2013-09-19

Tra giallo e noir la mia Quiche letale

Piatto Easy Life Design, tessuti Busatti
I veleni e la cucina hanno da sempre avuto un legame strettissimo. In moltissimi casi se somministrati nel modo e nelle dosi opportune non lasciano neppure traccia ed i sintomi vengono scambiati per comuni malanni, questo permette all'assassino, legato il più delle volte da stretti rapporti alla vittima, di farla addirittura franca. 
Quanti letali manicaretti sono stati nel corso dei secoli somministrati da devote e innocue signore ad ignare e fiduciose vittime.
Ricette fatali di Katia Brentani  pubblicato da Damster è un libro di curiosità, storie e leggende che ha come protagoniste Donne velenose in cucina, avvelenatrici improvvisate o di professione che hanno lasciato una traccia di sé nella storia. Come non citare Giulia Tofana, la cortigiana giustiziata a Roma nel 1659 per aver venduto più di 600 dosi (causando altrettante vittime) di Acqua di Tofana, lo storico veleno rinascimentale di sua invenzione a base di anidride arseniosa, limature di piombo e antimonio. Il volume, spassoso e colto al contempo, offre diversi spunti per approfondire storie e tecniche in fatto di veleni. Non mancano venefiche ricette e un racconto finale Le ricette della trisavola, velenoso al punto giusto.
Forse non ho avuto mai l'occasione per dirvi che prima di essere un'appassionata di romanzi culinari adoravo immergermi nei gialli. Ovviamente l'investigatrice che più amavo era la vecchina Miss Marple della Christie, adoravo l'aria tutta inglese e demodé che si respirava in quei libri.
Certo l'amore per il giallo e l'intrigo non prescindeva da quello per la cucina, come non ricordare quei tè all'inglese in cui sembrava di esser presenti. Ho ritrovato un  po' della mia autrice preferita, insieme a tanta innovazione nei libri della M.C. Beaton e voglio parlarvi di Agatha Raisin e la quiche letale pubblicato da Astoria. Immersa nella lettura mi sono lasciata affascinare da questa improvvisata ed eccentrica detective cinquantenne dal carattere difficile e dal passato di manager di successo che molla la carriera per trasferirsi in un cottage nel villaggio dei suoi sogni nei Cotswolds. E proprio lei che va avanti a pasti da microonde incapace di preparare alcunché decide di partecipare ad una gara culinaria (con una quiche acquistata a Londra)  per diventare popolare nella nuova comunità. Iniziano i problemi quando  per via della sua quiche un uomo perderà la vita, sarà ingiustamente accusata di aver provocato una morte e giustamente additata per avere imbrogliato. Ma l'attiva e prepotente Agatha si tirerà fuori dai guai regalandoci pagine colme di ironia e leggerezza, intelligenza e sarcasmo. Non vedo l'ora di leggere le successive avventure della Raisin.
Stavo ancora assaporando la quiche letale quando mi è capitato di immergermi in un'altra piacevole lettura noir che ha come sfondo una cucina. Sono riemersa, per una breve pausa solo dopo  le prime 115 pagine.  La ricetta dell'assassino di Anne Holt pubblicato da Einaudi Stile Libero Big è così. Impossibile non restare avvinti alle vite di Hanne Wihelmsen, di Billy T. e dell'intera squadra Omicidi per scoprire come e per mano di chi è morto Brede Ziegler, noto chef di uno dei ristoranti più in a Oslo. 
Un caso singolare, un duplice omicidio perpetrato ai danni della stessa vittima che è stata uccisa con un solo fendente inferto da un pregiato coltello da cucina e del semplice paracetamolo somministrato in dose letale. 440 pagine di adrenalina pura.
Amava il noir anche nonna Mimmy, una nonna fuori dal comune dedita ai racconti di storie di cronaca nera più che alla preparazione di merende. Ce la racconta, tornando bambina, la nipote Gabriella Belisario in Mimmy dei brividi Fritto misto col morto pubblicato da Davide Ghaleb. Un viaggio a ritroso nel tempo per ricostruire  una personalità complessa e affascinante che domina e decide della vita dei discendenti.
La gigantessa e la bambina procedono insieme nel racconto all'ombra di San Pietro e del Vaticano in una Roma d'altri tempi tra un fritto misto che era per nonna Mimmy una sinfonia di sapori e macabri spuntini a base di zampe di gallina o testina d'abbacchio. 
Tra tutto questo giallo e noir ho inserito la mia quiche letale, una pietanza perfetta per nascondere un po' di veleno a voi la ricetta, senza ingrediente segreto ovviamente che la tofana non saprei dove procurarmela.
per la base non ho utilizzato né burro né olio ma solo tahini o burro di sesamo, il tahini  chiaro di Cibocrudo e come risultato ho avuto una brisée croccante e gustosissima. Per il ripieno verdure miste (cicoria, scarola, spinaci), riso originario e del buon Pecorino Romano dop Brunelli per insaporire il tutto.
Quiche letale
Ingredienti
per la base:
200 g di farina 
1 cucchiaino di sale 
100 g di Tahini
1 uovo 
3-4 cucchiai di acqua
per il ripieno:
400 g circa di verdure miste lessate (cicoria, spinaci, scarola)
3 cucchiai di riso originario 
1 uovo
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
4 cucchiai di pecorino grattugiato
1 cucchiaio di pangrattato
Lavorare la farina con il sale e il burro di sesamo aggiungere l'uovo leggermente battuto con l'acqua, formare una palla e lasciar riposare in frigo avvolta in pellicola prima di stenderla. Lessare il riso in acqua con un pizzico di sale. Saltare le verdure con l'aglio e un filo d'olio, eliminare l'aglio ed amalgamare il riso scolato, l'uovo e il pecorino. Stendere la sfoglia in una teglia unta o foderata di carta forno. Bucherellare il fondo e dopo aver distribuito sul fondo il pangrattato, riempirla  con il ripieno di verdure preparato. Cuocere in forno a 170° per 35-40 minuti.

