2013-01-25

Le arance della salute

Banner AIRC
Piatto La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti
Ero stata invitata da La Cucina Italiana, quale Special Ambassador a pubblicare una selezione delle mie migliori ricette a base di arancia per promuovere l'iniziativa "Le arance della salute" che AIRC porta avanti da anni e di cui La Cucina Italiana è partner. Tra i miei mille impegni ho dimenticato di registrare la mia adesione nel termine stabilito ma ho deciso di dare comunque il mio piccolo contributo alla causa e di pubblicare la mia ricetta all'arancia. Un'insalata tutta salute: arance, radicchio Rosa di Gorizia, indivia belga, capperi e meraviglioso tonno a pinne gialle affumicato Bottega del Mare  il tutto condito con una vinaigrette a base di olio, succo d'arancia e aceto balsamico Acetaia Guerzoni che ho scelto nella varietà etichetta verde adatto a condire le insalate. 
Parlando di salute e di alimenti idonei a preservarla non posso non segnalare le proprietà benefiche che ha sul nostro organismo l'imprescindibile, nella mia cucina, olio extravergine d'oliva sinonimo di salute, longevità e gusto a tavolaun altro prodotto che come le arance fa la ricchezza del territorio in cui vivo e che un mio conterraneo ha voluto celebrare con un lavoro che vi segnalo perché accurato e degno di nota per la scientificità e l'estrema padronanza con cui l'argomento viene affrontato, si chiama   In salute con l'olio Un concentrato di benessere il libro di Vincenzo Curci  e se volete avere ulteriori ragguagli in merito o siete interessati all'acquisto di una copia vi invito a contattare direttamente l'autore  vincenzocurci@virgilio.it. 
Tornando all'argomento del post vi lascio la ricetta della mia Insalata della salute e di seguito pubblico anche la mia selezione di ricette all'arancia pescate dall'archivio del blog.
Ingredienti per 4 persone:
2 indivie belghe
2-3 radicchi Rosa di Gorizia
4 arance rosse
1 cucchiaio di capperi sotto sale
200 g di tonno affumicato
6 cucchiai di olio
2 cucchiai di aceto balsamico
sale in fiocchi*
Tagliare le indivie ed i radicchi e disporli su un largo piatto, sistemarvi le fette di tonno e poi gli spicchi delle arance pelate a vivo, avendo cura di conservarne il succo. Emulsionare il succo d'arancia con l'aceto balsamico e l'olio e versare la vinaigrette sopra l'insalata. Completare con i capperi opportunamente dissalati e qualche fiocco di sale.
*Ho utilizzato Sale ambrato australiano Gemma di Mare.
Ecco le ricette del mio archivio:
Cake all'arancia
Dolci trancetti arancia e cioccolato
Insalata di arance e finocchi
Torta al cioccolato con stelle filanti di arancia candita
Insalata di seppie e arance
Marmellata di arance e mele
Tournedos di maiale con erbe aromatiche e crema di patate all'arancia

Le arance della salute

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Piatto La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti
Ero stata invitata da La Cucina Italiana, quale Special Ambassador a pubblicare una selezione delle mie migliori ricette a base di arancia per promuovere l'iniziativa "Le arance della salute" che AIRC porta avanti da anni e di cui La Cucina Italiana è partner. Tra i miei mille impegni ho dimenticato di registrare la mia adesione nel termine stabilito ma ho deciso di dare comunque il mio piccolo contributo alla causa e di pubblicare la mia ricetta all'arancia. Un'insalata tutta salute: arance, radicchio Rosa di Gorizia, indivia belga, capperi e meraviglioso tonno a pinne gialle affumicato Bottega del Mare  il tutto condito con una vinaigrette a base di olio, succo d'arancia e aceto balsamico Acetaia Guerzoni che ho scelto nella varietà etichetta verde adatto a condire le insalate. 
Parlando di salute e di alimenti idonei a preservarla non posso non segnalare le proprietà benefiche che ha sul nostro organismo l'imprescindibile, nella mia cucina, olio extravergine d'oliva sinonimo di salute, longevità e gusto a tavolaun altro prodotto che come le arance fa la ricchezza del territorio in cui vivo e che un mio conterraneo ha voluto celebrare con un lavoro che vi segnalo perché accurato e degno di nota per la scientificità e l'estrema padronanza con cui l'argomento viene affrontato, si chiama   In salute con l'olio Un concentrato di benessere il libro di Vincenzo Curci  e se volete avere ulteriori ragguagli in merito o siete interessati all'acquisto di una copia vi invito a contattare direttamente l'autore  vincenzocurci@virgilio.it. 
Tornando all'argomento del post vi lascio la ricetta della mia Insalata della salute e di seguito pubblico anche la mia selezione di ricette all'arancia pescate dall'archivio del blog.
Ingredienti per 4 persone:
2 indivie belghe
2-3 radicchi Rosa di Gorizia
4 arance rosse
1 cucchiaio di capperi sotto sale
200 g di tonno affumicato
6 cucchiai di olio
2 cucchiai di aceto balsamico
sale in fiocchi*
Tagliare le indivie ed i radicchi e disporli su un largo piatto, sistemarvi le fette di tonno e poi gli spicchi delle arance pelate a vivo, avendo cura di conservarne il succo. Emulsionare il succo d'arancia con l'aceto balsamico e l'olio e versare la vinaigrette sopra l'insalata. Completare con i capperi opportunamente dissalati e qualche fiocco di sale.
*Ho utilizzato Sale ambrato australiano Gemma di Mare.
Ecco le ricette del mio archivio:
Cake all'arancia
Dolci trancetti arancia e cioccolato
Insalata di arance e finocchi
Torta al cioccolato con stelle filanti di arancia candita
Insalata di seppie e arance
Marmellata di arance e mele
Tournedos di maiale con erbe aromatiche e crema di patate all'arancia

