2013-09-15

Pomodori secchi con capperi e acciughe

Padella linea Scala di BergHOFF Italia, canovaccio Busatti
Non mi ero mai soffermata sul potere della natura e di alcune sostanze sulla conservazione degli alimenti. La cosa mi stupisce perché sin da piccola ho visto essiccare pomodori, fichi, peperoni, salare capperi e acciughe, trasformare le arance e le ciliegie in succulenta marmellata, i pomodori in rossa salsa da utilizzare tutto l'inverno e la carne di maiale in sostanziosi e sapidi salumi. Eppure proprio perché si tratta di gesti consueti non avevo mai riflettuto sulla grandiosità di questi fenomeni.
L'ho fatto con Sole sale vento fuoco, il libro di Carlo G. Valli sull'antica arte del conservare il cibo pubblicato da Cierre edizioni. Memorie, pratiche, vecchi sapori e ricette ci vengono trasmesse dall'autore in modo semplice e divulgativo.
La categoria dei conservati ha storicamente occupato una posizione di rilievo nel panorama nutrizionale ma se in passato è stata la necessità a far scoprire ed affinare le tecniche conserviere che oggi conosciamo ed utilizziamo è innegabile che questi piccoli miracoli gastronomici, diventati cibi importanti, noti e pregiati, sono oggi al servizio di tutti, forse ancora più che in passato, dal momento che è la stessa industria a metterli a disposizione rendendoli di facile reperimento. Carne, Pesce,Vegetali, Frutta, Latte e Uova ad ogni alimento è dedicata una sezione del libro e per ognuno di essi la storia e i metodi tradizionali di conservazione. Insomma un libro che fa cultura e che mi ha fatto pensare alla grandezza della natura e alla bontà di quelle che erano a torto considerate come "pietanze di mortificazione".
I buoni propositi sono quelli di sfruttare al meglio ciò che la natura ha da offrire, l'abbondanza dei raccolti va rispettata e il termine della stagione estiva è proprio il periodo più giusto per la preparazione di diverse conserve. 
La voglia è quella di riscoprire ricette dimenticate e di proporne, perché no, di nuove. 
Natale non è neppure lontano e chissà magari che non si possa farne dei doni graditi che non incidano troppo sul bilancio familiare.
Avallano il mio desiderio di riscoprirmi formichina due nuove pubblicazioni di Vallardi nella collana SuperManuali entrambi di Cinzia Gambassi.
Verdure sottovetro è dedicato alla conservazione degli ortaggi, ogni stagione ha i suoi e così dall'aglio alle zucchine l'autrice ci offre tutte le soluzioni per conservare ogni ortaggio. 40 verdure e oltre 160 metodi di conservazione. Sott'olio, sottaceto, in salamoia, essiccate, in agrodolce tantissime sono le conserve proposte dal libro e molte le ricette infallibili per utilizzarle. Non mancano giardiniere e chutney, aceti e olii aromatici in linea con le più nuove tendenze.
Marmellandia è un universo di conserve golose. Frutta, verdura, erbe e fiori profumati danno luogo a 249 confetture e marmellate a regola d'arte, gelatine, creme, mieli, mostarde, chutney, frutti canditi o brinati, frutti essiccati o secchi, marron glacés, mousse, gelati, semifreddi...i migliori abbinamenti e tante preparazioni per utilizzare le conserve in modo ancora più goloso.
Ma adesso i miei Pomodori secchi con capperi e acciughe una vera golosità che vi consiglio di abbinare con l'uovo al tegamino, magari adagiato sopra una fetta di pane (col buco centrale, per permettere contestualmente all'uovo di cuocere e al pane di dorarsi) oppure in un panino gourmet con aggiunta di prosciutto crudo.
Presina Busatti, forchetta Wald
Ingredienti: 
pomodori essiccati
capperi e acciughe sotto sale
foglie di mentuccia fresca
aglio
olio extravergine d'oliva
Condire i pomodori, dopo averli lavati con acqua e aceto e asciugati a dovere, con olio, pezzetti d'aglio e foglioline di menta. Alternare in barattolo strati di pomodoro con filetti d'acciuga e capperi dissalati. Colmare il barattolo con olio, tappare e conservare (se ci riuscite) in luogo fresco e asciutto. Una volta aperto il barattolo conservare in frigo o colmare nuovamente d'olio e riporre in dispensa.
Marmellandia, Verdure sottovetro e Sole sale vento fuoco sono acquistabili su Amazon con il 15% di sconto.

