2014-03-13

Armonia vegetale in tavola

Piatti ovale e fondo La Porcellana Bianca, tessuti Busatti
Legumi e cereali mi fanno impazzire, sono sani, gustosi e si prestano alla realizzazione di piatti anche ricercati per questo motivo mi piace andare alla ricerca di prodotti di qualità che siano anche vari perché io non sono il tipo da ceci e cannellini forever. Mi piace variare, voglio provare il miglio, i fagioli azuki rossi o la soia gialla, i fagioli cocos o quelli dall'occhio, l'avena e quanto antro splendore la terra possa offrire.
Ho trovato un grandissimo assortimento di questi ingredienti, la linea completa della Schioppi, in uno shop on-line Sapori Gourmet, davvero un grande assortimento di legumi, zuppe e pasta, ma anche sali, erbe aromatiche, vini, birre e quant'altro si possa desiderare per organizzare dei pranzetti superfini con prodotti di qualità venduti al giusto prezzo e se non ci credete date un'occhiata voi stessi, potete anche affidarvi a uno dei box da loro preparati per conoscere i prodotti in vendita nel negozio.
Per la mia ricetta ho utilizzato come base la zuppa Ninfea Schioppi (ovvero un mix di riso parboleid, farro e orzo) che cuoce nel tempo di un risotto ed è la base ideale per insalate, ma come un risotto l'ho voluto trattare io. Per il condimento ho scelto solo prodotti della terra, funghi porcini e melanzane, con solo una piccola concessione al formaggio grana utilizzato per completare il piatto, come base olio extravergine d'oliva e niente burro, davvero una sinfonia di sapori naturali.
Era mia intenzione ottenere un gusto pieno e rotondo che non mancasse di nulla senza appesantire il piatto con elementi grassi per fare in modo che si sentissero tutti i sapori perché sto cercando di lavorare sull'utilizzo dei prodotti che natura crea come suggerito anche da Antonio Scaccio nel suo Armonia vegetale in cucina edito da Tecniche Nuove.
Ecco da dove mi arriva il titolo del post. Il libro è un "viaggio nei sensi, nei sapori e nelle trasformazioni" come lo definisce lo stesso autore nell'introduzione, "un percorso itinerante tra i prodotti vegetali, i loro derivati, le alghe, gli aromi e le spezie", con qualche piccola concessione ai latticini. Le ricette, che costituiscono una sorta di viaggio intorno al mondo della cucina vegetariana e vegana, sono accattivanti anche nelle presentazioni in pieno stile Scaccio che già avevo molto apprezzato nel libro Cucina vegetariana golosa e che mi accompagna mensilmente con la rivista Cucina Naturale dove questo mese ci propone tra l'altro appetitose ricette salate e dolci con formaggi caprini e due ricette vegane tratte dal libro di cui vi sto parlando.

La mia "armonia vegetale"
Ingredienti per 4 persone:
300 g di misto riso, farro e orzo
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
1 melanzana bianca
2 funghi porcini freschi o surgelati
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo vegetale
sale e pepe bianco
1 ciuffo di prezzemolo
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
Tritare l'aglio privato dell'anima e soffriggervi in un fondo d'olio la melanzana a cubetti, finché risulterà quasi dorata, solo a quel punto unire i porcini a fettine sottili e lasciar insaporire con la melanzana, salare e pepare. Togliere dal tegame le verdure cotte e imbiondirvi lo scalogno, unire il misto di cereali e far tostare come un risotto, sfumare con il vino e unire il brodo caldo un po' alla volta. Portare acottura i cereali aggiungendo melanzana e funghi solo quando mancano cinque minuti al termine della cottura. Mantecare con parmigiano e completare con prezzemolo tritato.
A questo piatto ho abbinato un fresco bianco siciliano Inzolia doc di Cantine Settesoli.

