2009-02-26

Pere sciroppate al Nebbiolo con mousse di Parmigiano

Il periodo è un po' particolare, come avrete certamente capito dai commenti di ieri.
Si, insomma, non volevo ancora dirlo ma il post di Viviana mi ha commosso e così ieri mi sono lasciata andare ed ho ammesso che anche a Sale e Pepe quanto basta ci sarà un lieto evento, che tra qualche mese CoCò diventa mamma.
Per fortuna le nausee non mi impediscono di cucinare e soprattutto gustare ciò che preparo, però ammetto che i gusti si sono un po' modificati, si è amplificata in modo sproporzionato la mia voglia di formaggi e latticini e non amo eccessivamente in questo frangente i dolci, soprattutto quelli troppo dolci.
Da queste considerazioni parto per dirvi che a volte un buon pranzo si può concludere anche con un piatto alternativo, magari di frutta e formaggio riservando poi al momento del caffè il servizio di piccola pasticceria, per chi ne avesse voglia.
Qualche giorno fa a tal proposito vi ho lasciato la ricetta dei Cartoccini di pasta fillo con brie e carote caramellate, oggi invece uno degli abbinamenti più classici: le pere col formaggio in una versione però estremamente raffinata anche se semplice.
Le Pere Sciroppate con Vino Nebbiolo di Cascina San Cassiano mi hanno permesso la realizzazione di questo goloso piatto senza particolare dispendio di energie.
Considerate che le pere sciroppate al vino con cannella e chiodi di garofano mantengono tutta la loro croccantezza e non hanno quelle classiche note troppo dolci caratteristiche della frutta sciroppata per cui le ho viste benissimo in abbinamento ad una semplice mousse al aprmigiano, completando il tutto a piacere con del miele o della gelatina di uva come nel mio caso.
Ingredienti per 4:
8 mezze Pere Sciroppate al Nebbiolo
2 tazzine di parmigiano reggiano grattugiato
1 tazzina di latte intero fresco
1 tazzina di ricotta
sale
gelatina di vino Zibibbo o miele per completare
Prepariamo la mousse amalgamendo con una frusta il latte caldo con il parmigiano, uniamo la ricotta e continuiamo a lavorare finché il composto risulterà omogeneo. Lasciamo raffreddare la mousse. Al momento di servire intagliamo le pere e sistemiamole nel piatto, poi formiamo delle quenelle con la mousse e posizioniamole vicino alle pere, completiamo a piacere con la gelatina di vino o con il miele. Serviamo con dei piccoli crostini di pane.

Pere sciroppate al Nebbiolo con mousse di Parmigiano

Il periodo è un po' particolare, come avrete certamente capito dai commenti di ieri.
Si, insomma, non volevo ancora dirlo ma il post di Viviana mi ha commosso e così ieri mi sono lasciata andare ed ho ammesso che anche a Sale e Pepe quanto basta ci sarà un lieto evento, che tra qualche mese CoCò diventa mamma.
Per fortuna le nausee non mi impediscono di cucinare e soprattutto gustare ciò che preparo, però ammetto che i gusti si sono un po' modificati, si è amplificata in modo sproporzionato la mia voglia di formaggi e latticini e non amo eccessivamente in questo frangente i dolci, soprattutto quelli troppo dolci.
Da queste considerazioni parto per dirvi che a volte un buon pranzo si può concludere anche con un piatto alternativo, magari di frutta e formaggio riservando poi al momento del caffè il servizio di piccola pasticceria, per chi ne avesse voglia.
Qualche giorno fa a tal proposito vi ho lasciato la ricetta dei Cartoccini di pasta fillo con brie e carote caramellate, oggi invece uno degli abbinamenti più classici: le pere col formaggio in una versione però estremamente raffinata anche se semplice.
Le Pere Sciroppate con Vino Nebbiolo di Cascina San Cassiano mi hanno permesso la realizzazione di questo goloso piatto senza particolare dispendio di energie.
Considerate che le pere sciroppate al vino con cannella e chiodi di garofano mantengono tutta la loro croccantezza e non hanno quelle classiche note troppo dolci caratteristiche della frutta sciroppata per cui le ho viste benissimo in abbinamento ad una semplice mousse al aprmigiano, completando il tutto a piacere con del miele o della gelatina di uva come nel mio caso.
Ingredienti per 4:
8 mezze Pere Sciroppate al Nebbiolo
2 tazzine di parmigiano reggiano grattugiato
1 tazzina di latte intero fresco
1 tazzina di ricotta
sale
gelatina di vino Zibibbo o miele per completare
Prepariamo la mousse amalgamendo con una frusta il latte caldo con il parmigiano, uniamo la ricotta e continuiamo a lavorare finché il composto risulterà omogeneo. Lasciamo raffreddare la mousse. Al momento di servire intagliamo le pere e sistemiamole nel piatto, poi formiamo delle quenelle con la mousse e posizioniamole vicino alle pere, completiamo a piacere con la gelatina di vino o con il miele. Serviamo con dei piccoli crostini di pane.