2013-09-12

Greche ispirazioni: melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare

Piatto linea Nautica Rosa dei Venti Cartaffini 
Sole, vento, mare, villaggi bianco-azzurri e suggestioni mitologiche, ecco le immagini che affiorano alla mente pensando alla Grecia.
Mussakà, Zaziki, Pita e ricche insalate con feta e olive, la cucina greca non è solo queste poche ricette ad uso e consumo dei turisti. 
Certo "la cucina greca tradizionale assomiglia al suo paese d'origine: non è vastissima, è passabilmente rustica, molto mediterranea e gentilmente orientale" come ci insegna Jean-Michel Carasso nel suo La cucina greca edito da Ponte alle Grazie nella collana Il lettore goloso e in vendita su Amazon.
Ho scoperto attraverso il libro che i greci non mangiano solo carne e melanzane, dolci zuccherosi e feta. 
Ho scoperto che le verdure amano farcirle anche con il riso e mi sono incuriosita davanti a una ricetta di cozze con aglio e Ouzo, il noto aperitivo locale a base di anice. 
Ho capito come mai in tutte le gastronomie greche si trovano barattoli di colorata frutta immersa in denso sciroppo di zucchero. Pare che un'antica usanza preveda di servire all'ospite il glikò tù kutaliù, questa confettura al cucchiaio, in minuscoli piattini, accompagnato da una tazzina di caffè  e un bicchiere di acqua ghiacciata come simbolo di ospitalità.
Ho girato e rigirato tra le mie mani questo  goloso libro, un vero trattato di gastronomia greca oltre che un completo ricettario di sapori mediterranei, in cui anche l'immagine di copertina evoca ricordi e alimenta sogni.
Ho colto qua e là tra le pagine del volume e, fortemente ispirata, ho realizzato una ricetta in cui ho farcito di riso le melanzane cotte al forno e le ho servite con un guazzetto che ha il profumo del mare.
Melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare
Ingredienti per 4 persone
2 grosse melanzane 
200 g di riso basmati
olio extravergine d'oliva*
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
2 pomodori
1 kg di cozze
1/2 kg di gamberi
prezzemolo
rosmarino
1 peperoncino
sale
Mettere in una pentola il riso con 350 ml di acqua, un cucchiaio di olio e un pizzico di sale, portare a bollore e cuocere 6-7 minuti. Coprire e lasciar riposare a fuoco spento per altri 20 minuti. tagliare a metà le melanzane, lasciandovi attaccato il picciolo, incidere a griglia la polpa, irrorarle con olio e porle con la polpa rivolta in basso su una teglia. Infornare a 180° per 20-25 minuti. Raschiare la polpa dalle melanzane facendo attenzione a serbare integre le bucce. Triturare la polpa e saltarla in padella con 1 spicchio d'aglio e un rametto di rosmarino, unirvi anche il riso. Farcire con il composto le barchette di melanzana e infornarle 10-15 minuti prima di servile con il guazzetto di mare. Preparare un soffritto di aglio, olio, peperoncino e prezzemolo tritato, unirvi i pomodori pelati e spezzettati e le code di gambero già pulite. Aggiungere le cozze già aperte in un tegame a parte e private di parte dei gusci, unire un po' di acqua delle cozze ben filtrata e amalgamare il tutto per un paio di minuti a fuoco vivace. Eliminare l'aglio e servire il guazzetto con le melanzane preparate.
* per la realizzazione della ricetta ho utilizzato Olio Dante ConDisano, arricchito di vitamina D.

Consiglio di servire questo piatto con un Rosato Castello di Porcìa un vino morbido e armonico dal bouquet fruttato e floreale, anche i greci di sicuro approverebbero.

Greche ispirazioni: melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare

Piatto linea Nautica Rosa dei Venti Cartaffini 
Sole, vento, mare, villaggi bianco-azzurri e suggestioni mitologiche, ecco le immagini che affiorano alla mente pensando alla Grecia.
Mussakà, Zaziki, Pita e ricche insalate con feta e olive, la cucina greca non è solo queste poche ricette ad uso e consumo dei turisti. 
Certo "la cucina greca tradizionale assomiglia al suo paese d'origine: non è vastissima, è passabilmente rustica, molto mediterranea e gentilmente orientale" come ci insegna Jean-Michel Carasso nel suo La cucina greca edito da Ponte alle Grazie nella collana Il lettore goloso e in vendita su Amazon.
Ho scoperto attraverso il libro che i greci non mangiano solo carne e melanzane, dolci zuccherosi e feta. 
Ho scoperto che le verdure amano farcirle anche con il riso e mi sono incuriosita davanti a una ricetta di cozze con aglio e Ouzo, il noto aperitivo locale a base di anice. 
Ho capito come mai in tutte le gastronomie greche si trovano barattoli di colorata frutta immersa in denso sciroppo di zucchero. Pare che un'antica usanza preveda di servire all'ospite il glikò tù kutaliù, questa confettura al cucchiaio, in minuscoli piattini, accompagnato da una tazzina di caffè  e un bicchiere di acqua ghiacciata come simbolo di ospitalità.
Ho girato e rigirato tra le mie mani questo  goloso libro, un vero trattato di gastronomia greca oltre che un completo ricettario di sapori mediterranei, in cui anche l'immagine di copertina evoca ricordi e alimenta sogni.
Ho colto qua e là tra le pagine del volume e, fortemente ispirata, ho realizzato una ricetta in cui ho farcito di riso le melanzane cotte al forno e le ho servite con un guazzetto che ha il profumo del mare.
Melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare
Ingredienti per 4 persone
2 grosse melanzane 
200 g di riso basmati
olio extravergine d'oliva*
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
2 pomodori
1 kg di cozze
1/2 kg di gamberi
prezzemolo
rosmarino
1 peperoncino
sale
Mettere in una pentola il riso con 350 ml di acqua, un cucchiaio di olio e un pizzico di sale, portare a bollore e cuocere 6-7 minuti. Coprire e lasciar riposare a fuoco spento per altri 20 minuti. tagliare a metà le melanzane, lasciandovi attaccato il picciolo, incidere a griglia la polpa, irrorarle con olio e porle con la polpa rivolta in basso su una teglia. Infornare a 180° per 20-25 minuti. Raschiare la polpa dalle melanzane facendo attenzione a serbare integre le bucce. Triturare la polpa e saltarla in padella con 1 spicchio d'aglio e un rametto di rosmarino, unirvi anche il riso. Farcire con il composto le barchette di melanzana e infornarle 10-15 minuti prima di servile con il guazzetto di mare. Preparare un soffritto di aglio, olio, peperoncino e prezzemolo tritato, unirvi i pomodori pelati e spezzettati e le code di gambero già pulite. Aggiungere le cozze già aperte in un tegame a parte e private di parte dei gusci, unire un po' di acqua delle cozze ben filtrata e amalgamare il tutto per un paio di minuti a fuoco vivace. Eliminare l'aglio e servire il guazzetto con le melanzane preparate.
* per la realizzazione della ricetta ho utilizzato Olio Dante ConDisano, arricchito di vitamina D.