Armonia vegetale in tavola

Piatti ovale e fondo La Porcellana Bianca, tessuti Busatti
Legumi e cereali mi fanno impazzire, sono sani, gustosi e si prestano alla realizzazione di piatti anche ricercati per questo motivo mi piace andare alla ricerca di prodotti di qualità che siano anche vari perché io non sono il tipo da ceci e cannellini forever. Mi piace variare, voglio provare il miglio, i fagioli azuki rossi o la soia gialla, i fagioli cocos o quelli dall'occhio, l'avena e quanto antro splendore la terra possa offrire.
Ho trovato un grandissimo assortimento di questi ingredienti, la linea completa della Schioppi, in uno shop on-line Sapori Gourmet, davvero un grande assortimento di legumi, zuppe e pasta, ma anche sali, erbe aromatiche, vini, birre e quant'altro si possa desiderare per organizzare dei pranzetti superfini con prodotti di qualità venduti al giusto prezzo e se non ci credete date un'occhiata voi stessi, potete anche affidarvi a uno dei box da loro preparati per conoscere i prodotti in vendita nel negozio.
Per la mia ricetta ho utilizzato come base la zuppa Ninfea Schioppi (ovvero un mix di riso parboleid, farro e orzo) che cuoce nel tempo di un risotto ed è la base ideale per insalate, ma come un risotto l'ho voluto trattare io. Per il condimento ho scelto solo prodotti della terra, funghi porcini e melanzane, con solo una piccola concessione al formaggio grana utilizzato per completare il piatto, come base olio extravergine d'oliva e niente burro, davvero una sinfonia di sapori naturali.
Era mia intenzione ottenere un gusto pieno e rotondo che non mancasse di nulla senza appesantire il piatto con elementi grassi per fare in modo che si sentissero tutti i sapori perché sto cercando di lavorare sull'utilizzo dei prodotti che natura crea come suggerito anche da Antonio Scaccio nel suo Armonia vegetale in cucina edito da Tecniche Nuove.
Ecco da dove mi arriva il titolo del post. Il libro è un "viaggio nei sensi, nei sapori e nelle trasformazioni" come lo definisce lo stesso autore nell'introduzione, "un percorso itinerante tra i prodotti vegetali, i loro derivati, le alghe, gli aromi e le spezie", con qualche piccola concessione ai latticini. Le ricette, che costituiscono una sorta di viaggio intorno al mondo della cucina vegetariana e vegana, sono accattivanti anche nelle presentazioni in pieno stile Scaccio che già avevo molto apprezzato nel libro Cucina vegetariana golosa e che mi accompagna mensilmente con la rivista Cucina Naturale dove questo mese ci propone tra l'altro appetitose ricette salate e dolci con formaggi caprini e due ricette vegane tratte dal libro di cui vi sto parlando.

La mia "armonia vegetale"
Ingredienti per 4 persone:
300 g di misto riso, farro e orzo
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
1 melanzana bianca
2 funghi porcini freschi o surgelati
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo vegetale
sale e pepe bianco
1 ciuffo di prezzemolo
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
Tritare l'aglio privato dell'anima e soffriggervi in un fondo d'olio la melanzana a cubetti, finché risulterà quasi dorata, solo a quel punto unire i porcini a fettine sottili e lasciar insaporire con la melanzana, salare e pepare. Togliere dal tegame le verdure cotte e imbiondirvi lo scalogno, unire il misto di cereali e far tostare come un risotto, sfumare con il vino e unire il brodo caldo un po' alla volta. Portare acottura i cereali aggiungendo melanzana e funghi solo quando mancano cinque minuti al termine della cottura. Mantecare con parmigiano e completare con prezzemolo tritato.
A questo piatto ho abbinato un fresco bianco siciliano Inzolia doc di Cantine Settesoli.

2014-03-10

Un piatto smart, quasi alla Jamie

Piatti La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Quando dico Jamie intendo Jamie Oliver perchè non c'è nulla da dire Jamie è e sarà sempre il mio preferito, tanto più dopo il suo ultimo libro Cucina smart con Jamie Oliver pubblicato dalla casa editrice  TEA in cui ha proprio centrato la mia idea di piatti gustosi, senza sprechi e con poca spesa. Le ricette del libro sono, come di consueto, da mangiare con gli occhi, ancor prima che con la bocca, succulenti e ben presentati, alla Jamie in una sola parola. Ma quel che governa ogni singola pagina del libro è l'attenzione alla spesa. 
In maggioranza piatti unici che raccolgono un po' tutti i modi di mangiare che Jamie ha avuto la fortuna e la curiosità di conoscere  nei suoi viaggi, piatti che è riuscito a personalizzare mettendoci del suo e presentandoceli come quadri di un grande artista perché all'arte mi fanno pensare i colori e le forme che riesce a dare alle sue creazioni Jamie Oliver. 
Piatti vegetariani, piatti di carne e di pesce, pietanze complete che permettono di utilizzare la giusta scorta di ingredienti, con occhio attento alla spesa e alla conservazione degli alimenti. Piatti che possono essere preparati velocemente per incontrare anche il gusto e le necessità di chi non ha sempre il tempo e la voglia di restare ore e ore in cucina, senza rinunciare a cibarsi bene e in modo sano anche con un badget limitato. Per ogni ricetta c'è una tabella che indica calorie, grassi, zuccheri etc. per mantenere sempre l'equilibrio con piatti che contengono tutti i gruppi alimentari e consentono di fare una dieta corretta e bilanciata.
Il piatto che vi presento oggi non appartiene al libro ma ve ne parlo perché è davvero smart, quasi alla Jamie: verdure di stagione, nel mio caso gli ultimi broccoli che l'orto ci offre, salmone fresco, un pesce a buon mercato e molto versatile di cui è possibile utilizzare anche solo gli scarti e i ritagli e poi la pasta, nel mio caso maltagliati Filotea, un alimento che completa il piatto, ci da energia e consente di essere preparato in pochissimo tempo.

