2008-10-31

Dolcetto o scherzetto?

Ovviamente dolcetto! E se il dolcetto è goloso come quello di cui vi parlo oggi ancora meglio.
Premetto che la ricetta l'ho adottata da un pò di tempo dalla Mercante di Spezie che ha sua volta l'ha attinta dal libro di Jennifer Joyce Small Bites e l'ha provata anche in versione ripiena. Piacciono da impazzire a tutti quelli che amano il cioccolato (forse bastava dire a tutti vero?) perchè sono veramente cioccolatosi e fondenti e così i biscotti fondenti al cioccolato a casa mia sono diventati semplicemente i
Biscotti di Lory.
Stavolta riconosco che sono venuti ancora meglio del solito, vuoi per il forno nuovo, vuoi perchè ho usato la Farina biscotto di Plurimix-point, una farina a basso W (poco tenace) ed a basso assorbimento di liquidi quindi adatta per i prodotti da forno che devono risultare friabili, vuoi perchè come aroma ho usato la Vaniglia Bourbon del Madagascar in polvere, sempre di Plurimix-point, buona come la stecca ma più pratica da usare.
Il risultato, insomma, mi ha così entusiasmato che ho deciso di parlarne...Certe meraviglie vanno condivise.
Biscotti di Lory
175 gr di cioccolato fondente spezzato
175 gr di farina di frumento 0 biscotto di Plurimix-point
1 cucchiaino di lievito in polvere
2 uova
150 gr di zucchero
60 gr di burro
Vaniglia Bourbon del Madagascar in polvere (1 cucchiaino da caffè)
125 gr di mandorle tritate
60 gr di zucchero a velo
Fondiamo il cioccolato e il burro a bagnomaria, lasciamo intiepidire.
Montiamo le uova con lo zucchero per circa 2 minuti, continuando a sbattere incorporiamo il cioccolato, la vaniglia, la miscela di farina e lievito, in ultimo le mandorle.
Copriamo la terrina elasciamola riposare in frigo per 30 minuti.
Preriscaldiamo il forno a 170°, foderiamo una teglia con carta da forno.
Formiamo con l'impasto tante palline e rotoliamole nello zucchero a velo.
Disponiamole sulla teglia e cuociamole per 12-15 minuti finchè l'esterno risulterà compatto e il centro ancora morbido.
Lasciamo raffreddare per 5 minuti e poi trasferiamo i biscotti su una gratella dove finiranno di asciugarsi.

Dolcetto o scherzetto?

Ovviamente dolcetto! E se il dolcetto è goloso come quello di cui vi parlo oggi ancora meglio.
Premetto che la ricetta l'ho adottata da un pò di tempo dalla Mercante di Spezie che ha sua volta l'ha attinta dal libro di Jennifer Joyce Small Bites e l'ha provata anche in versione ripiena. Piacciono da impazzire a tutti quelli che amano il cioccolato (forse bastava dire a tutti vero?) perchè sono veramente cioccolatosi e fondenti e così i biscotti fondenti al cioccolato a casa mia sono diventati semplicemente i
Biscotti di Lory.
Stavolta riconosco che sono venuti ancora meglio del solito, vuoi per il forno nuovo, vuoi perchè ho usato la Farina biscotto di Plurimix-point, una farina a basso W (poco tenace) ed a basso assorbimento di liquidi quindi adatta per i prodotti da forno che devono risultare friabili, vuoi perchè come aroma ho usato la Vaniglia Bourbon del Madagascar in polvere, sempre di Plurimix-point, buona come la stecca ma più pratica da usare.
Il risultato, insomma, mi ha così entusiasmato che ho deciso di parlarne...Certe meraviglie vanno condivise.
Biscotti di Lory
175 gr di cioccolato fondente spezzato
175 gr di farina di frumento 0 biscotto di Plurimix-point
1 cucchiaino di lievito in polvere
2 uova
150 gr di zucchero
60 gr di burro
Vaniglia Bourbon del Madagascar in polvere (1 cucchiaino da caffè)
125 gr di mandorle tritate
60 gr di zucchero a velo
Fondiamo il cioccolato e il burro a bagnomaria, lasciamo intiepidire.
Montiamo le uova con lo zucchero per circa 2 minuti, continuando a sbattere incorporiamo il cioccolato, la vaniglia, la miscela di farina e lievito, in ultimo le mandorle.
Copriamo la terrina elasciamola riposare in frigo per 30 minuti.
Preriscaldiamo il forno a 170°, foderiamo una teglia con carta da forno.
Formiamo con l'impasto tante palline e rotoliamole nello zucchero a velo.
Disponiamole sulla teglia e cuociamole per 12-15 minuti finchè l'esterno risulterà compatto e il centro ancora morbido.
Lasciamo raffreddare per 5 minuti e poi trasferiamo i biscotti su una gratella dove finiranno di asciugarsi.

