2025-09-29

"Il Ristorantino" del Lido Capri di Trebisacce: l'inattesa cena in terrazza dove l'autunno è solo un dettaglio

 


Il clima calabrese è noto a tutti per essere particolarmente gradevole, così può capitare che a fine settembre in una serata d'inizio autunno, partita anche con qualche goccia di pioggia ci si ritrovi a trascorrere una serata dal sapore decisamente estivo in un a terrazza fronte mare.

 A me è capitato lo scorso fine settimana  per una piacevole e inattesa casualità. 


Avevo rinviato la mia visita a "Il Ristorantino" del Lido Capri di Trebisacce e, passata per un saluto all'instacabile e poliedrico Franco, proprietario del locale, mi sono ritrovata seduta ad uno dei tavoli di questa deliziosa terrazza sul mare a degustare un ricco antipasto in cui il mare è prepotente ma la stagione autunnale fa capolino qua e là tra le portate.

L'antipasto di mare caldo e freddo è composto da tanti gradevoli piatti in versione assaggio carichi di colori e sapore. Il piatto freddo, preceduto da un tris di bruschettine, è composto dai più classici marinati e affumicati, una gustosa insalata di polpo e patate e una golosa cucchiaiata di bianchetti adagiata su una fetta di arancia bionda trebisaccese.

Il biondo, emblema del territorio, ritorna in un assaggio caldo con un freschissimo gambero rosso. Ma gli assaggi caldi sono davvero tutti degni di nota dai sauté di cozze e vongole allo spada con cappella di porcino, per non dire dei cubotti di tonno scottato adagiati su chips di patate e serviti con peperoni, così come il salmone scottato e avvolto in un nastro di zucchina.
Un antipasto vario e ricco che da solo fa pasto,una piacevole scoperta che vi consiglio di tenere a mente, il locale ha appena terminato la sua parentesi estiva e dovrete aspettare la prossima primavera per poter  godere di questa mia indicazione che vuole essere una promessa. 
Nell'attesa di poter ritornare, per un pranzo primaverile magari, mi consolo degustando il prelibato olio extravergine d'oliva biologico che l'azienda di Franco Filardi produce.

2025-09-28

Wine Festival Art 2025, a Trebisacce anche ELITE trionfa con un risotto che parla del territorio

Si è appena conclusa la dodicesima edizione del Wine Festival Art 2025 - Il Vino nell'arte l'arte nel vino che, come ogni anno, ha trasformato il Miramare Palace Hotel di Trebisacce nel palcoscenico dell'eccellenza vinicola del Mezzogiorno. L'evento, che unisce la degustazione di alta qualità alla promozione culturale,  celebra la ricchezza e la diversità dei vini autoctoni del Sud Italia, sotto l'abile direzione artistica di Francesco Pingitore. Il concorso ha visto la partecipazione di oltre 20 selezionate cantine provenienti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, che hanno presentato le loro etichette più rappresentative a un pubblico di esperti, sommelier e appassionati. Il momento culminante dell'evento è stata la cerimonia di premiazione di ieri sera, basata sul giudizio espresso direttamente dal pubblico attraverso le preferenze espresse durante le precedenti degustazioni.
Un premio speciale è stato assegnato all'etichetta giudicata più originale e innovativa da una giuria tecnica, un riconoscimento che ha sottolineato l'importanza del packaging come espressione d'arte e narrazione del territorio. 
 Durante la serata abbiamo potuto apprezzare le opere d'arte di un laboratorio di ceramica trebisaccese, I sogni di Minù di Roberta Proto, le sue teste saracene dedicate ai comuni del territorio hanno catalizzato l'attenzione dei presenti.
Altro elemento che ha pregevolmente arricchito la serata è stata la degustazione proposta dall'Associazione ELITE che si è così resa partner dell'evento. 

Lo Chef Simonluca Barbieri, coadiuvato dallo Chef Giorgio Lo Giudice, ha reso omaggio al Riso Carnaroli Riserva dell'Azienda Magisa preparando un risotto che si è rivelato espressione di alta cucina unendo in esso sapori decisi e ingredienti d'eccellenza, tipici della Calabria.