2013-01-23

I miei cestini di pane alla Rosa di Gorizia

Piatto La Porcellana Bianca, tessuti GreenGate
Se l'ultima volta abbiamo parlato di boschi, stavolta parliamo di orti e lo facciamo ancora tramite una pubblicazione Sarnus, si tratta di un altro volumetto della collana "I naturini" è scritto da  Vario Cambi e si chiama Terra Terra. A dispetto del suo piccolo formato è una vera e propria guida completa alla conduzione di un orto familiare con il valore aggiunto di tante golose ricette per gustare le verdure che rivelano la natura di eccellente gastronomo dell'autore già noto come esperto coltivatore. Tante le risposte che ci fornisce il libro in merito ad ogni genere di ortaggio presentato, il terreno giusto, l'irrigazione e le colture più adatte, gli accorgimenti opportuni in merito a semina, trapianto, messa a dimora, raccolto, consumo e coltivazione. In poche pagine si impara tutto ciò che occorre per veder crescere le proprie piante e gustarne i frutti trascorrendo al contempo piacevoli e preziose ore a contatto con la natura. 

A proposito di prodotti della terra, cosa ne dite di questo colorato bouquet di rose? Si tratta di radicchio di una pregiata varietà dal romantico appellativo Rosa di Gorizia che da oltre due secoli illumina con i propri colori il rigido autunno dell’estremo Nordest d’Italia. Una coltivazione limitata, tramandata di generazione in generazione e i cui segreti vengono gelosamente custoditi nella sapiente mano dei produttori locali.Una vera prelibatezza, una verdura croccante e dotata di sapore intenso e leggermente amarognolo. E' difficile trovarlo ad di fuori del Friuli Venezia Giulia ma è allo stesso tempo molto molto facile poiché è distribuito da Biolab e si pù acquistare on-line con un click e quando arriva a casa è una sorpresa aprire quel pacchetto e lasciarsi invadere dalla sua freschezza del contenuto.
Io l'ho saltato in padella con un po' di cipolla e l'ho utilizzato per farcire dei cestini realizzati con un impasto di pane tipo quello degli gnocchi, ho completato con una crema di formaggio e dei tocchetti di salamino dolce, lo Snack Madeo perfetto nel gusto e nella forma per rendere questi cestini un antipasto gradevole ed insolito.
Ingredienti
per i cestini:
200 g di pane bianco raffermo
100 g di parmigiano grattugiato
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
per la crema di formaggio:
50 g di pecorino romano grattugiato*
50 g di parmigiano grattugiato
150 ml di panna fresca
sale e pepe
per completare:
salamino dolce
200 g di radicchio
1 cipollotto
vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
burro per gli stampi
Ammollare il pane con il latte poi frullarlo, unire l'uovo, la farina, il formaggio, sale e pepe. Disporre il composto in stampini a semisfera (o in mancanza da muffin) rivestiti con pirottini ben imburrati. Cuocerli in forno caldo a 180° finché i cestini risulteranno ben dorati. Pulire e tagliuzzare il radicchio, saltarlo in padella con il cipollotto tritato e un filo d'olio, salare, pepare sfumare con il vino e lasciar appassire a tegame coperto. Sciogliere i fomaggi con la panna. Riempire i cestini di radicchio e completarli con una cucchiaiata di crema di formaggio e qualche tocchetto di salamino.
* Per la ricetta ho utilizzato Pecorino Romano D.O.P. Brunelli