2009-02-25

Involtini alla francesina

Premetto che il nome non ha niente a che vedere con gli involtini, che in effetti di francese hanno veramente poco o niente. Solo che questi involtini ho ritenuto di doverli chiamare così perchè nati su ispirazione della Pizza Francesina della Pizzeria Capraro (una delle migliori pizzerie della mia zona consigliata anche da Gambero Rosso). Qualche sera fa ho ordinato questa deliziosa pizza con gorgonzola, speck, crema di noci e rucola e mentre attendevo l'arrivo e pensavo a quel vasetto di Salsa di Noci Cascina Marchesa che Terrasolis mi ha gentilmente spedito, mi son venuti in mentequesti golosi involtini. La scelta è stata azzeccata tanto più che come involucro ho scelto la meravigliosa pasta fillo realizzata in casa.
Ingredienti per 12 involtini:
Pasta fillo (circa metà dell'impasto)
Salsa di noci Casina Marchesa
6 fette di speck
12 pezzetti di gorgonzola
olio per ungere
rucola per completare
Stendiamo sottilmente la pasta fillo e ricaviamone dei rettangoli, pennelliamoli con olio e posizioniamo sul bordo di ognuno mezza fettina di speck nella quale avremo avvolto un tocchetto di gorgonzola e un cucchiaino di salsa di noci, pieghiamo sul ripieno i bordi ed avvolgiamo il rettangolo di pasta ad involtino pennellando di olio anche la superficie esterna. Procediamo così fino ad esaurimento degli ingredienti. Inforniamo a 180° finché risulteranno dorati. Poi serviamoli su un letto di rucola condita con un filo d'olio e un pizzico di sale.

Involtini alla francesina

Premetto che il nome non ha niente a che vedere con gli involtini, che in effetti di francese hanno veramente poco o niente. Solo che questi involtini ho ritenuto di doverli chiamare così perchè nati su ispirazione della Pizza Francesina della Pizzeria Capraro (una delle migliori pizzerie della mia zona consigliata anche da Gambero Rosso). Qualche sera fa ho ordinato questa deliziosa pizza con gorgonzola, speck, crema di noci e rucola e mentre attendevo l'arrivo e pensavo a quel vasetto di Salsa di Noci Cascina Marchesa che Terrasolis mi ha gentilmente spedito, mi son venuti in mentequesti golosi involtini. La scelta è stata azzeccata tanto più che come involucro ho scelto la meravigliosa pasta fillo realizzata in casa.
Ingredienti per 12 involtini:
Pasta fillo (circa metà dell'impasto)
Salsa di noci Casina Marchesa
6 fette di speck
12 pezzetti di gorgonzola
olio per ungere
rucola per completare
Stendiamo sottilmente la pasta fillo e ricaviamone dei rettangoli, pennelliamoli con olio e posizioniamo sul bordo di ognuno mezza fettina di speck nella quale avremo avvolto un tocchetto di gorgonzola e un cucchiaino di salsa di noci, pieghiamo sul ripieno i bordi ed avvolgiamo il rettangolo di pasta ad involtino pennellando di olio anche la superficie esterna. Procediamo così fino ad esaurimento degli ingredienti. Inforniamo a 180° finché risulteranno dorati. Poi serviamoli su un letto di rucola condita con un filo d'olio e un pizzico di sale.