Tra giallo e noir la mia Quiche letale

Piatto Easy Life Design, tessuti Busatti
I veleni e la cucina hanno da sempre avuto un legame strettissimo. In moltissimi casi se somministrati nel modo e nelle dosi opportune non lasciano neppure traccia ed i sintomi vengono scambiati per comuni malanni, questo permette all'assassino, legato il più delle volte da stretti rapporti alla vittima, di farla addirittura franca. 
Quanti letali manicaretti sono stati nel corso dei secoli somministrati da devote e innocue signore ad ignare e fiduciose vittime.
Ricette fatali di Katia Brentani  pubblicato da Damster è un libro di curiosità, storie e leggende che ha come protagoniste Donne velenose in cucina, avvelenatrici improvvisate o di professione che hanno lasciato una traccia di sé nella storia. Come non citare Giulia Tofana, la cortigiana giustiziata a Roma nel 1659 per aver venduto più di 600 dosi (causando altrettante vittime) di Acqua di Tofana, lo storico veleno rinascimentale di sua invenzione a base di anidride arseniosa, limature di piombo e antimonio. Il volume, spassoso e colto al contempo, offre diversi spunti per approfondire storie e tecniche in fatto di veleni. Non mancano venefiche ricette e un racconto finale Le ricette della trisavola, velenoso al punto giusto.
Forse non ho avuto mai l'occasione per dirvi che prima di essere un'appassionata di romanzi culinari adoravo immergermi nei gialli. Ovviamente l'investigatrice che più amavo era la vecchina Miss Marple della Christie, adoravo l'aria tutta inglese e demodé che si respirava in quei libri.
Certo l'amore per il giallo e l'intrigo non prescindeva da quello per la cucina, come non ricordare quei tè all'inglese in cui sembrava di esser presenti. Ho ritrovato un  po' della mia autrice preferita, insieme a tanta innovazione nei libri della M.C. Beaton e voglio parlarvi di Agatha Raisin e la quiche letale pubblicato da Astoria. Immersa nella lettura mi sono lasciata affascinare da questa improvvisata ed eccentrica detective cinquantenne dal carattere difficile e dal passato di manager di successo che molla la carriera per trasferirsi in un cottage nel villaggio dei suoi sogni nei Cotswolds. E proprio lei che va avanti a pasti da microonde incapace di preparare alcunché decide di partecipare ad una gara culinaria (con una quiche acquistata a Londra)  per diventare popolare nella nuova comunità. Iniziano i problemi quando  per via della sua quiche un uomo perderà la vita, sarà ingiustamente accusata di aver provocato una morte e giustamente additata per avere imbrogliato. Ma l'attiva e prepotente Agatha si tirerà fuori dai guai regalandoci pagine colme di ironia e leggerezza, intelligenza e sarcasmo. Non vedo l'ora di leggere le successive avventure della Raisin.
Stavo ancora assaporando la quiche letale quando mi è capitato di immergermi in un'altra piacevole lettura noir che ha come sfondo una cucina. Sono riemersa, per una breve pausa solo dopo  le prime 115 pagine.  La ricetta dell'assassino di Anne Holt pubblicato da Einaudi Stile Libero Big è così. Impossibile non restare avvinti alle vite di Hanne Wihelmsen, di Billy T. e dell'intera squadra Omicidi per scoprire come e per mano di chi è morto Brede Ziegler, noto chef di uno dei ristoranti più in a Oslo. 
Un caso singolare, un duplice omicidio perpetrato ai danni della stessa vittima che è stata uccisa con un solo fendente inferto da un pregiato coltello da cucina e del semplice paracetamolo somministrato in dose letale. 440 pagine di adrenalina pura.
Amava il noir anche nonna Mimmy, una nonna fuori dal comune dedita ai racconti di storie di cronaca nera più che alla preparazione di merende. Ce la racconta, tornando bambina, la nipote Gabriella Belisario in Mimmy dei brividi Fritto misto col morto pubblicato da Davide Ghaleb. Un viaggio a ritroso nel tempo per ricostruire  una personalità complessa e affascinante che domina e decide della vita dei discendenti.
La gigantessa e la bambina procedono insieme nel racconto all'ombra di San Pietro e del Vaticano in una Roma d'altri tempi tra un fritto misto che era per nonna Mimmy una sinfonia di sapori e macabri spuntini a base di zampe di gallina o testina d'abbacchio. 
Tra tutto questo giallo e noir ho inserito la mia quiche letale, una pietanza perfetta per nascondere un po' di veleno a voi la ricetta, senza ingrediente segreto ovviamente che la tofana non saprei dove procurarmela.
per la base non ho utilizzato né burro né olio ma solo tahini o burro di sesamo, il tahini  chiaro di Cibocrudo e come risultato ho avuto una brisée croccante e gustosissima. Per il ripieno verdure miste (cicoria, scarola, spinaci), riso originario e del buon Pecorino Romano dop Brunelli per insaporire il tutto.
Quiche letale
Ingredienti
per la base:
200 g di farina 
1 cucchiaino di sale 
100 g di Tahini
1 uovo 
3-4 cucchiai di acqua
per il ripieno:
400 g circa di verdure miste lessate (cicoria, spinaci, scarola)
3 cucchiai di riso originario 
1 uovo
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
4 cucchiai di pecorino grattugiato
1 cucchiaio di pangrattato
Lavorare la farina con il sale e il burro di sesamo aggiungere l'uovo leggermente battuto con l'acqua, formare una palla e lasciar riposare in frigo avvolta in pellicola prima di stenderla. Lessare il riso in acqua con un pizzico di sale. Saltare le verdure con l'aglio e un filo d'olio, eliminare l'aglio ed amalgamare il riso scolato, l'uovo e il pecorino. Stendere la sfoglia in una teglia unta o foderata di carta forno. Bucherellare il fondo e dopo aver distribuito sul fondo il pangrattato, riempirla  con il ripieno di verdure preparato. Cuocere in forno a 170° per 35-40 minuti.

