2008-05-29

Lo "strano" muffin

Strano perchè ha la forma di un mini-babà invece che di un muffin? O piuttosto strano perchè ho utilizzato lo strano nell'impasto?
Molti non avranno ancora capito di cosa sto parlando, altri invece (i piemontesi della zona di Bra sicuramente) avranno capito il gioco di parole perchè per loro strano non è solo un aggettivo per definire qualcosa di diverso dall'usuale ma è anche il nome che hanno scelto per un formaggio dalla forma a pagnottella, un formaggio dall'aspetto "strano" appunto, prodotto dal Caseificio Persia con latte crudo di mucca, che ho avuto la fortuna di conoscere grazie ad Esperya. Ha il profumo di fieno fresco, un sapore compatto, pastoso, con delicati aromi di yogurt, dolce ed equilibrato che ho accostato proprio allo yogurt nella preparazione di questi golosi muffin a cui ho voluto, per gioco, conferire la strana forma a funghetto tipica del babà.
Proprio qualche giorno fa parlavamo con Anti dei cakes salati allo yogurt, ha provato la ricetta della sette vasetti versione salato e riferiva di averla trovata più leggera dei soliti cake, le ho promesso una ricetta ancora più leggera che ho personalizzato con Lo strano ma che nella versione originale prevedeva del semplice grana grattugiato. Fate voi, le varianti comunque sono sempre ben accette.
Ingredienti per 10 piccoli muffin
120 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito per torte salate
70 g di Strano (o altro formaggio grattugiato)
1 uovo
125 g di yogurt
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
timo e sale
Sbattiamo l'uovo con lo yogurt, uniamo l'olio, le foglioline di timo tritate e poi versiamo il composto liquido sulla farina setacciata con il lievito, e un pizzico di sale. Amalgamiamo per bene ed uniamo il formaggio, che ho grattugiato grossolanamente con la mandolina. Versiamo negli stampini da muffin (io ho usato le formine per mini-babà in silicone di Silikomart) ed inforniamo in forno ben caldo per 20 minuti circa, poi sformiamo con delicatezza dagli stampini.

Lo "strano" muffin

Strano perchè ha la forma di un mini-babà invece che di un muffin? O piuttosto strano perchè ho utilizzato lo strano nell'impasto?
Molti non avranno ancora capito di cosa sto parlando, altri invece (i piemontesi della zona di Bra sicuramente) avranno capito il gioco di parole perchè per loro strano non è solo un aggettivo per definire qualcosa di diverso dall'usuale ma è anche il nome che hanno scelto per un formaggio dalla forma a pagnottella, un formaggio dall'aspetto "strano" appunto, prodotto dal Caseificio Persia con latte crudo di mucca, che ho avuto la fortuna di conoscere grazie ad Esperya. Ha il profumo di fieno fresco, un sapore compatto, pastoso, con delicati aromi di yogurt, dolce ed equilibrato che ho accostato proprio allo yogurt nella preparazione di questi golosi muffin a cui ho voluto, per gioco, conferire la strana forma a funghetto tipica del babà.
Proprio qualche giorno fa parlavamo con Anti dei cakes salati allo yogurt, ha provato la ricetta della sette vasetti versione salato e riferiva di averla trovata più leggera dei soliti cake, le ho promesso una ricetta ancora più leggera che ho personalizzato con Lo strano ma che nella versione originale prevedeva del semplice grana grattugiato. Fate voi, le varianti comunque sono sempre ben accette.
Ingredienti per 10 piccoli muffin
120 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito per torte salate
70 g di Strano (o altro formaggio grattugiato)
1 uovo
125 g di yogurt
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
timo e sale
Sbattiamo l'uovo con lo yogurt, uniamo l'olio, le foglioline di timo tritate e poi versiamo il composto liquido sulla farina setacciata con il lievito, e un pizzico di sale. Amalgamiamo per bene ed uniamo il formaggio, che ho grattugiato grossolanamente con la mandolina. Versiamo negli stampini da muffin (io ho usato le formine per mini-babà in silicone di Silikomart) ed inforniamo in forno ben caldo per 20 minuti circa, poi sformiamo con delicatezza dagli stampini.

