2025-03-12

Pizz'e core, la pizza Secondo Cristiano


Nel mio girovagare scopro di tanto in tanto nuovi posti di cui parlarvi, attratta dalle foto pubblicate sui social e dalla competenza, che già mi sembrava tangibile, sono andata a scoprire Pizz'e core a Roggiano Gravina (CS).
Il locale è molto grazioso e accogliente e durante la bella stagione offre anche la possibilità di cenare all'esterno, la padrona di casa la dominicana Yadira che ha creato nell'anticamera del locale  una ricchissima esposizione di gioielli (altra sua grande passione)  mette ogni ospite a proprio agio, con grande cura anche verso i bambini che arrivano al locale ai quali riserva sempre un pensierino, il personale è premuroso e competente ma il cuore pulsante del l'attività è Francesco Cristiano, il maestro pizzaiolo.

Di fantasia è di certo dotato, capisco sfogliando il menu digitale, all'assaggio capirò poi che la fantasia è supportata da ben altro.
 "Pizz'e Core" è quella che oggi definiamo una pizzeria contemporanea, pizza ispirata alla tradizione napoletana ma ad alta idratazione e lunga lievitazione, condimenti che sono frutto di ricerca di ottima materia prima sul territorio e innovazione negli accostamenti.
La  passione del pizza-chef di Pizz'e core, e del resto anche la mia, è la margherita e qui la margherita la puoi trovare secondo tradizione e anche secondo Cristiano che la sperimenta e la declina in tanti modi innovativi.
Decidiamo di affidarci allo chef e iniziamo il nostro percorso con il cubo al quadrato, ovvero tre cubi di pizza in pala che sono tre varianti di margherita: la prima con riduzione di pomodoro e grana, la seconda con salsa di pomodoro al peperone crusco stracciatella e polvere di pesto di basilico e la terza con emulsione di datterino marinato, bufala e pesto.
Il rutiello è un ricordo d'infanzia, la pizza che le nonne facevano in attesa di infornare il pane con  riduzione di pomodoro cotto al forno origano di montagna e olio. Ci strega letteralmente la doppia cottura "Amarinapoli" una pizza fritta e poi infornata con riduzione di pomodoro cotto nel forno a legna, olive taggiasche pomodorini confit, acciughe di cetara  foglie di cappero e polvere di aglio nero.

La pizza Terre Rugiani è un vero omaggio al territorio: crema di carciofi e mandorle, olive verdi qualità roggianella ammaccate, fiordilatte, nduja di maialino nero, cipolla bianca di Castrovilalri disidratata, peperoncino rogianese e un filo di d'olio esextravergine della locale azienda Terre Ruguani, perfetta è dire poco.
Dalla carta delle margherite assaggiamo la "Non è Margherita" con salsa di pomodoro al peperone crusco, crema di mozzarella di bufala e polvere di pesto di basilico, golosissima.
Non ho spazio per altro ma la bruschetta con il pane preparato da loro, burro di bufala,  alici e tartufo io voglio proprio assaggiarla ed in effetti è capace di mandarti in estasi.
A questo punto ho ben compreso che Francesco è un fuoriclasse dei lievitati, non solo pizza e pane a regola d'arte ma anche deliziosi lievitati dolci, assaggiamo la Sotto bosco, brioche che mangio pur non avendo più spazio per uno spillo, soffice e delicatamente profumata di vaniglia e agrumi arricchita con crema fior di latte e ricotta, confettura di frutti di bosco e cioccolato fondente grattugiato una vera delizia.