2013-09-15

Pomodori secchi con capperi e acciughe

Padella linea Scala di BergHOFF Italia, canovaccio Busatti
Non mi ero mai soffermata sul potere della natura e di alcune sostanze sulla conservazione degli alimenti. La cosa mi stupisce perché sin da piccola ho visto essiccare pomodori, fichi, peperoni, salare capperi e acciughe, trasformare le arance e le ciliegie in succulenta marmellata, i pomodori in rossa salsa da utilizzare tutto l'inverno e la carne di maiale in sostanziosi e sapidi salumi. Eppure proprio perché si tratta di gesti consueti non avevo mai riflettuto sulla grandiosità di questi fenomeni.
L'ho fatto con Sole sale vento fuoco, il libro di Carlo G. Valli sull'antica arte del conservare il cibo pubblicato da Cierre edizioni. Memorie, pratiche, vecchi sapori e ricette ci vengono trasmesse dall'autore in modo semplice e divulgativo.
La categoria dei conservati ha storicamente occupato una posizione di rilievo nel panorama nutrizionale ma se in passato è stata la necessità a far scoprire ed affinare le tecniche conserviere che oggi conosciamo ed utilizziamo è innegabile che questi piccoli miracoli gastronomici, diventati cibi importanti, noti e pregiati, sono oggi al servizio di tutti, forse ancora più che in passato, dal momento che è la stessa industria a metterli a disposizione rendendoli di facile reperimento. Carne, Pesce,Vegetali, Frutta, Latte e Uova ad ogni alimento è dedicata una sezione del libro e per ognuno di essi la storia e i metodi tradizionali di conservazione. Insomma un libro che fa cultura e che mi ha fatto pensare alla grandezza della natura e alla bontà di quelle che erano a torto considerate come "pietanze di mortificazione".
I buoni propositi sono quelli di sfruttare al meglio ciò che la natura ha da offrire, l'abbondanza dei raccolti va rispettata e il termine della stagione estiva è proprio il periodo più giusto per la preparazione di diverse conserve. 
La voglia è quella di riscoprire ricette dimenticate e di proporne, perché no, di nuove. 
Natale non è neppure lontano e chissà magari che non si possa farne dei doni graditi che non incidano troppo sul bilancio familiare.
Avallano il mio desiderio di riscoprirmi formichina due nuove pubblicazioni di Vallardi nella collana SuperManuali entrambi di Cinzia Gambassi.
Verdure sottovetro è dedicato alla conservazione degli ortaggi, ogni stagione ha i suoi e così dall'aglio alle zucchine l'autrice ci offre tutte le soluzioni per conservare ogni ortaggio. 40 verdure e oltre 160 metodi di conservazione. Sott'olio, sottaceto, in salamoia, essiccate, in agrodolce tantissime sono le conserve proposte dal libro e molte le ricette infallibili per utilizzarle. Non mancano giardiniere e chutney, aceti e olii aromatici in linea con le più nuove tendenze.
Marmellandia è un universo di conserve golose. Frutta, verdura, erbe e fiori profumati danno luogo a 249 confetture e marmellate a regola d'arte, gelatine, creme, mieli, mostarde, chutney, frutti canditi o brinati, frutti essiccati o secchi, marron glacés, mousse, gelati, semifreddi...i migliori abbinamenti e tante preparazioni per utilizzare le conserve in modo ancora più goloso.
Ma adesso i miei Pomodori secchi con capperi e acciughe una vera golosità che vi consiglio di abbinare con l'uovo al tegamino, magari adagiato sopra una fetta di pane (col buco centrale, per permettere contestualmente all'uovo di cuocere e al pane di dorarsi) oppure in un panino gourmet con aggiunta di prosciutto crudo.
Presina Busatti, forchetta Wald
Ingredienti: 
pomodori essiccati
capperi e acciughe sotto sale
foglie di mentuccia fresca
aglio
olio extravergine d'oliva
Condire i pomodori, dopo averli lavati con acqua e aceto e asciugati a dovere, con olio, pezzetti d'aglio e foglioline di menta. Alternare in barattolo strati di pomodoro con filetti d'acciuga e capperi dissalati. Colmare il barattolo con olio, tappare e conservare (se ci riuscite) in luogo fresco e asciutto. Una volta aperto il barattolo conservare in frigo o colmare nuovamente d'olio e riporre in dispensa.
Marmellandia, Verdure sottovetro e Sole sale vento fuoco sono acquistabili su Amazon con il 15% di sconto.