Primo piatto consistente o piatto unico che vogliate considerarlo un buon vino in abbinamento dovevo proprio mettercelo ecco allora uno Gjubial Chardonnay Frizzante dei Principi di Porcìa un vino allegro e aromatico. 
Ingredienti per 4 persone:
200 g di maltagliati all'uovo
1 broccolo 
2 fette di salmone 
4 pomodorini piccadilly
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
olio extravergine d'oliva
Privare il salmone della pelle e tagliarlo a cubetti. Soffriggere l'aglio con il peperoncino in un fondo d'olio, aggiungere i pomodorini e la passata, salare e lasciare insaporire, aggiungere il broccolo diviso a cime e lasciar cuocere a tegame coperto unendo un bicchiere d'acqua. Verso il termine della cottura aggiungere i cubetti di pesce e far insaporire. Lessare la pasta ed unirla alla preparazione. Servire ben caldo.

Un piatto smart, quasi alla Jamie

Piatti La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Quando dico Jamie intendo Jamie Oliver perchè non c'è nulla da dire Jamie è e sarà sempre il mio preferito, tanto più dopo il suo ultimo libro Cucina smart con Jamie Oliver pubblicato dalla casa editrice  TEA in cui ha proprio centrato la mia idea di piatti gustosi, senza sprechi e con poca spesa. Le ricette del libro sono, come di consueto, da mangiare con gli occhi, ancor prima che con la bocca, succulenti e ben presentati, alla Jamie in una sola parola. Ma quel che governa ogni singola pagina del libro è l'attenzione alla spesa. 
In maggioranza piatti unici che raccolgono un po' tutti i modi di mangiare che Jamie ha avuto la fortuna e la curiosità di conoscere  nei suoi viaggi, piatti che è riuscito a personalizzare mettendoci del suo e presentandoceli come quadri di un grande artista perché all'arte mi fanno pensare i colori e le forme che riesce a dare alle sue creazioni Jamie Oliver. 
Piatti vegetariani, piatti di carne e di pesce, pietanze complete che permettono di utilizzare la giusta scorta di ingredienti, con occhio attento alla spesa e alla conservazione degli alimenti. Piatti che possono essere preparati velocemente per incontrare anche il gusto e le necessità di chi non ha sempre il tempo e la voglia di restare ore e ore in cucina, senza rinunciare a cibarsi bene e in modo sano anche con un badget limitato. Per ogni ricetta c'è una tabella che indica calorie, grassi, zuccheri etc. per mantenere sempre l'equilibrio con piatti che contengono tutti i gruppi alimentari e consentono di fare una dieta corretta e bilanciata.
Il piatto che vi presento oggi non appartiene al libro ma ve ne parlo perché è davvero smart, quasi alla Jamie: verdure di stagione, nel mio caso gli ultimi broccoli che l'orto ci offre, salmone fresco, un pesce a buon mercato e molto versatile di cui è possibile utilizzare anche solo gli scarti e i ritagli e poi la pasta, nel mio caso maltagliati Filotea, un alimento che completa il piatto, ci da energia e consente di essere preparato in pochissimo tempo.

Primo piatto consistente o piatto unico che vogliate considerarlo un buon vino in abbinamento dovevo proprio mettercelo ecco allora uno Gjubial Chardonnay Frizzante dei Principi di Porcìa un vino allegro e aromatico. 
Ingredienti per 4 persone:
200 g di maltagliati all'uovo
1 broccolo 
2 fette di salmone 
4 pomodorini piccadilly
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
olio extravergine d'oliva
Privare il salmone della pelle e tagliarlo a cubetti. Soffriggere l'aglio con il peperoncino in un fondo d'olio, aggiungere i pomodorini e la passata, salare e lasciare insaporire, aggiungere il broccolo diviso a cime e lasciar cuocere a tegame coperto unendo un bicchiere d'acqua. Verso il termine della cottura aggiungere i cubetti di pesce e far insaporire. Lessare la pasta ed unirla alla preparazione. Servire ben caldo.

