2008-10-06

Un'agenda e la sua poesia


Ho iniziato a scrivere questo diario virtuale anche per mettere fine alla miriade di foglietti con ricette volanti sparse tra mille quaderni e raccoglitori, è successo però che a quasi due anni dall'inizio di quest'avventura, i foglietti non sono spariti ma si sono moltiplicati.
E' difficile ricordare a mente anche le ricette più collaudate, perchè a volte passa tempo tra una preparazione e l'altra, d'altro canto non sempre si può avere il computer a portata di mano, allora le dosi o il procedimento scarabocchiati da qualche parte tornano sempre utili.
Ammetto però di esermi evoluta e di avere colto al volo l'occasione del fine settimana piovoso, per trascrivere il contenuto dei miei foglietti volanti sul mio nuovo taccuino Memoniae di Quo Vadis, La mia cucina, con la copertina di un bell'arancio acceso che si intona molto con le piastrelle della mia nocva cucina, un vero gioiellino che è diventato già il mio amico inseparabile. Sto già pensando di prendere anche i miei Fine Settimana, i miei Viaggi etc., ma intanto mentre trascrivevo la ricetta della crostata la voglia di prepararla si è impossessata di me e per sfizio l'ho preparata in piccolissime formine, con confettura di uva spina decorando la superficie con una bella mandorla pelata e dello zucchero a velo. Buon inizio settimana a tutti!

Un'agenda e la sua poesia


Ho iniziato a scrivere questo diario virtuale anche per mettere fine alla miriade di foglietti con ricette volanti sparse tra mille quaderni e raccoglitori, è successo però che a quasi due anni dall'inizio di quest'avventura, i foglietti non sono spariti ma si sono moltiplicati.
E' difficile ricordare a mente anche le ricette più collaudate, perchè a volte passa tempo tra una preparazione e l'altra, d'altro canto non sempre si può avere il computer a portata di mano, allora le dosi o il procedimento scarabocchiati da qualche parte tornano sempre utili.
Ammetto però di esermi evoluta e di avere colto al volo l'occasione del fine settimana piovoso, per trascrivere il contenuto dei miei foglietti volanti sul mio nuovo taccuino Memoniae di Quo Vadis, La mia cucina, con la copertina di un bell'arancio acceso che si intona molto con le piastrelle della mia nocva cucina, un vero gioiellino che è diventato già il mio amico inseparabile. Sto già pensando di prendere anche i miei Fine Settimana, i miei Viaggi etc., ma intanto mentre trascrivevo la ricetta della crostata la voglia di prepararla si è impossessata di me e per sfizio l'ho preparata in piccolissime formine, con confettura di uva spina decorando la superficie con una bella mandorla pelata e dello zucchero a velo. Buon inizio settimana a tutti!

2008-10-03

E vai con la zucca...

L'autunno è arrivato e da oggi voglio iniziare a postare qualche ricetta dedicata al colore arancio che più amo di questa stagione: la zucca.
Se cercate nel mio archivio troverete gnocchi, lasagne, zuppe 1 2 3, soufflè e spiedini a dimostrazione che trattasi di vero amore. Non poteva mancare un goloso stuzzichino, diciamo anche un antipastino di facile esecuzione e di sicuro risultato.
Sigaroni di fillo con zucca e paprika
Ingredienti:
1 confezione di pasta fillo
1 grossa fetta di zucca
100 g di crescenza
olio extravergine d'oliva
paprika
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
Fior di sale al coriandolo
Tagliamo la zucca a fettine e sistemiamola in una teglia che passeremo in fornofinchè la zucca risulterà ben disidratata. Una volta compiuta questa operazione raccogliamo la polpa della zucca e saltiamola in padella con un filo d'olio e l'aglio, regoliamo di sale e pepe ed aggiungiamo la paprika (un cucchiaio circa). Amalgamiamo al composto anche la crescenza. Spennelliamo un foglio di fillo con dell'olio stendiamo su un lato una striscia di farcia, ripieghiamo sul ripieno i bordini esterni e poi arrotoliamo tutto il foglio di pasta attorno al ripieno. Procediamo così fino ad esaurimento degli ingredienti. Alla fine spennelliamo i sigari ottenuti con altro olio e cospargiamoli con il Fior di sale. Inforniamo finché risulteranno dorati e croccanti.

E vai con la zucca...