Consiglio di servire questo piatto con un Rosato Castello di Porcìa un vino morbido e armonico dal bouquet fruttato e floreale, anche i greci di sicuro approverebbero.

2013-09-09

Lasagne alla parmigiana, la mia sfida al mattarello?

Sfida al mattarello
Piatto La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Vorrei raccontarvi di essere diventata una eccezionale sfoglina, di aver fatto miei i segreti della sfoglia bolognese come promette il sottotitolo di Sfida al Mattarello l'ultimo lavoro delle Sorelle Simili pubblicato da Vallardi. In realtà seguendo i validissimi consigli di Margherita e Valeria Simili le ricette tradizionali emiliano-romagnole diventano davvero fattibili anche a chi di sfoglie nella sua vita ne ha viste fare pochine essendo maggiormente in uso dove scrivo il ferro da maccheroni. Le mitiche Sorelle Simili mettono la loro infinita conoscenza in fatto di sfoglie al nostro servizio e dalla spiegazione dell'impasto base di uova e farina ci portano, attraverso l'uso del mattarello, in nemmeno duecento pagine a realizzare piccoli gioielli come lo Scrigno di Venere o i Triangoli arcobaleno ai porcini che solo a dire i nomi mi viene l'acquolina.
Tuttavia si dice impara l'arte e mettila da parte e il libro in questione lo terrò in serbo per i momenti di alta fattività in cui magari nonostante i miei consueti e crescenti impegni io possa nel tempo libero dedicarmi all'uso della mia spianatoia e del fedele mattarello (che uso ormai per velocità su un tappetino di silicone che gli resta poi sempre avvolto addosso come purpureo manto).
Ebbene signori idee in mente ne ho tante ma la mani non stanno al passo con il pensiero e seppure io avessi programmato di realizzare la sfoglia a mano alla fine ho ceduto alla vasta offerta del supermercato ed eccomi qua a raccontarvi la farcia rimandandovi per la sfoglia casereccia al libro citato.
La parmigiana di melanzane ricorda molto nella forma la lasagna io ho unito le due preparazioni ricavandone lasagne alla parmigiana in cui strati di saporite melanzane ripiene si alternano  con sfoglia e fresco sughetto arricchiti da cubetti di felsinea mortadella.
Lasagne alla parmigiana
Ingredienti per 4 persone
250 g di sfoglie per lasagne
besciamella (30 g di burro- 30 g di farina - 500 ml di latte - sale - pepe - noce moscata
2 melanzane
pangrattato
olio per friggere
1 kg di pomodori 
1 ciuffo di basilico
300 g di mozzarella
200 g di mortadella
grana grattugiato*
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a fette sottili le melanzane, passarle nel pangrattato e friggerle in abbondante olio, sgocciolarle su carta da cucina e tenerle da parte. preparare la besciamella nel modo consueto, sciogliendo burro e farina e poi unendo il latte, sale pepe e noce moscata, mescolando su fuoco moderato finché la salsa non si sarà addensata. Schiacciare l'aglio in un tegame e imbiondirlo con un filo d'olio, unire i pomodori pelati e spezzettati , sale, pepe e abbondante basilico. Passare il sughetto col passaverdure.
Formare una base in teglia con un po' di besciamella e sugo. Stendere il primo strato di sfoglia, poi qualche fetta di melanzana, sugo,poca besciamella, mozzarella, cubetti di mortadella e grana. Procedere allo stesso modo per altri tre strati, poi infornare le lasagne per 20-25 minuti, finché risulteranno dorate, asciutte e gonfie. Servire dopo qualche minuto di riposo.
*Per la ricetta ho utilizzato grana GranMoravia, l’ottimo formaggio a pasta dura prodotto nella regione della Moravia e Mortadella Tricolore Felsineo

Lasagne alla parmigiana, la mia sfida al mattarello?