I miei cestini di pane alla Rosa di Gorizia

Piatto La Porcellana Bianca, tessuti GreenGate
Se l'ultima volta abbiamo parlato di boschi, stavolta parliamo di orti e lo facciamo ancora tramite una pubblicazione Sarnus, si tratta di un altro volumetto della collana "I naturini" è scritto da  Vario Cambi e si chiama Terra Terra. A dispetto del suo piccolo formato è una vera e propria guida completa alla conduzione di un orto familiare con il valore aggiunto di tante golose ricette per gustare le verdure che rivelano la natura di eccellente gastronomo dell'autore già noto come esperto coltivatore. Tante le risposte che ci fornisce il libro in merito ad ogni genere di ortaggio presentato, il terreno giusto, l'irrigazione e le colture più adatte, gli accorgimenti opportuni in merito a semina, trapianto, messa a dimora, raccolto, consumo e coltivazione. In poche pagine si impara tutto ciò che occorre per veder crescere le proprie piante e gustarne i frutti trascorrendo al contempo piacevoli e preziose ore a contatto con la natura. 

A proposito di prodotti della terra, cosa ne dite di questo colorato bouquet di rose? Si tratta di radicchio di una pregiata varietà dal romantico appellativo Rosa di Gorizia che da oltre due secoli illumina con i propri colori il rigido autunno dell’estremo Nordest d’Italia. Una coltivazione limitata, tramandata di generazione in generazione e i cui segreti vengono gelosamente custoditi nella sapiente mano dei produttori locali.Una vera prelibatezza, una verdura croccante e dotata di sapore intenso e leggermente amarognolo. E' difficile trovarlo ad di fuori del Friuli Venezia Giulia ma è allo stesso tempo molto molto facile poiché è distribuito da Biolab e si pù acquistare on-line con un click e quando arriva a casa è una sorpresa aprire quel pacchetto e lasciarsi invadere dalla sua freschezza del contenuto.
Io l'ho saltato in padella con un po' di cipolla e l'ho utilizzato per farcire dei cestini realizzati con un impasto di pane tipo quello degli gnocchi, ho completato con una crema di formaggio e dei tocchetti di salamino dolce, lo Snack Madeo perfetto nel gusto e nella forma per rendere questi cestini un antipasto gradevole ed insolito.
Ingredienti
per i cestini:
200 g di pane bianco raffermo
100 g di parmigiano grattugiato
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
per la crema di formaggio:
50 g di pecorino romano grattugiato*
50 g di parmigiano grattugiato
150 ml di panna fresca
sale e pepe
per completare:
salamino dolce
200 g di radicchio
1 cipollotto
vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
burro per gli stampi
Ammollare il pane con il latte poi frullarlo, unire l'uovo, la farina, il formaggio, sale e pepe. Disporre il composto in stampini a semisfera (o in mancanza da muffin) rivestiti con pirottini ben imburrati. Cuocerli in forno caldo a 180° finché i cestini risulteranno ben dorati. Pulire e tagliuzzare il radicchio, saltarlo in padella con il cipollotto tritato e un filo d'olio, salare, pepare sfumare con il vino e lasciar appassire a tegame coperto. Sciogliere i fomaggi con la panna. Riempire i cestini di radicchio e completarli con una cucchiaiata di crema di formaggio e qualche tocchetto di salamino.
* Per la ricetta ho utilizzato Pecorino Romano D.O.P. Brunelli

