2024-09-17

A'mmascata Festival vi racconto la terza serata

 


Luca Tudda lo conobbi e ve lo raccontai ben nove anni fa quando la sua A'mmasciata era al primo anno di vita e già allora rimasi impressionata da questo ventiquattrenne che dopo gli studi classici aveva deciso di imbracciare il grembiule e dedicarsi alla conoscenza della vera pizza napoletana, capii già allora che con in piedi ben legati alla tradizione Luca aveva le caratteristiche dell'innovatore.
Oggi a dieci anni dalla partenza A'mmasciata ha raggiunto tanti traguardi e la sua pizza con base napoletana e condimenti contemporanei ha fatto parlare di sé guide e riviste di settore.
All'arrivo dell'invito per questa terza tappa di A'mmasciata Festival per i dieci anni di attività del locale ho, senza alcuna esitazione, accettato curiosa di scoprire cosa avrebbe realizzato Luca con la collaborazione di un maestro del calibro del brianzolo Corrado Scaglione (Enosteria Lìpen) e in abbinamento alle IGA (Italian Grape Ale) di Birra Cala raccontate dal beer sommelier Stanislao Palmieri. Se uniamo a ciò un tavolo di giornalisti, addetti ed esperti food i numeri per passare una serata da ricordare ci sarebbero stati tutti. L'evento programmato per una sera di un ordinario lunedì di settembre era sold out da qualche giorno e le aspettative dei partecipanti non sono state affatto deluse. Cinque le portate che, con altrettante birre, ci hanno guidato in un viaggio sensoriale che partito dall'idea di pizza ci ha condotto verso strade non ancora percorse e se una birra IPA prodotta in modo del tutto artigianale con aggiunta di mosto d'uva selezionato da Cantine calabresi rinomate non l'avete ancora assaggiata dovete assolutamente rimediare. Ieri sera partiti da un invitante e croccante cannolo di pasta fritta farcito di podolica con senape e profumatissima salsa verde abbinato ad una fresca e beverina Citrusina Cala (stile Blanche con cedro dell'omonima Costa calabrese) siamo giunti allo strudel Pizza ripieno di fichi, ananas e mandorle con qualche foglia di mentuccia e zabaione montato a freddo, servito con un calice di IGA Cala prodotta con uva Gaglioppo della Cantina Antonella Lombardo. Ecco a quel punto io avevo proprio dimenticato di trovarmi in pizzeria. 

Nel mezzo tre pizze contemporanee assolutamente differenti tra loro non solo nei condimenti ma anche nell'impasto e nella lavorazione hanno egregiamente sostenuto altre tre deliziose proposte del Birrificio Cala. Alla Monzese - napoletana autentica con crema di riso allo zafferano silano del Re Alarico, la salsiccia di suino nero calabrese all'ombra di pomodoro San Marzano Dop con fiordilatte, zucchine fritte e scaglie di grana - è stata abbinata una Euforia in stile American IPA con pregaiati Luppoli.
La Frissuriata con crema di patate silane e peperoni Roggianesi, fiordilatte, 'Nduja di Spilinga e mentuccia fresca è stata servita con una IGA Calabra con uva Pecorello di Cantina Spadafora. Davvero inconsueta la Lipen Croccante, pala romana con impasto integrale panato di mais, condita con pomodoro dell'Agro nocerino Sarnese, bufala casertana, basilico, crudo di Parma, stracciatella di Bufala e granella di pistacchio di Stigliano servita con birra IGA con uva di Greco nero di Cantina Statti.

Accostamenti studiati per essere ricordati così come tutta la serata.
Come ho detto in apertura A'mmasciata ha tagliato diversi traguardi in questo decennio, un notevole crescendo di riconoscimenti in quest'ultimo anno, ma è ben lontana dalla meta perché Luca Tudda, con determinazione e ambizione, guarda sempre avanti e noi gli auguriamo di andare sempre oltre.