Pomodori secchi con capperi e acciughe

Padella linea Scala di BergHOFF Italia, canovaccio Busatti
Non mi ero mai soffermata sul potere della natura e di alcune sostanze sulla conservazione degli alimenti. La cosa mi stupisce perché sin da piccola ho visto essiccare pomodori, fichi, peperoni, salare capperi e acciughe, trasformare le arance e le ciliegie in succulenta marmellata, i pomodori in rossa salsa da utilizzare tutto l'inverno e la carne di maiale in sostanziosi e sapidi salumi. Eppure proprio perché si tratta di gesti consueti non avevo mai riflettuto sulla grandiosità di questi fenomeni.
L'ho fatto con Sole sale vento fuoco, il libro di Carlo G. Valli sull'antica arte del conservare il cibo pubblicato da Cierre edizioni. Memorie, pratiche, vecchi sapori e ricette ci vengono trasmesse dall'autore in modo semplice e divulgativo.
La categoria dei conservati ha storicamente occupato una posizione di rilievo nel panorama nutrizionale ma se in passato è stata la necessità a far scoprire ed affinare le tecniche conserviere che oggi conosciamo ed utilizziamo è innegabile che questi piccoli miracoli gastronomici, diventati cibi importanti, noti e pregiati, sono oggi al servizio di tutti, forse ancora più che in passato, dal momento che è la stessa industria a metterli a disposizione rendendoli di facile reperimento. Carne, Pesce,Vegetali, Frutta, Latte e Uova ad ogni alimento è dedicata una sezione del libro e per ognuno di essi la storia e i metodi tradizionali di conservazione. Insomma un libro che fa cultura e che mi ha fatto pensare alla grandezza della natura e alla bontà di quelle che erano a torto considerate come "pietanze di mortificazione".
I buoni propositi sono quelli di sfruttare al meglio ciò che la natura ha da offrire, l'abbondanza dei raccolti va rispettata e il termine della stagione estiva è proprio il periodo più giusto per la preparazione di diverse conserve. 
La voglia è quella di riscoprire ricette dimenticate e di proporne, perché no, di nuove. 
Natale non è neppure lontano e chissà magari che non si possa farne dei doni graditi che non incidano troppo sul bilancio familiare.
Avallano il mio desiderio di riscoprirmi formichina due nuove pubblicazioni di Vallardi nella collana SuperManuali entrambi di Cinzia Gambassi.
Verdure sottovetro è dedicato alla conservazione degli ortaggi, ogni stagione ha i suoi e così dall'aglio alle zucchine l'autrice ci offre tutte le soluzioni per conservare ogni ortaggio. 40 verdure e oltre 160 metodi di conservazione. Sott'olio, sottaceto, in salamoia, essiccate, in agrodolce tantissime sono le conserve proposte dal libro e molte le ricette infallibili per utilizzarle. Non mancano giardiniere e chutney, aceti e olii aromatici in linea con le più nuove tendenze.
Marmellandia è un universo di conserve golose. Frutta, verdura, erbe e fiori profumati danno luogo a 249 confetture e marmellate a regola d'arte, gelatine, creme, mieli, mostarde, chutney, frutti canditi o brinati, frutti essiccati o secchi, marron glacés, mousse, gelati, semifreddi...i migliori abbinamenti e tante preparazioni per utilizzare le conserve in modo ancora più goloso.
Ma adesso i miei Pomodori secchi con capperi e acciughe una vera golosità che vi consiglio di abbinare con l'uovo al tegamino, magari adagiato sopra una fetta di pane (col buco centrale, per permettere contestualmente all'uovo di cuocere e al pane di dorarsi) oppure in un panino gourmet con aggiunta di prosciutto crudo.
Presina Busatti, forchetta Wald
Ingredienti: 
pomodori essiccati
capperi e acciughe sotto sale
foglie di mentuccia fresca
aglio
olio extravergine d'oliva
Condire i pomodori, dopo averli lavati con acqua e aceto e asciugati a dovere, con olio, pezzetti d'aglio e foglioline di menta. Alternare in barattolo strati di pomodoro con filetti d'acciuga e capperi dissalati. Colmare il barattolo con olio, tappare e conservare (se ci riuscite) in luogo fresco e asciutto. Una volta aperto il barattolo conservare in frigo o colmare nuovamente d'olio e riporre in dispensa.
Marmellandia, Verdure sottovetro e Sole sale vento fuoco sono acquistabili su Amazon con il 15% di sconto.