L'autunno è arrivato e da oggi voglio iniziare a postare qualche ricetta dedicata al colore arancio che più amo di questa stagione: la zucca.
Se cercate nel mio archivio troverete gnocchi, lasagne, zuppe 1 2 3, soufflè e spiedini a dimostrazione che trattasi di vero amore. Non poteva mancare un goloso stuzzichino, diciamo anche un antipastino di facile esecuzione e di sicuro risultato.
Sigaroni di fillo con zucca e paprika
Ingredienti:
1 confezione di pasta fillo
1 grossa fetta di zucca
100 g di crescenza
olio extravergine d'oliva
paprika
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
Fior di sale al coriandolo
Tagliamo la zucca a fettine e sistemiamola in una teglia che passeremo in fornofinchè la zucca risulterà ben disidratata. Una volta compiuta questa operazione raccogliamo la polpa della zucca e saltiamola in padella con un filo d'olio e l'aglio, regoliamo di sale e pepe ed aggiungiamo la paprika (un cucchiaio circa). Amalgamiamo al composto anche la crescenza. Spennelliamo un foglio di fillo con dell'olio stendiamo su un lato una striscia di farcia, ripieghiamo sul ripieno i bordini esterni e poi arrotoliamo tutto il foglio di pasta attorno al ripieno. Procediamo così fino ad esaurimento degli ingredienti. Alla fine spennelliamo i sigari ottenuti con altro olio e cospargiamoli con il Fior di sale. Inforniamo finché risulteranno dorati e croccanti.

2008-10-02

Lasagne allo Strachitunt e noci

La mia grande piassione per i formaggi mi porta a ricercarne sempre di nuovi. Consistenza, stagionatuura, odore, forma ed anche il nome catturano di volta in volta la mia attenzione. Strachitunt è un nome abbastanza particolare tanto che quando l'ho visto in Esperya non ho potuto fare altro che ordinarlo. Appartiene ovviamente, come la radice del nome suggerisce, alla famiglia degli "stracchini" così chiamati perchè prodotti con il latte di vacche stanche, "strache" in bergamasco, perchè di ritorno dai pascoli di alta quota. Il "tunt" invece sta ad indicare la forma cilindrica di questo formaggio.Il gusto deciso ha note forti di sottobosco che ho visto ben abbinate alla frutta secca ed in tal caso le noci, ancora profumate di bosco, che adoro.
Da qui alla gustosa teglia di lasagne che vedete in foto il passo è stato breve.
Ingredienti per 4:
300 g c.a. di Strachitunt Taddei
Sfoglie fresche per lasagne
500 ml c.a. di latte
40 g di burro
40 g di farina
sale e pepe
noce moscata
Parmigiano Reggiano grattugiato
8 noci
Prepariamo la besciamella: tostiamo la farina nel burro sciolto, aggiungiamo il latte, un pizzico di sale, una macinata di pepe e una grattugiata di noce moscata e lasciamo addensare. Se la besciamella dovesse risultare troppo densa la allunghiamo con un pò di latte di modo che la sfoglia cuocia poi lentamente in forno. Aggiungiamo alla besciamella, il formaggio tagliato a piccoli pezzetti e componiamo la lasagne sovrapponendo le sfoglie coperte di besciamella arricchita, noci spezzettate e parmigiano grattugiato. In tutto formeremo quattro strati chiudendo con il condimento. Inforniamo a 200° per circa mezz'ora, fino a quando la lasagne risulterà ben dorata.

Lasagne allo Strachitunt e noci

La mia grande piassione per i formaggi mi porta a ricercarne sempre di nuovi. Consistenza, stagionatuura, odore, forma ed anche il nome catturano di volta in volta la mia attenzione. Strachitunt è un nome abbastanza particolare tanto che quando l'ho visto in Esperya non ho potuto fare altro che ordinarlo. Appartiene ovviamente, come la radice del nome suggerisce, alla famiglia degli "stracchini" così chiamati perchè prodotti con il latte di vacche stanche, "strache" in bergamasco, perchè di ritorno dai pascoli di alta quota. Il "tunt" invece sta ad indicare la forma cilindrica di questo formaggio.Il gusto deciso ha note forti di sottobosco che ho visto ben abbinate alla frutta secca ed in tal caso le noci, ancora profumate di bosco, che adoro.
Da qui alla gustosa teglia di lasagne che vedete in foto il passo è stato breve.
Ingredienti per 4:
300 g c.a. di Strachitunt Taddei
Sfoglie fresche per lasagne
500 ml c.a. di latte
40 g di burro
40 g di farina
sale e pepe
noce moscata
Parmigiano Reggiano grattugiato
8 noci
Prepariamo la besciamella: tostiamo la farina nel burro sciolto, aggiungiamo il latte, un pizzico di sale, una macinata di pepe e una grattugiata di noce moscata e lasciamo addensare. Se la besciamella dovesse risultare troppo densa la allunghiamo con un pò di latte di modo che la sfoglia cuocia poi lentamente in forno. Aggiungiamo alla besciamella, il formaggio tagliato a piccoli pezzetti e componiamo la lasagne sovrapponendo le sfoglie coperte di besciamella arricchita, noci spezzettate e parmigiano grattugiato. In tutto formeremo quattro strati chiudendo con il condimento. Inforniamo a 200° per circa mezz'ora, fino a quando la lasagne risulterà ben dorata.