2024-09-13

Pasta estiva con fagioli borlotti, pesto e pomodorini semi dry


Se vi dico pasta e fagioli a cosa pensate? Si lo so, al camino acceso e al tepore domestico, ma se vi dico fagioli, pesto e pomodorini essiccati al forno non sentite subito un sapore più fresco?
Che fagioli, ceci e legumi in generale abbiano proprietà benefiche è innegabile ma che siano di aiuto nel controllo del peso e fondamentali come scudo per tante patologie apportando nutrienti essenziale al mantenimento di un buono stato di salute, lo stiamo apprendendo negli ultimi anni.
Leggevo recentemente su Cucina naturale che la qualità del nostro modo di alimentarci dipende anche dalla frequenza con la quale mettiamo i legumi nel piatto. Ne consumiamo pochi rispetto a quanto suggerito dalle linee guida di sana alimentazione del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), che per i non vegetariani è di due-quattro volte alla settimana.
Nello stesso articolo veniva riportato che secondo David Jenkins, ideatore dell’indice glicemico, una tazza di legumi al giorno (circa 200 g di legumi cotti) riusciva a migliorare il controllo glicemico e a ridurre il rischio cardiovascolare arrivando perfino a far perdere peso senza bisogno di tagliare le calorie.
Il problema quando si parla di legumi è che, nell'immaginario collettivo, pensiamo alla zuppa o a tutti quei piatti di tradizione che sono per loro stessa natura relegati all'immagine della nonna, del camino e del calore domestico come dicevo in apertura, ottimi esempi pasta e fagioli  o lagane e ceci. Svincolandosi da questa idea possiamo trovare soluzioni alternative per apprezzare in ogni stagione alimenti versatili come fagioli & co.
Una fresca pasta e fagioli estiva con aggiunta di pesto e pomodorini semi dry è la mia proposta di fine estate, provatela e venitemi a raccontare cosa ne pensate e se i fagioli non li amate provatela coi ceci, non vi deluderà.
Pasta estiva con fagioli borlotti, pesto e pomodorini semi dry
Ingredienti per 4 persone:
400 g di caserecce o sedanini
1 tazza di fagioli borlotti lessati
1 barattolino di pomodorini confit o semi-dry
2 cucchiaiate di pesto di basilico, meglio se fatto in casa
olio evo q.b.
Il punto di partenza sono i fagioli, io ne metto a bagno 3-400 g di quelli secchi la sera prima e poi li lesso nella pentola  a pressione salando solo alla fine. L'avanzo lo metto via per una prossima ricetta si possono congelare o conservare sottovuoto facendogli una breve vasocottura in microonde.
Non utilizzo i fagioli comprati nei barattoli, salvo rarissime eccezioni, perché non li trovo di grande qualità.
Il pesto si può anche comprare se se ne sceglie uno eccellente io utilizzo quando posso quello della mamma, un super pesto.

I pomodorini semi dry o confit li preparo da me:
Vanno benissimo anche i  San Marzano che taglio a rondelle e dispongo in teglia  dopo averli cosparsi di sale, zucchero un po' di aglio peperoncino e basilico, non metto olio, lo aggiungo solo alla fine. Li inforno nel forno caldissimo e spengo lasciando accesa la ventola per almeno mezz'ora poi quando il forno si raffredda accendo a bassissima temperatura per ancora un'oretta poi lascio raffreddare e condisco con olio e foglie di basilico fresco.
Lessate la pasta conditela con il pesto di basilico, unite i fagioli e arricchite con i pomodorini e un filo d'olio, potete consumarla calda o anche fredda è ottima in entrambe le versioni.
Se vi avanzano  pomodorini, provateli in un bel panino con prosciutto crudo e semplici funghi champignon crudi tagliati a fettine sottili e conditi con olio limone sale e pepe, sentirete che delizia.

2024-09-02

Vinitaly and the city a Sibari - Lì dove tutto è cominciato

Posso dirvi come si è svolto, chi c'era, i vini più interessanti, le persone che ho conosciuto, quelle che ho rincontrato, quelle con cui avrei voluto scambiare due parole, posso parlare della maestosità di questo evento svoltosi per la prima volta nella nostra Sibari, ma non posso assolutamente raccontarvi l'emozione di esserci.
Al Vinitaly a Verona io non sono mai stata, lo confesso. Io che da molti anni bazzico nel settore non ho mai trovato il tempo e la forza di lasciare i quotidiani impegni e mettermi in viaggio verso Verona nei giorni in cui l'evento catalizza su di sé l'attenzione di tutti i Wine lovers del globo, ecco perché alla notizia di questo Vinitaly and the city a due passi da casa mia mi sentivo come una bimba a cui è stata appena regalata una montagna di caramelle.
L'attesa è stata elettrizzante e le aspettative ampiamente ripagate. Direte che non è come a Verona e questo lo so già però non riesco in ogni caso a dirvi cosa ho provato nel vedere il nostro parco archeologico animato e vivo, per qualche giorno anche noi ci siamo sentiti Sibariti abbandonandoci ai piaceri ed al lusso del buon bere proprio "lì dove tutto è cominciato".
Allora brindo con voi alla mia Calabria e vi regalo una carrellata di immagini, tutto ciò che il mio occhio curioso è riuscito a cogliere nei giorni scorsi. 
Go Calabria go