2013-09-12

Greche ispirazioni: melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare

Piatto linea Nautica Rosa dei Venti Cartaffini 
Sole, vento, mare, villaggi bianco-azzurri e suggestioni mitologiche, ecco le immagini che affiorano alla mente pensando alla Grecia.
Mussakà, Zaziki, Pita e ricche insalate con feta e olive, la cucina greca non è solo queste poche ricette ad uso e consumo dei turisti. 
Certo "la cucina greca tradizionale assomiglia al suo paese d'origine: non è vastissima, è passabilmente rustica, molto mediterranea e gentilmente orientale" come ci insegna Jean-Michel Carasso nel suo La cucina greca edito da Ponte alle Grazie nella collana Il lettore goloso e in vendita su Amazon.
Ho scoperto attraverso il libro che i greci non mangiano solo carne e melanzane, dolci zuccherosi e feta. 
Ho scoperto che le verdure amano farcirle anche con il riso e mi sono incuriosita davanti a una ricetta di cozze con aglio e Ouzo, il noto aperitivo locale a base di anice. 
Ho capito come mai in tutte le gastronomie greche si trovano barattoli di colorata frutta immersa in denso sciroppo di zucchero. Pare che un'antica usanza preveda di servire all'ospite il glikò tù kutaliù, questa confettura al cucchiaio, in minuscoli piattini, accompagnato da una tazzina di caffè  e un bicchiere di acqua ghiacciata come simbolo di ospitalità.
Ho girato e rigirato tra le mie mani questo  goloso libro, un vero trattato di gastronomia greca oltre che un completo ricettario di sapori mediterranei, in cui anche l'immagine di copertina evoca ricordi e alimenta sogni.
Ho colto qua e là tra le pagine del volume e, fortemente ispirata, ho realizzato una ricetta in cui ho farcito di riso le melanzane cotte al forno e le ho servite con un guazzetto che ha il profumo del mare.
Melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare
Ingredienti per 4 persone
2 grosse melanzane 
200 g di riso basmati
olio extravergine d'oliva*
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
2 pomodori
1 kg di cozze
1/2 kg di gamberi
prezzemolo
rosmarino
1 peperoncino
sale
Mettere in una pentola il riso con 350 ml di acqua, un cucchiaio di olio e un pizzico di sale, portare a bollore e cuocere 6-7 minuti. Coprire e lasciar riposare a fuoco spento per altri 20 minuti. tagliare a metà le melanzane, lasciandovi attaccato il picciolo, incidere a griglia la polpa, irrorarle con olio e porle con la polpa rivolta in basso su una teglia. Infornare a 180° per 20-25 minuti. Raschiare la polpa dalle melanzane facendo attenzione a serbare integre le bucce. Triturare la polpa e saltarla in padella con 1 spicchio d'aglio e un rametto di rosmarino, unirvi anche il riso. Farcire con il composto le barchette di melanzana e infornarle 10-15 minuti prima di servile con il guazzetto di mare. Preparare un soffritto di aglio, olio, peperoncino e prezzemolo tritato, unirvi i pomodori pelati e spezzettati e le code di gambero già pulite. Aggiungere le cozze già aperte in un tegame a parte e private di parte dei gusci, unire un po' di acqua delle cozze ben filtrata e amalgamare il tutto per un paio di minuti a fuoco vivace. Eliminare l'aglio e servire il guazzetto con le melanzane preparate.
* per la realizzazione della ricetta ho utilizzato Olio Dante ConDisano, arricchito di vitamina D.

