2014-01-10

Quasi un misoshiru

Ciotola Easy Life Design
Il misoshiru è una sorta di brodo mediamente denso a base di miso servito in una ciotola di piccole o medie dimensioni. Non sono un'esperta di cultura giapponese e sicuramente la ricetta di cui vi parlerò oggi col giappone il misoshiru centra poco o niente ma mi sono divertita ad imparare  qualche termine culinario di questa straordinaria cultura leggendo un fantastico libro di racconti di Ito Ogawa che forse conoscerete per il suo fortunato romanzo d'esordio Il ristorante dell'amore ritrovato.
  La cena degli addii pubblicato da Neri Pozza è il titolo di questa delicata e aggraziata raccolta di racconti che mi è entrata nell'anima. E' strano che io dica ciò perché non amo i racconti dal momento che in poche pagine è difficile che un personaggio ti conquisti e per di più le storie ambientate in oriente non è che mi facciano impazzire visto che si tratta di una cultura completamente differente dalla nostra in cui non mi riconosco. 
Ebbene in poco più di 150 pagine ho cambiato idea conquistata dalla poesia, dalla dolcezza e dalla levità con cui quest'autrice narra le sue storie. Ho amato ogni singolo personaggio, mi sono affacciata in momenti particolari della loro vita, mi sono commossa per gli addii di vario genere che sono protagonisti dei racconti e mi sono sentita solleticata all'idea di gustare insieme a loro i cibi raccontati. Un libro da amare che si può leggere d'un fiato o una storia per volta come ho preferito io per assaporarle tutte come meritano e continuare a sentirne il sapore anche dopo aver chiuso il libro. L'ispirazione per un piatto era d'obbligo tanto più che alla fine del libro un dettagliato glossario illumina su termini utilizzati e così è nata questa ricetta.
Il mio quasi misoshiru

Ingredienti per 4-6 persone:
1 cipolla bionda
1 carota
1 tazza di fagioli neri lessati
1/2 verza
olio extravergine d'oliva
sale
2 cucchiai di miso
2 manciate di noodles
Tritare la cipolla, appassirla con un filo d'olio e un pizzico di sale, unire la carota a rondelle e la verza a striscioline, salare coprire con acqua e lasciar ammorbidire le verdure, unire i fagioli e lasciar insaporire, aggiungere ancora acqua (una scodellina a testa) e poi i noodles, portare a cottura aggiungere il miso e lasciarlo sciogliere senza far bollire. Servire in piccole ciotole.

Quasi un misoshiru

Ciotola Easy Life Design
Il misoshiru è una sorta di brodo mediamente denso a base di miso servito in una ciotola di piccole o medie dimensioni. Non sono un'esperta di cultura giapponese e sicuramente la ricetta di cui vi parlerò oggi col giappone il misoshiru centra poco o niente ma mi sono divertita ad imparare  qualche termine culinario di questa straordinaria cultura leggendo un fantastico libro di racconti di Ito Ogawa che forse conoscerete per il suo fortunato romanzo d'esordio Il ristorante dell'amore ritrovato.
  La cena degli addii pubblicato da Neri Pozza è il titolo di questa delicata e aggraziata raccolta di racconti che mi è entrata nell'anima. E' strano che io dica ciò perché non amo i racconti dal momento che in poche pagine è difficile che un personaggio ti conquisti e per di più le storie ambientate in oriente non è che mi facciano impazzire visto che si tratta di una cultura completamente differente dalla nostra in cui non mi riconosco. 
Ebbene in poco più di 150 pagine ho cambiato idea conquistata dalla poesia, dalla dolcezza e dalla levità con cui quest'autrice narra le sue storie. Ho amato ogni singolo personaggio, mi sono affacciata in momenti particolari della loro vita, mi sono commossa per gli addii di vario genere che sono protagonisti dei racconti e mi sono sentita solleticata all'idea di gustare insieme a loro i cibi raccontati. Un libro da amare che si può leggere d'un fiato o una storia per volta come ho preferito io per assaporarle tutte come meritano e continuare a sentirne il sapore anche dopo aver chiuso il libro. L'ispirazione per un piatto era d'obbligo tanto più che alla fine del libro un dettagliato glossario illumina su termini utilizzati e così è nata questa ricetta.
Il mio quasi misoshiru

Ingredienti per 4-6 persone:
1 cipolla bionda
1 carota
1 tazza di fagioli neri lessati
1/2 verza
olio extravergine d'oliva
sale
2 cucchiai di miso
2 manciate di noodles
Tritare la cipolla, appassirla con un filo d'olio e un pizzico di sale, unire la carota a rondelle e la verza a striscioline, salare coprire con acqua e lasciar ammorbidire le verdure, unire i fagioli e lasciar insaporire, aggiungere ancora acqua (una scodellina a testa) e poi i noodles, portare a cottura aggiungere il miso e lasciarlo sciogliere senza far bollire. Servire in piccole ciotole.