2008-05-27

Il soufflè di Caffè in Cucina

Da giorni ho sulla scrivania un libro di cui voglio parlarvi si chiama Caffè in Cucina di Debora Bionda e Carlo Vischi, edito da Gribaudo nella collana Il Gusto in partnership con Lavazza. Una vera è propria celebrazione del caffè realizzata con la collaborazione di 24 Grandi Chef dai nomi altisonanti come Igres Corelli, Davide Scabin o Antonio Cannavacciulo, per dirne soltanto alcuni.
Da giorni lo sfoglio, soffermandomi sulle meravigliose immagini cercando, tra le 48 ricette d'autore contenute, una da preparare.
Piatti insoliti e ricercati come il Croccantino al foie gras con gel di caffè di Massimo Bottura o Il cubo tonnato di Nicola Batavia o ancora le Tagliatelle ai frutti di mare croccanti con marmellata al caffè.
Ma la realtà è che non mi sento all'altezza di nessuno di questi piatti e per alcuni di loro non so neppure dove reperire gli ingredienti giusti e poi penso al confronto, non posso riprodurre una ricetta magistralmente creata ed eseguita da Enrico Crippa, piuttosto che da Valeria Puccini, senza impallidire all'idea del confronto che potreste fare, non dico con il gusto, ma già solo con la foto originale.
Così alla fine decido si di parlarvi del libro - meraviglioso, di quelli da comprare, leggere, sfogliare, custodire gelosamente e riprendere in mano di tanto in tanto con nuova sorpresa - ma di farlo preparando una delle pochissime ricette senza foto, come il Soufflè al caffè di Marco Bistarelli che io ho immaginato e realizzato così
Ingredienti per 4 (ma anche 8 se usate le tazzine piccole):
Per la crema al caffè:
1 dl di caffè
1,5 dl di latte
40 g di tuorli
70 g di zucchero
40 g di farina
Per la meringa:
100 g di albumi
100 g di zucchero
Bisogna preparare la crema al caffè portando a bollore latte e caffè (preparato con la moka) versarlo sui tuorli sbattuti con zucchero e farina e lasciarla addensare a fuoco dolce. Una volta fredda la crema va mescolata delicatamente alla meringa ottenuta montando gli albumi allo zucchero. Suddividere il composto nelle tazziene imburrate e cuocerlo in forno a 180° per 7 minuti. Va servito caldo.

Adesso mi sento più rilassata e forse sono pronta per passare a rielaborare a modo mio qualcuna delle ricette presentate, perchè proprio i Tagliolini al caffè con petto e fegato d'anatra e fave mi stuzzicano parecchio e non vedo l'ora di cimentarmi nella loro realizzazione magari rinunciando ad accompagnarli al petto e al fegato d'anatra come lo chef Martin Dalsass vorrebbe.