Consiglio di servire questo piatto con un Rosato Castello di Porcìa un vino morbido e armonico dal bouquet fruttato e floreale, anche i greci di sicuro approverebbero.

Greche ispirazioni: melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare

Piatto linea Nautica Rosa dei Venti Cartaffini 
Sole, vento, mare, villaggi bianco-azzurri e suggestioni mitologiche, ecco le immagini che affiorano alla mente pensando alla Grecia.
Mussakà, Zaziki, Pita e ricche insalate con feta e olive, la cucina greca non è solo queste poche ricette ad uso e consumo dei turisti. 
Certo "la cucina greca tradizionale assomiglia al suo paese d'origine: non è vastissima, è passabilmente rustica, molto mediterranea e gentilmente orientale" come ci insegna Jean-Michel Carasso nel suo La cucina greca edito da Ponte alle Grazie nella collana Il lettore goloso e in vendita su Amazon.
Ho scoperto attraverso il libro che i greci non mangiano solo carne e melanzane, dolci zuccherosi e feta. 
Ho scoperto che le verdure amano farcirle anche con il riso e mi sono incuriosita davanti a una ricetta di cozze con aglio e Ouzo, il noto aperitivo locale a base di anice. 
Ho capito come mai in tutte le gastronomie greche si trovano barattoli di colorata frutta immersa in denso sciroppo di zucchero. Pare che un'antica usanza preveda di servire all'ospite il glikò tù kutaliù, questa confettura al cucchiaio, in minuscoli piattini, accompagnato da una tazzina di caffè  e un bicchiere di acqua ghiacciata come simbolo di ospitalità.
Ho girato e rigirato tra le mie mani questo  goloso libro, un vero trattato di gastronomia greca oltre che un completo ricettario di sapori mediterranei, in cui anche l'immagine di copertina evoca ricordi e alimenta sogni.
Ho colto qua e là tra le pagine del volume e, fortemente ispirata, ho realizzato una ricetta in cui ho farcito di riso le melanzane cotte al forno e le ho servite con un guazzetto che ha il profumo del mare.
Melanzane ripiene di riso in guazzetto di mare
Ingredienti per 4 persone
2 grosse melanzane 
200 g di riso basmati
olio extravergine d'oliva*
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
2 pomodori
1 kg di cozze
1/2 kg di gamberi
prezzemolo
rosmarino
1 peperoncino
sale
Mettere in una pentola il riso con 350 ml di acqua, un cucchiaio di olio e un pizzico di sale, portare a bollore e cuocere 6-7 minuti. Coprire e lasciar riposare a fuoco spento per altri 20 minuti. tagliare a metà le melanzane, lasciandovi attaccato il picciolo, incidere a griglia la polpa, irrorarle con olio e porle con la polpa rivolta in basso su una teglia. Infornare a 180° per 20-25 minuti. Raschiare la polpa dalle melanzane facendo attenzione a serbare integre le bucce. Triturare la polpa e saltarla in padella con 1 spicchio d'aglio e un rametto di rosmarino, unirvi anche il riso. Farcire con il composto le barchette di melanzana e infornarle 10-15 minuti prima di servile con il guazzetto di mare. Preparare un soffritto di aglio, olio, peperoncino e prezzemolo tritato, unirvi i pomodori pelati e spezzettati e le code di gambero già pulite. Aggiungere le cozze già aperte in un tegame a parte e private di parte dei gusci, unire un po' di acqua delle cozze ben filtrata e amalgamare il tutto per un paio di minuti a fuoco vivace. Eliminare l'aglio e servire il guazzetto con le melanzane preparate.
* per la realizzazione della ricetta ho utilizzato Olio Dante ConDisano, arricchito di vitamina D.

Consiglio di servire questo piatto con un Rosato Castello di Porcìa un vino morbido e armonico dal bouquet fruttato e floreale, anche i greci di sicuro approverebbero.

2013-09-09

Lasagne alla parmigiana, la mia sfida al mattarello?