2024-08-26

La Pizzuta del Principe a Strongoli KR

 


Quando sono al mare, non essendo troppo lontana da Cirò, mi piace fare tappa nelle cantine del territorio per farmi raccontare qualche bella storia che di anno in anno va a comporre un meraviglioso quadro a colori. Coinvolgo gli amici del mare e si parte per un pomeriggio all'insegna del buon bere perché la visita in cantina deve per noi concludersi con la degustazione-aperitivo presso l'azienda scelta.
Succede però che si parte per un aperitivo e ci si ritrova a cena con amici. Ci è successo alla Pizzuta del Principe a Strongoli e quindi ve la voglio raccontare.
La Pizzuta del Principe è un'azienda agricola storica, che appartiene alla famiglia dal principio del '900, si estende per cento ettari di terreno coltivato secondo i principi dell'agricoltura biologica certificata. L'azienda si trova in contrada Pizzuta a Strongoli ed è facilmente raggiungibile dalla statale. La posizione privilegiata ai piedi della Sila e con vista sul mar Jonio assicura un clima ideale per la coltivazione di vitigni autoctoni come il pecorello, il gaglioppo e il greco nero, che prosperano grazie al clima privilegiato consentendo la produzione di vini biologici di alta qualità. Dorina e Albino svolgono l'attività con estrema passione, coadiuvati da personale preparato e attento ed offrono ai visitatori esperienze uniche come degustazioni in cantina e partecipazione alla vendemmia. La Pizzuta del Principe offre piacevoli soggiorni  tra natura e cultura ed è altresì residenza per artisti che lasciano traccia del loro passaggio nei murales, nei quadri e nelle altre opere che abbelliscono e rendono originale l'intera tenuta.  
Siamo arrivati nel pomeriggio e seppure la vendemmia era in corso abbiamo ricevuto dalla padrona di casa un'accoglienza senza eguali: dopo una bella passeggiata in vigna e una chiacchierata sull'attività, con annessa visita alla produzione, quando il tramonto ha reso la sosta desiderabile siamo stati ammessi alla terrazza della villa, dove Albino, stappando una bottiglia dietro l'altra, ci ha raccontato la storia di ogni etichetta: Molarella, Jacca Ventu, Zingamaro, lasciandoci assaporare la bevanda cara a Bacco accompagnata a tante prelibatezze. Non solo focaccia e taralli, salumi, giuncata e deliziosi formaggi locali, ma anche frittelle calde calde, polpette di melanzana e una conviviale spaghettata al pomodoro fresco, ancora chiacchiere e sorrisi prima di accomiatarci da quella che è rimasta per tutti noi una gradevole esperienza. Giacché ve l'ho raccontato non siate pigri, chiamate in azienda e prenotate anche voi una giornata o un pomeriggio in un luogo magico.

2024-08-02

Riso saltato con gamberetti zucchine e pancetta croccante


Ritorno sul Sangiovese Pietrarosa dell'Azienda Stamati, vino che ha recentemente ottenuto l'ambito riconoscimento delle QUATTRO ROSE al prestigioso concorso Rosa Rosati Rosè, per raccontarvi come con esso ho nobilitato un piatto preparato da me. 
Ho scelto il vino e poi ho deciso che avrei avuto piacere di degustarlo con questo piatto che preparo generalmente d'estate perché mi pare racconti un po' la nostra Calabria, il mare e la terra ma anche l'immancabile maiale che nella dispensa del calabrese non manca mai: riso saltato con gamberi zucchine e pancetta croccante e non storcete il naso perché la pancetta ci sta davvero bene. 
È un piatto semplice da realizzare basta applicare qualche piccolo suggerimento. 
Sgusciate 800 g circa di gamberetti. Lessate in riso, quello a chicco lungo parboleid circa 400 g per 4 persone (noi amiamo i piatti abbondanti e completi).
Poi riducete a fiammiferi 150 g di pancetta e a dadini 2-3 zucchine e saltateli insieme in un wok con un paio di cucchiai di olio. Tirateli su e nella stressa padella saltate i gamberi, regolate di sale pepe e sfumate con un po' di vino. Aggiungete la pancetta con le zucchine ed il riso continuando a mescolare sulla fiamma vivace. 
Il tocco in più qualche foglia di basilico e una grattugiata di scorza di limone. Servite con un buon calice di Pietrarosa il Sangiovese di Calabria degli eroici viticoltori Stamati, sarà il vostro piastto dell'estate.