Il soufflè di Caffè in Cucina

Da giorni ho sulla scrivania un libro di cui voglio parlarvi si chiama Caffè in Cucina di Debora Bionda e Carlo Vischi, edito da Gribaudo nella collana Il Gusto in partnership con Lavazza. Una vera è propria celebrazione del caffè realizzata con la collaborazione di 24 Grandi Chef dai nomi altisonanti come Igres Corelli, Davide Scabin o Antonio Cannavacciulo, per dirne soltanto alcuni.
Da giorni lo sfoglio, soffermandomi sulle meravigliose immagini cercando, tra le 48 ricette d'autore contenute, una da preparare.
Piatti insoliti e ricercati come il Croccantino al foie gras con gel di caffè di Massimo Bottura o Il cubo tonnato di Nicola Batavia o ancora le Tagliatelle ai frutti di mare croccanti con marmellata al caffè.
Ma la realtà è che non mi sento all'altezza di nessuno di questi piatti e per alcuni di loro non so neppure dove reperire gli ingredienti giusti e poi penso al confronto, non posso riprodurre una ricetta magistralmente creata ed eseguita da Enrico Crippa, piuttosto che da Valeria Puccini, senza impallidire all'idea del confronto che potreste fare, non dico con il gusto, ma già solo con la foto originale.
Così alla fine decido si di parlarvi del libro - meraviglioso, di quelli da comprare, leggere, sfogliare, custodire gelosamente e riprendere in mano di tanto in tanto con nuova sorpresa - ma di farlo preparando una delle pochissime ricette senza foto, come il Soufflè al caffè di Marco Bistarelli che io ho immaginato e realizzato così
Ingredienti per 4 (ma anche 8 se usate le tazzine piccole):
Per la crema al caffè:
1 dl di caffè
1,5 dl di latte
40 g di tuorli
70 g di zucchero
40 g di farina
Per la meringa:
100 g di albumi
100 g di zucchero
Bisogna preparare la crema al caffè portando a bollore latte e caffè (preparato con la moka) versarlo sui tuorli sbattuti con zucchero e farina e lasciarla addensare a fuoco dolce. Una volta fredda la crema va mescolata delicatamente alla meringa ottenuta montando gli albumi allo zucchero. Suddividere il composto nelle tazziene imburrate e cuocerlo in forno a 180° per 7 minuti. Va servito caldo.

Adesso mi sento più rilassata e forse sono pronta per passare a rielaborare a modo mio qualcuna delle ricette presentate, perchè proprio i Tagliolini al caffè con petto e fegato d'anatra e fave mi stuzzicano parecchio e non vedo l'ora di cimentarmi nella loro realizzazione magari rinunciando ad accompagnarli al petto e al fegato d'anatra come lo chef Martin Dalsass vorrebbe.

2008-05-26

Trilogia di riso con olio alla menta e fior di sale al limone

Dopo il fine settimana, in cui mi sono per bene rigenerata, torno con una ricetta leggera di pesce, una preparazione con la quale voglio dimostrarvi che con un pò di cura si può ottenere un piatto prelibato e gustoso a grassi zero.
Sicuramente qualcuno non mi riconoscerà, io che non lesino sull'utilizzo del burro, io che preparo dolci goduriosi vi vengo a parlare di cucina light? No, in effetti non vi voglio parlare di questo ma del fatto che quando si hanno a disposizione prodotti di ottima qualità non si ha bisogno di cotture prolungate ed elaborate per esaltarne il gusto.
Ho preso un pò dai grandi per elaborare questo piatto, l'idea delle tre qualità di riso è dello chef Paolo Teverini, l'olio alla menta l'ho copiato (a modo mio in effetti) al bravissimo Antonio Strammiello, mentre il Fior di Sale Mediterraneo al Limone di Montalbano, che insieme alla menta conferisce freschezza al piatto, non potevo che trovarlo su Esperya. Insomma un bel piatto da ripetere variando la composizione a seconda del momento e dei prodotti disponibili.

Ingredienti per due piatti:
60 g di riso rosso integrale
60 g di riso nero Venere
60 g di riso bianco Basmati
1 zucchina verde
3 piccoli pesci da grigliare (tipo pagello o pagro)
3 rametti di menta freschissima
olio extravergine d'oliva
Fior di Sale Mediterraneo al Limone di Montalbano