2008-09-30

Maiale agli anacardi con riso Basmati

Lo sapete che ogni tanto mi prende la voglia di oriente? In uno di questi momenti è uscito fuori un bel piatto, gustoso e ricco al punto giusto. Era da un pò che volevo provare l'abbinamento carne anacardi, tanto più che ne ho portato con me da Santorini (Grecia) una bella confezione.
Per quanto riguarda la salsa di soia so che il periodo è un pò particolare tra melamina e sequestri, per cui fate attenzione che siano prodotti sicuri.
Vi lascio la ricettina
Ingredienti per 2:
300 g c.a. di coscia di maiale
1 cipolla
2 carote
1 manciata di anacardi sgusciati
3 cucchiai di olio
2 cucchiai di maizena
2 cucchiai di salsa di soia
2 tazzine di riso Basmati
Tagliamo la carne a listarelle, bagnamola con la salsa di soia ed amalgamiamo la maizena. Lasciamo insaporire per mezz'ora. Intanto nel wok in cui avremo scaldato l'olio doriamo gli anacardi e, una volta tolti nello stesso olio saltiamo la carne finché risulterà dorata. Teniamola in caldo e versiamo nel wok le carote affettate finemente e la cipolla a fette, saliamo leggermente poi uniamo la carne e gli anacardi lasciamo insaporire per bene. Serviamo ancora caldo con il riso Basmati semplicemente lessato.

Maiale agli anacardi con riso Basmati

Lo sapete che ogni tanto mi prende la voglia di oriente? In uno di questi momenti è uscito fuori un bel piatto, gustoso e ricco al punto giusto. Era da un pò che volevo provare l'abbinamento carne anacardi, tanto più che ne ho portato con me da Santorini (Grecia) una bella confezione.
Per quanto riguarda la salsa di soia so che il periodo è un pò particolare tra melamina e sequestri, per cui fate attenzione che siano prodotti sicuri.
Vi lascio la ricettina
Ingredienti per 2:
300 g c.a. di coscia di maiale
1 cipolla
2 carote
1 manciata di anacardi sgusciati
3 cucchiai di olio
2 cucchiai di maizena
2 cucchiai di salsa di soia
2 tazzine di riso Basmati
Tagliamo la carne a listarelle, bagnamola con la salsa di soia ed amalgamiamo la maizena. Lasciamo insaporire per mezz'ora. Intanto nel wok in cui avremo scaldato l'olio doriamo gli anacardi e, una volta tolti nello stesso olio saltiamo la carne finché risulterà dorata. Teniamola in caldo e versiamo nel wok le carote affettate finemente e la cipolla a fette, saliamo leggermente poi uniamo la carne e gli anacardi lasciamo insaporire per bene. Serviamo ancora caldo con il riso Basmati semplicemente lessato.

2008-09-29

C'è pasta e pasta...



