utilizzare quel che la dispensa offre come nell'ultima uscita di  Le ricette di Unti e Bisunti raccontate da ChefRubio dedicata agli avanzi, Quel che resta...in edicola questa settimana con il Corriere dello Sport dopo il numero dedicato al Pesce in edicola dalla settimana passata.
Veggie burger di ceci all'orientale
Ingredienti per 8 piccoli burger:
1 tazza di ceci lessati
4 cucchiai di panato pronto all'orientale (oppure farina di mais precotta aromatizzata con cumino, zenzero e coriandolo) 
sale e pepe
2 pomodori
1 zucchina
4 fette sottili di pane
aglio
succo di limone
Frullare i ceci cotti con un niente di aglio, una spruzzata di succo di limone, sale, pepe e due cucchiai di preparato per panatura all'orientale, formare otto palline, schiacciarle e passarle nella panatura rimanente, adagiarle su una teglia coperta di carta forno e irrorata con un filo d'olio, irrorare anche la superficie con olio e infornare a 200° fino a doratura. Infornare anche la zucchina a rondelle, fino a farle prendere colore. Tostare le fette di pane dopo averne ricavato due crostini (tondi magari) per fetta. Adagiare le polpette sui crostini, poggiarvi sopra una fetta di pomodoro condita con olio e sale e una rondella di zucchine, fermare a piacere on uno stuzzichino.

Volete concludere il pasto in modo vegano e crudista? Cioccolato crudo è il libro di Laurence Alemanno pubblicato sempre da Sonda nella stesa collana di tascabili economici in cui tanti dessert golosi leggeri e crudisti a base di cioccolato ammiccano dalle pagine. Mi sono soffermata a capire cosa in effetti sia il cioccolato crudo e sono rimasta affascinata dalla materia prima, cioccolato buono e sano,   ho scoperto che ci sono pasticcerie anche in Italia che lavorano solo questo prodotto e sono rimasta incantata dagli usi che se ne fanno nel libro, ottimi spunti per prossime ricette sane.

2008-01-06

Mousse semifredda al torrone

Si dice che l'Epifania ogni festa porti via e, puntuale come al solito, è arrivato pure questo giorno. Addio atmosfera natalizia, addio decori, addio cenoni fino a dicembre prossimo, intanto però che fare con gli avanzi di dolci festivi? In linea con la mia mania del recupero in cucina ho perfezionato questa tecnica per smaltire gli avanzi (in questo caso) di torrone ricavandone un dolce festivo e molto molto gustoso, seppure non proprio da dieta dimagrante, ma per ovviare a questo inconveniente basta diminuire le doci senza nulla levare al gusto.
ingredienti per 6 porzioni:
6 waffel morbidi pronti (oppure 6 fette di pan di spagna o di pandoro)
1,5 dl di latte
2 uova
3 cucchiai di zucchero
un pezzetto di vaniglia
1 dl di panna fresca
150 gr di torrone alle mandorle duro
1 pizzico di sale
100 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
1 cucchiaio di rum bianco
3 cucchiai di acqua c.a.
6 pezzetti di torrone per decorare
Tritiamo il torrone finemente con l'aiuto di un batticarne dopo averloavvolto in un telo. Prepariamo una crema inglese montando i tuorli con due cucchiai di zucchero ed unendo il latte portato a bollore con la vaniglia incisa per lungo. Rimettiamo sul fuoco a bagnomaria finchè prenderà il bollore poi leviamo dal fuoco ed aggiungiamo la polvere di torrone. Lasciamo raffreddare mentre montiamo (senza farla indurire troppo) la panna ed a parte gli albumi con l'altro cucchiaio di zucchero ed un pizzico di sale. Amalgamiamo alla crema di torrone la panna ed infine gli albumi. Poi versiamo in una ciotola e poniamo a raffreddare in frigo.
Al momento di servire posizioniamo in ogni piatto un waffel vrsiamo sopra 1/6 della crema preparata e poi irroriamo con una salsa ottenuta sciogliendo a bagnomaria il cioccolato con il rum e l'acqua. Decoriamo con il torrone a pezzetti e serviamo subito.
Se avete il torrone alle nocciole va bene comunque e se volete fare di questo dolce un assaggino dividete i waffel a triangolo e ricavatene dodici piccole porzioni invece che sei.