2014-03-05

Zuppa di pesce a modo mio

Tegame in coccio Società Artigiana Vasai
Ci tengo a sottolineare che questa è davvero la mia zuppa di pesce, perché ogni volta che la devo preparare litigo con il pescivendolo che mi vuole consigliare le varietà di pesce adatte alla zuppa. Ecco io con la zuppa di pesce sono anarchica, non mi interessa come la preparano gli altri e quello che ci mettono, mi interessa solo trovare nel piatto quel che davvero mi piace e allora vi dico che non devono mancare le cicale di mare, le cozze, le mazzancolle, le vongole e un pesce a polpa bianca possibilmente la gallinella ma anche del semplice e freschissimo merluzzo in mancanza. Ciò che rende speciale il tutto è una puntina di peperoncino piccante e poi alla fine i crostini di pane al burro (quando ci vuole ci vuole eh!).
Stavolta ho sperimentato la cottura nel coccio di Società Artigiana Vasai e questo  ha reso la mia zuppa ancora più ricca di aromi e sapori, per accompagnarla ho servito un Sirah rosato di Cantine Settesoli che perfettamente si abbina ai crostacei.
Zuppa di pesce a modo mio
Ingredienti per 4 persone:
1/2 kg di cozze
1/2 kg di vongole
1/2 Kg di mazzancolle
1/2 kg di cicale di mare
1 gallinella di mare o 1 merluzzo
olio extravergine d'oliva
1 bicchiere di vino bianco
1/2 peperoncino piccante
1 ciuffo di prezzemolo
1/2 cipolla bionda
1 spicchio d'aglio
4 cucchiai di passata di pomodoro
sale e pepe nero
4 fette di pane casereccio
1 noce di burro
Pulire le cozze e spurgare per bene le vongole, aprirle separatamente in un tegame coperto. Tritare la cipolla e schiacciare l'aglio, soffriggerli in un fondo d'olio con i gambi del prezzemolo tritati e il peperoncino, aggiungere la gallinella e le cicale di mare e lasciare insaporire, sfumare con il vino, aggiungere l'acqua delle cozze e delle vongole filtrata e una macinata di pepe e lasciar insaporire ancora qualche minuto. Togliere la gallinella e pulirla lasciando la polpa e buttando gli scarti, aggiungere alla zuppa le code di mazzancolle, le cozze e le vongole aperte e private solo in parte dei gusci, aggiungere la polpa di pesce. Spegnere la fiamma, regolare di sale e aggiungere il prezzemolo tritato. Tagliare il pane a dadini e dorarlo il padella con il burro e un filo d'olio. Servire la zuppa con i crostini di pane.

Zuppa di pesce a modo mio

Tegame in coccio Società Artigiana Vasai
Ci tengo a sottolineare che questa è davvero la mia zuppa di pesce, perché ogni volta che la devo preparare litigo con il pescivendolo che mi vuole consigliare le varietà di pesce adatte alla zuppa. Ecco io con la zuppa di pesce sono anarchica, non mi interessa come la preparano gli altri e quello che ci mettono, mi interessa solo trovare nel piatto quel che davvero mi piace e allora vi dico che non devono mancare le cicale di mare, le cozze, le mazzancolle, le vongole e un pesce a polpa bianca possibilmente la gallinella ma anche del semplice e freschissimo merluzzo in mancanza. Ciò che rende speciale il tutto è una puntina di peperoncino piccante e poi alla fine i crostini di pane al burro (quando ci vuole ci vuole eh!).
Stavolta ho sperimentato la cottura nel coccio di Società Artigiana Vasai e questo  ha reso la mia zuppa ancora più ricca di aromi e sapori, per accompagnarla ho servito un Sirah rosato di Cantine Settesoli che perfettamente si abbina ai crostacei.
Zuppa di pesce a modo mio
Ingredienti per 4 persone:
1/2 kg di cozze
1/2 kg di vongole
1/2 Kg di mazzancolle
1/2 kg di cicale di mare
1 gallinella di mare o 1 merluzzo
olio extravergine d'oliva
1 bicchiere di vino bianco
1/2 peperoncino piccante
1 ciuffo di prezzemolo
1/2 cipolla bionda
1 spicchio d'aglio
4 cucchiai di passata di pomodoro
sale e pepe nero
4 fette di pane casereccio
1 noce di burro
Pulire le cozze e spurgare per bene le vongole, aprirle separatamente in un tegame coperto. Tritare la cipolla e schiacciare l'aglio, soffriggerli in un fondo d'olio con i gambi del prezzemolo tritati e il peperoncino, aggiungere la gallinella e le cicale di mare e lasciare insaporire, sfumare con il vino, aggiungere l'acqua delle cozze e delle vongole filtrata e una macinata di pepe e lasciar insaporire ancora qualche minuto. Togliere la gallinella e pulirla lasciando la polpa e buttando gli scarti, aggiungere alla zuppa le code di mazzancolle, le cozze e le vongole aperte e private solo in parte dei gusci, aggiungere la polpa di pesce. Spegnere la fiamma, regolare di sale e aggiungere il prezzemolo tritato. Tagliare il pane a dadini e dorarlo il padella con il burro e un filo d'olio. Servire la zuppa con i crostini di pane.