2013-01-20

Profumo di bosco in tavola

Piatti Ceramiche Maroso, tovagliolo Busatti, cucchiaio Broggi
Mi sto lasciando alle spalle una fastidiosa influenza intestinale e voglio farlo con un goloso piatto che ha il profumo del bosco anzi il profumo del Re del bosco Sua Maestà il Porcino. Il bosco ovviamente non è solo porcini è, anzi, un'ampia e ariosa bottega all'aperto in cui tra la bellezza e il silenzio della natura si corre in rischio di tornare a casa con un cesto di prelibatezze. La Toscana dal bosco alla cucina è il titolo del libretto edito da Sarnus nella collana "I naturini" che parla di "un universo di sapori genuini prodotti spontaneamente che aspettano solo di essere raccolti" come si legge nella quarta. L'autore è il giallista Andrea Gamannossi che avevo avuto già modo di apprezzare in Oh mare nero...  "Il bosco è la fonte della nostra sopravvivenza, e anche un'autentica miniera di cibi prelibati, e proprio per questi motivi dev'essere amato e rispettato. In più, una passeggiata nel verde consente alla nostra mente di rigenerarsi" afferma l'autore e il bosco Giamannossi deve amarlo tanto se riesce  a parlarne con tanta passione e competenza "Andar per boschi alla ricerca di funghi è un'ottima soluzione contro lo stress quotidiano e anche fonte di benessere per il corpo e la mente" ed è così grato ai genitori per avergli insegnato a  riconoscere i prelibati frutti della natura che mette in atto  nell'era di Gormiti, Ben Ten e Wii l'apprezzabile sforzo di trasmettere questo sapere anche ai suoi bambini. Il libro è una guida semplice e ben strutturata  sui prodotti dei boschi toscani, ma vi assicuro è utile anche a chi frequenta altri boschi. Funghi, tartufi, bacche, asparagi e frutti di bosco, di cui nel libro sono spiegati habitat, zone e periodi ideali per la raccolta, oltre che metodi di preparazione e conservazione, abbondano anche in altre regioni d'Italia. Le 47 originali e varie ricette che completano il libro poi lo rendono un volumetto davvero completo pur nel suo piccolo formato.
Zuppa vellutata di pollo e porcini con gnocchi di pane e formaggio
Ingredienti
Per la zuppa:
1 cucchiaio di burro
2 cucchiai di olio
1 porro
1 cucchiaio di farina
200 g di petto di pollo
1 patata
1 zucchina
2 porcini freschi o surgelati
sale e pepe
Per gli gnocchi al formaggio:
1 piccolo scalogno
200 g di pane bianco raffermo
70 g di caciotta di pecora
30 g di formaggio grana
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
erba cipollina
Pulire ed affettare il porro, appassirlo in padella con olio e burro, unirvi la farina, poi la zucchina e la patata a dadi, la carne a tocchetti e uno dei funghi a fette, salare, pepare, unire dell'acqua e lasciar cuocere la minestra finché risulterà ben cotta e abbastanza densa, frullarla fino a renderla omogenea (se risultasse troppo densa aggiungere brodo o semplicemente acqua) e regolare eventualmente di sale e pepe.
Scaldare il burro e rosolarvi lo scalogno. Versare il pane tagliato a dadini, lo scalogno rosolato, l'erba cipollina, il grana grattugiato e il pecorino grattugiato grosso, l'uovo, il latte e la farina in una ciotola. Mescolare con cura, salare, pepare e impastare con le mani. Con le mani inumidite formare degli gnocchi ovoidali, lessarli in acqua bollente salata e farli sobbollire per 10 minuti circa. Servire gli gnocchi con la zuppa preparata e guarnire con l'altro porcino affettato e rosolato in un velo di olio.
* Per la ricetta ho utilizzato caciotta di pecora Trasteverina Brunelli

Profumo di bosco in tavola

Piatti Ceramiche Maroso, tovagliolo Busatti, cucchiaio Broggi
Mi sto lasciando alle spalle una fastidiosa influenza intestinale e voglio farlo con un goloso piatto che ha il profumo del bosco anzi il profumo del Re del bosco Sua Maestà il Porcino. Il bosco ovviamente non è solo porcini è, anzi, un'ampia e ariosa bottega all'aperto in cui tra la bellezza e il silenzio della natura si corre in rischio di tornare a casa con un cesto di prelibatezze. La Toscana dal bosco alla cucina è il titolo del libretto edito da Sarnus nella collana "I naturini" che parla di "un universo di sapori genuini prodotti spontaneamente che aspettano solo di essere raccolti" come si legge nella quarta. L'autore è il giallista Andrea Gamannossi che avevo avuto già modo di apprezzare in Oh mare nero...  "Il bosco è la fonte della nostra sopravvivenza, e anche un'autentica miniera di cibi prelibati, e proprio per questi motivi dev'essere amato e rispettato. In più, una passeggiata nel verde consente alla nostra mente di rigenerarsi" afferma l'autore e il bosco Giamannossi deve amarlo tanto se riesce  a parlarne con tanta passione e competenza "Andar per boschi alla ricerca di funghi è un'ottima soluzione contro lo stress quotidiano e anche fonte di benessere per il corpo e la mente" ed è così grato ai genitori per avergli insegnato a  riconoscere i prelibati frutti della natura che mette in atto  nell'era di Gormiti, Ben Ten e Wii l'apprezzabile sforzo di trasmettere questo sapere anche ai suoi bambini. Il libro è una guida semplice e ben strutturata  sui prodotti dei boschi toscani, ma vi assicuro è utile anche a chi frequenta altri boschi. Funghi, tartufi, bacche, asparagi e frutti di bosco, di cui nel libro sono spiegati habitat, zone e periodi ideali per la raccolta, oltre che metodi di preparazione e conservazione, abbondano anche in altre regioni d'Italia. Le 47 originali e varie ricette che completano il libro poi lo rendono un volumetto davvero completo pur nel suo piccolo formato.
Zuppa vellutata di pollo e porcini con gnocchi di pane e formaggio
Ingredienti
Per la zuppa:
1 cucchiaio di burro
2 cucchiai di olio
1 porro
1 cucchiaio di farina
200 g di petto di pollo
1 patata
1 zucchina
2 porcini freschi o surgelati
sale e pepe
Per gli gnocchi al formaggio:
1 piccolo scalogno
200 g di pane bianco raffermo
70 g di caciotta di pecora
30 g di formaggio grana
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
erba cipollina
Pulire ed affettare il porro, appassirlo in padella con olio e burro, unirvi la farina, poi la zucchina e la patata a dadi, la carne a tocchetti e uno dei funghi a fette, salare, pepare, unire dell'acqua e lasciar cuocere la minestra finché risulterà ben cotta e abbastanza densa, frullarla fino a renderla omogenea (se risultasse troppo densa aggiungere brodo o semplicemente acqua) e regolare eventualmente di sale e pepe.
Scaldare il burro e rosolarvi lo scalogno. Versare il pane tagliato a dadini, lo scalogno rosolato, l'erba cipollina, il grana grattugiato e il pecorino grattugiato grosso, l'uovo, il latte e la farina in una ciotola. Mescolare con cura, salare, pepare e impastare con le mani. Con le mani inumidite formare degli gnocchi ovoidali, lessarli in acqua bollente salata e farli sobbollire per 10 minuti circa. Servire gli gnocchi con la zuppa preparata e guarnire con l'altro porcino affettato e rosolato in un velo di olio.
* Per la ricetta ho utilizzato caciotta di pecora Trasteverina Brunelli