Avremmo voluto assaggiare tutto il menù ma ci tocca ritornare, intanto portiamo via con noi l'ennesima delizia, una golosa "Memè e Mimì", una tonno e cipolla contemporanea con fiordilatte, pomodori confit rossi e gialli, Tonno Callipo, cipolla caramellata, basilico...Scopriremo che questa pizza è buona anche il giorno dopo.
SP114, 87017 Roggiano Gravina CS
Telefono: 377 371 5777

2025-03-03

Gusto West, quasi un set cinemagrafico


Ci sono dei locali dai magici poteri. Te ne accorgi quando varchi la soglia e ti ritrovi in un altrove al di fuori dai confini segnati. Gusto West di Bisignano è uno di questi, appena entrati ci sembrava di essere finiti sul set di un film western di quelli che più o meno tutti da ragazzi abbiamo amato.
Il locale si distingue per questa sua atmosfera unica ma anche per la gradevole accoglienza che Salvatore, Andrea e l'intero personale riescono a dare.
Il Gusto West non è solo forma ma tanta bella sostanza e la qualità del cibo offerto è al di sopra dei consueti standard.
Il locale è specializzato in carni, tagli differenti provenienti da piccoli selezionati allevamenti, vengono frollate a dovere prima di essere servite.
Oltre alla carne i gustosissimi e super farciti panini vanno per la maggiore ma è possibile anche ordinare una tipica fagiolata, ottime insalate o qualche buon primo, insomma un'ampia scelta di opzioni per soddisfare tutti i gusti.
Le birre poi sono selezionate con cura tanto che il Gusto West ha ricevuto anche il riconoscimento di "Ambasciatori della Birra" a livello nazionale.
Nell'attesa di ordinare abbiamo assaggiato delle golose patate dippers con la buccia, parmigiano filante e bacon accompagnate da una spina bionda.

Abbiamo iniziato la cena con una deliziosa battuta di fassona piemontese con pomodori secchi, fiori di cappero, scaglie di mandorle e burrata.

Volevamo passare direttamente alla carne ma il richiamo dei panini visti servire agli altri tavoli era troppo forte e non abbiamo sbagliato affatto. Il pane, il pollo panato, le salse, tutto delizioso, niente a che vedere coi panini delle catene fast food. Il filetto di Fassona piemontese, scelto con cura da Salvatore, invitante già da crudo, era semplicemente perfetto una volta servito.
Saremmo stati già sazi ma quei dessert nella vetrinetta, converrete con me, sono un richiamo troppo forte per dire no.

La creme brulée è il must di questo locale, davvero delicatissima, la cheese cake ai frutti di bosco servita nel barattolino non è da meno, fresca e leggera. Dopo un liquore alla liquirizia con una spruzzata di aroma mandarino abbiamo trovato il coraggio di lasciare l'atmosfera festosa di cui il locale si colma quotidianamente.
Gusto West
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, 26 (Cittadella Mediocrati) a Bisignano (CS)

2025-02-21

Sale e Pepe quanto basta compie 18 anni


 Sale e Pepe quanto basta diventa maggiorenne

Ebbene, se scorro i post e arrivo all'inizio di tutto, ero una giovanissima donna, facevo l'avvocato a tempo pieno e, alla soglia dei 30, non ancora moglie e mamma, iniziavo la mia avventura da blogger con i post che vi metto di seguito. 


Dopo una doverosa premessa di presentazione buttai lì una ricetta innovativa ma fortemente legata al territorio, una marmellata di liquirizia.

Negli anni ho dato tanto al mio blog ma forse ho ricevuto di più.
Grazie a chi mi ha sostenuto, a chi mi ha sempre letto, a chi magari si è soffermato anche solo per qualche minuto tra le mie pagine con la curiosità di conoscermi. 
Ogni interazione, sia essa positiva o negativa, ha avuto il magico potere di rendermi migliore e mi ha dato la forza di proseguire.
Ah! La torta celebrativa ho chiesto a Gemini di prepararla, non è stato facile farmi capire ma alla fine ne sono venute due, almeno così evito di mangiarla😂

2025-02-17

Sanremo Top Chef: la Calabria brilla anche con i suoi talenti culinari



Il Festival di Sanremo non è solo musica infatti nella settimana dedicata all'evento la città ligure diventa teatro di innumerevoli iniziative, tra queste ce n'è una dedicata all'alta cucina. 