2009-02-23

A Carnevale ogni fritto vale

Quest’anno tra chiacchiere, krapfen, castagnole etc. non ho saputo resistere alle ciambelline presentate da Ady nel suo blog.
Di Ady vi ho già parlato ampiamente all’uscita del suo libro e sapete già della stima reciproca che contraddistingue i nostri rapporti tanto che siamo diventate amiche, sia pur telefonicamente, al di fuori del blog. Quindi non vi nascondo, che quando una ricetta la consiglia lei non posso fare a meno di fidarmi perché ha un saper fare ed una manualità non comuni. Vi dico questo perché la ricetta di oggi richiedeva l’uso dei fiocchi di patate (quelli dei preparati per purè) che in casa mia comunemente non entrano per cui ogni volta che, leggendo una ricetta, ne trovavo l’impiego passavo allegramente avanti cercandone un’altra dove potessi impiegare magari le patate lesse.
Vi dirò che stavolta mi son voluta fidare di Ady e non me ne sono affatto pentita, devo chiedere scusa a tutti i produttori di fiocchi di patate, che magari il purè è più buono con le patate appena lessate ma per le ciambelline i fiocchi vanno proprio bene e per di più consentono un notevole risparmio di tempi ed energia.
La ricetta è tale e quale a quella di Ady ho modificato solo una cosina, per dare un gusto diverso alle ciambelline invece dello zucchero semolato semplice ho utilizzato nell’impasto lo zucchero di canna allo zenzero dell’Enoteca Di Leva, per l’analogia che c’è (a mio dire) tra il limone e lo zenzero ho voluto, seppur delicatamente, rafforzare quel sentore di limone presente nelle ciambelle. Volendo lo zucchero all’interno si più lasciare comune e poi confettare l’esterno con lo zucchero aromatizzato di cui vi dico, io ci ho pensato solo dopo e ormai non ne avevo più abbastanza per farlo.
Ciambelline fritte
500 g farina ( metà manitoba, metà 00)
85 g burro morbido
85 g Zucchero di Canna allo zenzero
3 uova da 60 g
200 g latte
12 g lievito di birra
5 g di sale
75 g fiocchi di patate
scorza di limone
vaniglia
olio per friggere
Versiamo in una ciotola i fiocchi di patate con il latte tiepido in cui avremo fatto sciogliere il lievito, mescoliamo accuratamente. Poi aggiungiamo le uova, una alla volta, il sale, lo zucchero, il burro morbido, la scorza di limone, i semini di vaniglia e le farine mescolate.Lavoriamo l’impasto per circa 10 minuti poi copriamo la ciotola con un sacchetto per alimenti e mettiamo a lievitare finché il volume non sarà triplicato (circa 3 ore).
Senza maneggiare troppo l’impasto, stendiamolo allo spessore di 1 cm e, con l’aiuto di un coppapasta, formiamo le ciambelline. Lasciamole ancora lievitare per circa 30-40 minuti e friggiamole in olio caldo.
Passiamole poi nello zucchero semolato o eventualmente copriamole con glassa e decoriamo a piacere.