Per prima cosa prepariamoci l'olio di menta: sbollentiamo le foglie di due rametti di menta per pochissimi minuti, poi tuffiamole in acqua ghiacciate per raffreddarle senza che perdano il colore. Frulliamole, successivamente, con olio freddo di frigorifero ed otterremo un olio verde e profumatissimo.
Lessiamo i tre tipi di riso, separatamente, in acqua salata e suddividiamoli in sei formine monoporzione.
Ricaviamo dai pesci sei filetti e dalla zucchina delle rondelle o delle mezzelune da mezzo centimetro ciascuna. Grigliamo le zucchine sulla piastra e condiamole poi con un filo d'olio, foglie di menta sminuzzate e un pizzico di fior di sale. Grigliamo anche i filetti, pochissimo tempo per parte, e passiamo alla composizione del piatto. Rovesciamo in ciascun piatto tre formine di riso, una per tipo, disponiamo sopra ognuna una o due fettine di zucchina, un filetto di pesce condito con un pizzico di fior di sale ed irroriamo con l'olio di menta . Resterete sorpresi dal gusto.
Se la composizione vi scoraggia potete mescolare i tre tipi di riso (dopo cotti), unire le zucchine ed i pesci grigliati (o volendo del petto di pollo grigliato) e condire con l'olio di menta e il fior di sale, ne verrà un'ottima ed originale insalata di riso.

Trilogia di riso con olio alla menta e fior di sale al limone

Dopo il fine settimana, in cui mi sono per bene rigenerata, torno con una ricetta leggera di pesce, una preparazione con la quale voglio dimostrarvi che con un pò di cura si può ottenere un piatto prelibato e gustoso a grassi zero.
Sicuramente qualcuno non mi riconoscerà, io che non lesino sull'utilizzo del burro, io che preparo dolci goduriosi vi vengo a parlare di cucina light? No, in effetti non vi voglio parlare di questo ma del fatto che quando si hanno a disposizione prodotti di ottima qualità non si ha bisogno di cotture prolungate ed elaborate per esaltarne il gusto.
Ho preso un pò dai grandi per elaborare questo piatto, l'idea delle tre qualità di riso è dello chef Paolo Teverini, l'olio alla menta l'ho copiato (a modo mio in effetti) al bravissimo Antonio Strammiello, mentre il Fior di Sale Mediterraneo al Limone di Montalbano, che insieme alla menta conferisce freschezza al piatto, non potevo che trovarlo su Esperya. Insomma un bel piatto da ripetere variando la composizione a seconda del momento e dei prodotti disponibili.

Ingredienti per due piatti:
60 g di riso rosso integrale
60 g di riso nero Venere
60 g di riso bianco Basmati
1 zucchina verde
3 piccoli pesci da grigliare (tipo pagello o pagro)
3 rametti di menta freschissima
olio extravergine d'oliva
Fior di Sale Mediterraneo al Limone di Montalbano

Per prima cosa prepariamoci l'olio di menta: sbollentiamo le foglie di due rametti di menta per pochissimi minuti, poi tuffiamole in acqua ghiacciate per raffreddarle senza che perdano il colore. Frulliamole, successivamente, con olio freddo di frigorifero ed otterremo un olio verde e profumatissimo.
Lessiamo i tre tipi di riso, separatamente, in acqua salata e suddividiamoli in sei formine monoporzione.
Ricaviamo dai pesci sei filetti e dalla zucchina delle rondelle o delle mezzelune da mezzo centimetro ciascuna. Grigliamo le zucchine sulla piastra e condiamole poi con un filo d'olio, foglie di menta sminuzzate e un pizzico di fior di sale. Grigliamo anche i filetti, pochissimo tempo per parte, e passiamo alla composizione del piatto. Rovesciamo in ciascun piatto tre formine di riso, una per tipo, disponiamo sopra ognuna una o due fettine di zucchina, un filetto di pesce condito con un pizzico di fior di sale ed irroriamo con l'olio di menta . Resterete sorpresi dal gusto.
Se la composizione vi scoraggia potete mescolare i tre tipi di riso (dopo cotti), unire le zucchine ed i pesci grigliati (o volendo del petto di pollo grigliato) e condire con l'olio di menta e il fior di sale, ne verrà un'ottima ed originale insalata di riso.

