2025-09-15

Fichi Festival 2025, il mio racconto del festival più dolce dell'anno

 


Il fichi festival è un appuntamento fisso per me ormai, e questa quarta edizione non ha deluso le aspettative. La sola idea di immergermi per due giorni nel mondo dei Fichi di Cosenza Dop mi metteva il buon umore e, come ogni anno, questo evento è riuscito a unire la tradizione contadina più autentica con le più moderne innovazioni.

La mia avventura è cominciata sabato mattina, con il Press Tour al centro sperimentale dell'ARSAC  Caselle di San Marco Argentano. 
Tra i filari, con l'aria fresca e il sole che scaldava, esperti dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria e del centro spertimentale ci hanno spiegato il loro lavoro di ricerca. Hanno parlato di come studiano nuove varietà, di come combattono i cambiamenti climatici e di come cercano di migliorare la qualità dei fichi e anche la vita di chi decide d'investire in questo settore di nuovo in espansione. 
Con noi, Marco Di Buono di Rai 1, noto a tutti come inviato di Camper, che con il suo entusiasmo ha reso  l'esperienza ancora più divertente. Il momento di approfondimento è stato arricchito con  la Colazione del contadino. Pane fresco, taralli, formaggi e ricottine, patate e peperoni e, ovviamente, tantissimi fichi freschi, secchi e trasformati in melassa. C'era un'atmosfera così genuina e rilassata, che ti faceva sentire parte di una grande famiglia.

Nel pomeriggio di sabato al Palazzo della Provincia si è tenuto il convegno. "La filiera dei Fichi di Cosenza Dop tra tradizione e innovazione", un vero e proprio viaggio nella storia e nel futuro di questo prodotto. Esperti e rappresentanti del settore hanno parlato di tutto, dalle statistiche di mercato all'uso dell'intelligenza artificiale per il controllo della qualità, dimostrando che dietro la qualità di un piccolo frutto come il fico c'è tanta ricerca e tecnologia.
Domenica la suggestiva Villa Rendano ha fatto nuovamente da cornice a una serata irrinunciabile, apertasi con un dibattito molto stimolante in cui politici, ricercatori e operatori del settore si sono confrontati sulle nuove prospettive di sviluppo. 
Durante l'evento in una delle sale del palazzo, indossando occhiali 3d, era possibile visionare un video a 360 gradi per entrare nel mondo dei fichi in un modo completamente nuovo.
La serata è proseguita nel modo più gustoso possibile.  Durante lo show cooking il maestro pasticcere Paolo Caridi, lo chef Emanuele Lecce e il pluripremiato pizzaiolo Daniele Campana hanno realizzato delle vere e proprie opere d'arte nelle quali hanno impiegato i fichi in modio originale, dimostrando la loro incredibile versatilità. 
Menzione speciale per la pizza arricchita da melassa di fichi firmata Campana e per il superlativo gelato ai fichi di Paolo Caridi servito con una bruschetta di pane di grani antichi. Non mancavano cullurielli e turdilli confettati con la melassa di fichi a ricordarci che il rapporto d'amore della nostra terra con i fichi ha radici molto profonde e antiche.
Gli ottimi vini di Masseria Falvo e la gradevole musica dal vivo, oltre alla compagnia piacevole, hanno fatto il resto.
Due giorni ricchi di dolcezza e speranza per la nostra Calabria in cui ho imparato, ho assaggiato e mi sono anche divertita.

