2008-06-23
I cannoli alla ricotta
I cannoli alla ricotta
2008-06-20
Zuppetta di fave e gamberi
Del menù degustato quella sera, in occasione di una cena Slow Food, mi restò impressa questa zuppetta, connubio, come nel tema della serata, tra verdure e pesci. Non ho la ricetta originale naturalmente ma mi sono ispirata a quel piatto per mettere a punto la mia Zuppetta di fave e gamberi.
Ingredienti per 2 persone:
1 tazza di fave fresche sgusciate
1/2 kg c.a di gamberi freschi
1 cipolla bionda
1 costa di sedano
1 carota
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di semi di finocchio
sale e pepe nero q.b.
finocchietto selvatico o prezzemolo
Puliamo i gamberi e prepariamo un brodo con le teste ed i gusci, unendo a questi mezza cipolla, un pò d'olio, il sedano, la carota, un pò di sale e qualche grano di pepe, lasciando cuocere per circa mezz'ora coperti d'acqua. A fine cottura filtriamo il liquido e gettiamo gli avanzi. Tritiamo la cipolla restante e soffriggiamola con un pò d'olio e i semi di finocchio un pò schiacciati, uniamo le fave e copriamo con il brodo ottenuto dagli scarti dei gamberi. Quando le fave saranno cotte, ma non sfatte, uniamo i gamberi, un pò di sale e una macinata di pepe nero. Prima di servire possiamo arricchire con un pò di finocchietto selvatico o (in mancanza come nel mio caso) prezzemolo tritato.
Zuppetta di fave e gamberi
Del menù degustato quella sera, in occasione di una cena Slow Food, mi restò impressa questa zuppetta, connubio, come nel tema della serata, tra verdure e pesci. Non ho la ricetta originale naturalmente ma mi sono ispirata a quel piatto per mettere a punto la mia Zuppetta di fave e gamberi.
Ingredienti per 2 persone:
1 tazza di fave fresche sgusciate
1/2 kg c.a di gamberi freschi
1 cipolla bionda
1 costa di sedano
1 carota
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di semi di finocchio
sale e pepe nero q.b.
finocchietto selvatico o prezzemolo
Puliamo i gamberi e prepariamo un brodo con le teste ed i gusci, unendo a questi mezza cipolla, un pò d'olio, il sedano, la carota, un pò di sale e qualche grano di pepe, lasciando cuocere per circa mezz'ora coperti d'acqua. A fine cottura filtriamo il liquido e gettiamo gli avanzi. Tritiamo la cipolla restante e soffriggiamola con un pò d'olio e i semi di finocchio un pò schiacciati, uniamo le fave e copriamo con il brodo ottenuto dagli scarti dei gamberi. Quando le fave saranno cotte, ma non sfatte, uniamo i gamberi, un pò di sale e una macinata di pepe nero. Prima di servire possiamo arricchire con un pò di finocchietto selvatico o (in mancanza come nel mio caso) prezzemolo tritato.
2008-06-19
Rigatoncini alla crema di pistacchi e gamberi
Rigatoncini alla crema di pistacchi e gamberi
2008-06-17
Il giro d'Italia di Jamie Oliver


Gli ingredienti sono per 4
2 grossi limoni non trattati
1 o 2 mozzarelle di bufala da 150 g, tagliate a fettine di 0,5 cm
8 foglie di basilico fresco
4 filetti d’acciuga sott’olio
4 pomodorini ciliegia maturi, tagliati a metà
sale marino e pepe nero appena macinato
optional: 1 peperoncino rosso secco, sbriciolato
Riscaldate il forno a 200°. Con un coltello, rimuovete le due estremità dei limoni e buttatele via, poi tagliateli in modo da ottenere da ognuno 4 dischi dello spessore di 2,5 cm. Per capire cosa intendo, date un’occhiata alla foto qui accanto. Adesso, con un coltellino, svuotateli dalla polpa per ricavare 4 “anelli”. Il nostro piano, in pratica, é infilare la mozzarella nel limone perché, cuocendo, ne assorbirà tutto il delizioso profumo.