2008-05-23

Carpaccio di palamita e piselli

Quando mi prende la voglia di pesce sicuramente è di carpaccio, lo adoro qualunque sia la varietà dei pesci utilizzati, così l'altra mattina sono partita alla volta della pescheria armata della speranza di trovare lo spada o il salmone. Giunta lì ho scoperto che per un salmone ci voleva il giorno dopo, però c'era un tonnetto (quasi intero) che mi strizzava l'occhio dal banco. Ho chiesto al pescivendolo e mi ha detto che si, era proprio una palamita pescata, il giorno prima nelle acque del nostro mare ed allora mi sono fatta tagliare i filettini della coda per ricavarne l'agognato carpaccio. Ora dovete sapere che a me il pesce mi paice crudo ma non completamente nel senso che lo lascio marinare qualche ora con il condimento dopo averlo tagliato sottile, quindi diventa un carpaccio marinato.
Stavolta non avevo pompelmo o arancia che con le carni del tonno sta divinamente ed ho usato il solo limone ma il risultato è stato comunque gradevole. L'ho accostato a dei piselli freschi lessati e conditi come un'insalatina.
Per due porzioni:
200 g di pesce
2 limoni
olio extravergine d'oliva
erba cipollina
piselli
sale
fior di sale al coriandolo
misto di pepe (bianco-verde)
Prima di affettare i filetti di pesce consiglio di lasciarli in freezer per circa mezz'ora a rassodare, poi con un coltello affilato procedete in senso obliquo in modo da rompere la fibra e rendere il pesce più tenero.
Disponetelo disteso in un contenitore irroratelo con il succo di limone mescolato a pari quantità di olio , sale e pepe macinato, procedete così a file fino ad esaurimento. Poi coprite e lasciate in frigo qualche ora. Lessate i piselli e raffreddateli subito in acqua fredda affinché non perdano colore. Conditeli con poco sale, erba cipollina tagliuzzata e olio. Al momento di servire disponete il pesce al centro dei piatti, sistemate sopra i piselli, irrorate ancora con un filo d'olio e cospargete di fior di sale al coriandolo (o al limone o semplice in mancanza).

Carpaccio di palamita e piselli

Quando mi prende la voglia di pesce sicuramente è di carpaccio, lo adoro qualunque sia la varietà dei pesci utilizzati, così l'altra mattina sono partita alla volta della pescheria armata della speranza di trovare lo spada o il salmone. Giunta lì ho scoperto che per un salmone ci voleva il giorno dopo, però c'era un tonnetto (quasi intero) che mi strizzava l'occhio dal banco. Ho chiesto al pescivendolo e mi ha detto che si, era proprio una palamita pescata, il giorno prima nelle acque del nostro mare ed allora mi sono fatta tagliare i filettini della coda per ricavarne l'agognato carpaccio. Ora dovete sapere che a me il pesce mi paice crudo ma non completamente nel senso che lo lascio marinare qualche ora con il condimento dopo averlo tagliato sottile, quindi diventa un carpaccio marinato.
Stavolta non avevo pompelmo o arancia che con le carni del tonno sta divinamente ed ho usato il solo limone ma il risultato è stato comunque gradevole. L'ho accostato a dei piselli freschi lessati e conditi come un'insalatina.
Per due porzioni:
200 g di pesce
2 limoni
olio extravergine d'oliva
erba cipollina
piselli
sale
fior di sale al coriandolo
misto di pepe (bianco-verde)
Prima di affettare i filetti di pesce consiglio di lasciarli in freezer per circa mezz'ora a rassodare, poi con un coltello affilato procedete in senso obliquo in modo da rompere la fibra e rendere il pesce più tenero.
Disponetelo disteso in un contenitore irroratelo con il succo di limone mescolato a pari quantità di olio , sale e pepe macinato, procedete così a file fino ad esaurimento. Poi coprite e lasciate in frigo qualche ora. Lessate i piselli e raffreddateli subito in acqua fredda affinché non perdano colore. Conditeli con poco sale, erba cipollina tagliuzzata e olio. Al momento di servire disponete il pesce al centro dei piatti, sistemate sopra i piselli, irrorate ancora con un filo d'olio e cospargete di fior di sale al coriandolo (o al limone o semplice in mancanza).