2014-01-07

La piadina illuminata


Piatto La Vecchia Faenza, tovagliolo Busatti
Certo con la fantasia faccio dei voli pindarici però ad essere onesti ditemi voi se questa piadina non vi sembra costellata di faretti. Ora vi dico com'è iniziata la storia, stavo cercando una nuova lampada per la mia cucina, per illuminare l'angolo relax (se mai ve ne fosse) sfruttando il poco spazio a disposizione e per l'occasione ho passato un'oretta (felice direi) su Lampcommerce ed ho visto così tanti sistemi di illuminazione, dai più classici ai più innovativi che quando sono andata in cucina per preparare la cena, fortemente ispirata dagli articoli presenti nel negozio, ho realizzato questa piadina con i "faretti" di uova di quaglia, la piadina illuminata come mi sono divertita a chiamarla. 
Di stranezze con le piadine ne avevo già compiute diverse vi ricordate i miei cestini di piadina o i coni, oppure l'arrosto racchiuso nella crosta di piadina, i cannoli di piadina, le ultime roll-piadina e la piadina morzeddu e perfino la  meravigliosa millefoglie in versione dolce. Insomma con le piadine ne ho fatte di cotte e di "croccanti" ma gli occhi alla piadina non li avevo mai fatti tanto più con l'intento di illuminarla a festa, stavolta proprio questo ho fatto ed ecco il risultato davanti ai vostri occhi. 
Contenitore Lékué per cottura a vapore in forno o microonde
Ma immagino vogliate sapere cosa ho racchiuso dentro queste due golose sfoglie di piadina biologica con olio extravergine d'oliva Artigianpiada. La risposta ve la do subito tanti buoni broccoli cotti al vapore, salsiccia calabra dolce Filiera Madeo e un po' di stracchino. Già così la piadina sarebbe stata perfetta ma il tocco in più l'ho dato con le ovette di quaglia  che ho inserito a mo' di faretti nei fori creati sulla piadina di copertura.
Certo per il ripieno potete sbizzarrirvi come più vi piace, perfetta anche con carciofi e pancetta  o con peperoni arrostiti e 'nduja calabra per i palati più allenati, con asparagi e crudo e così via, per ogni stagione e per ogni persona potrebbero esservene più di una versione.
La dose è perfetta per due se si serve come piatto unico ma anche per quattro se fa da antipasto.

Ingredienti:
2 piadine biologiche all'olio extravergine d'oliva
1/2 broccolo
100 g di salsiccia calabra dolce
90 g di stracchino
6 uova di quaglia
1 spicchio d'aglio
sale
polvere di peperone rosso
pepe nero
olio extravergine d'oliva
Cuocere al vapore oppure nel microonde utilizzando un apposito contenitore come io preferisco le cimette di broccolo e condirle poi con sale, olio e aglio, lasciar insaporire ed eliminare l'aglio, mescolarvi lo stracchino, tagliare la salsiccia a rondelle sottili. Forare in sei punti con un piccolo tagliapasta tondo una delle due piadine dorarla in padella da ambo i lati e tenerla da parte. Dorare l'altra piadina, condirla con i broccoli preparati con lo stracchino, aggiungere la salsiccia e coprire con la piadina forata. Inserire nei fori le uova di quaglia sgusciate facendo molta attenzione a non rompere i piccoli tuorli e infornare in forno caldissimo per un paio di minuti al massimo secondo il grado di cottura delle uova da voi preferito. Servire il piatto ben caldo.

2014-01-01

Chi scrive a Capodanno...