Sfida al mattarello
Piatto La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Vorrei raccontarvi di essere diventata una eccezionale sfoglina, di aver fatto miei i segreti della sfoglia bolognese come promette il sottotitolo di Sfida al Mattarello l'ultimo lavoro delle Sorelle Simili pubblicato da Vallardi. In realtà seguendo i validissimi consigli di Margherita e Valeria Simili le ricette tradizionali emiliano-romagnole diventano davvero fattibili anche a chi di sfoglie nella sua vita ne ha viste fare pochine essendo maggiormente in uso dove scrivo il ferro da maccheroni. Le mitiche Sorelle Simili mettono la loro infinita conoscenza in fatto di sfoglie al nostro servizio e dalla spiegazione dell'impasto base di uova e farina ci portano, attraverso l'uso del mattarello, in nemmeno duecento pagine a realizzare piccoli gioielli come lo Scrigno di Venere o i Triangoli arcobaleno ai porcini che solo a dire i nomi mi viene l'acquolina.
Tuttavia si dice impara l'arte e mettila da parte e il libro in questione lo terrò in serbo per i momenti di alta fattività in cui magari nonostante i miei consueti e crescenti impegni io possa nel tempo libero dedicarmi all'uso della mia spianatoia e del fedele mattarello (che uso ormai per velocità su un tappetino di silicone che gli resta poi sempre avvolto addosso come purpureo manto).
Ebbene signori idee in mente ne ho tante ma la mani non stanno al passo con il pensiero e seppure io avessi programmato di realizzare la sfoglia a mano alla fine ho ceduto alla vasta offerta del supermercato ed eccomi qua a raccontarvi la farcia rimandandovi per la sfoglia casereccia al libro citato.
La parmigiana di melanzane ricorda molto nella forma la lasagna io ho unito le due preparazioni ricavandone lasagne alla parmigiana in cui strati di saporite melanzane ripiene si alternano  con sfoglia e fresco sughetto arricchiti da cubetti di felsinea mortadella.
Lasagne alla parmigiana
Ingredienti per 4 persone
250 g di sfoglie per lasagne
besciamella (30 g di burro- 30 g di farina - 500 ml di latte - sale - pepe - noce moscata
2 melanzane
pangrattato
olio per friggere
1 kg di pomodori 
1 ciuffo di basilico
300 g di mozzarella
200 g di mortadella
grana grattugiato*
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a fette sottili le melanzane, passarle nel pangrattato e friggerle in abbondante olio, sgocciolarle su carta da cucina e tenerle da parte. preparare la besciamella nel modo consueto, sciogliendo burro e farina e poi unendo il latte, sale pepe e noce moscata, mescolando su fuoco moderato finché la salsa non si sarà addensata. Schiacciare l'aglio in un tegame e imbiondirlo con un filo d'olio, unire i pomodori pelati e spezzettati , sale, pepe e abbondante basilico. Passare il sughetto col passaverdure.
Formare una base in teglia con un po' di besciamella e sugo. Stendere il primo strato di sfoglia, poi qualche fetta di melanzana, sugo,poca besciamella, mozzarella, cubetti di mortadella e grana. Procedere allo stesso modo per altri tre strati, poi infornare le lasagne per 20-25 minuti, finché risulteranno dorate, asciutte e gonfie. Servire dopo qualche minuto di riposo.
*Per la ricetta ho utilizzato grana GranMoravia, l’ottimo formaggio a pasta dura prodotto nella regione della Moravia e Mortadella Tricolore Felsineo

2013-09-06

Vecchiarelle, lo Street Food calabrese


Tovaglioli Easy Life Design
Vecchiarelle, vissinielli, crispedde o come volete chiamarle è certo che si tratta dello street food per eccellenza del mio territorio. Non vi è fiera o manifestazione culinaria del cosentino in cui non vi sia un pentolone di olio e qualche signora affaccendata a friggere queste deliziose e semplicissime ciambelle. Nature o con l'acciuga oppure (come più le amo) in versione dolce rotolate nello zucchero vanno gustate calde calde quasi scottandosi la lingua per assaporarne in pieno la fragranza.