2009-03-31

Palline di ricotta e Pecorino di Pienza, quando le polpette sono una passione

Mai avevo pensato si potesse dedicare un libro intero alle polpette.
Bruno Barbieri, con la sua ultima
Cartolina dalla Cucina edita da Biblotheca Culinaria ci dimostra il contrario.
Le polpette non sono solo quelle di carne, le classiche che ci preparava la nonna la domenica mattina, le polpette possono - e Barbieri nel volume che gli dedica lo dimostra - essere anche molto chic: “cotte, crude, farcite, rivestite, avvolte in foglie, galleggianti in minestre, affogate nel sugo, fatte con gli avanzi e anche con le primizie” tutte legate da un unico filo conduttore l’essere appetibili ed estremamente invitanti, se poi si guardiamo le foto della Sainaghi che illustrano il volume, a dire il vero si rischia di aggredire a morsi le pagine del libro.
Da una ricetta di Barbieri contenuta nel libro ho mosso i miei passi per la realizzazione di queste Palline di ricotta e pecorino di Pienza.

Avevo in frigorifero mezza forma di questo meraviglioso formaggio, il Pecorino di Pienza stagionato in fossa, che Gianluca di Terrasolis mi ha inviato in assaggio e riflettevo sul possibile accostamento dello stesso alla delicata ricotta per realizzarne appunto delle polpette, quando è capitato tra le mie mani il libro di Barbieri dove, tra una ricetta e l’altra, leggo Frittelle di ricotta ed erbe aromatiche.
A ben guardarle erano quelle che volevo realizzare salvo che nella ricetta del maestro la ricotta era di pecora ed il formaggio parmigiano anziché pecorino, c’erano inoltre basilico, maggiorana, timo, erba cipollina e salvia che ho omesso e sostituito con del pepe nero per delle polpette cacio e pepe non indifferenti, croccanti e dorate fuori, scioglievoli e dal gusto deciso dentro, comunque le vogliate provare le dosi sono queste:
320 g di ricotta
40 g di Pecorino di Pienza grattugiato
3 uova
200 g di pane grattugiato
100 g di farina
sale e pepe nero di mulinello
Olio di oliva per friggere

Passiamo la ricotta al setaccio e mescoliamola al formaggio grattugiato, uniamo l’uovo il sale e abbondante pepe nero. Formiamo delle palline e passiamole nella farina, nelle uova sbattute e nel pane grattugiato. Friggiamo in abbondante olio finché risulteranno dorate.

2013-03-25

Ci vuole poco a farli felici

Parlo ovviamente dei bambini...Mi piace ogni tanto soffermarmi a guardare il mondo con i loro occhi ed essendo ancora io nell'animo bambina mi immedesimo a tal punto da riuscire a capire spesso quello che potrebbe fare la loro felicità. Ecco allora questo cesto di biscotti a fiori che ha fatto la felicità di Giulio e Aurelia ma anche di tutti gli amichetti d'asilo di Giulio dal momento che l'ho preparato proprio per una loro festicciola, l'aspetto parla da sé ma vi assicuro il profumo e il gusto non erano da meno. Stavolta mi ritengo davvero soddisfatta. Del resto il lollipop resta sempre l'oggetto del desiderio dei piccoli ma anche (spesso) il sogno proibito dei grandi. 
Guardate un po' la faccetta soddisfatta di Aurelia con questa latta di Chupa Chups Milky ai gusti di vaniglia, panna-fragola, lampone-vaniglia e vaniglia-cacao irresistibili davvero e non oso neppure pensare a quel che saranno i nuovi Chupa Chups ripieni di cioccolato, non vedo l'ora di assaggiarli. Del resto questa è un azienda che gode di tutta la mia ammirazione perché sa davvero come accontentare il consumatore di qualsiasi età, pensate un po' che differenziano i gusti a seconda dei paesi a cui sono destinati i prodotti immaginate qui i ChupaChups al tè (non li comprerebbe nessuno) o i nostri gusti pannosi in Cina.