2025-09-05

Festa del Peperone Roggianese, anche ELITE ha dato il suo gustoso contributo

Mentre scrivo è ancora in Corso a Roggiano Gravina la  XXV edizione della Festa del Peperone Roggianese, una tre giorni dedicata al peperone locale noto anche come "pipazza", una varietà dal colore rosso, disponibile sia dolce che leggermente piccante, inserito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) della Calabria. 
Un ingrediente versatile in cucina, utilizzato fresco o essiccato in ricette della tradizione o in piatti innovativi.  
Durante la prima serata dell'evento abbiamo avuto prova della versatilità di questo ingrediente durante il "2° Concorso Gastronomico di piatti a base di peperone Roggianese" ideato da Gina Santagata, presidente dell'associazione Mongolfiera, che ha visto coinvolte  tante associazioni attive sul territorio che hanno voluto partecipare presentando un loro piatto a base di peperone. Da giurata del concorso insieme agli chef Francesco Luci e  Adriano Mandato, posso dire di essere rimasta colpita dalla varietà degli utilizzi di questo camaleontico prodotto che abbiamo potuto apprezzare sia nelle ricette che rimandano maggiormente alla tradizione come il peperone 'mprigatorio, i ripieni, le crespelle etc, sia in originali e innovative preparazioni nelle quali lo abbiamo amato sia in versione cruda - particolarmente rispettosa peraltro di tutte le proprietà benefiche del prodotto - in un delizioso crostino con melanzana, che in versione dolce nell'originale Tiramisù con cioccolato e peperone crusco. Il concorso ha reso davvero difficile stilare una classifica finale vista la varietà e la prelibatezza di ogni portata presentata.
Nel Convegno di apertura, che ha registrato notevole partecipazione, alla presenza del sindaco del comune ospitante e della presidente ARSAC Fulvia Caligiuri, si è parlato delle grandi proprietà salutiste dei peperoni ben illustrate dai dottori presenti, tra cui il Dott. Ivano Schito, che da tempo si spende in merito. La capsaicina presente nel peperoncino e anche nel peperone rosso, possiede proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, oltre a contribuire ad accelerare il metabolismo. È stato inoltre evidenziato, da uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Research, e condotto da un team di ricercatori del Samuel Oschin Comprehensive Cancer Institute del Cedars-Sinai Medical Center in collaborazione con l’UCLA, che la capsaicina contribuisce a uccidere le cellule tumorali.
La serata di festa ieri è proseguita amabilmente in un clima gioioso con musica di tradizione a fare da sfondo al ricco show cooking messo in piedi dagli chef dell'associazione ELITE che mi fregio di presiedere per la nostra regione. 
Con i prodotti messi a disposizione dall'amministrazione ospitante gli chef presenti, che ringrazio pubblicamente per l'impegno, le capacità e lo spirito collaborativo mostrato: Andreas Barbato e Orazio Lupia coadiuvati da Francesco Luci e Giacomo Gigliotti hanno realizzato due primi eccellenti a base di peperone che, nemmeno a dirlo, hanno mandato in visibilio il pubblico presente. I partecipanti hanno molto gradito anche gli eccellenti e particolari prodotti che Giacomo Gigliotti ha voluto offrire in degustazione: pastrami di punta di petto di manzo e capocollo di maiale cotto a bassa temperatura.
L'evento come dicevo va avanti fino a sabato  con tante altre attività da scoprire perché, come ama dire chef Luci, Vivere di Calabria è meraviglioso.

 #festadeleperone #peperoneroggianese #roggianogravina #calabria #pipazza #elitecalabria #viveredicalabriaèmeraviglioso

2025-09-03

Il vino che non è ancora stato detto, Untold


 Preparate i calici, lettori appassionati di vino, oggi non vi racconto una guida qualsiasi, ma una vera e propria rivoluzione del mondo enologico, una guida che vi farà dimenticare tutte le altre, è "Untold – Quello che non è ancora stato detto del vino" di Decanto.

Untodl non si limita a darci dei numerini, ma ci prende per mano e ci porta in un viaggio avvincente nel cuore del vino italiano. 

"Untold" è nata con una domanda audace e un pizzico di ribellione: Quali sono i vini che davvero raccontano la storia di un certo terroir? Per scoprirlo, il team di Decanto non si è affidato a pregiudizi, ma ha organizzato delle vere e proprie "degustazioni alla cieca", radunando un team di 30 super esperti – sommelier, enologi, giornalisti – da tutta Italia, come un'assemblea segreta del gusto.