Tela Juta Deyute, piatto Easy Life Design
...Scrive tutto l'anno. Messi da parte (per un poco voglio dimenticare le mie tonsille gonfie) gli acciacchi che mi hanno tenuta prigioniera durante le festività torno a scrivere il mio diario virtuale per lasciare traccia delle festività in corso. Probabilmente  avrete fatto un cenone strepitoso ieri sera e magari avrete fatto il bis di bontà oggi a pranzo. Può darsi invece che siete rimasti delusi di quanto vi è stato servito o non abbiate avuto il tempo tra Natale e Capodanno di incontrare amici. 
Se avete in programma per il fine settimana una cena ristoratrice che abbia ancora il sapore delle feste mi permetto di consigliarvi qualcosa di buono la cui preparazione non costi troppa fatica. Una cena a base di pesce resta sempre molto gradita, pietanze informali e ben presentate che permettano di accogliere senza problemi anche l'amico in più o l'amico di amici che all'ultimo momento si aggrega alla serata. Per questo vi propongo un timballo di patate e gamberi, un piatto gustoso e invitante in cui di pesce spenderete davvero poco. 
Se volete che la cena sia completa delle Capesante gratinate vi faranno certamente fare un'ottima figura essendo gradite ai più e facili da servire in quanto già porzionate all'origine, così come delle Tagliatelle olio e limone con tartare di salmone affumicato, anche servite nei bicchierini tipo finger food faranno bella mostra di sé. Non potranno mancare i classici panettone e pandoro, magari un bel Pandoro farcito con crema di mascarpone e nutella, eccessi che nelle feste possiamo anche concederci.
Ora la ricetta del mio Timballo di patate e gamberi 
Ingredienti:
1 kg di patate
1 uovo
pangrattato
latte q.b.
burro
pangrattato
prezzemolo
200 g di pesce a polpa bianca 
250 g di gamberetti
1 albume
2 cucchiai di panna
sale e pepe bianco
Lessare le patate e schiacciarle ancora calde, condire con sale, pepe, prezzemolo tritato, amalgamarvi l'uovo e poco latte fino ad ottenere un composto cremoso ma non fluido. 
Frullare la polpa di pesce con l'albume e la panna, salare pepare e aggiungere al composto i gamberetti sgusciati.
Imburrare generosamente una tortiera e disporre sul fondo e sui bordi poco più della metà del composto di patate preparato, aggiungere la polpa di pesce con i gamberetti e completare con l'altro purè, pangrattato e riccioli di burro.Infornare a 180° in forno ventilato fino ad ottenere una bella crosticina dorata.
Ho scelto di abbinare a questa pietanza dal gusto delicato e coinvolgente un Reve di Villa Angela Velenosi Vini.

Prima  di chiudere questo post di inizio anno qualche idea per una tavola di festa tra amici in cui poter utilizzare piatti e tovaglioli usa e getta mixati con posate in acciaio e bicchieri in vetro per alleggerire la padrona di casa nel caso in cui il numero degli ospiti sia particolarmente consistente.

Chi scrive a Capodanno...

Tela Juta Deyute, piatto Easy Life Design
...Scrive tutto l'anno. Messi da parte (per un poco voglio dimenticare le mie tonsille gonfie) gli acciacchi che mi hanno tenuta prigioniera durante le festività torno a scrivere il mio diario virtuale per lasciare traccia delle festività in corso. Probabilmente  avrete fatto un cenone strepitoso ieri sera e magari avrete fatto il bis di bontà oggi a pranzo. Può darsi invece che siete rimasti delusi di quanto vi è stato servito o non abbiate avuto il tempo tra Natale e Capodanno di incontrare amici. 
Se avete in programma per il fine settimana una cena ristoratrice che abbia ancora il sapore delle feste mi permetto di consigliarvi qualcosa di buono la cui preparazione non costi troppa fatica. Una cena a base di pesce resta sempre molto gradita, pietanze informali e ben presentate che permettano di accogliere senza problemi anche l'amico in più o l'amico di amici che all'ultimo momento si aggrega alla serata. Per questo vi propongo un timballo di patate e gamberi, un piatto gustoso e invitante in cui di pesce spenderete davvero poco. 
Se volete che la cena sia completa delle Capesante gratinate vi faranno certamente fare un'ottima figura essendo gradite ai più e facili da servire in quanto già porzionate all'origine, così come delle Tagliatelle olio e limone con tartare di salmone affumicato, anche servite nei bicchierini tipo finger food faranno bella mostra di sé. Non potranno mancare i classici panettone e pandoro, magari un bel Pandoro farcito con crema di mascarpone e nutella, eccessi che nelle feste possiamo anche concederci.
Ora la ricetta del mio Timballo di patate e gamberi 
Ingredienti:
1 kg di patate
1 uovo
pangrattato
latte q.b.
burro
pangrattato
prezzemolo
200 g di pesce a polpa bianca 
250 g di gamberetti
1 albume
2 cucchiai di panna
sale e pepe bianco
Lessare le patate e schiacciarle ancora calde, condire con sale, pepe, prezzemolo tritato, amalgamarvi l'uovo e poco latte fino ad ottenere un composto cremoso ma non fluido. 
Frullare la polpa di pesce con l'albume e la panna, salare pepare e aggiungere al composto i gamberetti sgusciati.
Imburrare generosamente una tortiera e disporre sul fondo e sui bordi poco più della metà del composto di patate preparato, aggiungere la polpa di pesce con i gamberetti e completare con l'altro purè, pangrattato e riccioli di burro.Infornare a 180° in forno ventilato fino ad ottenere una bella crosticina dorata.
Ho scelto di abbinare a questa pietanza dal gusto delicato e coinvolgente un Reve di Villa Angela Velenosi Vini.