 E se anche Giulio non è indifferente al fascino dei lecca lecca l'ultima sua vera passione è Peppa Pig ma non parlo di una semplice passione è quasi una fissazione tanto che ormai io sono Mamma Pig, mio marito è Papà Pig, Giulio si chiama Giorge e Aurelia è semplicemente Peppa per tutti, nonni compresi. 

Ormai il cartone non ci basta più allora siamo alla continua ricerca di librini e giochini a tema, un successone quelli di Lisciani Giochi Il libro dei colori di PappaPig con i divertenti mini puzzle è nella classifica dei dieci libri più venduti per ragazzi e Giulio ovviamente non poteva farne a meno così come de Il libro ABC, un'ottimo strumento per imparare divertendosi con i personaggi che più ama.
Parlando di Peppa Pig Giulio mi ha chiesto addirittura di preparargli la sua Casetta di biscotto, non potevo esimermi l'ho fatta a modo mio ma dà l'idea, da lì al biscotto a fiore con la pasta di marshmallow sopra passando per i Chupa Chups di Aurelia il passo è stato breve ed i biscotti sono diventati dei leccalecca. 
Ad ogni età i bambini hanno le loro passioni e così la nipotina Rebecca è nella fase di lettura intensa di gialli di Geronimo Stilton e avventure di Tea Stilton. Per accontentare lei che ormai ha otto anni basta un librino delle Tea Sisters l'ultimo edito da Piemme nella collana Vita al College ha, guarda caso, a che fare con la cucina...La torta segreta è il titolo e racconta la storia di una gara ai fornelli tra gli studenti del College di Topford. 
Anche Iemme Edizioni ha pubblicato qualcosa di simpatico per i piccini Il Mangiarime di Rossana Bazzano, un libro illustrato di ricette filastroccate per bambini. Un modo diverso per avvicinarli alla cucina sana avvalendosi anche del supporto musicale delle filastrocche in rima. 
Stimola la fantasia di adulti e bambini il particolarissimo La storia che avanza di Alessandro Lumare, pubblicato da Artebambini. Una vera particolarità per  più fantasiosi, una storia di semplicità che si compone con piccoli pezzi di avanzi che diventano essi stessi immagini e racconto.
Ora la ricetta dei Fiori di biscotto o casette e alberi che vogliate realizzare e che state aspettando da inizio post

Fiori di frolla al miele 
Tegame in ghisa smaltata BergHOFF Italia
Ingredienti:

500 g di farina 00

200 g di zucchero

100 g di burro morbido

2 uova
1 cucchiaio di miele al limone*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
200 g di marshmallow
500 g c.a. di zucchero a velo
4-5 cucchiai di acqua
coloranti alimentari
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con un tagliabiscotti a fiore tanti fiorellini anche di misure diverse infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle) e il colorante fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine a fiore. Per attaccare i fiori di zucchero ai biscotti utilizzare della glassa preparata con zucchero a velo ed acqua.