2008-10-30

Rosette alla zucca e ricotta con pancetta affumicata

Pensavate che fossero finite le ricette con la zucca? No di certo! Anzi, credo di non conoscere un ortaggio più versatile della Cucurbita maxima. Di questo però siamo tutti consapevoli e, infatti, Soleluna ha deciso di organizzare una raccolta delle nostre ricette con la zucca.
Non potevo ovviamente mancare, partecipo quindi con un primo piatto goloso e consistente seppure dal gusto estremanete delicato
Rosette alla zucca e ricotta con pancetta affumicata

Ingredienti per 6-8 porzioni:
sfoglia per lasagne fresca
400 g di ricotta
1 uovo
1 Kg c.a. di zucca
Parmigiano Reggiano
700-800 ml di latte
50 g di farina
50 g di burro
100 g di pancetta affumicata a cubetti
sale pepe e noce moscata

Tagliamo la zucca a fette e disponiamola in una teglia, inforniamo finchè risulterà ben asciutta. Poi frulliamola con la ricotta, sale, pepe, noce moscata e parmigiano (4-5 cucchiaiate), uniamo l'uovo ed amalgamiamo bene.
Prepariamo un roux con burro e farina, uniamo il latte e lasciamo addensare la salsa besciamella.
Stendiamo il composto alla zucca sulle sfoglie per lasagne (che devono essere sottilissime). Arrotoliamo le sfoglie e tagliamole a trancetti che disporremo in teglia, su un letto di bescamella, a mò di rosette l'una accanto all'altra. Versiamo sulle rosette la restante besciamella, la pancetta e abbondante parmigiano ed inforniamo finchè risulteranno ben dorate.

Rosette alla zucca e ricotta con pancetta affumicata

Pensavate che fossero finite le ricette con la zucca? No di certo! Anzi, credo di non conoscere un ortaggio più versatile della Cucurbita maxima. Di questo però siamo tutti consapevoli e, infatti, Soleluna ha deciso di organizzare una raccolta delle nostre ricette con la zucca.
Non potevo ovviamente mancare, partecipo quindi con un primo piatto goloso e consistente seppure dal gusto estremanete delicato
Rosette alla zucca e ricotta con pancetta affumicata

Ingredienti per 6-8 porzioni:
sfoglia per lasagne fresca
400 g di ricotta
1 uovo
1 Kg c.a. di zucca
Parmigiano Reggiano
700-800 ml di latte
50 g di farina
50 g di burro
100 g di pancetta affumicata a cubetti
sale pepe e noce moscata

Tagliamo la zucca a fette e disponiamola in una teglia, inforniamo finchè risulterà ben asciutta. Poi frulliamola con la ricotta, sale, pepe, noce moscata e parmigiano (4-5 cucchiaiate), uniamo l'uovo ed amalgamiamo bene.
Prepariamo un roux con burro e farina, uniamo il latte e lasciamo addensare la salsa besciamella.
Stendiamo il composto alla zucca sulle sfoglie per lasagne (che devono essere sottilissime). Arrotoliamo le sfoglie e tagliamole a trancetti che disporremo in teglia, su un letto di bescamella, a mò di rosette l'una accanto all'altra. Versiamo sulle rosette la restante besciamella, la pancetta e abbondante parmigiano ed inforniamo finchè risulteranno ben dorate.