2014-03-03

La lasagne dei bambini per Carnevale

Piatti e bicchieri Cartaffini, pirofila La Porcellana Bianca, presina Busatti, posate in legno Verdiamo
Stiamo pensando al Carnevale da un po', da quando sul nostro G-Baby di Febbraio c'era la festa di Carnevale come storia da guardare e inventare, ci divertiamo sempre tanto a lavorare intorno alle ricche immagini che ogni mese ci vengono proposte nella rubrica Storie da guardare e come non poteva essere così con il tema del Carnevale che già da sé si presta a far galoppare la fantasia. Il Carnevale è festa, è colore, è rumore. Il Carnevale è fritti, ma anche lasagne, maccheroni e polpette, soprattutto polpette al sugo. Noi le polpette le abbiamo fatte piccoline e le abbiamo utilizzate per arricchire un semplice sugo di pomodoro. Mozzarella e prosciuttino cotto hanno fatto il resto è questa la lasagne dei bambini chiamata così perché i miei piccoli l'adorano.
 E si, ne è passato di tempo dalle prime pappe, i gusti maturano e le preparazioni diventano più ricche per far crescere anche a tavola i nostri piccoli gourmet.
La Forchettina  è il nuovo libro di Miralda Colombo, edito da Gallucci , anche Alice come Giulio e Aurelia ne ha fatta di strada e la forchettina è sembrata per sua madre la naturale prosecuzione de Il Cucchiaino il libro di cui vi parlai all'epoca delle pappe. 
I gusti cambiano e le preparazioni si adeguano, i bambini da spettatori diventano ideatori ed esecutori dei nuovi piatti. Il libro, che ha i sapori, i colori e la gioia spensierata delle famiglie in cucina, è bello come il primo con le foto di Cevì animate da colorati e vivaci disegni. Le ricette sono divertenti, colorate e in grado di incuriosire, davvero a misura di famiglia.
Lasagne dei bambini

Set tavola Farfalle Amici Origami Cartaffini
Ingredienti
Per il sugo:
olio extravergine d'oliva
1/2 cipolla bionda
1 spicchio d'aglio
1 barattolo di pomodori pelati
basilico
sale 
Per le polpette:

200 g di carne bovina macinata
1 uovo
1 fetta di pane in cassetta bagnata nel latte
sale e pepe
2 cucchiai di formaggio grana aglio
prezzemolo

Per completare:
6 sfoglie fresche per lasagne
200 g di fior di latte
150 g di prosciutto cotto a fette
1 bicchiere di besciamella (10 g di burro, 10 g di farina, 1 bicchiere di latte, sale e noce moscata)
3 cucchiaiate di grana grattugiato
Preparare le polpette: Amalgamare la carne con il pane, l'uovo, il formaggio grattugiato, unire una puntina d'aglio grattugiato e il prezzemolo tritato. Regolare di sale e pepe e formare tra i palmi delle piccole polpette. Preparare il sugo: appassire aglio e cipolla in un fondo d'olio, unire i pelati e un pizzico di sale, lasciar cuocere 10-15 minuti a fuoco dolce, aggiungere qualche foglia di basilico e passare al mixer. Unire le polpette e mezzo bicchiere d'acqua, far restringere il sugo. Preparare la besciamella sciogliendo, burro e farina, aggiungere latte, sale e noce moscata e far addensare.
Sul fondo della teglia versare un po' di sugo e besciamella. coprire con uno strato di sfoglia, mozzarella, cotto, sugo con polpettine, una spruzzatina di besciamella e formaggio grana, proseguire così per altri tre strati. Infornare la lasagne per 25-30 minuti, finché avrà formato una bella crosticina e servire calda.

2014-02-28

Tortine alle pesche e lamponi




Vassoio e piattino La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Alta Pasticceria è un curatissimo volume della collana Orme Chef in cui Valeria Arnaldi ci racconta la pasticceria, quella buona, nelle ricette di 32 grandi chef.
Ricette tradizionali e ultimi trend di cucina, dolci romani, italiani e internazionali si incontrano in questo volume grazie alle preparazioni e ai segreti dei migliori chef pasticceri italiani e stranieri, attivi a Roma. Da Sal De Riso a Luca Montersino, da Kotaro Noda, stella Michelin, alla cake designer Laura Freda, fino al campione di zucchero artistico Davide Malizia un viaggio fra tecnica e gola alla scoperta dell'alta pasticceria. Le ricette sono suddivise per stagione per accompagnarci e scandire l'anno all'insegna della golosità. Per ogni chef un ritratto e il dietro le quinte di ogni preparazione, davvero un libro da assaporare anche con gli occhi.
Mentre sfogliavo  il libro e mi perdevo tra le possibili preparazioni mi sono accorta di quanto io mi sia allontanata dall'alta pasticceria, non che mi sia poi avvicinata mai troppo ma ho rischiato in taluni casi di farcela. Era il ramo della cucina che più adoravo, ho fatto esperimenti anche complicati ed ho ottenuto sempre buoni risultati, questo fino a qualche tempo fa, basta andare indietro nel blog per accorgersene. Per la pasticceria devi avere la mente libera e lavorare col cuore senza guardare l'orologio, io purtroppo fra i miei tanti impegni non riesco a star dietro a tutto per cui se non accantonate teglie, sac à poche e zuccherini sono per il momento utilizzati per preparazioni più "leste" che gratifichino il palato senza costringermi a stare ore e ore a preparare (non ne avrei davvero il tempo).
Queste tortine si realizzano in poco tempo e sono davvero dei dolcini golosi e anche carini (la foto non gli rende il dovuto merito). Un involucro di pasta sfoglia (pronta) racchiude golosa crema pasticciera con pezzetti di pesca sciroppata (pronta), uno strato di panettone al mandarino Loison (pronto) appena spruzzato di liquore che si può anche sostituire con del pandispagna  e si completa con un secondo strato di Fiordifrutta ai lamponi Rigoni di Asiago. Si, ho preparato solo la crema e assemblato il dolce  ma secondo voi nella maggior parte delle "ordinarie" pasticcerie che cosa fanno? Utilizzano preparati e compongono dolci che hanno per di più tutti lo stesso sapore.
A voi la mia furba ricetta di queste Tortine alle pesche e lamponi

Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
2-3 fette di panettone al mandarino (o pandispagna
3-4 pesche sciroppate
confettura ai lamponi
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
250 ml di latte
vaniglia
rhum
zucchero a velo per completare
In un tegame dal fondo spesso mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e il latte ben caldo con la vaniglia in polvere. Portare la crema a cottura sul fuoco moderato mescolando di continuo.
Ritagliare dalla sfoglia ben stesa 12 dischi con cui foderare degli stampi da muffin. Bucherellare il fondo e i lati. Riempire a metà con crema e pezzetti di pesca, coprire con pezzetti di panettone, spruzzare con qualche goccia di rhum e completare con la confettura di lamponi. Infornare a 190°finché la sfoglia risulterà ben dorata. Lasciar raffreddare e cospargere i dolcini di zucchero a velo prima di servire.

Tortine alle pesche e lamponi




Vassoio e piattino La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Alta Pasticceria è un curatissimo volume della collana Orme Chef in cui Valeria Arnaldi ci racconta la pasticceria, quella buona, nelle ricette di 32 grandi chef.
Ricette tradizionali e ultimi trend di cucina, dolci romani, italiani e internazionali si incontrano in questo volume grazie alle preparazioni e ai segreti dei migliori chef pasticceri italiani e stranieri, attivi a Roma. Da Sal De Riso a Luca Montersino, da Kotaro Noda, stella Michelin, alla cake designer Laura Freda, fino al campione di zucchero artistico Davide Malizia un viaggio fra tecnica e gola alla scoperta dell'alta pasticceria. Le ricette sono suddivise per stagione per accompagnarci e scandire l'anno all'insegna della golosità. Per ogni chef un ritratto e il dietro le quinte di ogni preparazione, davvero un libro da assaporare anche con gli occhi.
Mentre sfogliavo  il libro e mi perdevo tra le possibili preparazioni mi sono accorta di quanto io mi sia allontanata dall'alta pasticceria, non che mi sia poi avvicinata mai troppo ma ho rischiato in taluni casi di farcela. Era il ramo della cucina che più adoravo, ho fatto esperimenti anche complicati ed ho ottenuto sempre buoni risultati, questo fino a qualche tempo fa, basta andare indietro nel blog per accorgersene. Per la pasticceria devi avere la mente libera e lavorare col cuore senza guardare l'orologio, io purtroppo fra i miei tanti impegni non riesco a star dietro a tutto per cui se non accantonate teglie, sac à poche e zuccherini sono per il momento utilizzati per preparazioni più "leste" che gratifichino il palato senza costringermi a stare ore e ore a preparare (non ne avrei davvero il tempo).
Queste tortine si realizzano in poco tempo e sono davvero dei dolcini golosi e anche carini (la foto non gli rende il dovuto merito). Un involucro di pasta sfoglia (pronta) racchiude golosa crema pasticciera con pezzetti di pesca sciroppata (pronta), uno strato di panettone al mandarino Loison (pronto) appena spruzzato di liquore che si può anche sostituire con del pandispagna  e si completa con un secondo strato di Fiordifrutta ai lamponi Rigoni di Asiago. Si, ho preparato solo la crema e assemblato il dolce  ma secondo voi nella maggior parte delle "ordinarie" pasticcerie che cosa fanno? Utilizzano preparati e compongono dolci che hanno per di più tutti lo stesso sapore.
A voi la mia furba ricetta di queste Tortine alle pesche e lamponi

Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
2-3 fette di panettone al mandarino (o pandispagna
3-4 pesche sciroppate
confettura ai lamponi
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
250 ml di latte
vaniglia
rhum
zucchero a velo per completare
In un tegame dal fondo spesso mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e il latte ben caldo con la vaniglia in polvere. Portare la crema a cottura sul fuoco moderato mescolando di continuo.
Ritagliare dalla sfoglia ben stesa 12 dischi con cui foderare degli stampi da muffin. Bucherellare il fondo e i lati. Riempire a metà con crema e pezzetti di pesca, coprire con pezzetti di panettone, spruzzare con qualche goccia di rhum e completare con la confettura di lamponi. Infornare a 190°finché la sfoglia risulterà ben dorata. Lasciar raffreddare e cospargere i dolcini di zucchero a velo prima di servire.