2013-11-04

La piadina morzeddu

Piatto La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Ovvero come ti trasformo il cibo da strada romagnolo in cibo da strada calabrese.
Il mio vuole essere un omaggio allo street food all'italiana, al cibo da strada celebrato e raccontato nel nuovo libro di Clara e Gigi Padovani pubblicato da Giunti. Street Food all'Italiana è un libro che segue la moda direte e che cavalca l'onda aggiungo io, perché se di street food fino a qualche anno fa si parlava solo in certi ambienti oggi è di gran moda parlarne e consumarne. Nessuno però fino ad oggi aveva catalogato, anche servendosi delle immagini raccolte qua e là per l'Italia, il cibo di strada di tutta la penisola rivalutando le tradizioni locali che l’hanno originato. Ci sono riusciti i coniugi Padovani che hanno messo al nostro servizio tutta la loro esperienza e ne è venuto fuori un libro che incuriosisce sin dalla copertina e mette addosso quella voglia di attraversare lo stivale alla ricerca delle prelibatezze raccontate e dei volti che le rendono tali. Il libro raccoglie  più di 50 ricette, divise in base agli ingredienti – cereali, carne, pesce, verdure e formaggi, dolci – provenienti dalle strade italiane del gusto.
La piadina romagnola era un cibo antichissimo e povero, strettamente casalingo prima che le azdore lo vendessero nei chioschi per strada. Con morzeddu nel catanzarese s'intende un intingolo a base di frattaglie (polmone, fegato, milza) che si utilizza per farcire la pitta calabrese che in realtà dovrebbe essere fritta (proprio come le vecchiarelle di cui già vi parlai).
Nella mia zona invece con morzeddu s'indicava spesso una colazione rinforzata che contadini ed operai consumavano intorno alle 9-10 del mattino quando già parte della giornata era stata fatta, in genere il pane o la pitta venivano conditi con gli avanzi della sera prima, verdure fritte, olive, formaggio, i più fortunati anche salsiccia o altri salumi o magari con il sugo che intanto cuoceva nella pentola.
Nel mio morzeddu, realizzato con piadina biologica all'olio extravergine d'oliva Artigianpiada ho voluto 'nduja, la piccante 'Nduja di suino nero della filiera Madeo  scamorza e bieta saltata in padella, un po' di passata di pomodoro e del profumato origano.
Un po' morzeddu, un po' pizza e un po' piadina la piada a strati, come gentilmente l'ho sempre chiamata, va gustata calda o tiepida può fare da antipasto o merenda, o piatto unico in quantitativi più importanti ma provatela e chissà magari che qualche azdora non deciderà di sposare la sua piadina con il gusto deciso della 'nduja calabrese, in fondo la vera cucina italiana dovrebbe essere quella che unisce lo stivale.
Piadina morzeddu
Ingredienti:
3 piadine
2 cucchiai di 'nduja
2 manciate di bieta scottata
150 g di scamorza1 spicchio d'aglio
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
origano
saltare la bieta con olio e aglio.
Stendere una piadina in una teglia, spalmarla con passata di pomodoro, origano, olio, un cucchiaio di 'nduja, metà della bieta e della scamorza. coprire con una seconda piadina e condire allo stesso modo. sovrapporre la terza piadina che condirete solo con la passata di pomodoro, un filo d'olio e origano. Infornare a 180° finché la superficie risulterà ben dorata e la scamorza fusa.

Nel libro di cui vi ho parlato per ogni ricetta ci sono delle indicazioni sulla bevanda da abbinare, non sempre vino o birra, ma anche tè freddo nei più comuni e frequenti gusti presenti oggi in commercio.
Anch'io ho un suggerimento insolito per questa preparazione, se gusto una piadina morzeddu una lattina di Coca-Cola light non mi deve mancare, la bollicina dolce mi assorbe benissimo il piccante e l'unto. Ma siccome adoro fare le cose con stile per accompagnare questa piadina ed essere chic vi consiglio di optare per una stilosa lattina di Coca-Cola light firmata Marc Jacobs disponibile in edizione limitata anche in Italia fino a Dicembre. E' il caso di affrettarsi perché all'iniziativa è legato un concorso che mette in palio una tote bag Marc by Marc Jacobs al giorno.
Vi ricordo ancora di seguire Sale e Pepe quanto basta anche su Facebook ci sono sempre contenuti extra e scrivetemi, rispondo a tutti.