Il Risotto Carnaroli Riserva Magisa al brodo di Parmigiano con  Maialino nero d'Aspromonte brasato al Magliocco e mantecato  al burro di Olio Extravergine d'oliva  è stato dallo chef ulteriormente impreziosito con le note aromatiche della polvere di liquirizia Amarelli e quelle docli e aspre di una salsa di lamponi.
Elementi di contrasto che hanno sorpreso per il perfetto  bilanciamento ottenuto a piatto finito.  Una ricetta che ho particolarmente apprezzato anche grazie all'originale ed azzeccato pairing proposto dal Sommelier Piero Bruni con un Moscato di Terracina Lampione D.O.P. dell'Azienda Valle Marina.

2025-09-25

Dalì, il Ristorante di Danilo Liparoti dove la cucina diventa arte


 Il Ristorante Dalì a Santa Caterina Albanese non è solo un posto dove mangiare, è un'esperienza che incanta i sensi e ti fa innamorare della cucina. Decido di andarlo a scoprire a pochi mesi dall'apertura incuriosita dal nome, dalla location e dal concept alla base: "i sapori autentici della nostra terra, rivisitati con un tocco creativo".
Arrivo domenica per l'ora di pranzo e comprendo che qui siamo su un altro livello. Il ristorante ha sede in una settecentesca torre di campagna. L'ambiente, che coniuga insieme passato e presente, è curato e accogliente ed è godibile in ogni stagione, la sala interna con camino e vista sulla campagna ci trasmette già il calore dell'autunno, ma fuori il giardino e la piscina antistante riempiono gli occhi di gioia. Lo chef Danilo Liparoti giovane ma molto  preparato e la sua cordialissima compagna sono il plus che volevo trovare in un posto cosi, ma la vera magia inizia quando arrivano i piatti. 
Dalla presentazione impeccabile all'esplosione di sapori, ogni boccone è una vera sorpresa sin dall'entrèe proposta: croccantissime foglie di salvia fritte servite con maionese alle erbe.

Dalì è un viaggio gastronomico che lascia segno nella mente, un'oasi di gusto dove la passione per il cibo si respira in ogni dettaglio. 
Gli antipasti che assaggiamo,  una colorata e fresca panzanella con baccalà in oliocottura e cipolla in agrodolce  e un più autunnale Carpaccio di manzo su cavolo viola e perle di tartufo con i grissini dello chef e un calice di rosato sangiovese Tenuta di Carleone, aprono le danze facendoci entrare in un gioco piacevole che lascia il posto a due primi accattivanti. I bottoni ripieni alla norma, salsa di datterino rosso, basilico e cialde di ricotta affumicata portano dentro il calore dell'estate matura.

Le tagliatelle con tartufo e tartare di gambero crudo sono però il piatto che mi conquista definitivamente,  un capolavoro che bisogna assolutamente assaggiare.

Tra i secondi le costolette di agnello con giardiniera di verdure e maionese allo zafferano sono un piatto solido e collaudato, ben eseguito e capace di soddisfare anche chi alla domenica cerca un ricordo di casa nel pranzo, ma non ci fermiamo qui ed assaggiamo anche il più ardito  cappuccino di patata ai frutti di mare e bottarga, una zuppetta calda e fragrante che racchiude in sé le profondità del mare.

La bravura dello chef la notiamo anche nei dolci che al Dalì sono eccellenti e vari,   la millefoglie con crema al cioccolato, cocco e caramello salato gioca sui contrasti, la croccantezza dorata e friabile della pasta sfoglia si alterna a strati di una ricca e vellutata crema al cioccolato arricchito da una nota  di cocco, con un tocco finale di caramello salato, che avvolge e crea  equilibrio con il cioccolato e il cocco. Ma il dolce che si presta più di tutti a chiudere il ricco pranzo è la cheesecake ananas e lime in cui troviamo ancora una piacevole eco dell'estate. Una base di biscotto sbriciolato al fondo e poi una farcitura liscia e cremosa arricchita dalle note esotiche dei dadini di ananas e da quelle agrumate del lime, un dessert che pulisce il palato e lascia una sensazione di leggerezza e freschezza.

Chef Danilo  è capace di proporre esperienze uniche e intriganti con le sue degustazioni alla cieca e proposte dello chef che fanno di un pranzo un viaggio gastronomico indimenticabile. Basta accomodarsi e chiedere questa formula, sarà lo chef  che sceglierà e ti sorprenderà dandoti l'opportunità perfetta per scoprire nuovi gusti e per mettere alla prova il tuo palato. Danilo seleziona personalmente ogni giorno gli ingredienti più freschi per offrire un viaggio gastronomico indimenticabile, senza che tu debba preoccuparti di scegliere. Un'esperienza che ti fa venir voglia di tornare prima ancora di essere andato via.