Prima  di chiudere questo post di inizio anno qualche idea per una tavola di festa tra amici in cui poter utilizzare piatti e tovaglioli usa e getta mixati con posate in acciaio e bicchieri in vetro per alleggerire la padrona di casa nel caso in cui il numero degli ospiti sia particolarmente consistente.

2013-12-28

Panettone impacchettato

Piatto Easy Life Design
Il Natale è passato...lasciamo perdere come. Raffreddore, congiuntivite da non riuscire ad aprire gli occhi e persino mal di denti ora concentriamoci sul Capodanno. Se a Natale il dolce per eccellenza è il panettone a Capodanno possiamo sbizzarrirci ma pensavo proprio che utilizzare del panettone per creare qualche dolce diverso magari anche comodo da trasportare se si è ospiti a cena da amici o parenti.
Ecco allora il mio panettone impacchettato parente strettissimo della mia Tarte en sarcophage.
Il tema di questo dolce sono le ciliegie, amarene nel panettone Loison e le classiche sciroppate Fabbri da aggiungere alla crema, quelle di Vignola per la confettura extra Cavazza 1898 da stendere tra il panettone e la sfoglia. Per restare in tema ho accompagnato il dolce con il Vino di Visciole Querciantica Velenosi Vini, un vino dolce rosso, di medio corpo, morbido e profumato, aromatizzato alle visciole e fruttato.
Ingredienti:
2 tuorli
2 cucchiai di farina
4 cucchiai di zucchero
vaniglia
250 ml di latte
1 rotolo di pasta sfoglia già stesa
2 fette di panettone alle amarene
liquore arancia e cannella
amarene allo sciroppo
confettura extra di ciliegie
zucchero a velo
gelatina alla frutta o neutra per spennellare
Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte scaldato con la vaniglia. Portare a cottura la crema a fuoco moderato mescolando di continuo. Allungare e assottigliare la sfoglia con il  matterello e poggiarla in una teglia da plumcake facendo debordare l'eccesso, bucherellare il fondo e poggiarvi uno strato non spesso di panettone, spruzzare di liquore coprire con crema, amarene e l'altro strato di panettone. Spalmare la superficie con una generosa dose di confettura, ripiegare i lembi della sfoglia sul dolce chiudendolo bene al suo interno. Intagliare la superficie con tagli diagonali, pennellare di acqua e cospargere di zucchero a velo, infornare a 190° fino a doratura. Una volta sformato il dolce pennellarlo con gelatina alla frutta o neutra per renderlo lucido.