Durante la kermesse, si è svolta la competizione culinaria Sanremo Top Chef, dove la Calabria si è distinta grazie a due giovani e talentuosi professionisti del cosentino, portacolori dell'Associazione Italiana Cuochi delegazione Calabria: Antonio Otranto e Francesca Marino. Entrambi hanno tenuto alto il nome della Calabria utilizzando per i loro piatti eccellenze del territorio di note aziende partner di Associazione Italiana Cuochi.
Antonio Otranto, rossanese, ha conquistato il primo posto assoluto nella categoria Dessert al cucchiaio, presentando un dolce realizzato con Pikrò Elixirio, un elisir di erbe mediterranee di alto livello. Un trionfo che testimonia la sua creatività e la sua capacità di valorizzare le eccellenze calabresi.

Francesca Marino, invece, già medaglia d'argento ai Campionati Italiani a Siderno categoria Woman chef, si è guadagnata il quarto posto assoluto a Sanremo confermando il suo talento e la sua passione per la cucina. 
La performance della chef cassanese è stata particolarmente apprezzata, ha realizzato un curatissimo piatto con alla base una salsa ricavata da tre brodi di pesce uniti e bilanciati con della bieta e una tartelletta salata con della ricciola, foie gras e finger lime rosso dell'azienda Vincent Citrus, nel piatto ha utilizzato peraltro l'eccellente e ruffiano rosato Donnada di Poderi Greco Wine azienda vinicola di Spezzano Albanese, partner dell'associazione.  
Risultati importanti quelli raggiunti dai nostri giovani chef che rendono orgogliosa la Calabria anche nel campo culinario e non solo musicale.

2025-02-09

Confraternita degli Zafarani Cruski del Pollino: festeggiamenti ad Altomonte

 

Sabato ad Altomonte si è celebrato il debutto ufficiale della Confraternita degli Zafarani Cruski del Pollino. 

Potevo non esserci?


È stato un evento all'insegna del gusto, della cultura e della storia per esaltare un'icona della gastronomia calabrese: il peperone crusco, chiamato in zona "zafarano".


La Confraternita, presieduta dal Priore Michele Barbieri, nasce con l'obiettivo di preservare, valorizzare e promuovere la cultura e le tradizioni legate a questo prodotto unico, eccellenza calabrese conosciuta ormai a livello nazionale ed internazionale.
Un successo di pubblico oltre le aspettative dell'organizzatore, ideatore e Gran Priore della Confraternita, lo chef Enzo Barbieri.
La  manifestazione ha visto la partecipazione di numerose autorità, tra cui il sindaco di Altomonte Giampietro Coppola, il presidente della F.I.C.E. (Federazione Italiana Circoli Enogastronomici) Marco Porzio, l'assessore Regionale all'Agricoltura Gianluca Gallo, il prof. Ottavio Cavalcanti, Michela Caligiuri direttore generale Arsac, Elisabetta Santoianni presidente Associazione Italiana Coltivatori  Cosenza, il maestro Gerardo Sacco, oltre a una folta rappresentanza di produttori, chef e appassionati gourmet, accorsi da ogni dove per celebrare questo croccante tesoro locale.
La giornata è iniziata con un convegno interessante e ricco di spunti presso il Salone Razzetti nel bellissimo centro storico di Altomonte, durante il quale è stato ufficializzato il debutto della Confraternita nel mondo della F.I.C.E. con il titolo “Una Tradizione Croccante nella Federazione”.
A seguire una visita guidata all'annesso Museo Civico situato nello stesso complesso e un aperitivo nel suggestivo Chiostro dei Monaci Domenicani, dove è stato possibile assistere ad uno show cooking dello Chef Enzo Barbieri, coadiuvato dalla figlia Laura, con degustazione degli "Zafarani Cruski del Pollino" fritti a vista, accompagnati da un ottimo vino bianco locale.