2014-02-26

Cappello del prete alle pere e balsamico

Piatto Ceramiche De Simone, americano e tovagliolo Busatti
Sto festeggiando con l'aceto balsamico, il premio vinto per il contest di Acetaia Guerzoni ed ho pensato di indicarvi un altro modo gustoso di utilizzare l'aceto balsamico. In realtà questa era la ricetta con cui volevo partecipare al contest, poi ho avuto l'illuminazione del salmone e non ce l'ho fatta a preparare anche questa, adesso però ve ne parlo perché è una preparazione invitante di un taglio di carne povero il cosiddetto cappello del prete che necessita cottura lunga e che viene valorizzato da questi accostamenti agrodolci, con l'aceto ho infatti utilizzato la Pera picciola di Lombardi &Visconti nella nuova ricetta agrodolce, ma anche la tradizionale allo sciroppo con i suoi sentori di vaniglia sarebbe andata bene. Ho scelto questa varietà di pera perché adatta alle cotture con la sua consistenza molto soda e uno spiccato gusto, in pratica una perina d'altri tempi. 
Con un piatto così ci voleva un vino importante che ne potesse sostenere la varietà di aromi ed ho scelto un rosso rubino Brecciarolo Gold di Velenosi Vini, con note speziate di vaniglia, cannella e noce moscata, in pratica come rendere speciale una ordinaria sera d'inverno.
Ingredienti:
600-700 g di carne bovina (cappello del prete)
1 scalogno
1 barattolo di pere in agrodolce (o pere anche fresche adatte alla cottura)
olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
1 foglia di alloro
1 bicchiere di aceto balsamico
sale e pepe
Rosolare la carne con lo scalogno e l'olio, aggiungere le pere a pezzi (tenendone da parte qualcuna)  e poi sfumare con l'aceto balsamico, salare, pepare, aggiungere un bicchiere d'acqua coprire il tegame e proseguire la cottura per un paio d'ore a fuoco molto lento, unendo altro liquido se dovesse asciugare troppo. Alla fine estrarre la carne dopo averla fatta riposare a fuoco spento 10 minuti e affettarla, passare il fondo attraverso un colino, schiacciando con un cucchiaio, raccogliere il liquido in un tegame, unirvi le pere restanti e lasciare insaporire sul fuoco, a fuoco spento unirvi il burro ed irrorare la carne con il liquido prima di servire.

Cappello del prete alle pere e balsamico

Piatto Ceramiche De Simone, americano e tovagliolo Busatti
Sto festeggiando con l'aceto balsamico, il premio vinto per il contest di Acetaia Guerzoni ed ho pensato di indicarvi un altro modo gustoso di utilizzare l'aceto balsamico. In realtà questa era la ricetta con cui volevo partecipare al contest, poi ho avuto l'illuminazione del salmone e non ce l'ho fatta a preparare anche questa, adesso però ve ne parlo perché è una preparazione invitante di un taglio di carne povero il cosiddetto cappello del prete che necessita cottura lunga e che viene valorizzato da questi accostamenti agrodolci, con l'aceto ho infatti utilizzato la Pera picciola di Lombardi &Visconti nella nuova ricetta agrodolce, ma anche la tradizionale allo sciroppo con i suoi sentori di vaniglia sarebbe andata bene. Ho scelto questa varietà di pera perché adatta alle cotture con la sua consistenza molto soda e uno spiccato gusto, in pratica una perina d'altri tempi. 
Con un piatto così ci voleva un vino importante che ne potesse sostenere la varietà di aromi ed ho scelto un rosso rubino Brecciarolo Gold di Velenosi Vini, con note speziate di vaniglia, cannella e noce moscata, in pratica come rendere speciale una ordinaria sera d'inverno.
Ingredienti:
600-700 g di carne bovina (cappello del prete)
1 scalogno
1 barattolo di pere in agrodolce (o pere anche fresche adatte alla cottura)
olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
1 foglia di alloro
1 bicchiere di aceto balsamico
sale e pepe
Rosolare la carne con lo scalogno e l'olio, aggiungere le pere a pezzi (tenendone da parte qualcuna)  e poi sfumare con l'aceto balsamico, salare, pepare, aggiungere un bicchiere d'acqua coprire il tegame e proseguire la cottura per un paio d'ore a fuoco molto lento, unendo altro liquido se dovesse asciugare troppo. Alla fine estrarre la carne dopo averla fatta riposare a fuoco spento 10 minuti e affettarla, passare il fondo attraverso un colino, schiacciando con un cucchiaio, raccogliere il liquido in un tegame, unirvi le pere restanti e lasciare insaporire sul fuoco, a fuoco spento unirvi il burro ed irrorare la carne con il liquido prima di servire.