A Carnevale ogni fritto vale

Quest’anno tra chiacchiere, krapfen, castagnole etc. non ho saputo resistere alle ciambelline presentate da Ady nel suo blog.
Di Ady vi ho già parlato ampiamente all’uscita del suo libro e sapete già della stima reciproca che contraddistingue i nostri rapporti tanto che siamo diventate amiche, sia pur telefonicamente, al di fuori del blog. Quindi non vi nascondo, che quando una ricetta la consiglia lei non posso fare a meno di fidarmi perché ha un saper fare ed una manualità non comuni. Vi dico questo perché la ricetta di oggi richiedeva l’uso dei fiocchi di patate (quelli dei preparati per purè) che in casa mia comunemente non entrano per cui ogni volta che, leggendo una ricetta, ne trovavo l’impiego passavo allegramente avanti cercandone un’altra dove potessi impiegare magari le patate lesse.
Vi dirò che stavolta mi son voluta fidare di Ady e non me ne sono affatto pentita, devo chiedere scusa a tutti i produttori di fiocchi di patate, che magari il purè è più buono con le patate appena lessate ma per le ciambelline i fiocchi vanno proprio bene e per di più consentono un notevole risparmio di tempi ed energia.
La ricetta è tale e quale a quella di Ady ho modificato solo una cosina, per dare un gusto diverso alle ciambelline invece dello zucchero semolato semplice ho utilizzato nell’impasto lo zucchero di canna allo zenzero dell’Enoteca Di Leva, per l’analogia che c’è (a mio dire) tra il limone e lo zenzero ho voluto, seppur delicatamente, rafforzare quel sentore di limone presente nelle ciambelle. Volendo lo zucchero all’interno si più lasciare comune e poi confettare l’esterno con lo zucchero aromatizzato di cui vi dico, io ci ho pensato solo dopo e ormai non ne avevo più abbastanza per farlo.
Ciambelline fritte
500 g farina ( metà manitoba, metà 00)
85 g burro morbido
85 g Zucchero di Canna allo zenzero
3 uova da 60 g
200 g latte
12 g lievito di birra
5 g di sale
75 g fiocchi di patate
scorza di limone
vaniglia
olio per friggere
Versiamo in una ciotola i fiocchi di patate con il latte tiepido in cui avremo fatto sciogliere il lievito, mescoliamo accuratamente. Poi aggiungiamo le uova, una alla volta, il sale, lo zucchero, il burro morbido, la scorza di limone, i semini di vaniglia e le farine mescolate.Lavoriamo l’impasto per circa 10 minuti poi copriamo la ciotola con un sacchetto per alimenti e mettiamo a lievitare finché il volume non sarà triplicato (circa 3 ore).
Senza maneggiare troppo l’impasto, stendiamolo allo spessore di 1 cm e, con l’aiuto di un coppapasta, formiamo le ciambelline. Lasciamole ancora lievitare per circa 30-40 minuti e friggiamole in olio caldo.
Passiamole poi nello zucchero semolato o eventualmente copriamole con glassa e decoriamo a piacere.

2009-02-20

Una crostata alla frutta per festeggiare

I compleanni non si festeggiano in anticipo e questa è regola generale ma che voi sappiate vale anche per i blog? Io non saprei però quel che è certo che l’anno scorso, tra una cosa e l’altra, ho dimenticato proprio di festeggiare il primo anno del mio blog e quest’anno per i due anni, che ricorrerebbero domani, gioco d’anticipo con una deliziosa crostata alla frutta fresca che ci allontana, almeno nel momento in cui la gustiamo, dal grigiore invernale che quest’anno sembra non voglia lasciarci.
Per il mio blog questi primi due anni di vita sono stati molto intensi e mi sembra che in effetti sia sempre esistito questo mio spazio virtuale e i suoi, ormai numerosissimi lettori. Eppure se poi rivedo l’archivio nel dettaglio ne ho fatta di strada e soprattutto ne ho preparate di cose, non posso fare a meno di pensare ad un grande sogno: vedere riunite qui davanti ai miei occhi tutte le pietanze preparate e fotografate per una grande abbuffata da condividere con tutti voi.
Intanto iniziamo da questa gigante crostata che nasce da un mio desiderio, realizzare una torta gigante, una di quelle crostatone esagerate che ho sempre invidiato e mai realizzato, che in effetti di tortiere così grandi non ne ho mai avute. Questa l’ho presa a prestito da mia madre che una volta, preda forse della mia stessa voglia, è tornata a casa trascinandosela dietro.
L’inverno non offre tanta frutta fresca colorata ma son riuscita comunque a conferire al dolce quell’aria fresca e allegra tipicamente estiva.
Ingredienti per una grande crostata
Per la frolla:
540 g di farina 00
220 g di zucchero semolato fine
270 g di burro
2 uova + 2 tuorli
la scorza di un limone grattugiata
Per la crema:
500 ml di latte fresco intero
1/2 stecca di vaniglia
4 tuorli
8 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di maizena
Per completare:
1 mango
1 papaya
2 kiwy
1 banana
2 clementine
ciliegine candite
gelatina di albicocca
Prepariamo la frolla amalgamando il burro freddo con la farina, uniamo lo zucchero, la scorza di limone e poi le uova ed i tuorli. Avvolgiamo l’impasto in pellicola e lasciamolo riposare in frigorifero per almeno mezz’ora. Poi stendiamolo a 7-8 mm e rivestiamo con esso il fondo e i bordi di una teglia da crostata, copriamo con carta forno e cospargiamo di fagioli, ceci o perle da cottura. Inforniamo a 180° finché il fondo risulterà cotto, poi togliamo la carta e proseguiamo la cottura finché anche la superficie e i bordi saranno dorati.
Prepariamo la crema scaldando il latte con la vaniglia incisa nel senso della lunghezza. Battiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente a filo continuando a mescolare. Poniamo sul fuoco dolce e lasciamo addensare. Versiamo in un recipiente freddo e copriamo con pellicola a contatto. Una volta che la base e la crema saranno fredde possiamo comporre la torta. Versata la crema nell’involucro di frolla diamo sfogo alla fantasia componendo dei motivi decorativi con la frutta sulla superficie della stessa. Alla fine pennelliamo con la gelatina di albicocca appena scaldata per renderla più fluida.