2010-03-30

Le colombe di Loison e la mia barchetta di cioccolato

Piccola premessa. Quest'anno avevo deciso di non comprare colombe per Pasqua onde evitare il problema smaltimento delle stesse nel dopo festa, visto che si fa fatica a finirle tanto sono sempre mediocri le colombe del supermercato.
Ma il problema è, l'ho capito solo ora, che le colombe non sono tutte uguali, possono essere uguali gli stampi di cartone che si utilizzano per la cottura ma il prodotto che ci sta dentro no di sicuro.
Si fa presto a dire Colomba, consiglio quindi di fare molta attenzione a quello che si porta a casa.
Io ho portato a casa Loison e ne sono veramente felice, una classica in versione mini da mezzo chilo, comoda se si è in pochi e non si vogliono avere avanzi; una con crema di limone, sublime per dirla con un solo aggettivo e una Veneziana Classica, con la quale spero (dico spero perchè è difficile che arrivi alla data) di fare colazione la mattina di Pasqua.

Con franchezza quindi le colombe di Dario Loison, che non hanno certo bisogno delle mie presentazioni, sono di quelle che rifiutano le manipolazioni, semplicemente perché sono buone così. Ma siccome l'altra sera m'era venuto lo schiribizzo di un dolcino speciale ho creato delle barchette di cioccolato fondente che ho farcito con una crema di mascarpone e panna e completato con dadetti di colomba classica saltati in padella con un velo di burro e flambati con un po' di rum.
Un dolcino buono, facile da realizzare che per il pranzo di Pasqua possiamo rielaborare ricorrendo a delle mezze uova di cioccolato come involucro del dolce sicuramente più belle e comode delle barchette che ho realizzato io.
Ingredienti per 6 porzioni
6 barchette o mezzi gusci di cioccolato fondente
250 g di mascarpone
200 ml di panna fresca
3 cucchiai di zucchero a velo
6 fettine di colomba tradizionale con uvetta e canditi Loison
1 noce di burro
1 bicchierino di rum
Montiamo la panna fredda con lo zucchero e il mascarpone e suddividiamola nei gusci di cioccolato, teniamo in frigo fino al momento di completare. Tagliamo la colomba a cubetti e saltiamola in padella con  il burro sciolto, versiamo il rum e flambiamo inclinando la padella, quando la fiamma si spegne suddividiamo i cubetti caldi e croccanti sulla crema di mascarpone  e panna, serviamo subito.

2013-11-06

Roll-piadina pancetta e noci

Piatto La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Quando inizio a sperimentare è difficile che mi fermi, ritorno quindi sul cibo di strada, sulla piadina e sui salumi calabresi ed eccomi qua con una nuova proposta.
Lo street food, lo dicevo nel precedente post è all'apice della popolarità e dall'Italia ci apriamo ai cibi di strada del mondo con l'Assaggenda 2014 e il Calendario interculturale di SINNOS editore. Difficile non restare affascinati da entrambe le proposte, colorato e divertente il Calendario per il nuovo anno è una promessa per un 2014 da trascorrere sulla strada, quanto meno idealmente e a tavola. Ogni mese una ricetta proveniente dal mondo con una suggestiva illustrazione ad essa dedicata, per un anno di sapori interculturali e di incontri con altre culture. Insomma il calendario di Sinnos è quello che ormai nella mia cucina non può mancare. 
L'Assaggenda invece è quella che non manca nella mia borsa, perché mi permette oltre che di appuntare ogni cosa anche di intrattenermi con quanto in essa scritto,  quest'anno è ancora più bella, robusta e pratica con la rilegatura ad anelli. 
Tutta dedicata alla strada, all’imprevisto, alla curiosità di scoprire sapori nuovi, al piacere di farlo in compagnia raccoglie 53 ricette di street food provenienti dalle strade di tutto il mondo per recuperare la vera origine del cibo di strada, cibo preparato in casa per essere consumato fuori. Cibi semplici e poco costosi che permettono anche il recupero degli avanzi e sono idonei ad essere gustati nella pausa pranzo a lavoro o in gita magari.  Arricchiscono i mesi 12 brani letterari per vedere e sentire la strada anche in ufficio o sul divano. In appendice uno speciale dedicato alle salse per insaporire le nostre esperienze culinarie.
Torniamo poi in italia con una nuova accattivante proposta a base di piadina biologica all'olio extravergine d'oliva Artigianpiada che si trasforma in croccantissimi piccoli roll farciti con pancetta di calabria  DOP Filiera Madeo, noci e formaggio da assaporare boccone dopo boccone con l'immancabile adorata bieta saltata in padella con olio e aglio.
Roll-piadina pancetta e noci
Ingredienti:
2 piadine 
80 g di pancetta
80 g di noci
80 g di formaggio asiago
3-4 foglie di salvia
Frullare la pancetta con le noci, il formaggio e la salvia ottenendo un composto omogeneo. Suddividere a metà le piadine e farcire ogni metà con il composto ricavandone tre rotolini che legherete con dello spago per tenerli in forma prima di infornare a 180° finché risulteranno dorati e croccanti.
P.S.
Se siete a  Roma il 12 novembre non perdetevi la presentazione del Calendario interculturale 2014 al CIES 