2024-07-13

Con Mister Bollicine all'ascolto dell'acustica del perlage


 Se vi dico bollicine a cosa pensate? 

Ieri sera Le strade del rosato ha fatto tappa a Bisignano e tra tanta buona musica, laboratori, storia della liuteria, degustazioni di vini e prodotti tipici in una cornice suggestiva non poteva mancare la musicalità delle bollicine. 
A guidare l'ascolto dell'acustica del perlage il teorizzatore  di questa innovativa arte che coinvolge l'udito nella degustazione dei vini, Tommaso Caporale ovvero Mister bollicine autore della guida Bollizine.
La degustazione guidata di tre etichette di bollicine  rosé: Acres di Verbicaro viti e vini, Gioì di San Salvatore e La Stipula di Cantine del Notaio,  è stata accompagnata dalle pizze fritte arricchite da eccellenti ingredienti della nostra regione a cura del maestro pizzaiolo Luciano Sorbillo che ci ha onorato della sua frizzante presenza e del bravo Espedito Ammirata della pizzeria locale Mammaré. 
Altro evento ben riuscito che aggiunge un tassello al puzzle della conoscenza del nostro territorio.

2024-07-10

La Piccola Bottega del Gusto e il Sangiovese dell'Azienda Agricola Stamati a Plataci (CS)

Questa volta ho compiuto il processo inverso dai vini sono passata alla tavola, ho conosciuto Rossella Stamati e il suo Sangiovese Pietrarosa in occasione di un evento di settore e attratta dal suo racconto di viticoltura eroica a quasi 800 metri d'altezza con impianto di Sangiovese in Calabria a siglare un ritorno alle origini ho deciso di farle visita in azienda e di conoscere più da vicino questo piccolo gioiello incastonato tra le vette del Parco Nazionale del Pollino.

L'azienda nasce nel 1996 da Prospero Stamati, il papà di Rossella che insieme ai suoi fratelli porta avanti con passione e dedizione la coltura dello storico vitigno Sangiovese in modo assolutamente artigianale. Viti impiantate a piede franco prosperano in un ambiente dal microclima unico in cui le forti escursioni termiche tra giorno e notte conferiscono al vino notevole eleganza.
Tre ad oggi i vini prodotti: un eccellente rosso Sangiovese che porta il nome del fondatore Prospero, un bianco di Trebbiano e Malvasia Zivit che è un tributo al nonno "Zì Vit", maestro nell'arte della potatura e dell'innesto e il già citato rosato Pietrarosa sempre di uve Sangiovese il cui nome, che ricorda il terreno pietroso in cui sono impiantate le viti, è peraltro la crasi tra i nomi di Rossella e suo fratello Pietro.
L'Azienda Agricola Stamati è custode di un patrimonio vitivinicolo di inestimabile valore e non si limita a produrre vino ma fa della produzione del vino la possibilità di immergersi in una esperienza di vero turismo rurale nella cultura arbëreshe di Plataci.
Oltre a poter visitare la cantina e i vigneti, raggiungibili anche con le bike messe a disposizione dall'azienda, si possono assaporare deliziosi piatti di tradizione nel ristorante La Piccola Bottega del Gusto posto di fianco alla cantina.
La Piccola Bottega del Gusto nasce come bottega per la vendita dell'olio, del vino e degli altri prodotti tipici dell'azienda agricola e diventa, quasi subito, ristorante con le tipicità locali di cucina arbëreshe.
Rossella è un'ottima padrona di casa e, vi posso assicurare, è circondata da personale attento e accogliente. Si arriva al locale come ospiti e si torna a casa sentendosi amici.
Il locale, situato a circa 1200 m d'altitudine, offre una vista spettacolare, il mare è sotto, la montagna alle spalle in un continuo gioco d'amore che si rincorre stagione dopo stagione. Anche d'estate l'aria è gradevole e fresca e salendo ci accorgiamo di passare da un clima torrido a quella giusta temperatura che consente di rilassarsi e godere appieno delle bellezze circostanti.
In cucina si danno da fare e già un aperitivo servito in terrazza con il Pietrarosa diventa una gradevolissima esperienza di gusto, ci servono bruschette con deliziosi porcini e con una salsa rossa piccante alla 'nduja resa freschissima dalla profumata mentuccia che l'arricchisce, ottimi anche il formaggio di San Lorenzo Bellizzi servito con una confettura di peperoncini dell'azienda, il prosciutto crudo, i taralli piccanti della vicina Cerchiara e la cipolla caramellata preparata dalla cuoca. Ma come fermarsi all'aperitivo seppure ricco? Proseguiamo con una gustosissima fagiolata di locali vesogu (fagioli a uovo di uccello) davvero eccezionali con la paprica e la salsiccia.