 
Il momento conviviale si è poi spostato presso il ristorante dell'Hotel Barbieri per un pranzo  cui hanno preso parte oltre duecento invitati.
Il ricchissimo menu con iniziale buffet della tradizione a base di piatti quasi dimenticati come la Schicculiata al baccalà, la Tamarrata, la Zuppa Contadina "Muttateddra" e poi cotiche, cicoria, fagioli e zafarani cruschi, i tradizionali pani scavati e farciti con peperoni e uova, broccoli uova e salsiccia, peperoni e patate e tanto altro ancora, è proseguito con rascatieddri della tradizione con ricotta salata, soffritto di maiale e verza saltata in padella, grigliata mista di salsiccia e pancetta e si è concluso con pasticceria secca della tradizione Barbieri, chiacchiere con panna accompagnati dal vino Passito e Torta  della Confraternita. 
Momenti di festa, canti di tradizione, balli e convivialità hanno intervallato il pranzo durante il quale è stato siglato altresì gemellaggio della neonata Confraternita con quella della frittola calabrese "La Quadara" di San Fili.
L'evento è stato un successo sotto tutti i punti di vista, con un'atmosfera gioiosa che ha coinvolto tutti i partecipanti. 
Palese la soddisfazione della famiglia Barbieri e degli amministratori locali per l'ottima riuscita di questo evento, la Confraternita sarà attiva sul territorio nazionale e anche oltre con l'obiettivo di far conoscere sempre più questo prodotto eccezionale, che rappresenta una vera e propria eccellenza del nostro territorio.
Appuntamento al prossimo evento.

2025-02-06

Biscotti da inzuppo al cioccolato


"I biscotti al cioccolato piacciono a tutti, sia nella versione classica a frollino sia nella versione morbida e più avvolgente" leggevo questo l'altro giorno su
Cucina Italiana e riflettevo sl fatto che se pure io amo biscotti semplici e spesso con frutta secca all'interno, quelli che a casa spariscono nel giro di un battito di ciglia restano sempre quelli al cioccolato. 
Di ricette valide ne conosco a iosa e non saprei dire quanti ne ho realizzati, i più originali nel gusto forse quelli con le erbe mediterranee di qualche tempo fa, tra  le versioni migliori restano a mio parere quelli fondenti o i classici cookies americani, ma dio buonino quanto burro e zucchero contengono!
Volevo farli alla mia cucciola che li adora ma poi ho optato per un biscottone altrettanto rustico e goloso ma contenente di certo meno grassi e soprattutto velocissimo da fare.
Ah stavo per dimenticare di aggiungere che è l'ennesima mia fissazione per una ricetta che modifico e vario fino alla nausea, è quella che l'altra volta ho presentato in versione cognac, canditi e pistacchi.
Biscotti da inzuppo al cioccolato
Metti in un frullatore 250 g di farina, 90 g di zucchero, 90 g di burro morbido a tocchetti, una bustina di zucchero vanigliato, mezza di lievito in polvere per dolci, un uovo e due cucchiai di liquore tipo Baileys. Alla frolla ottenuta aggiungi 120 g di gocce di cioccolato. Stendi a uno spessore di 6-7mm tradue fogli di carta forno e ricava dei bastocini, spolverizza di zucchero di canna. Tieni in frigo per mezz'ora poi inforna a 175° finchè risulteranno dorati. Nel latte o nel the sono eccellenti, ma anche sgranocchiati in solitudine.
E tu quali biscotti al cioccolato preferisci?

2025-01-27

Ristorante Vincent a Rossano: ogni piatto è un viaggio sensoriale


La cucina fatta con passione la riconosco senza alcuna esitazione. La ricerca della materia prima, l'innovazione negli accostamenti, la mano sicura nell'esecuzione, l'accuratezza dell'impiattamento. Tutto da Vincent farebbe presumere di trovarsi davanti a uno chef di lungo corso, con formazione alle spalle fatta di studi alberghieri e cucine sparse per il mondo e invece il percorso di Fedele Cristiano è stato tutt'altro e la passione pura ha reso possibile questo miracolo in cucina. 
Studi di medicina, perché chef Fedele è medico, profonda conoscenza della botanica e tanta tanta passione hanno reso possibile la nascita di Vincent.