Panettone impacchettato

Piatto Easy Life Design
Il Natale è passato...lasciamo perdere come. Raffreddore, congiuntivite da non riuscire ad aprire gli occhi e persino mal di denti ora concentriamoci sul Capodanno. Se a Natale il dolce per eccellenza è il panettone a Capodanno possiamo sbizzarrirci ma pensavo proprio che utilizzare del panettone per creare qualche dolce diverso magari anche comodo da trasportare se si è ospiti a cena da amici o parenti.
Ecco allora il mio panettone impacchettato parente strettissimo della mia Tarte en sarcophage.
Il tema di questo dolce sono le ciliegie, amarene nel panettone Loison e le classiche sciroppate Fabbri da aggiungere alla crema, quelle di Vignola per la confettura extra Cavazza 1898 da stendere tra il panettone e la sfoglia. Per restare in tema ho accompagnato il dolce con il Vino di Visciole Querciantica Velenosi Vini, un vino dolce rosso, di medio corpo, morbido e profumato, aromatizzato alle visciole e fruttato.
Ingredienti:
2 tuorli
2 cucchiai di farina
4 cucchiai di zucchero
vaniglia
250 ml di latte
1 rotolo di pasta sfoglia già stesa
2 fette di panettone alle amarene
liquore arancia e cannella
amarene allo sciroppo
confettura extra di ciliegie
zucchero a velo
gelatina alla frutta o neutra per spennellare
Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte scaldato con la vaniglia. Portare a cottura la crema a fuoco moderato mescolando di continuo. Allungare e assottigliare la sfoglia con il  matterello e poggiarla in una teglia da plumcake facendo debordare l'eccesso, bucherellare il fondo e poggiarvi uno strato non spesso di panettone, spruzzare di liquore coprire con crema, amarene e l'altro strato di panettone. Spalmare la superficie con una generosa dose di confettura, ripiegare i lembi della sfoglia sul dolce chiudendolo bene al suo interno. Intagliare la superficie con tagli diagonali, pennellare di acqua e cospargere di zucchero a velo, infornare a 190° fino a doratura. Una volta sformato il dolce pennellarlo con gelatina alla frutta o neutra per renderlo lucido.

2013-12-24

Il cocktail di Natale

Piattini Easy Life Design
Giunti al 24 dicembre non mi resta che augurarvi un sereno e gustoso Natale e lo faccio con un prezioso cocktail a base di Champagne Laurent-Perrier, elegantissimo nella sua nuova scatola di festa, e melagrana.
Cockail di Natale
Ingredienti per 6:
2 melagrane
champagne
Spremere i chicchi i melagrana, tenendone da parte 6 cucchiaini e suddividere il succo nei calici (un paio di centimetri), colmare con lo champagne e decorare con i chicchi.

Il cocktail di Natale

Piattini Easy Life Design
Giunti al 24 dicembre non mi resta che augurarvi un sereno e gustoso Natale e lo faccio con un prezioso cocktail a base di Champagne Laurent-Perrier, elegantissimo nella sua nuova scatola di festa, e melagrana.
Cockail di Natale
Ingredienti per 6:
2 melagrane
champagne
Spremere i chicchi i melagrana, tenendone da parte 6 cucchiaini e suddividere il succo nei calici (un paio di centimetri), colmare con lo champagne e decorare con i chicchi.

2013-12-22

Regali da e per "formichine": confetture & co.

Piattino e cucchiaino La Porcellana Bianca, cucchiaio in legno Verdiamo
Se siete formichine fattive sicuramente ad oggi avrete una dispensa ben fornita di bellissimi, ordinati e golosi vasetti da voi preparati nel corso dell'anno, non vi resterà che renderli speciali con fiocchi, etichette e quant'altro la fantasia e il buon gusto possano suggerirvi e regalarli per il Natale ai vostri amici. Se ci tenete a fare da voi i regali per il Natale ma non avete scorte a sufficienza in dispensa, anche la notte può essere propizia per realizzare una confettura come quella di mele e limoni che vedete nella mia foto e che manderà in estasi il destinatario del dono per quanto è buona. E' ottima con del croccante pane e del burro leggermente salato. Magari se aggiungete al regalo una bella fornata di biscotti home made stampati con quello stampino verde che vedete in foto che ho trovato allegato al fascicolo n. 10 de I dolci di Benedetta il regalo sarà indimenticabile.
 Succede però a volte di dover fare un regalo ad una persona che in cucina ci sa fare ancora più di noi, una sorella, la mamma stessa, l'amica blogger o la collega "perfetta". In tal caso occorre un regalo per formichine e non da formichina e trovo che faccia al caso il nuovo libro di Lisa Casali Autoproduzione in cucina pubblicato da Gribaudo. Lei e il suo Ecocucina  la conoscete tutti. Si proprio quella che fa il brodo con gli scarti delle verdure, che mette su un pranzo con le bucce delle fave e che cucina nella lavastoviglie mentre i piatti si lavano, ma in questo libro ha superato davvero se stessa, mi sono già letteralmente incantata davanti agli sciroppi, alle zuppe liofilizzate ed alla gazzosa home made, ma so che il libro dovrò studiarmelo pagina per pagina per non farmi sfuggire nulla davvero di quanto vi è racchiuso. E' un manuale indispensabile  e davvero completo per raggiungere l'autosufficienza in cucina imparando a fare da sé tutti quegli alimenti che di solito si acquistano al supermercato e a conservarli con tecniche che rispettano i cibi senza l’aggiunta di additivi.  Mangiare in modo sano e naturale, risparmiare e inquinare meno si può seguendo i consigli di Lisa Casali, non occorrono grossi investimenti e anche un orto di un metro quadro realizzato secondo i consigli dell'autrice renderà possibile una vita ecocompatibile.
Ora la Confettura di mele e limoni che ho preparato con i limoni del mio albero:
500 g di limoni
500 g di mele tipo Golden 
700 g di zucchero semolato
Dopo aver lavato ed asciugato i limoni pelarli con un pelapatate ricavandone solo la parte gialla. Bollire le scorze in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte tagliarle a striscioline. 
Intanto spremere i limoni e tenerne il succo da parte.
Preparare lo sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 700 ml di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungere le scorrette ed il succo di limoni e porre a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo aggiungere le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuocere per circa mezz’ora poi aggiungere lo sciroppo di limoni preparato e continuare la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
P.S. Fino al giorno di Natale sono ancora impegnatissima con il lavoro, la cena etc ma passate magari un'idea al volo per l'aperitivo ci scappa no?