Sfida al mattarello
Piatto La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Vorrei raccontarvi di essere diventata una eccezionale sfoglina, di aver fatto miei i segreti della sfoglia bolognese come promette il sottotitolo di Sfida al Mattarello l'ultimo lavoro delle Sorelle Simili pubblicato da Vallardi. In realtà seguendo i validissimi consigli di Margherita e Valeria Simili le ricette tradizionali emiliano-romagnole diventano davvero fattibili anche a chi di sfoglie nella sua vita ne ha viste fare pochine essendo maggiormente in uso dove scrivo il ferro da maccheroni. Le mitiche Sorelle Simili mettono la loro infinita conoscenza in fatto di sfoglie al nostro servizio e dalla spiegazione dell'impasto base di uova e farina ci portano, attraverso l'uso del mattarello, in nemmeno duecento pagine a realizzare piccoli gioielli come lo Scrigno di Venere o i Triangoli arcobaleno ai porcini che solo a dire i nomi mi viene l'acquolina.
Tuttavia si dice impara l'arte e mettila da parte e il libro in questione lo terrò in serbo per i momenti di alta fattività in cui magari nonostante i miei consueti e crescenti impegni io possa nel tempo libero dedicarmi all'uso della mia spianatoia e del fedele mattarello (che uso ormai per velocità su un tappetino di silicone che gli resta poi sempre avvolto addosso come purpureo manto).
Ebbene signori idee in mente ne ho tante ma la mani non stanno al passo con il pensiero e seppure io avessi programmato di realizzare la sfoglia a mano alla fine ho ceduto alla vasta offerta del supermercato ed eccomi qua a raccontarvi la farcia rimandandovi per la sfoglia casereccia al libro citato.
La parmigiana di melanzane ricorda molto nella forma la lasagna io ho unito le due preparazioni ricavandone lasagne alla parmigiana in cui strati di saporite melanzane ripiene si alternano  con sfoglia e fresco sughetto arricchiti da cubetti di felsinea mortadella.
Lasagne alla parmigiana
Ingredienti per 4 persone
250 g di sfoglie per lasagne
besciamella (30 g di burro- 30 g di farina - 500 ml di latte - sale - pepe - noce moscata
2 melanzane
pangrattato
olio per friggere
1 kg di pomodori 
1 ciuffo di basilico
300 g di mozzarella
200 g di mortadella
grana grattugiato*
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a fette sottili le melanzane, passarle nel pangrattato e friggerle in abbondante olio, sgocciolarle su carta da cucina e tenerle da parte. preparare la besciamella nel modo consueto, sciogliendo burro e farina e poi unendo il latte, sale pepe e noce moscata, mescolando su fuoco moderato finché la salsa non si sarà addensata. Schiacciare l'aglio in un tegame e imbiondirlo con un filo d'olio, unire i pomodori pelati e spezzettati , sale, pepe e abbondante basilico. Passare il sughetto col passaverdure.
Formare una base in teglia con un po' di besciamella e sugo. Stendere il primo strato di sfoglia, poi qualche fetta di melanzana, sugo,poca besciamella, mozzarella, cubetti di mortadella e grana. Procedere allo stesso modo per altri tre strati, poi infornare le lasagne per 20-25 minuti, finché risulteranno dorate, asciutte e gonfie. Servire dopo qualche minuto di riposo.
*Per la ricetta ho utilizzato grana GranMoravia, l’ottimo formaggio a pasta dura prodotto nella regione della Moravia e Mortadella Tricolore Felsineo

Lasagne alla parmigiana, la mia sfida al mattarello?

Sfida al mattarello
Piatto La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Vorrei raccontarvi di essere diventata una eccezionale sfoglina, di aver fatto miei i segreti della sfoglia bolognese come promette il sottotitolo di Sfida al Mattarello l'ultimo lavoro delle Sorelle Simili pubblicato da Vallardi. In realtà seguendo i validissimi consigli di Margherita e Valeria Simili le ricette tradizionali emiliano-romagnole diventano davvero fattibili anche a chi di sfoglie nella sua vita ne ha viste fare pochine essendo maggiormente in uso dove scrivo il ferro da maccheroni. Le mitiche Sorelle Simili mettono la loro infinita conoscenza in fatto di sfoglie al nostro servizio e dalla spiegazione dell'impasto base di uova e farina ci portano, attraverso l'uso del mattarello, in nemmeno duecento pagine a realizzare piccoli gioielli come lo Scrigno di Venere o i Triangoli arcobaleno ai porcini che solo a dire i nomi mi viene l'acquolina.
Tuttavia si dice impara l'arte e mettila da parte e il libro in questione lo terrò in serbo per i momenti di alta fattività in cui magari nonostante i miei consueti e crescenti impegni io possa nel tempo libero dedicarmi all'uso della mia spianatoia e del fedele mattarello (che uso ormai per velocità su un tappetino di silicone che gli resta poi sempre avvolto addosso come purpureo manto).
Ebbene signori idee in mente ne ho tante ma la mani non stanno al passo con il pensiero e seppure io avessi programmato di realizzare la sfoglia a mano alla fine ho ceduto alla vasta offerta del supermercato ed eccomi qua a raccontarvi la farcia rimandandovi per la sfoglia casereccia al libro citato.
La parmigiana di melanzane ricorda molto nella forma la lasagna io ho unito le due preparazioni ricavandone lasagne alla parmigiana in cui strati di saporite melanzane ripiene si alternano  con sfoglia e fresco sughetto arricchiti da cubetti di felsinea mortadella.
Lasagne alla parmigiana
Ingredienti per 4 persone
250 g di sfoglie per lasagne
besciamella (30 g di burro- 30 g di farina - 500 ml di latte - sale - pepe - noce moscata
2 melanzane
pangrattato
olio per friggere
1 kg di pomodori 
1 ciuffo di basilico
300 g di mozzarella
200 g di mortadella
grana grattugiato*
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a fette sottili le melanzane, passarle nel pangrattato e friggerle in abbondante olio, sgocciolarle su carta da cucina e tenerle da parte. preparare la besciamella nel modo consueto, sciogliendo burro e farina e poi unendo il latte, sale pepe e noce moscata, mescolando su fuoco moderato finché la salsa non si sarà addensata. Schiacciare l'aglio in un tegame e imbiondirlo con un filo d'olio, unire i pomodori pelati e spezzettati , sale, pepe e abbondante basilico. Passare il sughetto col passaverdure.
Formare una base in teglia con un po' di besciamella e sugo. Stendere il primo strato di sfoglia, poi qualche fetta di melanzana, sugo,poca besciamella, mozzarella, cubetti di mortadella e grana. Procedere allo stesso modo per altri tre strati, poi infornare le lasagne per 20-25 minuti, finché risulteranno dorate, asciutte e gonfie. Servire dopo qualche minuto di riposo.
*Per la ricetta ho utilizzato grana GranMoravia, l’ottimo formaggio a pasta dura prodotto nella regione della Moravia e Mortadella Tricolore Felsineo