2013-01-17

Vermicelli di soia con verdure e calamari alla Jamie

Piatti e tessuto GreenGate
Se parlo di Jamie il soggetto in questione può essere uno soltanto: Jamie Oliver ovviamente. Ci sono dei personaggi che non si sa per quale strana magia ti entrano nel cuore dalla prima volta che li vedi, ti sembra quasi di conoscerli da sempre e ogni cosa che vedi fare a loro ti sembra quella giusta. Se qualcuno critica il tuo mito vorresti farlo fuori, toccatemi tutto ma con Jamie non si scherza ragazzi. Quando Jamie Oliver pubblica un nuovo libro io vado in fibrillazione fino a quando non riesco a  sfogliarlo perché i suoi libri sono come lui: semplici, spontanei, sani, allegri, naturali. In linea con le mie aspettative è anche l'ultimo pubblicato dalla Casa Editrice TEA Le mie ricette da 15 minuti e se vi aspettate insulsi piatti da realizzare con prodotti da supermercato già pronti vi state sbagliando di grosso. Ogni piatto è un trionfo di colori e di salute, verdure dell'orto a go go, tanti cibi sani preparati con la creatività e la spontaneità che contraddistinguono Jamie Oliver, spiegati con dovizia di particolari e presentati con cura grazie a splendide foto che rendono giustizia ai contenuti del libro per fare speciale anche un pranzo o una cena di una comune giornata lavorativa. Piatti a base di diverse tipologie di carne, pesce, pasta, zuppe & panini, verdure oltre a tante appetitose ricette per ricche colazioni
Il piatto che vi presento oggi non appartiene al libro ma come quelli del libro è molto colorato, ha tante verdure e si completa con calamari che ho inciso all'interno alla maniera di Jamie con tagli a zig-zag di pochi millimetri per ottenere una sorta di gratella che in cottura ha dato luogo (essendo i miei calamari piuttosto piccoli) ai rotolini che vedete in foto.
Prima della ricetta una breve postilla sull'olio utilizzato, alla cucina d'ispirazione etnica mal si addice l'olio extravergine d'oliva soprattutto se ha un certo carattere ed aroma come quello che io normalmente utilizzo. Ho voluto per questa ricetta provare un'olio molto più leggero e ricco di VITAMINA D : ISIO 4, l’olio dell’azienda francese LESIEUR, che nasce da una combinazione unica di quattro oli vegetali (girasole, colza, vinaccioli e Oleisol®) complementari ed è ricco di nutrimenti indispensabili per tutto l’organismo: 
OMEGA 3: acidi grassi essenziali, indispensabili per il buon funzionamento del sistema cardiovascolare;
OMEGA 6: che contribuiscono a contrastare il colesterolo cattivo;
VITAMINA E: grazie alle sue proprietà antiossidanti, aiuta a proteggere le cellule e a contrastare i radicali liberi.

Vermicelli di soia con verdure e calamari
Ingredienti per 4 persone:
400 g di vermicelli di soia
1 Kg di calamari medio-piccoli (da pulire)
2 carote
2 zucchine
1 cipolla
1 peperone rosso
1 peperoncino
salsa di soia
olio
Tagliare a spicchi la cipolla a fettine sottili le zucchine,le carote mondate e a striscioline il peperone. Pulire i calamari poi aprirli ed inciderli con piccoli tagli, tagliarne ognuno in tre parti e saltarli nel wok insieme ai propri tentacoli con un filo d'olio e il peperoncino tritato. Tenere in caldo i calamari e saltare le verdure affettate con qualche cucchiaio di olio, bagnare con salsa di soia. Cuocere i vermicelli di soia secondo le istruzioni della confezione e saltarli nel wok con la verdure i calamari, unendo se occorre altra salsa di soia.