Stavo sfogliando Street Food Ricette da tutto il mondo per italiani curiosi il libro di Florasol Accursio e Giorgio Gabriel pubblicato da Terre di Mezzo Editore in cui sono riportate fedelmente a quanto annuncia il sottotitolo le ricette di tantissimi cibi di strada in uso in tutto il mondo quando riflettendo sulla varietà e diversità dei cibi proposti nel libro mi sono interrogata su quale fosse quello che meglio rappresentava il mio territorio.
Come si legge nell'introduzione del libro "Non esiste Paese che non abbia il suo cibo di strada, quello che spesso si mangia in fretta, di solito con le mani (e che forse proprio per questo sembra ancora più buono), quello che non sempre è facile e veloce da preparare, ma sicuramente si mangia in un lampo. Variano gli ingredienti, i profumi e le spezie, mutano la latitudine e la lingua in cui grida il venditore per chiamare la gente ad assaggiare la sua specialità. Quello che non cambia è il gusto di mangiare in piedi, in mezzo alla gente, mentre si festeggia, si cammina, si balla, si lavora, o si fa una cosa qualunque che viene piacevolmente interrotta da un languorino che non si può ignorare".
Le vecchiarelle sono esattamente questo qui da noi. Erano in origine preparate solo nel periodo natalizio, poi per le festività di qualche santo, per qualche felice ricorrenza ed infine come ho detto in apertura ogni volte che al turista si vuole dare un saggio di quelli che sono i cibi tradizionali calabresi.
Vecchiarelle
Ingredienti:
500 g di farina
1/2 cubetto di lievito di birra
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di sale
acqua q.b.
olio per friggere
zucchero semolato a piacere
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, unire la farina, il sale, 3-4 cucchiai di olio, lavorare bene aggiungendo ancora un po' d'acqua per ottenere un impasto omogeneo e morbido (più morbido che per la pizza) lasciar lievitare fino al raddoppio, sgonfiare l'impasto e lasciarlo nuovamente lievitare fino al raddoppio, poi con le mani unte d'olio staccare un po' di pasta per volta e forando il centro con le dita ricavarne delle ciambelle. Friggerle fino a doratura via via in olio bollente aiutandosi con il manico di un mestolo per evitare che il foro si perda.
Per friggere è ottimo l'olio d'oliva ma se le volete di gusto più neutro e leggero provate Olio Cuore particolarmente indicato per la preparazione di fritture.
A proposito di Street Food vi segnalo Bread Religion, la manifestazione organizzata da Accademia del Pane, Molino Quaglia e Rolling Stone che si terrà l'8 settembre a Este (Pd) e avrà come protagonista il prodotto street food per eccellenza: il panino.Si potranno gustare 15 panini d'autore CON PRODOTTI DI STAGIONE E NUTRIZIONALMENTE CORRETTI proposti da chef, panettieri e pizzaioli provenienti da tutta Italia. Per conoscere il programma della giornata, iscriversi agli eventi e vedere l'elenco di tutti i partecipanti: www.accademiadelpane.com

Vecchiarelle, lo Street Food calabrese


Tovaglioli Easy Life Design
Vecchiarelle, vissinielli, crispedde o come volete chiamarle è certo che si tratta dello street food per eccellenza del mio territorio. Non vi è fiera o manifestazione culinaria del cosentino in cui non vi sia un pentolone di olio e qualche signora affaccendata a friggere queste deliziose e semplicissime ciambelle. Nature o con l'acciuga oppure (come più le amo) in versione dolce rotolate nello zucchero vanno gustate calde calde quasi scottandosi la lingua per assaporarne in pieno la fragranza.

Stavo sfogliando Street Food Ricette da tutto il mondo per italiani curiosi il libro di Florasol Accursio e Giorgio Gabriel pubblicato da Terre di Mezzo Editore in cui sono riportate fedelmente a quanto annuncia il sottotitolo le ricette di tantissimi cibi di strada in uso in tutto il mondo quando riflettendo sulla varietà e diversità dei cibi proposti nel libro mi sono interrogata su quale fosse quello che meglio rappresentava il mio territorio.
Come si legge nell'introduzione del libro "Non esiste Paese che non abbia il suo cibo di strada, quello che spesso si mangia in fretta, di solito con le mani (e che forse proprio per questo sembra ancora più buono), quello che non sempre è facile e veloce da preparare, ma sicuramente si mangia in un lampo. Variano gli ingredienti, i profumi e le spezie, mutano la latitudine e la lingua in cui grida il venditore per chiamare la gente ad assaggiare la sua specialità. Quello che non cambia è il gusto di mangiare in piedi, in mezzo alla gente, mentre si festeggia, si cammina, si balla, si lavora, o si fa una cosa qualunque che viene piacevolmente interrotta da un languorino che non si può ignorare".
Le vecchiarelle sono esattamente questo qui da noi. Erano in origine preparate solo nel periodo natalizio, poi per le festività di qualche santo, per qualche felice ricorrenza ed infine come ho detto in apertura ogni volte che al turista si vuole dare un saggio di quelli che sono i cibi tradizionali calabresi.
Vecchiarelle
Ingredienti:
500 g di farina
1/2 cubetto di lievito di birra
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di sale
acqua q.b.
olio per friggere
zucchero semolato a piacere
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, unire la farina, il sale, 3-4 cucchiai di olio, lavorare bene aggiungendo ancora un po' d'acqua per ottenere un impasto omogeneo e morbido (più morbido che per la pizza) lasciar lievitare fino al raddoppio, sgonfiare l'impasto e lasciarlo nuovamente lievitare fino al raddoppio, poi con le mani unte d'olio staccare un po' di pasta per volta e forando il centro con le dita ricavarne delle ciambelle. Friggerle fino a doratura via via in olio bollente aiutandosi con il manico di un mestolo per evitare che il foro si perda.
Per friggere è ottimo l'olio d'oliva ma se le volete di gusto più neutro e leggero provate Olio Cuore particolarmente indicato per la preparazione di fritture.
A proposito di Street Food vi segnalo Bread Religion, la manifestazione organizzata da Accademia del Pane, Molino Quaglia e Rolling Stone che si terrà l'8 settembre a Este (Pd) e avrà come protagonista il prodotto street food per eccellenza: il panino.Si potranno gustare 15 panini d'autore CON PRODOTTI DI STAGIONE E NUTRIZIONALMENTE CORRETTI proposti da chef, panettieri e pizzaioli provenienti da tutta Italia. Per conoscere il programma della giornata, iscriversi agli eventi e vedere l'elenco di tutti i partecipanti: www.accademiadelpane.com