2008-10-28

Zuppa di fagioli calabro-messicana

Il nome della ricetta di oggi vi farà forse sorridere ma a volte i piatti nascono così un po' per gioco e, forse, proprio questo è il bello della cucina.
La zuppa è un pò calabra per la presenza della piccantissima 'nduja e un pò messicana perchè a base di fagioli neri. Che poi in effetti c'è un trait d'union tra le due cucine: l'uso, a volte sconsiderato, del piccante.
E' una ricetta di semplice esecuzione ma prima di presentarla a tavola accertatevi che i vostri commensali amino le pietanze infuocate.
Ah! ho deciso di partecipare, con questa zuppa, alla raccolta Zuppe e Minestre promossa da
Cristina, per i dettagli vi rimando a lei
Ingredienti per 2:
1 tazza di fagioli neri messicani
1/2 cipolla rossa
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di salsa di pomodoro
due cucchiaiate circa di 'nduja
sale grosso di Cervia
olio extravergine d'oliva

Io preparo spesso le zuppe con la pentola a pressione per cui il procedimento rimanda all'utilizzo della detta. Tuttavia se avete intenzione di cuocerla in modo tradizionale aumentate il tempo di cottura procedendo allo stesso modo.
Poniamo a bagno i fagioli per una notte. Al momento di cuocerli laviamoli sotto l'acqua corrente e poniamoli nella pentola a pressione con una tazza di acqua e un cucchiaino di sale. Lasciamo cuocere per 10 minuti dal fischio. Poi apriamo la pentola e scoliamo i fagioli dall'acqua di cottura. Nella stessa pentola rosoliamo la cipolla con un filo d'olio, il rosmarino, la salda di pomodoro e la 'nduja, uniamo i fagioli ed un'altra tazza d'acqua. Copriamo la pentola e lasciamo cuocere per altri 10 minuti dal fischio. Alla fine regoliamo di sale e se occorre lasciamo restringere un po' il brodo.
Possiamo servire la zuppa con crostini di pane casereccio.

Zuppa di fagioli calabro-messicana

Il nome della ricetta di oggi vi farà forse sorridere ma a volte i piatti nascono così un po' per gioco e, forse, proprio questo è il bello della cucina.
La zuppa è un pò calabra per la presenza della piccantissima 'nduja e un pò messicana perchè a base di fagioli neri. Che poi in effetti c'è un trait d'union tra le due cucine: l'uso, a volte sconsiderato, del piccante.
E' una ricetta di semplice esecuzione ma prima di presentarla a tavola accertatevi che i vostri commensali amino le pietanze infuocate.
Ah! ho deciso di partecipare, con questa zuppa, alla raccolta Zuppe e Minestre promossa da
Cristina, per i dettagli vi rimando a lei
Ingredienti per 2:
1 tazza di fagioli neri messicani
1/2 cipolla rossa
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di salsa di pomodoro
due cucchiaiate circa di 'nduja
sale grosso di Cervia
olio extravergine d'oliva

Io preparo spesso le zuppe con la pentola a pressione per cui il procedimento rimanda all'utilizzo della detta. Tuttavia se avete intenzione di cuocerla in modo tradizionale aumentate il tempo di cottura procedendo allo stesso modo.
Poniamo a bagno i fagioli per una notte. Al momento di cuocerli laviamoli sotto l'acqua corrente e poniamoli nella pentola a pressione con una tazza di acqua e un cucchiaino di sale. Lasciamo cuocere per 10 minuti dal fischio. Poi apriamo la pentola e scoliamo i fagioli dall'acqua di cottura. Nella stessa pentola rosoliamo la cipolla con un filo d'olio, il rosmarino, la salda di pomodoro e la 'nduja, uniamo i fagioli ed un'altra tazza d'acqua. Copriamo la pentola e lasciamo cuocere per altri 10 minuti dal fischio. Alla fine regoliamo di sale e se occorre lasciamo restringere un po' il brodo.
Possiamo servire la zuppa con crostini di pane casereccio.