È chiaro che una volta dentro al forno, la mozzarella finirà per fondersi e scappar fuori. In Italia ho visto che qualcuno c’infilava sotto una foglia di limone che facesse un po’ da tappo, ma andrà benissimo anche un pezzo di carta da forno. Quindi, mettete su un tagliere un quadrato di carta, o una foglia di limone, e appoggiateci sopra un “anello” di buccia. Tagliate una fettina di mozzarella e infilatecela dentro, poi metteteci sopra una foglia di basilico, mezzo filetto d’acciuga e mezzo pomodorino con un pizzico di sale e pepe. Se vi piace, aggiungete anche un pizzico di peperoncino. Coprite il tutto con un’altra fettina di mozzarella: a questo punto il vostro limone dovrebbe essere colmo. Ripetete quest’operazione con gli altri anelli, poi metteteli in una teglia e cuoceteli nel forno già caldo per 10-15 minuti finché saranno dorati e cominceranno a sfrigolare. Togliete la teglia dal forno e lasciateli raffreddare per qualche minuto, poi serviteli con dei crostini caldi. Mangiate la mozzarella con il cucchiaio… e poi fate “scarpetta” per raccogliere tutto il sughetto. Delizioso!"
Poichè mi sono cimentata nella riproduzione del piatto vi allego anche la foto del risultato ottenuto e, anche se i limoni non erano amalfitani, mi rammarico ancora una volta che gli odori non possano passare attraverso lo schermo.
Il giro d'Italia di Jamie Oliver


Gli ingredienti sono per 4
2 grossi limoni non trattati
1 o 2 mozzarelle di bufala da 150 g, tagliate a fettine di 0,5 cm
8 foglie di basilico fresco
4 filetti d’acciuga sott’olio
4 pomodorini ciliegia maturi, tagliati a metà
sale marino e pepe nero appena macinato
optional: 1 peperoncino rosso secco, sbriciolato
Riscaldate il forno a 200°. Con un coltello, rimuovete le due estremità dei limoni e buttatele via, poi tagliateli in modo da ottenere da ognuno 4 dischi dello spessore di 2,5 cm. Per capire cosa intendo, date un’occhiata alla foto qui accanto. Adesso, con un coltellino, svuotateli dalla polpa per ricavare 4 “anelli”. Il nostro piano, in pratica, é infilare la mozzarella nel limone perché, cuocendo, ne assorbirà tutto il delizioso profumo.
È chiaro che una volta dentro al forno, la mozzarella finirà per fondersi e scappar fuori. In Italia ho visto che qualcuno c’infilava sotto una foglia di limone che facesse un po’ da tappo, ma andrà benissimo anche un pezzo di carta da forno. Quindi, mettete su un tagliere un quadrato di carta, o una foglia di limone, e appoggiateci sopra un “anello” di buccia. Tagliate una fettina di mozzarella e infilatecela dentro, poi metteteci sopra una foglia di basilico, mezzo filetto d’acciuga e mezzo pomodorino con un pizzico di sale e pepe. Se vi piace, aggiungete anche un pizzico di peperoncino. Coprite il tutto con un’altra fettina di mozzarella: a questo punto il vostro limone dovrebbe essere colmo. Ripetete quest’operazione con gli altri anelli, poi metteteli in una teglia e cuoceteli nel forno già caldo per 10-15 minuti finché saranno dorati e cominceranno a sfrigolare. Togliete la teglia dal forno e lasciateli raffreddare per qualche minuto, poi serviteli con dei crostini caldi. Mangiate la mozzarella con il cucchiaio… e poi fate “scarpetta” per raccogliere tutto il sughetto. Delizioso!"
Poichè mi sono cimentata nella riproduzione del piatto vi allego anche la foto del risultato ottenuto e, anche se i limoni non erano amalfitani, mi rammarico ancora una volta che gli odori non possano passare attraverso lo schermo.
2008-06-16
Triangoli di fillo con ricotta aromatica e salame di cinghiale
Triangoli di fillo con ricotta aromatica e salame di cinghiale
2008-06-13
I crostini e la crostata di Sant'Antonio
Tutti vi dico, ma proprio tutti, tra ieri e oggi approvviggionano la propria dispensa di aglio e cipolle (venduti a mazzi), sarde e acciughe al peperone o sotto sale, rosamarina (ovvero novellame con il peperoncino) e ciliegie a volontà.
Noi facciamo altrettanto da sempre, quindi diciamo che nel menù di oggi non mancano gli ingredienti indicati ed io ho preparato dei crostini con la rosamarina condita, come tradizione vuole in molte località calabresi, con olio e cipolla cruda.
Crostini di Sant'Antonio
pane casereccio
novellame al peperoncino
olio extravergine d'oliva
cipolla rossa di Tropea
Tostiamo il pane, spalmiamolo di novellame, cospargiamo di cipolla affettata sottilmente e condiamo con un filo d'olio.Nulla di più appetitoso.