2013-09-04

Zucchina-sushi di spigola e lamponi su granita di bionda

Vassoio La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Freddo, croccante, salato, morbido, acido, dolce ecco tutte le sensazioni che pervadono la bocca gustando uno di questi piccoli bocconcini. Ecco il mio trasgressivo sushi per il contest Trasgressioni d'estate: birra sushi e cappuccino! indetto da Cascina San Cassiano.
Zucchina-sushi di spigola e lamponi su granita di bionda
Ingredienti per 10-12 ciotoline:
1 birra bionda (Lager o Pilsner) da 33 cl
3 zucchine
sale grosso e fiocchi di sale
300 g di polpa di spigola freschissima
1 limone verdello
1 cucchiaino di grani di pepe rosa
10-12 lamponi sciroppati Cascina San Cassiano
olio extravergine d'oliva
Porre a ghiacciare la birra in una ciotola mescolando di tanto in tanto per evitare che congeli in un solo blocco. Intanto affettare le zucchine ottenendo fette lunghe e sottilissime e salarle. Tritare la polpa di spigola con un coltello, spruzzarla con succo di limone, pepe rosa schiacciato, sale in fiocchi e un filo d'olio. Lasciar riposare in frigo. Asciugare le fette di zucchina e porre sopra ognuna un po' di polpa di pesce e un lampone, avvolgere le zucchine e infilzare il rotolino con uno stecchino di legno. Procedere allo stesso modo con gli altri. Versare la granita di birra in piccole ciotoline e servire con il rotolino il sushi completando con zeste di limone verdello.
* per la ricetta ho utilizzato sale grosso e sale ambrato Gemma di Mare.
E' per me questa una ricetta conviviale che consiglio per aprire una cena di pesce in cui tornerei sul tradizionale per i piatti principali proponendo come primo piatto Paccheri alle vongole come questi che ho preparato con una semplice base di aglio, olio peperoncino, prezzemolo e fresche vongole veraci.
Piatto conchiglia La Porcellana Bianca
 Per secondo del semplice Pesce spada al forno accompagnato da un'insalata di fresche verdure. 
Non resta che servire un buon dolce e qui mi rifarei all'eccentrico dell'apertura e proporrei un Cappuccino da fine pasto come quello con il quale partecipo al medesimo contest di Cascina San Cassiano.
Chiudo così l'estate 2013 con l'insolita triade di birra sushi e cappuccino.

Zucchina-sushi di spigola e lamponi su granita di bionda

Vassoio La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Freddo, croccante, salato, morbido, acido, dolce ecco tutte le sensazioni che pervadono la bocca gustando uno di questi piccoli bocconcini. Ecco il mio trasgressivo sushi per il contest Trasgressioni d'estate: birra sushi e cappuccino! indetto da Cascina San Cassiano.
Zucchina-sushi di spigola e lamponi su granita di bionda
Ingredienti per 10-12 ciotoline:
1 birra bionda (Lager o Pilsner) da 33 cl
3 zucchine
sale grosso e fiocchi di sale
300 g di polpa di spigola freschissima
1 limone verdello
1 cucchiaino di grani di pepe rosa
10-12 lamponi sciroppati Cascina San Cassiano
olio extravergine d'oliva
Porre a ghiacciare la birra in una ciotola mescolando di tanto in tanto per evitare che congeli in un solo blocco. Intanto affettare le zucchine ottenendo fette lunghe e sottilissime e salarle. Tritare la polpa di spigola con un coltello, spruzzarla con succo di limone, pepe rosa schiacciato, sale in fiocchi e un filo d'olio. Lasciar riposare in frigo. Asciugare le fette di zucchina e porre sopra ognuna un po' di polpa di pesce e un lampone, avvolgere le zucchine e infilzare il rotolino con uno stecchino di legno. Procedere allo stesso modo con gli altri. Versare la granita di birra in piccole ciotoline e servire con il rotolino il sushi completando con zeste di limone verdello.
* per la ricetta ho utilizzato sale grosso e sale ambrato Gemma di Mare.
E' per me questa una ricetta conviviale che consiglio per aprire una cena di pesce in cui tornerei sul tradizionale per i piatti principali proponendo come primo piatto Paccheri alle vongole come questi che ho preparato con una semplice base di aglio, olio peperoncino, prezzemolo e fresche vongole veraci.
Piatto conchiglia La Porcellana Bianca
 Per secondo del semplice Pesce spada al forno accompagnato da un'insalata di fresche verdure. 
Non resta che servire un buon dolce e qui mi rifarei all'eccentrico dell'apertura e proporrei un Cappuccino da fine pasto come quello con il quale partecipo al medesimo contest di Cascina San Cassiano.
Chiudo così l'estate 2013 con l'insolita triade di birra sushi e cappuccino.