2007-05-17

Timballetti di riso e zucchine su crema di caprino



Un modo elegante per presentare un buon risotto? Magari per fare bella figura ad una cena “in” senza stressarsi più di tanto dato che è un piatto che si può preparare con un discreto anticipo? Eccolo
Mesdames et Messieurs je vous présente i miei Timballetti di riso e zucchine su crema di caprino.

Ingredienti per due persone (è bene sperimentare l’effetto in una romantica cenetta a due):
due zucchine medie
una tazzina da caffè colma di riso Vialone nano
brodo vegetale
un pezzetto di cipolla affettata sottilmente
un bicchierino di vino bianco
un cucchiaio d’olio
una noce di burro
due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato

Per la crema di caprino:
un pezzettino di scalogno tritato
una nocetta di burro
due cucchiaiate di panna da cucina
un piccolo caprino fresco.

Preparazione:
laviamo, asciughiamo e spuntiamo le zucchine, col pelapatate ricaviamone dei nastri, tagliandole nel senso della lunghezza, sufficienti a foderare due stampini da sufflè (vanno benissimo quelli di alluminio usa e getta) e sbollentiamoli per pochi istanti. La restante parte delle zucchine la riduciamo in pezzetti.
Stufiamo la cipolla con l’olio ed un poco d’acqua, uniamo i pezzetti di zucchine ed una volta appassite vi uniamo il riso. Lo facciamo tostare e poi bagniamo col vino, evaporato il vino aggiungiamo un poco alla volta il brodo caldo mescolando di tanto in tanto.
Appena il riso sarà cotto (piuttosto al dente) e ben asciutto spegniamo, mantechiamo col burro e il parmigiano.
Rivestiamo le tegline unte con i nastri di zucchine e riempiamo ciascuna di riso. Richiudiamo con le sporgenze di zucchine e poi inforniamo per 15 minuti circa.
Se i timballetti li prepariamo prima al momento di servire possiamo solo infornare.
Intanto che le tegline stanno in forno prepariamo la salsa facendo appassire lo scalogno nel burro, unendo subito dopo la panna ed il caprino. Mescoliamo bene poi passiamo al mixer per omogeneizzare.
Versiamo due cucchiai di crema di formaggio in ogni piatto e sopra sformiamo i nostri timballetti.
Di sicuro effetto e di gusto veramente delicato.

Sapete come l’ho inventato questo piatto?
Allora, una sera ho preparato i nastri di zucchine pastellati e fritti, mi erano avanzati dei pezzi di zucchina e qualche “nastro” che la pastella era finita.
Così ho pensato domani di questi avanzi ne farò un risotto, solo che mi dispiaceva buttare nel cumulo anche le belle fette tagliate a nastro così ho pensato di utilizzarle come avete letto sopra.
Ero indecisa poi se servirli con un sughetto di pomodoro e basilico (che devo dire può essere un’ottima alternativa) o con una salsa di formaggio e poiché nel frigo avevo sto caprino fermo ad aspettare il suo destino la scelta non è stata difficile.