La location è perfetta, un locale rustico, accogliente ed estremamente romantico presso la Tenuta Santa Caterina immersa nelle campagne di Rossano, un posto eccezionalmente bello in ogni stagione dell'anno. L'accoglienza di Valentino in sala ha il potere di metterti a tuo agio fin dall'arrivo. La cucina dello chef fa poi il resto. Accogliamo con curiosità e con un calice di rosato l'entrée vegetariana che ci viene proposta all'arrivo, un bellissimo broccolo panato alla quinoa servito con maionese alle nocciole e nocciole croccanti.
Un piatto che ci stuzzica e ci dispone all'assaggio dei successivi antipasti, un tacos con tartare di spigola marinata all'arancia e pistacchio con fiori gialli di broccolo.
La caponata di mare è così ricca di sapore che sembra avere poteri magici. Sono piatti apparentemente semplici che stupiscono per l'equilibrio che denota competenza e continua ricerca. Ogni piatto è una vera e propria opera d'arte, presentata con cura e attenzione ai dettagli.
La pasta mista risottata con bisque di gamberi, acqua di baccalà, cozze, crostacei e olio al basilico, ti fa dimenticare il tempo e lo spazio perché ti assorbe in un vortice di gusto.
Elegante nell'aspetto e altrettanto gustoso lo spaghettone alla rana pescatrice con zafferano, limone e polvere di foglie di limone.

Il polpo piastrato in doppia cottura con crostini di pane si scioglie letteralmente in bocca ma non è da meno il baccalà cotto a bassa temperatura servito su pappa al pomodoro con Chips di topinambur, piatti deliziosi.
E i dolci? Dopo un cioccolatino fondente alle arachidi ci viene servita una vera coccola: la crema inglese con pandoro tostato e mandorle croccanti. Ma quello che non riesco a dimenticare è la burrosa frolla al lemon curd con meringa. Un dolce così emoziona, ve l'assicuro.

Lasciamo Vincent con la voglia di tornare ad assaggiare nuovi piatti del menù in continua evoluzione.
Ristorante Vincent
Contrada Santa Caterina, 80
87067 Corigliano-Rossano CS
Telefono: 3204493253

2025-01-20

Riflessioni di blue monday con ricetta di biscotti anti tristezza

La settimana scorsa è stata dura a parte tutti gli impegni mi sono messa in testa di cambiare l'host del dominio di questo mio blog per motivazioni che non sto a raccontare ma ho fatto tutto da sola e l'assenza di un tecnico mi ha fatto perdere il sonno prima di arrivare al risultato che volevo, pare però che nelle cose di mio interesse difficilmente io mi arrenda, tante cose si scoprono su noi stessi vivendo.
Ieri mi sono rilassata almeno per due ore al cinema a guardare Diamanti di Ozpetek. Sono rimasta colpita dalla coralità dell'opera, di ogni personaggio s'intravede l'anima, su ognuno di loro si potrebbe narrare una storia a sé ed io che amo le serie tv dall'inizio alla fine pensavo a come sarebbe azzeccato realizzarne un'intera serie, del resto lo hanno fatto anche con Le fate ignoranti. 
Ieri si, mi sono meritata ritmi più lenti, da domenica proprio. 
Ho passato un sabato in cucina, sembravo spinta da una forza superiore, sono stata una macchina tutto il giorno fino a sera. 
Ho preparato freselle alla curcuma con farina integrale e di segale, mandorle, noci, semi di lino e semi vari, ho pulito e lessato broccoli e poi preparato un primo con broccoli e pancetta per metà famiglia, per l'altra metà ( tra cui io) una golosa pasta con patate e provola, il clima fuori me la chiamava proprio. 
Ho preparato i cookies ai miei tesori ma siccome avevo voglia di biscotti ho fatto anche dei biscotti con cognac, canditi e granella di pistacchi. 
Nel frattempo ho messo su i fagioli, ho dedicato un paio d'ore a questioni di lavoro e poi ho preparato per cena una zuppa di verdure con i fagioli appena cotti. Ho arrostito un paio di salsicce al fuoco ma nel frattempo i figli hanno deciso di restare fuori con gli amici e va bene, impariamo a gestire anche i no dei nostri adolescenti. 
Dopo cena ho messo a cuocere un bel brodo di carne per il pranzo della suocera del giorno dopo e siccome avevo una piccola confezione di mascarpone ho fatto una crema e preparato dei bicchierini tiramisù. Poi mi sentivo un po' stanca, chissà perchè? 
Ieri ho preso tutto con lentezza e in cucina ci sono entrata solo per scaricare la lavastoviglie, mettere via le stoviglie della colazione e affettare le arance fresche da seccare, ho un nuovo giocattolino, l'essiccatore appunto, e sono in fase di sperimentazione.
In settimana mangerò cibi pronti . Vabbé, per venerdì mi tocca solo organizzare la cena di compleanno del marito, torta inclusa.