I vini vengono assaggiati "orizzontalmente", cioè raggruppati per territorio, vitigno, metodo di produzione e annata. È come mettere a confronto i campioni di una stessa categoria per capire chi è il più autentico portavoce di quel luogo magico. E i vincitori si fregiano del prestigioso simbolo dei "Tre Cavatappi", un riconoscimento per le espressioni più tipiche e le eccellenze del nostro patrimonio vitivinicolo.

Untold non si ferma alla classifica dei cavatappi ma è una vera e propria enciclopedia del piacere e della scoperta, presentata in un prestigioso volume cartaceo di 392 pagine,  a colori e con copertina rigida, pensato per essere letto come un libro - quel che ho fatto io nel mese appena trascorso - e non solo consultato. Untold è anche una App gratuita. Mentre leggete le avventure dei vini, potete inquadrare dei QR Code e accedere a video-interviste con i giurati (sbirciando dietro le quinte delle degustazioni!), dati enciclopedici e topografici che la versione stampata preferisce delegare all'App per non appesantire la narrazione. È un'esperienza multimediale e immersiva che vi fa sentire parte del progetto.

In Untold troviamo oltre 1.000 vini DOC e DOCG oltre 500 aziende selezionate, senza dimenticare tutti gli approfondimenti tematici sui terroir più iconici d'Italia.

Un capitolo è dedicato alle "etichette più belle", un'intera sezione alle "aziende tecnologicamente più innovative", con un premio speciale per 3 aziende 4.0.

E ancora tanto itinerari enogastronomici nell'ampia area sull'enoturismo, per esplorare l'Italia sorso dopo sorso e boccone dopo boccone.

Poi i premi oltre il semplice punteggio, celebrando i migliori vini gastronomici, quelli da mettere in cantina e quelli con il miglior rapporto qualità-prezzo. C'è anche il riconoscimento per la Migliore Cantina e la Migliore Cantina Emergente.

Insomma, "Untold" è Untold  per davvero e le  menti brillanti che l'hanno concepita Luigi D’Acunto e Andrea Annunziata e splendidamente illustrata Simone Federico Giordano hanno davvero messo al servizio altrui il "non ancora detto" di un settore che raccoglie sempre più adepti riuscendo a restituirci un volume che invita ad esplorare il vino con curiosità, passione e un sorriso, scoprendo quello che non è ancora stato detto e assaporando ogni goccia di questa affascinante storia.

2025-08-27

Con ELITE sulla Costa dei Gelsomini: seconda tappa al Damì di Marina di Gioiosa Ionica

 


Pochi chilometri di costa separano Siderno da Marina di Gioiosa Ionica, la mia seconda tappa del tour ELITE alla scoperta nei nostri associati. 

Ci vado volentieri perché so già che non resterò delusa, ci vado per incontrare Simona Procopio la chef ELITE, responsabile della provincia di Reggio Calabria, e per scoprire il nuovo ristorante dove da poco lavora, il Damì. Un locale elegante, moderno e assai garbato che dà la misura dello spirito imprenditoriale del suo titolare  Giuseppe Scali e di tutta la sua famiglia. 