Una crostata alla frutta per festeggiare

I compleanni non si festeggiano in anticipo e questa è regola generale ma che voi sappiate vale anche per i blog? Io non saprei però quel che è certo che l’anno scorso, tra una cosa e l’altra, ho dimenticato proprio di festeggiare il primo anno del mio blog e quest’anno per i due anni, che ricorrerebbero domani, gioco d’anticipo con una deliziosa crostata alla frutta fresca che ci allontana, almeno nel momento in cui la gustiamo, dal grigiore invernale che quest’anno sembra non voglia lasciarci.
Per il mio blog questi primi due anni di vita sono stati molto intensi e mi sembra che in effetti sia sempre esistito questo mio spazio virtuale e i suoi, ormai numerosissimi lettori. Eppure se poi rivedo l’archivio nel dettaglio ne ho fatta di strada e soprattutto ne ho preparate di cose, non posso fare a meno di pensare ad un grande sogno: vedere riunite qui davanti ai miei occhi tutte le pietanze preparate e fotografate per una grande abbuffata da condividere con tutti voi.
Intanto iniziamo da questa gigante crostata che nasce da un mio desiderio, realizzare una torta gigante, una di quelle crostatone esagerate che ho sempre invidiato e mai realizzato, che in effetti di tortiere così grandi non ne ho mai avute. Questa l’ho presa a prestito da mia madre che una volta, preda forse della mia stessa voglia, è tornata a casa trascinandosela dietro.
L’inverno non offre tanta frutta fresca colorata ma son riuscita comunque a conferire al dolce quell’aria fresca e allegra tipicamente estiva.
Ingredienti per una grande crostata
Per la frolla:
540 g di farina 00
220 g di zucchero semolato fine
270 g di burro
2 uova + 2 tuorli
la scorza di un limone grattugiata
Per la crema:
500 ml di latte fresco intero
1/2 stecca di vaniglia
4 tuorli
8 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di maizena
Per completare:
1 mango
1 papaya
2 kiwy
1 banana
2 clementine
ciliegine candite
gelatina di albicocca
Prepariamo la frolla amalgamando il burro freddo con la farina, uniamo lo zucchero, la scorza di limone e poi le uova ed i tuorli. Avvolgiamo l’impasto in pellicola e lasciamolo riposare in frigorifero per almeno mezz’ora. Poi stendiamolo a 7-8 mm e rivestiamo con esso il fondo e i bordi di una teglia da crostata, copriamo con carta forno e cospargiamo di fagioli, ceci o perle da cottura. Inforniamo a 180° finché il fondo risulterà cotto, poi togliamo la carta e proseguiamo la cottura finché anche la superficie e i bordi saranno dorati.
Prepariamo la crema scaldando il latte con la vaniglia incisa nel senso della lunghezza. Battiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente a filo continuando a mescolare. Poniamo sul fuoco dolce e lasciamo addensare. Versiamo in un recipiente freddo e copriamo con pellicola a contatto. Una volta che la base e la crema saranno fredde possiamo comporre la torta. Versata la crema nell’involucro di frolla diamo sfogo alla fantasia componendo dei motivi decorativi con la frutta sulla superficie della stessa. Alla fine pennelliamo con la gelatina di albicocca appena scaldata per renderla più fluida.