Il primo piatto è tutto di tradizione, le famose striglie la cui particolare preparazione si tramanda di madre in figlia e qui sono cucinate in modo eccelso con sughetto semplice aromatico e ricotta salata.

Poi gli arrosticini di pecora e carni miste non so davvero come raccontarveli, vanno gustati lì in terrazza uno dopo l'altro con le golose chips di patate al pecorino e pepe, alla paprica e aglio e al limone e prezzemolo.
Con ogni sorso di vino, in ogni boccone servito, si assapora l'essenza di una terra generosa, l'eco di una tradizione che raccoglie in sé altre tradizioni e risuona attraverso i secoli.
Quella di Stamati è la visione di una famiglia che ha trasformato la sfida della viticoltura eroica in una poesia che incanta il palato e l'anima.
Strada per Zagaria, Viale dello Sparviero
87070 Plataci CS
333 117 5218

2024-07-01

Albicocche: poche calorie e mille proprietà benefiche anche in insalata


Le albicocche sono ricchissime di antiossidanti come la vitamina C, la vitamina A e i composti fitochimici che aiutano a prevenire malattie cardiache, a ridurre il colesterolo Ldl e nella prevenzione del cancro. Insomma tanti effetti benefici che vanno a sommarsi al loro eccellente gusto. Seppure poco caloriche, solo 28 calorie per 100 g, la giusta porzione di albicocche quotidiane è pari a 150 grammi, ovvero 2-3 frutti freschi ma difficilmente riesco a trattenermi quando trattasi delle buone albicocche del nostro albero. 
Il problema di averne un albero è proprio che maturano tutte quasi contemporaneamente e per le eccedenze ne faccio della marmellata ma si possono conservare anche sciroppate o secche servendosi del bellissimo sole che in questo periodo bacia la nostra terra per utilizzarle successivamente anche in composta.
In pratica ho sempre utilizzato le albicocche in versione dolce ma l'altra sera ho iniziato a vederla in modo differente, dopo il fortuito incontro e la relativa chiacchiarata con un bravissimo chef di mia conoscenza Gianluigi Miceli de Il Carpaccio Acri. Ebbene Gianluigi mi ha suggerito un'insalata a base di questi golosi frutti ed ho voluto cedere al suo gradito suggerimento e ne ho fatto una buonissima insalatina che lo chef mi ha consigliato di servire come aperitivo estivo. Certo ho utilizzato i condimenti a modo mio no avendo assaggiato l'originale ed ho arricchito la preparazione con feta poiché non ho trovato la giuncata con la quale mi consigliava di servire l'insalata di albicocche. Ho avuto comunque un ottimo risultato e le freselle integrali dell'altra volta mi sono sembrate perfette per completare l'insieme.
Insalata di alicocche e feta
Ingredienti per 4 persone:
10-12 albicocche sode e mature
1/2 limone 
olio evo q.b.
peperoncino in scaglie
sale 
1 panetto di feta 
freselle integrali per accompagnare
Tagliare a fettine le abicocche lavate e private dei noccioli, condirle con  olio, sale, qualche scaglia di peperoncino e qualche goccia di limone. Mescolare e suddividere in quattro bicchieri a bocca larga, taglaire a quadratini la feta e distribirla nei bicchieri, completare con un giro d'olio, un rametto di rosmarino e le freselle.
Non vi resta che scegliere un buon vino fresco e l'aperitivo è servito.