2008-10-27

Tuffoli farciti alle noci e speck con crema di parmigiano

Della pasta Mancini avevo già sentito parlare (riviste di settore in particolare), per le varietà di grano duro che vengono utilizzate per la sua produzione, per la trafila al bronzo e l'essiccazione lenta e a bassa temperature, ma stavolta quello che mi ha convinto all'acquisto è stato il nome del formato. Tuffoli mi era così simpatico che non ho potuto fare a meno di ordinarlo da Esperya immaginando di ricevere a casa chissà quale strana invenzione. Ho constatato che si trattava di un paccherone rigato spesso e resistente, come piace a me, così non ho potuto che immaginarlo ripieno. Per la farcia nulla di complicato solo della buona ricotta fresca, speck e noci. Una bella doratura in forno e poi una crema di panna e parmigiano per servirli.
Ingredienti:
15-16 Tuffoli Mancini
200 g c.a di ricotta vaccina fresca
80 g c.a. di speck
7-8 noci
1 tuorlo d'uovo
sale e pepe nero
Parmigiano Reggiano
Olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
1,5 dl di panna fresca
Lessiamo la pasta al dente e intanto prepariamo la farcia. Frulliamo la ricotta con lo speck e le noci, uniamo il tuorlo e regoliamo di sale e pepe.
Farciamo col composto i Tuffoli e disponiamoli in verticale in una teglia unta d'olio. Cospargiamo di parmigiano e inforniamo per 10 minuti circa coprendo eventualmente la teglia con un foglio di alluminio per non farli diventare troppo croccanti. Intanto sciogliamo in un padellino il burro, uniamo la panna ed abbondante parmigiano (4 cucchiaiate almeno). Appena la crema si sarà addensata versiamola a specchio sul piatto ed adagiamo sopra i tuffoli caldi.

Tuffoli farciti alle noci e speck con crema di parmigiano

Della pasta Mancini avevo già sentito parlare (riviste di settore in particolare), per le varietà di grano duro che vengono utilizzate per la sua produzione, per la trafila al bronzo e l'essiccazione lenta e a bassa temperature, ma stavolta quello che mi ha convinto all'acquisto è stato il nome del formato. Tuffoli mi era così simpatico che non ho potuto fare a meno di ordinarlo da Esperya immaginando di ricevere a casa chissà quale strana invenzione. Ho constatato che si trattava di un paccherone rigato spesso e resistente, come piace a me, così non ho potuto che immaginarlo ripieno. Per la farcia nulla di complicato solo della buona ricotta fresca, speck e noci. Una bella doratura in forno e poi una crema di panna e parmigiano per servirli.
Ingredienti:
15-16 Tuffoli Mancini
200 g c.a di ricotta vaccina fresca
80 g c.a. di speck
7-8 noci
1 tuorlo d'uovo
sale e pepe nero
Parmigiano Reggiano
Olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
1,5 dl di panna fresca
Lessiamo la pasta al dente e intanto prepariamo la farcia. Frulliamo la ricotta con lo speck e le noci, uniamo il tuorlo e regoliamo di sale e pepe.
Farciamo col composto i Tuffoli e disponiamoli in verticale in una teglia unta d'olio. Cospargiamo di parmigiano e inforniamo per 10 minuti circa coprendo eventualmente la teglia con un foglio di alluminio per non farli diventare troppo croccanti. Intanto sciogliamo in un padellino il burro, uniamo la panna ed abbondante parmigiano (4 cucchiaiate almeno). Appena la crema si sarà addensata versiamola a specchio sul piatto ed adagiamo sopra i tuffoli caldi.

2008-10-24

Tartufi Rum e nocciole

Che dite iniziamo già a pensare a qualche regalino dolce per il prossimo Natale o sembra troppo presto?
In realtà un pò prestino è, ed in effetti questi tartufi li possiamo preparare senza ricorrenza, però li ho infiocchettati pensando di portarli alla raccolta This is a present for you di Bicece, che ci invitava a dare suggerimenti anche sulla possibile confezione del goloso pacchetto.
Questi tartufi li vedo proprio bene in un sacchetto trasparente legato con un bel fiocco rosso che fa tanto Natale. La ricetta non è altro che un'altra variante della base dei Tartufini magici rielaborata ancora una volta a modo mio.
Per 20 tartufi c.a.:
125 g di savoiardi
62 g di burro ammorbidito
40 g di zucchero semolato
1 tuorlo d'uovo
2 cucchiai di Rum scuro
20 nocciole tostate
50 g di cioccolato gianduia
50 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
riso soffiato nocciolato
Passiamo i biscotti nel mixer riducendoli in polvere. Mettiamoli con lo zucchero in una ciotola, aggiungiamo il burro e lavoriamo con una forchetta (o con le mani) per ottenere un miscuglio omogeneo.
Incorporiamo il tuorlo d'uovo e il Rum.
Lasciamo riposare l'impasto in frigo poi formiamo delle palline collocando una nocciola al centro di ognuna. Fondiamo i due tipi di cioccolato e rivestiamone i tartufi che rotoleremo subito nel riso soffiato nocciolato in modo che se ne ricoprano integralmente.