Regali da e per "formichine": confetture & co.

Piattino e cucchiaino La Porcellana Bianca, cucchiaio in legno Verdiamo
Se siete formichine fattive sicuramente ad oggi avrete una dispensa ben fornita di bellissimi, ordinati e golosi vasetti da voi preparati nel corso dell'anno, non vi resterà che renderli speciali con fiocchi, etichette e quant'altro la fantasia e il buon gusto possano suggerirvi e regalarli per il Natale ai vostri amici. Se ci tenete a fare da voi i regali per il Natale ma non avete scorte a sufficienza in dispensa, anche la notte può essere propizia per realizzare una confettura come quella di mele e limoni che vedete nella mia foto e che manderà in estasi il destinatario del dono per quanto è buona. E' ottima con del croccante pane e del burro leggermente salato. Magari se aggiungete al regalo una bella fornata di biscotti home made stampati con quello stampino verde che vedete in foto che ho trovato allegato al fascicolo n. 10 de I dolci di Benedetta il regalo sarà indimenticabile.
 Succede però a volte di dover fare un regalo ad una persona che in cucina ci sa fare ancora più di noi, una sorella, la mamma stessa, l'amica blogger o la collega "perfetta". In tal caso occorre un regalo per formichine e non da formichina e trovo che faccia al caso il nuovo libro di Lisa Casali Autoproduzione in cucina pubblicato da Gribaudo. Lei e il suo Ecocucina  la conoscete tutti. Si proprio quella che fa il brodo con gli scarti delle verdure, che mette su un pranzo con le bucce delle fave e che cucina nella lavastoviglie mentre i piatti si lavano, ma in questo libro ha superato davvero se stessa, mi sono già letteralmente incantata davanti agli sciroppi, alle zuppe liofilizzate ed alla gazzosa home made, ma so che il libro dovrò studiarmelo pagina per pagina per non farmi sfuggire nulla davvero di quanto vi è racchiuso. E' un manuale indispensabile  e davvero completo per raggiungere l'autosufficienza in cucina imparando a fare da sé tutti quegli alimenti che di solito si acquistano al supermercato e a conservarli con tecniche che rispettano i cibi senza l’aggiunta di additivi.  Mangiare in modo sano e naturale, risparmiare e inquinare meno si può seguendo i consigli di Lisa Casali, non occorrono grossi investimenti e anche un orto di un metro quadro realizzato secondo i consigli dell'autrice renderà possibile una vita ecocompatibile.
Ora la Confettura di mele e limoni che ho preparato con i limoni del mio albero:
500 g di limoni
500 g di mele tipo Golden 
700 g di zucchero semolato
Dopo aver lavato ed asciugato i limoni pelarli con un pelapatate ricavandone solo la parte gialla. Bollire le scorze in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte tagliarle a striscioline. 
Intanto spremere i limoni e tenerne il succo da parte.
Preparare lo sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 700 ml di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungere le scorrette ed il succo di limoni e porre a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo aggiungere le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuocere per circa mezz’ora poi aggiungere lo sciroppo di limoni preparato e continuare la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
P.S. Fino al giorno di Natale sono ancora impegnatissima con il lavoro, la cena etc ma passate magari un'idea al volo per l'aperitivo ci scappa no?