2013-09-02

Curry di verdure e boulgur di grano duro per prepararci a SANA

boulgur e curry di verdure
Piatto e tazzone brodo linea Nautica Rosa dei Venti Cartaffini
La vacanza si considera per me terminata nel momento in cui ci si sente abbastanza in forma per ricominciare con il carico di impegni quotidiano. Evidentemente stavolta ho raggiunto il mio obiettivo, sono tornata con tanta voglia di fare, di combattere e, perché no, di migliorare anche la mia vita. 
I buoni propositi di settembre superano quelli di Capodanno perché in realtà l'anno lavorativo inizia per me adesso. In attesa di SANA, il Salone internazionale del Biologico e Naturale che si terrà a Bologna il prossimo week-end vi posto una gustosa e sana ricetta, delle verdurine speziate da servire con boulgur di grano duro integrale per un pasto sano e gustosissimo.
Per la ricetta ho utilizzato boulgur di Ecor che saràpresente a SANA 2013 al padiglione 33, interamente dedicato ai negozi NaturaSì e Cuorebio, ai prodotti Ecor e al progetto Valore Alimentare.

Curry di verdure e boulgur di grano duro

Ingredienti per 4 persone:
2 patate medie
2 zucchine
1 cipolla
1 peperone rosso
1 peperone verde
2 carote
1 manciata di fagioli freschi
1 peperoncino
olio extravergine d'oliva
1 noce di burro (facoltativo)
2 cucchiaini di curry
1 spicchio d'aglio
sale
200 g di boulgur integrale
Pelare e tagliare a cubetti le patate, affettare la cipolla e le zucchine a spicchi, le carote a rondelle e i peperoni a tocchetti, lessare i fagioli. Tritare l'aglio e il peperoncino e rosolarli in quattro cucchiai di olio, unire il curry e poi le verdure, saltarle a fuoco vivace, salare, unire un po' d'acqua e proseguire la cottura finché risulteranno tenere. A fine cottura unire il burro (per chi lo mangia altrimenti due cucchiai di olio). Gonfiare il boulgur in acqua bollente salata, aggiungere un filo d'olio e sgranare con una forchetta. Servire le verdure con il boulgur.
Per i carnivori incalliti si può aggiungere del pollo o tacchino saltato in padella dopo averlo marinato in precedenza con sale, pepe, olio, aglio e succo di limone.


Parlando dell'importanza di "cibarsi sano" non posso non segnalarvi Shocking books: Cibo di Craig Holden Feinberg e Dale Petersen edito da LOGOS Nuovi Mondi.
Uno scioccante documento per capire attraverso immagini irresistibili e preoccupanti dati estratti da autorevoli fonti internazionali le politiche globali riguardanti il cibo, la cultura da fast-food e l’alimentazione sana. Un libro in grado di sconvolgere abbastanza al punto da farci migliorare le abitudini alimentari, perché come si legge nell'introduzione del volume "Le nostre scelte alimentari possono garantirci la salute o la malattia. Le scelte giuste portano longevità e benessere; quelle sbagliate assicurano infermità croniche e/o una morte prematura".

Curry di verdure e boulgur di grano duro per prepararci a SANA

boulgur e curry di verdure
Piatto e tazzone brodo linea Nautica Rosa dei Venti Cartaffini
La vacanza si considera per me terminata nel momento in cui ci si sente abbastanza in forma per ricominciare con il carico di impegni quotidiano. Evidentemente stavolta ho raggiunto il mio obiettivo, sono tornata con tanta voglia di fare, di combattere e, perché no, di migliorare anche la mia vita. 
I buoni propositi di settembre superano quelli di Capodanno perché in realtà l'anno lavorativo inizia per me adesso. In attesa di SANA, il Salone internazionale del Biologico e Naturale che si terrà a Bologna il prossimo week-end vi posto una gustosa e sana ricetta, delle verdurine speziate da servire con boulgur di grano duro integrale per un pasto sano e gustosissimo.
Per la ricetta ho utilizzato boulgur di Ecor che saràpresente a SANA 2013 al padiglione 33, interamente dedicato ai negozi NaturaSì e Cuorebio, ai prodotti Ecor e al progetto Valore Alimentare.