Tartufi Rum e nocciole

Che dite iniziamo già a pensare a qualche regalino dolce per il prossimo Natale o sembra troppo presto?
In realtà un pò prestino è, ed in effetti questi tartufi li possiamo preparare senza ricorrenza, però li ho infiocchettati pensando di portarli alla raccolta This is a present for you di Bicece, che ci invitava a dare suggerimenti anche sulla possibile confezione del goloso pacchetto.
Questi tartufi li vedo proprio bene in un sacchetto trasparente legato con un bel fiocco rosso che fa tanto Natale. La ricetta non è altro che un'altra variante della base dei Tartufini magici rielaborata ancora una volta a modo mio.
Per 20 tartufi c.a.:
125 g di savoiardi
62 g di burro ammorbidito
40 g di zucchero semolato
1 tuorlo d'uovo
2 cucchiai di Rum scuro
20 nocciole tostate
50 g di cioccolato gianduia
50 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
riso soffiato nocciolato
Passiamo i biscotti nel mixer riducendoli in polvere. Mettiamoli con lo zucchero in una ciotola, aggiungiamo il burro e lavoriamo con una forchetta (o con le mani) per ottenere un miscuglio omogeneo.
Incorporiamo il tuorlo d'uovo e il Rum.
Lasciamo riposare l'impasto in frigo poi formiamo delle palline collocando una nocciola al centro di ognuna. Fondiamo i due tipi di cioccolato e rivestiamone i tartufi che rotoleremo subito nel riso soffiato nocciolato in modo che se ne ricoprano integralmente.

2008-10-23

La Dispensa di Fiè e i "Hexenschlucker" Tortelloni della Strega

Ci sono dei libri dei quali ti innamori solo a guardare la copertina, altri che ti attraggono per il nome. Nel caso in questione per questo libro edito da Raetia la scintilla è scoccata per entrambi i motivi e l'innamoramento si è trasformato in amore quando ho avuto il volume tra le mani ed ho potuto ammirarne la curatissima grafica oltre che scoprire l'origine della celebre manifestazione da cui il libro prende il nome. Le foto sono a dir poco spettacolari e comprendono anche alcune immagini di panorami mozzafiato di quella regione che adoro e che va sotto il nome di Alto Adige. Perchè la Dispensa di Fiè si tiene ogni anno (da ben 31 anni) a Fiè lallo Sciliar (Bolzano) nel mese di ottobre, mentre io ne parlo infatti è in corso la trentunesima edizione.
Nel libro sono stati raccolti i capolavori culinari che ogni anno gli albergatori di Fiè propongono ai cultori della tavola tirolese che ivi si recano per gustarli.
Non potendo andare di persona (per quest'anno s'intende) a gustare la raffinata cucina di Fiè, ho portato a casa mia un pò di montagna preparando questo gustoso e delicato piatto dal nome bizzarro. Sembrerebbe anche in tema con la prossima celebrazione di Halloween, ve la propongo allora con doppio significato.
Nella ricetta originale è prevista la farina di segale (io avevo solo quella integrale di segale e quella ho usato) se la trovate raffinata però usate quella che a giudicare dalla loro foto i tortelli dovrebbero esser più bianchi.
Tortelloni della Strega
Per la sfoglia:
200 g di farina di frumento
150 g di farina di segale
50 g di semola di grano duro
1 pugno di passato di patate (una patata circa)
2 uova
1 cucchiaio di olio
sale
ev. acqua tiepida
Per il ripieno:
400 g di funghi di bosco misti
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 cucchiao di burro
prezzemolo
sale e pepe
farina
1 tazza di brodo di carne
100 ml di vino bianco
Per condire:
parmigiano
burro
prezzemolo
Tritiamo l'aglio e la cipolla e soffriggiamoli nel burro per qualche minuto insieme ai funghi tagliati a fettine. Insaporiamo con sale e pepe, cospargiamo di farina, aggiungiamo il vino e poi il brodo. Lasciamo asciugare e poi tritiamo a mano.
Impastiamo le farine con la patata, le uova, l'olio, un pizzico di sale e, se occorre, dell'acqua tiepida. Lasciamo riposare l'impasto per 10 minuti, poi tiriamo la sfoglia e ricaviamone dei dischetti di 6-8 cm che farciremo con un cucchiaino di trito di funghi ciascuno. Sigilliamo bene i bordi. Lessiamo i tortelloni nell'acqua bollente. Condiamoli con burro noisette e parmigiano, guarniamo con prezzemolo e serviamo subito.