Il Damì ha sede in un vecchio palazzo di famiglia e il nome del locale si ispira proprio al capostipite Domenico (Mimmo) e, in un gioco di parole, Da Mimmo diventa Damì.  L'atmosfera del locale, come dicevo poc'anzi, è elegante e accogliente, con un'attenzione ai dettagli che si percepisce in ogni angolo, dal design curato all'illuminazione soffusa. L'accoglienza è impeccabile e tutto l'ambiente sembra fatto apposta per accogliere la buona cucina della chef Procopio. 
La cantina parte dal territorio ma si estende anche altrove. Ciò che distingue il Damì è però la filosofia della chef Simona Procopio: una cucina che rispetta la tradizione, ma che non ha paura di sperimentare. 
I suoi piatti sono un equilibrio perfetto tra innovazione e radicamento al territorio. Cucina audace ma non presuntuosa, raffinata ma non snob.
Decido di assaggiare l'antipasto misto di pesce e rimango colpita dalla varietà delle portate: l'lnsalata di polpo e seppia è impreziosita da cocco e sferette al mango, le alici marinate sono adagiate su una foglia di pane all'aglio, il cocktail di gambero trova una nota particolare nella paprika, il pesce spada affumicato si scioglie in bocca e il salmone è marinato allo spritz e servito con cipolla.
Nella trilogia al forno trovo una deliziosa millefoglie di pesce spada, alici a beccafico e un delizioso bocconcino di rana pesatrice avvolto in pancetta ma sono ancora i caldi a rendere speciale l'antipasto con una polpetta  di spada adagiata in un sughetto alla Corte d'Assise e una zuppetta di fagioli e cozze che scalda l'anima. Tra i primi assaggio un gustoso e ben bilanciato risotto alla zucca e gamberi rossi con olio al tartufo e delle esagerate linguine spiaggiate  agli agrumi con il pescato del giorno e una polvere di limone bruciato, un piatto che sono certa non potranno mai togliere dalla carta. 
Non ho - ahimè - spazio per altro ma accetto volentieri qualche fresco fruttino di Lancusi (dolce che di certo non ha bisogno di presentazione), tornerò però per scoprire i dolci della chef che di certo sono all'altezza della sua cucina.

Il Damì è un ristorante da non perdere se si visita la Costa dei Gelsomini, è un luogo dove, grazie alla maestria della chef Simona Procopio, si può assaporare il vero gusto della regione in un ambiente elegante e con un servizio impeccabile.

2025-08-25

Con ELITE sulla Costa dei Gelsomini: prima tappa Rocky Beach

 


Agosto volge al termine e le località di mare calabresi sono al pieno del loro splendore. 

Ne ho approfittato per fare un salto nella Costa dei Gelsomini a godere le bellezze naturali e artistiche di luoghi che raccontano la nostra storia, ma anche a degustare la buona cucina che il territorio ha da offrire.

 Se dico buona cucina dico ELITE e se dico ELITE non posso prescindere da uno dei suoi ideatori e fondatori, Simonluca Barbieri, di cui tutti quest'estate parlano come dello chef che ha reso il Rocky Beach di Locri meta ambita per gli amanti della buona cucina. 
Ho deciso quindi, dopo averne già ampiamente parlato attraverso i miei canali, di fare anch'io una sosta rilassante in questo delizioso ed accogliente lido locrese dove l'ottima cucina fa la differenza. 

La mano preziosa dello chef Barbieri, che al Rocky ha trovato un valido aiuto in  una eccellente brigata di giovani talenti,  la riconosco fin dall'entrée dove la creatività e il rispetto della materia prima eccellente rendono un piccolo assaggio molto di più, il mare gioca con la terra e l'anguria fa da base ad un gambero rosso, il frutto della passione è la culla perfetta per un freschissimo tartufo di mare.
Per l'antipasto mi affido allo chef, il misto mare caldo soprende per la sua intensità:
cotolette di alici panko, mini stecco di baccalà, scampi con panure alle olive e cozze al mojito, tutto perfettamente in linea con la freschezza dell'ambiente e del calice di Roverella Tenuta Macchione che ci viene servito.
I primi sono strepitosi, sta stregando tutti con la sua stroncatura Cozzolino alla polvere di pane e olive e ne comprendo la ragione, un piatto di tradizione gustoso ed al contempo estremamente fresco ed appropriato. Il piatto che sconvolge le mie papille gustative è lo spaghetto aglio olio e peperoncino con bisque di gamberi e tartare di gambero crudo, è un rincorrersi di piccantezza e dolcezza sul palato in un gioco piacevole e ardito di contrasti. L'essenza del mare la si ritrova nei mezzi paccheri al riccio di mare, bottarga di muggine e lime. I tonnarelli  con scampi e sua bisque, burrata e tartufo silano Sassone completano un poker di primi che di certo non si dimentica facilmente.