2008-05-22

Ravioli di zafferano alla norma rivisitata

In altra occasione vi avevo parlato della norma rivisitata che mi ha insegnato mia madre, come vi dicevo, il piatto in sè mi garba parecchio per cui nella mia testolina ho iniziato a lavorarci sopra per rielaborarlo a modo mio e ne ho ricavato dei ravioli.
Un piatto che si fa ricordare perchè molto gustoso e comunque insolito al punto giusto. Mi direte perchè i ravioli? Il motivo è che adoro farli e più sono diversi, più mi danno soddisfazione, che poi in effetti un buon raviolo condito anche in modo semplice ha sempre l'aria di un piatto ricercato, quindi meglio di così...
INGREDIENTI per 6 porzioni
Per la sfoglia:
400 g di farina 00
4 uova
2 bustine di zafferano
1 cucchiao di olio extravergine d'oliva
Per il ripieno:
2 melanzane
400 g di ricotta di pecora fresca
4 cucchiai di parmigiano
1 uovo
basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Per il condimento:
1 cipollotto
3 cucchiai di pinoli
3 cucchiai di uvetta sultanina
1 bustina di zafferano
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
parmigiano o ragusano per completare

Prepariamo la sfoglia impastando la farina con le uova e lo zafferano sciolto in pochissima acqua, uniamo l'olio e, se l'impasto ci sembra duretto, ancora un poco d'acqua. Sbucciamo le melanzane, lasciando qua e la un pò di buccia, tagliamole a piccoli dadini, saltiamole in padella con olio, saliamo, pepiamo. A fine cottura uniamo il basilico sminuzzato, schiacciamo con la forchetta, uniamo la ricotta, il parmigiano e l'uovo, amalgamando bene. Stendiamo la sfoglia sottile disponiamo sopra essa a mucchietti il ripieno e copriamo con altra sfoglia ricavando i nostri ravioli. In un pò d'olio, lasciamo appassire il cipollotto tritato finemente, uniamo lo zafferano sciolto, l'uvetta ammollata ed i pinoli tostati, lasciamo insaporire, regoliamo di sale e pepe. Lessiamo i ravioli preparati e condiamoli con la salsina preparata servendoli caldi con una spolverata di parmigiano o di Cosacavaddu ragusano.

Ravioli di zafferano alla norma rivisitata

In altra occasione vi avevo parlato della norma rivisitata che mi ha insegnato mia madre, come vi dicevo, il piatto in sè mi garba parecchio per cui nella mia testolina ho iniziato a lavorarci sopra per rielaborarlo a modo mio e ne ho ricavato dei ravioli.
Un piatto che si fa ricordare perchè molto gustoso e comunque insolito al punto giusto. Mi direte perchè i ravioli? Il motivo è che adoro farli e più sono diversi, più mi danno soddisfazione, che poi in effetti un buon raviolo condito anche in modo semplice ha sempre l'aria di un piatto ricercato, quindi meglio di così...
INGREDIENTI per 6 porzioni
Per la sfoglia:
400 g di farina 00
4 uova
2 bustine di zafferano
1 cucchiao di olio extravergine d'oliva
Per il ripieno:
2 melanzane
400 g di ricotta di pecora fresca
4 cucchiai di parmigiano
1 uovo
basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Per il condimento:
1 cipollotto
3 cucchiai di pinoli
3 cucchiai di uvetta sultanina
1 bustina di zafferano
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
parmigiano o ragusano per completare