La Dispensa di Fiè e i "Hexenschlucker" Tortelloni della Strega

Ci sono dei libri dei quali ti innamori solo a guardare la copertina, altri che ti attraggono per il nome. Nel caso in questione per questo libro edito da Raetia la scintilla è scoccata per entrambi i motivi e l'innamoramento si è trasformato in amore quando ho avuto il volume tra le mani ed ho potuto ammirarne la curatissima grafica oltre che scoprire l'origine della celebre manifestazione da cui il libro prende il nome. Le foto sono a dir poco spettacolari e comprendono anche alcune immagini di panorami mozzafiato di quella regione che adoro e che va sotto il nome di Alto Adige. Perchè la Dispensa di Fiè si tiene ogni anno (da ben 31 anni) a Fiè lallo Sciliar (Bolzano) nel mese di ottobre, mentre io ne parlo infatti è in corso la trentunesima edizione.
Nel libro sono stati raccolti i capolavori culinari che ogni anno gli albergatori di Fiè propongono ai cultori della tavola tirolese che ivi si recano per gustarli.
Non potendo andare di persona (per quest'anno s'intende) a gustare la raffinata cucina di Fiè, ho portato a casa mia un pò di montagna preparando questo gustoso e delicato piatto dal nome bizzarro. Sembrerebbe anche in tema con la prossima celebrazione di Halloween, ve la propongo allora con doppio significato.
Nella ricetta originale è prevista la farina di segale (io avevo solo quella integrale di segale e quella ho usato) se la trovate raffinata però usate quella che a giudicare dalla loro foto i tortelli dovrebbero esser più bianchi.
Tortelloni della Strega
Per la sfoglia:
200 g di farina di frumento
150 g di farina di segale
50 g di semola di grano duro
1 pugno di passato di patate (una patata circa)
2 uova
1 cucchiaio di olio
sale
ev. acqua tiepida
Per il ripieno:
400 g di funghi di bosco misti
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 cucchiao di burro
prezzemolo
sale e pepe
farina
1 tazza di brodo di carne
100 ml di vino bianco
Per condire:
parmigiano
burro
prezzemolo
Tritiamo l'aglio e la cipolla e soffriggiamoli nel burro per qualche minuto insieme ai funghi tagliati a fettine. Insaporiamo con sale e pepe, cospargiamo di farina, aggiungiamo il vino e poi il brodo. Lasciamo asciugare e poi tritiamo a mano.
Impastiamo le farine con la patata, le uova, l'olio, un pizzico di sale e, se occorre, dell'acqua tiepida. Lasciamo riposare l'impasto per 10 minuti, poi tiriamo la sfoglia e ricaviamone dei dischetti di 6-8 cm che farciremo con un cucchiaino di trito di funghi ciascuno. Sigilliamo bene i bordi. Lessiamo i tortelloni nell'acqua bollente. Condiamoli con burro noisette e parmigiano, guarniamo con prezzemolo e serviamo subito.

2008-10-22

Cosce di coniglio alla senape

Torno sul coniglio dato che, come sapete, amo le sue tenere carni. Dato che vi ho già dato un suggerimento circa l'utilizzo delle lombatine mi sembra il caso di parlare anche delle cosce che sono ottime semplicemente arrostite ma che si prestano a innumerevoli varianti. Poichè la senape ha per me sapore d'autunno (sarà il colore non so...) ho pensato, facendo mia una ricetta firmata Cucina Italiana, di abbinare il coniglio alla fantastica salsa che si ottiene dai semi di questa pianta.
Per due:
due cosce di coniglio
Senape di Digione
1 noce di burro
brodo si carne
latte
sale e pepe q.b.
Spalmiamo la carne, precedentemente lavata ed asciugata, con un sottile strato di senape e lasciamola marinare per circa quattro ore. Poi rosoliamola in una padella con il burro, bagnamola con il brodo caldo, uniamo un bicchiere di latte caldo e cuociamo a casseruola coperta per circa un'ora, aggiungendo brodo se occorre. Quando il sughetto si sarà rappreso serviamo la carne con il fondo di cottura accompagnando con un'insalata.