2013-09-06

Vecchiarelle, lo Street Food calabrese


Tovaglioli Easy Life Design
Vecchiarelle, vissinielli, crispedde o come volete chiamarle è certo che si tratta dello street food per eccellenza del mio territorio. Non vi è fiera o manifestazione culinaria del cosentino in cui non vi sia un pentolone di olio e qualche signora affaccendata a friggere queste deliziose e semplicissime ciambelle. Nature o con l'acciuga oppure (come più le amo) in versione dolce rotolate nello zucchero vanno gustate calde calde quasi scottandosi la lingua per assaporarne in pieno la fragranza.

Stavo sfogliando Street Food Ricette da tutto il mondo per italiani curiosi il libro di Florasol Accursio e Giorgio Gabriel pubblicato da Terre di Mezzo Editore in cui sono riportate fedelmente a quanto annuncia il sottotitolo le ricette di tantissimi cibi di strada in uso in tutto il mondo quando riflettendo sulla varietà e diversità dei cibi proposti nel libro mi sono interrogata su quale fosse quello che meglio rappresentava il mio territorio.
Come si legge nell'introduzione del libro "Non esiste Paese che non abbia il suo cibo di strada, quello che spesso si mangia in fretta, di solito con le mani (e che forse proprio per questo sembra ancora più buono), quello che non sempre è facile e veloce da preparare, ma sicuramente si mangia in un lampo. Variano gli ingredienti, i profumi e le spezie, mutano la latitudine e la lingua in cui grida il venditore per chiamare la gente ad assaggiare la sua specialità. Quello che non cambia è il gusto di mangiare in piedi, in mezzo alla gente, mentre si festeggia, si cammina, si balla, si lavora, o si fa una cosa qualunque che viene piacevolmente interrotta da un languorino che non si può ignorare".
Le vecchiarelle sono esattamente questo qui da noi. Erano in origine preparate solo nel periodo natalizio, poi per le festività di qualche santo, per qualche felice ricorrenza ed infine come ho detto in apertura ogni volte che al turista si vuole dare un saggio di quelli che sono i cibi tradizionali calabresi.
Vecchiarelle
Ingredienti:
500 g di farina
1/2 cubetto di lievito di birra
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di sale
acqua q.b.
olio per friggere
zucchero semolato a piacere
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, unire la farina, il sale, 3-4 cucchiai di olio, lavorare bene aggiungendo ancora un po' d'acqua per ottenere un impasto omogeneo e morbido (più morbido che per la pizza) lasciar lievitare fino al raddoppio, sgonfiare l'impasto e lasciarlo nuovamente lievitare fino al raddoppio, poi con le mani unte d'olio staccare un po' di pasta per volta e forando il centro con le dita ricavarne delle ciambelle. Friggerle fino a doratura via via in olio bollente aiutandosi con il manico di un mestolo per evitare che il foro si perda.
Per friggere è ottimo l'olio d'oliva ma se le volete di gusto più neutro e leggero provate Olio Cuore particolarmente indicato per la preparazione di fritture.
A proposito di Street Food vi segnalo Bread Religion, la manifestazione organizzata da Accademia del Pane, Molino Quaglia e Rolling Stone che si terrà l'8 settembre a Este (Pd) e avrà come protagonista il prodotto street food per eccellenza: il panino.Si potranno gustare 15 panini d'autore CON PRODOTTI DI STAGIONE E NUTRIZIONALMENTE CORRETTI proposti da chef, panettieri e pizzaioli provenienti da tutta Italia. Per conoscere il programma della giornata, iscriversi agli eventi e vedere l'elenco di tutti i partecipanti: www.accademiadelpane.com