Vermicelli di soia con verdure e calamari alla Jamie

Piatti e tessuto GreenGate
Se parlo di Jamie il soggetto in questione può essere uno soltanto: Jamie Oliver ovviamente. Ci sono dei personaggi che non si sa per quale strana magia ti entrano nel cuore dalla prima volta che li vedi, ti sembra quasi di conoscerli da sempre e ogni cosa che vedi fare a loro ti sembra quella giusta. Se qualcuno critica il tuo mito vorresti farlo fuori, toccatemi tutto ma con Jamie non si scherza ragazzi. Quando Jamie Oliver pubblica un nuovo libro io vado in fibrillazione fino a quando non riesco a  sfogliarlo perché i suoi libri sono come lui: semplici, spontanei, sani, allegri, naturali. In linea con le mie aspettative è anche l'ultimo pubblicato dalla Casa Editrice TEA Le mie ricette da 15 minuti e se vi aspettate insulsi piatti da realizzare con prodotti da supermercato già pronti vi state sbagliando di grosso. Ogni piatto è un trionfo di colori e di salute, verdure dell'orto a go go, tanti cibi sani preparati con la creatività e la spontaneità che contraddistinguono Jamie Oliver, spiegati con dovizia di particolari e presentati con cura grazie a splendide foto che rendono giustizia ai contenuti del libro per fare speciale anche un pranzo o una cena di una comune giornata lavorativa. Piatti a base di diverse tipologie di carne, pesce, pasta, zuppe & panini, verdure oltre a tante appetitose ricette per ricche colazioni
Il piatto che vi presento oggi non appartiene al libro ma come quelli del libro è molto colorato, ha tante verdure e si completa con calamari che ho inciso all'interno alla maniera di Jamie con tagli a zig-zag di pochi millimetri per ottenere una sorta di gratella che in cottura ha dato luogo (essendo i miei calamari piuttosto piccoli) ai rotolini che vedete in foto.
Prima della ricetta una breve postilla sull'olio utilizzato, alla cucina d'ispirazione etnica mal si addice l'olio extravergine d'oliva soprattutto se ha un certo carattere ed aroma come quello che io normalmente utilizzo. Ho voluto per questa ricetta provare un'olio molto più leggero e ricco di VITAMINA D : ISIO 4, l’olio dell’azienda francese LESIEUR, che nasce da una combinazione unica di quattro oli vegetali (girasole, colza, vinaccioli e Oleisol®) complementari ed è ricco di nutrimenti indispensabili per tutto l’organismo: 
OMEGA 3: acidi grassi essenziali, indispensabili per il buon funzionamento del sistema cardiovascolare;
OMEGA 6: che contribuiscono a contrastare il colesterolo cattivo;
VITAMINA E: grazie alle sue proprietà antiossidanti, aiuta a proteggere le cellule e a contrastare i radicali liberi.

Vermicelli di soia con verdure e calamari
Ingredienti per 4 persone:
400 g di vermicelli di soia
1 Kg di calamari medio-piccoli (da pulire)
2 carote
2 zucchine
1 cipolla
1 peperone rosso
1 peperoncino
salsa di soia
olio
Tagliare a spicchi la cipolla a fettine sottili le zucchine,le carote mondate e a striscioline il peperone. Pulire i calamari poi aprirli ed inciderli con piccoli tagli, tagliarne ognuno in tre parti e saltarli nel wok insieme ai propri tentacoli con un filo d'olio e il peperoncino tritato. Tenere in caldo i calamari e saltare le verdure affettate con qualche cucchiaio di olio, bagnare con salsa di soia. Cuocere i vermicelli di soia secondo le istruzioni della confezione e saltarli nel wok con la verdure i calamari, unendo se occorre altra salsa di soia.