2013-12-17

Il Natale dei bambini


Il Natale è una festa che porta gioia a grandi e piccini e perché l'attesa sia tutta da assaporare quale mamma mi impegno affinché la stessa sia più dolce possibile. Abbiamo preparato l'albero con i sacchettini, il calendario dell'avvento che avete visto.
Abbiamo letto e stiamo leggendo tante storie e ispirandoci al libro gioco  Portami con te  a Natale de Il pozzo di Giacobbe in cui, tra i tanti progetti di creazioni a tema natalizio presenti, sono stata attratta dal presepe realizzato con rotoli e cartoncini da dipingere, abbiamo anche noi preparato un presepe tutto speciale con rotoli di carta, carta velina e poco altro.
L'idea della grotta con la carta da pacchi l'ho trovata sul G-baby di Dicembre dove abbondano giochi, storie e filastrocche natalizie. Sulla rivista la base era in cartone, io ho utilizzato un piatto ovale in foglia di palma Verdiamo, più rifinito solido e stabile del cartone e anche per le faccine ho sfruttato materiale usa e getta Verdiamo: i cucchiai in legno, una busta in carta accartocciata ha fatto da grotta e qualche foglietto di velina colorata è servito come vestito per i personaggi.

Non poteva poi certo mancare la casetta di biscotti tanto più che l'ultima che feci nessuno dei miei piccini se la ricordava (non erano ancora nati). Rifarla vedendo loro sporchi di zucchero e farina e decorarla secondo il loro gusto è stato per me un dono che supera tutte le fatiche  soprattutto per far star su le finestrelle. Mio marito asserisce che fare la casetta mi stanca più d'ogni altra preparazione ma è solo una sua errata convinzione.
Insomma noi siamo quasi pronti, ora ci dedichiamo a regali, pacchetti e ricettine per le cene e i pranzi di festa ma per non dimenticare che cosa sia veramente il Natale leggiamo Il dolcissimo libro di Natale de Il pozzo di Giacobbe. Un libro dedicato ai più piccoli che li condurrà fino a Betlemme. Ascoltando angeli e seguendo la stella cometa, viaggiando con i pastori e i re magi si giunge alla grotta dove sono Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù Bambino.
Vi lascio al ricetta perfetta per la casetta (anche come dosi) o per una bella infornata di biscotti da glassare e regalare.
Casetta di biscotti
Ingredienti 
per i biscotti:
700 g di farina 00
2 uova
200 g di zucchero
150 g di burro salato
200 g di miele di agrumi
la scorza di 1 limone
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci*
1 cucchiaino di spezie (cannella, pepe lungo, zenzero e noce moscata)
per la decorazione:
cioccolato
zucchero a velo
zuccherini
caramelline 
caramello e tutto quello che la fantasia vi suggerisce
Impastare tutti gli ingredienti e formare una palla. Lasciar riposare mezz'ora poi stendere a 6- 7 mm e  ricavarne le forme. Cuocere a 180° fino a doratura.
* Per la ricetta ho utilizzato lievito atomico e zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
P.S. Non vi stressate ad incollare la casetta con la glassa, fatelo con del caramello è come una colla a presa rapida davvero.