Buon blue monday a tutti, la tristezza passa quando hai troppo da fare.

Biscotti anti tristezza cognac canditi e pistacchi

Metti in un frullatore 250 g di farina, 90 g di zucchero, 90 g di burro morbido a tocchetti, una bustina di zucchero vanigliato, mezza di lievito in polvere per dolci, un uovo e due cucchiai di cognac. Alla frolla ottenuta aggiungi 60 g di granella di pistacchi e 90 g di canditi misti tagliati a cubetti piccoli. Dividi a due e fai due filoncini che compatterai avvolgendoli stretti in carta forno. Tieni in frigo per mezz'ora poi taglia a fettine di 0,5 mm e inforna a 175° finchè risulteranno dorati. 
Il sorriso tornerà solo a sentirne il profumo.

2025-01-07

Lode al brodo

Immagine creata con A.I.
Nei momenti di crisi metto su un brodo, lo faccio ricco e saporito, ma mai uguale a se stesso. A volte acquisto la carne e le verdure destinate al brodo, se prevedo di farlo, ma molto spesso lo preparo con quel che ho a disposizione. Un osso di bovino, del muscolo e una coscia di pollo, ma se ho in casa solo verdure e macinato lo preparo con le polpettine, magari con una crosta di grana. Il brodo è consolatorio, mi da pace già sentire la pentola a pressione che "pippìa" lenta restituendomi alla fine della sua missione quel liquido ambrato, caldo e gustoso pronto ad accogliere pastina, taglierini o delle uova da versare sopra una fetta di pane tostato e del grana grattugiato. 
Si, poi capita pure di non usarlo il brodo preparato e lo conservo in frigo per utilizzarlo nei giorni successivi ma se ho un problema, se fuori imperversa la tempesta, se qualche membro della famiglia non è in forma il brodo mi parte in automatico.
La mia ricetta di brodo parte sempre dividendo una cipolla bionda in due, la metto con la parte tagliata al fondo della pentola aggiungo un osso di bovino e faccio stufare senza condimenti, aggiungo altra carne (muscolo bovino e coscia di pollo),una crosta di grana, carote pelate, una costa di sedano, un pomodoro a due, prezzemolo, alloro, grani di pepe nero, un paio di litri d'acqua e un bel cucchiaino di sale, chiudo la pentola e lascio andare per circa due ore dal fischio.
Il brodo è la mia ancora di salvezza.