2013-01-16

Porchetta d'oca su crema di patate

Americano e tovagliolo Busatti
Come promesso vi porto oggi ad assaggiare (idealmente s'intende) la porchetta d'oca, un'altro prodotto dell'azienda dei Littamè realizzato con carne d'oca opportunamente disossata e farcita con un gustoso impasto a base di carne e fegato d'oca e maiale squisitamente aromatizzato con erbe di campo. E' ottima gustata al naturale magari in un delizioso panino ma io ho appena arrostito le fette e le ho servite con una semplice crema di patate con erba cipollina. Con l'erba cipollina ho un piccolo problema perché la adoro ma non riesco a coltivarla, ogni pianta acquistata non dura più di un mese, quella secca nei barattolini non è affatto buona ho risolto però con un nuovo prodotto liofilizzato Cannamela, basta inumidirla prima dell'utilizzo ed il gioco è fatto. La crema di patate di cui vi lascio la ricetta è ottima anche con il roast beef, con del salmone arrostito o con mille altre pietanze.
Crema di patate
Ingredienti:
500 g di patate
brodo vegetale
100 ml di olio extravergine d'oliva
1 punta d'aglio
erba cipollina
sale e pepe
Cuocere le patate pelate e ridotte a tocchetti in brodo vegetale, poi frullare unendo l'olio e l'aglio, completare con sale, pepe ed erba cipollina tritata.

Porchetta d'oca su crema di patate

Americano e tovagliolo Busatti
Come promesso vi porto oggi ad assaggiare (idealmente s'intende) la porchetta d'oca, un'altro prodotto dell'azienda dei Littamè realizzato con carne d'oca opportunamente disossata e farcita con un gustoso impasto a base di carne e fegato d'oca e maiale squisitamente aromatizzato con erbe di campo. E' ottima gustata al naturale magari in un delizioso panino ma io ho appena arrostito le fette e le ho servite con una semplice crema di patate con erba cipollina. Con l'erba cipollina ho un piccolo problema perché la adoro ma non riesco a coltivarla, ogni pianta acquistata non dura più di un mese, quella secca nei barattolini non è affatto buona ho risolto però con un nuovo prodotto liofilizzato Cannamela, basta inumidirla prima dell'utilizzo ed il gioco è fatto. La crema di patate di cui vi lascio la ricetta è ottima anche con il roast beef, con del salmone arrostito o con mille altre pietanze.
Crema di patate
Ingredienti:
500 g di patate
brodo vegetale
100 ml di olio extravergine d'oliva
1 punta d'aglio
erba cipollina
sale e pepe
Cuocere le patate pelate e ridotte a tocchetti in brodo vegetale, poi frullare unendo l'olio e l'aglio, completare con sale, pepe ed erba cipollina tritata.

2013-01-15

L'oca in onto dei Littamè

Piatto Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti
L'Oca in onto è un'antichissima conserva a base di carne d'oca, un metodo antichissimo per far durare molti mesi la carne. L'oca in onto era una tipica produzione dei mesi invernali, quando le oche erano in carne ed era quindi il momento giusto per metterle in conserva.
Le carni separate dalle loro parti grasse, venivano tagliate a pezzetti e lasciate riposare sotto sale per alcuni giorni. Successivamente si riponevano in un orcio di terracotta o vetro alternando pezzetti di carne a grasso d'oca fuso e foglie di alloro. Uno strato di grasso completava il vasetto che veniva chiuso ermeticamente. Un'altra tecnica in uso prevedeva invece la preventiva cottura della carne nel proprio grasso prima di procedere all'invasamento. Questa sostanziosa conserva di carni durava per mesi pronta al fabbisogno quando nel periodo primaverile ed estivo anche le donne lavoravano intensamente nei campi. Ancora oggi all'Agriturismo Il Dosso i fratelli Littamè producono, tra le tante specialità di cui vi ho già accennato, l'oca in onto secondo gli antichi metodi di conservazione. Per la mia ricetta ho utilizzato la coscia (che ritengo uno dei pezzi più succulenti, basta immergere la busta sottovuoto in acqua bollente e lasciar scaldare per 20 minuti. Una volta aperta la confezione la carne è pronta da mangiare ed il grassetto sciolto è ottimo per condire le verdure. Io ho aggiunto la carne sfilacciata e parte del grasso alle verze tagliate a striscioline e stufate. Ho servito questo meraviglioso piatto con della polenta (non essendo esperta in materia ho utilizzato la precotta Valsugana nella varietà integrale più rustica e saporita).
Ingredienti per 4 persone:
2 cosce d'oca in onto
1 cipolla
1 verza piccola
2 cucchiai di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
polenta integrale precotta
Tritare la cipolla e appassirla con un filo d'olio in un tegame di coccio, unire la passata di pomodoro, la verza a striscioline, salare, pepare e lasciare stufare aggiungendo poca acqua. Intanto scaldare l'oca e pulire la carne dall'osso. Aggiungere la carne e un po' del grasso di cottura alle verze e lasciare amalgamare i sapori. Preparare la polenta e servirla con il sugo preparato.
Tornate a trovarmi domani per un'altra specialità di casa Littamè.