2014-02-24

Lavazza presenta Espressgo

Leggevo perplessa e incuriosita della nascita di Espressgo, la macchina da caffè portatile Lavazza con sistema a cialde Lavazza A Modo Mio. Apprendevo la notizia con un misto di interesse e scetticismo perché nella mia ignoranza non immaginavo affatto vi fosse bisogno di possedere una  macchina da caffè per auto
Suvvia è bello fermarsi, fare una sosta, scambiare due chiacchiere con chi si incontra al bar e riprendere il viaggio con qualche informazione in più e magari il ricordo di un viso incontrato per caso. Dopo macchinette espresso ovunque, in casa, in ufficio, in ambienti di qualsiasi tipo e dimensione c'era davvero bisogno di farsi l'espresso da sé anche in macchina? Non sarebbe meglio far lavorare i bar che tante tasse pagano per restare aperti? Non avevo considerato che al di là dell'automobile dove in effetti la cosa può risultare un po' snob (il primo modello della macchina è stato progettato in collaborazione con la FIAT per essere installato sulla nuova 500 L) Espressgo nella nuova versione universale con cavo permette di essere installata su barche, camper e qualsiasi mezzo di trasporto che abbia un attacco di alimentazione a 12 V. E la cosa ha preso anche per me un altro colore, diciamo ha iniziato a stuzzicarmi. E poi a pensarci se con l'auto si affrontano viaggi in territori impervi e dimenticati da Dio dove per un espresso saresti anche disposto ad uccidere è molto meglio comprarsi Espressgo, nata dalla partnership tra Lavazza e l’azienda francese Handpresso, e portarsi dietro una bella scorta di cialde Lavazza a Modo Mio da scegliere tra bel 10 differenti miscele e gustarsi l'espresso italiano praticamente ovunque. Il risultato eccellente dell'espresso Made in Italy della bevanda è assicurato dal marchio Lavazza A Modo Mio, cialde autoprotette e sottovuoto che contengono pregiate miscele macinate e pressate, uniche nella qualità e molteplici nelle sfumature di gusto. Un caffè corposo, aromatico e cremoso da realizzare con facilità in pochi e semplici gesti. Ce n'è anche una versione studiata appositamente per i veicoli Iveco. Insomma il regalo perfetto per tutti gli amanti dell'espresso italiano.

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Leggevo perplessa e incuriosita della nascita di Espressgo, la macchina da caffè portatile Lavazza con sistema a cialde Lavazza A Modo Mio. Apprendevo la notizia con un misto di interesse e scetticismo perché nella mia ignoranza non immaginavo affatto vi fosse bisogno di possedere una  macchina da caffè per auto
Suvvia è bello fermarsi, fare una sosta, scambiare due chiacchiere con chi si incontra al bar e riprendere il viaggio con qualche informazione in più e magari il ricordo di un viso incontrato per caso. Dopo macchinette espresso ovunque, in casa, in ufficio, in ambienti di qualsiasi tipo e dimensione c'era davvero bisogno di farsi l'espresso da sé anche in macchina? Non sarebbe meglio far lavorare i bar che tante tasse pagano per restare aperti? Non avevo considerato che al di là dell'automobile dove in effetti la cosa può risultare un po' snob (il primo modello della macchina è stato progettato in collaborazione con la FIAT per essere installato sulla nuova 500 L) Espressgo nella nuova versione universale con cavo permette di essere installata su barche, camper e qualsiasi mezzo di trasporto che abbia un attacco di alimentazione a 12 V. E la cosa ha preso anche per me un altro colore, diciamo ha iniziato a stuzzicarmi. E poi a pensarci se con l'auto si affrontano viaggi in territori impervi e dimenticati da Dio dove per un espresso saresti anche disposto ad uccidere è molto meglio comprarsi Espressgo, nata dalla partnership tra Lavazza e l’azienda francese Handpresso, e portarsi dietro una bella scorta di cialde Lavazza a Modo Mio da scegliere tra bel 10 differenti miscele e gustarsi l'espresso italiano praticamente ovunque. Il risultato eccellente dell'espresso Made in Italy della bevanda è assicurato dal marchio Lavazza A Modo Mio, cialde autoprotette e sottovuoto che contengono pregiate miscele macinate e pressate, uniche nella qualità e molteplici nelle sfumature di gusto. Un caffè corposo, aromatico e cremoso da realizzare con facilità in pochi e semplici gesti. Ce n'è anche una versione studiata appositamente per i veicoli Iveco. Insomma il regalo perfetto per tutti gli amanti dell'espresso italiano.