2025-09-15

Fichi Festival 2025, il mio racconto del festival più dolce dell'anno

 


Il fichi festival è un appuntamento fisso per me ormai, e questa quarta edizione non ha deluso le aspettative. La sola idea di immergermi per due giorni nel mondo dei Fichi di Cosenza Dop mi metteva il buon umore e, come ogni anno, questo evento è riuscito a unire la tradizione contadina più autentica con le più moderne innovazioni.

La mia avventura è cominciata sabato mattina, con il Press Tour al centro sperimentale dell'ARSAC  Caselle di San Marco Argentano. 
Tra i filari, con l'aria fresca e il sole che scaldava, esperti dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria e del centro spertimentale ci hanno spiegato il loro lavoro di ricerca. Hanno parlato di come studiano nuove varietà, di come combattono i cambiamenti climatici e di come cercano di migliorare la qualità dei fichi e anche la vita di chi decide d'investire in questo settore di nuovo in espansione. 
Con noi, Marco Di Buono di Rai 1, noto a tutti come inviato di Camper, che con il suo entusiasmo ha reso  l'esperienza ancora più divertente. Il momento di approfondimento è stato arricchito con  la Colazione del contadino. Pane fresco, taralli, formaggi e ricottine, patate e peperoni e, ovviamente, tantissimi fichi freschi, secchi e trasformati in melassa. C'era un'atmosfera così genuina e rilassata, che ti faceva sentire parte di una grande famiglia.

Nel pomeriggio di sabato al Palazzo della Provincia si è tenuto il convegno. "La filiera dei Fichi di Cosenza Dop tra tradizione e innovazione", un vero e proprio viaggio nella storia e nel futuro di questo prodotto. Esperti e rappresentanti del settore hanno parlato di tutto, dalle statistiche di mercato all'uso dell'intelligenza artificiale per il controllo della qualità, dimostrando che dietro la qualità di un piccolo frutto come il fico c'è tanta ricerca e tecnologia.
Domenica la suggestiva Villa Rendano ha fatto nuovamente da cornice a una serata irrinunciabile, apertasi con un dibattito molto stimolante in cui politici, ricercatori e operatori del settore si sono confrontati sulle nuove prospettive di sviluppo. 
Durante l'evento in una delle sale del palazzo, indossando occhiali 3d, era possibile visionare un video a 360 gradi per entrare nel mondo dei fichi in un modo completamente nuovo.
La serata è proseguita nel modo più gustoso possibile.  Durante lo show cooking il maestro pasticcere Paolo Caridi, lo chef Emanuele Lecce e il pluripremiato pizzaiolo Daniele Campana hanno realizzato delle vere e proprie opere d'arte nelle quali hanno impiegato i fichi in modio originale, dimostrando la loro incredibile versatilità. 
Menzione speciale per la pizza arricchita da melassa di fichi firmata Campana e per il superlativo gelato ai fichi di Paolo Caridi servito con una bruschetta di pane di grani antichi. Non mancavano cullurielli e turdilli confettati con la melassa di fichi a ricordarci che il rapporto d'amore della nostra terra con i fichi ha radici molto profonde e antiche.
Gli ottimi vini di Masseria Falvo e la gradevole musica dal vivo, oltre alla compagnia piacevole, hanno fatto il resto.
Due giorni ricchi di dolcezza e speranza per la nostra Calabria in cui ho imparato, ho assaggiato e mi sono anche divertita.