Visto che, come dicevo, sulla tavola di oggi non devono mancare le ciliegie, ho deciso di farne una crostata, che a dire il vero avevo già fatto sempre in occasione di questa festività ed ho voluto rifare per mia personale tradizione, una crostata della nonna in versione ciliegie.
Per gli ingredienti della frolla e della crema vi rimando qui, tutto il procedimento è uguale.Come vedete nessuna misura ferrea, la bilancia è quasi inesistente, come vogliono i dolci tradizionali, dove l'occhio e l'amore per quel che si fa conducono verso le giuste dosi. Al posto degli amaretti all'Alkermes dell'altra ricetta bisogna mettere delle ciliegie denocciolate e saltate in padella con un pò di zucchero, o in mancanza anche delle ottime ciliegie allo sciroppo come quelle di San Cassiano di cui vi ho parlato già qui.
Come vedete basta poco per dire festa ed ancor meno per fare tradizione. Buon fine settimana a tutti!
I crostini e la crostata di Sant'Antonio
Tutti vi dico, ma proprio tutti, tra ieri e oggi approvviggionano la propria dispensa di aglio e cipolle (venduti a mazzi), sarde e acciughe al peperone o sotto sale, rosamarina (ovvero novellame con il peperoncino) e ciliegie a volontà.
Noi facciamo altrettanto da sempre, quindi diciamo che nel menù di oggi non mancano gli ingredienti indicati ed io ho preparato dei crostini con la rosamarina condita, come tradizione vuole in molte località calabresi, con olio e cipolla cruda.
Crostini di Sant'Antonio
pane casereccio
novellame al peperoncino
olio extravergine d'oliva
cipolla rossa di Tropea
Tostiamo il pane, spalmiamolo di novellame, cospargiamo di cipolla affettata sottilmente e condiamo con un filo d'olio.Nulla di più appetitoso.
Visto che, come dicevo, sulla tavola di oggi non devono mancare le ciliegie, ho deciso di farne una crostata, che a dire il vero avevo già fatto sempre in occasione di questa festività ed ho voluto rifare per mia personale tradizione, una crostata della nonna in versione ciliegie.
Per gli ingredienti della frolla e della crema vi rimando qui, tutto il procedimento è uguale.Come vedete nessuna misura ferrea, la bilancia è quasi inesistente, come vogliono i dolci tradizionali, dove l'occhio e l'amore per quel che si fa conducono verso le giuste dosi. Al posto degli amaretti all'Alkermes dell'altra ricetta bisogna mettere delle ciliegie denocciolate e saltate in padella con un pò di zucchero, o in mancanza anche delle ottime ciliegie allo sciroppo come quelle di San Cassiano di cui vi ho parlato già qui.
Come vedete basta poco per dire festa ed ancor meno per fare tradizione. Buon fine settimana a tutti!
2008-06-11
Bignè allo zabaione
Che poi in effetti riflettevo pure su un'altra circostanza non trascurabile, il bignè farcito è un dessert fast, ti chiama qualcuno è ti dice "stasera passo a trovarti", vuoi offrire un dolcino ma non ti vuoi sbattere troppo, allora via con l'impasto della choux, lo disponi a mucchietti su una placca e lo infili in forno mentre prepari una golosa crema sul fornello. Poi si freddano i bignè, si raffredda la crema e passi subito a farcirli , in meno di un'ora hai un vassoio di splendide paste farcite di crema.
Va bene ora la ricetta
Per la pasta chux è sempre la stessa (e guai a cambiarla) per cui guardatevela qui, invece delle mandorle però occorre della granella di zucchero
Per la crema allo zabaione:
3 tuorli
200 ml di latte
100 ml di Marsala secco
3 cucchiai di maizena
6 cucchiai di zucchero
Prepariamo l'impasto choux seguendo le indicazioni solo che invece di usare la sac à poche disponiamoli sulla teglia con l'aiuto di due cucchiai, formando 15-16 mucchietti di impasto (ben distanziati), cospargiamo di granella di zucchero ed inforniamo a 190° finchè si gonfiano e si dorano, succederà non vi preoccupate e soprattutto non aprite in continuazione il forno.
Per la crema: scaldiamo il latte, mescoliamo con una frusta i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il Marsala e il latte. Poniamo sul fuoco, a fiamma moderata, e facciamo addensare. Raffreddata la crema ed i bignè possiamo farcirli con una sacca munita di apposita bocchetta o aiutandoci con un coltello ed un cucchiaino.