2009-02-19

La pasta fillo di Giovanna

Giovanna chi? Ma ovviamente quella di Caramelle non ne voglio più, quella che i viaggi son la sua passione, i libri il suo hobby e la cucina il suo lavoro, il suo hobby, la sua passione.
La pasta fillo pensavo fosse impossibile farla in casa finché spulciando nel suo archivio non ne ho trovata la ricetta. Potevo non provarla secondo voi?
Il risultato mi è piaciuto e sicuramente la applicherò in altre preparazioni.
Questi semplici cartoccini hanno di particolare che non sono nè dolci nè salati, personalmente li servirei a fine pasto al posto dei formaggi, prima o in alternativa al dolce, proprio per chi i dolci non li ama. Il ripieno, infatti, è a base di formaggio Brie e Carote caramellate con mandorle e spezie della Compagnia del Cavatappi
Cartoccini di pasta fillo con Brie e carote caramellate
Ingredienti
Pasta fillo:
250gr farina
1 uovo
50gr di acqua
50gr di burro
sale
Ripieno:
formaggio Brie
carote caramellate con spezie e mandorle
Scaldiamo l'acqua con il burro e il sale in un pentolino poi, versato questo liquido sulla farina e l'uovo impastiamo per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasiamo riposare l'impasto per circa mezz'ora poi stendiamolo sottilmente, tagliamo dallo stesso dei quadratini e sovrapponiamoli a due a due dopo averli spennellati di olio, disponiamoli negli stampini da mini muffin e poniamo all'interno di ognuno un pezzetto di Brie e un cucchiaino di carote caramellate, chiudiamo i cartocci e inforniamo finché risulteranno dorati.

La pasta fillo di Giovanna

Giovanna chi? Ma ovviamente quella di Caramelle non ne voglio più, quella che i viaggi son la sua passione, i libri il suo hobby e la cucina il suo lavoro, il suo hobby, la sua passione.
La pasta fillo pensavo fosse impossibile farla in casa finché spulciando nel suo archivio non ne ho trovata la ricetta. Potevo non provarla secondo voi?
Il risultato mi è piaciuto e sicuramente la applicherò in altre preparazioni.
Questi semplici cartoccini hanno di particolare che non sono nè dolci nè salati, personalmente li servirei a fine pasto al posto dei formaggi, prima o in alternativa al dolce, proprio per chi i dolci non li ama. Il ripieno, infatti, è a base di formaggio Brie e Carote caramellate con mandorle e spezie della Compagnia del Cavatappi
Cartoccini di pasta fillo con Brie e carote caramellate
Ingredienti
Pasta fillo:
250gr farina
1 uovo
50gr di acqua
50gr di burro
sale
Ripieno:
formaggio Brie
carote caramellate con spezie e mandorle
Scaldiamo l'acqua con il burro e il sale in un pentolino poi, versato questo liquido sulla farina e l'uovo impastiamo per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasiamo riposare l'impasto per circa mezz'ora poi stendiamolo sottilmente, tagliamo dallo stesso dei quadratini e sovrapponiamoli a due a due dopo averli spennellati di olio, disponiamoli negli stampini da mini muffin e poniamo all'interno di ognuno un pezzetto di Brie e un cucchiaino di carote caramellate, chiudiamo i cartocci e inforniamo finché risulteranno dorati.

2009-02-18

Due cartoline per voi

Tra i volumi della serie Cartolina dalla Cucina edita da Bibliotheca Culinaria, ce ne sono due che considero molto particolari perché non sono dedicati alle classiche ricette ma riguardano altri aspetti della tavola e dell’ospitare, entrambi sono illustrati con eloquenti fotografie di Janez Pukšic.
Il primo di questi s’intitola il Cocktail ben vestito ed è scritto da Luca Coslovich. Il libro parla si di drink come il titolo lascia apertamente intuire ma più che altro dei cosiddetti abbellimenti che si possono porre a bordo del bicchiere e che vanno ad esaltare il contenuto degli stessi. Premetto di non essere brava come barman, ma non vi nascondo che la banana trasformata in delfino o la scorza di arancia a serpente stanno parecchio stimolando la mia fantasia e non escludo di iniziare un giorno o l’altro a preparare cocktail seguendo le indicazioni di questo prezioso libro.