2025-09-05

Festa del Peperone Roggianese, anche ELITE ha dato il suo gustoso contributo

Mentre scrivo è ancora in Corso a Roggiano Gravina la  XXV edizione della Festa del Peperone Roggianese, una tre giorni dedicata al peperone locale noto anche come "pipazza", una varietà dal colore rosso, disponibile sia dolce che leggermente piccante, inserito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) della Calabria. 
Un ingrediente versatile in cucina, utilizzato fresco o essiccato in ricette della tradizione o in piatti innovativi.  
Durante la prima serata dell'evento abbiamo avuto prova della versatilità di questo ingrediente durante il "2° Concorso Gastronomico di piatti a base di peperone Roggianese" ideato da Gina Santagata, presidente dell'associazione Mongolfiera, che ha visto coinvolte  tante associazioni attive sul territorio che hanno voluto partecipare presentando un loro piatto a base di peperone. Da giurata del concorso insieme agli chef Francesco Luci e  Adriano Mandato, posso dire di essere rimasta colpita dalla varietà degli utilizzi di questo camaleontico prodotto che abbiamo potuto apprezzare sia nelle ricette che rimandano maggiormente alla tradizione come il peperone 'mprigatorio, i ripieni, le crespelle etc, sia in originali e innovative preparazioni nelle quali lo abbiamo amato sia in versione cruda - particolarmente rispettosa peraltro di tutte le proprietà benefiche del prodotto - in un delizioso crostino con melanzana, che in versione dolce nell'originale Tiramisù con cioccolato e peperone crusco. Il concorso ha reso davvero difficile stilare una classifica finale vista la varietà e la prelibatezza di ogni portata presentata.
Nel Convegno di apertura, che ha registrato notevole partecipazione, alla presenza del sindaco del comune ospitante e della presidente ARSAC Fulvia Caligiuri, si è parlato delle grandi proprietà salutiste dei peperoni ben illustrate dai dottori presenti, tra cui il Dott. Ivano Schito, che da tempo si spende in merito. La capsaicina presente nel peperoncino e anche nel peperone rosso, possiede proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, oltre a contribuire ad accelerare il metabolismo. È stato inoltre evidenziato, da uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Research, e condotto da un team di ricercatori del Samuel Oschin Comprehensive Cancer Institute del Cedars-Sinai Medical Center in collaborazione con l’UCLA, che la capsaicina contribuisce a uccidere le cellule tumorali.
La serata di festa ieri è proseguita amabilmente in un clima gioioso con musica di tradizione a fare da sfondo al ricco show cooking messo in piedi dagli chef dell'associazione ELITE che mi fregio di presiedere per la nostra regione. 
Con i prodotti messi a disposizione dall'amministrazione ospitante gli chef presenti, che ringrazio pubblicamente per l'impegno, le capacità e lo spirito collaborativo mostrato: Andreas Barbato e Orazio Lupia coadiuvati da Francesco Luci e Giacomo Gigliotti hanno realizzato due primi eccellenti a base di peperone che, nemmeno a dirlo, hanno mandato in visibilio il pubblico presente. I partecipanti hanno molto gradito anche gli eccellenti e particolari prodotti che Giacomo Gigliotti ha voluto offrire in degustazione: pastrami di punta di petto di manzo e capocollo di maiale cotto a bassa temperatura.
L'evento come dicevo va avanti fino a sabato  con tante altre attività da scoprire perché, come ama dire chef Luci, Vivere di Calabria è meraviglioso.

 #festadeleperone #peperoneroggianese #roggianogravina #calabria #pipazza #elitecalabria #viveredicalabriaèmeraviglioso

2025-09-03

Il vino che non è ancora stato detto, Untold


 Preparate i calici, lettori appassionati di vino, oggi non vi racconto una guida qualsiasi, ma una vera e propria rivoluzione del mondo enologico, una guida che vi farà dimenticare tutte le altre, è "Untold – Quello che non è ancora stato detto del vino" di Decanto.

Untodl non si limita a darci dei numerini, ma ci prende per mano e ci porta in un viaggio avvincente nel cuore del vino italiano. 

"Untold" è nata con una domanda audace e un pizzico di ribellione: Quali sono i vini che davvero raccontano la storia di un certo terroir? Per scoprirlo, il team di Decanto non si è affidato a pregiudizi, ma ha organizzato delle vere e proprie "degustazioni alla cieca", radunando un team di 30 super esperti – sommelier, enologi, giornalisti – da tutta Italia, come un'assemblea segreta del gusto.

I vini vengono assaggiati "orizzontalmente", cioè raggruppati per territorio, vitigno, metodo di produzione e annata. È come mettere a confronto i campioni di una stessa categoria per capire chi è il più autentico portavoce di quel luogo magico. E i vincitori si fregiano del prestigioso simbolo dei "Tre Cavatappi", un riconoscimento per le espressioni più tipiche e le eccellenze del nostro patrimonio vitivinicolo.

Untold non si ferma alla classifica dei cavatappi ma è una vera e propria enciclopedia del piacere e della scoperta, presentata in un prestigioso volume cartaceo di 392 pagine,  a colori e con copertina rigida, pensato per essere letto come un libro - quel che ho fatto io nel mese appena trascorso - e non solo consultato. Untold è anche una App gratuita. Mentre leggete le avventure dei vini, potete inquadrare dei QR Code e accedere a video-interviste con i giurati (sbirciando dietro le quinte delle degustazioni!), dati enciclopedici e topografici che la versione stampata preferisce delegare all'App per non appesantire la narrazione. È un'esperienza multimediale e immersiva che vi fa sentire parte del progetto.