2007-12-28

Panettone con zabaione al Moscato di Trani

Presentare il solito panettone o il solito pandoro a fine pasto non è poi tanto carino abituati come siamo ai dolci industriali che da ottobre ormai invadono supermercati e simili.
D'altro canto però succede che quando uno ha preparato un cenone composto di antipasti, primi e secondi non ha più tanta energia da investire nella preparazione di un dolce che sia all'altezza delle portate precedenti, allora bisogna trovare una via di mezzo che tra l'altro a feste finite diventa pure un ottimo modo per servire gli avanzi di panettone, senza che gli stessi sembrino tali.
Il segreto di questa magia si chiama Moscato di Trani dell'Azienda Vinicola Rivera produzione 2003 e l'ho scovato naturalmente su Esperya. E` un vino prodotto con uve leggermente appassite della varietà Moscato Reale ottenute da vigneti della zona d.o.c. Moscato di Trani.
Ha una nota speziata conferitagli dalla sosta per alcuni mesi in barriques di Allier ed un profumo intenso di moscato e di ananas candita.
Si abbina normalmente alla pasticceria secca, è delizioso anche con saporiti formaggi non piccanti, ma patita come sono di dolci cremosi non potevo non ricavarne una deliziosa mousse di zabaione da abbinare al dolce del momento, il panettone appunto.
Le dosi sono per 6-7 persone (io le ho raddoppiate e questo vi dirà in quanti eravamo a cena!!!) :
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
12 cucchiai di Moscato di Trani Rivera 2003
1 cucchiaino di maizena
250 g di mascarpone
panettone (12-14 fettine)
100 g di cioccolato fondente al 70%
una manciata di uvetta ammollata nel Moscato
Prepariamo lo zabaione montando i tuorli con lo zucchero ed aggiungendo il Moscato di Trani nel quale avremo sciolto la maizena, facciamo addensare a bagnomaria e solo a fine cottura uniamo il mascarpone. Al momento di servire sciogliamo il cioccolato, sistemiamo in ogni piatto due fettine triangolari di panettone inframezzate dalla crema, decoriamo con il cioccolato fuso e l'uvetta ammollata. Serviamo subito.

2010-03-10

La ricotta salata una ricetta (quasi) dimenticata

Ricette(quasi) dimenticate di Patricia Roaldi per RED! Edizioni. Solo a sentire il nome di questo libro vien voglia di averlo, immagini che nasconda chissà quali segreti e devo dire che le aspettative non sono andate deluse , vi si possono trovare tante gustosissime ricette "in via d'estinzione" che permettono anche di riciclare gli avanzi di cucina.
In questo scrigno di ricette di altri tempi, tra un Vino di sambuco, un Bukezir e delle sfigliolate, ho trovato la formula giusta per realizzare la mia amata ricotta salata.
Non vi nascondo che già avevo provato a farla senza ricetta ma se ancora non avevo parlato del risultato un motivo ci dev’essere, salata come non mai e pertanto immangiabile.
Con la ricetta del libro invece è perfetta sia dopo 5-6 giorni se si vuol gustare ancora morbida, sia oltre se si vuole grattugiare, io per conservarla e lasciarla essiccare ancora di più l’ho semplicemente avvolta in carta da forno e riposta nel frigo.
Ecco la formula e mi raccomando provatela:
1 kg di ricotta di pecora, romana, grassa
35 g di sale fino
Stendiamo un panno di lino o cotone lavato senza ammorbidente. lasciamoci cadere sopra la ricotta senza toccarla e senza aprirla o spaccarla. Spolverizziamo tutte le superfici con il sale usando il panno per girarla sui vari lati e senza mai toccarla con le dita. Arrotolare il panno e conservare il pacchetto appoggiato su un piatto nella parte bassa del frigo. Dopo 12 ore cambiamo il panno, poi cambiamolo ogni 24 ore. Dopo 4-5 giorni è pronta da mangiare.