2013-12-16

Le mele del ricordo

 Piatti dessert Easy Life Design
A Natale si ha più voglia di famiglia e la famiglia inevitabilmente evoca ricordi, moltissimi dolci perché legati al periodo dell'infanzia, normalmente il più felice nella vita di ognuno. Riflettevo sul legame indissolubile tra ricordi e tavola e penso che nei ricordi culinari di ognuno di noi difficilmente mancano le mele. 
Ho cercato tra i ricordi di persone provenienti da differenti regioni d'Italia  ed ho capito che le mele trasformate in torta o in frittelle sono state nell'infanzia di ognuno. Io mi ricordo la soffice torta di mele della mamma che riponeva in una scatola in frigo e diventava sempre più buona tanto che l'ultima fetta era la più ambita.
Mi sono chiesta perché proprio le mele e sono arrivata alla conclusione che, frutto semplice e di facile reperibilità ma non di altrettanta deperibilità si è sempre prestato alle trasformazioni culinarie e la torta di mele è per me il cibo di conforto per eccellenza.
Il dolce del Natale è il nuovo libricino di Anna Mattioni pubblicato da Sovera Edizioni, raccoglie i dolci tipici natalizi di tutte le regioni italiane e anche di altri paesi attraverso i ricordi di quanti hanno voluto condividere con l'autrice i dolci delle feste della loro infanzia e, tra le tante golose ricette e i contestuali emozionanti ricordi di chi le ha fornite alla Mattioni, nella mia ricerca di dolci a base di mele mi sono imbattuta nel ricordo di Carla che a proposito dello Strucolo di Mele del Friuli scrive con una certa nostalgia "Nessuno voleva affettare le mele, ed era un compito che quindi toccava alle più giovani. Oggi che sono nonna vorrei che toccasse ancora a me".
Non poteva mancare nel Comfort foodie di Ilaria Mazzarotta edito da Gribaudo la più classica delle torte di mele per riscoprire la pausa merenda e tornare bambini mantenendo il sorriso anche di pomeriggio. In realtà nel libro, che è una vera celebrazione del lato affettivo ed emozionale della cucina, di buone merende ma anche golose colazioni e piatti per coccolarsi in ogni stagione  e circostanza davvero non ne mancano. Del resto è riconosciuto anche scientificamente che mangiare cibi comfort aiuta a stare meglio e a curare il nostro stato d’animo in particolari momenti della vita, o anche solo della giornata…E le foto del libro parlano già da sé tanto che vedere il piccolo Tommaso allineare le fettine di mela sulla torta mi ha fatto tornare bambina per un attimo.
Di torta di pane e mele ma anche di mele fritte in pastella si parla in Fratelli coltelli, cucchiai e forchette  pubblicato da Selekta. I ricordi in tal caso sono quelli di Berta e Federico Fornasari che, nati e cresciuti all'ombra di pentole e fornelli, di alberghi e ristoranti, di cucine casalinghe e genitori amanti della buona forchetta, sono praticoni e praticanti della cucina e delle tradizioni friulane di cui nel libro ci offrono un  eccellente saggio. 
Il libro che è scritto come un diario è costellato di foto sbiadite che raccontano la vita degli autori. Insieme ai ricordi i piatti ottimamente ritratti che ne segnano il percorso e  i vini scelti in abbinamento a formare  un mix di sapori tra Friuli e Mitteleruropa.
Le stesse frittelle di mele le ritrovo in La Natura in Tavola di Vittoria Gondi Citernesi pubblicato da Sarnus nella collana I Naturini. Sono i ricordi legati alla Fattoria di Volmiano quelli dell'autrice,  che ce li racconta con allegria e semplicità insieme alle ricette genuine e parsimoniose di mamma e nonna. L'oro verde di Volmiano (l'olio) è il filo conduttore della narrazione articolata in stagioni e portate. Un libretto che si legge come un romanzo con in più tante gustose ricette.
La torta di mele come dolce tipico della domenica è anche tra i ricordi di Elena Aiolfi tra le tante che hanno prestato il proprio contributo a Il profumo dei ricordi. Zibello di Manuela Amadei e Rosalba Scaglioni pubblicato da Damster. Un ricettario fatto di storie di persone che hanno intrecciato la loro vita con Zibello e che raccontano un piatto che hanno nel cuore. Un mosaico di ricordi  per non perdere la memoria storica, una moltitudine di ricette accomunate da un ingrediente segreto: "l'affetto che la famiglia rilascia incondizionatamente come una stufa a legna rilascia il proprio calore". Non vi è nel libro una torta a base di mele ma molti dolci a base di amaretti  evidentemente tipici della zona, vi è però uno spazio bianco alla fine da riempire magari con le proprie ricette preferite.
Io la mia torta di mele la preparo con il burro all'arancia e  la cannella come la ricetta che vi diedi qui essendo per me questa, dopo vari tentativi, la torta perfetta. 
Stavolta in ricordo della torta di mele dell'infanzia ho aggiunto le lamelle di mandorle in superficie e accompagnato il tutto con una cremina di cui vi lascio la ricetta perché se la volete proporre a Natale sta benissimo anche con il panettone o il pandoro.

Cremina golosa al liquore d'arancia e cannella
Ingredienti:
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
50 ml di liquore all'arancia
1 stecca di cannella
200 ml di latte
Portare a bollore il latte con la cannella. Mescolare i tuorli con lo zucchero e la maizena , diluire con il liquore e poi aggiungere il latte bollente (senza la cannella) mescolando per rendere il preparato omogeneo. Addensare a fuoco dolce continuando a mescolare finché il composto non diventa una crema vellutata ed omogenea.