I dolci dello chef sono quello che non ti aspetti, io rinuncio al secondo per poterli assaggiare tutti: la cheese cake al frutto della passione deliziosa, la panna cotta al basilico con salsa alle fragole è assolutamente da provare  con il suo gusto fresco e insolito che ti fa dire estate e poi ancora trilogia di cioccolato servita su un croccante crumble e un tartufo gelato dello chef che dà la misura dell'abilità di chi lo ha realizzato. Avete ancora una settimana per correre a degustare queste e altre delizie giornaliere al Rocky, a settembre la cucina strepitosa e innovativa dello chef Simonluca Barbieri la troveremo altrove, per cui seguitemi per saperne di più. 
La giornata ELITE è proseguita per me con lo chef Simonluca Barbieri. Da Locri a Siderno sono due passi e una sosta da Mimmo Racco di Casamica era imprescindibile, il suo negozio è il regno per chef, ristoratori e appassionati di cucina e casa in generale. Non c'è richiesta che non possa soddisfare Casamica, dal più piccolo barattolino per la conserva di fine estate alle attrezzature di cucina più elaborate, oltre agli arredi per il ristorante, stoviglie e suppellettili, da Casamica c'è tutto, ma dico proprio tutto. Siderno, se consideriamo anche le divise che escono dalla sartoria Gruppo Romano, altro associato  ELITE che non ho purtroppo avuto il tempo di visitare, è tappa imprescindibile per chi gravita attorno al mondo del food.
Dopo quattro chiacchiere e una piacevole sosta presso Azulejos, accogliente e multifunzionale locale del lungomare, nobilitato dalla squisita accoglienza dell'amico Domenico Filippone, lascio Siderno per fare altra interessante tappa che vi racconterò a brevissimo, con la consapevolezza che qui dovrò tornare presto per nuove golose soste presso gli altri nostri associati ELITE.

2025-08-12

Domenica ELITE al Rocky Beach con l'olio EVO Ritacca e i vini Macchione

I nuovi associati sono linfa vitale per ELITE e noi vogliamo conoscerli tutti da vicino perché ELITE non è un nome vuoto ma è un'associazione fatta di persone, chef e aziende che credono nel territorio e nella bellezza ed importanza di fare rete. L'Azienda  Agricola Ritacca Marcella che ha sede a Firmo (CS) produce olio di altissima qualità  premiato, tra l'altro, recentemente nella categoria Fruttato Leggero al concorso l'Oro dei Bruzi della Camera di Commercio di Cosenza. Un fruttato leggero di oliva matura che racconta la terra attraverso sentori di verdure, mandorla ed erba di campo. Un olio che al gusto si distingue per l’equilibrio tra dolcezza vegetale e note erbacee. Amaro e piccante proprio come la Calabria.
 L'ingresso dell'Azienda in ELITE ha dato il via allo Chef Simonluca Barbieri per sperimentare l'utilizzo di questo fantastico olio in un menù tutto dedicato che è stato il perno del pranzo evento realizzato per l'occasione domenica scorsa presso il bellissimo lido Rocky Beach di Locri
Il Lido Rochy Beach, diretto con maestria da Vittorio Maiorana, sta spopolando durante l'estate in corso, oltre che per l'eccezionale offerta turistica e la cortesia del personale, tra cui Alessandro Staltari e il direttore di sala Francesco Maiorana, per la buona ed originale cucina dello Chef Simonluca Barbieri che lega i suoi piatti al territorio calabro pur riuscendo a conferire agli stessi sempre una nota di armoniosa originalità, com'è nel suo inconfondibile stile.
Per domenica lo chef Barbieri, coadiuvato dallo chef Christian Multari ha realizzato un menù a base di  olio EVO a tutto campo, dall'amuse-bouche al dessert, ed i partecipanti all'evento, tra cui anche il socio del Rocky John, ne sono rimasti entusiasti.  
Le portate includevano Martini all'olio EVO con bruschetta ai frutti di mare. 
Un antipasto dall'accostamento inconsueto: siccia, salsiccia e gazpacho all'olio EVO. 
Il primo era la straordinaria stroncatura del Pastificio Cozzolino, consolidata azienda di Acri (CS) partner ELITE, con  baccalà mantecato e perlage di olio EVO. 
Un'interessante millefoglie di pesce spada, broccoletti e patate viola con olio EVO è stata servita come secondo e per concludere un delizioso gelato all'olio EVO.
Per l'occasione sono stati utilizzati in abbinamento i vini di un'altra magnifica e giovane azienda, new entry ELITE, TENUTA MACCHIONE di Nocera Terinese (CZ), che ha conquistato tutti con i suoi MARE ROSA, rosato da uve greco nero e ROVERELLA bianco da uve greco e malvasia, entrambi assolutamente da provare.Le domeniche di ELITE sono così, ci si ritrova, ci si conosce, si testano i prodotti e la buona cucina degli associati, si diventa sempre più uniti nel progetto comune di crescita dell'associazione.