In Untold troviamo oltre 1.000 vini DOC e DOCG oltre 500 aziende selezionate, senza dimenticare tutti gli approfondimenti tematici sui terroir più iconici d'Italia.

Un capitolo è dedicato alle "etichette più belle", un'intera sezione alle "aziende tecnologicamente più innovative", con un premio speciale per 3 aziende 4.0.

E ancora tanto itinerari enogastronomici nell'ampia area sull'enoturismo, per esplorare l'Italia sorso dopo sorso e boccone dopo boccone.

Poi i premi oltre il semplice punteggio, celebrando i migliori vini gastronomici, quelli da mettere in cantina e quelli con il miglior rapporto qualità-prezzo. C'è anche il riconoscimento per la Migliore Cantina e la Migliore Cantina Emergente.

Insomma, "Untold" è Untold  per davvero e le  menti brillanti che l'hanno concepita Luigi D’Acunto e Andrea Annunziata e splendidamente illustrata Simone Federico Giordano hanno davvero messo al servizio altrui il "non ancora detto" di un settore che raccoglie sempre più adepti riuscendo a restituirci un volume che invita ad esplorare il vino con curiosità, passione e un sorriso, scoprendo quello che non è ancora stato detto e assaporando ogni goccia di questa affascinante storia.

2025-08-27

Con ELITE sulla Costa dei Gelsomini: seconda tappa al Damì di Marina di Gioiosa Ionica

 


Pochi chilometri di costa separano Siderno da Marina di Gioiosa Ionica, la mia seconda tappa del tour ELITE alla scoperta nei nostri associati. 

Ci vado volentieri perché so già che non resterò delusa, ci vado per incontrare Simona Procopio la chef ELITE, responsabile della provincia di Reggio Calabria, e per scoprire il nuovo ristorante dove da poco lavora, il Damì. Un locale elegante, moderno e assai garbato che dà la misura dello spirito imprenditoriale del suo titolare  Giuseppe Scali e di tutta la sua famiglia. 

Il Damì ha sede in un vecchio palazzo di famiglia e il nome del locale si ispira proprio al capostipite Domenico (Mimmo) e, in un gioco di parole, Da Mimmo diventa Damì.  L'atmosfera del locale, come dicevo poc'anzi, è elegante e accogliente, con un'attenzione ai dettagli che si percepisce in ogni angolo, dal design curato all'illuminazione soffusa. L'accoglienza è impeccabile e tutto l'ambiente sembra fatto apposta per accogliere la buona cucina della chef Procopio. 
La cantina parte dal territorio ma si estende anche altrove. Ciò che distingue il Damì è però la filosofia della chef Simona Procopio: una cucina che rispetta la tradizione, ma che non ha paura di sperimentare. 
I suoi piatti sono un equilibrio perfetto tra innovazione e radicamento al territorio. Cucina audace ma non presuntuosa, raffinata ma non snob.
Decido di assaggiare l'antipasto misto di pesce e rimango colpita dalla varietà delle portate: l'lnsalata di polpo e seppia è impreziosita da cocco e sferette al mango, le alici marinate sono adagiate su una foglia di pane all'aglio, il cocktail di gambero trova una nota particolare nella paprika, il pesce spada affumicato si scioglie in bocca e il salmone è marinato allo spritz e servito con cipolla.
Nella trilogia al forno trovo una deliziosa millefoglie di pesce spada, alici a beccafico e un delizioso bocconcino di rana pesatrice avvolto in pancetta ma sono ancora i caldi a rendere speciale l'antipasto con una polpetta  di spada adagiata in un sughetto alla Corte d'Assise e una zuppetta di fagioli e cozze che scalda l'anima. Tra i primi assaggio un gustoso e ben bilanciato risotto alla zucca e gamberi rossi con olio al tartufo e delle esagerate linguine spiaggiate  agli agrumi con il pescato del giorno e una polvere di limone bruciato, un piatto che sono certa non potranno mai togliere dalla carta. 
Non ho - ahimè - spazio per altro ma accetto volentieri qualche fresco fruttino di Lancusi (dolce che di certo non ha bisogno di presentazione), tornerò però per scoprire i dolci della chef che di certo sono all'altezza della sua cucina.