Prepariamo la sfoglia impastando la farina con le uova e lo zafferano sciolto in pochissima acqua, uniamo l'olio e, se l'impasto ci sembra duretto, ancora un poco d'acqua. Sbucciamo le melanzane, lasciando qua e la un pò di buccia, tagliamole a piccoli dadini, saltiamole in padella con olio, saliamo, pepiamo. A fine cottura uniamo il basilico sminuzzato, schiacciamo con la forchetta, uniamo la ricotta, il parmigiano e l'uovo, amalgamando bene. Stendiamo la sfoglia sottile disponiamo sopra essa a mucchietti il ripieno e copriamo con altra sfoglia ricavando i nostri ravioli. In un pò d'olio, lasciamo appassire il cipollotto tritato finemente, uniamo lo zafferano sciolto, l'uvetta ammollata ed i pinoli tostati, lasciamo insaporire, regoliamo di sale e pepe. Lessiamo i ravioli preparati e condiamoli con la salsina preparata servendoli caldi con una spolverata di parmigiano o di Cosacavaddu ragusano.

2008-05-20

Un tost d'autore: Tost'membert...campagnolo

Capita anche a me di non avere troppa voglia o tempo di cucinare, magari una domenica sera quando ho trascorso il pomeriggio fuori e torno a casa con quella fame da post passeggiata che non mi consente di sprecare troppo tempo ai fornelli. In quei casi là tiro fuori la tostiera e penso ad un appetitoso tost, bè magari non il classico prosciutto e formaggio ma un vero tost d'autore come quelli di Philippe Conticini, semplici da preparare ma estremamente originali.
Li trovate raccolti nel libro Tost dalla Francia con amore! edito da Bibliotheca Culinaria nella collana Piccole Golosità e corredato dalle invitanti foto di Richard Boutin. In esso trovano posto ricette di tost salati o dolci accomunati dalla golosità e dall'amore che l'autore ha messo nel crearle. Lo stesso afferma nella nota iniziale del libro "Ciascuno di noi, professionista o dilettante, può mettere a punto una ricetta con un pò d'audacia e di tenacia ma l'idea, quella, viene dal più profondo del nostro essere. Dalle nostre conoscenze, certamente, ma soprattutto dalla nostra intuizione, dalla nostra sensibilità, dalle nostre emozioni". La sua idea del libro, come spiega dopo, è venuta fuori da un tost "una bomba atomica di piacere" che la moglie aveva preparato per lui, da allora ha deciso di dedicarsi ai tost ed ha elaborato tantissime ricette tra cui ha scelto quelle che compongono il libro.
Sono tutte da provare e per iniziare ho scelto quella del
Tost'membert... campagnolo
Per due tost:
4 fette di pan carrè integrale
2 cucchiaini di burro ammorbidito e 2 pizzichini di fior di sale
4 fette sottili di pomodoro
6 rondelle sottilissime di cipolla rossa
6 fette di Camembert
2 cetriolini tagliati a lamelle
12 mezze arachidi non salate
Come vedete la precisione nelle dosi è quasi maniacale
Imburrate una faccia soltato delle fette di pane, cospargetele di fior di sale e giratele. Posate sul pane (dalla parte non imburrata quindi) 2 fette di pomodoro, 3 rondelle di cipolla, 3 fette di fomaggio, metà dei cetriolini e delle arachidi. Coprite con l'altra fetta di pane lasciando sempre all'esterno la parte imburrata. procedete così per l'altro tost, poi cuoceteli nella tostiera finché non risulteranno ben dorati.
Gustateli caldi, in solitudine o in compagnia, magari davanti ad un buon film o al vostro programma preferito.