2025-08-11

Cirò Wine Festival: la DOCG ha impreziosito la decima edizione



Il Cirò Wine Festival 2025 anche quest'anno si è fatto notare.

Dal 7 al 10 agosto, Cirò e Cirò Marina hanno acceso le luci ed alzato i calici, non solo per celebrare la decima edizione del festival, ma anche per un traguardo storico che si attendeva da tempo: l'ottenimento della DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) per il Cirò Classico.

È stata una vera e propria consacrazione, un riconoscimento che porta il Cirò nell'Olimpo del vino italiano e ne sottolinea il valore identitario, storico e qualitativo, la DOCG non è solo un sigillo di qualità, ma il risultato di un lavoro collettivo e di decenni di impegno.
Il calendario era ricco di eventi interessanti, quattro giorni di incontri belli, approfondimenti, visite in cantina, masterclass, feste al tramonto e calici colmi di territorio.

Ho avuto il piacere di partecipare alla masterclass del 9 agosto presso la Sala Consiliare di Cirò, tenuta dal giornalista enogastronomico Rocco Catalano, una masterclass che ha lasciato il segno per la profondità, l'originalità, la competenza e la ricchezza di spunti, poi ho concluso in bellezza con un evento speciale e suggestivo: "Calici al tramonto" presso Baroni Capoano, un luogo magico che avevo già visitato ma che per l'occasione si è trasformato nel palcoscenico dove il Vino Cirò, da vero protagonista è stato celebrato in ogni forma. Ottimo cibo, musica gradevole e un talk sulle nuove sfide per il Cirò hanno arricchito la serata di degustazione dei vini del Consorzio partecipanti all'evento.

Il festival si è concluso ieri con una grande festa ai Mercati Saraceni, con degustazioni, specialità gastronomiche e musica. Un brindisi collettivo, un'occasione per celebrare un traguardo che segna un nuovo inizio per il Cirò e per l'intera Calabria. La DOCG non è un punto d'arrivo, ma l'inizio di una nuova fase, che spinge a fare ancora meglio.

2025-08-08

Storie di "restanza" e calici di Cirò: un tramonto alla scoperta di Cantine Greco