Curry di verdure e boulgur di grano duro

Ingredienti per 4 persone:
2 patate medie
2 zucchine
1 cipolla
1 peperone rosso
1 peperone verde
2 carote
1 manciata di fagioli freschi
1 peperoncino
olio extravergine d'oliva
1 noce di burro (facoltativo)
2 cucchiaini di curry
1 spicchio d'aglio
sale
200 g di boulgur integrale
Pelare e tagliare a cubetti le patate, affettare la cipolla e le zucchine a spicchi, le carote a rondelle e i peperoni a tocchetti, lessare i fagioli. Tritare l'aglio e il peperoncino e rosolarli in quattro cucchiai di olio, unire il curry e poi le verdure, saltarle a fuoco vivace, salare, unire un po' d'acqua e proseguire la cottura finché risulteranno tenere. A fine cottura unire il burro (per chi lo mangia altrimenti due cucchiai di olio). Gonfiare il boulgur in acqua bollente salata, aggiungere un filo d'olio e sgranare con una forchetta. Servire le verdure con il boulgur.
Per i carnivori incalliti si può aggiungere del pollo o tacchino saltato in padella dopo averlo marinato in precedenza con sale, pepe, olio, aglio e succo di limone.


Parlando dell'importanza di "cibarsi sano" non posso non segnalarvi Shocking books: Cibo di Craig Holden Feinberg e Dale Petersen edito da LOGOS Nuovi Mondi.
Uno scioccante documento per capire attraverso immagini irresistibili e preoccupanti dati estratti da autorevoli fonti internazionali le politiche globali riguardanti il cibo, la cultura da fast-food e l’alimentazione sana. Un libro in grado di sconvolgere abbastanza al punto da farci migliorare le abitudini alimentari, perché come si legge nell'introduzione del volume "Le nostre scelte alimentari possono garantirci la salute o la malattia. Le scelte giuste portano longevità e benessere; quelle sbagliate assicurano infermità croniche e/o una morte prematura".

2013-08-19

Trasgressioni d'estate: birra sushi e cappuccino!

Tessuto Busatti
Trasgressioni d'estate: birra sushi e cappuccino! Ecco l'originale titolo dell'ultimo contest indetto da Cascina San Cassiano. Poteva mancare la mia partecipazione? Certo che no e quindi anche in vacanza rinuncio al mio "bagnetto mattutino" per postarvi la prima delle due ricette scelte per partecipare al contest.
Il tema della ricetta di oggi  è il cappuccino e questo è quanto prevede il regolamento del contest
 "Cappuccino: bevanda di origine italiana composta da caffè espresso, latte e latte montato a schiuma (Wikipedia). Nel 2012 Cascina San Cassiano ha deciso di “trasformare da liquida a solida” questa specialità, inventando la Crema Cappuccino, l’incredibile successo dell’anno passato, una prelibata spuma a base di latte e caffè ideale per la preparazione di dolci ma anche come guarnizione per yogurt e gelati. Il concorrente dovrà cimentarsi nella preparazione di una ricetta, presumibilmente dolce ma in realtà non esistono regole precise in merito, adoperando questo sfizioso ingrediente."
Io ho realizzato delle tazze di frolla che ho farcito con crema al cappuccino, savoiardi imbevuti di caffè, crema al latte e nocciole Cascina San Cassiano e per terminare una sofficissima nuvola di  panna e mascarpone, una vera delizia da fine pasto.
Trasgressive tazze di frolla al cappuccino
Ingredienti
per la frolla:
160 g di farina 00
40 g di maizena
1cucchiaino di lievito per dolci
80 g di burro morbido
20 g di olio caldo
100 g di zucchero semolato
1 uovo
per la crema di panna e mascarpone:
250 g di mascarpone
100 g di panna
3 cucchiai di zucchero a velo
per completare:
cioccolato fondente
savoiardi
caffè
Crema Cappuccino Cascina San Cassiano
Crema di latte e nocciole Cascina San Cassiano
cacao amaro
Cestini di frolla: mescolare farina, maizena, lievito e zucchero, unire il burro, l'olio (caldo ma non bollente) e l'uovo. Amalgamare l'impasto con le mani e formare una palla. Lasciarla riposare mezz'ora poi stenderla e foderarvi degli stampi da muffin imburrati e infarinati. Bucherellare l'impasto adagiarvi sopra dei pirotti di carta e riempirli  con fagioli o perle da cottura . Cuocere in bianco a 180° finché i bordini non appariranno dorati, eliminare i fagioli e proseguire la cottura per pochissimo ancora. lasciar raffreddare e pennellare l'interno dei cestini con cioccolato fuso. Realizzare con il cioccolato anche i manici e una volta asciutti unirli alle tazzine con una puntina di cioccolato fuso.
Crema di panna e mascarpone: lavorare insieme con una frusta la panna fredda, lo zucchero e il mascarpone, fino ad ottenere un composto omogeneo e ben gonfio.
Porre al fondo dei cestini un cucchiaino di crema al Cappuccino, un savoiardo bagnato nel caffè e diviso a metà, un cucchiaino di crema di latte e  nocciole e con l'aiuto di una sac à poche abbondante crema di panna e mascarpone. Completare con una spolverata di cacao amaro.
Alla prossima con birra e sushi.