L'oca in onto dei Littamè

Piatto Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti
L'Oca in onto è un'antichissima conserva a base di carne d'oca, un metodo antichissimo per far durare molti mesi la carne. L'oca in onto era una tipica produzione dei mesi invernali, quando le oche erano in carne ed era quindi il momento giusto per metterle in conserva.
Le carni separate dalle loro parti grasse, venivano tagliate a pezzetti e lasciate riposare sotto sale per alcuni giorni. Successivamente si riponevano in un orcio di terracotta o vetro alternando pezzetti di carne a grasso d'oca fuso e foglie di alloro. Uno strato di grasso completava il vasetto che veniva chiuso ermeticamente. Un'altra tecnica in uso prevedeva invece la preventiva cottura della carne nel proprio grasso prima di procedere all'invasamento. Questa sostanziosa conserva di carni durava per mesi pronta al fabbisogno quando nel periodo primaverile ed estivo anche le donne lavoravano intensamente nei campi. Ancora oggi all'Agriturismo Il Dosso i fratelli Littamè producono, tra le tante specialità di cui vi ho già accennato, l'oca in onto secondo gli antichi metodi di conservazione. Per la mia ricetta ho utilizzato la coscia (che ritengo uno dei pezzi più succulenti, basta immergere la busta sottovuoto in acqua bollente e lasciar scaldare per 20 minuti. Una volta aperta la confezione la carne è pronta da mangiare ed il grassetto sciolto è ottimo per condire le verdure. Io ho aggiunto la carne sfilacciata e parte del grasso alle verze tagliate a striscioline e stufate. Ho servito questo meraviglioso piatto con della polenta (non essendo esperta in materia ho utilizzato la precotta Valsugana nella varietà integrale più rustica e saporita).
Ingredienti per 4 persone:
2 cosce d'oca in onto
1 cipolla
1 verza piccola
2 cucchiai di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
polenta integrale precotta
Tritare la cipolla e appassirla con un filo d'olio in un tegame di coccio, unire la passata di pomodoro, la verza a striscioline, salare, pepare e lasciare stufare aggiungendo poca acqua. Intanto scaldare l'oca e pulire la carne dall'osso. Aggiungere la carne e un po' del grasso di cottura alle verze e lasciare amalgamare i sapori. Preparare la polenta e servirla con il sugo preparato.
Tornate a trovarmi domani per un'altra specialità di casa Littamè.

2013-01-13

Sformatini al formaggio su crema di porri con Pancetta di Suino Nero di Calabria

Piatto La Porcellana Bianca,  americano e tovagliolo Busatti
I soufflé, gli sformati e i loro affini si prestano particolarmente alle presentazioni curate, riescono a far sembrare il piatto davvero ricercato e non sono poi così difficili da realizzare. Con i formaggi poi si fanno piccoli miracoli di gusto, gli accostamenti possibili sono innumerevoli. Stavolta ho utilizzato un pecorino fresco Brunelli, il Centocelle che ho accostato a una cremina di porri e completato con petali di Pancetta di Suino Nero di Calabria Madeo. Si può scegliere di rosolare la pancetta per renderla croccante ma il suo gusto delicato secondo il mio palato ne viene un po' pregiudicato, ho pertanto deciso di servirla nature.
Prima di lasciarvi la ricetta voglio avvertirvi di una bellissima novità che bolle in Casa Brunelli. Ci sarà uno spazio dedicato a noi amici bloggers, una vera community per gli appassionati del mondo del formaggio in cui troverete sempre approfondimenti, notizie aggiornate su fiere ed eventi e tanto altro, ovviamente ritengo un pregio far parte di questa piccola comunità e vi invito a seguirci numerosi.
Ingredienti per 4 persone
Per gli sformatini:
20 g di burro
20 g di farina
200 ml di latte
80 g di pecorino fresco 
2 uova 
sale e pepe 
Per la crema di porri:
2 porri
20 g di burro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di farina
brodo vegetale
sale e pepe
Pancetta di Suino Nero di Calabria per completare
Per gli sformatini: sciogliere il burro, unire la farina e lasciar cuocere senza far prendere colore, unire il latte e lasciar addensare la besciamella, sale e pepare, unire il formaggio grattugiato* e poi i tuorli, mescolando bene. Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e unirli al composto con delicatezza. Imburrare quattro stampini da soufflé e suddividervi il composto, mettere gli stampini in una teglia e versarvi dell'acqua fino a metà circa dello stampo, infornare a 180° per 20-25 minuti.
Preparare la crema di porri: pulire i porri e affettarli, rosolarli in un tegame con il burro sciolto insieme all'olio, aggiungere la farina e mescolare, unire poi un po' di brodo e portare a cottura, salare, pepare e frullare infine a crema unendo dell'altro brodo se dovesse risultare troppo asciutta. Disporre la crema di porri nei piatti individuali sformarvi sopra i tortini al formaggio e completare con petali di pancetta.
* per grattugiare bene anche i formaggi a media stagionatura è perfetto il Gratì di Ariete