Inizia così Un bel piatto di Pasta il libro dello chef pugliese Raffaele De Giuseppe che fa parte della collana Cartolina dalla Cucina di Bibliotheca Culinaria.Un libro che stupisce per la semplicità degli ingredienti utilizzati nelle preparazioni e per la bellezza delle immagini, realizzate da Stefania Sainaghi.
Come dice lo chef nell’introduzione al volume “tutte sono di facile e veloce esecuzione: la maggior parte delle salse di accompagnamento o di finitura dei piatti sono state realizzate durante la cottura della pasta in acqua”.
Considerate le premesse ed il periodo un pò “senza respiro” nel quale mi trovo, mi sembrava giusto iniziare a sperimentare qualcuno dei piatti contenuti nel volume.
Ho iniziato da una preparazione che ha una facilità disarmante, una preparazione a base di ingredienti all’apparenza poveri ma che poveri non sono se, come me e come lo chef stesso suggerisce, amate ricercare prodotti di prima qualità. Così la cipolla diventa la rossa di Tropea, i capperi sono quelli di Lampedusa, le olive rigorosamente taggiasche ed il guanciale e la pasta altrettanto eccellenti.
La ricetta utilizza i bucatini, ho sostituito con gli spaghetti (trafilati al bronzo) perché non avevo disponibile l’altro formato, il guanciale è ovviamente quello toscano di cui vi ho già parlato.
Bucatini (Spaghetti) alla cipolla di Tropea e guanciale croccante
Ingredienti per 6:
500 g di bucatini o spaghetti
200 g di guanciale stagionato
1 grossa cipolla di Tropea
1 foglia di alloro
1 dl di brodo vegetale
50 g di pecorino romano grattugiato
40 g di olive taggiasche
1 ciuffo di prezzemolo
10 g di capperi sotto sale (meglio se di Lampedusa)
olio extravergine d'oliva
sale e pepe nero
Tagliare il guanciale a fettine sottili e quindi a listarelle, rosolarlo in un filo d'olio in modo che risulti croccante. Sgocciolarlo e tenerlo da parte.
Spellare la cipolla e tagliarla a fettine non troppo sottili. Rosolarla dolcemente con l'alloro nella padella utilizzata per il guanciale per 7-8 minuti irrorando con il brodo vegetale. Unire le olive denocciolate e i capperi dissalati, spegnere.
Lessare la pasta al dente e trasferirla nella padella del sugo, unire due cucchiai di brodo caldo, il guanciale croccante e mescolare bene.
Servire spolverizzando con il pecorino, il pepe nero e il prezzemolo tritato.
Lo chef suggerisce, volendo, di guarnire con striscioline di peperone disidratato nel forno a 180° per 30 minuti.

C'è pasta e pasta...



Inizia così Un bel piatto di Pasta il libro dello chef pugliese Raffaele De Giuseppe che fa parte della collana Cartolina dalla Cucina di Bibliotheca Culinaria.Un libro che stupisce per la semplicità degli ingredienti utilizzati nelle preparazioni e per la bellezza delle immagini, realizzate da Stefania Sainaghi.
Come dice lo chef nell’introduzione al volume “tutte sono di facile e veloce esecuzione: la maggior parte delle salse di accompagnamento o di finitura dei piatti sono state realizzate durante la cottura della pasta in acqua”.
Considerate le premesse ed il periodo un pò “senza respiro” nel quale mi trovo, mi sembrava giusto iniziare a sperimentare qualcuno dei piatti contenuti nel volume.
Ho iniziato da una preparazione che ha una facilità disarmante, una preparazione a base di ingredienti all’apparenza poveri ma che poveri non sono se, come me e come lo chef stesso suggerisce, amate ricercare prodotti di prima qualità. Così la cipolla diventa la rossa di Tropea, i capperi sono quelli di Lampedusa, le olive rigorosamente taggiasche ed il guanciale e la pasta altrettanto eccellenti.
La ricetta utilizza i bucatini, ho sostituito con gli spaghetti (trafilati al bronzo) perché non avevo disponibile l’altro formato, il guanciale è ovviamente quello toscano di cui vi ho già parlato.
Bucatini (Spaghetti) alla cipolla di Tropea e guanciale croccante
Ingredienti per 6:
500 g di bucatini o spaghetti
200 g di guanciale stagionato
1 grossa cipolla di Tropea
1 foglia di alloro
1 dl di brodo vegetale
50 g di pecorino romano grattugiato
40 g di olive taggiasche
1 ciuffo di prezzemolo
10 g di capperi sotto sale (meglio se di Lampedusa)
olio extravergine d'oliva
sale e pepe nero
Tagliare il guanciale a fettine sottili e quindi a listarelle, rosolarlo in un filo d'olio in modo che risulti croccante. Sgocciolarlo e tenerlo da parte.
Spellare la cipolla e tagliarla a fettine non troppo sottili. Rosolarla dolcemente con l'alloro nella padella utilizzata per il guanciale per 7-8 minuti irrorando con il brodo vegetale. Unire le olive denocciolate e i capperi dissalati, spegnere.
Lessare la pasta al dente e trasferirla nella padella del sugo, unire due cucchiai di brodo caldo, il guanciale croccante e mescolare bene.
Servire spolverizzando con il pecorino, il pepe nero e il prezzemolo tritato.
Lo chef suggerisce, volendo, di guarnire con striscioline di peperone disidratato nel forno a 180° per 30 minuti.