L’altro volume di Sergio Barzetti reca il titolo Decorazioni d’autore e come l’altro riserva una particolare attenzione alla parte estetica di ciò che viene servito. E così seguendo le indicazioni dell’autore, da anni cultore dell’arte della tavola nel senso più completo, diventa alla portata di tutti i volenterosi creare piccole sculture vegetali per decorare i piatti o la tavola oltre che abbellire i piatti con creme, semi e spezie in modo particolarmente scenografico. Credetemi vale la pena l’acquisto di entrambi i volumi che sul sito dell’editore trovate con lo sconto del 15%.

Due cartoline per voi

Tra i volumi della serie Cartolina dalla Cucina edita da Bibliotheca Culinaria, ce ne sono due che considero molto particolari perché non sono dedicati alle classiche ricette ma riguardano altri aspetti della tavola e dell’ospitare, entrambi sono illustrati con eloquenti fotografie di Janez Pukšic.
Il primo di questi s’intitola il Cocktail ben vestito ed è scritto da Luca Coslovich. Il libro parla si di drink come il titolo lascia apertamente intuire ma più che altro dei cosiddetti abbellimenti che si possono porre a bordo del bicchiere e che vanno ad esaltare il contenuto degli stessi. Premetto di non essere brava come barman, ma non vi nascondo che la banana trasformata in delfino o la scorza di arancia a serpente stanno parecchio stimolando la mia fantasia e non escludo di iniziare un giorno o l’altro a preparare cocktail seguendo le indicazioni di questo prezioso libro.

L’altro volume di Sergio Barzetti reca il titolo Decorazioni d’autore e come l’altro riserva una particolare attenzione alla parte estetica di ciò che viene servito. E così seguendo le indicazioni dell’autore, da anni cultore dell’arte della tavola nel senso più completo, diventa alla portata di tutti i volenterosi creare piccole sculture vegetali per decorare i piatti o la tavola oltre che abbellire i piatti con creme, semi e spezie in modo particolarmente scenografico. Credetemi vale la pena l’acquisto di entrambi i volumi che sul sito dell’editore trovate con lo sconto del 15%.

2009-02-17

Pomodori gratinati alla Scamorza di Bufala

Con una scamorza di bufala si possono preparare originali pietanze, se la scamorza di bufala è di qualità come quella inviatami da Terrasolis, la prima cosa che ti viene in mente di farci è mangiarla in purezza, fetta dopo fetta. Solo che poi inizi a pensare a come sarebbe fusa e parti con un semplice toast, anche perchè la scamorza di bufala ha il vantaggio - rispetto alla mozzarella - di non rilasciare molto liquido in cottura per cui è perfetta come condimento sulla pizza, per la mozzarella in carrozza, per le verdure gratinate e chi più ne ha più ne metta.
Facendo questo ragionamento ho pensato che fosse l'ideale per farcire dei pomodori da gratinare, che di loro tendono a rilasciare acqua, in una sorta di caprese versione invernale. E' un fantastico antipasto che, sono convinta, resterà gradito a tutti.
Ingredienti per 2:
2 pomodori grandi sodi
2 fette di Scamorza di Bufala
2 cucchiaini di pangrattato
2 cucchiaini di paprica
2 cucchiaini di parmigiano grattugiato
Tagliamo la calotta superiore ai pomodori e svuotiamoli con uno scavino, lasciamoli sgocciolare su della carta assorbente, poi spolverizziamo l'interno con pangrattato, paprica e parmigiano mescolati insieme. Passiamo i pomodori per 5 minuti nel forno ben caldo, togliamoli e riempiamoli con le fette di scamorza, tagliate a piccoli pezzi, cospargiamo la superficie con la restante miscela di pangrattato e poniamo di nuovo in forno a gratinare per altri 5-10 minuti, con le calotte poggiate a lato, il tempo che la scamorza si sciolga e la superficie risulti dorata, solo al momento di servire sovrapponiamo le calotte sui pomodori.