2025-01-03

Panettone con gocce di cioccolato parte 2: Il riposo a testa in giù resterà un mistero


 Eh si! Alla fine ho atteso ed infornato i miei plum-cake panettone ieri sera alle dieci dopo aver infiocchettato con burro la superficie. Ho atteso che cuocessero e nel mentre le pensavo tutte per poter posizionarli a testa in giù all'uscita. Ho provato anche con legnetti da spiedino e forchette con esiti improbabili, alla fine ho mollato la presa e li ho lasciati asciugare ponendoli una volta su un fianco una volta sull'altro. Poi sono andata a dormire e stamattina non vedevo l'ora di fare colazione, il profumo è proprio quello del panettone, il gusto eccellente ma la consistenza non è proprio aerea come avrei voluto. 

Va bene la ricetta dell'amico Bimby ve la lascio di seguito, per il procedimento fate riferimento a qualsiasi ricetta di panettone.

2025-01-02

Panettone con gocce di cioccolato parte 1: Esperimenti di pazienza

 


Il nuovo anno si porta sempre dietro una certa voglia di migliorarsi, io sarei già felice se riuscissi una volta a portare a termine con successo un progetto. 

Sono un essere estremamente imperfetto che ama gli inizi e si entusiasma per ogni nuovo inizio ma sono (ahimè!) troppo incostante e nessun progetto riesco mai a portare a termine, nessuno davvero, ho tante cose iniziate e nessuna completa. 

Non scrivo molto sul blog dando l'idea di non essere più creativa ma la verità è solo che mi manca il tempo per documentare quello che produco dal momento che mi annoio facilmente anche semplicemente a volte a caricare una foto o a scrivere due righe e questo perché magari nel mentre ho iniziato altre dieci nuove cose che sul momento mi sembra siano degne di più attenzioni rispetto alle precedenti. 

Le diete? Ne ho iniziate tante ma nessuna con serietà perché in effetti al cibo non voglio rinunciare dovendo in tal caso rinunciare a una parte della vita che adoro, ma dovrei solo essere in grado di controllare ciò che assumo mi ripeto ed ecco un altro progetto che inizio e non termino. 

Stamattina i miei buoni propositi sono iniziati da un panettone, si proprio quello che prevede polish, riposo, poi primo impasto, lievitazione, secondo impasto, lievitazione lunga, cottura, riposo a testa in giù etc. Si ho iniziato ma nel mentre impastavo già pensavo a tutte le altre cose da fare e a come velocizzare la cosa e mi son detta, non avendo peraltro lo stampo apposito, che dividerò l'impasto in due e ne farò due plum-cake, e poi eviterò magari il riposo a testa in giù, la parte che più mi inquieta in realtà. 
Adoro gli impasti lievitati e mi vengono bene ma vorrei che venissero ancor meglio con quell'impasto che rimane soffice allo stesso modo anche il giorno dopo. 
Insomma perché non riesco a riprodurre fedelmente una ricetta dall'inizio alla fine? Le persone che vogliono imparare prima riproducono fedelmente poi apportano le modifiche. Io? Parto sempre immancabilmente dalle modifiche. 
In ogni caso voglio raccontarvi il mio pseudo panettone del 02/01/2025.
Non ho ammollato l'uvetta che adoro ma non metterò perché sto preparando il dolce per i miei figli che lo amano con le gocce di cioccolato.
Mi sono attenuta per il resto a tutte le fasi di preparazione del mio amico Bimby TM6 compreso aroma panettone home made con scorza d'arancia e di limone, miele, vaniglia (no non l'avevo ho messo vanillina ahi!) e rum bianco.
Non ho messo a lievitare nel varoma (e no non riesco a vedere tutta quell'impalcatura lì che riposa). Ho messo a lievitare in ciotola coperta.
Ho atteso il raddoppio e fatto il secondo impasto, ho pensato a questo punto di fare dei gusti diversi ma no mi sono detta che se pure metto frutta o uvetta alla metà alla fine figli e  marito mangeranno quello al cioccolato per cui che senso avrebbe farlo solo per me? Ho abbondato quindi con le gocce e diviso  in due stampi l'impasto, ora è a lievitare da diverse ore.

Ecco devo imparare la pazienza e l'attesa senza perdere la motivazione.
E io aspetto...Se viene bene vi do gli ingredienti.