Il Damì è un ristorante da non perdere se si visita la Costa dei Gelsomini, è un luogo dove, grazie alla maestria della chef Simona Procopio, si può assaporare il vero gusto della regione in un ambiente elegante e con un servizio impeccabile.

2025-08-25

Con ELITE sulla Costa dei Gelsomini: prima tappa Rocky Beach

 


Agosto volge al termine e le località di mare calabresi sono al pieno del loro splendore. 

Ne ho approfittato per fare un salto nella Costa dei Gelsomini a godere le bellezze naturali e artistiche di luoghi che raccontano la nostra storia, ma anche a degustare la buona cucina che il territorio ha da offrire.

 Se dico buona cucina dico ELITE e se dico ELITE non posso prescindere da uno dei suoi ideatori e fondatori, Simonluca Barbieri, di cui tutti quest'estate parlano come dello chef che ha reso il Rocky Beach di Locri meta ambita per gli amanti della buona cucina. 
Ho deciso quindi, dopo averne già ampiamente parlato attraverso i miei canali, di fare anch'io una sosta rilassante in questo delizioso ed accogliente lido locrese dove l'ottima cucina fa la differenza. 

La mano preziosa dello chef Barbieri, che al Rocky ha trovato un valido aiuto in  una eccellente brigata di giovani talenti,  la riconosco fin dall'entrée dove la creatività e il rispetto della materia prima eccellente rendono un piccolo assaggio molto di più, il mare gioca con la terra e l'anguria fa da base ad un gambero rosso, il frutto della passione è la culla perfetta per un freschissimo tartufo di mare.
Per l'antipasto mi affido allo chef, il misto mare caldo soprende per la sua intensità:
cotolette di alici panko, mini stecco di baccalà, scampi con panure alle olive e cozze al mojito, tutto perfettamente in linea con la freschezza dell'ambiente e del calice di Roverella Tenuta Macchione che ci viene servito.
I primi sono strepitosi, sta stregando tutti con la sua stroncatura Cozzolino alla polvere di pane e olive e ne comprendo la ragione, un piatto di tradizione gustoso ed al contempo estremamente fresco ed appropriato. Il piatto che sconvolge le mie papille gustative è lo spaghetto aglio olio e peperoncino con bisque di gamberi e tartare di gambero crudo, è un rincorrersi di piccantezza e dolcezza sul palato in un gioco piacevole e ardito di contrasti. L'essenza del mare la si ritrova nei mezzi paccheri al riccio di mare, bottarga di muggine e lime. I tonnarelli  con scampi e sua bisque, burrata e tartufo silano Sassone completano un poker di primi che di certo non si dimentica facilmente.

I dolci dello chef sono quello che non ti aspetti, io rinuncio al secondo per poterli assaggiare tutti: la cheese cake al frutto della passione deliziosa, la panna cotta al basilico con salsa alle fragole è assolutamente da provare  con il suo gusto fresco e insolito che ti fa dire estate e poi ancora trilogia di cioccolato servita su un croccante crumble e un tartufo gelato dello chef che dà la misura dell'abilità di chi lo ha realizzato. Avete ancora una settimana per correre a degustare queste e altre delizie giornaliere al Rocky, a settembre la cucina strepitosa e innovativa dello chef Simonluca Barbieri la troveremo altrove, per cui seguitemi per saperne di più. 
La giornata ELITE è proseguita per me con lo chef Simonluca Barbieri. Da Locri a Siderno sono due passi e una sosta da Mimmo Racco di Casamica era imprescindibile, il suo negozio è il regno per chef, ristoratori e appassionati di cucina e casa in generale. Non c'è richiesta che non possa soddisfare Casamica, dal più piccolo barattolino per la conserva di fine estate alle attrezzature di cucina più elaborate, oltre agli arredi per il ristorante, stoviglie e suppellettili, da Casamica c'è tutto, ma dico proprio tutto. Siderno, se consideriamo anche le divise che escono dalla sartoria Gruppo Romano, altro associato  ELITE che non ho purtroppo avuto il tempo di visitare, è tappa imprescindibile per chi gravita attorno al mondo del food.
Dopo quattro chiacchiere e una piacevole sosta presso Azulejos, accogliente e multifunzionale locale del lungomare, nobilitato dalla squisita accoglienza dell'amico Domenico Filippone, lascio Siderno per fare altra interessante tappa che vi racconterò a brevissimo, con la consapevolezza che qui dovrò tornare presto per nuove golose soste presso gli altri nostri associati ELITE.