Un tost d'autore: Tost'membert...campagnolo

Capita anche a me di non avere troppa voglia o tempo di cucinare, magari una domenica sera quando ho trascorso il pomeriggio fuori e torno a casa con quella fame da post passeggiata che non mi consente di sprecare troppo tempo ai fornelli. In quei casi là tiro fuori la tostiera e penso ad un appetitoso tost, bè magari non il classico prosciutto e formaggio ma un vero tost d'autore come quelli di Philippe Conticini, semplici da preparare ma estremamente originali.
Li trovate raccolti nel libro Tost dalla Francia con amore! edito da Bibliotheca Culinaria nella collana Piccole Golosità e corredato dalle invitanti foto di Richard Boutin. In esso trovano posto ricette di tost salati o dolci accomunati dalla golosità e dall'amore che l'autore ha messo nel crearle. Lo stesso afferma nella nota iniziale del libro "Ciascuno di noi, professionista o dilettante, può mettere a punto una ricetta con un pò d'audacia e di tenacia ma l'idea, quella, viene dal più profondo del nostro essere. Dalle nostre conoscenze, certamente, ma soprattutto dalla nostra intuizione, dalla nostra sensibilità, dalle nostre emozioni". La sua idea del libro, come spiega dopo, è venuta fuori da un tost "una bomba atomica di piacere" che la moglie aveva preparato per lui, da allora ha deciso di dedicarsi ai tost ed ha elaborato tantissime ricette tra cui ha scelto quelle che compongono il libro.
Sono tutte da provare e per iniziare ho scelto quella del
Tost'membert... campagnolo
Per due tost:
4 fette di pan carrè integrale
2 cucchiaini di burro ammorbidito e 2 pizzichini di fior di sale
4 fette sottili di pomodoro
6 rondelle sottilissime di cipolla rossa
6 fette di Camembert
2 cetriolini tagliati a lamelle
12 mezze arachidi non salate
Come vedete la precisione nelle dosi è quasi maniacale
Imburrate una faccia soltato delle fette di pane, cospargetele di fior di sale e giratele. Posate sul pane (dalla parte non imburrata quindi) 2 fette di pomodoro, 3 rondelle di cipolla, 3 fette di fomaggio, metà dei cetriolini e delle arachidi. Coprite con l'altra fetta di pane lasciando sempre all'esterno la parte imburrata. procedete così per l'altro tost, poi cuoceteli nella tostiera finché non risulteranno ben dorati.
Gustateli caldi, in solitudine o in compagnia, magari davanti ad un buon film o al vostro programma preferito.

2008-05-19

La mia colazione paradisiaca

Tutto è iniziato sul blog di Sandra che ci ha parlato della sua colazione, o meglio delle sue colazioni, dal momento che afferma di non averne una standard. Ci ha chiesto poi di parlare della nostra e mi trovo costretta a fare mia la sua affermazione dal momento che anch'io non sopporto di magiare a colazione sempre la stessa cosa.
Riguardando il blog mi sono accorta che vi ho già parlato di una mia colazione domenicale a base di pane di castagne, o di una mia colazione americana con pancake, o ancora della mia colazione di compleanno con una mini-tortina tutta per me.
Quel che è certo che si tratta di occasioni speciali perchè, normalmente, al mattino si va molto di corsa ed allora oltre al mio yogurt con probiotici, una tazza di thè o di latte e caffè, con due fette biscottate iposodiche e formaggino o marmellata non vado.
Però quando è festa approfitto come Sandra della ricchezza del frigo e non mi dispiace affatto iniziare la giornata con una deliziosa fetta di torta preparata con le mie manine.
Ecco allora la mia colazione paradisiaca di ieri:
Yogurt, Thè ed una fetta di Torta Paradiso, farcita con una crema golosissima preparata semplicemente amalgamando nutella e panna montata in parti uguali. Per questa trasgressione ho rischiato di finire in Paradiso, niente male no?

Aggiungo anche la foto della torta intera perchè ho usato uno stampo Silikomart a forma di girasole ed il risultato mi è sembrato meraviglioso.