2014-05-04

Giallo come...il mio pollo al curry con zucchine e cocco

Piatto Ceramiche Maroso, Tessuto Busatti
Giallo come il sole, i limoni, la mia tavola di oggi e anche la curcuma.
Piatti in grigio Ceramiche Maroso, tessuti Busatti, bicchieri IVV, posate Broggi
Tante sono le virtù di questa spezia, ingrediente indispensabile del curry cui conferisce anche il colore, stimola la digestione e il fegato, è diuretica, possiede proprietà antinfiammatorie ed antibatteriche ed è efficace contro i dolori reumatici e l'artite. Abbassa il colesterolo ed esercita azione preventiva contro i tumori al colon e alla prostata. 
Se vi ho incuriosito abbastanza cercate Curcuma il libro di Alessandra Moro Buronzo pubblicato da Edizioni Il punto d'Incontro dedicato alle incredibili proprietà e  benefici per la salute di questa fantastica spezia. Non mancano nel libro anche tante ricette a base di curcuma, io non avendo a disposizione la spezia pura non ho potuto cimentarmi nel suo utilizzo ma mi sono servita del curry che la contiene in percentuale del 20-30% per realizzare un goloso e semplice pollo al curry con zucchine e cocco, un piatto unico in grado di risolvere egregiamente una cena.
E se vi incuriosisce anche saperne di più su zucchine, limoni, cocco e altri prodotti della terra che potrete inserire nei vostri piatti Fruttoterapia è il libro che non dovrà mancare nella votra biblioteca. Fruttoterapia di Albert Ronald Morales pubblicato da Edizioni Il punto d'Incontro fornisce le informazioni base sulle caratteristiche terapeutiche e nutrizionali di frutta, verdura, legumi, cereali ed erbe, insomma di tutti quegli alimenti che per fortuna consumiamo nella quotidianità ignorandone purtroppo molto spesso le virtù e quindi non valorizzandone appieno le proprità. Un manuale davvero semplice, pratico come un dizionario in cui scoprire il potere terapeutico di ogni ingrediente proveniente dalla terra.
 Visto che il tema della tavola è il giallo giocato in contrasto con il grigio e il bianco ho pensato di decorare la tavola con dei limoni e altri elementi nel colore del sole.
E proprio con il limone, un frutto dalle eccellenti e riconosciute virtù si può integrare il menù richiamandolo nei piatti di apertura e dessert iniziando magari questa cena con i  Limoni cotti al forno di Jamie Oliver

o con Fette di limone alla mousse di tonno
e concludere con un dolce facile e speciale al contempo che permetta magari di utilizzare gli avanzi di colomba pasquale che sicuramente avete in casa: delle  Coppette di limone con mousse alla ricotta, colomba al limone e fragole
Ma ora la ricetta del piatto principale, il mio Pollo al curry con zucchine e cocco
Ingredienti per 4 persone:
500 g di petto di pollo
2 zucchine
1 manciata di cocco disidratatoin scaglie
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di polvere di curry*
1 cucchiaio di maizena
1 bicchiere di latte
olio extravergine d'oliva
sale
Tagliare il pollo a tocchetti e mescolarvi la maizena. Affettare la cipolla e dorarla in padella con l'aglio e il curry, aggiungere i tocchetti di pollo, salare. Aggiungere le zucchine tagliate a spicchi e cuocerle pochi minuti a fuoco vivace, weliminare l'aglio, unire il cocco e il bicchiere di latte, abbassare la fiamma e lasciar cuocere finché avrà formato un bella cremina, regolare di sale prima di spegnere. Servire con riso Basmati, Thai o per insalate solo lessato.
Che ne dite di un menu bello, facile e salutare come questo?