Chi mi conosce sa che essendo d'estate piuttosto vicina al cirotano, amo organizzare con gli amici del mare delle visite in cantina con  aperitivo degustazione. 
Scelgo con cura le cantine da far conoscere a chi ama seguirmi e poi, un pomeriggio d'agosto si rinuncia al mare e ci avventuriamo nel magico mondo del vino ma ancor più ci rechiamo a conoscere quelle storie di "restanza" che tanto ci piacciono e rafforzano l'amore per la terra che ci ha dato i natali. 
Stavolta siamo andati da Cantine Greco a Torretta di Crucoli.
Innocenza Greco, da tutti conosciuta come Enza con le sue etichette suggestive aveva già attirato la mia attenzione ed ha dimostrato di essere ottima padrona di casa, accogliente, paziente e disponibile. Queste sue eccellenti doti hanno reso la nostra visita in cantina particolarmente piacevole.
Per decenni, la famiglia Greco si è dedicata alla coltivazione di vigne e uliveti, conferendo le proprie uve ad altre cantine. Una svolta decisiva si è verificata nel 2017, quando i figli di Natale (Cataldo, Donato, Tommaso e Enza) hanno deciso di onorare l'eredità del padre intraprendendo una nuova avventura: produrre e imbottigliare il proprio vino.Da quel momento, l'azienda è passata da semplice conferitore a produttore, lanciando la propria linea di vini Cirò DOC e Calabria IGP. Questa nuova fase ha visto un'attenta valorizzazione dei vitigni autoctoni come il Gaglioppo e il Greco Bianco. La filosofia aziendale coniuga un profondo rispetto per la tradizione e il passato con uno sguardo proiettato verso il futuro, anche grazie all'entusiasmo e all'innovazione portati dalla nuova generazione e da Enza in particolare. 
La nostra visita in cantina è stata arricchita da un aperitivo tipico in terrazza accompagnato da diverse etichette della produzione e dalla generosa accoglienza di Enza. 
Dovrò tornare a scarpinare nelle vigne che pare si trovino in una location piuttosto suggestiva ai piedi del piccolo  Santuario della Madonna di Manipuglia.

2025-08-03

Lux Home & Garden: Bellezza da mozzare il fiato, ospitalità e professionalità senza eguali

 


Ci sono posti che acquistano valore perché hanno una storia da raccontare, Lux Home & Garden a Lago (CS) ha decisamente una bella storia da raccontare. Da una famiglia di emigranti, la scelta della seconda generazione di vivere in Irlanda per realizzare i propri obiettivi lavorativi e il sogno al contrario di due fratelli, Guido e Betty, che hanno scelto di tornare nel borgo di origine per dare vita ad un'impresa che potesse racchiudere in sè l'impegno e i sacrifici delle generazioni che li hanno preceduti ma soprattutto il buon gusto che si è forgiato negli anni con la passione e gli studi di architettura.  Il Lux nasce come Pub, si rifà in toto ai veri pub irlandesi - del resto Guido gestisce in Irlanda un altro locale caratteristico- ma è anche ristorante e B&B; é un bellissimo giardino con piscina, é un luogo dove fermarsi a sorseggiare un buon irish whiskey e scoprire le bellezze della natura che lo circonda e lo racchiude come una preziosa perla in uno scrigno. 

Ci sono stata in occasione dei festeggiamenti per  il primo anno dall'apertura e sono rimasta letteralmente stregata dal fascino e dall'eleganza di un luogo che racconta la storia della famiglia Cavaliere in ogni singolo dettaglio, da tutto trasuda cura e amore per il bello. Le stanze del B&B sono ampie e dotate di ogni comfort e offrono una vista impressionante sulle colline circostanti e da ospiti ci si sente letteralmente coccolati dal personale presente.

Ho festeggiato insieme a Guido e Betty il primo anno di apertura, eravamo in tanti e il sorriso degli ospiti era il chiaro segno della piacevolezza dell'evento. Abbiamo festeggiato in grande stile, con ottima musica dal vivo, un menù eccezionalmente di pesce in un locale dove i piatti di carne, in particolare il pregiato angus irlandese, normalmente la fanno da padroni e abbiamo brindato all'eccellenza  aggiungendo altra eccellenza con i vini di Alessandro Favaro Azienda Rivaluce  di Valdobbiadene che per l'occasione ha onorato i proprietari della sua presenza. Treviso brut e brut rosè, Valdobbiadene extra brut hanno accompagnato, bottiglia dopo bottiglia, i piatti dello chef, polpo e patate, alici marinate, fritte e imbottite, sautè di cozze, calamarata con gamberi, burrata e polvere di olive, frittura di pesce.
Piatto dopo piatto, la serata si è rivelata piacevole ed estremamente godibile sotto ogni aspetto, scaldata dagli scenografici fuochi sparsi per il giardino e dalle luci della piscina. Il LUX è davvero quello che non ti aspetti di trovare a Lago (CS). Bellezza da mozzare il fiato, ospitalità e professionalità senza eguali, è quello che definirei un sogno realizzato.